È on-line, sul sito della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, il database dell’Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento. Il progetto, che può essere consultato nella sezione dedicata agli «Atlanti fotografici», curati dall’Istituto di storia dell’arte, è il frutto di quattro anni di ricerche durante i quali sono state rintracciate, studiate e schedate le xilografie su fogli sciolti e le matrici a partire dai primi esemplari noti dall'inizio del Quattrocento e fino al 1550 circa.
Il progetto, consultabile attraverso diverse chiavi di ricerca, corredato da immagini e schede in costante aggiornamento e in collegamento con le maggiori istituzioni museali , è a cura di Laura Aldovini, David Landau e Silvia Urbini.
Le xilografie – e le matrici lignee da cui derivano-, sono fra i materiali meno studiati della grafica italiana del Rinascimento. Altre tecniche a stampa, come i bulini e le acqueforti, erano spesso destinate a riprodurre disegni e opere di artisti noti, ovvero sono «stampe di riproduzione»: ad esempio, grande fu la fortuna di stampe derivate da opere di Raffaello Sanzio, di cui ricorre il quinto centenario.
Le xilografie, invece, sono quasi sempre «stampe di invenzione», ovvero sono opere disegnate da un artista noto – come Tiziano Vecellio-, o anonimo, specificamente per quella stampa, senza riferimento ad un’altra opera esistente. In questo risiede sia il motivo della loro marginalizzazione e dispersione -sul fronte collezionistico e su quello degli studi-, sia l’esigenza di far riemergere un patrimonio figurativo, stilistico e iconografico italiano ancora in gran parte disperso e sconosciuto.
L’archivio digitale si propone di colmare questa lacuna, come una sorta di meta-museo destinato alla xilografia italiana del Rinascimento, dove sono raccolte, catalogate e mostrate le opere conservate nelle istituzioni nazionali e internazionali e nelle collezioni pubbliche e private che le conservano.
In questi anni di ricerche, oltre a censire il materiale noto, sono state reperite opere ritenute perdute, altre sconosciute ai repertori, e aggiunti esemplari nuovi al catalogo di artisti, sia nel ruolo di inventori che di incisori.
Non è solo un contributo alla storia dell’arte italiana del Rinascimento ma anche, più in generale, alla storia della cultura di quell’epoca. Infatti le xilografie accompagnavano la vita quotidiana dell’uomo rinascimentale. Erano le immagini della devozione, protettrici delle case e delle botteghe. Erano le decorazioni che ingentilivano gli arredi; erano protagoniste dei momenti ludici, pensiamo ad esempio alle carte da gioco e ai tarocchi. Erano strumenti di divulgazione e aggiornamento della conoscenza tecnica, storica e geografica sotto forma di fogli volanti e di mappe. Erano spesso articolati montaggi di testi e immagini.
Infine, l’Atlante vuole creare un network attivo e in continuo aggiornamento destinato alle istituzioni che possiedono i materiali censiti e agli studiosi, e porsi come punto di riferimento per la conoscenza e la divulgazione dei materiali utili allo studio delle xilografie e della grafica italiana del Rinascimento.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Cristo in Pietà con i simboli della Passione, Londra, Victoria and Albert Museum; [fig. 2] Asso di Denari, carta del cosiddetto mazzo Leber, Rouen, Bibliothèque municipale; [fig. 3] Matteo Pagano, Istruzioni per suonare il liuto, Stoccolma, The National Library of Sweden, KoB Tr. B_2017_B.2
Informazioni utili
italianrenaissancewoodcuts.com
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