Giotto, Sandro Botticelli, Filippo Lippi, Piero di Cosimo, Guariento e Dosso Dossi: è un viaggio tra i pittori di area toscana e ferrarese quello che propone la collezione di Palazzo Cini a San Vio, casa-museo veneziana la cui riapertura è programmata per questa primavera, in occasione dei sessant’anni dell’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Giorgio Cini.
Main partner dell’iniziativa, che prevede anche un’importante campagna di studio delle opere conservate e la pubblicazione di un catalogo generale per il 2015, è Assicurazioni Generali.
In attesa dell’evento, in agenda dal 24 maggio al 2 novembre, «la Fondazione Cini -spiega Luca Massimo Barbero, direttore dell'Istituto di storia dell'arte- ha iniziato dei lavori di miglioramento dell'illuminazione e conservazione dei dipinti, rendendo più agevole il percorso espositivo pur mantenendo la dimensione domestica, intima ed esclusiva della casa-museo. Inoltre, per promuovere la conoscenza di questi capolavori e per restituire la preziosità filologica delle opere custodite, sono stati coinvolti studiosi di arte antica di nuova generazione per l’analisi dei dipinti e degli oggetti che si trovano all’interno del palazzo».
Con la riapertura di queste sale, la città avrà, dunque, l'opportunità di scoprire pregevoli dipinti del periodo tra il XIII e il XVI secolo e significativi esempi di arti applicate, ma anche di accedere, per almeno sei mesi l’anno, alla straordinaria residenza appartenuta a Vittorio Cini, che gli eredi hanno donato alla fondazione veneziana esattamente trent’anni fa e che è ubicata nel cosiddetto Museums mile, tra le Gallerie dell'Accademia, la Collezione Peggy Guggenheim e Punta della Dogana.
Nelle sale del primo piano nobile, arredate con mobili e oggetti d'arte che riflettono il carattere originario dell'abitazione e il gusto personale del suo proprietario, sono esposti una trentina di dipinti di scuola toscana, come «Il giudizio di Paride» di Sandro Botticelli e la «Madonna con il Bambino e due angeli» di Piero di Cosimo, donati da Yana Cini Alliata di Montereale alla fondazione nel 1984. Nelle stesse sale sono visibili anche una serie di dipinti rinascimentali di scuola ferrarese, concessi nel 1989 da Ylda Cini Guglielmi di Vulci, tra i quali si segnala il «San Giorgio» di Cosmè Tura. Non mancano in esposizione, poi, significativi esempi di arti applicate, come un servizio completo di porcellana della manifattura settecentesca veneziana dei Cozzi, placchette e cofanetti d'avorio della bottega degli Embriachi, smalti rinascimentali, oreficerie, sculture in terracotta, credenze, cassapanche di notevole importanza, tra le quali un raro cassone nuziale senese della metà del Trecento e una portantina napoletana del Settecento.
Una collezione, dunque, ricca e preziosa quella di Palazzo Cini della quale viene dato, in questi giorni, un piccolo assaggio nella mostra «Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della Maniera», in programma al Palazzo Strozzi di Firenze. All’interno dell’esposizione, curata da Carlo Falciani e Antonio Natali, si trova, infatti, il «Doppio ritratto di amici» del Pontormo, pregevole esempio di caratterizzazione psicologica dei personaggi, la cui raffinata tessitura materica è tutta giocata sulla trasparenza delle lacche.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Scala ovale di Palazzo Cini a San Vio, in Venezia, progettata da Tomaso Buzzi; [fig. 2] Pontormo (Jacopo Carucci; Pontorme, Empoli 1494-Firenze 1557), «Doppio ritratto di amici», 1523-1524. Olio su tavola e lacche. cm 88,2 x 68. Venezia, Fondazione Giorgio Cini; [fig. 3] Piero di Cosimo, «Madonna con il Bambino e due angeli», 1505-1510 circa. Olio su tavola, 116x85 cm. Venezia, Fondazione Giorgio Cini
Informazioni utili
Palazzo Cini, Campo San Vio, Dorsoduro 864 – Venezia. Orari: ore 11.00–19.00, chiuso il martedì (ultimo ingresso ore 18.15). Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 8,00. Catalogo: disponibile in mostra guida breve (€ 4,00). Informazioni: info@cini.it. Sito web: www.cini.it. Dal 24 maggio al 2 novembre 2014.
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