ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 30 marzo 2015

Grottaglie, «Le donne di Federico» in mostra in una grotta del Duecento

Ci sono le immagini di Costanza d’Aragona, Isabella d’Inghilterra e Costanza d’Altavilla, ma anche di Pier delle Vigne, Manfredi e Tommaso da Oria nella mostra «Le donne di Federico», che allinea in una grotta ipogea del Duecento scavata a mano, nel cuore dell’antico quartiere delle ceramiche di Grottaglie, ventidue statue realizzate dall’artista Domenico Pinto.
Le opere, esposte da giovedì 2 a giovedì 9 aprile, rappresentano non solo l’universo femminile del grande imperatore conosciuto con l’appellativo di «stupor mundi et immutator mirabilis» (letteralmente «lo stupore del mondo e il miracoloso trasformatore») per la sua moderna concezione organizzativa dello Stato e per la sua tolleranza nei confronti degli altri credo religiosi, ma ne raccontano anche il mito e la leggenda attraverso figure maschili che hanno partecipato agli intrighi di corte, vestite di regale autorità e rappresentate a cavallo.
Le opere esposte in una nicchia rurale ai piedi del Castello Episcopio di Grottaglie, trasformata da Domenico Pinto in spazio espositivo, sono tutte realizzate in terracotta ingobbiata e invetriata con lustri e oro zecchino (72x50 cm).
Quelle plasmate dall’artista pugliese sono figure lunghe e nobili, dai visi affusolati, fissi e solenni e dagli abiti dorati e impreziositi da colori ricchi. Le dame eleganti e i cavalieri autorevoli disegnati dal ceramista pugliese nascondono le trame narrative della storia di Federico II ed evocano i fasti e i luoghi della corte sveva. «Appaiono –si legge nella nota di presentazione- come un’idea arcaica quasi fossero divinità nell’orgoglio storico di un popolo».
La mostra vuole, dunque, rappresentare la cultura, la storia, l’architettura della Puglia permeate da quel fascino misterioso che da sempre alimenta nell’uomo del Sud la figura di Federico II di Svevia. E ci offre così forme e immagini che appagano non solo il nostro bisogno di bellezza, ma anche la necessità di sentirci raccontare delle storie.
Particolarmente sensibile ai problemi della ceramica e della cultura grottagliese tradizionale, Domenico Pinto compie enormi sforzi per il rinnovo e la rivisitazione delle forme e dei decori popolari, attingendo non solo alle sue tecniche, ai suoi valori e alla sua simbologia, sintetizzando e armonizzando la tradizione locale con la ricerca e l’innovazione.
La mostra è anche un’ottima occasione per fare una gita nel Quartiere delle ceramiche di Grottaglie, in provincia di Taranto. Nel cuore di questa caratteristica cittadina, lungo la gravina San Giorgio, si è formato nei secoli un’intera zona di esperti ceramisti che, ricavando laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei utilizzati in passato anche come frantoi, hanno saputo sviluppare una fiorente attività artigianale oggi riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.
Due i principali prodotti della tradizione figulina grottagliese: i «Bianchi di Grottaglie», manifattura artistica propria di un certo tipo di produzione elitaria caratterizzata dall'esaltazione della forma pura attraverso l'utilizzo dello smalto bianco stannifero, e la più caratteristica ceramica rustica e popolare, caratterizzata da una tavolozza cromatica costituita dal verde marcio, giallo ocra, blu e manganese. Ad oggi Grottaglie, con le sue numerose botteghe di ceramisti, è l’unico centro ceramico pugliese protetto dal marchio Doc ed inserita nel ristretto elenco delle ventotto città della ceramica italiana.

Informazioni utili 
 «Le donne di Federico» Studio d’arte di Paola e Domenico Pinto, via Crispi, 6 - Grottaglie (Taranto). Orari: ore 9.00-13.00 e ore 16.00-20.00. Ingresso libero. Informazioni: tel. 099.5628440 o cell. 348.5492334 o domenicopinto45@libero.it. Sito web: www.ceramichepinto.it. Dal 2 al 9 aprile 2015.

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