Una residenza d’artista per chi ha il chiodo fisso del gioco: ecco quanto propongono i Ludiko, duo multidisciplinare formato da Andrea Ruschetti e Francesca Mendolia, in collaborazione con l’associazione culturale «Mastronauta» di Omegna, nel Verbano.
L’ospitalità, della durata minima di due giorni ad un massimo di un mese, è riservata a product designers, graphic designers, ricercatori e players multidisciplinari che abbiano desiderio di sviluppare un proprio progetto, nel quale il gioco sia parte costituente e significante.
La residenza, il cui open call è aperto fino al prossimo 30 aprile, offrirà, nello specifico, l’opportunità di usufruire di un alloggio e dell’uso di uno studio privato, nonché di una pubblicazione gratuita.
Gli ospiti residenti potranno interagire con «Faro», nota azienda italiana produttrice di giocattoli, con la fondazione «Forum Omegna», il Parco della Fantasia «Gianni Rodari» e con la Valle dei Pinocchi, ovvero la valle Strona, nella quale è nato e tutt’oggi viene prodotto il giocattolo in legno del celebre burattino.
Nell'edizione 2011, Omegna ha accolto Andrès Carpinellie Juan Arino, due toys-designers argentini, produttori di una propria linea di giocattoli in legno semi-artigianali, oggetto di un progetto sociale che verte sul disagio ambientale e che coinvolge ragazzi di una scuola disagiata. Il loro progetto per la residenza Ludiko si è sviluppato in più fasi: la raccolta del materiale di scarto o difettato della produzione «Faro», la suddivisione differenziata (per volume, colore, forma e tipo di giocattolo), l’assemblaggio dei pezzi, il montaggio figurativo per ottenere un significato visivo, la creazione di varianti e la valutazione dell'effetto colore (incluso un’edizione total black), la creazione di uno schema costruttivo, lo studio del logo & dell’id, la creazione del pack, la creazione di una filastrocca in stile rodariano e, infine, la creazione di un laboratorio didattico e la messa in vendita in un concept store del risultato finale: i «Pelletz».
La residenza è, invece, stata vinta nel 2012 da Serena Osti, di Bolzano, con il progetto «Game Over. Play Again. Esperimenti di gioco per un pensiero anti-crisi»: una serie di interventi, incontri ed azioni urbane che, nello scorso mese di luglio, ha coinvolto la popolazione locale, di ogni fascia generazionale.
I laboratori per i bambini prevedevano esercizi di disegno ad occhi chiusi (per lasciarsi andare all’ignoto e alle sorprese positive che il futuro ci può riservare) e in gruppo (per saper accettare opinioni e contributi altrui, per costruire insieme agli altri senza competizione ma in sintonia). Per gli adulti, è, invece, stato ideato un di gioco d’azzardo di gruppo, chiamato «Siamo alla frutta». Gioco più che mai attuale, basato sull’abilità di scambio e di baratto in tempo di crisi, con lo scopo di accettare il ruolo della fortuna e del cambiamento senza giudizio positivo o negativo ma semplicemente come un’offerta di ulteriore possibilità. Premio finale era la lettura dei tarocchi. Infine, negli spazi dell’associazione «Mastronauta» è stato creato un giardino zen, con istallazione, che prevedeva sfide individuali e di gruppo a colpi di mattoncini per accettare la costruzione come imprescindibile dalla distruzione.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Immagine promozionale della Residenza Ludiko 2013; [fig. 2 e fig. 3] Lavoro realizzato durante il progetto «Game Over. Play Again. Esperimenti di gioco per un pensiero anti-crisi» di Serena Osti (residenza Ludiko 2012).
Informazioni utili
Residenza Ludiko ad Omegna (Vb). Deadline: 30 aprile 2013. Informazioni e consegna dei materiali: info@ludiko.it. Sito web: www.ludiko.it.
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
lunedì 4 febbraio 2013
venerdì 1 febbraio 2013
Dal teatro alla musica e alle arti figurative: al via la quarta edizione del premio Petroni
Il premio Lidia Anita Petroni compie quattro anni e, per l’occasione, si rinnova. Grazie alla collaborazione con la Fondazione della comunità bresciana, la competizione apre le porte anche alla musica e alle arti figurative. Il consueto bando per giovani compagnie teatrali bresciane, promosso da Teatro Inverso/Residenza Idra, sarà, dunque, arricchito da due sezioni a cura dell’associazione «Quid» e dello Spazio arte Duina.
Al settore performance e spettacolo dal vivo, le cui iscrizioni rimarranno aperte fino al prossimo 24 febbraio, potranno partecipare compagnie residenti nel territorio lombardo, con progetti, ex novo o ancora in fieri, di spettacoli di teatro, teatro-danza o teatro musicale. Lo studio che vincerà otterrà una residenza di produzione presso Residenza Idra/ Teatro Inverso, consistente in dieci/quindici giorni di prove e nella possibilità di debuttare all’interno della stagione successiva. Alla compagnia verranno fornite anche assistenza tecnica e logistica, oltre a un premio di 2.000,00 euro, corrisposto con la collaborazione del Teatro Stabile di Brescia.
Spazio arte Duina, associazione culturale nata nel 2011 dall’idea di Carlo Duina e Mariella Segala, si occuperà, invece, della sezione dedicata alle arti figurative, ossia alla pittura, al disegno e all’incisione. Le iscrizioni scadono il prossimo 24 marzo.
Il concorso, aperto a tutti gli artisti bresciani under 35, verterà intorno al tema della figura umana. E’ previsto l’allestimento di un’esposizione collettiva nella spazio dell’associazione, che affiancherà le opere dei giovani selezionati a lavori di artisti storicizzati e contemporanei. Il primo classificato si aggiudicherà anche 500 euro e la pubblicazione della sua produzione in catalogo.
Infine, l’associazione «Quid» promuove un bando per la selezione di musicisti (solisti o riuniti in formazioni estese), residenti e operanti sul territorio di Brescia e provincia. Saranno ammessi esclusivamente progetti in cui la musica proposta sia priva di qualsiasi partitura o notazione melodica/armonica. La direzione artistica selezionerà quattro solisti o gruppi, ai quali verrà offerta la possibilità di esibirsi dal vivo in una performance della durata di un quarto d’ora/venti minuti. Queste esecuzioni verranno sottoposte, in forma anonima, a una giuria di esperti; il progetto vincitore del premio avrà diritto alla realizzazione di una registrazione professionale presso uno studio di incisione.
Informazioni utili
Premio Lidia Anita Petroni. Informazioni generali e richiesta bandi: associazione culturale Teatro Inverso – Residenza Idra, vicolo delle Vidazze 15 – 25122 Brescia, tel./fax 030.3701163 o segreteria@residenzaidra.it.
Al settore performance e spettacolo dal vivo, le cui iscrizioni rimarranno aperte fino al prossimo 24 febbraio, potranno partecipare compagnie residenti nel territorio lombardo, con progetti, ex novo o ancora in fieri, di spettacoli di teatro, teatro-danza o teatro musicale. Lo studio che vincerà otterrà una residenza di produzione presso Residenza Idra/ Teatro Inverso, consistente in dieci/quindici giorni di prove e nella possibilità di debuttare all’interno della stagione successiva. Alla compagnia verranno fornite anche assistenza tecnica e logistica, oltre a un premio di 2.000,00 euro, corrisposto con la collaborazione del Teatro Stabile di Brescia.
Spazio arte Duina, associazione culturale nata nel 2011 dall’idea di Carlo Duina e Mariella Segala, si occuperà, invece, della sezione dedicata alle arti figurative, ossia alla pittura, al disegno e all’incisione. Le iscrizioni scadono il prossimo 24 marzo.
Il concorso, aperto a tutti gli artisti bresciani under 35, verterà intorno al tema della figura umana. E’ previsto l’allestimento di un’esposizione collettiva nella spazio dell’associazione, che affiancherà le opere dei giovani selezionati a lavori di artisti storicizzati e contemporanei. Il primo classificato si aggiudicherà anche 500 euro e la pubblicazione della sua produzione in catalogo.
Infine, l’associazione «Quid» promuove un bando per la selezione di musicisti (solisti o riuniti in formazioni estese), residenti e operanti sul territorio di Brescia e provincia. Saranno ammessi esclusivamente progetti in cui la musica proposta sia priva di qualsiasi partitura o notazione melodica/armonica. La direzione artistica selezionerà quattro solisti o gruppi, ai quali verrà offerta la possibilità di esibirsi dal vivo in una performance della durata di un quarto d’ora/venti minuti. Queste esecuzioni verranno sottoposte, in forma anonima, a una giuria di esperti; il progetto vincitore del premio avrà diritto alla realizzazione di una registrazione professionale presso uno studio di incisione.
Informazioni utili
Premio Lidia Anita Petroni. Informazioni generali e richiesta bandi: associazione culturale Teatro Inverso – Residenza Idra, vicolo delle Vidazze 15 – 25122 Brescia, tel./fax 030.3701163 o segreteria@residenzaidra.it.
venerdì 11 gennaio 2013
Torino, terminato il restauro di un gesso giovanile di Davide Calandra
Ritorna nelle sale della Galleria d’arte moderna di Torino il gesso «L’aratro» di Davide Calandra (Torino 1856 – 1915), modello dell’omonima opera collocata alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma. Il bozzetto, recentemente sottoposto a un lungo intervento conservativo presso il laboratorio Nicola Restauri di Aramengo, nell’Astigiano, sarà al centro del prossimo appuntamento di Gam Wunderkammer, in programma da giovedì 17 gennaio a domenica 24 febbraio, per la curatela di Virginia Bertone.
Giunta nelle collezioni del museo nel 1922 attraverso la donazione di Giorgio Calandra, l’opera descrive, senza abbellimenti, il procedere di un contadino che dissoda con l’aratro il terreno per prepararlo alla semina.
Il soggetto del gesso, che ha salde radici nella pittura piemontese di quel periodo, come documentano le opere coeve di Antonio Fontanesi e Carlo Pittara, mostra, dunque, un interesse dell’artista, allievo di Enrico Gamba e Odoardo Tabacchi all’Accademia Albertina di Torino, per un verismo legato a temi rustici e campestri. Dà conferma di questa lettura la scultura, pressoché coeva, «Attraverso i campi» (1889), visibile alla Gipsoteca di Savigliano.
Il modello conservato alla Gam, nelle cui collezioni sono visibili anche le opere di ispirazione tardo-romantica «Cuor sulle spine» (1882) e «Fior di chiostro» (1884), è datato 1888 e rappresenta un primo, originale esito di una ricerca che sarebbe proseguita sino a condurre lo scultore a maturare una peculiare cultura eclettica capace di coniugare un colto storicismo con le eleganti cadenze fin de siècle, la cifra che avrebbe improntato la sua grande scultura celebrativa e di cui è nobile esempio «Il conquistatore», posto nel giardino del museo torinese.
L’intervento conservativo dell’opera, nota anche come «Il primo solco», ha visto il ripristino del braccio sinistro e della mano destra del contadino, che erano compromessi sul gesso originale, eseguendo un calco direttamente sulla scultura bronzea alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, lavoro anch’esso datato al 1888 ed esposto, prima di giungere nella capitale, presso l’Esposizione nazionale di Palermo del 1891-1892.
Il gesso si presentava, inoltre, con una tonalità tendente al grigio a causa della polvere che si era depositata nel corso degli anni, così come un alone giallastro era stato provocato dall’ossidazione dei materiali. Entrambi questi problemi sono stati eliminati grazie ad un’accurata pulitura eseguita agendo sotto aspirazione.
In contemporanea con l’omaggio a Davide Calandra, negli spazi della galleria torinese saranno inaugurati anche due nuovi appuntamenti dei progetti espositivi «Surprise» e «Vitrine» . La prima rassegna, che concentra l’attenzione sul contesto artistico torinese tra gli anni Sessanta e Settanta, proporrà una mostra di Pietro Gallina (Torino, 1937), a cura di Maria Teresa Roberto, docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia Albertina di Torino. L’esposizione, che fa seguito a una dedicata ad Ugo Nespolo, ripercorre l’interesse dell’artista piemontese per la rappresentazione di forme umane e animali attraverso ombre, profili e impronte. Alcuni ritratti (inedito quello di Aldo Passoni), un uomo specchiante, la silhouette di una giovane donna seduta (nella collezione della Gam dal 1967) saranno esposti insieme con una scultura in bronzo della serie «Nevigrafie», datata 1970, nella quale è fissata per sempre la traccia di un passo dell’artista.
Il progetto «Vitrine», per la curatela di Stefano Collicelli Cagol, offrirà,invece, una finestra sul lavoro di Helena Hladilova (Kroměříž, Repubblica Ceca, 1983) , della quale verrà esposta «270°», una scultura, priva di plinto e dotata di piccole ruote, che avrà una continua mobilità all’interno dell’ingresso della Gam, mettendo così in discussione il legame tra l’immobilità tradizionalmente riferita a una scultura e l’area espositiva a cui viene assegnata.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Davide Calandra, «L’aratro», 2012. Torino, Galleria d'arte moderna; [fig. 2] Pietro Gallina, «Ombra di giovane donna seduta», 1967. Torino, Galleria d'arte moderna
Informazioni utili
«Davide Calandra scultore: un'importante opera giovanile restaurata» - «Pietro Gallina: ombre, profili, impronte» - «Vitrine: Helena Hladilova». Galleria d’arte moderna, via Magenta, 31 – Torino. Orari: martedì – domenica, ore 10.00-18.00, chiuso lunedì. Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 8,00, gratuito per i ragazzi fino ai 18 anni (ingresso gratuito per la mostra di Vitrine). Informazioni: centralino, tel. 011.4429518; segreteria, tel. 011.4429595, e-mail gam@fondazionetorinomusei.it. Dal 17 gennaio al 24 febbraio 2013.
Giunta nelle collezioni del museo nel 1922 attraverso la donazione di Giorgio Calandra, l’opera descrive, senza abbellimenti, il procedere di un contadino che dissoda con l’aratro il terreno per prepararlo alla semina.
Il soggetto del gesso, che ha salde radici nella pittura piemontese di quel periodo, come documentano le opere coeve di Antonio Fontanesi e Carlo Pittara, mostra, dunque, un interesse dell’artista, allievo di Enrico Gamba e Odoardo Tabacchi all’Accademia Albertina di Torino, per un verismo legato a temi rustici e campestri. Dà conferma di questa lettura la scultura, pressoché coeva, «Attraverso i campi» (1889), visibile alla Gipsoteca di Savigliano.
Il modello conservato alla Gam, nelle cui collezioni sono visibili anche le opere di ispirazione tardo-romantica «Cuor sulle spine» (1882) e «Fior di chiostro» (1884), è datato 1888 e rappresenta un primo, originale esito di una ricerca che sarebbe proseguita sino a condurre lo scultore a maturare una peculiare cultura eclettica capace di coniugare un colto storicismo con le eleganti cadenze fin de siècle, la cifra che avrebbe improntato la sua grande scultura celebrativa e di cui è nobile esempio «Il conquistatore», posto nel giardino del museo torinese.
L’intervento conservativo dell’opera, nota anche come «Il primo solco», ha visto il ripristino del braccio sinistro e della mano destra del contadino, che erano compromessi sul gesso originale, eseguendo un calco direttamente sulla scultura bronzea alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, lavoro anch’esso datato al 1888 ed esposto, prima di giungere nella capitale, presso l’Esposizione nazionale di Palermo del 1891-1892.
Il gesso si presentava, inoltre, con una tonalità tendente al grigio a causa della polvere che si era depositata nel corso degli anni, così come un alone giallastro era stato provocato dall’ossidazione dei materiali. Entrambi questi problemi sono stati eliminati grazie ad un’accurata pulitura eseguita agendo sotto aspirazione.
In contemporanea con l’omaggio a Davide Calandra, negli spazi della galleria torinese saranno inaugurati anche due nuovi appuntamenti dei progetti espositivi «Surprise» e «Vitrine» . La prima rassegna, che concentra l’attenzione sul contesto artistico torinese tra gli anni Sessanta e Settanta, proporrà una mostra di Pietro Gallina (Torino, 1937), a cura di Maria Teresa Roberto, docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia Albertina di Torino. L’esposizione, che fa seguito a una dedicata ad Ugo Nespolo, ripercorre l’interesse dell’artista piemontese per la rappresentazione di forme umane e animali attraverso ombre, profili e impronte. Alcuni ritratti (inedito quello di Aldo Passoni), un uomo specchiante, la silhouette di una giovane donna seduta (nella collezione della Gam dal 1967) saranno esposti insieme con una scultura in bronzo della serie «Nevigrafie», datata 1970, nella quale è fissata per sempre la traccia di un passo dell’artista.
Il progetto «Vitrine», per la curatela di Stefano Collicelli Cagol, offrirà,invece, una finestra sul lavoro di Helena Hladilova (Kroměříž, Repubblica Ceca, 1983) , della quale verrà esposta «270°», una scultura, priva di plinto e dotata di piccole ruote, che avrà una continua mobilità all’interno dell’ingresso della Gam, mettendo così in discussione il legame tra l’immobilità tradizionalmente riferita a una scultura e l’area espositiva a cui viene assegnata.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Davide Calandra, «L’aratro», 2012. Torino, Galleria d'arte moderna; [fig. 2] Pietro Gallina, «Ombra di giovane donna seduta», 1967. Torino, Galleria d'arte moderna
Informazioni utili
«Davide Calandra scultore: un'importante opera giovanile restaurata» - «Pietro Gallina: ombre, profili, impronte» - «Vitrine: Helena Hladilova». Galleria d’arte moderna, via Magenta, 31 – Torino. Orari: martedì – domenica, ore 10.00-18.00, chiuso lunedì. Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 8,00, gratuito per i ragazzi fino ai 18 anni (ingresso gratuito per la mostra di Vitrine). Informazioni: centralino, tel. 011.4429518; segreteria, tel. 011.4429595, e-mail gam@fondazionetorinomusei.it. Dal 17 gennaio al 24 febbraio 2013.
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