Rimasta incompiuta alla morte dell’autore (1441-1494), l’opera fu proseguita dal veneziano Niccolò degli Agostini che ultimò il terzo libro e scrisse il quarto, mentre il quinto fu scritto dal veronese Reffaele Valcieco. Quest’ultimo volume fu stampato solamente nell’edizione veneziana del 1514, che resiste in un’unica copia attualmente alla Fondazione Giorgio Cini, e nell’edizione milanese del 1518, di cui rimangono tre copie, ora conservate a Milano, alla Biblioteca nazionale Braidense, a Londra, alla British Library e in Svizzera, alla Biblioteca cantonale di Aargau.
La preziosa cinquecentina - di cui la Fondazione Cini conserva, dunque, l’unica copia al mondo (donata da Vittorio Cini nel 1962) - è stata digitalizzata dal Centro di ricerca di eccellenza ARCHiVe sia per ragioni conservative sia, soprattutto, per rendere il testo liberamente accessibile al pubblico, tramite la pubblicazione on-line sul sito dell’istituzione veneta e nei principali cataloghi delle biblioteche.
L’opera, nella sua versione digitale, è attualmente oggetto di studio della professoressa Maria Pavlova, dell’University of Warwick, e del professor Marco Dorigatti, dell’University of Oxford, che stanno preparando l’edizione critica del quinto libro dell’«Orlando Innamorato» nella continuazione di Valcieco.
Il processo di digitalizzazione del volume, che è stato presentato in occasione del settantesimo anniversario dalla fondazione dell’istituzione veneziana, è stato particolarmente complesso a causa della stretta legatura e dei margini molto ridotti esito degli interventi di restauro da parte del suo più importante precedente proprietario, Victor Masséna - Principe d’Essling (1836-1910). Il volume, infatti, prima di entrare a far parte del patrimonio della Cini è appartenuto al collezionista francese che, a cavallo tra Otto e Novecento, riunì una tra le più straordinarie raccolte librarie di edizioni incunabole e cinquecentine illustrate con edizioni spesso rare se non uniche al mondo. Vittorio Cini acquisì il testo di Matteo Boiardo su consiglio del libraio e antiquario Tammaro De Marinis (1878-1969) per, poi, donarlo nel 1962 alla fondazione lagunare, che nel 2010 ha trasferito il volume dalla Sala del Tesoro a una sala climatizzata della Biblioteca della Manica Lunga per garantirne una perfetta conservazione.
La riproduzione dell’«Orlando Innamorato» di Matteo Maria Boiardo, a cura del Centro ARCHiVe della Fondazione Giorgio Cini, è avvenuta tramite fotografia a colori ad alta risoluzione. Gli scatti delle carte sono stati realizzati con una fotocamera posizionata su una diagonale di circa 45°, su uno stativo regolabile posto all’interno di un set comprendente una fonte di illuminazione fissa e zenitale a Led. Il volume poggiava su un leggio con supporti modulabili che ne sostenevano i piatti, per evitare possibili danni alla legatura dati da un’apertura troppo ampia o dal peso proprio del volume. In serie, sono stati fotografati prima il recto di ogni carta e successivamente il verso. I piatti e il dorso sono stati acquisiti digitalmente all’interno di un set con caratteristiche, più adatte a cogliere la tridimensionalità del bene: una fotocamera montata su uno stativo da riproduzione zenitale e due fonti luminose laterali, mobili e regolabili.
Insieme alla digitalizzazione è stata realizzata la post produzione e la metadatazione dei file ottenuti, normalizzando i dati (immagini e metadati) e preparandoli per il successivo caricamento nella Digital Library dell’istituzione lagunare.
Per l’occasione è stato realizzato un simbolo celebrativo tratto dai caratteri alfabetici originali della straordinaria cinquecentina dell'«Orlando Innamorato» di Matteo Maria Boiardo, che per tutto il 2021 affiancherà il logo istituzionale della Fondazione Cini e che vedremo, dunque, anche sulla comunicazione delle mostre in programma nei prossimi mesi sull’isola di San Giorgio Maggiore, dall’attesa «L’Arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg», che aprirà le porte appena il Veneto ritornerà in zona gialla, a «Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri» (5 settembre - 10 gennaio), senza dimenticare la seconda edizione di «Homo Faber: Crafting a more human future. Living Treasures of Europe and Japan» (dal 9 al 26 settembre).
Didascalie delle immagini
[Fig.1 ] Frontespizio del primo libro dell’edizione veneziana di «Tutti li libri de Orlando. Inamorato. Del conte de Scandiano Mattheo Maria Boiardo», stampata tra il 1513 e il 1514 da Giorgio Rusconi su iniziativa di Vincenzo Zoppino; [fig. 2] Frontespizio del quinto libro dell’edizione veneziana di «Tutti li libri de Orlando. Inamorato. Del conte de Scandiano Mattheo Maria Boiardo», stampata tra il 1513 e il 1514 da Giorgio Rusconi su iniziativa di Vincenzo Zoppino; [fig. 3] Una pagina dell’edizione veneziana di «Tutti li libri de Orlando. Inamorato. Del conte de Scandiano Mattheo Maria Boiardo», stampata tra il 1513 e il 1514 da Giorgio Rusconi su iniziativa di Vincenzo Zoppino; [fig. 4] Immagine esemplificativa del caso problematico di rilegatura stretta dell’edizione veneziana di «Tutti li libri de Orlando. Inamorato. Del conte de Scandiano Mattheo Maria Boiardo», stampata tra il 1513 e il 1514 da Giorgio Rusconi su iniziativa di Vincenzo Zoppino.
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