ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

sabato 1 maggio 2021

#Notizieinpillole n. 1: cronache d'arte della settimana dal 26 aprile al 2 maggio 2021

Dopo mesi di restrizioni e chiusure su tutto il territorio nazionale, quella dal 26 aprile al 2 maggio è stata la settimana della riapertura per i luoghi della cultura e dello spettacolo
In base a quanto indicato del decreto legge approvato nella giornata del 21 aprile dal Consiglio dei Ministri, in zona gialla il pubblico è potuto tornato a visitare mostre e a vedere spettacoli in presenza.
Per quanto riguarda i musei, la novità principale riguarda il fine settimana: riaprono su prenotazione on-line o telefonica (che deve avvenire almeno un giorno prima) le porte di pinacoteche, sedi espositive, parchi archeologici, complessi monumentali e mostre.
Questa settimana «Fogli d'arte» ha raccontato, sulla pagina Facebook, le riaperture della Galleria Borghese di Roma, della Collezione Peggy Guggenheim e delle Gallerie dell'Accademia a Venezia, di Punta delle Conterie a Murano, del Mart di Rovereto, del Pirelli HangarBicocca (che è anche hub vaccinale), del Museo Poldi Pezzoli a Milano, dei Musei reali a Torino, del Magazzino delle Idee di Trieste. E ancora dell'Istituzione Bologna Musei (dove ritornano visitabili le mostre «Morandi racconta. Tono e composizione nelle sue ultime nature morte» e «Le plaisir de vivre. Arte e moda del Settecento veneziano dalla Fondazione Musei Civici di Venezia»), della «Cattedrale dell’immagine» al Complesso di Santo Stefano al Ponte a Firenze e della Gam di Torino (con la mostra «Ritratti d’oro e d’argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia»). 
Con il ritorno della zona gialla, sono finalmente state inaugurate anche le mostre «Dante. La visione» a Forlì  (nella foto di copertina: Henry James Holiday, «Dante Alighieri», 1875 circa. Matita, acquerello e gomma arabica su carta, 63,5 x 49,5 cm. Collezione privata c/o Christie’s) e «L'arca del vetro» a Venezia, oltre al progetto  «Venere divina» a Mantova e alla rassegna «Le signore dell'arte»  al Palazzo Reale di Milano. Anche la prossima settimana sarà ricca di riaperture, a partire da quella - attesa - della Pinacoteca di Brera, in agenda per la giornata del 4 maggio. 
Il 29 aprile è stata la Giornata internazionale della danza e l'abbiamo ricordata con il progetto «Danza e danze», curato da Vittoria Cappelli e Monica Ratti, per la terza edizione di «Dancin’Bo» (sulla pagina Facebook @foglidarte si può vedere un video con la performance di Carlo Massari alle Collezioni d'arte di Palazzo Accursio a Bologna). 
In questi primi giorni di primavera l'arte può essere anche vissuta all'aperto: è il caso di Cinisello Balsamo con la mostra «Tana libera tutti! Fotografie dalle collezioni del Mufoco». 
Buona lettura! A domani, domenica 2 maggio, con le #notizieinpillole dedicate alla riapertura del Piccolo Teatro di Milano. 

1. AL MART DI ROVERETO INAUGURA «PICASSO, DE CHIRICO E DALÍ. DIALOGO CON RAFFAELLO» 
Il Trentino festeggia la riapertura dei luoghi della cultura con un'iniziativa speciale. Nella prima domenica da zona gialla, il 2 maggio, i musei pubblici e in convenzione saranno a ingresso gratuito, previa prenotazione on-line o telefonica. Per l'occasione il Mart di Rovereto anticipa l'inaugurazione della mostra «Picasso, de Chirico e Dalí. Dialogo con Raffaello», a cura di Beatrice Avanzi e Victoria Noel-Johnson, la cui conferenza stampa di presentazione, in programma alle ore 12, sarà visibile sulla pagina Facebook del museo. Il presidente Vittorio Sgarbi illustrerà l'esposizione, in programma fino al 29 agosto, che allinea un centinaio di capolavori provenienti da alcuni tra i principali musei internazionali, come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Musée national Picasso di Parigi e la Fundació Gala-Salvador Dalí di Figueres.
La rassegna si configura come uno studio inedito e approfondito sul modo in cui l'arte di Raffello ha influenzato tre dei più importanti protagonisti del XX secolo: Picasso, de Chirico, Dalí. «Seppur in maniera del tutto indipendente, - si legge nella nota stampa - i tre artisti furono ispirati dalla lezione del pittore urbinate di cui studiarono, citarono, interpretarono l'opera lungo tutto l’arco delle loro carriere. De Chirico dichiarò apertamente la sua ammirazione per Raffaello, considerandolo un riferimento per l'elaborazione della poetica metafisica e per la successiva stagione classicista, anche Dalí non fece mistero della sua considerazione per il maestro, un mito a cui guardò sin dagli anni giovanili e che, nel secondo Dopoguerra, gli suggerì straordinarie rielaborazioni. Picasso, al contrario, non confessò mai il suo incontro diretto con l'opera dell’Urbinate; tuttavia quest'ultimo appare all'origine di alcuni suoi capolavori e gli ispirò un'irriverente serie di acqueforti sul tema di Raffello e la Fornarina».
Al Mart, nella stessa giornata, sarà possibile vedere anche la mostra «Giovanni Boldini. Il piacere», prorogata fino al 29 agosto: una carrellata di opere che restituiscono il fascino senza tempo di una società raffinata ed elegante come fu quella della Parigi fin de siècle e che permettono di ricostruire i rapporti dell’artista con il poeta Gabriele d’Annunzio e la «divina marchesa» Luisa Casati.
Al museo trentino sono, inoltre, in corso due focus: «Leonardo Cremonini e Karl Plattner. I pittori della solitudine», storia dell'amicizia tra due artisti nella Milano del secondo Dopoguerra, e «Wainer Vaccari», mostra sui legami tra la pittura colta e virtuosa del modenese con l'opera di Raffaello, del quale ha reinterpretato alcuni suoi capolavori come il «Ritratto di giovane uomo», trafugato durante il secondo conflitto mondiale e oggi perduto.
Per informazioni: http://www.mart.tn.it/.
[Nella foto: Raffaello Sanzio, Autoritratto, 1505-1506. Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture, Firenze]

2. LA COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM DI VENEZIA RIAPRE CON UN OMAGGIO AGLI ARTISTI VENEZIANI E VENETI 
Edmondo Bacci
, Tancredi Parmeggiani, Giuseppe Santomaso ed Emilio Vedova: sono questi quattro protagonisti della scena artistica veneziana e nazionale del Secondo dopoguerra, artisti sostenuti e collezionati da Peggy Guggenheim durante il trentennio trascorso in laguna, ad accogliere i visitatori, con le loro forme energiche e i loro colori esplosivi, nel rinnovato percorso espositivo di Palazzo Venier dei Leoni a Venezia
Il museo, diretto da Karole P. B. Vail, rende così omaggio ai milleseicento anni della Serenissima. Al fianco di questi lavori è possibile ammirare da mercoledì 28 aprile anche opere di Marina Apollonio e Alberto Biasi, esponenti dell’Arte cinetica e Op art, genere che interessò particolarmente la collezionista americana nel corso degli anni ’60. 
Nel giardino delle sculture, cuore verde della Collezione Peggy Guggehmein, ora in piena fioritura, un rinnovato riallestimento dà il benvenuto ai visitatori con l’«Anfora-frutto» di Jean Arp, ora al centro del cortile principale, in dialogo con due austere «donne» di Alberto Giacometti: «Donna in piedi (Donna Leoni)» e «Donna che cammina». Testimoni di questo colloquio ideale sono «Tauromachia» di Germaine Richier e «Sfera n. 3» di Arnaldo Pomodoro, mentre accanto all’iconico gazebo dove Peggy Guggenheim amava fare colazione ora si trovano «Giovane donna a forma di fiore» di Max Ernst e «Colloquio mitico» di Pietro Consagra
Dopo la chiusura a causa della pandemia, la Collezione Peggy Guggenheim riapre i cancelli sei giorni la settimana, dal mercoledì al lunedì, dalle ore 10 alle ore 18. L’accesso è su prenotazione on-line obbligatoria effettuabile sul sito guggenheim-venice.it, ed è contingentato per fasce orarie nel rispetto della normativa per il contenimento del Covid-19. Il sabato e nei giorni festivi è necessario prenotare on-line o telefonicamente ai numeri 041.2405419/440 con almeno un giorno di anticipo rispetto alla data della propria visita, come da attuali disposizioni governative. I soci e i visitatori che hanno diritto all’ingresso gratuito possono prenotare il proprio ingresso scrivendo a prenotazioni@guggenheim-venice.it o telefonando allo 041.2405419/440, specificando giorno e fascia oraria. 
Il Museum Shop esterno, che si trova lungo la fondamenta che porta all’ingresso del museo, seguirà giorni e orari di apertura della collezione, mentre il Museum Cafè sarà aperto dalle ore 10 alle ore 17, con servizio di caffetteria. 
 Durante i mesi di chiusura, il museo ha continuato a dialogare a distanza con il proprio pubblico attraverso molte attività social e digital, che continueranno anche in maggio con tre lezioni di storia dell’arte in inglese, a cura di Ellen McBreen, co-curatrice della mostra «Migrating Objects». Il primo appuntamento, in programma lunedì 10, sarà aperto al pubblico, mentre le successive dedicate ai soci del museo. 
Informazioni su www.guggenheim-venice.it.
[Nelle foto: ©Collezione Peggy Guggenheim. Photo Matteo De Fina]
 
3. TERRE BORROMEO: RIAPRONO IL PARCO PALLAVICINO E LA ROCCA DI ANGERA 
Lunedì 26 aprile «Terre Borromeo» ha inaugurato la stagione 2021. Sono tornati ad accogliere i visitatori e i turisti il Parco Pallavicino, nella cittadina piemontese di Stresa, e la Rocca di Angera, sul versante lombardo del Lago Maggiore. È rimandato, invece, di qualche giorno il via della stagione per le Isole Borromee (Bella e Madre), che apriranno giardini e palazzi nei week-end di maggio, a partire da sabato 1.
Ad Angera gli amanti della cultura sono potuti tornare a visitare la Rocca, con lo splendore dei suoi affreschi trecenteschi, con l'eleganza dei ritratti, delle tele e degli arredi del casato Borromeo, con il singolare Museo della Bambola e del Giocattolo (il più grande d’Europa del genere) e con l'incantevole giardino medievale. che proprio in questi mesi è nel cuore delle sue fioriture.
Con l'estate alle porte e il desiderio di vita all’aria aperta, una gita immancabile per gli amanti della natura è invece, quella a Parco Pallavicino, dove grandi e bambini potranno conoscere i nuovi arrivati fra oltre cinquanta specie di mammiferi e volatili: il maialino «Bacon», gli asinelli nani e le galline olandesi dette anche «ciuffate» per la particolare foggia del ciuffo di piume che ricopre completamente la loro testa.
La stagione si concluderà il 1° novembre. Per informazioni sugli orari, che potrebbero cambiare in base all'evolversi delle disposizioni governative per il contenimento della pandemia da Coronavirus si consiglia di visionare il sito web www.isoleborromee.it o di contattare il call center al numero 0323.933478). È fortemente consigliato raggiungere le varie destinazioni di «Terre Borromeo» già muniti di biglietto, acquistabile tramite la piattaforma booking.isoleborromee.it
[Nell'immagine: Museo della Bambola. Angera (Varese), Rocca Borromeo. Foto di Ursula Di Chito]  

4. ROMA, ALLA GALLERIA BORGHESE DUE SETTIMANE DI EVENTI SPECIALI 
Tra i primi musei in Italia a riaprire, nella giornata di lunedì 26 aprile, c'è stata la Galleria Borghese di Roma, che ha in programma due settimane di eventi speciali per il suo pubblico. Tutte le mattine, alle ore 12, la direttrice Francesca Cappelletti, in alternanza con uno storico dell’arte o un restauratore del museo, presenterà due opere della collezione, recentemente sottoposte a interventi diagnostici e di restauro: «Minerva in atto di abbigliarsi» di Lavinia Fontana (nella foto) e «Venere che benda Amore» di Tiziano
Il primo dipinto, attualmente esposto al pubblico in Sala X, è stato oggetto di interventi di riqualificazione che hanno consentito una rimozione calibrata e graduale degli strati più superficiali, sino ad arrivare al recupero della cromìa originale. Il quadro è stato, quindi, riallestito nel percorso di visita accanto ad altre opere con figure femminili, come in una ideale ricostituzione di un «Camerino delle Veneri». 
A maggio, alle raffigurazioni della dea presenti in galleria sarà anche dedicata una rassegna di brevi video, nei quali la direttrice Francesca Cappelletti approfondirà i vari aspetti iconografici. 
L'opera di Tiziano, che è esposta in sala XX, è stata, invece, oggetto di una campagna di indagini con l’obiettivo di aggiornare gli esiti delle ricerche scientifiche condotte agli inizi degli anni Novanta, in cui affiorò, appena sotto l’immagine attuale, un’altra figura. La campagna diagnostica ha così reso più leggibile la persona posta al centro del dipinto, una donna di spalle, ma con il volto ruotato verso lo spettatore, che reca una canestra, realizzata dall’artista nella prima stesura del dipinto, dove ora c’è il cielo e il paesaggio. Per la prima volta è stato, inoltre, possibile esplorare aspetti inediti della realizzazione dell’opera come la presenza di una quadrettatura, nell’angolo superiore destro, che doveva scandire in settori regolari la superficie da dipingere, e le tracce di un rapido disegno a carboncino. 
In via del tutto eccezionale, durante la prima settimana, il museo sarà aperto dal lunedì alla domenica. Successivamente tornerà in vigore l’orario consueto: dal martedì alla domenica, dalle ore 9:00 alle 19:00. La prenotazione è obbligatoria, sul sito ufficiale della galleria www.galleriaborghese.beniculturali.it

5. A BOLOGNA L’ARTE COREUTICA VA IN SCENA AL MUSEO 
A Bologna la danza ha un palcoscenico d’eccezione: i musei cittadini. Durante la chiusura al pubblico imposta dalla pandemia per il Coronavirus, le Collezioni comunali d'arte di Palazzo Accursio, il Mambo e i musei civici Archeologico e Medievale hanno aperto le porte al progetto «Danza e danze», curato da Vittoria Cappelli e Monica Ratti, per la terza edizione di «Dancin’Bo».
Quella che era una manifestazione con coreografie e performance itineranti per il centro della città felsinea si è trasformata, nel marzo 2021, in una trasmissione per la web tv bolognese Sport2u e in una serie di videoclip che hanno fatto risuonare musica e poesia del gesto nella quotidianità straniante di quattro cornici museali di grande fascino, nel silenzio assordante di spazi privati dei loro visitatori.
Complessivamente i video girati nei musei sono otto, di cui cinque – tre alle Collezioni comunali d’arte e due al Mambo – sono stati prodotti da «Avvertenze generali». Mentre i restanti, ambientati all’Archeologico e al Medioevale, sono stati realizzati, sotto la guida di Vittoria Capelli, da giovani talenti delle scuole di danza «Flash Dance Academy» (Bologna) e «Nuovo Laboratorio Danza».
Nelle varie performance il processo creativo e performativo dell’arte coreutica ha creato suggestive contaminazioni con le caratteristiche di ogni contesto museale. «Le forme espressive dei movimenti e dei corpi degli interpreti – affermano all’Istituzione Bologna Musei - si sono lasciate ispirare e stupire dall'esplorazione di questi luoghi dall'identità fortemente connotata, utilizzandone spesso gli elementi strutturali come strumenti drammaturgici e narrativi decisivi».
I video saranno diffusi sui canali di comunicazione dei musei coinvolti, a cominciare da quelli social, e attraverso i monitor informativi posizionati nei rispettivi ingressi. Informazioni su www.museibologna.it

6.MILANO, CHEN ZHEN E NEÏL BELOUFA PER LA RIAPERTURA DI PIRELLI HANGARBICOCCA 
Chen Zhen
(Shanghai, 1955 – Parigi, 2000) e Neïl Beloufa (Parigi, 1984) sono i due artisti che segnano la ripartenza del Pirelli HangarBicocca di Milano, in seguito al Decreto legge, entrato in vigore lo scorso 26 aprile, che consente la riapertura dei luoghi della cultura in tutta Italia, in zona gialla. Da giovedì 29 aprile la fondazione diretta da Vicente Todolí «riapre le porte al pubblico garantendo – si legge nella nota stampa - un’esperienza di visita in sicurezza e una visione integrale delle opere».
Nei prossimi mesi saranno, invece, temporaneamente sospese le visite all’installazione site-specific «I sette palazzi celesti» (2004-2015) di Anselm Kiefer. L’intera area in cui sorge la monumentale opera è stata a disposizione della Regione Lombardia e verranno destinati ad hub vaccinale, curato da Asst - Azienda socio sanitaria territoriale di Milano Nord.
La mostra di Chen Zhen, intitolata «Short-circuits», che è stata prorogata fino al 6 giugno, riunisce per la prima volta oltre venti installazioni su larga scala, realizzate tra il 1991 e il 2000, nelle Navate e nel Cubo di Pirelli HangarBicocca. La globalizzazione e il consumismo, il superamento dell’egemonia dei valori occidentali, l'arte intesa come cura e purificazione dalla malattia, e l’incontro tra differenti culture sono alcune delle tematiche affrontate dall’artista cinese.
«Digital Mourning», la personale di Neïl Beloufa presentata nello Shed e prorogata fino al 9 gennaio, si configura come una nuova e complessa installazione multimediale che emula lo scenario di un «parco dei divertimenti».
La programmazione di Pirelli HangarBicocca proseguirà, dal 15 luglio al 20 febbraio, con la mostra «Breath Ghosts Blind», una summa di trent’anni di attività di Maurizio Cattelan (Padova, 21 settembre 1960).
Rafforzando l’impegno a rendere l’arte accessibile a tutti, Pirelli HangarBicocca continuerà a garantire la gratuità dell’ingresso, nei consueti orari di apertura (da giovedì a domenica, dalle ore 10:30 alle ore 20:30), offrendo un nuovo sistema di prenotazione obbligatoria sul sito https://pirellihangarbicocca.org/.
[Nella foto: Chen Zhen, «Il rito sospeso / bagnato», 1991. Installation view, Pirelli HangarBicocca, Milan, 2020. Collezione privata, Cortesia de Sarthe Gallery, Hong Kong. © Chen Zhen di ADAGP, Parigi. Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio]
 
7. UN NUOVO ALLESTIMENTO PER LA RIAPERTURA DEI MUSEI REALI DI TORINO 
Numerose sono le novità che attendono i visitatori dei Musei Reali di Torino. Da martedì 27 aprile il pubblico può finalmente ammirare l’altare della Cappella della Sindone, progettato tra il 1688 e il 1694 dall’ingegnere Antonio Bertola e restituito alla comunità dopo una complessa opera di restauro, durata ventiquattro anni.
Durante la chiusura per il contenimento dell'epidemia da Coronavirus, il percorso di visita è stato arricchito con la carrozza Mylord (nella foto) di Vittorio Emanuele II, appartenente alle Collezioni presidenziali del Quirinale. Il mezzo di trasporto è stato collocato nella Rotonda dell’Armeria reale, a pochi passi dalla loggia dalla quale Carlo Alberto annunciò, il 4 marzo 1848, la promulgazione dello Statuto. Per l'occasione negli stessi spazi viene presentato il nuovo allestimento «Le armi del Re», una selezione di ventuno oggetti di notevole pregio e importanza storica, recentemente restaurati, che facevano parte delle ricche raccolte personali di Vittorio Emanuele II. Si tratta di bandiere, uniformi, onorificenze e altri oggetti strettamente personali, doni diplomatici, fucili e coltelli, oltre a due armature giapponesi, donate al sovrano dall’imperatore Meiji nel 1869 e nel 1871, in seguito alla firma del trattato di amicizia e commercio che apriva le relazioni diplomatiche tra il Regno d’Italia e l’Impero giapponese.
Tante sono le mostre in programma in questi giorni, a partire da «Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude» e «Capa in color», con oltre centocinquanta immagini a colori di Robert Capa, presentate per la prima volta in Italia. Nelle sale dedicate ai pittori caravaggeschi della Galleria Sabauda, i visitatori avranno, inoltre, modo di contemplare il dipinto «San Giovanni Battista» di Caravaggio, realizzato tra il 1604 e il 1606 e proveniente dalle Gallerie nazionali di arte antica di Roma; mentre le vetrine del Medagliere Reale ospitano il percorso speciale «Il volto delle donne. L’altra faccia della Storia».
Con la riapertura del museo riprendono anche le visite guidate: da venerdì 30 a domenica 2 maggio (alle ore 10, 11, 12, 15, 16 e 17) è in programma la visita all’Appartamento dei Principi di Piemonte al secondo piano di Palazzo Reale, con il suggestivo affaccio sul terrazzo dal quale ammirare i Giardini Reali e piazza Castello.
Nella prima settimana di apertura, dal 27 aprile al 2 maggio, il percorso di visita comprenderà il Palazzo Reale con l’Armeria, la Cappella della Sindone, il primo piano della Galleria Sabauda e i Giardini Reali, in cui concedersi un momento speciale di relax o una passeggiata tra giochi prospettici e sculture immerse nel verde. Da martedì 4 maggio, il percorso tornerà a comprendere anche il secondo piano della Galleria Sabauda e la sezione Torino del Museo di antichità.
Il complesso museale nel cuore di Torino aprirà le sue porte dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 19:00. Nel fine settimana è obbligatorio prenotare l’ingresso entro la mezzanotte del giorno precedente la visita. I biglietti sono acquistabili online tramite sul sito www.coopculture.it oppure chiamando il numero 011.19560449. Per informazioni è possibile scrivere a info.torino@coopculture.it

8. LE GALLERIE DELL’ACCADEMIA DI VENEZIA RIAPRONO IL CORRIDOIO PALLADIANO 
Le Gallerie dell’Accademia di Venezia hanno riaperto con una novità. Mercoledì 28 aprile è stato riconsegnato alla visita, dopo due anni di chiusura, il Corridoio palladiano, oggetto di un complesso lavoro di restauro curato da Renata Casarin, segretariato regionale del MiC per il Veneto, che ha coinvolto anche gli architetti Luigi Girardini, Francesco Trovò e Ilaria Cavaggioni.
Questa «restituzione» permetterà, al momento, il reintegro della circolarità di visita (anche in funzione anti-Covid), evitando l’interferenza dei flussi dei visitatori nelle sale. Di grande rilievo sarà, inoltre, il ripristino del percorso di visita per le persone diversamente abili.
La fruizione del corridoio palladiano, al momento non ancora abitata da opere d’arte, sarà un’anteprima. Gli interventi di riallestimento, che verranno avviati a breve nelle sale di quest’area del museo, porteranno poi, via via, all’apertura di nuove sezioni come una sala dedicata alla ricostruzione del soffitto di Palazzo Corner Spinelli, dipinto da Giorgio Vasari e ricomposto dopo trent’anni di ricerche, una stanza con le tele dei Bassano e un ambiente destinato all’esposizione, a scadenza regolare, dei capolavori grafici del Gabinetto dei disegni, una delle collezioni più ricche in Italia, con ben venti lavori di Leonardo Da Vinci.
La conferenza stampa di presentazione si è tenuta alle ore 12:00; mentre alle ore 10:00 il direttore Giulio Manieri Elia ha accolto i primi visitatori e li ha condotti lungo le sale del museo per un prezioso momento di incontro e approfondimento sulla collezione.
La Galleria dell’Accademia sarà aperta con i seguenti orari: il lunedì, dalle ore 8:15 alle ore 14:00, e dal martedì alla domenica, dalle ore 8:15 alle ore 19:15; il sabato e la domenica l’accesso sarà consentito solo su prenotazione come da attuali disposizioni governative.
Informazioni su www.gallerieaccademia.it.
Per informazioni: www.museireali.beniculturali.it.
 
9. «TANA LIBERA TUTTI!», UNA MOSTRA EN PLEIN AIR PER IL MUFOCO DI CINISELLO BALSAMO 
A Cinisello Balsamo, nel Milanese, l’arte esce dal museo. Fino al 13 giugno, la piazzetta di via Frova ospita la mostra «Tana libera tutti! Fotografie dalle collezioni del Mufoco», con circa quaranta immagini stampate in grande formato, che hanno per protagonisti i bambini e la loro energia contagiosa.
Il mondo dei più piccoli, fatto di giochi, sorrisi, amicizia, vivacità, gioia e spensieratezza, scorre sotto gli occhi dei visitatori in questa carrellata di immagini, realizzate tra il Secondo dopoguerra e i primi anni del Duemila, da sette importanti autori italiani: Liliana Barchiesi, Gianni Berengo Gardin, Mario Cattaneo, Gianfranco Mazzocchi, Enzo Nocera, Federico Patellani, Klaus Zaugg.
Il percorso - che spazia dalla Napoli degli anni Cinquanta alla Milano degli anni Settanta, per giungere alla Cinisello Balsamo del 2002 - si sofferma, di volta in volta, su diversi aspetti dell’infanzia, dal tempo libero alla scuola e allo sport: tutti momenti caratterizzati da un forte senso di socialità, stretta condivisione e naturale gestualità all’interno del gruppo.
«La scelta di proseguire le fortunate esperienze passate di mostre in esterna, rendendo così l’arte accessibile a chiunque e in qualunque momento, vuole confermare – raccontano dal Mufoco – Museo di fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo - l’idea di una cultura che si fa parte integrante della crescita di una società, anche e soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria, incertezza e difficoltà diffuse».
A questa prima mostra del 2021 ne seguirà un’altra da metà giugno che coinvolgerà in maniera trasversale il pubblico intorno a un tema che non manca mai di scaldare gli animi di grandi e piccoli: il calcio.
Per informazioni: www.mufoco.org.
[Nella foto: Gianni Berengo Gardin, Cinisello Balsamo, 2012]

10. A FIRENZE RIAPRE LA MOSTRA IMMERSIVA «VAN GOGH E I MALEDETTI» 
L’ «Ave Maria» di Franz Schubert, il «Canon and Gigue in D» di Johann Pachelbel, il «Dies Irae» della «Messa da Requiem» di Giuseppe Verdi, «Le quattro stagioni» di Antonio Vivaldi, ma non sono: sono musiche che fanno parte del nostro repertorio classico quelle che compongono la colonna sonora della mostra immersiva «Van Gogh e i maledetti», che riapre sabato 1° maggio a Firenze, nella «Cattedrale dell’immagine» al Complesso di Santo Stefano al Ponte.
Realizzato da Crossmedia Group e diretto dal regista Stefano Fake, lo show multimediale si prefigge di coinvolgere emotivamente il pubblico grazie a multi-proiezioni a 360 gradi di immagini ad altissima definizione e alla diffusione in Dolby HD di un’avvincente colonna sonora originale, raccontando in maniera immediata e didattica la controversa vicenda umana e artistica del pittore olandese, uno degli artisti più celebri e amati di tutti i tempi.
Insieme a Vincent van Gogh (Zundert, 1853 – Auvers-sur-Oise, 1890), il racconto digitale, della durata di circa sessanta minuti, permette anche un viaggio nell’arte di Paul Cézanne (Aix-en-Provence 1839 – Aix-en-Provence 1906), Paul Gauguin (Parigi 1848 – Hiva Oa 1903), Henri de Toulouse-Lautrec (Albi 1864 – Saint-André-du-Bois 1901), Chaïm Soutine (Smiloviči 1893 – Parigi 1942) e il toscano Amedeo Modigliani (Livorno 1884 – Parigi 1920).
Arricchiscono l’esperienza multimediale una sezione didattico/introduttiva con infografiche e monitor, le postazioni con gli Oculus VR per sperimentare la realtà virtuale 3D di un viaggio sensoriale all’interno dei quadri e l’avvolgente caleidoscopio d’immagini della «sala degli specchi».
La mostra sarà aperta fino al prossimo 4 luglio, tutti i giorni dalle ore 11 alle ore 18, con chiusura della biglietteria alle ore 17 e prenotazione obbligatoria per le giornate del sabato e della domenica, scrivendo una e-mail all’indirizzo info@vangogheimaledetti.com. I biglietti, il cui costo varia dai 13,00 per gli adulti agli 8,00 euro per i bambini dai 5 ai 12 anni, sono acquistabili alla biglietteria della mostra e tramite il portale Ticketone. 

venerdì 30 aprile 2021

A Bologna la cultura riparte da «Art City»

La cultura a Bologna riparte da «Art City», programma istituzionale di mostre e iniziative speciali, che, di consuetudine, viene presentato in occasione di Arte Fiera. La pandemia ha costretto l’Amministrazione comunale a rivedere i suoi piani e, mentre l’evento mercantile felsineo è stato posticipato direttamente al 2022, la grande festa delle mostre, dei musei e dell’arte del presente, che ogni anno anima la città alla fine di gennaio, verrà proposto come evento primaverile, nel fine settimana dal 7 al 9 maggio, inaugurando il cartellone di Bologna Estate 2021. La manifestazione, una delle più amate della città, vuole così rappresentare un’occasione di rinascita per la vita culturale bolognese che ha attraversato e sta vivendo tuttora un periodo di difficoltà e di sfide estremamente impegnative. «Art City» si configura, dunque, -raccontano gli organizzatori - «come una beneaugurante scintilla di ripartenza della socialità e della fruizione in presenza della creatività artistica, fermo restando il rispetto delle condizioni di sicurezza dettate dallo stato dell'emergenza sanitaria per il Covid-19».
Con la direzione artistica di Lorenzo Balbi e il coordinamento dell'Istituzione Bologna Musei, la nona edizione di «Art City» sarà costruita come una grande visita della «città che non c’è»: una Bologna insolita, vista attraverso la lente trasformatrice dei linguaggi contemporanei. Spazi pubblici e privati anche molto differenti - dal teatro storico di villa Aldrovandi-Mazzacorati all’ex Gam, dal cimitero della Certosa alle serre dei Giardini Margherita, fino al suggestivo rifugio antiaereo di villa Revedin – saranno messi a disposizione per eventi artistici, insieme ai musei cittadini e alle gallerie private del territorio.
La ricerca di percorsi inaspettati e la possibilità di accedere a luoghi particolari, inusuali e normalmente fuori dai circuiti canonici della fruizione culturale caratterizzeranno, dunque, questa edizione della kermesse, che avrà anche un’immagine coordinata completamente rinnovata. L’ideazione e lo sviluppo sono stati affidati a Filippo Tappi (direttore artistico) e Marco Casella (visual and design) che sono partiti dal personaggio di Peter Pan, non tanto quello disneyano quanto l’originale creato da James Matthew Barrie nel 1902: non un eterno bambino, ma un ibrido tra un uccello e un essere umano, in perenne e immobile transizione di identità. A partire da queste suggestioni, l’idea grafica si basa sull’essere più cose contemporaneamente come appunto appare la sfaccettata figura di Peter Pan, accompagnata nella cartellonistica da una o più stelle, piccoli timonieri da seguire durante il proprio percorso di visita, che può essere agevolmente progettato a casa con la guida di questa edizione, a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, pensata per una fruizione più lenta, partecipata e non frenetica degli eventi espositivi.
In occasione di «Art City» 2021, rassegna riservata principalmente al pubblico di prossimità, con l’intento di coinvolgere i bolognesi in una «riappropriazione gioiosa» di luoghi noti e meno noti del territorio in cui vivono, è stato, inoltre, pensato un sistema centralizzato di prenotazione - telefonico (ai numeri 051.6496632 e 051.6496637 con i seguenti orari: 3 e 4 maggio, ore 16:00 - 20:00; 5, 6, 7, 8 e 9 maggio, ore 10:00 - 20:00) e on-line - che consentirà di riservare l’accesso alle diverse sedi in giornate e fasce orarie precise, con ingresso per slot numerici in base alla capienza degli spazi.  Per il sabato e la domenica la prenotazione è sempre obbligatoria e deve essere effettuata entro il giorno precedente la visita. 
Scena artistica italiana, intergenerazionalità, intermedialità sono i tre concetti chiave di questa nuova edizione di «Art City», che spazierà tra i linguaggi più vari: video, installazioni, performance, disegni, opere radiofoniche e sonore, allestimenti site-specific.
Il progetto speciale del 2021 si apre all’internazionalità con l’installazione ambientale dell’artista tedesco Gregor Schneider (Rheydt, 1969) all’Ex Gam: i visitatori, inoltrandosi uno alla volta all'interno della casa di N. Schmidt, personaggio misterioso presentato per la prima volta alla Biennale di Venezia del 2001, avranno l’opportunità di provare a ricostruirne l’identità di quest’uomo, il suo spazio intimo e domestico.
Il main program offre, invece, una selezione di progetti di artisti italiani, giovani, mid-career e affermati, attraversando più generazioni. Si va dalla giovanissima Beatrice Favaretto (Venezia, 1992) a Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) a Palazzo Boncompagni, passando per Annamaria Ajmone (Lodi, 1981) e Felicity Mangan (Geelong Australia, 1978) al cimitero monumentale della Certosa, Carola Bonfili (Roma, 1981) nel rifugio antiaereo di Villa Revedin, Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979) al LabOratorio degli Angeli, Matteo Nasini (Roma, 1976) in live streaming su Radioimmaginaria, Riccardo Baruzzi (Lugo, Ravenna, 1976) al teatro storico di villa Aldrovandi-Mazzacorati, Chiara Camoni (Piacenza, 1974) a Palazzo Bentivoglio, Margherita Morgantin (Venezia, 1971) agli Orti comunali - Boschetto lungo Reno, Sabrina Mezzaqui (Bologna, 1964) all’Oratorio di San Filippo Neri, Alessandro Pessoli (Cervia, 1963) a Palazzo Vizzani, Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961) in piazza Costituzione e Norma Jeane (Los Angeles, 1962) alle serre dei Giardini Margherita.
Unico main project dedicato a un artista storico è quello su Vincenzo Agnetti al Padiglione de l’Esprit Nouveau, sostenuto da Banca di Bologna, con al centro l’opera «Neg».
Anche nel programma istituzionale prevalente è lo spazio riservato agli interventi di artisti italiani: Aldo Giannotti esporrà nella Sala delle Ciminiere del Mambo, Helen Dowling a Villa delle Rose, Giorgio Morandi al Museo Morandi, Maurizio Donzelli al Museo civico medievale, Flavio Favelli, Nanni Menetti e Dario Bellini alle Collezioni comunali d’arte, Virginia Zanetti nelle sale espositive del secondo piano di Palazzo d’Accursio, Franco Vimercati a Casa Morandi, Nino Migliori all’Archiginnasio e al Teatro comunale di Bologna, Mimmo Paladino alla Biblioteca Salaborsa, Giulia Marchi alla Biblioteca Jorge Luis Borges, Giacomo Verde nella Cappella di Santa Maria dei Carcerati di Palazzo Re Enzo, Nicola Samorì a Palazzo Fava, Angelo Bellobono al Parco di Villa Ghigi, Simone Carraro al Parco del Cavaticcio, Matteo Nasini al Cubo Unipol e Trac - Tresoldi Academy nell’area Ex Mercatone Uno.
Tra i progetti collettivi si segnalano, invece, «Contenere lo spazio» nella Project Room del Mambo, «Carapelli for Art - Premio arti visive. III edizione» al Museo internazionale e biblioteca della musica, «41. Un secolo di disegno in Italia» nella sede espositiva della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, «All Stars» al mtn | museo temporaneo navile, «Impronte. Giovani artisti in residenza - Open studio» alla Raccolta Lercaro, «Open-Close. Mostra dei vincitori del concorso Zucchelli 2021» allo Zu.Art giardino delle arti di Fondazione Zucchelli.
Nel programma, in costante aggiornamento sul sito artcity.bologna.it, confluiranno anche altre iniziative allestite in spazi pubblici, privati e indipendenti della città, che ogni anno punteggiano l'inverno bolognese con i linguaggi del contemporaneo. Il 2021 ci regalerà, quindi, un «Art City» inedita: «un’edizione – afferma Roberto Grandi, presidente dell’Istituzione Bologna Musei- che sorprende, emoziona, ricca di creatività, diversa e innovata rispetto alle precedenti, che accompagna i bolognesi e i turisti in un cammino di riappropriazione del piacere e gusto di riavvicinarsi all’arte in presenza e totale sicurezza».

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[Figg. 1 e 2] Immagine coordinata dell'edizione 2021 di Art City; [fig. 3] Guida dell'edizione 2021 di Art City; [fig. 4] Samorì, Sofonisba, 2021. Opera esposta nella mostra Samorì. Sfregi al Palazzo Fava di Bologna; [fig. 5] 1. Carol Rama, Senza titolo, 1996, tecnica mista su carta stampata, 24x34 cm. Collezione privata, Bologna, foto credit Alessandro Ruggeri. Opera esposta nella mostra «41. Un secolo di disegno in Italia» alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna; [fig. 6] Bruno Munari, Tensostruttura, 1935, disegno a china su carta, 27x17 cm. Courtesy Galleria Corraini. Opera esposta nella mostra «41. Un secolo di disegno in Italia» alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna 

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giovedì 29 aprile 2021

Cinque anni di successi per la Fondazione Giancarlo Ligabue di Venezia. Tra i prossimi appuntamenti la mostra «Power and Prestige»


«Cinque anni dedicati alla cultura, per conoscere e far conoscere»: così la Fondazione Giancarlo Ligabue inizia il bilancio sul suo primo lustro di attività con lo sguardo sulla sua città, Venezia, ma anche sul resto del mondo.
Il desiderio iniziale era di non disperdere ma anzi di valorizzare e di rendere fruibile l’enorme patrimonio di opere, documenti e testimonianze che l’imprenditore e paleontologo Giancarlo Ligabue aveva raccolto in tanti anni di spedizioni e di amore per il collezionismo, aprendo questi beni a nuove prospettive, a nuove visioni, a nuove sfide.
Quell’«arca della conoscenza capace di affascinare e sorprendere chiunque abbia sete di sapere», come l’aveva definita Alberto Angela il giorno dell’inaugurazione, salpava così, nel 2016, verso un nuovo viaggio, con l’intento di far scoprire al più ampio numero possibile di persone culture e civiltà diverse, ma anche con la volontà di interrogarsi sui tanti fronti del sapere e dell’umanità, della scienza e dell’arte, operando per la tolleranza, il dialogo, la scoperta.
Cinque anni dopo, a parlare del successo della fondazione diretta da Inti Ligabue, il figlio di Giancarlo, che ha dato nuova linfa al Centro studi e ricerche Ligabue, nato nel 1973, sono i numeri degli eventi organizzati, a partire da quattro mostre di grande successo, che hanno dato vita a otto momenti espositivi, visitati da oltre 250mila persone, con trecento laboratori per bambini e quattrocento visite guidate per gruppi, ma anche con ventisei conferenze tematiche e oltre 18mila copie di cataloghi venduti.
Sei sono stati, invece, i dialoghi che hanno portato a Venezia personalità del mondo scientifico, storico e culturale come Piergiorgio Odifreddi, Philippe Daverio, Alberto Angela, Carlo Vanoni, Samantha Cristoforetti, coinvolgendo oltre tre mila spettatori.
In questi anni è stata portata avanti anche l’attività del «Ligabue Magazine», diretto da Alessandro Marzo Magno e con la direzione editoriale di Alberto Angela: un appuntamento semestrale con l’arte, la scienza, la cultura e i viaggi verso luoghi remoti del mondo. Nell'ultima pubblicazione, la numero settanta, Emiliano Guanella ci parla dell’importanza del patrimonio culturale che risiede negli anziani di alcune tribù nella foresta Amazzonica. Luca Mercalli ripercorre la storia dei cambiamenti climatici nelle epoche passate, portando alla luce alcuni curiosi episodi della storia del climate change. Alessandra Viola racconta, poi, l’importanza degli alberi, organismi capaci di sopravvivere nei secoli anche nelle condizioni più estreme e agli eventi più devastanti della nostra storia, dalle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki al disastro del Vajont, senza dimenticare l’attentato delle Torri Gemelle. Mentre l’ultimo articolo è dedicato al tempo con un viaggio tra gli orologi presenti in Laguna.
Parallelamente alla pubblicazione cartacea del semestrale «Ligabue Magazine», che nel 2022 compirà quarant’anni, prosegue il progetto 50x50, con il quale la Fondazione Giancarlo Ligabue rende disponibili gratuitamente i propri archivi on-line, regalando ai lettori la possibilità di consultare i primi cinquanta numeri della rivista, attiva dal 1° ottobre 1982.
La difficoltà di spostarsi in questi mesi, causata dalla pandemia, aumenta ancora di più il valore di questo progetto che permette di viaggiare - attraverso le pagine del magazine – alla scoperta di nuovi luoghi e civiltà.
Il compleanno della fondazione – segnato dall’intitolazione nel 2020, da parte del Comune di Venezia, del Museo di storia naturale a Giancarlo Ligabue - diventa anche l’occasione per presentare i nuovi progetti, a partire dalla mostra «Power and Prestige. L’arte dei bastoni del potere in Oceania», in programma dal prossimo 15 ottobre a Palazzo Cavalli Franchetti. Curata da Steven Hooper, professore e direttore della Sainsbury Research Unit per le arti dell’Africa, Oceania e Americhe, all’Università dell’East Anglia nel Regno Unito, l’esposizione riunirà, per la prima volta in Italia e in Europa, oltre centocinquanta bastoni del potere realizzati nel XVIII e XIX secolo, una decina dei quali appartenenti alla collezione Ligabue.
Lungo il percorso espositivo saranno proposti pezzi rari e importanti, provenienti dalle principali collezioni del Regno Unito e dell’Europa continentale; manufatti incredibili, a lungo considerati armi di selvaggi e relegati a un ruolo minore, mostrati ora nella loro stupefacente bellezza scultorea e nei loro significati culturali di opere d’arte, rappresentazioni di divinità, status symbol, armi impressionanti, pregiati oggetti di scambio e accessori per le cerimonie.
Mentre il 2022 vedrà la fondazione impegnata nell’organizzazione della mostra «De visi mostruosi. Caricature da Leonardo a Tiepolo», che ruoterà attorno a una decina di notevoli disegni inediti della collezione Ligabue, tra cui una «Testa di vecchia» attribuita a Leonardo da Vinci, che verrà presentata al pubblico per la prima volta. Lungo il percorso espositivo saranno esposte una selezione di «teste caricate», ovvero di ritratti grotteschi e caricature provenienti da importanti musei internazionali, realizzati dalla fine del XV al XVIII secolo. Si tratta di disegni originali, incisioni, acquarelli e preziosi libri a stampa che documenteranno la continuità di una tradizione artistica presente nell’Italia settentrionale che, da Leonardo Da Vinci, prosegue nel corso dei secoli.
Quindi, nel 2023, la scena sarà per «Animal Art». In un anno importante - in cui verrà anche ricordato mezzo secolo di impegno della famiglia Ligabue nella cultura - il programma prevede una mostra di forte interesse, centrata sulle rappresentazioni zoomorfe dal III millennio alla Roma antica nell’area del Mediterraneo, con alcuni richiami e focus a culture extraeuropee di indubbio fascino.
Infine tra gli obiettivi ambiziosi per il futuro, c’è l’apertura di Palazzo Erizzo-Ligabue ai visitatori per la visita a piccoli gruppi. Senza rinunciare alla flessibilità espositiva per le mostre temporanee, si intende, infatti, rafforzare il legame tra il pubblico e il prestigioso edificio che è sede della fondazione sul Canal Grande, in modo che la collezione esposta a rotazione diventi accessibile, su prenotazione e a numero chiuso, attraverso visioni continuamente nuove. L’idea è quella di avere un visiting curator differente ogni anno, che possa soffermarsi su opere e nuclei collezionistici offrendo, di questo patrimonio d’arte e storia, chiavi interpretative sempre differenti e stimolanti.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Una immagine della mostra Idoli, organizzata dalla Fondazione Ligabue di Venezia; [fig. 2] [Fig. 2] Bastone cerimoniale: Club Culacula. Cultura locale Isole Fijan, XIX secolo d.C..Legno Altezza 106 cm. Venezia, Collezione Ligabue; [fig. 3] Cratere a colonnette. Cultura Corinzia. Cerveteri, Italia, V secolo a.C.; Ceramica, Altezza 28,9 cm. Collezione Ligabue; [fig. 4] Rhyton. Cultura Achemenide. Iran, IV secolo a.C..Argento dorato; Altezza 25 cm. Collezione Ligabue; [fog. 4] Giambattista Tiepolo, Caricatura di Gentiluomo con tricorno, 1696-1770. Disegno: penna e acquerello seppia, 201 x 139 mm. Collezione Ligabue 

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mercoledì 28 aprile 2021

Dal balletto «Pippi Calzelunghe» al tango argentino: Arte Tv celebra la Giornata mondiale della danza

L’incontro tra musica e movimento o, come affermava Federico García Lorca, il «camminare sull’acqua, ma dentro una fiamma» ha una sua giornata internazionale. Dal 1982, grazie a una decisione dell’Unesco, il 29 aprile di ogni anno si celebra la danza, una delle arti più antiche e quella che permette al corpo umano nella sua interezza di esprimersi con un linguaggio universale che non conosce barriere o confini.
In occasione della trentasettesima edizione, Arte Tv, canale culturale europeo presente anche in Italia, propone nove spettacoli di danza da guardare gratuitamente, che celebrano le diverse sfumature di questa disciplina, in un viaggio che spazia dal tango argentino alla performance contemporanea che sfrutta le potenzialità della tecnologia.
In attesa di poter ammirare nuovamente le performance di artisti e ballerini dal vivo e all’interno dei teatri, luoghi che in Italia hanno appena riaperto al pubblico e che hanno avuto poco tempo per organizzare eventi per questa data, la danza può, dunque, essere celebrata da casa.
Tra le proposte di Arte Tv c’è il balletto classico «Pippi Calzelunghe», andato in scena all’Opera di Helsinki e disponibile sulla piattaforma fino al 25 maggio. Il mondo fantasioso e straordinario della forzuta bambina con le trecce rosse e le lentiggini nata dalla penna dell’autrice svedese Astrid Lindgren è raccontato per l’occasione dal ballerino e coreografo svedese Pär Isberg e dalle musiche di Georg Riedel e Stefan Nilsson.
Tra gli spettacoli da vedere su Arte Tv c’è anche un balletto equestre: «Il Requiem di Mozart», disponibile fino al 17 maggio. Bartabas, celebre regista e coreografo di animali francese, e l’Accademia nazionale di Versailles invitano il pubblico a uno spettacolo pieno di poesia, con Marc Minkowski a dirigere l’orchestra «Les Musiciens du Louvre», il coro Salzburger Bachchor e i solisti Genia Kühmeier, Elisabeth Kulman, Julien Behr e Charles Dekeyser.
Dal mondo equestre si passa a quello della boxe con «La pugile innamorata», uno spettacolo musicale dove musica, danza e sport si incontrano tra emozioni, fisicità e ambiguità. Fonte di ispirazione è «La Boxeuse amoureuse», del cantautore francese Arthur H, una canzone del 2017, accompagnata da un videoclip suggestivo nel quale si affrontavano - simbolicamente - la ballerina étoilée Marie-Agnès Gillot e Roschdy Zem. A distanza di tre anni «La Seine Musicale» è stato adibito a ring per accogliere il ‘combattimento’ tra la stessa Gillot e il pugile professionista Souleymane Cissokho, sottolineato dalle note di H.
Altro balletto da non perdere è «Maria de Buenos Aires», un omaggio ad Astor Piazzolla visibile fino al 31 maggio. Lo spettacolo, che porta all’Opera nazionale del Reno di Strasburgo le musiche e le movenze del tango argentino, è diretto e coreografato da Matias Tripodi, affiancato per l’occasione dall’orchestra «La Grossa», diretta da Nicolas Agullo.
«Nomad», disponibile sulla piattaforma fino al 15 ottobre 2022, è, invece, un viaggio danzante nel deserto con Sidi Larbi Cherkaoui. Nato a Praga, il progetto ha ottenuto una fisionomia definitiva al Teatro nazionale della Bretagna di Rennes grazie alla mente visionaria del coreografo belga che ha unito il ritmo dei canti tradizionali delle musiche sufi, interpretate dalla compagnia Eastman, a quello della musica elettronica di Felix Buxton. Lo spettacolo evoca tutti gli elementi tipici di un ambiente tanto inospitale quanto affascinante e in grado di stimolare tra gli uomini aiuto reciproco, spiritualità e ricerca di libertà.
Dalle dune del deserto ci si può spostare virtualmente davanti alle onde del mare con «Acqua alta», spettacolo del duo francese Adrien M e Claire B (Adrien Mondot e Claire Bardainne) in cui poesia ed estetica si mescolano alla realtà virtuale grazie alle performance di realtà aumentata e dove la danza viene proiettata verso il futuro. Visibile sulla piattaforma fino al 6 gennaio 2022, la performance espone le tribolazioni di un uomo e una donna alle prese con l’alta marea e porta in scena un incontro fiabesco, tra danza e animazioni, e all’insegna del rispetto dell’ambiente.
Tra gli spettacoli da vedere su Arte Tv c’è anche, fino al 14 maggio, una rilettura del «Viaggio d’Inverno» di Franz Schubert, coreografato da Christian Spuck. Lo spettacolo, andato in scena nel 2021 all’Opera di Zurigo, si basa sul riarrangiamento del 1993 di Hans Zender (1936-2019), una versione per tenore e piccola orchestra.
Non manca un omaggio alla musica techno con «Work», visibile fino al 6 ottobre, un lavoro del duo tedesco Modeselektor per il suo quinto album pubblicato nell’aprile 2021. Le nuove tracce sono state, infatti, svelate sotto forma di «album visivo». Il film musicale è un’esperienza, un vero e proprio viaggio artistico che fa da palcoscenico alla surreale performance del ballerino statunitense Corey Scott-Gilbert.
Su Arte Tv si può, infine, vedere, fino al 5 febbraio 2022, «Prix de Lausanne 2021 - La finale», la quarantanovesima edizione di uno tra i più prestigiosi premi internazionali: venti i candidati in lizza provenienti da ogni parte del pianeta, ma pochissimi posti a disposizione per poter realizzare il proprio sogno e fare della danza il proprio lavoro.

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martedì 27 aprile 2021

«Artonauti» pubblica «Tutto Mondo», il terzo album di figurine sulla storia dell’arte

Le figurine da collezione non sono più riservate solo al mondo dei calciatori e dei cartoni animati. Dalla primavera del 2019 per i più piccoli c’è anche un album dedicato alla storia dell’arte. Si chiama «Artonauti» ed è già uscito nelle edicole con due numeri. Il primo era incentrato sui grandi artisti e sulle opere celebri dei secoli compresi tra la preistoria e la pittura di Paul Gauguin (Parigi 1848 – Hiva Oa 1903), il secondo trattava del primo Novecento, proponendo un viaggio dall’Avanguardie storiche all’avvincente storia dei Monuments Men, gli eroi silenziosi che durante la Seconda guerra mondiale hanno salvato il patrimonio artistico europeo da uno dei più grandi furti della storia.
Grazie alla creatività e alla passione di Daniela Re e di Marco Tatarella, fondatori dell’impresa sociale non-profit WizArt, sta per uscire un nuovo album per i bambini dai 7 ai 14 anni: «Tutto Mondo», un fantastico viaggio alla scoperta dei più grandi capolavori realizzati da famosi artisti internazionali, che celebra l'arte come linguaggio universale, capace di creare ponti e non muri.
Scoperta, gioco, apprendimento auto-costruttivo e accessibilità: sono le parole chiave che hanno dato vita a questo progetto educativo, ideato con l’intento di avvicinare i più piccoli alla bellezza e alla storia, ma anche di farli appassionare alla vita di grandi pittori e scultori come fossero eroi della televisione o amici di sempre. Con lo scambio delle figurine – e l’immancabile «ce l’ho, ce l’ho, manca» - i bambini iniziano, infatti, a memorizzare e riconoscere le opere, i monumenti, i nomi degli artisti e «l’arte – si legge nella nota stampa - diventa un gioco da ragazzi».
Il termine «Artonauti» ben spiega l'intento del progetto, diventato, numero dopo numero, un vero caso editoriale, con svariate ristampe. Si tratta, infatti, di un neologismo nato dall’unione tra le parole arte, astronauti - per identificare un viaggio avventuroso - e Argonauti - per evocare personaggi epici e i loro fantastici viaggi -: una perfetta sintesi, dunque, tra l’aspetto ludico e quello didattico che ogni gioco dovrebbe avere.
Centosedici pagine
, quindici tavole di illustrazione, ben novantanove tra opere d’arte e monumenti da ricostruire grazie a duecento e ottantotto figurine compongono il nuovo numero di «Artonauti».
Il titolo «Tutto Mondo», che esprime un senso di collettività e di unione, è un omaggio all’omonima opera di Keith Haring, dedicata proprio all’umanità intera, che l’artista dipinse sul muro esterno della chiesa di Sant’Antonio a Pisa.
La storia inizia con una scena molto attuale: i bambini protagonisti del serie - Ale e Morgana – stanno seguendo le lezioni on-line, da casa. All’improvviso scompare il loro simpatico gatto cicciottello Wizart (chiamato così in omaggio alla casa editrice che ha creato l’album) e i due ragazzi partono alla sua ricerca, accompagnati dalla nonna Artemisia e dall’inseparabile cane Argo.
Tutti insieme viaggeranno per il mondo - cosa che oggi è quasi impossibile fare - partendo dalla Russia, attraversando l’Asia, esplorando l’Australia e l’Africa, per arrivare in America Latina, dove risaliranno il continente per, poi, fare ritorno in Europa e confrontarsi, infine, con una delle opere più simboliche dell’arte italiana: la «Nascita di Venere» di Botticelli, emblema del Rinascimento.
Ale e Morgana si avvicineranno così alle tradizioni, ai miti e alle leggende delle più grandi civiltà del mondo, scoprendo come differenti culture hanno risposto alle grandi domande dell'uomo.
Durante il viaggio avranno, inoltre, modo di conoscere i monumenti più famosi sparsi per il globo: il Taj Mahal in India, gli scavi archeologici in Siria, l’arte aborigena in Australia, i grandi murales in Brasile, i coloratissimi dipinti della giungla in Centro America e gli artisti contemporanei in Africa.
Antonio Canova
, Pieter Paul Rubens, Tiziano Vecellio, Raffaello Sanzio, Natalia Goncharova, Diego Rivera, Frida Kahlo, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Keith Haring e Jackson Pollock sono solo alcuni degli artisti che i più piccoli avranno modo di incontrare durante il loro appassionante viaggio tra i continenti e le epoche storiche.
Anche in questa edizione ci sarà il gioco nel gioco: le coppie di «Twin Cards» collezionabili per consentire ai bambini di allenare la memoria, riconoscendo le opere a partire dai dettagli. Non solo, l’album proporrà anche tanti contenuti extra accessibili tramite Qr code, tra cui tutorial per attività da fare a casa che permetteranno di creare un mandala, un acchiappasogni, una matrioska, un dado daruma o una lanterna cinese
Non mancano, poi, una ventina di indovinelli e tanti approfondimenti sulle culture del mondo: dalla leggenda del monte Fuji al mito di Bacco e Arianna, passando per le storie dei cavalieri medievali. L’album ha anche un messaggio segreto, che si potrà scoprire decifrando un antico linguaggio sumero. Curiosi di scoprirlo? Non resta che correre in libreria o collegarsi al sito www.artonauti.it il prossimo 4 maggio, giorno di uscita di «Tutto Mondo».

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lunedì 26 aprile 2021

«L’arca di vetro» attracca all’isola di San Giorgio Maggiore. A «Le stanze del vetro» lo zoo di Pierre Rosenberg

Farfalle, tartarughe, elefanti, gatti, balene, polipi, volpi, orsi, ippopotami, pesci, mammut, pappagalli, giraffe e cani: è uno zoo, ricco e variopinto, quello che andrà in scena a Venezia, dal 26 aprile al 1° agosto, nella mostra «L’arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg», a cura di Giordana Naccari e Cristina Beltrami, con un allestimento scenografico firmato da Denise Carnini e Francesca Pedrotti. Nonostante il clima incerto dettato dall’andamento della pandemia, «Le stanze del vetro», il progetto nato dalla collaborazione tra la Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung per promuovere lo studio e la valorizzazione dell’arte vetraria del Novecento e contemporanea, ha messo a punto il programma espositivo per i prossimi mesi e ha deciso di iniziare in maniera originale e coinvolgente, raccontando la storia delle vetrerie muranesi attraverso un’angolazione inedita: l’animale di vetro.
Gli oltre 750 pezzi in esposizione, tra cui ci sono anche minuscoli insetti realizzati a lume in scala reale da Bruno Amadi, appartengono alla collezione personale che Pierre Rosenberg, storico direttore del Museo del Louvre di Parigi, ha messo insieme in trent’anni d’assidua frequentazione di Venezia.
Quando questo genere di produzione vetraria era ancora relegato all’ambito del souvenir o considerata come una sorta di divertissement da fornace, lo studioso francese ha dimostrato una passione autentica, svincolata dalle mode, e ha creato una collezione quanto mai originale e vasta, della quale questa mostra dà parzialmente conto.
La Murano del Novecento ha prodotto un repertorio assai vasto di animali di vetro, che da un lato incantano per le infinite interpretazioni del soggetto e dall’altro si fanno testimoni di una tecnica millenaria e dei quali questa mostra offre uno scorcio assai personale e originale.
L’animale in vetro ha, infatti, due caratteristiche che lo distinguono dai bestiari realizzati in altri materiali: non ha mai atteggiamenti feroci, che sono invece tipici della scultura animalier più tradizionale, e soprattutto non è mai pensato come un gioco.
Eppure un senso ludico aleggia talvolta in questa collezione di rara ecletticità, raccolta mescolando animali celeberrimi a quelli di vetrerie meno note o persino sconosciute, seguendo il filo, certamente della qualità tecnica, ma anche dell’ironia e di un gusto completamente personale e distante da schemi e attese.
Non mancano esemplari delle serie più note come i pulegosi di Napolene Martinuzzi, i volatili di Tyra Lundgren o di Toni Zuccheri per la Venini. Accanto a esemplari noti della Seguso Vetri d’Arte, agli zebrati di Barovier e Toso, agli acquari di Alfredo Barbini, la mostra propone un vasto campionario di animali realizzati da vetrerie meno note ma altrettanto interessanti sul fronte della sperimentazione tecnica e formale della Murano del Novecento. A dimostrazione dell’inesauribile ispirazione del soggetto animalier, la mostra include anche sculture di artisti viventi come Cristiano BianchinMarcantonio Brandolini d’AddaFranck EhrlerMassimo NordioIsabelle PoilprezMaria Grazia Rosin e Giorgio Vigna.
A corredo della mostra, di cui rimarrà documentazione in un catalogo di Skira, verrà proiettato un video d’animazione realizzato da Giulia Savorani, artista visiva e regista che, partendo da disegni su vetro, ha dato vita a una fiaba ideata per quest’occasione da Giordana Naccari
«L’arca di Vetro» sarà visitabile non solo in presenza, ma anche in modalità digitale grazie al nuovo virtual tour 3D, che sarà lanciato nella giornata del 26 aprile - accessibile, sia da desktop che da mobile - che darà la possibilità di approfondire, sala dopo sala, le straordinarie opere esposte grazie ai numerosi contributi testuali, fotografici e video dedicati alla produzione veneziana degli animali di vetro. Un’occasione in più, questa, per immergersi nel mondo leggero e fragile, giocoso e sognante messo insieme da Pierre Rosenberg in tanti anni di passeggiate veneziane, tra campielli, calli, fondaci e rii.

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Farfalle di Bruno Amadi, anni ottanta. Courtesy Le stanze del vetro; [fig. 2]  Due galli e un pappagallo di Dino Martens per la vetreria Aureliano Toso, anni cinquanta. Courtesy Le stanze del vetro; [fig. 3] Balene in vetro di Murano, dagli anni cinquanta agli anni ottanta. Courtesy Le stanze del vetro. Ph. Enrico Fiorese; [fig. 4] Due Polipi in vetro di Murano con dettagli in murrina e in pasta bianca e nera, anni trenta e cinquanta. Courtesy Le stanze del vetro. Ph. Enrico Fiorese; [fig. 5] Volpe, Flavio Poli per Seguso Vetri d’Arte, 1936c. Courtesy Le stanze del vetro; [fig. 6] Gatto della serie Moonlight, disegnata da Antonio Da Ros per la vetreria Gino Cenedese & Figlio, 1964 c. Courtesy Le stanze del vetro . Ph. Enrico Fiorese

Informazioni utili 
L’arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg. Le stanze del vetro – Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia. Orari: 10.00 – 19.00, chiuso il mercoledì. Ingresso libero. Informazioni:  info@lestanzedelvetro.org | info@cini.it. Sito web: www.lestanzedelvetro.org | www.cini.it. Dal 26 aprile al 1° agosto 2021. La mostra è stata prorogata fino al 1° novembre 2021