ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 1 febbraio 2021

Zona gialla, riaprono i musei in altre undici regioni. «Ora o mia più» per il Polittico Griffoni a Bologna; i musei civici di Milano rimandano l'appuntamento con i visitatori

È un’Italia quasi tutta in zona gialla quella uscita dall’ultima cabina di regia del ministero della Salute, dopo il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità. Da lunedì 1° febbraio si amplia, dunque, il numero delle regioni soggette al livello minimo di restrizioni. Dopo Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana e provincia autonoma di Trento, tornano a una parvenza di normalità anche Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Veneto, Valle d’Aosta, Lazio e Lombardia. Restano, invece, in zona arancione Puglia, Sicilia, Sardegna, Umbria e provincia autonoma di Bolzano.
Con il Dpcm del 14 gennaio, zona gialla significa anche musei aperti, ma solo nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, e con ingressi contingentati, mascherina e distanziamento sociale. Sono tante le realtà del nostro Paese che da lunedì 1° febbraio - dopo ottantotto giorni di chiusura, la pausa più lunga dalla Seconda guerra mondiale -, ritornano ad accogliere i visitatori.

ROMA - Tra i primi a ripartire c’è il Sistema musei di Roma capitale, un insieme estremamente diversificato di luoghi museali e siti archeologici di indubbio valore artistico e storico, del quale fanno parte, tra l’altro, il Museo dell’Ara Pacis, i Mercati di Traiano, la Galleria d’arte moderna e il Museo di Roma a Palazzo Braschi, ma anche piccole realtà con collezioni preziose come il Museo napoleonico, il Museo di scultura antica Giovanni Barracco, il Museo Carlo Bilotti, il Museo Pietro Canonica e il Museo delle Mura.
Sarà così possibile rivedere l’esposizione «Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione Roberto Longhi», con il celebre dipinto «Ragazzo morso da un ramarro» (prorogata fino al 2 maggio), la rassegna «Lockdown Italia» (fino al 28 febbraio) e la splendida mostra «I marmi Torlonia. Collezionare capolavori» (fino al 29 giugno), tutte e tre allestite ai Musei capitolini.
Altre mostre già inaugurate nei mesi passati, prima della chiusura, da non perdere sono «La signora dell’arte. Opere dalla collezione di Bianca Attolico da Mafai a Vezzoli» (fino al 5 aprile) al Casino dei Principi, «Per gioco. La collezione di giocattoli della Sovrintendenza capitolina» (fino al 28 febbraio) a Palazzo Braschi, «Un mondo fluttuante. Opere su carta di Anna Onesti» (fino al 28 marzo) alla Casina delle Civette, «Sten Lex. Rinascita» alla Galleria d'arte moderna (fino al 28 marzo),  «Sulle tracce del crimine. Viaggio nel giallo e nero Rai» (fino al 14 marzo) e «Roma. Massimo Siragusa» (fino al 14 marzo) al Museo di Roma in Trastevere, «Cruor. Renata Rampazzi» al Museo Carlo Bilotti (fino al 28 febbraio),  «Rami. Veronica Montanino» (fino al 28 marzo) ai Musei di Villa Torlonia. 
Tra le novità si segnala, invece, l’unica tappa italiana della mostra «Kosef Koudelka. Radici», organizzata da Contrasto e Magnum Photos, al via proprio il 1° febbraio, alle ore 14, al Museo dell’Ara Pacis. Con oltre cento spettacolari immagini panoramiche, l’esposizione documenta lo straordinario viaggio del maestro ceco alla ricerca delle radici della nostra storia attraverso diciannove Paesi e un centinaio di siti archeologici tra i più rappresentativi della storia del Mediterraneo.
È, invece, dedicata agli scavi promossi da Bonaparte a Roma la mostra «Napoleone e il mito di Roma», ospitata dal 4 febbraio ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori imperiali. L’esposizione, promossa in occasione del bicentenario della morte dell’imperatore francese, vede la curatela di Claudio Parisi Presicce, Simone Pastor, Massimiliano Munzi e Nicoletta Bernacchio, che hanno analizzato il contesto culturale e letterario della seconda metà del XVIII secolo, quando l’Urbe diventa città imperiale seconda solo a Parigi, con approfondimenti sugli scavi del settore centrale della Basilica Ulpia o sull’egittomania dell’imperatore francese.
A Roma riaprono anche i Musei Vaticani, il Parco archeologico del Colosseo e il Chiostro del Bramante, dove sarà possibile tornare a vedere una bella personale su Bansky (fino all’11 aprile), l’artista ‘sconosciuto’ che ha conquistato il mondo grazie a opere intrise di ironia, denuncia, politica, intelligenza e protesta come «Love is in the Air» , «Girl with Balloon», «Queen Vic», «Napalm», «Toxic Mary» e «HMV».
Tra i musei capitolini in procinto di riaprire c’è anche la Galleria Borghese con il cartellone «Ci siete mancati», due settimane di eventi speciali. Tutte le mattine, a mezzogiorno, la direttrice Francesca Cappelletti, in alternanza con uno storico dell’arte o un restauratore del museo, racconterà brevemente il dipinto «Danza campestre» di Guido Reni, appena acquisito, le sue vicende e la riscoperta sino al ritorno nella collezione del cardinale Scipione Borghese. L’appuntamento quotidiano è nella Loggia del Lanfranco, dove il quadro è temporaneamente allestito prima della sua collocazione definitiva accanto ad artisti bolognesi, da Annibale Carracci a Domenichino, fondamentali per comprendere la fase di sperimentazione sul paesaggio come genere pittorico nei primi anni del Seicento. Inoltre, tutti i pomeriggi, alle ore 16, sono previste delle mini visite tematiche a sorpresa nelle sale del museo, tutte riaperte, realizzate dai funzionari della galleria.
A Roma riapre anche  «Leonardo da Vinci. Il genio e le invenzioni – Le grandi macchine interattive» (dal lunedì al venerdì, dalle ore 09.30 alle 14.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00),allestita a  Palazzo della Cancelleria.  

MILANO (aggiornato il  4 febbraio, alle ore 14.00) 
- Una scelta differente è stata quella fatta inizialmente da Milano, dove i musei civici - dal Castello sforzesco a Palazzo reale, dal Museo del Novecento alla Gam - sarebbero dovuti rimanere chiusi fino a marzo. L’assessore alla Cultura Filippo Del Corno aveva motivato questa sua decisione in una lettera pubblicata sul «Corriere della Sera», affermando che «la ripresa delle attività culturali va sottratta alla frammentazione estemporanea dei repentini mutamenti della fascia di rischio». In quest’ottica, la città propone - aveva scritto ancora l’assessore milanese - «un mutamento prospettico e un’indicazione di metodo», ritendendo «necessaria una calendarizzazione affinché i luoghi della cultura possano programmare la ripresa con tempi adeguati, e senza correre il rischio di dover nuovamente chiudere dopo una manciata di giorni per un peggioramento degli indicatori sanitari». Nel capoluogo lombardo si stava, dunque, lavorando per promuovere un’«apertura coordinata e compatta» di tutti i musei cittadini, pubblici e privati. La data individuata era quella della prima settimana di marzo, nei giorni di MuseoCity.
Sempre attraverso le pagine del «Corriere della Sera», Filippo Del Corno aveva anche chiesto al Governo di estendere per Decreto l’apertura dei musei ai giorni festivi: «nell’attuale assenza di turisti e i visitatori, -aveva spiegato l’assessore milanese - le sale riaprono esclusivamente le porte ai cittadini, per i quali è preferibile visitare i musei il sabato e la domenica, piuttosto che in una quotidianità feriale ancora fortemente condizionata dalla pandemia».
Nel capoluogo lombardo, inizialmente, avrebbero dovuto, dunque, aprire solo Pirelli HangarBicocca, con la mostra di Chen Zhen, (da mercoledì a venerdì, dalle ore 10.30 alle ore 20.30), la Triennale (martedì-mercoledì, ore 11.00-20.00; giovedì-venerdì ore 11.00-21.30) e le Gallerie d’Italia, dove da giovedì 4 febbraio sarà possibile vedere le mostre «Tiepolo, Venezia, Milano, l’Europa» (fino al 2 maggio) e «Ma noi ricostruiremo. La Milano bombardata del 1943 nell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo» (fino al 16 maggio). All'elenco si è aggiunto, poi, il Museo Poldi Pezzoli (da lunedì a venerdì, ore 10.00 - 13.00 e ore 14.00 -18.00), dove dal 4 febbraio riaprirà le porte la mostra «Mantegna ritrovato». 
A questo punto anche il Comune ha fatto un passo  indietro, studiando un percorso di graduale ripartenza, che culminerà nei giorni di MuseoCity, con l'inaugurazione dell'attesa mostra «Le signore dell’arte. Storie di donne dal '500 al '600» , una grande produzione dedicata alle artiste vissute in quel periodo: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni e molte altre ancora. 
Il 9 febbraio, da martedì a venerdì, riapriranno così varie mostre, alcune allestite durante il periodo di chiusura, mai aperte al pubblico e visitabili fino ad oggi solo in forma virtuale: «Divine e Avanguardie. Le donne nell’arte russa» e «Prima, donna. Margaret Bourke-White» a Palazzo Reale (ore 10-19.30), «Carla Accardi. Contesti» al Museo del Novecento (ore 10-19.30), «Giuseppe Bossi e Raffaello» al Castello sforzesco (ore 10-17.30), «Sotto il Cielo di Nut. Egitto divino» al Museo archeologico (ore 10-17.30), «Orticanoodles. Inside» allo Studio Museo Francesco Messina, «La prima stagione di Gianni Dova» alla Casa Boschi di Stefano (orario 10-17.30), «La grande strada Inca» al Mudec (Sala Khaled Assad). Sempre il 9 febbraio aprirà la Pinacoteca di Brera (dal martedì al venerdì, ore 9.30-18.30; ultimo ingresso ore 17.00 | con prenotazione obbligatoria su brerabooking.org.
A partire dal 16 febbraio, sempre da martedì a venerdì, sarà di nuovo possibile visitare o riscoprire le collezioni permanenti di Castello Sforzesco (orario 10-17.30), l'Acquario civico (orario 10-17.30), la Galleria d’arte moderna (ore 10-17.30), Palazzo Moriggia - Museo del Risorgimento (ore 10-17.30), Palazzo Morando Costume Moda Immagine (ore 10-17.30) e il Pac - Padiglione d'arte moderna con la mostra «Luisa Lambri. Autoritratto»  (ore 10-19.30).
Il 2 marzo, infine, si aprirà una settimana speciale dedicata all’apertura del sistema museale cittadino, in concomitanza con Milano Museo City, che vedrà protagonisti il Museo del Novecento e il Museo di storia naturale, con riallestimenti e nuove sezioni. 
Tra i musei che riaprono in Lombardia ci sono anche la Fondazione Palazzo Te a Mantova (lunedì, ore 13.00-19.00; martedì-venerdì, ore 9.00-19.30) e la Gamec a Bergamo (mercoledì e giovedì, ore 15.00-20.30; venerdì, ore 10.00-20.30), dove rimarrà allestita fino al prossimo 28 febbraio la mostra «Ti Bergamo», una riflessione sul senso di comunità e sul come la città ha affrontato l'emergenza sanitaria per il Covid.

BOLOGNA
-  «Ora o mai più» è l'espressione scelta da Genus Bononiae. Musei nella città per informare che da lunedì 1° febbraio riapre, finalmente, anche la grande mostra «La riscoperta di un capolavoro», che ha riportato a Bologna, dopo trecento anni, le sedici tavole che compongono il «Polittico Griffoni» di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, provenienti da nove musei, la metà dei quali fuori dai confini nazionali: la National Gallery di Londra, la Pinacoteca di Brera a Milano, il Louvre di Parigi, la National Gallery of Art di Washington, la collezione Cagnola di Gazzada (a Varese), i Musei vaticani, la Pinacoteca nazionale di Ferrara, il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam e la collezione Vittorio Cini di Venezia.
Grazie alla proroga dei prestiti, l'esposizione sarà visibile ancora per due settimane, fino al prossimo 15 febbraio, con orari allungati – dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 21.30 – e la possibilità di prenotare una visita guidata nelle giornate di giovedì 4 e 11 febbraio, alle ore 18.30 (costi: 8 € attività + € 10 di ingresso ridotto), e, in fascia mattutina, martedì 9 febbraio, alle ore 10.00, e lunedì 15 febbraio, alle ore 8.45 (costi: 8 € attività + 4 € di colazione al Caffè letterario di Sebastiano Caridi + € 10 di ingresso ridotto).
L’appuntamento è di quelli da non perdere per ammirare l'espressività potente e raffinata di Francesco del Cossa e del suo aiutante Ercole de’ Roberti, che con il loro stile così innovativo per il tempo, di grande realismo, ci restituiscono un gruppo di santi eleganti e solenni, da San Pietro a Santa Lucia, da San Giovanni Battista a Santa Caterina d’Alessandria, da Sant’Antonio a Santa Apollonia. «Con il Polittico – spiega, infatti, Mauro Natale, curatore della mostra- si inventa un nuovo canone di resa dello spazio e dei volumi. La strada verso la modernità indicata dai due ferraresi può considerarsi alternativa a quella di Piero della Francesca e Andrea Mantegna».
Riapre anche, all’Oratorio di Santa Maria della Vita, «Criminis Imago. Le immagini della criminalità a Bologna», cento potenti scatti in bianco e nero dei fotoreporter Walter Breveglieri e Paolo Ferrari che disegnano la mappa di cinquant'anni anni di crimine nella città, mentre nella chiesa sarà nuovamente visitabile il «Compianto sul Cristo Morto» di Niccolò dell’Arca. Riapriranno anche Palazzo Pepoli, San Colombano (con la sua collezione Tagliavini di strumenti antichi), Palazzo Pallavicini con la mostra monografica su Vittorio Corcos (prorogata fino al 27 giugno del 2021), e tutte le sedi dell’Istituzione Bologna Musei: Mambo (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, ore 14.00-19.00), Casa Morandi (giovedì e venerdì, ore 14.00-19.00), Museo per la memoria di Ustica (giovedì e venerdì, ore 14.00-19.00), Archeologico (lunedì e mercoledì, ore 10.00-14.00; giovedì, ore 14.00-19.00; venerdì, ore 10.00-19.00), Medievale (martedì, mercoledì, giovedì, ore 10.00-18.30; venerdì ore 10.00-19.00), Collezioni comunali  (martedì, mercoledì, giovedì, ore 10.00-18.30; venerdì ore 10.00-19.00), Davia Bargellini (martedì, mercoledì, giovedì, ore 9.00-14.00; venerdì, ore 10.00-19.00), Museo internazionale e biblioteca della musica (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, ore 11.00-13.30 e 14.30-18.30), Museo del patrimonio industriale (lunedì, venerdì, ore 10.00-18.00), Museo civico del Risorgimento (martedì, giovedì, ore 14.00-18.00; venerdì, ore 10.00-14.00).
Nel capoluogo bolognese sarà, infine, possibile tornare ad ammirare la mostra «Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi» (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 20.00), allestita fino al 21 febbraio a Palazzo Albergati. La domenica, invece, continuano gli speciali appuntamenti Art.Live! con il critico Sergio Gaddi: il 7, il 14 e il 21 febbraio si potrà ancora partecipare a speciali visite guidate on-line in diretta pensate soprattutto per chi - vivendo fuori regione – non avrà la possibilità di recarsi a Bologna e visitare la mostra dal vivo.
A Parma, la Capitale italiana della cultura 2020 + 2021, si potrà entrare nuovamente in Palazzo Tarasconi e ammirare un'ottantina di dipinti e quattro sculture di Antonio Ligabue, opera capaci di analizzare i temi che più hanno caratterizzato la sua parabola artistica, dagli autoritratti ai paesaggi, dagli animali selvaggi a quelli domestici. Una monografica sull'artista emiliano, capace di emozionarci con una pennellata di colore e di trasportarci all’interno del suo mondo genuino e visionario, riaprirà anche al Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Ritornando a Parma saranno di nuovo visitabili, dal 3 febbraio, anche i musei civici (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 19), tutti a ingresso gratuito: Pinacoteca Stuard, Castello dei burattini – Museo Giordano Ferrari, Museo dell’opera, Casa del suono e Museo Casa natale Arturo Toscanini. 

TORINO –All’ombra della Mole Antonelliana riaprono tutte e tre le sedi della Fondazione Torino Musei (il mercoledì e il giovedì, dalle 11.00 alle 19.00; il venerdì, dalle 11.00 alle 20.00), dove sarà allestita «Stasi creativa» (fino al 12 febbraio), la collettiva di Artissima 2020.
 A Palazzo Madama sarà, inoltre, possibile tornare a visitare la più importante mostra internazionale di fotogiornalismo al mondo: «World press Photo Exhibition 2020» (fino al 14 marzo); mentre Il 5 febbraio inaugurerà, in Sala Atelier, «Ritratti d'oro e d'argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia», rassegna organizzata in partnership con il Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta e in collaborazione con la Consulta regionale per i Beni culturali ecclesiastici Piemonte e Valle d’Aosta. 
Alla Gam, oltre alle collezioni permanenti del Novecento, sarà visibile, in Wunderkammer, la mostra «Photo action per Torino 2020», una chiamata alle arti ideata dai fotografi Guido Harari e Paolo Ranzani per sostenere il progetto «Fondo straordinario Covid-19»; mentre in Videoteca prosegue la personale dedicata ad Alighiero Boetti
Al Mao – Museo d’arte orientale riapre, infine, la grande esposizione «China goes Urban. La nuova epoca della città», che propone al pubblico una prospettiva nuova e ampia mettendo in relazione la cultura della Cina tradizionale con le imponenti trasformazioni delle città cinesi contemporanee.  In queste sale, dal 3 febbraio, aprirà anche la mostra «In punta di pennello, in punta di lama», rotazione di paraventi e di spade giapponesi. Tra i pezzi più pregiati esposti ci sono un'imponente katana koto, della scuola Soden Bizen operante nel periodo Muromachi, e una wakizashi Shinto firmata Omi Daijo Fujiwara Tadahiro, della scuola Hizen Tadayoshi (1645).
Ai nastri di partenza ci sono anche i Musei reali, dove sono allestite ben quattro mostre. Si inizia con «Capa in color» (prorogata fino al 30 maggio), la monografica dedicata al fotografo di fama mondiale
Robert Capa
, nata da un progetto di Cynthia Young, che presenta per la prima volta in Italia oltre centocinquanta immagini a colori, lettere personali e appunti dalle riviste su cui furono pubblicate queste fotografie. 
Prosegue anche, a partire da lunedì 8 febbraio, l’omaggio a Raffaello (fino all’11 aprile), artista del quale nel 2020 si sono ricordati i cinquecento anni dalla morte, con una mostra che illustra la diffusione in Piemonte dei modelli derivati dalla sua opera con dipinti, incisioni e oggetti di arte decorativa dalla prima metà del Cinquecento alla fine dell’Ottocento. 
Ai Musei reali si possono, poi, vedere il progetto «TOward2030. What are you doing?», ideato da Lavazza e dalla Città di Torino per diffondere la cultura della sostenibilità attraverso il linguaggio della street art, e la mostra «Beyond Walls - Oltre i muri», personale dell’artista franco-svizzero Saype
A Torino riapre anche Camera – Centro italiano per la fotografia, dove è allestita la mostra «Paolo Ventura. Carousel» (prorogata al 28 febbraio), omaggio a uno degli artisti italiani più riconosciuti e apprezzati in Italia e all'estero, del quale saranno visibili oltre duecento fotografie, centocinquanta maquette e la nuova e inedita serie «War and Flowers», una sorta di diario della quarantena nel quale reperti di guerra vengono affiancati alla delicatezza dei fiori. Per offrire un segnale e un'opportunità ai più giovani, la realtà espositiva piemontese offrirà, inoltre, una speciale tariffa d'ingresso a un euro valida per i visitatori dai 13 ai 26 anni. 
Riaprono al pubblico anche il Museo egizio (lunedì, dalle  ore 9.00 alle oe 14.00, da martedì a venerdì, ore  9.00-18.30), che per la prima settimana di visite propone il biglietto di ingresso gratuito, il Castello di Rivoli (il giovedì e il venerdì, dalle ore 12 alle ore 20), che nei giorni scorsi si era candidato come presidio sanitario per le vaccinazioni anti-Covid, e Viadellafucina16, il condominio-museo nel quartiere di Porta Palazzo, dove è allestita attualmente la mostra «Gentilivicini», fino ad oggi accessibile solo ai residenti. 

GENOVA (aggiornato giovedì 4 febbraio 2021, alle ore 15.15)
 - A Genova riapre Palazzo Ducale con la rassegna «Michelangelo. Divino artista» (fino al 2 maggio), curata da Cristina Acidini con Elena Capretti e Alessandro Cecchi: un percorso espositivo con sculture, disegni autografi, carteggi e scritti originali, che pone attenzione non solo alla figura del maestro rinascimentale, ma anche agli incontri eccezionali che costellano la sua biografia, da Lorenzo il Magnifico a Francesco I di Valois, da papa Leone X a Giulio II. In mostra sono presenti due straordinarie sculture in marmo: la «Madonna della Scala» (1490 circa), capolavoro giovanile dell’artista conservato in Casa Buonarroti a Firenze, e il «Cristo redentore» (1514-1516), custodito nella chiesa di San Vincenzo Martire a Bassano Romano (Viterbo).
Mentre da mercoledì 3 febbraio, nel Sottoporticato di Palazzo Ducale, sarà possibile vedere la mostra performativa «Edipo. Io contagio», un percorso straordinario fatto di parole, imponenti elementi scenografici, frammenti di tragedia, performer dentro teche di cristallo, nato da un’idea di Davide Livermore a partire dalla tragedia greca l’«Edipo Re» di Sofocle, specchio implacabile del nostro tempo con la sua ambientazione in una città, Tebe, devastata da un'inarrestabile pestilenza. «La mostra -raccontano da Palazzo Ducale- risponde soprattutto all’urgenza di riaffermare l’importanza della cultura teatrale in tempo di crisi e all’esigenza di proteggere e tutelare l’occupazione di artisti e maestranze».
Con la Liguria in zona gialla, da lunedì 1° febbraio riaprono anche le Gallerie nazionali di Palazzo Spinola (al lunedì al venerdì, dalle 13.30 alle 19.00) e Palazzo Reale (dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 13.30). In una nota stampa i due musei statali informano che «sono state apportate alcune modifiche ai percorsi espositivi, per garantire un senso unico, con una entrata e una uscita distinte, e per evitare che la visita comprenda gli ambienti di piccoli dimensioni». In particolare nel Museo di Palazzo Reale non saranno accessibili la Camera da letto del re, il Bagno del re e della regina, i Salottini giallo e azzurro, la Camera da letto della regina e le Terrazze monumentali. La visita a Palazzo Spinola riguarderà, invece, esclusivamente i due piani nobili e le Cucine storiche. Non saranno, pertanto, visitabili il terzo piano, dove ha sede la Galleria nazionale della Liguria, e il quarto piano, con la sezione delle ceramiche. 
Dall’11 febbraio è pronto nuovamente a riaprire, o meglio a salpare, anche il Galata Museo del Mare, che tornerà accessibile solo due giorni alla settimana:  il giovedì e il venerdì, dalle ore 11.00 alle ore 18.00, con ultimo ingresso alle ore 17.00. Gli amanti del mare potranno così tornare a compiere l’esperienza di un viaggio attraverso gli Oceani e salire a bordo delle diverse imbarcazioni ricostruite a grandezza reale utilizzate da marinai e capitani dal ‘600 ad oggi.  Per l'occasione sono state ideate tariffe agevolate, che variano dai 15 ai 5 euro, e che possono essere acquistate sul sito www.galatamuseodelmare.it

VENEZIA (aggiornato giovedì 4 febbraio, alle ore 14.30) - I primi ad annunciare la riapertura a Venezia, per la giornata del 3 febbraio, sono stati due musei statali: la Galleria Giorgio Franchetti a Ca’ d’Oro e Palazzo Grimani. Dal 2 febbraio ritornerà, poi, visibile la monumentale installazione «Laguna Murano Chandelier» di Dale Chihuly (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00), esposta nella Sala Carnelutti della Fondazione Giorgio Cini
musei civici rimarranno, invece, chiusi almeno fino a primavera fatta eccezione per la settimana di Carnevale e per le due realtà di piazza San MarcoPalazzo Ducale sarà aperto giovedì 11 e venerdì 12 febbraio, dalle 11.00 alle 20.00, e lunedì 15 e martedì 16, dalle 11.00 alle 19.00; il Museo Correr ritornerà, invece, ad accogliere i visitatori giovedì 11, venerdì 12, lunedì 15 e martedì 16 febbraio, dalle 12.00 alle 18.00. 
A marzo, oltre i musei dell’area marciana, apriranno Ca' Pesaro, Museo del Vetro, Palazzo Mocenigo e il Museo di storia naturale, con orari e giorni da definire sulla base del prossimo Dpcm. Per visitare il Museo del settecento veneziano di Ca' Rezzonico e Palazzo Fortuny si dovranno, invece, aspettare alcuni mesi dati gli importanti lavori in corso di riqualificazione e restauro iniziati durante la pandemia.
A Venezia ritornerà visitabile, a partire dall'11 febbraio, anche Palazzo Grassi con le mostre «Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu» e «Youssef Nabil. Once Upon a Dream» (giovedì e venerdì, dalle ore 11.00 alle ore 19.00), che verranno offerte gratuitamente fino al prossimo 26 febbraio a tutti i visitatori. 
Sempre nella giornata dell'11 febbraio sarà possibile ritornare alla Collezione Peggy Guggenheim, limitatamente alle giornate del giovedì e del venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, ed esclusivamente su prenotazione on-line effettuabile sul sito guggenheim-venice.it. La riapertura è un’ottima occasione per tornare a visitare i capolavori della collezione permanente o scoprire per la prima volta i grandi maestri che hanno scritto la storia dell’arte del XX secolo. La visita si svolgerà, dunque, in un’atmosfera calma e riflessiva, che permetterà al pubblico di porsi in ascolto dell’arte, in contatto diretto con la magia enigmatica delle tele di René Magritte, il mistero assoluto delle opere di Jackson Pollock, o ancora di immergersi nei colori avvolgenti delle opere di Gino Severini e Grace Hartigan, nelle tonalità accese delle grandi tele di Tancredi Parmeggiani e perdersi nel gesto possente dei lavori di Emilio Vedova.  
Riapriranno, invece, lunedì 8 febbraio le Gallerie dell'Accademia, dove fino al 21 febbraio i visitatori potranno scoprire uno dei capolavori assoluti della pittura rinascimentale: la «Sacra Conversazione con i santi Caterina e Tommaso» (1526-1528) di Lorenzo Lotto. Sempre da lunedì 8 febbraio riapre ACP – Palazzo Franchetti (lunedì dalle ore 10.00 alle ore 13.00; mercoledì dalle ore 15.00 alle ore 18.00; venerdì dalle ore 10.00 alle ore 18.00), con prenotazione via e-mail almeno 24 ore prima della visita scrivendo all'indirizzo tickets@acp-palazzofranchetti.com. I veneziani e i veneti potranno così tornare a vedere la ricca collezione novecentesca di questo splendido palazzo sul Canal Grande, che ospita al suo interno dipinti surrealisti di René Magritte e Paul Delvaux, capolavori astratti di  Paul Klee, nature morte di Giorgio Morandi, ma anche opere di Giacomo Manzù, Gino Severini, Graham
Sutherland e Massimo Campigli, ma non solo. 

DAL CASTELLO DI MIRAMARE AL MUSEO NAZIONALE D'ABRUZZO, GLI ALTRI MUSEI CHE RIAPRONO IN ITALIA 
A Padova saranno di nuovo visitabili i musei civici, ovvero gli Eremitani con la Cappella degli Scrovegni, il Palazzo della Ragione, l'Oratorio di San Michele, la Loggia e l'Odeo Cornaro, la Casa di Petrarca ad Arquà. Nella città di Sant’Antonio riapre anche il Centro San Gaetano, dove è allestita la mostra «Van Gogh. I colori della vita», a cura di Marco Goldin, che ripercorre il percorso creativo dell’artista olandese attraverso ottantadue opere, tra cui l’«Autoritratto con il cappello di feltro», «Il seminatore», i vari campi di grano, «Il postino Roulin», «Il signor Ginoux» e «L’arlesiana».
Ai nastri di partenza ci sono anche i musei civici di Verona e quelli di Treviso; in Veneto riaprono anche due musei di Rovigo: Palazzo Roverella e Palazzo Roncale, dove sono allestite rispettivamente le mostre «Chagall. Anche la mia Russia mi amerà» e «La quercia di Dante», che riunisce le opere di grandi artisti come Dorè, Rauschenberg e Brand, che si sono lasciati ispirare dalla cantica più ricca di potenza evocativa: l’«Inferno».
In Friuli-Venezia Giulia si potranno visitare il Castello di Miramare, il Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli e quello di Aquileia.
Attesa in regione è anche l’inaugurazione della EmotionHall, la nuova arena immersiva permanente modulare e interattiva dedicata alla cultura in ogni sua espressione, un unicum a livello nazionale, che trova spazio all’interno del Meeting Place Tiare Shopping di Villesse, nel Goriziano. Dal 3 febbraio sarà visibile «Van Gogh. Il sogno» (dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 20), un racconto coinvolgente, tra digitale e reale, della durata di circa cinquanta minuti, articolato attraverso multi-proiezioni a 360° di immagini ad altissima definizione di settantacinque capolavori del maestro olandese.
Tanti, poi, sono i musei statali che riapriranno nelle undici nuove regioni in fascia gialla da lunedì 1° febbraio, il cui calendario aggiornato è consultabile sul sito www.beniculturali.it/evento/aperturadeimusei. In Abruzzo ci sono, per esempio, il Museo nazionale dell’Aquila e la casa natale di D’Annunzio a Pescara. Nelle Marche tornano accessibili, tra l’altro, la Rocca di Gradara e il Museo tattile statale Omero di Ancona, ma anche la mostra permanente «Il realismo magico di Mario Giacomelli», realizzata a Senigallia, negli spazi di Palazzo del Duca, in occasione del ventennale dalla morte del fotografo. Mentre in Calabria riaprono la Galleria nazionale di Cosenza e il Parco archeologico di Scolacium
In un momento tanto difficile, in cui il virus continua a circolare,  si può, dunque, tornare a riscoprire l'arte dei territori a noi più vicini (fino al 15 febbraio sono vietati gli spostamenti tra le regioni), con la speranza che non ci sia a breve un nuovo stop del settore museale. Il futuro dipende anche da noi e dalla nostra capacità di rispettare poche, semplici regole: distanziamento sociale, uso della mascherina e del gel igienizzante, prenotazione della propria visitadivieto di assembramenti

(aggiornato giovedì 4 febbraio 2021, alle ore 15.15)

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