ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 13 aprile 2017

La Roma «zingaresca e orientale» della Raphaël in mostra a Longiano

È un omaggio a tutto tondo all’opera di Antonietta Raphaël (Kaũnas, Lituania, 1895 – Roma 1975) la mostra antologica allestita, fino al prossimo martedì 25 aprile, al Castello malatestiano di Longiano, nelle sale della Fondazione Balestra. La rassegna -curata da Giuseppe Appella, che, con Giulia Mafai, ha appena dato alle stampe il catalogo ragionato della produzione scultorea dell’artista (Allemandi, Torino 2016)- allinea un centinaio di disegni datati tra il 1925 e il 1974, quindici sculture realizzate tra 1933 e il 1971, e il corpus completo delle opere grafiche (1948–1974).
Pittrice e scultrice dal temperamento inquieto, Antonietta Raphaël è stata definita «la signora bizzarra venuta dal ghetto baltico», perché, attraverso un vibrante e corposo realismo, ha dato vita a suggestioni contraddittorie, guardando sia al sensualismo plastico di Rodin sia al primitivismo di Jacob Epstein.
Dopo essersi diplomata in pianoforte nel 1915, alla Royal Academy di Londra, l’artista lituana giunse a Roma, dove sposò nel 1935 Mario Mafai. Con il marito e con Scipione, la Raphaël fondò la Scuola di via Cavour, fulcro della futura Scuola romana, che si opponeva al novecentismo ufficiale e, quindi, era lontana dal ritorno all’ordine, dal recupero della tradizione primitiva e rinascimentale, secondo premesse già espresse dalla pittura metafisica e dal realismo sintetico di Severini.
Le prime opere pittoriche dell’artista mostrano di risentire dell’influenza di Soutine, Chagall e dei Fauves: la città e la sua veste architettonica sono tra i soggetti privilegiati dalla pittrice. In queste opere si ritrova quello che Alfredo Mezio ha definito «un romanismo contaminato da un folklore orientale». Un’espressione, questa, che trova conferma in un successivo giudizio di Alberto Moravia: «curiosamente Roma, città museo sede di cento accademie dedicate al defunto classicismo umanistico, è diventata nei dipinti della Raphaël zingaresca, orientale, evanescente». Ne danno prova opere come «Colosseo», «Passeggiata archeologica», «L’arco di Settimio Severo». Il «sapore prettamente russo», tendente all’arabesco «di gusto arcaico e popolaresco», oltre che il respiro internazionale e la portata innovatrice dell’opera dell’artista -doti oggettivamente apprezzate dalla critica- non fecero, però, la sua fortuna in campo espositivo. Forse per un eccesso di esotismo dei suoi lavori, sono, infatti, poche le mostre che la Raphaël realizzò in vita.
A partire dal 1930 l’artista lituana si dedicò intensamente alla scultura, lavorando, in grande concentrazione e solitudine, nello studio dell’amico scultore Ettore Colla. «Miriam che dorme» e «Simona col pettine» risalgono a quegli anni e in esse si può verificare l’estraneità dell’artista dalla scultura italiana del tempo. In questa fase i suoi riferimenti sono piuttosto Maillol e la plastica francese, da Bourdelle e Despiau.
Per chi volesse saperne di più sulla produzione scultorea dell’artista oggi è anche disponibile un catalogo ragionato, frutto di una lunga ricerca tra fonti sparse ed eterogenee: fotografie, diapositive, cataloghi, lettere, diari a altri documenti. Questi preziosi quanto caotici materiali, rintracciati negli archivi di famiglia e in numerosi musei, istituzioni, gallerie, collezioni e archivi privati, chiariscono definitivamente dubbi e incongruenze relative a datazioni e attribuzioni. Dalla visione totale dell'opera emerge chiaramente come Raphaël sia stata una delle artiste più importanti del Novecento.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Gatto, 1940, inchiostro; [fig. 2] Nudo, 1967, inchiostro acquarellato; [fig. 3] Donna del popolo con bambino, 1956, gesso

Informazioni utili
Antonietta Raphaël - Disegni, sculture, dipinti e opere grafiche 1925-1974. Castello Malatestiano, piazza Malatestiana, 1 - Longiano (FC). Orari: dal martedì alla domenica e i giorni festivi, ore 10.00-12.00 e 15.00-19.00. Ingresso: intero € 7,00, ridotto (over 65 anni, docenti, gruppi 10 persone min., convenzioni) € 5,00, ridotto speciale studenti € 3,00, gratuito per under 13 anni accompagnati, disabili e accompagnatori, giornalisti, residenti nel Comune di Longiano. Informazioni: tel.0547.665850. Sito internet: www.fondazionetitobalestra.org. Fino al 25 aprile 2017. 

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