Visite letterarie nella villa che diede ad Antonio Fogazzaro l’ispirazione per comporre «Piccolo mondo antico», aperitivi al tramonto tra alberi di agrumi e ulivi secolari nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento e passeggiate a lume di torcia nel parco voluto da papa Gregorio XVI a Tivoli: sono queste alcune delle attività che il Fai – Fondo per l’ambiente italiano propone nei suoi ventotto siti in occasione dell’estate 2021. Ville, castelli, monasteri, abbazie, torri, ma anche aree naturali, parchi e giardini, distribuiti in quindici regioni italiane, aprono le loro porte, con orario prolungato, offrendo circa trecento serate, dal tramonto a mezzanotte, alla scoperta di luoghi vicini e spesso poco noti che meritano una gita o una breve vacanza.
Molti appuntamenti in cartellone rispecchiano il crescente impegno dell’istituzione milanese nella diffusione di una «cultura della natura». L’obiettivo è quello di promuovere la conoscenza del patrimonio verde - dalla botanica alla storia dei giardini e del paesaggio rurale italiano - di cui la Fai si prende cura ogni giorno. Tra le iniziative proposte ci sono così picnic sul prato al tramonto, aperitivi all’ombra di alberi centenari o in loggia, cene in romantiche location, concerti al chiaro di luna, lezioni di astronomia, trekking e passeggiate guidate serali. Al Bosco di San Francesco ad Assisi verrà, inoltre, organizzata l’ormai tradizionale e molto amata «Bat Night», la notte dei pipistrelli (31 luglio), per capire le loro abitudini e comprenderne il ruolo nell’ecosistema.
Scorrendo il programma si trovano: camminate tra i sassi di Matera, a partire Casa Noha; proposte di trekking al tramonto sui sentieri di Monte San Costanzo, da cui ammirare la Baia di Ieranto a Massa Lubrense, osservazioni astronomiche al Podere Case Lovara di Levanto; aperitivi a bordo piscina nel giardino di Villa Necchi Campiglio a Milano o nell’affascinante cornice lacustre di Villa del Balbianello a Tremezzina.
Tra le altre iniziative, si segnala un incontro al tramonto a Villa Panza di Varese, nella serata del 28 luglio, per esplorare e approfondire la poetica degli artisti Chiara Dynys e Sean Shanahan, protagonisti della mostra «Sudden Time». Mentre all’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, a Lecce, sono in programma due appuntamenti musicali, il primo dedicato ai canti della tradizione Grika (7 agosto) e il secondo con il pianista Francesco Libetta (22 agosto). Sarà, inoltre, possibile partecipare a cene esclusive, come quella sotto le stelle dedicata a Galileo Galilei a Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (6 agosto) e quella a tema medievale al Castello di Avio (21 agosto).
Il calendario completo e ulteriori informazioni sono reperibili sul sito internet www.serefai.it.
[Nelle foto: 1. Villa dei Vescovi (PD) di notte_Foto Stefano Crove, 2016. (C) FAI - Fondo Ambiente Italiano; 2. Saline Conti Vecchi, Assemini (CA) al tramonto. Foto Manuela Meloni, 2017. (C) FAI - Fondo Ambiente Italiano]
Il Castello di Racconigi amplia la propria offerta culturale. È stato appena presentato un nuovo percorso di visita: «Vita privata di un re». I visitatori, tramite prenotazione, potranno entrare in ambienti finora non accessibili, restaurati e rifunzionalizzati con progetti e fondi attivati dall’associazione «Le Terre dei Savoia», frutto di un lavoro di anni condiviso con la Direzione regionale musei Piemonte del Ministero della cultura, già Polo museale del Piemonte, e la direzione del Castello di Racconigi.
Il percorso focalizza l’attenzione sulla figura di re Carlo Alberto, raccontandone la dimensione più intima, attraverso gli spazi privati e della ritualità quotidiana, come la Biblioteca o i Bagni voluti dal sovrano.
Si aggiunge così un nuovo importante tassello al lungo percorso di riqualificazione, valorizzazione e rilancio del maniero piemontese, patrimonio mondiale dell’Umanità di Unesco, che ha visto come compagni di viaggio, tra gli altri, Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo.
I Bagni rientrano in un itinerario di visita più ampio e articolato che include anche altri ambienti, a partire dalla Biblioteca di Carlo Alberto, di cui è stata migliorata la fruibilità. Inoltre il piccolo spazio, già oggetto di un intervento di restauro, catalogazione dei volumi e digitalizzazione dei testi più significativi, è celebrato con una piattaforma on-line che ne presenta la storia e, ispirandosi ai volumi conservati al suo interno, propone spunti e percorsi tematici sul territorio delle Terre dei Savoia. Si prosegue, poi, con il Fregio palagiano – restaurato dall’associazione Amici del Real Castello – protagonista di un allestimento particolarmente suggestivo, all’interno di una teca vetrata e illuminata che si estende per oltre 35 metri, permettendo una lettura d’insieme dell’opera originale ideata da Pelagio Palagi. Il percorso comprende anche lo Spazio 21, area rifunzionalizzata che prepara il visitatore alla scoperta dei Bagni di Carlo Alberto con un’esperienza di tipo immersivo, una visita narrata da Specchi Parlanti e Oculus GO dotati di audio, realizzata in collaborazione con il Team UXDesign del Politecnico di Torino. Al termine del percorso si incontra, invece, la Cappella settecentesca.
Per informazioni e prenotazioni è possibile scrivere all’indirizzo e-mail info@cuneoalps.it o telefonare al numero 0171 696206 (servizio attivo tutti i giorni dalle 10.00 alle 16.00).
Per maggiori informazioni è possibile visitare i siti www.bibliocarloalberto.it, www.savoiaexperience.com, www.leterredeisavoia.it/duchi-delle-alpi e www.leterredeisavoia.it.
[Le immagini sono di Pino Dell'Aquila]
UNA STATUA PER MARGHERITA HACK A MILANO, LA PRIMA DELLA CITTÀ DEDICATA A UNA DONNA
Milano ricorda «la signora delle stelle». In occasione dei cento anni dalla nascita, che cadranno il prossimo 15 luglio 1922, Margherita Hack - astrofisica, accademica e brillante divulgatrice scientifica del ventesimo secolo - sarà ricordata con una scultura, la prima sul suolo pubblico della città dedicata a una figura femminile, che è stata anche massima espressione del mondo Stem - Science Technology Engineering and Mathematics.
Pioniera nel proprio campo, simbolo di riscatto in grado di ispirare intere generazioni e allo stesso tempo portatrice di valori universali e libera pensatrice anche al di fuori del campo delle materie scientifiche, la testimonianza dell’astrofisica è e deve essere un modello da imitare per le giovani donne. Da questa considerazione è nata l’idea della scultura, iniziativa ideata e promossa da Fondazione Deloitte, in co-progettazione con la Casa degli artisti, e sostenuta dal Comune di Milano – Ufficio arte negli spazi pubblici.
Il progetto di realizzazione è già avviato. Casa degli artisti sta invitando una selezionata rosa di artiste italiane e internazionali a partecipare al concorso di idee.
Le idee progettuali pervenute saranno presentate al pubblico e il progetto vincitore sarà selezionato da una giuria di esperte ed esperti nel corso del prossimo autunno. L’artista vincitrice sarà in residenza a Casa degli artisti, che le fornirà il supporto necessario alla realizzazione dell’opera. La scultura, che dovrebbe essere pronta per la prossima primavera, verrà, poi, donata al Comune di Milano e Fondazione Deloitte si farà carico della manutenzione per gli anni a venire.
In occasione della presentazione del progetto, Angelica Vasile, consigliera comunale, presidente della Commissione politiche sociali, salute e volontariato del Comune di Milano, e promotrice della mozione che chiedeva proprio l'intitolazione di statue a figure femminili in città, vista la loro assenza, ha affermato: «Sono particolarmente grata a Fondazione Deloitte per aver condiviso con il Comune di Milano questo importante percorso. Sono certa che questo sia solo l’inizio di una lunga serie di azioni positive - anche nella toponomastica - perché una società più giusta ed equa passa anche dal riconoscimento del grande contributo delle donne alla scienza, all’arte, alla storia, alla letteratura, ed anche alla conquista della democrazia nel nostro Paese».
Milano ricorda «la signora delle stelle». In occasione dei cento anni dalla nascita, che cadranno il prossimo 15 luglio 1922, Margherita Hack - astrofisica, accademica e brillante divulgatrice scientifica del ventesimo secolo - sarà ricordata con una scultura, la prima sul suolo pubblico della città dedicata a una figura femminile, che è stata anche massima espressione del mondo Stem - Science Technology Engineering and Mathematics.
Pioniera nel proprio campo, simbolo di riscatto in grado di ispirare intere generazioni e allo stesso tempo portatrice di valori universali e libera pensatrice anche al di fuori del campo delle materie scientifiche, la testimonianza dell’astrofisica è e deve essere un modello da imitare per le giovani donne. Da questa considerazione è nata l’idea della scultura, iniziativa ideata e promossa da Fondazione Deloitte, in co-progettazione con la Casa degli artisti, e sostenuta dal Comune di Milano – Ufficio arte negli spazi pubblici.
Il progetto di realizzazione è già avviato. Casa degli artisti sta invitando una selezionata rosa di artiste italiane e internazionali a partecipare al concorso di idee.
Le idee progettuali pervenute saranno presentate al pubblico e il progetto vincitore sarà selezionato da una giuria di esperte ed esperti nel corso del prossimo autunno. L’artista vincitrice sarà in residenza a Casa degli artisti, che le fornirà il supporto necessario alla realizzazione dell’opera. La scultura, che dovrebbe essere pronta per la prossima primavera, verrà, poi, donata al Comune di Milano e Fondazione Deloitte si farà carico della manutenzione per gli anni a venire.
In occasione della presentazione del progetto, Angelica Vasile, consigliera comunale, presidente della Commissione politiche sociali, salute e volontariato del Comune di Milano, e promotrice della mozione che chiedeva proprio l'intitolazione di statue a figure femminili in città, vista la loro assenza, ha affermato: «Sono particolarmente grata a Fondazione Deloitte per aver condiviso con il Comune di Milano questo importante percorso. Sono certa che questo sia solo l’inizio di una lunga serie di azioni positive - anche nella toponomastica - perché una società più giusta ed equa passa anche dal riconoscimento del grande contributo delle donne alla scienza, all’arte, alla storia, alla letteratura, ed anche alla conquista della democrazia nel nostro Paese».
MILANO, TORNANO LE VISITE GUIDATE
ALL’INSTALLAZIONE «INGRESSO NEL LABIRINTO» DI ARNALDO POMODORO
Tornano le visite guidate organizzate dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro alla grande opera ambientale sotterranea «Ingresso nel labirinto», ospitata negli spazi di via Solari 35 a Milano.
Più di trenta appuntamenti, fino al prossimo 11 settembre, proporranno percorsi di visita studiati per diverse fasce di pubblico, dai bambini agli adulti, all’installazione ambientale di circa centosettanta metri quadrati realizzata da Arnaldo Pomodoro nell'arco di sedici anni, dal 1995 al 2011, come riflessione e sintesi del proprio percorso di artista.
Il Labirinto, collocato negli spazi sotterranei dell'ex Riva Calzoni, ora showroom Fendi, è uno spazio che evoca mondi passati, un viaggio di esplorazione nelle metafore dell'esperienza umana. Addentrarsi significa fare un viaggio magico e misterioso nella mente del maestro, tra rielaborazioni di sculture già note e forme ancora in divenire.
Presentato per la prima volta negli spazi della Galleria Giò Marconi di Milano, dove nel 1995 fu allestita un’importante mostra personale dell’artista, nel 1997 il Labirinto venne esposto nel Palazzo Mediceo di San Leo, ma è solo nel 2011 che trova la sua forma e collocazione finale in Via Solari 35 a Milano.
L’installazione è ispirata all’Epopea di Gilgamesh, primo poema epico della storia dell’umanità, inciso su undici tavolette d’argilla in caratteri cuneiformi. Dalla superficie magmatica – in fiberglass opacizzato e trattato con foglie di rame patinate – affiorano densi i segni di una primitiva forma di scrittura, scandita verticalmente dalle spalle levigate della porta di accesso al labirinto, che ruota sul proprio cardine centrale per svelare l’interno segreto. L’ingresso presuppone anche lo svelamento di uno spazio altro, sconosciuto, celato alla vista, chiuso oltre la soglia. Non è soltanto un luogo fisico, ma anche uno spazio del sapere, antropologico.
L’installazione rimanda al tema del viaggio e del labirinto come metafora della vita e vuole essere un omaggio alla scrittura e alla comunicazione.
Per maggiori informazioni: fondazionearnaldopomodoro.it.
Tornano le visite guidate organizzate dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro alla grande opera ambientale sotterranea «Ingresso nel labirinto», ospitata negli spazi di via Solari 35 a Milano.
Più di trenta appuntamenti, fino al prossimo 11 settembre, proporranno percorsi di visita studiati per diverse fasce di pubblico, dai bambini agli adulti, all’installazione ambientale di circa centosettanta metri quadrati realizzata da Arnaldo Pomodoro nell'arco di sedici anni, dal 1995 al 2011, come riflessione e sintesi del proprio percorso di artista.
Il Labirinto, collocato negli spazi sotterranei dell'ex Riva Calzoni, ora showroom Fendi, è uno spazio che evoca mondi passati, un viaggio di esplorazione nelle metafore dell'esperienza umana. Addentrarsi significa fare un viaggio magico e misterioso nella mente del maestro, tra rielaborazioni di sculture già note e forme ancora in divenire.
Presentato per la prima volta negli spazi della Galleria Giò Marconi di Milano, dove nel 1995 fu allestita un’importante mostra personale dell’artista, nel 1997 il Labirinto venne esposto nel Palazzo Mediceo di San Leo, ma è solo nel 2011 che trova la sua forma e collocazione finale in Via Solari 35 a Milano.
L’installazione è ispirata all’Epopea di Gilgamesh, primo poema epico della storia dell’umanità, inciso su undici tavolette d’argilla in caratteri cuneiformi. Dalla superficie magmatica – in fiberglass opacizzato e trattato con foglie di rame patinate – affiorano densi i segni di una primitiva forma di scrittura, scandita verticalmente dalle spalle levigate della porta di accesso al labirinto, che ruota sul proprio cardine centrale per svelare l’interno segreto. L’ingresso presuppone anche lo svelamento di uno spazio altro, sconosciuto, celato alla vista, chiuso oltre la soglia. Non è soltanto un luogo fisico, ma anche uno spazio del sapere, antropologico.
L’installazione rimanda al tema del viaggio e del labirinto come metafora della vita e vuole essere un omaggio alla scrittura e alla comunicazione.
Per maggiori informazioni: fondazionearnaldopomodoro.it.
[Le sono sono di Dario Tettamanzi]
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