Con l’interprete milanese saranno in scena in questo inedito recital di teatro e musica, ideato da Mab Teatro con il Cecad Sardegna - Circuito teatrale regionale sardo, l’etnomusicologo Andrea Congia alla chitarra classica e Andrea Pisu (vincitore del Premio Maria Carta) alle launeddas e alle percussioni.
Apparso per la prima volta in Francia nel 1938 grazie alle Edizioni italiane di cultura, pubblicato a Roma da Giulio Einaudi nel 1945 (subito dopo la Liberazione della capitale) e giunto al successo nel 1960 con la sua seconda ristampa, «Un anno sull’altipiano» narra, con uno stile asciutto e disincantato, la vita dei Reggimenti di fanteria 151° e 152° della Brigata Sassari nel periodo tra il giugno 1916 e il luglio 1917, quando «i diavoli rossi» combatterono contro l’esercito austro-ungarico e i bosniaci nei territori intorno ad Asiago, sui monti Fior, Lisser, Castelgomberto, Spil, Miela e Zebio.
Continui assalti a trincee inespugnabili, battaglie assurde volute da comandanti imbevuti di retorica patriottica e di vanità (emblematica è nel libro la figura del generale Leone) storie di giovani estranei al mito dell’interventismo e nonostante questo mandati biecamente al macello, racconti di uomini che, con dignità e grande capacità di sopportazione, hanno donato la propria vita animati da un grande «desiderio di libertà e di giustizia» rivivono attraverso gli occhi di Emilio Lussu, protagonista e testimone del primo conflitto bellico come ufficiale della Brigata Sassari.
Pagina dopo pagina, emerge un’austera invettiva contro i nazionalismi e i conflitti di lingua, religione e costumi, una spietata requisitoria contro l'orrore della guerra, rivelata nella sua dura realtà di «ozio e sangue», di «fango e cognac». In questo libro, intriso di quotidianità minuta (come non pensare, per esempio, all’episodio dei soldati che, lasciando il Carso per l’Altipiano di Asiago, intonano «Quel mazzolin di fiori»), i giovani di oggi trovano, inoltre, «quello che i testi scolastici non dicono, quello che i professori non insegnano, -scrive Mario Rigoni Stern, nell’introduzione alla ristampa edita nel 2000 per i tipi della Einaudi editore di Torino - quello che la televisione non propone. E nemmeno il cinema».
«I Dimonios della Brigata Sassari e gli eventi della trincea, la poesia del ferro e del cognac, del fuoco e del sangue, i flash, le fughe e le ferite della Grande Cagnara, le cadute delle vittime sul fango dell'Altipiano in contemporanea alle disfatte dei Giganti Europei: questi - raccontano gli organizzatori- sono alcuni degli ingredienti di cui è intriso il docu-spettacolo di Daniele Monachella, reso maggiormente emozionale dalle parole di un autore che si rivolta moralmente alla guerra e alla classe che la provoca, permeate dal commento sonoro della tradizione musicale sarda e di suoni universali, espressa contrappuntisticamente in relazione alla voce dell’unico attore in scena».
Un viaggio mnemonico emozionale, dunque, quello che proposto al teatro dell'Orologio di Roma, intriso dal ricordo di una guerra il cui racconto, per la prima volta nella letteratura italiana, denuncia l'irrazionalità e il suo non-senso, porta a riflettere sul passato per scrivere il futuro con la penna della pace. (sam)
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Ritratto di Emilio Lussu; [fig. 2] Daniele Monachella; [figg. 3 e 4] Una scena dello spettacolo «Un anno sull’altipiano», ideato da Mab Teatro con il Cecad Sardegna - Circuito teatrale regionale sardo
Informazioni utili
«Un anno sull’altipiano». Teatro dell'Orologio - Sala Moretti, via dei Filippini, 17/a – Roma.Orari spettacoli: 27 e 28 marzo 2015, ore ore 20.00; 29 marzo 2015, ore 16.00. Ingresso: intero € 15,00, ridotto € 12,00, tessera associativa del teatro € 3,00. Informazioni: tel. 06.50619598 o biglietteria@teatroorologio.com. Sito internet: www.mabteatro.com o www.teatroorologio.com.
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