Tra le principali novità, si segnalano una sezione permanente – inaugurata con la mostra «La trama del visibile» – e la creazione, lungo tutto il percorso, di momenti d’incontro fra gli oggetti provenienti dalle collezioni museali e le immagini esposte secondo una vera e propria «Photo Affection»: tutte le proposte espositive hanno come obiettivo quello di ampliare la dimensione dello sguardo, che nell’esperienza museale si pone come tramite privilegiato di conoscenza.
Un’intera sezione permanente è dedicata a Luigi Ghirri, le cui quaranta immagini esposte costituiscono una selezione tratta da «Paesaggi di cartone», un album rilegato a mano dallo stesso fotografo contenente centoundici fotografie realizzate nei primi anni Settanta. L’album, pervenuto al Moma nel 1975, è stato dimenticato per quasi quarant’anni fino a quando, nel 2020, Quentin Bajac, curatore del dipartimento di fotografia, lo rintraccia assieme ad altri materiali dell’autore e, nello stesso anno, il museo decide di pubblicarlo in edizione integrale facsimile.
La ricerca di Ghirri, uno tra i più influenti fotografi contemporanei, si concentra su questioni quali la percezione, la rappresentazione e lo statuto dell’immagine e si apre a contaminazioni provenienti dalla letteratura, dalla filosofia, dalla musica e dall’arte. Lo spazio a lui dedicato, pensato in collaborazione con l’Archivio eredi Luigi Ghirri, si propone di offrire nuovi spunti di riflessione attraverso contributi e prospettive inedite, seguendo le parole dello stesso Ghirri secondo il quale la fotografia «rinnova quotidianamente lo stupore» e a rinnovarsi saranno anche le opere esposte che, per rendere conto della sua articolata e ricca produzione, ruoteranno con cadenza annuale.
«La trama del visibile», visitabile fino al 31 dicembre, è la seconda sezione permanente e prende avvio dalla collezione di Fotografia europea per costruire un percorso in evoluzione che, attraverso chiavi di lettura ogni volta differenti, si interroga sulla fotografia e sul futuro delle immagini. Il primo tema affrontato è quello della materialità e pone l’accento su come la fotografia sia, prima di tutto, un oggetto che esiste nello spazio e nel tempo presentando il lavoro di autori che, anche attraverso l’azione diretta, si sono interrogati sulla materia che costituisce la fotografia, rivelando la sostanza dell’immagine e il suo metabolismo.
Grazie a richieste di prestiti e committenze specifiche, la sezione è spunto per una ricerca più ampia che cerca di attualizzare e approfondire le problematiche affrontate da autori quali Luigi Veronesi, Nino Migliori, Franco Vaccari, Paolo Gioli, Davide Mosconi, Aldo Tagliaferro, Franco Vimercati, Marina Ballo Charmet, Paola Di Bello, Paola de Pietri, Joan Fontcuberta, Patrizio Esposito, Bernard Plossu, Mario Dondero, Klavdij Sluban, Sarah Moon, Seba Kurtis, Arianna Arcara, Luca Santese, Batia Suter, Simone Schiesari e Lorenzo Vitturi.
L’interesse del Museo per la fotografia – vera e propria Photo Affection – si traduce in un inserimento puntuale di opere provenienti dalla Fototeca della Biblioteca Panizzi, dalla collezione di Fotografia europea e dei musei Civici all’interno del percorso di riallestimento delle collezioni. Prendendo spunto da «Alfabeto» – opera realizzata nel 1973 da Claudio Parmiggiani e composta da ventuno scatti eseguiti da Luigi Ghirri, in cui gli oggetti del museo diventano una sorta di «alfabeto per gli occhi» – Palazzo dei musei si propone come un innovativo display per la valorizzazione delle opere acquisite, in grado di intrecciare i temi sollecitati dal patrimonio storico con nuove modalità di partecipazione del pubblico.
Una selezione di scatti provenienti dallo storico progetto «Esplorazioni sulla via Emilia. Scritture nel paesaggio» (1986) con fotografie di Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White e Manfred Willmann dialoga con i materiali archeologici provenienti dalla via Emilia romana.
È, inoltre, esposto un cospicuo nucleo di opere, circa un centinaio, provenienti dalla serie «Ersatz Lights» di Olivo Barbieri i cui paesaggi, immortalati in tutto il mondo, sono al centro di una riflessione sulla luce. La serie fa da contrappunto a oggetti tratti dalle più importanti raccolte civiche che restituiscono in modo evocativo uno spaccato dell’attuale comunità reggiana. Sono presenti anche alcuni scatti della mostra collettiva «AEmilia», un’indagine fotografica sul territorio promossa nel 1996 dalla Fototeca della Biblioteca Panizzi, in cui i protagonisti sono gli abitanti della città.
Numerose, inoltre, le opere provenienti dalla collezione di Fotografia europea presentate in un dialogo suggestivo con gli oggetti delle collezioni. Qui si trovano esposte fotografie di Joan Fontcuberta, Gabriele Basilico, Cristina De Middel, David Steward, Martin Parr, Alain Bublex, Alessandra Calò, Fabrizio Cicconi, Kai-Uwe Schulte-Bunert, Sarah Moon, Aino Kannisto e Fabian Albertini.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] © Cristina De Middel, The Afronauts, 2011, Courtesy Collezione Fotografia Europea, Reggio Emilia; [fig. 2] © Franco Vimercati, Vaso (o Le Temps retrouvé), 1982, Courtesy Archivio Franco Vimercati e Galleria Raffaella Cortese, Milano; [fig. 3] Luigi Ghirri, Modena, 1972 © Eredi Luigi Ghirri; [fig. 4] Luigi Ghirri, Engelberg, 1972 © Eredi Luigi Ghirri; [fig. 5] © Sarah Moon, Il cinema a lutto, 2014, Courtesy Collezione Fotografia Europea, Reggio Emilia
[Fig. 1] © Cristina De Middel, The Afronauts, 2011, Courtesy Collezione Fotografia Europea, Reggio Emilia; [fig. 2] © Franco Vimercati, Vaso (o Le Temps retrouvé), 1982, Courtesy Archivio Franco Vimercati e Galleria Raffaella Cortese, Milano; [fig. 3] Luigi Ghirri, Modena, 1972 © Eredi Luigi Ghirri; [fig. 4] Luigi Ghirri, Engelberg, 1972 © Eredi Luigi Ghirri; [fig. 5] © Sarah Moon, Il cinema a lutto, 2014, Courtesy Collezione Fotografia Europea, Reggio Emilia
Informazioni utili
Musei civici di Reggio Emilia. Orari estivi: martedì, mercoledì, giovedì, ore 20.00 – 22.00; venerdì, sabato, domenica e festivi, ore 10.00 – 13.00 e ore 17.00 – 22.00. Visita guidata gratuita al secondo piano di Palazzo dei Musei alle ore 20.00 (escluso lunedì). Prenotazione obbligatoria (0522.456816) in orario di apertura di Palazzo dei Musei o su Eventbrite. Ingresso gratuito. Sito internet: www.comune.re.it.
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