Mentre l’Italia si prepara a riaprire i luoghi della cultura (la data fissata è quella di lunedì 26 aprile), la piattaforma samaraeditions.com, continua a spedire per posta, ai quattro angoli del pianeta, le sue performance in scatola.
Il nuovo format, nato tra Milano e Oslo, è già stato prodotto in oltre trecento esemplari e ha in programma, nel suo primo anno di attività, di diffondere sei performance on demand, tra cui due nuovi lavori di Kate McIntosh e Jenna Sutela.
L’originale progetto, realizzato con il supporto di Kone Foundation e The Finnish Cultural Foundation, è co-prodotto con il Black Box Teater di Oslo, lo Spielart Festival di Monaco di Baviera e il Vooruit Arts Centre di Gand.
A inaugurare la serie – alla quale è abbinato un canale Telegram (@samaraeditions), nato con lo scopo di offrire approfondimenti sulla scena performativa contemporanea attraverso articoli di artisti e curatori – è un lavoro di Chiara Bersani (Lodi, 1984), premio Ubu 2018 come migliore attrice under 35, che si è fatta apprezzare all’ultima edizione della Biennale danza di Venezia, nell’ottobre 2020, con la creazione «Gentle Unicorn».
La sua riflessione sul corpo, che trascende dalla disabilità con cui è nata (una forma medio- grave di osteogenesi imperfetta), ha portato l’artista lodigiana, che oggi vive nel Piacentino, a lavorare con Alessandro Sciarroni, Matteo Ramponi, Rodrigo Garcia, Jérôme Bel, Silvia Gribaudi e molti altri.
Per Samara editions, Chiara Bersani ha dato vita a una nuova collaborazione a quattro mani con la compositrice e ricercatrice sonora Ilaria Lemmo, che in anni recenti ha partecipato agli spettacoli «Il grande male, con tutto il bene» di Davide Grosso e «Frida: un nastro intorno alla bomba», omaggio alla pittrice messicana Frida Kahlo scritto e interpretato dall’attrice Francesca Cassottana. È nato così un lavoro dal titolo «Fionde», accompagnato da un volumetto, tra la poesia e il manuale d'istruzioni, che si compone di tracce sonore da ascoltare e di oggetti che forniscono agli spettatori il necessario per «inventare nuovi rituali», per creare la propria personale performance artistica.
Il percorso è modulato per una persona, una coppia, una comunità, divisa o unita, al di là di ogni confine geografico.
Non vengono fornite altre istruzioni per dare allo spettatore la possibilità di vivere un incontro con l’inaspettato. L’unica cosa certa è che dietro al lavoro, acquistabile a un prezzo promozionale di 23 euro, c’è una riflessione su come vivere il teatro nei giorni della pandemia, in un momento in cui spazi e abitudini culturali ci sono negati. «Durante lo scorso anno, - racconta, a tal proposito, Chiara Bersani - le forme sono mutate, le strutture distorte. La sfera privata è stata riscritta, la solitudine ha cambiato volto e la collettività smarrito i corpi. Celebrazioni e riti sono stati silenziati. I nostri immaginari si sono riempiti di deserti in cui è facilissimo smarrirsi e noi vorremmo solamente accettarlo, abbracciare la vertigine e trovare nuove strategie di orientamento».
L’utilizzo non convenzionale di formati e linguaggi, anche ora che le sale teatrali riaprono, è, dunque, una delle vie per guardare avanti, per scrivere il futuro post-pandemia. Lo racconta bene il progetto di Samara editions: una scatola di sorprese per emozioni tutte da sperimentare.
Didascalie delle immagini
Samara Editions. Photo Alan Chies
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