ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 26 giugno 2020

Dalla petizione al palco: «L’arte è vita» diventa uno spettacolo. Debutta ad Arte Sella e a ForlìMusica «Bach, Queneau, Esercizi e Variazioni»

È la fine di marzo. L’Italia è in quarantena fermata da un virus sconosciuto, il Covid-19, arrivato in sordina dalla Cina. Le vittime aumentano di giorno in giorno, soprattutto tra gli anziani, la memoria del nostro Paese. Le strade delle città sono deserte. Si fanno le code davanti ai supermercati con mascherina e guanti. Si canta sui balconi. Si attende il bollettino giornaliero della Protezione civile. Si guardano le dirette streaming che portano in casa un po’ di cultura grazie a quanti hanno arricchito i propri profili social con sonate, letture, monologhi e interpretazioni. Si spera di ritornare presto a pianificare il proprio futuro, riempiendo l’agenda di appuntamenti e incontri, mentre in molti, tra le mura delle proprie cucine, impastano e panificano.
In questo tempo sospeso c’è chi si incontra sul web o in videochiamata, condividendo passioni e suggestioni. È il caso dell’attore bergamasco Alessio Boni, del violinista rock Alessandro Quarta, del violoncellista di fama mondiale Mario Brunello e di Danilo Rossi, prima viola del Teatro alla Scala di Milano.
Non si sono mai incontrati prima d’ora, ma hanno un obiettivo comune: tutelare lo spettacolo dal vivo, «una realtà, un patrimonio, una esigenza di tutti che non può essere sostituita dal digitale». Vogliono difendere i diritti di chi lavora in questo settore, proteggendo l’intera macchina organizzativa che si cela dietro a un concerto, a uno spettacolo teatrale, a un balletto, dal regista all’elettricista, dal drammaturgo alla maschera, dal direttore artistico al bigliettaio, dal costumista all’addetto stampa, dal macchinista a chi si occupa del «trucco e parrucco». Nessuno escluso.
Nasce così, sulla piattaforma Change.org, la petizione «L’arte è vita», che in pochi giorni viene firmata da più di ventisettemila persone, raccogliendo l’adesione anche di nomi noti come, per esempio, Ascanio Celestini, Vinicio Capossela, Sergio Rubini, Amii Stewart, Andrea Mingardi, Pino Insegno, Luca Barbarossa e Paolo Fresu.
La ripartenza del settore sembra lontana, più lontana di quanto poi non è realmente accaduto. L’incontro tra musicisti, attori e pubblico sembra quasi impossibile in un mondo caratterizzato dalla distanza sociale; eppure è quell’incontro a creare le emozioni sempre nuove, diverse di sera in sera, dello spettacolo dal vivo.
Con la ripresa delle attività per il settore culturale, avvenuta il 18 maggio per i musei e il 15 giugno per i teatri, «L’arte è vita» diventa uno spettacolo. Mario Brunello lancia la proposta, subito accettata dagli altri tre: combinare le «Variazioni Goldberg» di Bach con gli «Esercizi di stile» di Queneau. Un'opera concepita come un'architettura modulare di trenta variazioni di un’aria e un testo composto da novantanove modi diversi di raccontare una vicenda apparentemente banale, mettendo alla prova tutte le figure retoriche (dall’epico al drammatico, dal racconto gotico alla lirica giapponese) e giocando con sostituzioni lessicali e sintattiche, convivono così sul palco in una produzione firmata da Arte Sella e ForlìMusica.
Nasce, dunque, on-line uno spettacolo inedito, nella forma e nei contenuti, pronto a vivere davanti al pubblico per raccontagli, dopo i giorni grigi della quarantena, le tante e varie sfumature di colore dell’arte e del nostro rapporto con essa.
L’abbinamento non è casuale, come spiega Alessio Boni: «Umberto Eco, nella famosa prefazione al libro di Raymond Queneau, racconta di aver letto da qualche parte che l’autore ha concepito l’idea degli Esercizi ascoltando delle variazioni sinfoniche. E persino Stefano Bartezzaghi, nella postfazione, sottolinea come, per Queneau il ‘nume tutelare’ del suo progetto fosse nientemeno che Johann Sebastian Bach».
«Facendo eco alla lettera aperta in cui Gabriele Vacis invitava a cogliere le sfide imposte dall’emergenza sanitaria, immaginando una trasformazione generativa delle modalità di fruizione degli spettacoli dal vivo, il recital nato dalla petizione «L’arte è vita», intitolato «Bach, Queneau, Esercizi e Variazioni», «dilaterà -raccontano gli organizzatori- lo spazio teatro, utilizzando prima lo streaming in una chiave capace di potenziare le peculiarità dell’esecuzione dal vivo, senza sostituirla per poi arrivare al momento magico del contatto con il suono dal vivo, come una riscoperta dell’emozione di essere a tu per tu con gli artisti».
La prima nazionale si svolgerà nella splendida cornice di Arte Sella, in Trentino, nei giorni dal 27 al 29 giugno, alle ore 18 (prenotazione al numero 0461.751251 o artesella@yahoo.it | ingresso € 40,00). L’evento si terrà nella cornice unica dell’area espositiva di Malga Costa. Qui gli spettatori, dotati di cuffie wireless, potranno ascoltare in diretta il prologo del concerto veicolato in streaming, camminando immersi nella natura, scoprendo le opere d’arte disseminate nel bosco, attraversando di fatto uno sconfinato teatro naturale accompagnati dalle note della musica. Infine, in un’atmosfera di grande intimità, al cospetto di un’opera d’arte, potranno assistere allo spettacolo dal vivo.
«Bach, Queneau, Esercizi e Variazioni» verrà, quindi, proposto a Forlì nella serata di mercoledì 1° luglio, alle ore 21.30, in apertura del programma di «ForlìMusica Estate 2020», ribattezzato per l’occasione «L’arte è vita».
Nella splendida cornice del secondo chiostro dei Musei di San Domenico sono in programma sette appuntamenti. Dopo il recital con Alessio Boni, Alessandro Quarta, Mario Brunello e Danilo Rossi (direttore del cartellone), a salire sul palco sarà l’Orchestra Maderna, che venerdì 10 luglio proporrà «Ouverture» (intesa qui con il senso di ripartenza), un programma con l’ensemble di fiati e le musiche di Donizetti, Gounod e Mozart. Mentre venerdì 17 luglio si esibirà, con la sola formazione d’archi, accanto alla giovanissima Lucilla Mariotti, solista al violino, nell’esecuzione delle «Quattro stagioni» di Vivaldi.
Sabato 25 luglio salirà, invece, sul palco Cesare Picco, alla sua prima volta a Forlì, con un concerto di sue musiche dal titolo «Un piano per le stelle».
Venerdì 7 agosto sarà, quindi, la volta di un’altra prima nazionale con lo spettacolo «Il sogno di Giacomo Giuseppe», una parodia lirica ideata e scritta dal tenore e attore Diego Bragonzi Bignami, che per l’occasione sarà accompagnato al pianoforte da Maria Silvestrini.
Giovedì 20 agosto, invece, Stefano Benni e Danilo Rossi, moderati da Oreste Bossini di Rai Radio 3, animeranno la serata «Incontro scontro tra parole e musica».
Il programma si concluderà il 23 agosto con le note travolgenti del Gipsy Quartet, composto da Mariam Serban al cimbalon, Mihai Florian alla fisarmonica, Nicolae Petre al contrabbasso, Vasile Stingaciu al violino.
Il sogno di tornare a vivere lo spettacolo, la musica, il teatro dal vivo, insieme al pubblico – quel sogno che a marzo sembra quasi impossibile- diventa, ora, realtà in Emilia Romagna, a Forlì, pur con tutte le limitazioni del caso. E, nei chiostri forlivesi di San Domenico, dove è in corso anche una bella mostra sul mito di Ulisse nell’arte, non possono non ritornare alla mente le parole che Dante Alighieri mise in bocca all’eroe greco: «considerate la vostra semenza / fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e canoscenza».

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Alessio Boni; [fig. 2] Alessio Boni con il violinista rock Alessandro Quarta, il violoncellista di fama mondiale Mario Brunello e Danilo Rossi, prima viola del Teatro alla Scala di Milano; [figg.3,4,5] Arte Sella, in Trentino; [fig. 6] Chiostri dei Musei di San Domenico a Forlì; [fig. 7] La nave di Gela esposta nella mostra su Ulisse a Forlì

Informazioni utili 
www.artesella.it 
forlimusica.it

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