ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 18 luglio 2014

Frascati: a villa Tuscolana musica in giardino e «sotto le stelle»

Dal flamenco alla musica classica: è un repertorio diversificato quello che compone il cartellone della rassegna «I giardini di musica sotto le stelle», realizzata dal Circolo Lya Barberis, in collaborazione con il polo chitarristico italiano «Carlo Carfagna», nella suggestiva cornice naturale di villa Tuscolana a Frascati.
Dal 27 luglio al 1° agosto, i giardini della storica struttura edificata nel 1564 dalla famiglia Rufini e ristrutturata da Luigi Vanvitelli nel Settecento, dimora di personaggi illustri come il cardinale Francesco Sforza Bonaparte, la nobildonna Maria Anna di Savoia e la regina Maria Cristina di Sardegna, ospiteranno tre concerti prestigiosi con l’obiettivo di coniugare il turismo alla cultura, all’interno di un territorio –situato nel cuore dei Castelli romani– ricco di straordinarie potenzialità.
L’iniziativa, realizzata con il patrocinio del Comune di Frascati e della Regione Lazio, si prefigge altresì di mantenere viva la memoria di Lya De Barberiis, una delle musiciste che più si affermarono nel difficile pianismo internazionale e interprete straordinaria della musica del Novecento italiano.
Ad inaugurare la rassegna, nella serata di domenica 27 luglio, sarà il Juan Lorenzo Quartet con il suo «Flamenco da concierto», un percorso tra i principali generi che formano l’universo della musica flamenca: dalla solea (appartenente alla famiglia del cante jondo) alla ritmicità trascinante dell’alegrias andalusa, dal tiento y tango alla bulerias alla complessità strutturale del fandango e la bellezza armonica della guajira di origine cubana.
Mercoledì 30 luglio sarà la volta del duo composto da Liliana Bernardi al violino e Francesco Taranto alla chitarra, virtuosi interpreti a «dieci corde» di una performance incentrata sulle musiche di Mauro Giuliani, Carlo Carfagna, Eugenio Becherucci e Niccolò Paganini.
«Quattro contro sei» (titolo derivato dal numero di corde dei rispettivi mezzi musicali) rappresenterà un momento di dialogo e fusione dei due strumenti in cui le singole esperienze artistiche daranno vita ad una ricerca espressiva in grado di trasmettere personali e suggestive emozioni sonore.
A chiudere la rassegna, venerdì 1° agosto, sarà un duo d’eccezione, formato dai pianisti Massimiliano Negri e Daniela Ignazzitto, in un’esecuzione a quattro mani che prevede un repertorio completo e vario, con musiche di Grieg, Dvorak, Brahms, Rachmaninoff, Barber, Muszkowsky e Rubinstein. Il collaudato duo, intitolato a Goffredo Petrassi, individua le proprie radici nella grande scuola pianistica di Lya De Barberiis (maestra d'arte e di vita di ambedue gli interpreti), e intende non rappresentare semplicemente la memoria storica del passato ma far continuare a vivere la tradizione di una scuola pianistica ancora esemplare e importante riferimento per i giovani talenti.
Un'ottima occasione, questi appuntamenti, non solo per ascoltare buona musica, ma anche per passare una serata diversa dal solito godendo di un panorama mozzafiato al tramonto e, dopo ogni concerto, il cui inizio è fissato alle ore 19.30, degustando una cena tipica inclusa, su prenotazione e per chi fosse interessato, nell’ingresso.

Didascalie delle immagini 
[Figg. 1 e 2]Villa Tuscolana a Frascati (Roma); [fig. 3] compagnia di Flamenco; [fig. 4] Massimiliano Negri e Daniela Ignazzitto

Informazioni utili 
Giardini di musica sotto le stelle. Villa Tuscolana, via del Tuscolo Km 1,5 - Frascati (Roma). Orari: concerto alle ore 19.30, cena (con obbligo di prenotazione entro i quattro giorni antecedenti all'appuntamento) alle ore 21. Ingresso: concerto + cena € 35,00. Informazioni: cell. 339.4095656, tel. 06.9589231, circultldb@gmail.com. Sito internet: www.circololyadebarberiis.it. Dal 27 luglio al 1° agosto 2014.

mercoledì 16 luglio 2014

Dal lavoro al vino, due concorsi per artisti di ogni nazionalità

È un argomento molto presente nel dibattito sociale, economico e culturale di questi ultimi anni quello scelto dal Movimento di resilienza italiana per la prima edizione del concorso «Segreen Art Workplace», promosso in collaborazione con la Panza Collection.
Il premio, le cui iscrizioni rimarranno aperte fino al prossimo 29 settembre, si propone, infatti, di indagare il ruolo dell’arte contemporanea nel luogo di lavoro, proponendo ad artisti di ogni nazionalità (senza limiti di età e di sesso) di realizzare un’installazione, una scultura o un quadro per gli spazi interni o esterni del Segreen Business Park di Segrate, complesso di grandi ditte come Lenovo, Triumph e Symantec che è stato inaugurato lo scorso maggio alle porte di Milano.
Il lavoro che vincerà il concorso andrà ad affiancarsi alle tre grandi opere site-specific di Mirco Marchelli e Francesco Arecco, appena installate nelle due hall degli edifici X e Y, per iniziativa di Giuseppina Panza di Biumo e Ilaria Bignotti.
Due le fasi in cui è articolato il concorso, per il quale è previsto un premio finale di 12mila euro. Nella prima parte, che avrà termine entro il 31 ottobre, verranno scelti i venti migliori lavori presentati alla segreteria del premio, che saranno, poi, fatti oggetto di un catalogo in formato digitale e di una mostra. In questa occasione, i lavoratori del Segreen Business Park potranno esprimere le proprie preferenze. Nella seconda fase, verrà scelto il progetto migliore tra i tre più votati. La giuria, che esprimerà il proprio parere entro il 31 gennaio 2015, sarà coordinata da Ilaria Bignotti e Francesco Arecco, e sarà composta da undici professionisti dell’arte, dell’economia, dell’architettura e degli studi sociali e della comunicazione, tra i quali Elio Grazioli, Alessandra Pioselli, Giuseppina Panza, Giuliana Montrasio e Mario Cristiani.
Gli interessati devono presentare entro il 29 settembre il proprio progetto, in busta chiusa e anonima, completo di didascalia, descrizione tecnica dei materiali e breve relazione sul rendering e gli schizzi presentati.
Sarà possibile lavorare per tutta l’estate anche alla realizzazione di un’opera per la quarta edizione del «Premio Sinestesie», ideato e promosso dall’associazione di promozione sociale «Fuori Scala», che annualmente organizza una mostra collettiva itinerante e la pubblicazione di un catalogo critico.
Il concorso, istituito a L’Aquila nel 2006, si suddivide in quattro sezioni -pittura, scultura, fotografia e video- e quest’anno si propone di indagare il tema del vino, prodotto di cultura e non solo di facile consumo, attraverso l’affascinante concetto di sinestesia, ovvero la percezione simultanea di due organi di senso, dovuto alla stimolazione di uno solo di questi.  «L’esperienza cognitiva che passa attraverso i nostri sensi, in questo caso il senso del gusto, non avviene -spiegano gli organizzatori- tramite l’esclusiva percezione fenomenica -bere o mangiare-, ma attraverso complessi meccanismi cerebrali che ci permettono di riconoscere -e, dunque, di apprezzare- un elemento come tale. Il vino, perciò, non si percepisce solamente attraverso la complessa armonia che coinvolge più che mai i cinque sensi, ma grazie a un percorso di elaborazione mentale che lo connota quale elemento d’immediata riconoscibilità».
Le iscrizioni al concorso, per il quale è previsto un premio complessivo di 4mila euro, rimarranno aperte fino al prossimo 25 ottobre. Una stampa fotografica a colori e una scheda tecnica dell’opera sono i materiali richiesti in questa prima fase; mentre a dicembre si terrà la mostra dei lavori selezionati dalla giuria.

Didascalie delle immagini
[Figg. 1 e 2] Due vedute del Segreen Business Park di Segrate, Milano; [fig. 3] 
Logo del «Premio Sinestesie».

Informazioni utili 
«Segreen Art Workplace». Ente banditore: Movimento di resilienza italiana, con Panza Collection. Data ultima di consegna: 29 settembre 2014. Invio materiali: CBRE Global Investors SGR p.A., corso Magenta, 85 - 20123, Milano (Milano), Italia. Sito internet: http://www.segreen.com/segreen-art-call. Informazioni: Reina Torres, +39.366.1170 098 o reina.torres@resilienzaitaliana.org.

«Premio Sinestesie». Ente banditore: Associazione di promozione sociale «Fuori Scala». Quota di partecipazione: € 30,00. Data ultima di consegna: 25 ottobre 2014. Invio materiali: «Premio Sinestesie» c/o curatore Carlo Mangolini, via della Fonte 22, 67021 Barisciano (Aquila). Informazioni: fuoriscala@email.it o cell. 340.2752461. Sito internet: www.premiosinestesie.it


lunedì 14 luglio 2014

Premio internazionale «Sergio Amidei», Gorizia punta i riflettori su Mazzacurati e la Grande Guerra

Sarà dedicata Carlo Mazzacurati, regista e sceneggiatore recentemente scomparso, espressione sincera delle storie e del vissuto del Nord-est italiano, la trentatreesima edizione del premio internazionale «Sergio Amidei»,in programma dal 18 al 24 luglio a Gorizia per iniziativa di varie realtà attive sul territorio friulano, a cominciare dall’Amministrazione comunale e dall’Università degli Studi di Udine, che hanno ottenuto, tra l’altro, il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e il contributo economico della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.
Ricordato e celebrato con grande affetto da tutto il mondo del cinema, l'artista veneto verrà omaggiato nelle sette giornate di programmazione della rassegna, che vede alla direzione organizzativa Giuseppe Longo e al coordinamento artistico Mariapia Comand, attraverso la sua opera completa, dai primi anni Ottanta ai giorni nostri.
La retrospettiva -dalla quale non mancheranno lavori di sceneggiatura come «Marrakech Express» (venerdì 18 luglio, ore 16.16) e «Domani accadrà» (venerdì 18 luglio, ore 14.00)– offrirà un punto di vista privilegiato sull’opera di Carlo Mazzacurati andando oltre i lavori di regia per approdare al campo della scrittura cinematografica, il cuore dell’attività di promozione e divulgazione portata avanti dal premio goriziano in oltre tre decenni di attività.
Tra i film in agenda, che animeranno gli spazi della Sala 2 del Kinemax Gorizia o del parco di villa Coronini Cronberg, si segnalano «Un’altra vita» (sabato 19 luglio, ore 10.15), «Il toro» (domenica 20 luglio, ore 14), «Vesna va veloce» (domenica 20 luglio, ore 10.15), i ritratti dedicati a Mario Rigoni Stern (mercoledì 23 luglio, ore 10.15) e a Andrea Zanzotto (mercoledì 23 luglio, ore 10.15), oltre all’ultima gioiosa opera del regista, uscita postuma nei cinema italiani, «La sedie della felicità» (sabato 19 luglio, ore 21). Anima della retrospettiva dedicata a Carlo Mazzacurati, che è eccezionalmente patrocinata dall’autorevole associazione «100 autori» e dall’Agis Tre Venezie, sarà la tavola rotonda «Avventure di frontiera» (sabato 19 luglio, ore 18.30), incentrata sulla sceneggiatura del regista veneto, che vedrà la presenza di numerosi scrittori che hanno collaborato con lui, da Enzo Monteleone, con il quale condivise gli esordi, a Doriana Leondeff, sceneggiatrice di fiducia dell’ultimo decennio, passando per Francesco Bruni, Massimo Gaudioso e Marco Pettenello, tra gli autori del film «La sedie della felicità».
Grande spazio nella rassegna goriziana avrà, poi, la sezione «La Grande Guerra - L'occhio del cinema», dedicata al primo conflitto bellico nel centenario del suo inizio, grazie alla quale verranno trattati, attraverso tavole rotonde e retrospettive, argomenti quali la memoria storica, i destini individuali e collettivi degli uomini, la forza di denuncia della scrittura cinematografica.
Il premio goriziano offrirà così l’occasione per rivedere film importanti, alcuni noti, altri meno come «Maudite soit la guerre», girato in Belgio nel 1914 da Alfred Machin, che viene considerato il primo lungometraggio pacifista della storia del grande schermo e che verrà presentato al pubblico in tecnologia digitale e nella versione appena restaurata, con accompagnamento musicale dal vivo, come avveniva nei primi decenni del Novecento, grazie alla collaborazione del gruppo Demodè (domenica 20 luglio, ore 18.30). Altra pellicola in cartellone, oggetto di un recente intervento di restauro, è «J’accuse!» (Francia, 1938), raro film di Abel Gance che, per l’occasione, esce dagli archivi della Gaumont (sabato 19 luglio, ore 14). Spazio, poi, all’indimenticabile «Orizzonti di gloria» (Paths of Glory, USA, 1957) di Stanley Kubrick nell’edizione digitale restaurata dalla Park Circus (domenica 20 luglio, ore 16.15), a «Uomini contro» (Italia/ Jugoslavia, 1971) di Francesco Rosi (lunedì 21 luglio, ore 10.15), e a molti altri lavori ancora, tutti lucidi, struggenti e duri racconti di una tra le più drammatiche pagine della storia moderna.
I film saranno introdotti da brevi filmati o documentari su Gorizia e sugli altri teatri di guerra della regione, documenti visivi d’archivio (reperiti dalla Cineteca del Friuli) che con la forza straordinaria delle immagini, ricordano la ‘vicinanza’ della guerra volendo ribadire il valore della pace.
La sezione dedicata alla riflessione sulla prima guerra mondiale sarà, poi, arricchita da una tavola rotonda intitolata «In trincea e sul fronte: il cinema contro la guerra» (domenica 20 luglio, ore 18.30), che vedrà la presenza che vedrà la presenza di Luca Mazzei, docente all’Università di Roma Tor Vergata, e di Alessandro Faccioli, insegnante all’ateneo di Padova.
Ci sarà ovviamente la sezione dedicata alla miglior sceneggiatura cinematografica, asse portante di tutte le edizioni del premio, che prevede la proiezione di sette pellicole tra i titoli europei usciti nelle sale nell'ultima stagione, la cui selezione è stata effettuata dai registi Ettore Scola e Marco Risi, dagli sceneggiatori Francesco Bruni e Massimo Gaudioso, dall’attrice Giovanna Ralli e dalla produttrice Silvia D’Amico.
A contendersi il prestigioso riconoscimento conferito per l’originalità e capacità di sperimentare nuove formule narrative, oltre che per l’attenzione alla realtà sociale e ai temi emergenti del mondo contemporaneo saranno i film «Blue Jasmine» (regia, soggetto, sceneggiatura di Woody Allen), «In grazia di Dio» (regia di Edoardo Winspeare), «Il capitale umano» (regia di Paolo Virzì), «La Mafia uccide solo d’estate» (regia di Pif - Pierfrancesco Diliberto), «Locke» (regia, soggetto, sceneggiatura di Steven Knight), «Smetto quando voglio» (regia di Sidney Sibilia) e «Still Life» (regia, soggetto, sceneggiatura di Uberto Pasolini).
Un altro premio che verrà assegnato dal «Sergio Amidei» nella settimana di eventi goriziani è quello per la cultura cinematografica, che andrà alla trasmissione radiofonica di Radio3, «Hollywood Party», che proprio nel 2014 festeggia i suoi primi vent’anni di vita.
La rassegna prevede, inoltre, una rassegna con proiezioni dedicate ai più piccoli e una sezione dedicata all’horror politico italiano degli anni Sessanta e Settanta,con opere come «Il demonio» (Italia/Francia, 1963) di Brunello Rondi, «Un tranquillo posto di campagna» (Italia/Francia, 1968) di Elio Petri, «Hanno cambiato faccia» (Italia, 1971) di Corrado Farina e «La corta notte delle bambole di vetro» (Germania/Italia/Jugoslavia, 1971) di Aldo Lado, solo per citarne alcuni.
Il premio Amidei proporrà, poi, un focus sul cinema indipendente, interamente incentrato sull'horror indie italiano: durante tre «notti nere» (20-22 luglio) saranno mostrati i lungometraggi più significativi degli ultimi anni firmati da nomi di spicco del panorama, tra i quali Domiziano Cristopharo o Ivan Zuccon. Un cartellone, dunque, ricco quello della rassegna goriziana, che come consuetudine permetterà di riflettere e divertirsi davanti al grande schermo, di incontrare protagonisti del cinema italiano, di rivedere film famosi, di scoprire qualche vecchia pellicola in bianco e nero mai vista o qualche giovane talento del cinema indipendente.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Ritratto di Carlo Mazzacurati; [fig. 2] Un frame del film  «La sedia della felicità» di Carlo Mazzacurati; [fig. 3] Un frame del film «Maudite soit la guerre» di Alfred Machin; [fig. 4] Un frame del film «J’accuse!» di Abel Gance; [fig. 5] Un frame del film «La mafia uccide solo d’estate» di Pif

Informazioni utili
Premio internazionale «Sergio Amidei». Gorizia, sedi varie. Sito internet: www.amidei.com. Dal 18 al 24 luglio 2013

sabato 12 luglio 2014

«Summer on the Rocks», musica e teatro in una cava abbandonata del Conero

È una delle arene più suggestive dell’intero panorama geografico italiano. Stiamo parlando del teatro alla Cave, palcoscenico naturale ai piedi del monte Conero, tra le cittadine di Sirolo e Portonovo, scavato a colpi di martello nella pietra calcarea bianca e rosa che è tipica di questo angolo delle Marche. Qui, dal 19 luglio al 10 agosto, va in scena la prima edizione di «Summer on the Rocks», manifestazione promossa e prodotta da Format e Duncan Eventi, con la direzione artistica di Sante Giavazzi, che si configura come un vero e proprio festival della musica e della comicità made in Italy.
La rassegna, che gode del patrocinio del Comune di Sirolo, «vuole non solo rappresentare una preziosa opportunità per polarizzare, a livello regionale e nazionale, un pubblico multigenerazionale di fruitori, ma anche -affermano gli organizzatori- essere occasione di rilancio di uno storico luogo che nel passato ha visto esibirsi artisti di fama internazionale e che, in tempi recenti, non ha purtroppo goduto di una continuità performativa».
Corrado Pani e Carmelo Bene, Valeria Moriconi e Carla Fracci, Gigi Proietti e Nino Manfredi, Beppe Grillo e Benigni, Panariello e Fiorello, Lucio Dalla e Francesco De Gregori sono, infatti, alcuni degli attori, ballerini e cantanti che si sono esibiti, in passato, in questo suggestivo spazio scenico marchigiano, che può accogliere fino a duemilacinquecento spettatori.
L’incantevole e incontaminata cornice del teatro delle Cave torna ora a riaprirsi per alcuni dei beniamini giovanili più in voga del momento e per artisti storicamente affermati nel mondo della musica leggera e dell’affabulazione comica.
Ad inaugurare il cartellone della rassegna marchigiana sarà il comico siciliano Antonello Costa; sarà, quindi, la volta dello spettacolo «C’è qualcosa in te», atteso one man show di Enrico Montesano (20 luglio). Il secondo fine settimana del festival vedrà, invece, alternarsi il rapper più giovane e gettonato d’Italia, Emis Killa (25 luglio), Max Paiella (26 luglio) e Franco Battiato, in scena con il progetto «Joe Patti’s experimental live group» (27 luglio).
Seguiranno la performance a tutto tondo di Max Giusti (1° agosto), un appuntamento musicale con gli Avion Travel (3 agosto) e il concerto «Esperanto» con la cantante Tosca (2 agosto). A chiudere il festival saranno, invece, i concerti di Deborah Iurato, Simona Molinari (9 agosto) e Simone Cristicchi (10 agosto).
Un debutto estivo importante, dunque, tutto «on the rocks» (come recita il titolo della rassegna marchigiana), quello portato avanti a Sirolo, che, stando a quanto raccontano gli organizzatori, «intende anticipare –con primizie comunque di assoluta qualità–future stagioni aperte anche ad una programmazione internazionale, sempre all’insegna del giusto equilibro tra godimento intellettuale e puro divertimento».

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Teatro alle Cave di Sirolo; [fig. 2] Enrico Montesano, tra i protagonisti di «Summer on the Rocks»; [fig. 3] Franco Battiato 

Informazioni utili 
«Summer on the Rocks». Teatro alle Cave, Strada del Monte – Sirolo (Ancona). Orario spettacoli: ore 21.30. Ingresso: € 15,00-€40,00. Biglietteria on-line: Ticketone e Ciaotickets. Biglietteria sul posto: attiva tutte le sere di spettacolo, dalle ore 20.00 alle ore 21.30. Informazioni: tel. 3738001538. Sito internet: www.summerontherocks.com. Dal 19 luglio al 10 agosto 2014.

giovedì 10 luglio 2014

Cosenza, la grafica di Umberto Boccioni trova casa a Palazzo Arnone

Mattia Preti e Luca Giordano, ma anche Paolo De Matteis, Pacecco de Rosa, Carlo Maratta e Sebastiano Conca: è un bel viaggio nell’arte italiana di produzione prevalentemente meridionale quello proposto al visitatore dalla Galleria nazionale di Cosenza, ubicata negli spazi di Palazzo Arnone, attuale sede della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etno-antropologici della Calabria.
Da giovedì 10 luglio, ad arricchire il già interessante percorso espositivo del museo, riaperto al pubblico nel 2008 dopo un importante progetto di riallestimento delle sale, sarà una sezione dedicata ad Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 1882 – Sorte, 1916), esponente di rilievo del futurismo e dell’arte italiana del primo Novecento, al quale si devono opere come «Rissa in galleria» (1910) e «Forme uniche della continuità nello spazio» (1913).
La nuova ala espositiva di Palazzo Arnone, la cui curatela è firmata da Fabio De Chirico e il cui coordinamento organizzativo è realizzato da Nella Mari, ospita, nello specifico, un nutrito gruppo di disegni su carta eseguiti a grafite, penna, china, pastelli colorati e acquerelli, nonché una ricca selezione di incisioni ad acquaforte e a puntasecca per un totale di sessantacinque opere realizzate dal maestro calabrese in un arco temporale che spazia dal 1906 al 1915, dagli anni della formazione alla piena maturità.
I lavori, che compongono una sorta di diario per immagini dell’intera evoluzione artistica di Umberto Boccioni, provengono dalla prestigiosa collezione dell'americana Lydia Winston Malbin, che verso la metà degli anni Cinquanta, acquistò in Italia da Raffaella Callegari, la sorella del pittore e scultore futurista, numerose opere.
Esposta nel 1961 al Museum of Modern Art di New York, nell’ambito dell’importante mostra «The Graphic Work of Umberto Boccioni», la raccolta venne smembrata nel 1990, alla morte della sua proprietaria, e venne riformata nel 1996 quando il Ministero per i beni e le attività culturali la acquistò dalla Finarte di Lugano per destinarla alla Galleria nazionale di Cosenza.
Il materiale esposto, al quale fanno da corredo accurati sussidi didattici e didascalici, è estremamente pregevole, non solo per la difficoltà di reperire opere del maestro calabrese sul mercato antiquario, ma anche per il valore estetico che l’attività grafica del pittore ricopre nel suo percorso artistico.
Il disegno rappresenta, infatti, un momento importante nella formazione di Umberto Boccioni, che mosse i suoi primi passi da artista nello studio di Giovanni Mataloni, un cartellonista romano che gli insegnò quel segno fortemente espressivo e quella definizione sintetica delle masse che sono cifre stilistiche significative di tutta la sua opera grafica.
Questo «sintetismo robusto» dell'artista calabrese ha fatto sì che la critica parlasse spesso di una similitudine con Toulouse Lautrec. Giulio Carlo Argan sostenne, per esempio, che Umberto Boccioni prese a prestito dal grande maestro francese il «disegno elastico, stringente, caratterizzante, ma anche il gusto dell'arabesco espressivo, dell'avventura grafica, del tratto e del tocco sferzanti».
Tra i pezzi in mostra spiccano alcuni capolavori come l’acquaforte «La madre con l'uncinetto» (1907), che rievoca fortemente la pittura successiva di Umberto Boccioni, gli studi preparatori per il dipinto «La risata» e per le tele «Contadini al lavoro» e «Campagna lombarda», nonché il pastello su cartoncino raffigurante «Gisella», proveniente dalla collezione d’arte della Banca Carime e in comodato d’uso presso la Galleria nazionale di Cosenza.
Nell'occasione sarà presentata la scultura bronzea  «Forme uniche di continuità dello spazio»  che Roberto Bilotti ha deciso di donare al museo calabrese; si tratta di uno dei molti esemplari in circolazione della celebre opera futurista così significativa per l'arte italiana da essere stata scelta come immagine per la moneta da venti centesimi di euro.

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Umberto Boccioni, Studio per «Contadini al lavoro», 1908. Matita su carta. 11,8 x 15 cm. Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza BSAE della Calabria; [fig. 2] Umberto Boccioni, «La madre con l’uncinetto», 1907. Acquaforte e puntasecca. Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza BSAE della Calabria; [fig. 3] Umberto Boccioni, «Gisella», 1907 (datato). Pastello su cartoncino, cm 68 x 98. Collezione Banca Carime in comodato d’uso alla Galleria nazionale di Cosenza 

Informazioni utili 
Collezione Umberto Boccioni. Palazzo Arnone, Via Gian Vincenzo Gravina - Cosenza. Orari: martedì-domenica, 10.00-18.00; chiuso il lunedì. Ingresso libero. Informazioni: tel. 0984.795639/5556 e sbsae-cal@beniculturali.it. Sito internet: www.articalabria.it. Dal 10 luglio 2014.