ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 3 giugno 2020

Dagli Uffizi al «David» di Michelangelo: Firenze riapre i luoghi della cultura

Il gran giorno è arrivato anche per il museo simbolo di Firenze. Mercoledì 3 giugno riaprono gli Uffizi, una delle pinacoteche più importanti del mondo per la sua straordinaria collezione di pitture e di sculture, che coprono un arco temporale che spazia dal Medioevo all'età moderna, con capolavori assoluti di artisti del calibro di Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Caravaggio.
Termo-scanner all’ingresso, obbligo di mascherine CE a copertura di naso e bocca durante tutta la permanenza all’interno del museo, uso di gel disinfettanti, distanza di sicurezza tra le persone di almeno un metro e ottanta centimetri, percorso di visita a senso unico con speciali segna-posti, accessi contingentati e chiusura di sale e corridoi che non permettono uno sbocco esterno -in base a quanto sancito dalle norme nazionali diffuse dal Mibact e dalle ordinanze della Regione Toscana (la n. 48 nello specifico)- sono le misure anti-contagio da rispettare per tornare tra le sale progettate da Giorgio Vasari.
La «Venere di Urbino» di Tiziano, l’«Annunciazione» e la «Nascita di Venere» del Botticelli, il «San Girolamo» del Verrocchio, l’«Adorazione dei Magi» di Gentile da Fabriano o il «Tondo Doni» di Michelangelo -alcune delle opere simbolo della galleria- saranno così di nuovo fruibili al pubblico, dopo essere state apprezzate on-line in questi mesi di quarantena. Si chiude, dunque, con la riapertura degli Uffizi il calendario messo a punto dal direttore Eike Schmidt per questa «Fase 2» dei musei, che ha visto dapprima, dal 21 maggio, aprire il Giardino di Boboli (dove per sicurezza rimarranno chiusi il Museo delle porcellane e la Grotta grande) e, poi, dal 28 maggio, (ma solo al mattino, dalle 8.30 alle 13.30) Palazzo Pitti.
Tra queste sale è stata da poco inaugurata la mostra «La grandezza dell’universo», a cura di Sheila Barker e dedicata a Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno, 1600 - Roma, 1670), protagonista riconosciuta nell’evoluzione dell’illustrazione scientifica dell’epoca barocca.
In composizioni armoniche e spesso di piccole dimensioni, la pittrice seicentesca combinò, infatti, oggetti esotici e di provenienze diverse come porcellane cinesi, nautili del Pacifico, zucche e fiori messicani, piante sudamericane o cani da salotto inglesi, con il fine ultimo di stupire e divertire.
Palazzo Pitti offre ai suoi visitatori, in questi primi giorni di apertura, anche la mostra «Ai piedi degli Dei»: una passeggiata tra le robuste caligae dei soldati romani, i seducenti sandali delle cortigiane greche, i raffinati calzari indossati dagli dei oppure dall’aristocrazia romana, senza dimenticare la ricca varietà di calzature per le star dei colossal dedicati all’antichità, da «Ben Hur» al «Gladiatore», e le più recenti creazioni di moda di protagonisti del fashion contemporaneo come Emilio Pucci, Salvatore Ferragamo e Yves Saint Laurent.
Hanno riaperto a Firenze, in occasione della Festa della Repubblica, anche le Gallerie dell’Accademia, il secondo museo della città più visitato dai turisti, la casa del «David» di Michelangelo, che in questo inizio della «Fase 2» ha deciso di ridurre il costo del biglietto, che passa da 12 a 8 euro, mentre restano valide le gratuità già previste per legge.
Tra le altre novità studiate dal museo fiorentino per la ripartenza ci sono un impianto di areazione da altissime prestazioni in termini di efficienza, rendimento e risparmio energetico e l'app «The Right Distance», realizzata da Opera laboratori fiorentini, che, grazie alla tecnologia bluetooth, permetterà ai visitatori di scoprire quando la distanza con gli altri turisti scende sotto la soglia di sicurezza: lo smartphone inizierà a vibrare.
In questa prima fase potranno essere all'interno del museo cinquanta visitatori al massimo, che dovranno seguire un percorso in sicurezza, a senso unico; per questo motivo è raccomandata la prenotazione. Alcune sale come quella degli strumenti musicali, le sale laterali del '200 e del '300, compreso il primo piano, rimarranno, invece, temporaneamente chiuse.
Hanno scelto di riaprire in una data simbolica come quella del 2 giugno, festa della Repubblica italiana, anche il Giardino di villa Bardini, che per tutte le sere di giugno si illuminerà con i colori della bandiera italiana, oltre alle Cappelle medicee e al Museo di Palazzo Davanzati, realtà entrambe afferenti al sistema Musei del Bargello, del quale rimangono ancora chiusi Casa Martelli e il Museo di Orsanmichele, mentre il museo nell’antico Palazzo del Podestà dovrebbe riaprire il 4 agosto.
Per la ripartenza di Palazzo Vecchio, così come degli altri due musei civici, il Bardini e quello del Novecento, bisognerà, invece, attendere il 6 giugno; in questa prima fase si entrerà, previa prenotazione, solo tre giorni a settimana (dal sabato al lunedì), e non sarà possibile visitare gli scavi archeologici del teatro romano né salire sul camminamento di ronda e sulla Torre di Arnolfo.
Mentre sono già aperti, ormai da qualche giorno, la Basilica di Santa Croce (gratis fino al 24 giugno), il Museo Ferragamo, il Duomo con i suoi monumenti (ad accezione della Cupola del Brunelleschi, chiusa fino al 19 giugno) e il Cenacolo di Sant’Apollonia.
Ha riaperto da poco, dal 1° giugno, anche Palazzo Strozzi, dove è visibile, previa prenotazione on-line e nel rispetto delle normative anti-Covid, la mostra «Tomás Saraceno. Aria», la più grande esposizione mai dedicata in Italia all’artista argentino.
La rassegna invita a cambiare punto di vista sulla realtà e a entrare in connessione con elementi non umani come polvere, ragni o piante che, diventano protagonisti delle installazioni di Saraceno, collocate per l'occasione nel cortile e nel piano nobile del palazzo fiorentino.
All’organizzazione della mostra ha partecipato anche Manifattura Tabacchi, l'ex stabilimento industriale di architettura razionalista a due passi dalle Cascine, dismesso nel 2001 e riaperto nel 2018, dopo un imponente intervento di riqualificazione. Lo spazio, di grande suggestione, ha da poco riaperto i battenti con la mostra «La meraviglia», a cura di Sergio Risaliti.
Visitabile per tutto il mese di giugno (dal lunedì al venerdì su prenotazione e il sabato e la domenica dalle 10 alle 20), l'esposizione raccoglie opere di fotografia, pittura, scultura, disegno e video realizzate da sei giovani talenti internazionali, selezionati mediante una open call e attraverso il network delle Accademie di belle arti italiane: Davide D'Amelio, Anna Dormio, Bekhbaatar Enkhtur, Esma Ilter, Giulia Poppi e Negar Sh.
Nei mesi trascorsi dal loro insediamento negli atelier della Manifattura, a settembre 2019, i ragazzi scelti hanno avuto l’opportunità di approcciarsi al rapporto tra imprenditoria e artigianato, realtà che rende il territorio toscano un patrimonio inestimabile, attraverso visite mirate a raccolte d’arte come la Collezione Gori di Fattoria Celle, ma anche a luoghi di produzione del marmo, della fusione del bronzo e della lavorazione del vetro, tra cui gli studi d'arte Cave Michelangelo, il museo Fantiscritti e la Fonderia artistica Ferdinando Marinelli. Ne sono nate opere, anche di dimensioni monumentali, che parlano del tema della «meraviglia, intesa -raccontano dalla Manifattura Tabacchi- nel senso più ampio del termine: da quello dei materiali, delle tecnologie, delle immagini a quello della produzione industriale e artigianale, artistica e poetica».
L’offerta di Firenze, in questi primi giorni di apertura dopo l’emergenza sanitaria per il Covid-19, guarda anche agli amanti delle mostre immersive: a Santo Stefano al Ponte va in scena, per tutti i fine settimana di giugno, «Inside Magritte», un itinerario tra i quadri più iconici dell’artista belga, tra uomini in bombetta che galleggiano nei cieli delle metropoli, corpi umani con la testa di pesce e l’ambigua pipa-non-pipa («Ceci n’est pas une pipe»). Il percorso esperienziale multi-sensoriale dura  trentacinque minuti e permette al pubblico di farsi incantare dall’universo surrealista e dal suo linguaggio narrativo intenso ed evocativo, nel quale si incontrano illusione e allusione.
Meno visitatori e regole ferree per contrastare il diffondersi del Coronavirus caratterizzano, dunque, questi primi giorni di riapertura anche per i musei fiorentini, che permettono ora, complice la quasi assenza del turismo straniero, ma anche italiano, di sperimentare una fruizione più lenta e più attenta, meno superficiale. Che sia finalmente finita l’epoca della «visita mordi e fuggi» e del selfie davanti ai grandi capolavori da postare sui social a caccia di like?

Didascalie delle immagini
[Fig.1] Esterno degli Uffizi di Firenze; [fig. 2] Vista dell'interno degli Uffizi di Firenze; [fig. 3] Mitoraj al Giardino di Boboli; [fig. 4] Un'opera di Giovanna Garzoni a Palazzo Pitti; [fig. 5] Il David di Michelangelo; [fig.6] Saraceno. Fotografia © Ela Bialkowska, OKNO Studio; [fig. 7] Gli artisti della mostra alla Fabbrica Tabacchi di Firenze; [fig. 8] Vista interna della mostra immersiva Inside Magritte

Per saperne di più
I musei di Firenze

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