«Cinque anni dedicati alla cultura, per conoscere e far conoscere»: così la Fondazione Giancarlo Ligabue inizia il bilancio sul suo primo lustro di attività con lo sguardo sulla sua città, Venezia, ma anche sul resto del mondo.
Il desiderio iniziale era di non disperdere ma anzi di valorizzare e di rendere fruibile l’enorme patrimonio di opere, documenti e testimonianze che l’imprenditore e paleontologo Giancarlo Ligabue aveva raccolto in tanti anni di spedizioni e di amore per il collezionismo, aprendo questi beni a nuove prospettive, a nuove visioni, a nuove sfide.
Quell’«arca della conoscenza capace di affascinare e sorprendere chiunque abbia sete di sapere», come l’aveva definita Alberto Angela il giorno dell’inaugurazione, salpava così, nel 2016, verso un nuovo viaggio, con l’intento di far scoprire al più ampio numero possibile di persone culture e civiltà diverse, ma anche con la volontà di interrogarsi sui tanti fronti del sapere e dell’umanità, della scienza e dell’arte, operando per la tolleranza, il dialogo, la scoperta.
Cinque anni dopo, a parlare del successo della fondazione diretta da Inti Ligabue, il figlio di Giancarlo, che ha dato nuova linfa al Centro studi e ricerche Ligabue, nato nel 1973, sono i numeri degli eventi organizzati, a partire da quattro mostre di grande successo, che hanno dato vita a otto momenti espositivi, visitati da oltre 250mila persone, con trecento laboratori per bambini e quattrocento visite guidate per gruppi, ma anche con ventisei conferenze tematiche e oltre 18mila copie di cataloghi venduti.
Sei sono stati, invece, i dialoghi che hanno portato a Venezia personalità del mondo scientifico, storico e culturale come Piergiorgio Odifreddi, Philippe Daverio, Alberto Angela, Carlo Vanoni, Samantha Cristoforetti, coinvolgendo oltre tre mila spettatori.
In questi anni è stata portata avanti anche l’attività del «Ligabue Magazine», diretto da Alessandro Marzo Magno e con la direzione editoriale di Alberto Angela: un appuntamento semestrale con l’arte, la scienza, la cultura e i viaggi verso luoghi remoti del mondo. Nell'ultima pubblicazione, la numero settanta, Emiliano Guanella ci parla dell’importanza del patrimonio culturale che risiede negli anziani di alcune tribù nella foresta Amazzonica. Luca Mercalli ripercorre la storia dei cambiamenti climatici nelle epoche passate, portando alla luce alcuni curiosi episodi della storia del climate change. Alessandra Viola racconta, poi, l’importanza degli alberi, organismi capaci di sopravvivere nei secoli anche nelle condizioni più estreme e agli eventi più devastanti della nostra storia, dalle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki al disastro del Vajont, senza dimenticare l’attentato delle Torri Gemelle. Mentre l’ultimo articolo è dedicato al tempo con un viaggio tra gli orologi presenti in Laguna.
Parallelamente alla pubblicazione cartacea del semestrale «Ligabue Magazine», che nel 2022 compirà quarant’anni, prosegue il progetto 50x50, con il quale la Fondazione Giancarlo Ligabue rende disponibili gratuitamente i propri archivi on-line, regalando ai lettori la possibilità di consultare i primi cinquanta numeri della rivista, attiva dal 1° ottobre 1982.
La difficoltà di spostarsi in questi mesi, causata dalla pandemia, aumenta ancora di più il valore di questo progetto che permette di viaggiare - attraverso le pagine del magazine – alla scoperta di nuovi luoghi e civiltà.
Il compleanno della fondazione – segnato dall’intitolazione nel 2020, da parte del Comune di Venezia, del Museo di storia naturale a Giancarlo Ligabue - diventa anche l’occasione per presentare i nuovi progetti, a partire dalla mostra «Power and Prestige. L’arte dei bastoni del potere in Oceania», in programma dal prossimo 15 ottobre a Palazzo Cavalli Franchetti. Curata da Steven Hooper, professore e direttore della Sainsbury Research Unit per le arti dell’Africa, Oceania e Americhe, all’Università dell’East Anglia nel Regno Unito, l’esposizione riunirà, per la prima volta in Italia e in Europa, oltre centocinquanta bastoni del potere realizzati nel XVIII e XIX secolo, una decina dei quali appartenenti alla collezione Ligabue. Lungo il percorso espositivo saranno proposti pezzi rari e importanti, provenienti dalle principali collezioni del Regno Unito e dell’Europa continentale; manufatti incredibili, a lungo considerati armi di selvaggi e relegati a un ruolo minore, mostrati ora nella loro stupefacente bellezza scultorea e nei loro significati culturali di opere d’arte, rappresentazioni di divinità, status symbol, armi impressionanti, pregiati oggetti di scambio e accessori per le cerimonie.
Mentre il 2022 vedrà la fondazione impegnata nell’organizzazione della mostra «De visi mostruosi. Caricature da Leonardo a Tiepolo», che ruoterà attorno a una decina di notevoli disegni inediti della collezione Ligabue, tra cui una «Testa di vecchia» attribuita a Leonardo da Vinci, che verrà presentata al pubblico per la prima volta. Lungo il percorso espositivo saranno esposte una selezione di «teste caricate», ovvero di ritratti grotteschi e caricature provenienti da importanti musei internazionali, realizzati dalla fine del XV al XVIII secolo. Si tratta di disegni originali, incisioni, acquarelli e preziosi libri a stampa che documenteranno la continuità di una tradizione artistica presente nell’Italia settentrionale che, da Leonardo Da Vinci, prosegue nel corso dei secoli.
Quindi, nel 2023, la scena sarà per «Animal Art». In un anno importante - in cui verrà anche ricordato mezzo secolo di impegno della famiglia Ligabue nella cultura - il programma prevede una mostra di forte interesse, centrata sulle rappresentazioni zoomorfe dal III millennio alla Roma antica nell’area del Mediterraneo, con alcuni richiami e focus a culture extraeuropee di indubbio fascino.
Infine tra gli obiettivi ambiziosi per il futuro, c’è l’apertura di Palazzo Erizzo-Ligabue ai visitatori per la visita a piccoli gruppi. Senza rinunciare alla flessibilità espositiva per le mostre temporanee, si intende, infatti, rafforzare il legame tra il pubblico e il prestigioso edificio che è sede della fondazione sul Canal Grande, in modo che la collezione esposta a rotazione diventi accessibile, su prenotazione e a numero chiuso, attraverso visioni continuamente nuove. L’idea è quella di avere un visiting curator differente ogni anno, che possa soffermarsi su opere e nuclei collezionistici offrendo, di questo patrimonio d’arte e storia, chiavi interpretative sempre differenti e stimolanti.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Una immagine della mostra Idoli, organizzata dalla Fondazione Ligabue di Venezia; [fig. 2] [Fig. 2] Bastone cerimoniale: Club Culacula. Cultura locale Isole Fijan, XIX secolo d.C..Legno Altezza 106 cm. Venezia, Collezione Ligabue; [fig. 3] Cratere a colonnette. Cultura Corinzia. Cerveteri, Italia, V secolo a.C.; Ceramica, Altezza 28,9 cm. Collezione Ligabue; [fig. 4] Rhyton. Cultura Achemenide. Iran, IV secolo a.C..Argento dorato; Altezza 25 cm. Collezione Ligabue; [fog. 4] Giambattista Tiepolo, Caricatura di Gentiluomo con tricorno, 1696-1770. Disegno: penna e acquerello seppia, 201 x 139 mm. Collezione Ligabue
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