L’intento, pienamente riuscito, era quello di salvare luoghi dimenticati o trascurati ma meritevoli di essere mantenuti, aprendoli al pubblico e rendendoli fruibili, vissuti, curati. Da allora 85mila metri quadrati di edifici storici e oltre 8,6 milioni di metri quadrati di paesaggio - castelli, ville e palazzi, ma anche vallate alpine, edifici rurali e industriali, parchi, orti, giardini, baie marine, chiese e conventi, case e botteghe - sono stati salvati da abbandono, degrado e incuria.
Quello del Fai - Fondo per l’ambiente italiano è un impegno concreto, quotidiano e minuzioso, che ha bisogno dell’aiuto di tutti anche per implementare soluzioni e buone pratiche per la transizione ecologica così da adattarsi alla crisi climatica e prevenire i danni dei suoi sempre più tangibili e nocivi effetti su monumenti e paesaggi.
Nasce da questa considerazione «il mese del patrimonio», l’«Ottobre del Fai», una raccolta fondi, on-line e in presenza, il cui slogan è: «Il futuro dell’Italia nelle nostre mani».
Cuore di questa grande campagna nazionale di sensibilizzazione al destino dei tesori artistici, culturali e ambientali del nostro Paese sono le «Giornate Fai d’autunno», manifestazione giunta alla sua tredicesima edizione, che quest’anno aprirà le porte di «700 luoghi d’arte e natura, insoliti e curiosi, poco conosciuti e valorizzati, alcuni dei quali solitamente inaccessibili, in 360 città, grazie all’impegno, alla creatività e alla passione di migliaia di volontari», dai giovanissimi «apprendisti ciceroni» - quasi novemila studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti - ai delegati territoriali. L’appuntamento è per sabato 12 e domenica 13 ottobre.
Dal borgo di Tellaro al museo diffuso di Liliana Cano: le «chicche» delle Giornate Fai d’autunno
L’edizione 2024 disegna una vastissima, variegata e curiosa mappa che illustra e racconta l’Italia, attraverso beni e paesaggi preziosi, tutti da scoprire, tra cui alcune imperdibili «chicche», molto spesso custodite in piccoli centri abitati. È il caso della Villa del Castellaccio a Uzzano, sulle colline toscane della Valdinievole, che si dice abbia fatto da sfondo alla verve creativa di Giacomo Puccini, compositore del quale nel 2024 ricorre il centenario della scomparsa: secondo la tradizione, in questa casa privata e ancora abitata, eccezionalmente aperta per i soli iscritti al Fai, furono composti, nel 1895, il secondo e il terzo atto della «Bohème».
Un’altra «dimora d’artista» visitabile durante le «Giornate Fai d’autunno» è Villa Colombaia, il rifugio culturale di Luchino Visconti sull’isola di Ischia, in Campania, residenza ricca di dettagli di forte impronta Liberty, tra vetri coloratissimi e pavimenti grecizzanti, le cui sale ospitano i costumi usati sulle scene e sui set del regista, nonché bozzetti, foto e sceneggiature; mentre le ampie terrazze offrono viste panoramiche sul mare e sul verde boschivo composto da lecci, eucalipti e pini.
Altra «chicca» da non perdere è il Convento di Renacavata a Camerino, nelle Marche, primo monastero al mondo, dal 1529, dell’Ordine dei Cappuccini, dove gli stessi frati che lo abitano accompagneranno il pubblico in visita, raccontando le fasi della vita monastica e mostrando il cuore antico di questo luogo mistico rimasto immutato da cinque secoli, nella cui cappella è conservata una pregevole terracotta invetriata policroma che Santi Buglioni ha realizzato tra il 1530 e il 1532.
Altro luogo sacro imperdibile nella due giorni promossa dal Fondo per l’ambiente italiano è il Santuario della Via Crucis di Cerveno, nel Bresciano, un percorso devozionale iscritto nella tradizione lombardo-piemontese dei Sacri Monti, con il suo scalone monumentale scandito da 13 stazioni e le 198 statue a grandezza naturale in legno, scolpite a tutto tondo e dipinte, alla cui realizzazione lavorò principalmente il camuno Beniamino Simoni tra il 1752 e il 1759, che sono state riconsegnate alla collettività nel febbraio di quest’anno, dopo un lungo lavoro di restauro.
Altro bene delle «Giornate Fai d’autunno», che ha da poco riaperto al pubblico dopo un intervento conservativo, è Villa Forni Cerato a Montecchio Precalcino, nel Vicentino, una delle ventiquattro ville palladiane inserite dal 1996 nella lista Unesco dei Patrimoni dell’umanità, oggi trasformata in un caso-studio per il mondo del restauro e della conservazione. Fresco di restauro è anche il maestoso Castello ducale di Casoli, che si staglia sullo sfondo della Maiella, noto per aver ospitato gli esponenti del Cenacolo michettiano: Gabriele d’Annunzio, il pittore Francesco Paolo Michetti, lo scultore Costantino Barbella, il musicista Francesco Paolo Tosti, il giornalista Edoardo Scarfoglio, la scrittrice Matilde Serao e lo scienziato Guglielmo Marconi.
Tra i beni da visitare merita, poi, una segnalazione l’Acetaia Midolini a Manzano, un’azienda immersa nel cuore dei Colli orientali del Friuli, nata nel 1958 da un’idea di Lino Midolini, che conobbe gli effetti benefici dell’aceto balsamico dalle ricerche storiche sugli antichi romani di Aquileia, ed entrata nel 1998 nel Guinness dei primati come la più grande balsameria del mondo. Mentre a Grottole, in Basilicata, sarà allestita appositamente per il Fondo per l’ambiente italiano la Cassarmonica, un’architettura espressione della sapienza artigiana locale creata un secolo fa per adornare la piazza e accogliere le esibizioni orchestrali durante le feste religiose. Nel centro storico di Longobucco, in provincia di Cosenza, si potrà, invece, andare alla scoperta della tradizione della tessitura della ginestra, pianta molto diffusa nel territorio calabrese, grazie al museo realizzato dalla famiglia Celestino: una storia di antichi telai, tessuti, lana e seta. Ancora, a Oliena, in Sardegna, nel cuore della Barbagia, verrà proposto un itinerario a cielo aperto tra i dipinti, i murales e le sculture realizzate lungo diversi decenni da Liliana Cano (1924-2021), artista del quale ricorre quest’anno il centenario della nascita.
Nell’elenco dei beni da visitare ci sono, poi, anche dei borghi, come Tellaro, cittadina arroccata su una scogliera affacciata sul Golfo della Spezia, che incanta con i suoi vicoli stretti e tortuosi e le case color pastello che danno sul mare, dove sarà visibile, tra l’altro, la Chiesa di San Giorgio, attualmente in restauro, un piccolo gioiello dell’architettura barocca ligure, posizionata su uno sperone roccioso, il cui campanile serviva anche come torre di avvistamento contro le incursioni dei pirati.
Altro luogo da visitare nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 ottobre è Valmontone, in provincia di Roma, dove si potrà ammirare Palazzo Doria Pamphilj, straordinario esempio di architettura seicentesca che doveva diventare, secondo l’ideale di Camillo Francesco Maria Pamphilj, il centro della «Città Panfilia», una sorta di città ideale ispirata ai modelli rinascimentali.
Da Milano a Palermo, da Roma a Messina: i luoghi visitabili nelle grandi città
Ovviamente sono i molti i siti aperti nei capoluoghi di regione e di provincia in occasione delle Giornate Fai d’autunno. A Roma saranno, per esempio, visitabili: l’American Academy in Rome, tra le più prestigiose istituzioni culturali in Italia; il Bosco Parrasio, dove da quasi tre secoli si riuniscono i poeti dell’Accademia dell’Arcadia per declamare i loro componimenti ispirati alla classicità; Palazzo Sciarra con la sua «Biblioteca del Cardinale», ambiente di grande eleganza, opera del celebre architetto e pittore napoletano Luigi Vanvitelli, al quale il cardinale Prospero Colonna, suo amico personale, commissionò, tra il 1743 e il 1750, il rinnovamento architettonico e pittorico dell’edificio secondo i canoni stilistici dell’epoca.
Mentre a Milano si potranno visitare in esclusiva: Palazzo Melzi d’Eril, sede della Fondazione Cariplo, edificio di origine settecentesca, rivisitato nell’Ottocento in chiave eclettica, con la sua preziosa collezione d’arte (da Tiepolo ai cartoni preparatori di Achille Funi per la decorazione di Ca’ de Sass); e Palazzo Cusani, sede di rappresentanza della Nato, con le sue sale dalle volte affrescate, gli stucchi dorati, le specchiere e i mobili di pregio. In città apriranno anche, ma non solo, gli studi Rai di corso Sempione, la sede della Dolce&Gabbana Beauty in via Kramer, il Chiostro Cappuccio nel distretto 5Vie e il Campus Bovisa del Politecnico in via La Masa, che ospita la Scuola di Ingegneria industriale e dell’informazione, dotata di un nuovo edificio-laboratorio, l’EN:lab, dedicato alle attività del Dipartimento di energia e progettato con soluzioni innovative per una gestione energetica efficiente e integrata.
A Torino si visiterà, in collina, la maestosa Villa d’Agliè, rimasta quasi immutata da inizio Seicento, con notevoli soffitti a cassettoni, sale con carta da parati cinese e lo splendido parco storico di ippocastani e tigli; mentre, in centro, aprirà Palazzo Graneri Della Roccia, sede del Circolo dei lettori nonché uno dei più sontuosi palazzi nobiliari cittadini, con il curioso gabinetto cinese di metà Settecento recentemente restaurato.
A Bologna aprirà eccezionalmente Palazzo Grassi, sede del Circolo Ufficiali, una delle poche testimonianze superstiti dell'edilizia urbana medievale, immediatamente riconoscibile per la sua importante facciata del XIII secolo, caratterizzata da un portico di grande altezza sostenuto da travi lignee dalla caratteristica forma «a stampella», che contrasta con i ricchi stucchi settecenteschi che decorano l’interno, capolavori di Giuseppe Mazza (Bologna 1652-1741).
A Napoli si potrà conoscere l’ottocentesco Palazzo San Giacomo, edificio protagonista da oltre centonovanta anni della vita politica, sociale ed economica della città, riammodernato negli anni Trenta su progetto dell’architetto romano Marcello Piacentini. Dai balconi della Sala della Giunta si potrà godere di una magnifica vista sulla piazza del Municipio, sulla monumentale fontana del Nettuno, sulla Stazione marittima con il Vesuvio a dominare il panorama. Ancora, nel capoluogo campano si potrà accedere a uno spazio finora mai visto della «città sotterranea»: l’Ipogeo di piazza del Plebiscito, sei metri sotto la Basilica di San Francesco di Paola.
A Palermo si visiterà la Sede dell’Ordine degli architetti della provincia, all’interno dell’ex-Palazzo Florio – oggi Palazzo Wirz all’Olivuzza – una delle otto dimore storiche cittadine in cui vissero i celebri «Leoni di Sicilia» del romanzo di Stefania Auci. Sempre in Sicilia, a Messina si potrà, infine, entrare nella sede della «Gazzetta del Sud», lungimirante progetto editoriale nato nel 1952, che aprirà al pubblico delle Giornate Fai d’autunno le redazioni giornalistiche, gli studi radiotelevisivi e web.
Dal lago della Gherardesca all’Acquedotto del Verde: il Fai per l’ambiente
In continuità con le campagne di sensibilizzazione #Faiperilclima e #Faibiodiversità sui temi del cambiamento climatico e della tutela della biodiversità, saranno, inoltre, organizzate molte «aperture» dedicate alla sostenibilità e alla conoscenza della natura e del paesaggio, a partire da quella del lago della Gherardesca a Capannori, un’oasi naturale della Toscana ai piedi del monte Pisano.
Mentre a Rieti si potrà esplorare la Riserva Laghi Lungo e Ripasottile, luogo ideale per il birdwatching e l’avvistamento di specie come il tuffetto, lo svasso maggiore, la folaga, la gallinella d’acqua, l’airone e altri uccelli migratori. Il nibbio reale e la poiana, oltre all'istrice, al gatto selvatico e alla lontra, si potranno, invece, osservare al «lago effimero» di Candela, un bacino lacustre completamente scomparso a causa del cambiamento climatico e ora coperto da un bosco di salici e da specie tipiche della macchia mediterranea, che ha reso Rotondella la prima area wilderness in Basilicata.
Ancora, a Fara San Martino, in Abruzzo, sarà eccezionalmente aperto l’Acquedotto del Verde, alle falde del massiccio della Maiella: l’acqua, proveniente dallo scioglimento delle nevi, corre lungo la roccia del monte e viene raccolta in un immenso bacino. I suggestivi tunnel della struttura offriranno l’occasione per parlare della siccità come effetto del cambiamento climatico: un tema urgente e drammaticamente attuale, per il quale il Fondo per l’ambiente italiano è sceso in campo con la campagna di sensibilizzazione #salvalacqua. Mentre a Valva (in provincia di Salerno), in via del tutto eccezionale, il pubblico potrà accedere al cantiere di restauro del giardino storico di Villa d’Ayala, emblema del virtuoso intreccio tra la natura e la mano dell’uomo, in compagnia dei tecnici che hanno firmato il progetto. Ancora, a Bassano del Grappa chi accederà al Complesso di Santa Croce di Campese, monumento nazionale che festeggia quest'anno i novecento anni dalla fondazione, avrà la possibilità di visitare il «brolo» o «giardino dei semplici» che offrirà spunti per riflettere sulla biodiversità.
Le proposte per questa due giorni all’insegna della cultura e della natura, del divertimento e dell’apprendimento, sono ancora molte e possono essere tutte scoperte sul sito www.giornatefai.it, dove sono anche segnalate le modalità di partecipazione.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Bologna, Palazzo Grassi, foto Panzera. Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano; [fig. 2] 18. Oliena (Nuoro), Liliana Cano, un itinerario d'arte, Chiesa di San Lussorio. Courtesy: Delegazione FAI Nuoro; [fig. 3] Tellaro. Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano; [fig. 4] 2. Roma, Palazzo Sciarra, foto Giovanni Formosa. Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano; [fig. 5] Napoli, Palazzo San Giacomo, foto Carmine Arricchiello. Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano; [fig. 6] Messina, Gazzetta del Sud, foto Francesco Anselmo. Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano; [fig. 6] Longobucco (CS), Museo della ginestra. Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano; [fig. 7] Milano, Campus Bovisa del Politecnico di Milano.Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano; [fig. 8] Valmontone (Roma), Palazzo Doria Pamphilj, foto Lorenzo Fanfoni. Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano; [fig. 9] Fara San Martino (CH), Acquedotto del Verde.Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano; [fig. 10] Camerino (MC), Convento di Renavacata dei Frati Cappuccini, foto Straccini. Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano; [fig. 11] 22. Forio (NA), Colombaia, Villa di Luchino Visconti. Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano; [fig. 12] Uzzano (PT), Villa del Castellaccio, foto Panzera. Courtesy: Fai - Fondo per l'ambiente italiano
Informazioni utili
Durante l’«Ottobre del Fai» sarà possibile sostenere la Fondazione e contribuire alla tutela e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale in tanti modi:
- Con la Tessera Fai: dal 3 al 13 ottobre, per chi si iscrive la prima volta al Fai, è prevista un’agevolazione di 10 € in meno.
- Partecipando alla tredicesima edizione delle Giornate Fai d’Autunno, il fulcro della campagna, in programma sabato 12 e domenica 13 ottobre. Oltre 700 luoghi originali e solitamente inaccessibili verranno aperti al pubblico in oltre 360 città italiane, grazie all’impegno e all’entusiasmo dei Gruppi Fai Giovani e dei volontari della Rete Territoriale della Fondazione. Ad ogni visita si può sostenere la missione del Fai con una donazione.
Gli iscritti al Fai e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potranno beneficiare degli ingressi prioritari in tutti i luoghi aperti e di visite e aperture riservate in molte città e altre opportunità e iniziative speciali.
- Dall’1 al 31 ottobre, facendo una donazione in cassa di 2 o 5 euro presso gli ipermercati Iper La grande i, i supermercati Unes e il Viaggiator Goloso o di 5 euro in tutti i punti vendita Coop Lombardia della regione: chi sceglie di donare 5 euro riceverà un biglietto omaggio per andare alla scoperta di uno dei tanti Beni Fai in tutta Italia.
Infine, dal 7 al 13 ottobre, la Rai, in collaborazione con il Fai, dedicherà una settimana di sensibilizzazione al patrimonio culturale italiano declinata su tutti i mezzi e per tutti i target, in linea con la missione del Servizio pubblico.
Per ulteriori informazioni: www.ottobredelfai.it - www.giornatefai.it