ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 27 novembre 2019

«BilBOlbul», Il fumetto racconta lo «spaesamento quale condizione costitutiva del presente»

L'arte può essere un importante veicolo di riflessioni sul nostro presente. Lo prova chiaramente la nuova edizione di BilBOlbul, il festival internazionale di fumetto che dal 29 novembre al 1° dicembre animerà la città di Bologna.
La nuova edizione, la numero tredici, concentra, infatti, la propria attenzione su un tema attuale e di grande interesse come lo «spaesamento quale condizione costitutiva del presente», palesata sotto diverse forme: «la perdita di memoria storica, la disarmonia coi territori che abitiamo o attraversiamo, una crisi generale dell’immaginario che rende difficile pensare al futuro».
Cuore pulsante del festival, organizzato come consuetudine dall’associazione culturale Hamelin, sarà la Biblioteca Salaborsa, dove si potranno anche acquistare alcune delle più interessanti autoproduzioni internazionali e i libri della quattro giorni bolognese, oltre a partecipare ai firmacopie con gli autori. Ma la manifestazione coinvolgerà tutta la città -dal Mambo all’Accademia di Belle arti, passando per Palazzo Fava, l’Alma Mater, la libreria per ragazzi «Giannino Stoppani» e molti altri luoghi-, portando tra le loro sale mostre, incontri, presentazioni di novità editoriali, laboratori per ragazzi, attività dedicate alle scuole.
A firmare il manifesto di questa edizione è il franco-beninese Yvan Alagbé, che ha realizzato per l’occasione una rielaborazione del «Marron inconnu de Saint- Domingue», la statua raffigurante uno schiavo in fuga, che ha deposto a terra l’arma e lancia un richiamo, realizzata dall’architetto Albert Mangonès nel 1967 per celebrare la liberazione di Santo Domingo dai francesi. Per l’artista il concetto di spaesamento passa, infatti, attraverso la questione del colonialismo e delle migrazioni.
Yvan Alagbé sarà protagonista di BilBOlbul anche con due mostre.
All’Accademia di Belle arti si terrà, dal 30 novembre al 20 dicembre, «Una storia dell’amore», che ripercorre l’excursus creativo e politico dell’artista dal realismo spiazzante di «Negri gialli e altre creature immaginarie» (in uscita per Canicola nei giorni del festival), che tratteggia un ritratto profondamente umano della vita di una famiglia di sans-papier africani in Francia, fino alle tavole inedite di «Apocalypse des oiseaux», un libro in lavorazione da otto anni che racconta l’amore con un percorso visivo che attraversa i secoli, i simboli e l’immaginario collettivo, dove compaiono i film di Hollywood, le statuette del Neolitico, i mistici persiani, i drammi di Aristofane, il Vangelo, il Corano, le sculture classiche.
Yvan Alagbé sarà in mostra, dal 30 novembre al 7 dicembre, anche allo Squadro Stamperia Galleria d'arte (via Nazario Sauro, 27), dove esporrà, sotto il titolo di «Eros mostro», una serie di serigrafie che raccontano la storia di una valigia misteriosa dimenticata su un treno, a partire dal racconto inedito pubblicato nell’edizione italiana di «Negri gialli e altre creature immaginarie».
La riflessione sullo spaesamento connota anche il lavoro di Chris Reynolds, uno dei più importanti autori del fumetto contemporaneo, che proprio in occasione di BilBOlbul torna sulle scene, dopo un’assenza durata quasi trent’anni.
La mostra «Giorni nuovi… e migliori?», in programma dal 30 novembre al 20 dicembre allo Spazio B5 (vicolo Cattani, 5/b), allinea le tavole originali di «Un mondo nuovo», la raccolta dei suoi principali racconti (la cui edizione italiana esce nei giorni del festival per Tunué), che porta il lettore in un mondo simile al nostro ma deformato da un conflitto interplanetario mai narrato direttamente.
Nei giorni di BilBOlBul esce anche «L’età d’oro», un volume prodotto in tiratura limitata da Banana Oil, portale dedicato al fumetto a cura di Matteo Gaspari, che raccoglie cinque racconti inediti di Chris Reynolds e un saggio.
Il concetto di «spaesamento quale condizione costitutiva del presente» sarà raccontato anche da Nora Krug, il cui graphic novel «Heimat» (Einaudi, 2019) è stato accolto dalla critica internazionale come uno dei più importanti libri degli ultimi anni.
Dopo vent'anni negli Stati Uniti, l’autrice è tornata nella sua patria, la Germania, per ricostruire la storia della sua famiglia e il suo ruolo durante il nazismo. Attraverso cimeli, documenti, foto, ha composto un’enciclopedia visiva che traccia il ritratto di una famiglia e insieme quello di una nazione intera, e riflette sulle impronte che la Seconda guerra mondiale ha lasciato su generazioni di persone, nel tentativo di superare il senso di colpa che è insieme personale e collettivo.
Nora Krug sarà protagonista di due mostre: la prima, intitolata appunto «Heimat», si terrà dal 30 novembre al 6 gennaio al Museo internazionale e biblioteca della musica, dove saranno visibili le tavole originali, ma anche le fotografie, i manoscritti, gli oggetti e i documenti che l'artista ha raccolto durante le sue ricerche in Germania. Nelle stesse settimane la Galleria d’arte Portanova12 (via Portanova, 12) ospiterà, invece, una personale dell'artista, che ne ripercorre la carriera a partire dagli esordi.
Negli stessi giorni di BilBOlbul si terrà anche la mostra «Alberto Breccia. Il signore delle immagini», a cura di Daniele Brolli: un grande omaggio al maestro del fumetto seriale e di quello autoriale, amato da intellettuali italiani come Oreste del Buono, Umberto Eco e Fruttero & Lucentini.
Dal 30 novembre al 7 gennaio, negli spazi della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (via delle Donzelle, 2) sarà possibile accostarsi al linguaggio di questo grande sperimentatore delle forme, che -si legge nella presentazione- «ha realizzato graphic novel quando ancora non esistevano. Ha usato la china e la pittura, il collage e il fotoritocco e ha vaticinato storie leggendo nella casualità del colore abbandonato ad asciugare sul cartoncino».
Sono circa centocinquanta i lavori selezionati, molti dei quali mai esposti prima, che ripercorrono l'intera carriera dell'artista, dalle illustrazioni per il libro «Il nome della rosa» a quelle per i racconti di Borges, senza dimenticare i riadattamenti delle opere di Edgar Allan Poe.
Il festival darà spazio anche alle giovani generazioni con la mostra «8x15 Quindici anni di fumetto e illustrazione in Accademia», in programma dal 30 novembre al 20 dicembre, che presenta i lavori di otto studenti e studentesse del Corso di fumetto e illustrazione che sono riusciti a trasformare i loro progetti di tesi in libri pubblicati.
Altro giovane talento in mostra nei giorni del festival sarà Ida Cordaro, che a IGOR Libreria / Senape Vivaio Urbano (via Santa Croce 10/abc) presenterà, dal 29 novembre al 7 dicembre, il progetto «Lara», incentrata sull’omonimo fumetto d’esordio: un racconto intimo in cui una violenza consumata nello spazio domestico si propaga all’esterno.
Due autrici under 30 sono, poi, le protagoniste della trasformazione dell’albergo «Al Cappello Rosso», quartier generale degli ospiti del festival.
La BBB Room 2019 sarà curata da Mariachiara Di Giorgio, illustratrice per l’infanzia e autrice di «Professione coccodrillo» (Topipittori, 2017), vincitore del Premio Andersen come miglior libro senza parole.
Una seconda camera raccoglierà, invece, le illustrazioni dedicate all’hotel realizzate dagli ospiti dell’edizione 2018, in un set creato ad hoc da Kalina Muhova.
Ricco sarà anche il cartellone di incontri studiato per questa tredicesima edizione di BilBOlbul: un’occasione in più per riflettere su come la crisi che stiamo vivendo, la realtà del nostro presente, sia anche una singolare condizione germinativa, una possibilità straordinaria per l’immaginario degli artisti, chiamati a raccontare il mondo, nostro e loro, con matite, colori e occhi sensibili.

Didascalie delle immagini
[Fig 1] Manifesto di Yvan Alagbé per BilBOlBul; [fig. 2] Yvan Alagbé, Una storia dell'amore; [fig. 3] Yvan Alagbé, «Negri gialli e altre creature immaginarie» ; [fig. 4] Chris Reynolds, cover del libro «Un mondo nuovo»; [fig. 5] Nora Krug, cover del libro «Heimat»; [fig. 6] Nora Krug alla Galleria d’arte Portanova12 di Bologna; [fig. 6] Ida Cordaro, «Lara»

Informazioni utili 
BilBOlbul – Festival internazionale del fumetto di Bologna. Informazioni: Hamelin associazione culturale  info@bilbolbul.net | 051.233401 | www.bilbolbul.net. Ufficio stampa: Luciana Apicella | m. 335.7534485 | press@bilbolbul.net. Dal 29 novembre al 1° dicembre 2019

Nessun commento:

Posta un commento