Indicano, benedicono, sorreggono, pregano, toccano, giocano: le mani, elemento di raccordo tra la dimensione del fare e quella del pensare, sono al centro del nuovo progetto espositivo della Fondazione Golinelli di Bologna, ente privato che si occupa in maniera integrata di educazione, formazione e cultura per favorire la crescita intellettuale ed etica dei giovani e dei giovanissimi con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo sostenibile del nostro Paese.
Lo spazio del Centro Arti e Scienze, progettato da Mario Cucinella Architects, è stato trasformato per l’occasione in un tempio classico, omaggio all’insegnamento degli antichi. Al suo interno sono collocate fino al prossimo 9 aprile le opere selezionate da Andrea Zanotti con Silvia Evangelisti, Carlo Fiorini e Stefano Zuffi, in un percorso che spazio dal Rinascimento ai giorni nostri.
«U.Mano», questo il titolo dell’esposizione, si apre con due grandi installazioni centrali, sviluppate a partire dalla digitalizzazione della mano destra del fondatore Marino Golinelli: in una le mani sono chiuse, diventando così emblema della riflessione sulla propria origine e interiorità, nell’altra sono aperte, a rappresentare la nostra voglia di esplorazione e di conoscenza del mondo circostante.
Tra i pezzi storici che è possibile ammirare c’è il «De Symmetria partium in rectis formis humanorum corporum libri» di Albrecht Dürer, un trattato sul disegno della figura umana le cui istruzioni sono state interpretate come uno dei primi algoritmi di arte generativa.
Si potranno anche vedere due atlanti anatomici straordinari -il «De humani corporis fabrica» di Andrea Vesalio e i «Deux Livres de chirurgie» di Ambroise Paré- e le cere di Anna Morandi Manzolini, strumento di conoscenza e di riproduzione mimetica della realtà, ma anche straordinaria opera scultorea del Settecento.
Riannodare i fili della memoria passata permette all’uomo di restare legato alla sua origine e, quindi, di procedere verso il futuro con più certezza. Pertanto, nel percorso della mostra sono collocati anche alcuni dipinti realizzati tra Cinquecento e Seicento: la «Madonna col Bambino» attribuita a Caravaggio, «Giuditta e Oloferne» di Giovan Battista Crespi, «Il Cristo della moneta» di Mattia Preti, la «Madonna col Bambino» di Ludovico Carracci, il «San Giovanni Battista» di Guercino e il «Ritratto di Francesco Arsilli» di Sebastiano del Piombo.
Il Medioevo che lascia definitivamente spazio a nuove e inedite imprese umane coincide con uno spostamento dell’asse antropologico, con l’uomo che diviene progressivamente padrone della propria fortuna.
Il percorso conduce, quindi, il visitatore a un indice puntato verso il cielo, a ricordare il destino di grandezza che attende l'uomo e che è tutto iscritto nel «Giudizio universale» della Cappella Sistina.
Quel dito, reinterpretato da Pistoletto nel «quadro specchiante» che ripropone la «Creazione di Adamo» di Michelangelo nella contemporaneità, indica un’idea della creazione diversa da quella della tradizione antica, in cui il tocco della mano rappresenta l’elemento di raccordo tra Creatore e creato, tra la pura capacità creativa e il mondo delle cose, avviando l’uomo alla conoscenza, invitandolo a sviluppare le proprie potenzialità.
Non manca lungo il percorso espositivo un riferimento a Leonardo da Vinci, di cui si ricordano quest’anno i cinquecento anni dalla morte. La perduta «Battaglia di Anghiari» è restituita al pubblico attraverso sofisticate rielaborazioni digitali di giovanissimi ricercatori.
L’ultimo passo nell’evoluzione della mano conduce a un presente avveniristico, nel quale è protagonista un arto bionico, un’opera di ingegneria avanzata realizzata dai giovani ricercatori di BionIt Labs srl –una delle start-up che operano nell’incubatore-acceleratore G-Factor– che hanno progettato un arto innovativo e adattabile a ogni paziente.
La dimensione del bello e del fruibile si incontrano, dunque, alla Fondazione Golinelli, perché, come afferma il curatore Andrea Zanotti nel suo testo in catalogo: «Le cose che creiamo non possono essere solo utili ma devono anche riflettere quella bellezza senza la quale il genere umano rischia di perdere la sua parte immateriale, la più preziosa: lo spirito».
Informazioni utili
U.mano. Centro Arti e Scienze Golinelli | Opificio Golinelli, via Paolo Nanni Costa, 14 – Bologna. Orari: da martedì a venerdì, ore 10.00-19.00; sabato e domenica ore 11.00-20.00. Ingresso: 10,00 € intero, 8,00 € ridotto, 10,00 € biglietto attività + visita per bambini e ragazzi (non applicabile riduzione). Catalogo: BUP - Bononia University Press – 24,00 €. Informazioni su: www.mostraumano.it | www.fondazionegolinelli.it. Ufficio stampa: Delos, info@delosrp.it - 02.8052151/335.5204067. Fino al 9 aprile 2020.
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