
L’edizione proposta al Piccolo Teatro di Milano da Frédéric Olivieri, all’epoca dell’ideazione -nel 2011- a capo della scuola scaligera, oggi direttore del corpo di ballo del tempio milanese della musica e della danza, rispecchia l’atmosfera fantastica e onirica del balletto originale di Lev Ivanov, subentrato nelle coreografie all’anziano e malato Marius Petipa, a cui era stato inizialmente affidato il mandato da Ivan Vsevoložskij, a capo dei Teatri imperiali russi.
Il debutto del balletto si ebbe il 18 dicembre 1892 al Mariinskij di San Pietroburgo alla presenza dello zar Alessandro III; tra gli interpreti di questa prima esecuzione, diretta dal compositore Riccardo Drigo, spiccano l’italiana Antonietta Dell’Era, nel ruolo della Fata Confetto, il russo Pavel Gerdt e Olga Preobrajenska, che diresse poi la Scuola di ballo fra il 1921 e il 1925, su sollecitazione di Arturo Toscanini.
In scena allo Strehler di Milano si alterneranno due cast con oltre cento ballerini. Nei ruoli principali debutteranno nove allievi fra il sesto e l’ottavo corso: Matteo Zorzoli (Drosselmeyer), Youma Miceli (Clara), Tommaso Calcia (Soldato/Schiaccianoci), Vincenzo Mola (Fritz), Letizia Masini (Fata Confetto), Federico Lussana (Principe Camillo), Davide Mercoledisanto (Re dei Topi), Priscilla Volpe (Regina della Neve) e Anna Zingoni (Bambola).
A mezzanotte, quando gli ospiti si congedano, la piccola si addormenta su una poltrona del divano e precipita in un sogno/incubo fantastico, nel quale il nuovo giocattolo si trasforma in un bellissimo e coraggioso principe azzurro, con cui combattere contro l'esercito dei topi e, una volta vinta la battaglia, partire in viaggio per il paese delle delizie. Qui vivono la Fata Confetto e altri personaggi di fantasia come il Cioccolato, il Caffè, il Bastoncino di zucchero candito e i Cannoncini alla crema. La bambina trascorre con loro una notte da favola. Ma tutti i sogni, si sa, durano poco: al risveglio balli e suoni sono svaniti; accanto alla piccola, felice di questo sogno di Natale, c'è solo il suo amato schiaccianoci di legno.
Considerato, insieme con il «Lago dei cigni» (1895) e «La Bella addormentata nel bosco» (1890), uno dei balletti fondamentali dell’Ottocento e uno dei più affascinanti di tutti i tempi, «Lo schiaccianoci» deve la sua fama a musiche allegre, sognanti e divertenti entrate nell’immaginario collettivo come il «Galop» iniziale, il «Trepak» (o «Danza russa»), la «Danza della fata Confetto» e lo squisito «Valzer dei fiori», che segna la fine dello spettacolo con il suo inevitabile lieto fine, in cui sogno e realtà si fondono e si confondono.
Didascalie delle immagini
[Figg. 1 e 2] Foto di Silvia Amoroso; [figg. 3 e 4] Foto di Marcello Chiappalone; [fig. 5] Foto di Giulia Guccione [Si ringrazia l'ufficio stampa del Piccolo Teatro di Milano per le immagini]
Informazioni utili
Lo Schiaccianoci. Piccolo Teatro Strehler, Largo Antonio Greppi, 1 - Milano. Coreografia: Frédéric Olivieri, da Lev Ivanovič Ivanov. Ripresa da Maurizio Vanadia. Musica Pëtr Il’ic Čajkovskij. Scene e costumi: Roberta Guidi di Bagno. Con la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Ingresso: platea intero € 33,00 | Ridotto giovani e anziani (under 26 e over 65) € 21,00 | balconata intero € 26,00 | ridotto giovani e anziani (under 26 over 65) € 18,00. Informazioni: servizioalpubblico@piccoloteatromilano.it. Sito internet: www.piccoloteatro.org. Fino al 22 dicembre 2019
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