«Non c’è due senza tre». L’università Ca’ Foscari di Venezia fa proprio il vecchio adagio popolare e lancia, in collaborazione con l’amministrazione comunale, la terza edizione di «Art Night», una lunga serata d’arte che vedrà tutti i soggetti che si occupano di cultura in città aprire i propri spazi oltre l’abituale orario di chiusura e offrire al pubblico un ricco calendario di performances musicali, spettacoli, letture animate, inaugurazioni di mostre e non solo.
Oltre centoottanta le sedi coinvolte in questa edizione della notte bianca veneziana, alla quale farà da filo conduttore l’omaggio al talento femminile, in ogni sua espressione. L’appuntamento è per sabato 22 giugno, dalle 18 in poi.
Per scoprire i tanti appuntamenti in agenda (si parla di oltre seicento ore di eventi, ma il calendario è in effervescente aggiornamento) sarà sufficiente camminare, tra calli e campielli, alla ricerca dell’immagine guida della rassegna: uno spicchio di luna che diventa il ferro di prua di una gondola.
Tutti gli spazi espositivi e gli eventi saranno visitabili senza biglietto d’ingresso e, dalle 20 all’una di notte, sarà gratuito anche il Vaporetto dell’arte, la linea di navigazione di Actv che percorre il Canal Grande alla scoperta delle bellezze artistiche della città.
Fulcro della notte bianca veneziana, ideata e coordinata da Silvia Burini e Angela Bianco, sarà, ovviamente, l’università Ca’ Foscari, dove la manifestazione prenderà formalmente vita con il saluto del Magnifico Rettore Carlo Carraro e delle autorità comunali. Venezia cambierà, quindi, il suo volto abituale -quello di centro melanconicamente romantico o, per contro, di città tutta lustrini, celebrities e gossip-, trasformandosi in un grande e vitale laboratorio creativo, in un luogo dei giovani e per i giovani.
Si potrà, tra l’altro, ascoltare musica classica all’Istituto romeno di cultura e al Palazzetto Bru Zane, riscoprire il «Decameron» di Giovanni Boccaccio alla Fondazione Querini Stampalia, salire sul campanile dell’abbazia di San Giorgio, scoprire i ‘dietro le quinte’ dei teatri Goldoni e Malibran, raggiungere l’isola di San Servolo per una visita guidata al giardino storico. Molte saranno, poi, le mostre visitabili gratuitamente, da «Robert Motherwell: i primi collage» alla Collezione Peggy Guggenheim a «Roy Liechtenstein Sculptor» alla Fondazione Vedova, da «Prima materia» a Punta Dogana a «Pawel Althamer And Anatoly Osmolovsky: Parallel Convergences» alla Casa dei Tre Oci, senza dimenticare le tante iniziative espositive dei Musei civici veneziani.
Cuore pulsante di «Art Night» sarà un’inedita performance live dei Masbedo, accompagnati e musicati eccezionalmente dai Marlene Kuntz. L’esibizione è in programma per le 22.30 nel cortile principale dell’università Ca’ Foscari, subito dopo l’anteprima del documentario «The Illusionists» di Elena Rossi e la performance «Dust» della coreografa e danzatrice Marta Bevilacqua. Per l’occasione, l’ateneo veneto permetterà di visitare la mostra «Lost in Translation», promossa dal Moscow Museum of Modern Art, e l’installazione di Maria Cristina Finucci dedicata al Garbage Patch State e alla drammatica situazione ambientale che si profila per il nostro pianeta.
Eventi da non perdere saranno proposti anche nelle altre due sedi dell’ateneo veneziano: al Cultural Flow Zone sarà aperta una collettiva di artisti pietroburghesi; a Ca’ Cappello si terrà la mostra «Un golfo, uno stretto e un mare», un viaggio per fotografie in Paesi come la Persia, gli Emirati Arabi, il Qatar e l’Iraq.
Curioso si rivela, poi, il progetto della cantante Sofia Taliani che, alla Peggy Guggenheim Collecition, proporrà «Pop-up concerts for one», mini-concerti di qualche minuto che verranno eseguiti per un singolo ascoltatore alla volta. Mentre la Zuecca Projet Space proporrà, nell'ambito della mostra «Ai Weiwei – Disposition» (alle ore 18.30), una conversazione con Barnaby Martin, noto giornalista anglosassone che è riuscito a intervistare l’artista cinese Ai Weiwei dopo il rilascio dagli ottantuno giorni d’illegittima prigionia in Cina.
Non mancherà, inoltre, ad «Art Night» l’evento Instagram che tanto successo ha avuto nella passata edizione. Quest’anno verrà proposto, in collaborazione con JewelGram, un contest dedicato al talento delle donne e l’iniziativa culminerà, nella serata del 22 giugno, con un InstaMeet speciale, organizzato da Venezia da Vivere.
A chi alle nuove tecnologie preferisce il caro e vecchio libro è, invece, riservata la lunga staffetta di letture sul femminicidio, che coinvolgerà le principali librerie cittadine. Eventi, dunque, per tutti i gusti nella terza edizione della rassegna veneziana, il cui slogan è ancora una volta: «l’arte libera la notte».
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Vista notturna di Venezia; [fig. 2] I Masbedo; [fig. 3] La ballerina e coreografa Marta Bevilacqua
Informazioni utili
«Art Night Venezia». Sedi varie - Venezia. Ingresso: gratuito per tutte le sedi partecipanti (dalle ore 18.00 all’una circa), salvo diverse indicazioni. Web: www.artnightvenezia.it. Twitter: @artnightvenezia. Facebook: artnight venezia. Instagram: artnightvenezia. Informazioni: tel. 041.23466223-6227. Sabato 22 giugno 2013
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
giovedì 20 giugno 2013
martedì 18 giugno 2013
«Contemporary locus», riflettori puntati su Grazia Toderi. Videoarte al teatro Sociale di Bergamo
Sabato 22 e domenica 23 giugno, Grazia Toderi si confronterà, dunque, nuovamente con l’architettura e il passato dello splendido edificio ideato nel 1803 da Leopoldo Pollack (Vienna, 1751 – Milano, 13 marzo 1806), progettista austriaco, allievo di Giuseppe Piermarini (Foligno, 1734-1808), al quale si devono opere come la Villa Belgiojoso Reale a Milano e le aule Volta e Scarpa dell’Università di Pavia, invitato a Bergamo da un folto gruppo di nobili desiderosi di dotare la Città Alta di una sala teatrale in grado di rivaleggiare con quella della Città Bassa: il Riccardi (l’attuale Donizetti). Cinque anni dopo, in occasione del Carnevale del 1809, veniva inaugurato il Sociale, un elegante teatro all’italiana, con ottantasei palchi sovrapposti in tre ordini, sui quali insiste un quarto ordine di loggione, e con una platea a forma ovale di stampo francesizzante.
L’attività musicale della sala sopravvisse, con alterne vicende, fino alla fine degli anni Venti del Novecento, ospitando anche generi nuovi come l’operetta e «addirittura -si legge nella scheda di presentazione- esibizioni di moderna tecnologia quali il grammofono (1898) e il cinematografo (dal 1908)». La storia successiva è segnata da continui passaggi di proprietà, progetti di demolizione o di avventuristici riusi, fino al 1974 quando il Comune acquisisce l’immobile, ormai in stato di abbandono, e lo riqualifica trasformandolo in spazio espositivo.
Ci vogliono altri trent’anni perché il teatro Sociale venga interessato da restauri che lo riportino alla sua funzione originale. Ciò accade nel triennio 2006-2009. Negli anni appena antecedenti a questo progetto, Grazia Toderi realizza «Sound» (2002), un video costruito sull’immagine fissa e monumentale della sala teatrale bergamasca, silenziosa e abbandonata, al quale fa da colonna sonora un suono misterioso, penetrante e continuo, quasi una melodia del vuoto.
L’inserimento di quest’opera nel teatro stesso, a distanza di più di dieci anni dalla sua realizzazione, «vuole offrire -spiegano gli organizzatori- una visione simultanea del luogo prima e dopo la sua ristrutturazione, con un effetto di forte suggestione e tensione narrativa».
L’artista patavina, che annovera in curriculum numerose mostre in prestigiosi spazi espositivi stranieri e la partecipazione a tre edizioni della Biennale di Venezia (1993, 1999 e 2009), restituisce con questo suo lavoro una dimensione dilatata e onirica dello spazio, che coinvolge il pubblico in una condizione a-temporale. E’ un’atmosfera, questa, che emanano anche altri video e fotografie della serie dedicata ai teatri storici italiani, da «Random» (Massimo di Palermo, 2001) ad «Eclissi» (Comunale di Ferrara, 1999), da «Orchestra» (Rossini di Pesaro, 2003) a «Il fiore delle mille e una notte» (Comunale di Modena, 1998).
L’arte contemporanea incontra, dunque, la magia del mondo della scena in questa quarta edizione di «Contemporary locus», nella quale avranno grande spazio anche le nuove tecnologie con pagine dedicate al progetto su Twitter e Facebook, video di Beatrice Marchi e Marco Chiodi su Vimeo, fotografie di Claudio Cristini, Maria Zanchi e Simone Montanari su Flickr, e una app gratuita per iPhone/iPad, realizzata da Elisa Bernardoni, con informazioni logistiche e approfondimenti sull’evento e sullo spazio espositivo. (sam)
Didascalie delle immagini
[Fig. 1 e fig. 2] Teatro Sociale, Bergamo 2013.Foto di Claudio Cristini; [fig. 3] Grazia Toderi, «Sound», 2002. Still da video. Courtesy l’artista; [fig. 4] Grazia Toderi, «Sound», 2002. Veduta dell’installazione per «Contemporary locus 4». Teatro Sociale, Bergamo 2013. Foto di Claudio Cristini; [fig. 5] Grazia Toderi, «Eclissi», 1999. Proiezione video, dimensioni variabili. Suono stereo, loop, dvd. Courtesy Galleria Giò Marconi, Milano
[Le foto sono state fornite da Alice Panti, responsabile dell'ufficio stampa di «Contemporary locus 4»]
Informazioni utili
«Contemporary locus - Luoghi riscoperti dall’arte contemporanea» - Progetto di Grazia Toderi. Teatro Sociale, via Bartolomeo Colleoni, 4 – Bergamo. Orari: sabato, ore 10.00-23.00 e domenica, ore 10.00-20.00. Ingresso libero. Informazioni e visite speciali: info@contemporarylocus.it. Inaugurazione: sabato 22 giugno ore 10.00. Da sabato 22 a domenica 23 giugno 2013.
domenica 16 giugno 2013
«The Season», da Shakespeare a Olivia Chaney: tutte le arti in scena a Firenze
Ritorna puntale, con l’inizio dell’estate, «The Season», festival promosso dalla New York University di Firenze. Da lunedì 17 giugno a venerdì 5 luglio, attori, scrittori, musicisti e artisti di fama internazionale animeranno la splendida cornice di villa La Pietra, elegante residenza toscana del XV secolo che in passato fu anche sede di rappresentanza dell’Ambasciata di Prussia, con concerti di musica jazz, letture di opere letterarie, rappresentazioni teatrali in lingua inglese e italiana.
A inaugurare la rassegna, i cui eventi saranno tutti a ingresso gratuito (ma con prenotazione obbligatoria all’indirizzo e-mail lapietra.reply@nyu.edu o al numero 055.5007212) sarà l’installazione «Transition – Transizione» (lunedì 17 luglio, ore 21), un lavoro composto da video e performances realizzati, nell’ambito del corso intensivo «Building Bridges», da studenti e docenti di teatro, cinema e media di cinque università internazionali: la New York University, la Zürcher Hochschule der Künste di Zurigo, la School of Visual Arts di New York, la DnsT di Copenhagen e la Stada di Stoccolma.
La rassegna, giunta alla sua nona edizione, proseguirà, quindi, con un allestimento dell’«Amleto» di William Shakespeare (mercoledì 19 giugno, ore 19.30), su musiche di Jonathan Batiste e della Stay Human Band, che vedrà in scena gli attori Sterling Brown, Ryan Michelle Bathe e Andre Holland. Lo spettacolo, prodotto dalla Continuum Company della New York University - Tisch School of the Arts, verrà proposto anche al Chiostro di Santo Spirito (venerdì 21 giugno, ore 21), a sostegno della onlus che gestisce le attività dell’edificio sacro.
Dal teatro si passerà, poi, alla neuroscienza con la conferenza «Being Me, Being You: Acting, Neuroscience and the Audience» (venerdì 21 giugno, ore 11), che vedrà in cattedra Mark Wing – Davey, capo dipartimento del programma post-laurea di recitazione alla New York University e unico non-scienziato membro della Ebi - Emotional Brain Institute, che parlerà di come la neuroscienza, la neurobiologia e la neuropsicologia ci possano aiutare o meno a svolgere il nostro lavoro.
Grande spazio in questa edizione di «The Season» avrà, inoltre, la letteratura con la rassegna «Writers Reading», proposta anche negli spazi di Palazzo Strozzi grazie alla collaborazione con il Gabinetto Vieusseux. Poeti e scrittori di fama internazionale leggeranno brani delle loro opere; sono attesi a Firenze firme quali Dorothea Lasky ed Elissa Schappell (sabato 22 giugno, ore 18), Eileen Myles e Maaza Mengiste (giovedì 27 giugno, ore 18.30), Darin Strauss (venerdì 28 giugno, ore 18), Matthew Rohrer, Catherine Barnett e Ulrich Baer (venerdì 5 luglio, ore 18.30).
La rassegna fiorentina vedrà anche il ritorno di Jonathan Batiste (sabato 22 giugno, ore 21), virtuoso del pianoforte con in curriculum premi come il «Movado Future Legend» e lo «Steinway Performing Artist», che è conosciuto per essere il fondatore e il leader della «Stay Human Band», un gruppo di modern jazz apprezzato per la grande energia e per l’immensa comunicabilità trasmessa durante i suoi spettacoli.
A seguire, Villa La Pietra ospiterà «The Edge of Darkness» (martedì 25 giugno, ore 21), uno spettacolo di luci, suoni e immagini che esplora alcuni aspetti della cecità, intesa in senso fisico e metaforico, in relazione alla percezione del suono e della visione. Il progetto -durante il quale verranno presentati filmati sulla musica e saranno interpretati brani di Giacinto Scelsi, John Cage e altri autori- include un nuovo lavoro di Andrea Cavallari basato sul libro «Ficciones» di Jorge Louis Borges e la partecipazione di Luisa Valeria Carpignano (pianoforte), Lucy Railton (violoncello) e Matilde Gagliardo (videoartista).
Sotto i riflettori saliranno, quindi, gli allievi del corso di Commedia dell’arte della New York University con lo spettacolo «Crossed Destinies – I destini incrociati» (mercoledì 26 giugno, ore 18.30), diretto da Jacob Olesen e Nolufefe Mtshabe. La rappresentazione, ospitata a Palazzo Strozzi, è mutuata dal romanzo «Il castello dei destini incrociati» di Italo Calvino e racconta la storia in italiano, spagnolo e inglese, con il corredo di canzoni in lingua zulu, xhosa e inglese e con l’ausilio di maschere e burattini creati dall’artista Joan Harmon.
«The Season» proseguirà, poi, con un omaggio a Chet Baker, geniale trombettista americano, mito e icona del «genio e sregolatezza», la cui storia verrà ripercorsa attraverso lo spettacolo «Baker vs. Baker» (sabato 29 giugno, ore 19.30), scritto e diretto da Roberto Andrioli e Fabrizio Checcacci, con musiche come «My funny Valentine», «Just friends» e «Almost Blue» a fare da colonna sonora.
Ritorneranno, quindi, sul palco gli allievi del Corso di Commedia dell’arte della New York University con «The Don Giovanni Spectacle» (martedì 2 luglio, ore 21), uno spettacolo di maschere, musica, scene scatenate e scherzosamente colorite, tratte dal «Don Giovanni» di Tirso de Molina e da altre fonti. A chiudere la sezione teatrale della rassegna fiorentina sarà, invece, «A Musical Journey» (mercoledì 3 luglio, ore 20.30), uno spettacolo con Olivia Chaney che proporrà, tra l’altro, rivisitazioni del repertorio barocco e rinascimentale e ballate tradizionali da tutto il mondo. Tanti linguaggi in scena a Firenze, dunque, per un’estate di arte e teatro.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Villa La Pietra, a Firenze, sede principale del festival «The Season 2013»; [fig. 2] Logo del festival «The Season 2013»; [fig. 3] Jonathan Batiste, uno degli ospiti del festival «The Season 2013»; [fig. 4] Olivia Chaney, una degli ospiti del festival «The Season 2013»
Informazioni utili
«The Season 2013». Rassegna di musica, teatro, danza, cinema, letteratura e animazione, promossa dalla New York University Firenze. Orari e programma: www.nyu.edu/global/lapietra/season/. Ingresso libero, con prenotazione obbligatoria al numero 055.5007212 o all’e-mail lapietra.reply@nyu.edu. Informazioni: Villa La Pietra, via Bolognese, 120 – Firenze, tel. 055.5007210 (Ufficio eventi). Dal 17 giugno al 5 luglio 2013.
A inaugurare la rassegna, i cui eventi saranno tutti a ingresso gratuito (ma con prenotazione obbligatoria all’indirizzo e-mail lapietra.reply@nyu.edu o al numero 055.5007212) sarà l’installazione «Transition – Transizione» (lunedì 17 luglio, ore 21), un lavoro composto da video e performances realizzati, nell’ambito del corso intensivo «Building Bridges», da studenti e docenti di teatro, cinema e media di cinque università internazionali: la New York University, la Zürcher Hochschule der Künste di Zurigo, la School of Visual Arts di New York, la DnsT di Copenhagen e la Stada di Stoccolma.

Dal teatro si passerà, poi, alla neuroscienza con la conferenza «Being Me, Being You: Acting, Neuroscience and the Audience» (venerdì 21 giugno, ore 11), che vedrà in cattedra Mark Wing – Davey, capo dipartimento del programma post-laurea di recitazione alla New York University e unico non-scienziato membro della Ebi - Emotional Brain Institute, che parlerà di come la neuroscienza, la neurobiologia e la neuropsicologia ci possano aiutare o meno a svolgere il nostro lavoro.

La rassegna fiorentina vedrà anche il ritorno di Jonathan Batiste (sabato 22 giugno, ore 21), virtuoso del pianoforte con in curriculum premi come il «Movado Future Legend» e lo «Steinway Performing Artist», che è conosciuto per essere il fondatore e il leader della «Stay Human Band», un gruppo di modern jazz apprezzato per la grande energia e per l’immensa comunicabilità trasmessa durante i suoi spettacoli.
A seguire, Villa La Pietra ospiterà «The Edge of Darkness» (martedì 25 giugno, ore 21), uno spettacolo di luci, suoni e immagini che esplora alcuni aspetti della cecità, intesa in senso fisico e metaforico, in relazione alla percezione del suono e della visione. Il progetto -durante il quale verranno presentati filmati sulla musica e saranno interpretati brani di Giacinto Scelsi, John Cage e altri autori- include un nuovo lavoro di Andrea Cavallari basato sul libro «Ficciones» di Jorge Louis Borges e la partecipazione di Luisa Valeria Carpignano (pianoforte), Lucy Railton (violoncello) e Matilde Gagliardo (videoartista).
Sotto i riflettori saliranno, quindi, gli allievi del corso di Commedia dell’arte della New York University con lo spettacolo «Crossed Destinies – I destini incrociati» (mercoledì 26 giugno, ore 18.30), diretto da Jacob Olesen e Nolufefe Mtshabe. La rappresentazione, ospitata a Palazzo Strozzi, è mutuata dal romanzo «Il castello dei destini incrociati» di Italo Calvino e racconta la storia in italiano, spagnolo e inglese, con il corredo di canzoni in lingua zulu, xhosa e inglese e con l’ausilio di maschere e burattini creati dall’artista Joan Harmon.
«The Season» proseguirà, poi, con un omaggio a Chet Baker, geniale trombettista americano, mito e icona del «genio e sregolatezza», la cui storia verrà ripercorsa attraverso lo spettacolo «Baker vs. Baker» (sabato 29 giugno, ore 19.30), scritto e diretto da Roberto Andrioli e Fabrizio Checcacci, con musiche come «My funny Valentine», «Just friends» e «Almost Blue» a fare da colonna sonora.
Ritorneranno, quindi, sul palco gli allievi del Corso di Commedia dell’arte della New York University con «The Don Giovanni Spectacle» (martedì 2 luglio, ore 21), uno spettacolo di maschere, musica, scene scatenate e scherzosamente colorite, tratte dal «Don Giovanni» di Tirso de Molina e da altre fonti. A chiudere la sezione teatrale della rassegna fiorentina sarà, invece, «A Musical Journey» (mercoledì 3 luglio, ore 20.30), uno spettacolo con Olivia Chaney che proporrà, tra l’altro, rivisitazioni del repertorio barocco e rinascimentale e ballate tradizionali da tutto il mondo. Tanti linguaggi in scena a Firenze, dunque, per un’estate di arte e teatro.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Villa La Pietra, a Firenze, sede principale del festival «The Season 2013»; [fig. 2] Logo del festival «The Season 2013»; [fig. 3] Jonathan Batiste, uno degli ospiti del festival «The Season 2013»; [fig. 4] Olivia Chaney, una degli ospiti del festival «The Season 2013»
Informazioni utili
«The Season 2013». Rassegna di musica, teatro, danza, cinema, letteratura e animazione, promossa dalla New York University Firenze. Orari e programma: www.nyu.edu/global/lapietra/season/. Ingresso libero, con prenotazione obbligatoria al numero 055.5007212 o all’e-mail lapietra.reply@nyu.edu. Informazioni: Villa La Pietra, via Bolognese, 120 – Firenze, tel. 055.5007210 (Ufficio eventi). Dal 17 giugno al 5 luglio 2013.
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