Dopo «Before and After», l’edizione di transizione del 2020, «Tones on the Stones» si trasforma in «Tones Teatro Natura», spostando l’intero programma del festival all’interno del nuovo sito culturale nato nell’ex spazio industriale di Oira, grazie al progetto di riqualificazione firmato da Fuzz Atelier, che sta dando vita non solo a un teatro con due palcoscenici e millecinquecento posti a sedere, ma a un vero e proprio «gate aperto al mondo per favorire lo scambio di idee e progetti artistici», oltre che la realizzazione di «programmi di formazione e di educazione ambientale tesi al benessere individuale e collettivo».
Con alle spalle oltre sessanta produzioni, più di mille artisti invitati, il coinvolgimento di dieci differenti cave di pietra e gli applausi convinti di oltre 40mila spettatori, «Tones on the Stones», esperienza unica a livello internazionale, volge, dunque, con fiducia e nuovo slancio, lo sguardo al futuro e lo fa con una vera e propria stagione teatrale, in programma dal 22 luglio al 5 settembre, che porterà nella provincia di Verbania Cusio e Ossola jazz, opera lirica, musica elettronica e digital art.
In questa edizione, la rassegna si articolerà in quattro differenti format. Il cuore originario del festival, «Tones on the Stones», sarà dedicato a grandi artisti internazionali e vedrà in cartellone due appuntamenti.
Ad aprire idealmente il sipario sarà, nella serata del 22 luglio, il pianista armeno Tigran Hamasyan che, con Marc Karapetian al basso e Arthur Hnatek alla batteria, presenterà il suo ultimo album: «The Call Within».
A seguire, il 24 luglio, ci sarà «No(t)te di stelle», un grande evento multimediale e immersivo dedicato al repertorio operistico: fra danzatori aerei e il videomapping firmato dal regista Paolo Miccichè – celebre per le sue interpretazioni multimediali all’Arena di Verona e a Caracalla – si esibiranno star internazionali come il soprano Barbara Frittoli e il baritono Ambrogio Maestri, in compagnia del tenore kazako Azer Zada, il basso Antonio di Matteo, il mezzosoprano Laura Verrecchia e con la partecipazione di Maddalena Calderoni. A dirigere l’Orchestra filarmonica italiana sarà Elisabetta Maschio.
Subito dopo, dal 27 luglio al 1°agosto, sarà il momento di «Nextones», un festival nel festival tutto dedicato alla sperimentazione elettronica e audiovisiva. Lecture, presentazioni, passeggiate, workshop e performance musicali site-specific di alcuni degli artisti e ricercatori più interessanti del panorama contemporaneo caratterizzano il cartellone, che si aprirà con la compositrice e producer torinese Sara Berts che presenterà a Ghesc, un borgo medievale di otto edifici precedentemente abbandonati, il suo progetto «Ayni» sui temi della redenzione e della guarigione, sviluppato durante i mesi trascorsi nella foresta amazzonica peruviana nel 2019 e durante il primo lockdown del 2020.
Tra gli appuntamenti più curiosi di questa sezione del festival, nata nel 2014 e attenta al territorio circostante, ci sono la performance «Waterbowls» della la sound artist giapponese Tomoko Sauvage agli Orridi di Uriezzo (28 luglio), il progetto site specific della sound artist Felicity Mangan e di Radio Safari sull’ecosistema del fiume Toce (28 luglio), l’incontro con il giovane brand a vocazione green Rayon Vert all’Alpe Devero (29 luglio), e l’anteprima mondiale della performance multimediale «The End of the World» sugli effetti dei cambiamenti climatici (31 luglio), che coinvolgerà il pianista ucraino Lubomyr Melnyk, la violoncellista canadese Julia Kent e il collettivo torinese SPIME.IM.
Il programma dell’edizione 2021 di «Tones on the Stones» prevede, quindi, «Riverberi jazz», una due giorni di performance sonore dedicate al jazz contemporaneo che si contamina tanto con la tradizione popolare quanto con l’elettronica. I concerti verranno proposti al tramonto, nelle giornate del 26 e del 27 agosto, con allestimenti essenziali per scoprire il teatro nella sua forma più naturale. Si inizierà con le contaminazioni musicali di Gianluca Petrella e Pasquale Mirra, per proseguire con il bandoneon di Daniele di Bonaventura, il quartetto di percussioni Waikiki e, per finire, il concerto «Gong», il suono dell’ultimo round, concerto multimediale del trombettista Luca Aquino, con il percussionista francese Manu Katchè, le opere visive di uno dei padri della transavanguardia, Mimmo Paladino, e i racconti del giornalista sportivo Giorgio Terruzzi sulle storie della grande boxe.
Dal 3 al 5 settembre, «Tones on the Stones» sarà, infine, Campo Base, nuovo format che esplora i temi del rapporto tra uomo, natura e cultura della montagna: un campeggio per sviluppare una comunità temporanea, un’esperienza collettiva legata all’essenzialità che prevede una serie di attività diurne e serali sia per i piccoli, sia per gli adulti.
Informazioni utili
www.facebook.com/tonesonthestones
Il programma dell’edizione 2021 di «Tones on the Stones» prevede, quindi, «Riverberi jazz», una due giorni di performance sonore dedicate al jazz contemporaneo che si contamina tanto con la tradizione popolare quanto con l’elettronica. I concerti verranno proposti al tramonto, nelle giornate del 26 e del 27 agosto, con allestimenti essenziali per scoprire il teatro nella sua forma più naturale. Si inizierà con le contaminazioni musicali di Gianluca Petrella e Pasquale Mirra, per proseguire con il bandoneon di Daniele di Bonaventura, il quartetto di percussioni Waikiki e, per finire, il concerto «Gong», il suono dell’ultimo round, concerto multimediale del trombettista Luca Aquino, con il percussionista francese Manu Katchè, le opere visive di uno dei padri della transavanguardia, Mimmo Paladino, e i racconti del giornalista sportivo Giorgio Terruzzi sulle storie della grande boxe.
Dal 3 al 5 settembre, «Tones on the Stones» sarà, infine, Campo Base, nuovo format che esplora i temi del rapporto tra uomo, natura e cultura della montagna: un campeggio per sviluppare una comunità temporanea, un’esperienza collettiva legata all’essenzialità che prevede una serie di attività diurne e serali sia per i piccoli, sia per gli adulti.
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