È uno dei festival più apprezzati dell’estate toscana e quest’anno sarà interamente dedicato al «genio italiano». Stiamo parlando del «Jazz & Wine in Montalcino», che per il ventiquattresimo anno consecutivo porta nella città simbolo del Brunello artisti di fama mondiale e un pubblico internazionale sempre più affascinato dalla formula di un inedito progetto culturale, oggi diretto da Paolo Rubei (figlio del compianto Giampiero, ideatore della rassegna), che mette insieme due sinonimi di convivialità e gioia di vivere: il buon vino e la musica di qualità.
Ormai saldamente inserito tra i più grandi festival europei, il «Jazz & Wine in Montalcino» nacque nel 1998 dalla collaborazione tra la nota azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz Jazz Club di Roma e il Comune di Montalcino. Quest’anno sono in programma, dal 20 al 25 luglio, sei imperdibili serate sotto le stelle, tutte con inizio alle ore 21:45.
Si inizierà, nella suggestiva Fortezza di Montalcino, con Stefano Bollani Trio. Il poliedrico pianista, artista eclettico e geniale torna nel borgo toscano dopo tredici anni di assenza, in compagnia di Bernardo Guerra alla batteria e Gabriele Evangelista al contrabbasso. Insieme, i tre artisti daranno vita a un concerto speciale dove l’unica regola sarà divertirsi a improvvisare.
Mercoledì 21 luglio, «Jazz & Wine» si sposterà, quindi, al Castello Banfi. Protagonista della serata sarà Stefano Di Battista con il suo «Morricone Stories», sentito tributo a Ennio Morricone, uno dei maestri che hanno portato il genio italiano nel mondo. Il progetto, che sigla il matrimonio perfetto tra jazz e musica da film, vedrà a fianco del sassofonista il pianista Fred Nardin, il contrabbassista Daniele Sorrentino e il batterista André Ceccarelli.
Sempre nel meraviglioso Castello Banfi si terrà l’appuntamento di giovedì 22 luglio: «Improvvisazione di piano solo», lo spettacolo in cui Danilo Rea, uno dei più grandi pianisti italiani, spazierà dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d’opera, proiettando gli spettatori in un mondo le cui strade sono ancora tutte da scoprire.
Venerdì 23 luglio ci si sposterà, quindi, nella Fortezza di Montalcino per un concerto di Emanuele Urso, il «re dello swing», con il Sestetto Swing di Roma, composto anche da Claudio Piselli al vibrafono, Emanuele Rizzo al pianoforte, Fabrizio Guarino alla chitarra, Alessio Urso al contrabbasso e Giovanni Cicchirillo alla batteria. Insieme questi artisti proporranno un viaggio che parte dalle sonorità statunitensi degli anni Quaranta per arrivare ai maggiori compositori della musica leggera americana - G. Gershwin, J. Kern, C. Porter, I. Berlin, B. Goodman -, che vedrà in scena anche uno special guest d’eccezione come Lorenzo Soriano, virtuoso della tromba.
Mentre il binomio musica e cinema sarà protagonista dell’appuntamento di sabato 24 luglio, quando, sul palco della Fortezza di Montalcino si esibirà l’orchestra Observatorium, composta da alcuni dei migliori musicisti del jazz italiano e diretta da Massimo Nunzi (tromba, direzione e arrangiamenti). L’appuntamento si intitola «Jazz in Cinemascope» ed è un concerto che, esplorando le partiture di alcuni celeberrimi film, permetterà di ascoltare musiche di grande complessità.
La ventiquattresima edizione di «Jazz & Wine in Montalcino» si chiuderà domenica 25 luglio con la chitarra di Alex Britti, che porterà il suo straordinario talento nella Fortezza di Montalcino in uno spettacolo che prevede la rivisitazione del suo repertorio in chiave più intimista, elegante e incalzante allo stesso tempo. Con lui sul palco ci sarà Flavio Boltro, trombettista eclettico e raffinato. L’appuntamento, all’insegna dell’improvvisazione dal sapore blues e jazz, sarà arricchito del talento di Davide Savarese alla batteria, Emanuele Brignola al basso e Mario Fanizzi al pianoforte e tastiere.
Il jazz, la musica in cui «la stessa nota può essere suonata notte dopo notte, ma ogni volta in modo diverso» (secondo la bella espressione di Ornette Coleman), ritorna così protagonista a Montalcino, il piccolo comune della provincia senese, alla fine della Val d’Orcia, terra del vin Brunello, inventato nel 1888 da Ferruccio Biondi Santi, che per primo ebbe l'idea di eliminare i vitigni della tradizionale ricetta del Chianti, come il Canaiolo e il Colorino, usando invece solo la varietà Sangiovese, fatta invecchiare cinque anni in botti di quercia. Ne venne fuori un insuperabile rosso Docg, perla di un borgo che incanta con le sue atmosfere medioevali e la sua natura incontaminata, ma anche con la grande musica internazionale.
Informazioni utili
jazzandwinemontalcino.it | Marketing Banfi, tel. 0577 840 111 o marketing@banfi.it | prenotazioni su vivaticket.com
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