ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
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lunedì 19 ottobre 2020

«Invisible Lines», giovani fumettisti in viaggio per l'Europa a disegnare l'invisibile

Come si disegna l’invisibile? Prova a rispondere a questa domanda il progetto di alta formazione ideato dal centro di civiltà e spiritualità comparate della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, con la consulenza di Matteo Stefanelli e in partnership con tre realtà europee d’eccellenza attive nel campo dell’illustrazione, della grafica e del fumetto d’autore: l’italiana Hamelin associazione culturale, la casa editrice ceca Baobab Books, e la francese Central Vapeur, un’associazione che riunisce professionisti e professioniste dell’editoria, delle arti visive e del settore educativo.
«Invisible Lines», questo il titolo del programma co-finanziato da Europa Creativa, permetterà a dodici giovani artiste e artisti, specializzati nel fumetto e nell’illustrazione, selezionati attraverso una call internazionale disponibile sul sito www.invisiblelines.eu e aperta fino al 10 dicembre compreso, di seguire un percorso formativo della durata di due anni
Il progetto si articola in tre workshop, condotti da tre grandi artisti – Stefano Ricci, Juraj Horváth, Yvan Alagbé – in Italia, Repubblica Ceca e Francia
Per promuovere l’iniziativa è stata ideata un’immagine guida da David B., maestro del racconto esoterico francese dallo stile raffinatissimo, che ha fatto scuola con il suo modo di intendere il disegno come strumento per indagare il rapporto tra individuo e Storia, tra realtà e finzione. L’immagine raffigura decine di volti – maschere, teste animali e visi umani – che guardano l’osservatore in un’immagine che a ogni sguardo rivela nuovi dettagli e che, se osservata da lontano, rivela un'unica figura.
David B. sarà, inoltre, ospite speciale di uno dei tre workshop: affiancherà Stefano Ricci nell’esplorazione dell’invisibile inteso come elemento di spiritualità insito nel quotidiano.
«Dare forma all’invisibile -raccontano dalla Fondazione Cini- è la sfida filosofica e ancor più estetica a cui saranno chiamati le autrici e gli autori selezionati. In un mondo in cui le immagini si moltiplicano, e spesso distorcono la percezione della realtà, interrogarsi su ciò che non si vede e disegnarlo è un’impresa necessaria. L’importanza dell’invisibile si può cogliere nei fenomeni spirituali e religiosi, spesso considerati in crisi, ma che trovano oggi nuova forza e nuovi spazi. Invisibile è paradossalmente il migrante e il rifugiato, al centro delle rappresentazioni dei media e tuttavia raramente presente con la propria storia e voce. L’invisibile lo possiamo cogliere anche in molti luoghi abbandonati che sono sparsi in tutta Europa, a causa del paesaggio urbano in continua evoluzione».
Queste diramazioni si confronteranno con la specificità di linguaggi come il fumetto e l’illustrazione che raccontano storie ma hanno nello spazio bianco e nell’ellissi il loro DNA.
Ogni tappa del percorso di formazione di «Invisible Lines» esplora una diversa sfumatura del concetto di invisibile. Alla Fondazione Cini il tema sarà quello dell’apparizione. In Repubblica Ceca l’attenzione sarà focalizzata sui paesaggi della regione storicamente abitata dai Sudeti e ora perlopiù abbandonata. I riflettori saranno, quindi, puntati sul’esperienza della migrazione, raccontata attraverso le testimonianze delle migranti e dei migranti del centro di accoglienza Bernanos di Strasburgo, dove i dodici partecipanti saranno raggiunti da un gruppo di autori e autrici scelti da Central Vapeur per la «24 heures de l’illustration #5», una maratona di ventiquattro ore di disegno.
«Invisible Lines» mette in dialogo artisti e artiste con grandi maestri in un percorso di creazione di opere originali. 
Ogni tappa è affidata a un maestro d’eccezione. In Italia si tratta di Stefano Ricci, tra i più importanti artisti italiani contemporanei, che nel suo lavoro ha attraversato linguaggi e stili, dal fumetto all’illustrazione, dalla pittura alla performance. L’architetto e illustratore per l’infanzia Juraj Horváth, vincitore del Most Beautiful Book in the World Award alla Fiera del libro di Lipsia nel 2001, animerà la tappa in Repubblica Ceca; mentre a Strasburgo toccherà al fumettista franco-beninese Yvan Alagbé, fondatore della casa editrice Frémok, tra le più importanti in Francia, che nelle sue storie racconta gli effetti della migrazione e del colonialismo sulla vita di personaggi comuni.
Sotto la loro guida, i dodici giovani talenti scelti produrranno storie disegnate che saranno poi esposte in tre dei principali festival di fumetto e illustrazione in Europa: il bolognese BilBOlbul Festival internazionale di fumetto, Central Vapeur e Tabook Festival.
Le stesse opere saranno poi pubblicate in un volume conclusivo che raccoglierà anche gli interventi critici di un convegno che avrà per tema il rapporto tra visibile e invisibile, tra immagine e mistero.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Immagine guida di «Invisible Lines», firmata da David. B; [fig. 2] Fondazione Giorgio Cini, Venezia; [fig. 3] Stefano Ricci; [fig. 4] Juraj Horváth

Informazioni utili 
www.invisiblelines.eu

lunedì 6 luglio 2020

Dodici artisti per il Nuovo forno del pane. Bologna va alla scoperta dei suoi giovani talenti

Hanno risposto in duecentodiciannove al bando lanciato dal Mambo di Bologna per il Nuovo forno del pane, il progetto con cui il museo mette a disposizione della comunità creativa del territorio i propri spazi, per sostenere la ripartenza di un settore fortemente colpito dall’emergenza Covid-19 come quello dell'arte.
Le candidature pervenute sono state selezionate da una commissione giudicatrice presieduta da Lorenzo Balbi, responsabile dell'Area arte moderna e contemporanea dell'Istituzione Bologna Musei, che ha scelto dodici artisti.
Si tratta di Ruth Beraha (1986, Milano), Paolo Bufalini (1994, Roma), Letizia Calori (1986, Bologna), Giuseppe De Mattia (1980, Bari), Allison Grimaldi Donahue (1984, Middletown, USA), Bekhbaatar Enkhtur (1994, UlaanBaatar, Mongolia), Eleonora Luccarini (1993, Bologna), Rachele Maistrello (1986, Vittorio Veneto), Francis Offman (1987, Butare, Rwanda), Mattia Pajè (1991, Melzo), Vincenzo Simone (1980, Seraing, Belgio) e Filippo Tappi (1985, Cesena).
I requisiti richiesti per l’ammissione della domanda prevedevano il domicilio nella Città metropolitana di Bologna senza vincoli di cittadinanza o residenza, una recente e documentata attività nell’ambito delle arti visive contemporanee, il conseguimento della maggiore età alla data di pubblicazione dell’avviso pubblico di selezione e il mancato possesso, in questo momento, di uno studio in cui lavorare e produrre le proprie opere.
Gli artisti selezionati hanno convinto la giuria in particolar modo per la loro necessità a disporre di un luogo di lavoro in cui sviluppare progettualità specifiche, per la loro spiccata attitudine al lavoro di gruppo in uno stile partecipativo-collaborativo e per il contributo esclusivo che ognuno di loro saprà dare, con le proprie ricerche, interessi o competenze alla creazione di questa nuova comunità creativa.
Fino al 31 dicembre 2020, le artiste e gli artisti selezionati potranno utilizzare gli spazi a loro dedicati nella Sala delle ciminiere per avviare o realizzare opere e progetti artistici in una cornice istituzionale.
Grazie alla loro energia ideativa si riaccenderanno così idealmente i due grandi camini che, con il loro inconfondibile profilo, contraddistinguono l’edificio dove ha sede il museo, noto come ex forno del pane, originariamente costruito con funzione di panificio comunale.
Le artiste e gli artisti avranno a propria esclusiva disposizione un’area di lavoro singolarmente assegnata. È, inoltre, previsto l’accesso a ulteriori spazi e laboratori di utilizzo collettivo appositamente creati all’interno del Mambo, per favorire un clima partecipativo in cui possano proliferare collaborazioni e scambi utili ad attivare processi di auto-formazione e ampliamento delle competenze tecniche e teoriche, e nei quali sarà possibile avvalersi della consulenza e del supporto di professionalità interne allo staff del museo.
Grazie al supporto del main partner Unicredit, a ciascun artista selezionato sarà erogato direttamente un incentivo di duemila euro lordi a disposizione per un concreto avvio dell'attività di produzione.
Parallelamente, verrà avviato entro breve anche il public program
che metterà in contatto l’attività degli artisti con la realtà cittadina attraverso momenti di studio visit, dialoghi, open studio, restituzioni pubbliche delle opere prodotte e dei progetti portati a termine, incontri, lezioni e presentazioni, secondo le modalità che saranno consentite durante la fase post-emergenziale.
Ma non è tutto. Grazie al favore positivo con cui il progetto Nuovo forno del pane è stato accolto da istituzioni e operatori del sistema culturale cittadino, si apre un’ulteriore nuova possibilità di inserimento per giovani artisti con l’iniziativa denominata 13° Spazio.
A partire da una riflessione circa le possibilità rappresentate dagli strumenti digitali e dai linguaggi artistici multimediali e il ruolo che questi avranno nella stretta attualità e nel prossimo futuro, il Mambo, in collaborazione con l’Accademia di belle arti di Bologna e con il sostegno della Fondazione Zucchelli, si propone di includere un tredicesimo percorso di ricerca, produzione e presentazione di contenuti appositamente concepiti per il digitale e il virtuale, in grado di mettere in relazione on-line e off-line con una forte vocazione all’interazione con lo spettatore.
Entro la metà di luglio, sui siti web del Comune di Bologna e del Mambo sarà pubblicato un avviso pubblico rivolto a studenti iscritti, all’atto della domanda, ai corsi biennali di secondo livello specialistici all'Accademia di belle arti di Bologna o diplomati successivamente al 1° gennaio 2019, che siano maggiorenni alla data di pubblicazione dell'avviso stesso.
Il selezionato riceverà un contributo di due-mila euro da Fondazione Zucchelli per sviluppare il suo progetto.
La curatela di questo spazio sarà affidata a Federica Patti, docente, critica d’arte e curatrice indipendente di base a Bologna, la cui ricerca si concentra sulle arti multimediali, su progetti interattivi e partecipativi, sulle pratiche liminali e sulla valorizzazione di giovani artisti emergenti.
Con Nuovo forno del pane il Comune di Bologna e il Mambo si mobilitano, dunque, a favore di una delle categorie più colpite dall'emergenza pandemica, quella di artisti, fotografi, designer, registi e creativi in genere, che nel museo hanno sempre visto un punto di riferimento con il quale confrontarsi nell'ambito delle loro pratiche. Ma offre anche nuovi stimoli al pubblico, offrendo uno strumento per conoscere cosa avviene tra i giovani creativi che abitano e vivono nella città di Bologna.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Allison Grimaldi Donahue, Varietà di edizioni stampate e libri autoprodotti: Funhouse Mag, The American Reader, Yo-New York, Body to Mineral Publication Studio Vancouver, On Endings Delere Press, Group Huddle Reader, due libretti per performance; [fig. 2] Bekhbaatar Enkhtur, «Volpe», 2020. Cera, rami d’albero. Dimensioni determinate dall’ambiente. Veduta di allestimento della mostra «La meraviglia», a cura di Sergio Risaliti, presso Manifattura Tabacchi, Firenze; [fig. 3] Francis Offman, «Senza titolo/Untitled», 2018. Acrilico, inchiostro, collage su carta 100% cotone, cm 56 x 76. Foto Carlo Favero. Courtesy l’artista e P420, Bologna; [fig. 4] Giuseppe De Mattia, «Esposizione di frutta e verdura», 2019. Installazione composta da frutta e verdura vera e in ceramica, ferro, legno e carta velina. Dimensioni variabili. Courtesy Materia Gallery Roma. Foto Roberto Apa; [fig. 5] Mattia Pajè, Ciao, 2019. Argilla rossa San Sepolcro, ferro, 108x172x50 cm. Veduta presso Fondazione SmART – polo per l’arte, Roma. Foto Francesco Basileo

Informazioni utili 
Mambo – Museo d'Arte Moderna di Bologna, via Don Minzoni, 14 – Bologna. Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna | Instagram: @mambobologna | Twitter: @MAMboBologna | YouTube: MAMbo chan-nel | sito internet www.mambo-bologna.org

lunedì 8 giugno 2020

Al via l’«Art Of Italicus 2020», un creative talent per under 35

È uno degli aperitivi italiani più famosi, in tutto il mondo, con la sua storia, la sua tradizione e il suo gusto. Stiamo parlando del Rosolio, bevanda ormai quasi dimenticata nata alla corte torinese dei Savoia dalla combinazione di camomilla romana, lavanda, genziana, rose gialle e balsamo di melissa, riportata in auge nel 2016 da Giuseppe Gallo, che l’ha arricchita delle note del bergamotto calabrese e del cedro siciliano. È nato così Italicus, un vero e proprio «sorso d’Italia», premiato, nel 2017, come Best New Spirit al prestigioso Tales of the Cocktail Spirited Awards ed elettro, nel 2019 e nel 2020, come il marchio di liquori di tendenza n.1 da Drinks International. Ora Italicus, Rosolio di Bergamotto diventa protagonista di un art contest internazionale, tutto in formato digitale, al quale possono partecipare artisti emergenti, professionisti e non, under 35: Illustratori, grafici, pittori residenti in quindici Paesi: dall’Italia agli Stati Uniti, dalla Norvegia all’Australia. Italicus -che organizza il contest con Moniker, leader nella valorizzazione dell'arte urban e contemporanea- chiede di usare tutta la loro fantasia artistica e creativa per rappresentare il momento tradizionale dell’aperitivo italiano, raccontando la storia del prodotto di Giuseppe Gallo e ispirandosi alle origini intrinseche del Rosolio di Bergamotto.
Gli artisti possono inviare le loro opere entro il 13 luglio. Tutti saranno sollecitati a usare la tecnologia digitale come parte del processo creativo o di presentazione.
I lavori possono essere realizzati con diverse tecniche: in stop motion, animazioni, immagini in movimento, illustrazioni digitali o dipinti.
Una volta chiusa la fase di invio degli elaborati, sarà predisposto un sistema di voto pubblico. Sarà possibile esprimere la propria preferenza accedendo alla piattaforma, tramite il sito dedicato al contest, da dove si potranno ammirare le opere artistiche.
Una giuria di esperti decreterà i tre artisti finalisti e, il 1°settembre, in concomitanza con il quarto anniversario di nascita di Italicus, saranno annunciati i tre vincitori del contest, al quale verrà assegnato un premio in denaro e la possibilità di partecipare a un evento globale dell’edizione 2021 di Art of Italicus.
Per lavorare all’immagine creativa del contest è stato chiamato Stefano Egidi, graphic designer romano, esperto di storia antica e ideatore di diversi art work per spirits brand.
 È lui che sta curando la creazione delle illustrazioni di Italicus, ispirate a poster vintage e alle tre aree tematiche dei luoghi simbolo per l’aperitivo italiano legate ad Amalfi, Roma e Torino. I suoi lavori intendono stuzzicare l’immaginazione degli artisti in gara richiamando la storia e la cultura italiana, incapsulata in Italicus.
L’iniziativa è, inoltre, collegata a Bergamore (hwww.bergamore.net), progetto a sostegno dell’agricoltura del bergamotto in Calabria.
Un’occasione, dunque, quella offerta da Italicus ai i giovani artisti under 35 di raccontare il gusto e lo stile italiano attraverso la propria creatività.

Per saperne di più
https://rosolioitalicus.com/creative-talent/

mercoledì 30 maggio 2018

Premio Bianca Maria Pirazzoli, quando il teatro è donna

Per molti anni protagonista e attiva animatrice delle attività teatrali del Gruppo Libero, Bianca Maria Pirazzoli è stata un'attrice di grande presenza e regista di ricerca culturale e artistica le cui intuizioni hanno precorso i tempi: dalla capacità di immaginazione progettuale al lavoro per innestare il teatro al di là degli spazi convenzionalmente teatrali, dalla costante vocazione per la formazione e la prosecuzione di linee culturali all'attenzione ai temi che oggi vengono chiamati interculturali, dalla scrittura teatrale alla contaminazione tra teatro, danza e arti figurative.
In occasione del ventennale della sua prematura scomparsa torna l'omonimo premio nazionale a lei dedicato, rivolto ad attrici, aspiranti attrici e scrittrici teatrali, finalizzato alla promozione dei percorsi professionali e di ricerca delle donne in ambito scenico e drammaturgica, la cui prima edizione si era svolta nel 2008.
La giuria del concorso, le cui iscrizioni saranno aperte fino al 7 luglio, sarà presieduta dall'attrice, vincitrice del Nastro d'argento nel 2000, Marina Massironi. La proclamazione delle vincitrici avverrà durante la serata finale del concorso, che si svolgerà il 24 novembre 2018, al teatro Eugenio Pazzini di Verucchio.
Ideato e coordinato da Claudia Palombi e indetto dalla nell’ambito delle sue iniziative e progetti speciali per il teatro Eugenio Pazzini di Verucchio (Rimini), il premio intende ricordare la figura di Bianca Maria Pirazzoli, attrice, regista, animatrice culturale bolognese che ha diretto per quasi vent'anni Il Gruppo Libero (nota realtà teatrale cittadina domiciliata presso il teatro S. Martino), attraverso un lungo e intenso percorso di ricerca e sperimentazione, che ha contribuito alla crescita culturale della città di Bologna. Con intuizioni che spesso precorrevano i tempi, Bianca Maria Pirazzoli ha intrecciato la ricerca sul contemporaneo, la pratica laboratoriale, l'indagine sulla scrittura scenica femminile, il teatro come inter-cultura, con un forte anelito verso la formazione e la prosecuzione di linee culturali.
L'intento del premio, suddiviso in tre sezioni (Premio miglio attrice, Premio miglior aspirante attrice e Premio per il miglior monologo teatrale al femminile inedito) è mantenere vivo lo spirito e il senso profondo del lavoro di Bianca Maria Pirazzoli, che sempre ha valorizzato i percorsi femminili nell'ambito della ricerca e della scrittura teatrale, e dare non solo visibilità, ma anche opportunità concrete alle donne che desiderino lavorare nel teatro.

Il concorso, infatti, per sua stessa natura si è rivolto ad attrici e scrittrici, affermate o agli esordi, che lavorano o aspirano a lavorare in un teatro, o meglio nei teatri, della ricerca, della sperimentazione, del possibile e del vivifico.
Il concorso è suddiviso in tre sezioni: la prima è rivota ad attrici già operanti in teatro con l’intento di dare alle partecipanti visibilità e riconoscimento del loro lavoro; la seconda a giovani attrici emergenti con l’intento di dare opportunità alla più meritevole di entrare nel vivo della pratica teatrale; la terza al miglior monologo teatrale al femminile inedito rivolto a scrittrici di teatro in lingua italiana con l’intento di incoraggiare e diffondere la produzione drammaturgica delle scrittrici.
Tutte le finaliste della terza sezione vedranno il proprio testo pubblicato in libro/copione appositamente edito a cura del premio. Il libro sarà presentato durante la serata di premiazione e ciascuna finalista ne riceverà una copia. Il testo vincitore –a discrezione dell’organizzazione del premio– verrà prodotto e programmato dalla Compagnia Fratelli di Taglia nel corso della stagione teatrale 2019 -2020, per la regia di Claudia Palombi e interpretato dalla vincitrice della sez. B. Un'occasione, dunque, importante per le donne che fanno teatro quella proposta dal premio Bianca Maria Pirazzoli.

Informazioni utili
http://www.fratelliditaglia.com/index.php/20-iniziative/44-premio-pirazzoli



martedì 6 marzo 2018

«The Venice Glass Week», aperte le adesioni alla seconda edizione

Forte degli oltre 75mila visitatori che lo scorso settembre hanno affollato le calli di Venezia e Murano per partecipare ai centocinquanta eventi proposti dal primo festival internazionale dedicato all’arte vetraria organizzato in città, «The Venice Glass Week» si prepara a fare il bis.
Da giovedì 8 febbraio è, infatti, possibile inviare la domanda di adesione alla seconda edizione della manifestazione, in programma dal 9 al 16 settembre 2018.
Per inviare la richiesta è necessario consultare il sito web ufficiale www.theveniceglassweek.com, scaricare il regolamento, compilare il formulario con il proprio progetto e inviarlo alla segreteria organizzativa entro il 30 aprile 2018.
La più importante novità dell’edizione 2018 sarà la presenza di un Comitato scientifico: da quest’anno, infatti, tutte le richieste di partecipazione saranno vagliate e selezionate da un team di esperti nel settore del vetro a livello internazionale, tra curatori, storici, critici e studiosi. Il comitato scientifico per l’edizione 2018 sarà presieduto da Rosa Barovier Mentasti, storica del vetro veneziana, e sarà composto dai critici e curatori Chiara Bertola e Jean Blanchaert, dalla giornalista Uta Klotz, direttrice della rivista tedesca «Neues Glas», e dal chimico Marco Verità, docente universitario esperto nella composizione di materiali vitrei.
«The Venice Glass Week» è aperta a tutte le iniziative, nazionali e internazionali, che abbiano al centro la valorizzazione del vetro artistico: non solo mostre e installazioni, ma anche conferenze, spettacoli, workshop, cene a tema, visite guidate, attività per bambini e tanti altri eventi. La partecipazione è a titolo gratuito e non ha costi di adesione.
L’organizzazione di questo evento, che si propone di promuovere una risorsa artistica e produttiva forma d’arte quale l’arte vetraria muranese conosciuta a livello globale, sarà ancora curata da alcune tra le istituzioni più prestigiose della città: la Fondazione Musei Civici di Venezia, la Fondazione Giorgio Cini, l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e il Consorzio Promovetro Murano, insieme al Comune di Venezia.

Definito da Rocco Moliterni, sul quotidiano «La Stampa», «un'occasione unica per imparare tutto quello che c'è da imparare sul vetro d'artista» (16 settembre 2017) e da Rachel Spence del «Financial Times» una ricetta per salvare dal declino «questa manifattura incantevole e arcana» (23 settembre 2017), il festival internazionale dedicato all’arte vetraria si presenta, dunque, come un’occasione più unica che rara per lasciarsi incantare da una produzione antica, che ha il sapore dell’alchimia.

Informazioni utili 
 www.theveniceglassweek.com

domenica 25 febbraio 2018

Cantina Kaltern, un’etichetta d’autore per il Cabernet Sauvignon 2015

L’arte enologica incontra il design. Succede con il bando di concorso «kunst.stück» (in italiano: «opera d'arte»), lanciato per il terzo anno consecutivo dalla Cantina Kaltern, una delle aziende vitivinicole più importanti dell'Alto Adige. Il progetto è rivolto ad artisti emergenti, chiamati a realizzare un'etichetta d'arte che sappia interpretare il vitigno più rappresentativo dell’anno.
In questa edizione l’incoronazione a «kunst.stück» è andata a un Cabernet Sauvignon Riserva, un vitigno originario del Bordeaux, ma ormai ambientato in molte zone vinicole del mondo, che ha trovato condizioni ideali nei vigneti caldi e soleggiati che cingono il lago di Caldaro. Del resto, la temperatura media che vi regna durante il periodo vegetativo è identica a quella della sua originaria francese.
A Caldaro, il Cabernet Sauvignon esprime un carattere inimitabile, sfoggiando un’eleganza che non ha eguali. Coccolato dal sole mediterraneo, resta comunque una creatura delle montagne, e in un’annata a dir poco eccezionale come quella del 2015 (al centro del concorso), la natura ha esaltato questi pregi del territorio in una combinazione rara, degna di una vera opera d’arte.
Un’opera d’arte sarà anche la sua etichetta che verrà applicata sulle 2015 magnum, una speciale edizione in tiratura limitata, come era già avvenuto nelle due passate edizioni: la prima con il Pinot Bianco 2014, interpretato dall'artista di passione Claudio Paternoster, la seconda con il Kalterersee 2016, rappresentato dal designer e docente milanese Stefano Mandato.
Il tema del concorso di quest'anno è «Un vino di mondo, di casa a Caldaro», proprio in omaggio al Cabernet Sauvignon Riserva 2015 ha visto le sue uve maturare davvero alla perfezione, conferendo loro al tempo stesso carattere mediterraneo e la freschezza delle montagne altoatesine.
Il bando per gli artisti è aperto fino all'8 aprile 2018, alle ore 21.00; l’iniziativa è tesa ad offrire a giovani, magari ancora sconosciuti, l’opportunità di un palco dal quale presentare al pubblico la propria opera.
Grazie all’etichetta applicata sulle 2.015 magnum, la presentazione nell’ambito di un evento e alla comunicazione sui media, l’artista vincente potrà garantirsi visibilità su larga scala. L’artista, inoltre, si aggiudicherà un premio in denaro di 500 euro e avrà la possibilità di tenere una mostra al winecenter a Caldaro, dove sono già esposte opere di artisti contemporanei quali Ulrich Moroder, Robert Bosisio, Ernst Müller o Josef Scherer.
Le etichette d'arte pervenute saranno esaminate entro il 14 maggio da una giuria interna e una selezione delle stesse verrà pubblicata sul sito di Cantina Kaltern. Qui saranno gli utenti, wine lovers e non, a votare, entro il 30 giugno, la loro «etichetta del cuore», decretando così il vincitore del concorso.

Informazioni utili 
http://www.kellereikaltern.com/it/vini-lago-caldaro/notizie/concorso-di-idee-kunststueck-2015/

giovedì 2 novembre 2017

«Con precise parole», al cinema teatro Manzoni di Busto si va a scuola di dizione

L'orologio batte le vénti o le vènti? Ti chiedi il perché o il perchè delle cose? Hai gettato l'àncora o l'ancóra? Ha magiato una pésca o una pèsca? Sono tanti i dubbi sulla corretta pronuncia delle parole italiane che vengono in mente quando si sta parlando. A chi fosse curioso di conoscere l’«italiano neutro» parlato dai professionisti della voce (attori, doppiatori, speaker e presentatori) viene incontro «Culturando» con un nuovo progetto della scuola multidisciplinare di teatro «Il cantiere delle arti», realtà educativa votata principalmente alla formazione dei giovani in età scolare (dai 5 ai 23 anni) nell’ambito delle discipline connesse al mondo dello spettacolo (recitazione, danza, canto e scrittura drammaturgica).
Mentre si sta valutando l’avvio per il lunedì o il mercoledì di ulteriori due classi per i corsi «I piccoli attori» (dai 5 ai 10 anni) e «Attori in erba» (dagli 11 ai 15 anni), che registrano attualmente la presenza di una quarantina di bambini per il progetto sulla Commedia dell’arte in agenda tutti i venerdì pomeriggio, l’associazione olgiatese propone agli amanti del teatro e a chi quotidiamante lavora a contatto con il pubblico il corso di dizione, comunicazione e public speaking «Con precise parole».
L’open day di presentazione del progetto, riservato agli adulti dai 18 anni in su, è fissato per la mattinata di sabato 4 novembre, dalle ore 10 alle ore 12, negli spazi del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio; un ulteriore incontro informativo ci sarà venerdì 10 novembre, dalle ore 21 alle ore 23.00, negli spazi dell’oratorio «San Filippo Neri» della parrocchia San Michele Arcangelo (in via don Albertario, 10).
Venti gli incontri in agenda di un’ora e trenta ciascuno (il venerdì sera, dalle ore 20.30 alle ore 22.00), che si propongono di far acquisire ai presenti una maggiore sicurezza nel parlare in pubblico, un uso più vario e consapevole della propria intenzione vocale e, in generale, un modo più efficace di gestire la propria comunicazione.
«Questo -spiega Davide De Mercato, attore professionista che collabora stabilmente con la compagnia «Il carro di Tespi - Fratelli Miraglia» di Milano e che segue alcuni progetti di didattica teatrale per «Culturando»- avverrà mediante diverse fasi e proposte. Si inizierà con lo studio delle regole base di dizione: le è aperte e le é chiuse, le ò aperte e le ó chiuse, la s sorda e la s sonora, la z sorda e la z sonora. Si faranno, poi, diversi esercizi di respirazione e utilizzo del diaframma, per lavorare sull’emissione vocale, sulla durata, sul suono lungo, sui toni e sul volume della voce. In questa secondo fase si giungerà, inoltre, a gettare le basi della modulazione della voce per riuscire a interpretare un testo. Sono, infine, previste improvvisazioni individuali e di gruppo mediate dal teatro in cui sperimentare contesti significativi di comunicazione, da quella professionale a quella più intima».
«Con precise parole» proporrà, come tutti i progetti di «Culturando», anche un momento di confronto con il palcoscenico: i corsisti saranno, infatti, coinvolti nel saggio-spettacolo «Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo», lettura drammatizzata delle lettere scritte da Aldo Moro nei cinquantacinque giorni di prigionia, in cartellone nella serata di mercoledì 9 maggio 2018, in occasione del Giornata nazionale per il ricordo delle vittime del terrorismo.
Il saggio-spettacolo rientra nella mini-rassegna «1978, un anno su cui riflettere», progetto che «Culturando» sta ideando per la primavera e l’estate 2018, teso ad affrontare la vicenda e il pensiero di figure che hanno scritto la storia di quell’anno, da Sandro Pertini ai papi Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II.
Nella stessa rassegna si inserisce il saggio-spettacolo «Se si insegnasse la bellezza...», dedicato alla figura di Peppino Impastato, che coinvolgerà gli iscritti al corso di educazione allo spettacolo e alla teatralità «I giovani artisti» (dai 16 ai 23 anni), le cui lezioni si tengono il lunedì pomeriggio, dalle 17 alle 19, e del quale le iscrizioni rimarranno aperte fino a gennaio 2018.
In queste settimane, «Culturando» sta, inoltre, raccogliendo le adesioni per un progetto rivolto ai bambini dai 7 ai 15 anni interamente dedicato al musical, a cura di Serena Biagi e Anna De Bernardi, insegnanti rispettivamente di danza e canto per «Culturando», entrambe fresche di studi all’«MTS – Musical! The School», accademia professionale di spettacolo con sede a Milano (il corso partirà al raggiungimento dei dodici iscritti, in orari da definire).
La scheda di iscrizione ai corsi di «Culturando» attualmente attivi, con le informazioni dettagliate sui calendari e sui costi, sono scaricabili al link https://goo.gl/E3ZByW.

venerdì 21 luglio 2017

Call for Artist, nel Nord-est interventi site-specific per la valorizzazione territoriale

Lupi disegnati, scolpiti, grafitati o riprodotti in installazioni: ecco quanto cerca il concorso di idee «Lupi in città!» lanciato dal Muse di Trento, in collaborazione con il Mart di Rovereto e Palazzo Strozzi di Firenze, per «Life Wolfalps», progetto cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito della programmazione «Life+ 2007-2013», con l’intento di realizzare azioni coordinate per la conservazione a lungo termine della popolazione alpina del lupo.
Il bando, la cui scadenza è fissata al 1° settembre, richiede la presentazione di progetti artistici che declinino il rapporto uomo-lupo o che individuino strategie funzionali ad assicurare una convivenza stabile tra il lupo e le attività economiche tradizionali, sia nei territori dove questo animale è già presente da tempo, sia nelle zone in cui il processo di naturale ricolonizzazione è attualmente in corso.
Le opere d'arte/installazioni ispirate ai contenuti e agli obiettivi del progetto selezionate, in tutto otto, verranno esposte a partire dal tardo autunno nel centro storico di Trento, en plein air. La loro realizzazione sarà preceduta da un primo periodo di residenza degli artisti al Muse.
Nella prima fase di selezione, non si richiede l’invio di progetti di opere dettagliati o specifici. Si richiede, invece, l’invio di materiali che contengano le linee guida secondo le quali i candidati intendono sviluppare le loro opere. Le idee progettuali inviate dovranno essere decontestualizzate (non ideate, dunque, per essere esposte in un luogo specifico). La scelta delle opere d’arte avverrà nell’ottica di una successiva itineranza della mostra.
Possono partecipare alla selezione artisti italiani che, al momento della presentazione della domanda, non abbiano compiuto i quaranta anni di età. Street art, videoarte, new media art, scultura, pittura, disegno e installazione sono le discipline ammesse. La giuria sarà formata da un rappresentante per ciascun ente coinvolto nel progetto, affiancati da Adriana Polveroni e Arturo Galansino.
Un premio per la valorizzazione territoriale è stato lanciato anche da Ca’ Corniani, la storica tenuta di Genagricola che con i suoi millesettecento ettari di estensione nell’entroterra di Caorle, in provincia di Venezia, è una delle più grandi aziende agricole italiane. Il bando, a invito e a cura di Eight Art Project, vedrà cinque artisti europei invitati Elena Tettamanti e Antonella Soldaini -Monica Bonvicini, Alberto Garutti, Carsten Höller, Tobias Rehberger e Remo Salvadori- a ideare per i tre punti di accesso della residenza veneta altrettanti interventi site-specific con l’obiettivo di raccontare la ricchezza di quest’area dalla vocazione fortemente agricola e produttiva.
Gli artisti invitati ragioneranno sul concetto di soglia, a partire dagli ingressi via terra e via acqua alla tenuta: tre Soglie, fisiche e simboliche, il cui significato è da interpretare nell’accezione data da Robert Venturi di «punto di tensione tra due polarità».
La cerimonia di premiazione è prevista per il 12 ottobre negli spazi della Triennale di Milano; mentre il progetto vincitore -selezionato da una giuria composta, tra gli altri, da Gabriella Belli, Beatrice Merz, Pippo Ciorra e Vicente Todolì- verrà inaugurato nel maggio 2018, in occasione della sedicesima Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia.

Informazioni utili
«Lupi in città!». Informazioni e bando completo su www.muse.it e www.lifewolfalps.eu. Deadline: 1° settembre 2017
«Tre soglie». Concorso ad invito. Informazioni e bando completo su cacorniani.genagricola.it/. Premiazione: 12 ottobre 2017

mercoledì 12 aprile 2017

«Una commedia in cerca di autori», un concorso under 40

«Dove non c’è umorismo non c’è umanità», diceva Eugene Ionesco. Con questo spirito «La Bilancia Produzioni», realtà che gestisce il teatro Martinitt di Milano e il teatro de’ Servi di Roma, lancia la quinta edizione del concorso nazionale «Una commedia in cerca di autori». Il contest, il cui termine ultimo di consegna dei materiali è fissato per lunedì 24 aprile, è rivolto alle giovani e talentuose penne italiane tra i 18 e 40 anni (ovvero ai nati tra il 1977 e il 1999).
«L’intento -spiegano gli organizzatori- è di dare una sferzata a un filone, quello della commedia brillante contemporanea, che spesso in Italia risulta assente o poco presente nei teatri, nelle scuole e nei laboratori di recitazione, propensi piuttosto a replicare, riformulare e reinterpretare i classici antichi e moderni».
La commedia è, invece, un genere virtuoso, di tutto rispetto, che ha radici profonde nella cultura italiana e che non va confuso, come spesso accade, con i film da botteghino. «Lieve ma impegnato, senza tempo eppure attuale, leggiadro ma spietato, sfacciato eppure sottile», questo genere teatrale usa, infatti, il linguaggio comico e ironico per fotografare con spiazzante lucidità e sondare in profondità qualsiasi tema, anche il più scomodo e delicato.
Sdrammatizzando, la commedia crea così una forte empatia con gli spettatori, «entra chiassosa nella loro quotidianità, -spiegano dalla società «La Bilancia Produzioni»- li invita a riflettere, ne scuote l’emotività, ma poi li salva regalando del sano, terapeutico divertimento».
Dopo «Solo sei bottiglie» di Federico Basso, «Ti presento papà» di Giuseppe Della Misericordia e «Il capo dei miei sogni» di Sara Palma e Daniele Benedetti, e mentre è in scena l’applaudita commedia «Bedda Maki» di Marco Di Stefano e Chiara Boscaro, che sta riscuotendo un ottimo successo di critica e di pubblico, ritorna, dunque, a far parlare di sé il concorso che cerca testi inediti e giovani penne di talento under 40, residenti in tutte le Regioni d’Italia, iscritti e no alla Siae.
Premio per il copione vincitore sarà la produzione dello spettacolo (scelta di attori, regista, scenografo, costumista, musicista sono a carico della società «La Bilancia Produzioni»), con una tournée in giro per l’Italia in oltre cinquanta piazze, realizzata grazie alla collaborazione di varie sale teatrali ubicate sul territorio nazionale, tra cui il Manzoni di Busto Arsizio, e che in questa edizione vede anche il sostegno di Torino Spettacoli e di Claps Spettacolo dal vivo.
Oggetto del concorso è la creazione di una commedia brillante in due atti, con tre o cinque attori, e non più di due ambientazioni. I concorrenti dovranno consegnare il proprio copione su supporto cartaceo e digitale, attraverso raccomandata spedita all’indirizzo del teatro Martinitt di Milano o a mano alla biglietteria del teatro, in via Riccardo Pitteri 58, entro le ore 18.00 del 24 aprile 2017. Tutti i dettagli del bando sono consultabili sulla piattaforma www.commedieitaliane.it. Per ulteriori informazioni è possibile contattare Viviana Gagliardi ai numeri 02.36580013 o 02.36580014 o all’indirizzo e-mail info@teatromartinitt.it.
Continua nel frattempo la tournée del testo che ha vinto lo scorso anno: «Bedda Maki – Come reSUSHItare il ristorante e vivere felici» di Chiara Boscaro e Marco Di Stefano. Lo spettacolo, per la regia di Roberto Marafante, sarà in cartellone venerdì 21 aprile, alle ore 21, al cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio (biglietti da € 30,00 a € 23,00, in vendita al botteghino da venerdì 14 aprile). Cinque giovani e talentuosi attori professionisti -Roberta Azzarone, Caterina Gramaglia, Franco Mirabella, Lorenzo Parrotto e Arturo Scognamiglio- porteranno il pubblico tra i tavoli del ristorante «La Tonnara di Toni», un locale siciliano a Milano che, per sconfiggere la crisi, cerca di trasformarsi in un’azienda di ristorazione particolarmente all’avanguardia, dove i capisaldi della gastronomia isolana vengono trasformati in piatti sushi-fusion.
Con uno stile comico e fluido, lo spettacolo porta il pubblico alla scoperta di tanti temi attuali: dai «problemi mai risolti tra il nostro nord e il nostro sud» alla crisi delle attività commerciali, dalla «spasmodica ricerca del nuovo ‘a tutti i costi’» all’improbabile culto del mondo degli chef e molto altro.
Per maggiori informazioni sulla programmazione del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio è possibile contattare il numero 339.7559644 o lo 0331.677961 (negli orari di apertura del botteghino e in orario serale, dalle ore 20.30 alle ore 21.30, tranne il martedì) o scrivere all’indirizzo info@cinemateatromanzoni.it.

Per saperne di più
www.commedieitaliane.it

giovedì 24 novembre 2016

Teatro, è on-line il bando di «In-Box» e ci sono 52 motivi per partecipare

È on-line da pochi giorni il bando del progetto «In-Box 2017», ideato da Straligut Teatro con la collaborazione di più di quaranta partner distributi su tutto il territorio nazionale, tra i quali si segnalano il Mibact e il Fit – Festival internazionale del teatro e della scena contemporanea di Lugano (primo soggetto estero ad entrare nella rete).
La nona edizione del concorso, le cui candidature potranno essere inviate fino al prossimo 11 gennaio, mette in palio cinquantadue repliche da distribuire tra sei spettacoli.
A fine novembre uscirà, poi, il bando di «In-Box Verde» dedicato al teatro per le nuove generazioni, con più di venti date da assegnare agli spettacoli in gara (la cifra è in via di definizione); mentre a maggio Siena ospiterà «In-Box dal vivo», fase finale e decisiva di selezione degli spettacoli finalisti. È dal 2014 che si tiene questa rassegna grazie alla quale una rosa selezionata di compagnie riesce a mettere in scena test decisivo tramite il quale la giuria deciderà come distribuire le repliche in palio.
integralmente i propri spettacoli di fronte alla stampa e agli operatori, dopo una prima valutazione dei lavori presentati su video, schede e biografie. Una grande occasione di visibilità, questa, per le compagnie ospitate, ma anche un
Attraverso otto edizioni (2009-2016), «In-Box» è diventato un appuntamento fisso nell'agenda teatrale italiana, atteso dalle compagnie perchè in grado di toccare uno dei nervi scoperti del sistema: la possibilità di circuitare, di mostrare il proprio lavoro in contesti adeguati, incontrando pubblici molto diversi fra loro e di farlo vedendone riconosciuta la dignità economica (tutte le repliche messe in palio da «In-Box» sono a cachet).
Alle otto edizioni del bando hanno partecipato circa duemila proposte, sono stati selezionati ventuno spettacoli e distribuite più di centoottanta repliche.
Ma che cosa significa emergente per «In-Box»? Non solo giovane o nuovo: lo scandaglio della rete è, infatti, volto a individuare opere dall'alto livello artistico cui non corrisponde l'adeguata visibilità presso operatori, stampa e pubblico.
Anche l'edizione 2017, dunque, pone al centro il sostegno concreto alle compagnie emergenti: repliche a cachet fisso (con tre fasce di prezzo a seconda delle esigenze della compagnia), visibilità, confronto col pubblico, trasparenza nelle condizioni contrattuali.
Come di consueto, tutte le operazioni necessarie all'iscrizione al bando «In-Box» dovranno essere svolte dalle compagnie su Sonar (www.ilsonar.it), motore di ricerca del teatro emergente italiano, ma anche community e marketplace, sul quale sono iscritte 1709 compagnie, 1731 spettacoli e 279 operatori.
Ideata e gestita da Straligut Teatro, la piattaforma offre ai propri utenti una serie di strumenti finalizzati ad agevolare l’incontro fra la domanda e l’offerta teatrale.
Recentemente Sonar ha messo a punto un sistema di compravendita che garantisce agli artisti l’anticipo dei pagamenti (i cachet saranno pagati entro sette giorni lavorativi dalla replica), mentre, a coloro che intendono acquistare gli spettacoli, il portale offre una comoda interfaccia che guida gli utenti dalla scelta delle date, fino alla creazione dei contratti.

Informazioni utili
«In-Box 2017». Iscrizioni: fino alle ore 12 dell’11 dicembre 2016. Informazioni utili: Straligut Teatro - In-Box, tel. 0577.374025, e-mail: info@inboxproject.it. Sito internet: www.inboxproject.it.

lunedì 2 novembre 2015

Dal nuovo Fondo Vinicio Vianello a una borsa di studio sulla produzione vetraria: tutte le novità della Fondazione Cini di Venezia

Si arricchisce di un nuovo importante tassello il Centro studi del vetro, costituito nel 2012 all’interno della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Lo scorso 29 ottobre è stato, infatti, firmato sull’Isola di San Giorgio Maggiore l'atto formale con cui l’architetto Toni Follina, nipote di Vinicio Vianello (1923-1999), ha donato al centro l’archivio del pittore e designer veneziano, vincitore di una Medaglia d’oro alla IX Triennale di Milano nel 1951 e del Compasso d’oro nel 1957, che, a fianco di Franco Albini e Carlo Scarpa, fu anche tra i fondatori del primo Corso sperimentale di progettazione per disegnatori industriali e artigiani di Venezia.
Il fondo Vianello -consultabile previo appuntamento nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 17- costituisce un importante nucleo di documentazione: oltre milletrecento esemplari in originale, fogli relativi alla progettazione e produzione di vasi, lampade, progetti d'illuminazione su interventi architettonici e urbanistici realizzati in Italia e all'estero, circa cinquecentocinquanta riproduzioni fotografiche, numerosi cataloghi e brevetti, articoli di rassegna stampa e pubblicazioni del maestro Vinicio Vianello relativa al settore del vetro.
Nello specifico l’archivio comprende i disegni originali realizzati anni Cinquanta, quando Vinicio Vianello produce e brevetta lampade in vetro soffiato, ma concepite come oggetti industriali di serie, tra le quali si annovera la famosa lampada «Nelson» (1957), pubblicata più volte da riviste prestigiose come «Domus».
Si trovano, inoltre, conservati nel fondo i disegni progettuali di elementi di illuminazione per interventi architettonici urbani, la documentazione originale dei vasi asimmetrici «Torre vegetale», «Scoppio a Las Vegas» e «Reazione nucleare», i progetti per prototipi di elementi di illuminazione pensati per lo sfruttamento delle fonti alternative di energia, studiati negli anni Settanta e purtroppo mai realizzati. È, poi, possibile consultare anche disegni di opere in scala architettonica come la bandiera ziggurat in vetro di Murano del Monumento al milite ignoto di Baghdad, realizzato tra il 1979 e il 1982, in collaborazione con Marcello d’Olivo, e ancora esistente.

In questi giorni il Centro studi del vetro sta facendo parlare di sé anche per l’indizione di una nuova borsa di studio residenziale finalizzata allo studio della produzione vetraria a Venezia nel Novecento.
Mentre lo studioso francese Guillaume Serraille continua il suo progetto di ricerca dal titolo «Il repertorio ornamentale del vetro di Murano: usi e trasformazioni della filigrana e della murrina», la Cini lancia un nuovo bando destinato a dottorandi o a post-doc italiani o stranieri che intendano trascorrere sei mesi di ricerca (da aprile a dicembre 2016) sull’Isola di San Giorgio.
La borsa di studio del valore di 12.500 euro è finanziata grazie al contributo di Pentagram Stiftung e le iscrizioni al bando, consultabile on-line sul sito http://www.cini.it/centro-branca/borse-di-studio-centro-vittore-branca, rimarranno aperte fino al prossimo 31 gennaio.
I candidati dovranno proporre un tema di ricerca in relazione con i fondi archivistici custoditi all'interno della Fondazione Cini. La residenza nel campus del centro «Vittore Branca» offre, inoltre, l'opportunità di un confronto interdisciplinare tra gli studiosi e la comunità scientifica della Fondazione Cini, oltre all'accesso alle biblioteche e alla fototeca a un servizio di tutorship e la partecipazione alle iniziative culturali della fondazione.
La borsa di studio rientra nella serie di azioni promosse dal Centro studi del vetro finalizzate all’incremento progressivo di un Archivio generale del vetro veneziano - a disposizione della comunità scientifica nazionale e internazionale - nonché alla valorizzazione e al rilancio dell’arte vetraria, in particolare del Novecento. All’interno di questo archivio sono stati da poco digitalizzati per la consultazione fondi di artisti contemporanei attivi a Murano, quali Ginny Ruffner, Peter Shire ed Emmanuel Babled, e un cospicuo corpus di disegni di Dino Martens per la vetreria Aureliano Toso. L’importante lavoro di elaborazione e divulgazione on-line dei materiali depositati, avviatosi dal 2014, sta procedendo anche per il prezioso archivio della Seguso vetri d’arte, di cui il Centro studi del vetro conserva, tra i materiali vari, più di 20.000 disegni e oltre 25.000 foto d’epoca.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Vinicio Vianello, Vasi asimmetrici, 1952; [fig. 2] Vinicio Vianello, Disegno per vaso, 1956; [fig. 3] Centro Studi del Vetro, Isola di San Giorgio Maggiore. Ph. Matteo De Fina

Informazioni utili 
Centro studi del vetro - Istituto di storia dell’art, tel. 041.2710306, centrostudivetro@cini.it. Sito web: www.cini.it 

lunedì 2 marzo 2015

«The Art of Attentiveness», un selfie dei propri occhi per l’artista Gerry Hofstetter

Tutto è partito da un’indagine campione dell’istituto tedesco Forsa per la Swiss International Air Lines. Oltre tremila le persone intervistate, tra Germania, Austria, Gran Bretagna, Francia, Italia e Spagna nell’ottobre 2014. Di queste l’83% ha dichiarato che, in una società frenetica e digitalizzata come la nostra, l’attenzione ai rapporti umani è sempre più trascurata e si sente l’esigenza di un maggior rispetto interpersonale. Guardarsi negli occhi è, dunque, per tutti molto importante.
La compagnia di bandiera svizzera, da sempre attenta a far sentire unici i suoi clienti, ha deciso così di sposare questa esigenza degli europei attraverso un progetto artistico. È nato «The Art of Attentiveness», una serie di spettacolari installazioni luminose di Gerry Hofstetter che hanno animato e animeranno le principali città europee e i più significativi monumenti.
Partito lo scorso novembre da Londra, quando la facciata dell’Osservatorio di Greenwich si è illuminata di una moltitudine di occhi, quella degli assistenti di volo della Swiss, il progetto di Gerry Hofstetter ha già toccato Amburgo e la celebre facciata del Fairmont Hotel Vier Jahreszeiten, Vienna e il suo teatro dell’Opera, Barcellona e la chiesa del Sacro Cuore, e sta per andare in scena a Milano. Teatro della performance site-specific, l’ultima prima del gran finale ancora tutto top secret che avrà luogo in Svizzera e che raccoglierà sguardi provenienti da tutta Europa, sarà il Museo nazionale della scienza e della tecnologia «Leonardo da Vinci», dove martedì 17 marzo, a partire dalle ore 18.30, la facciata si animerà di luci, immagini e colori in una strepitosa coreografia che lascerà senza fiato e che permetterà di guardare –è proprio il caso di dirlo- con occhi nuovi un museo che fa parte della storia del capoluogo lombardo.
L’obiettivo del lavoro di Gerry Hofstetter è, d’altronde, quello di farci rallentare il passo e di farci riscoprire il senso della meraviglia nell’osservare monumenti che fanno parte della nostra storia.
Siete incuriositi dal progetto e vi piacerebbe essere protagonisti dell’installazione finale? Nessun problema: è possibile. Come? Semplice: scattando un selfie ai propri occhi (di massimo 10 MB) e caricandolo sul sito swiss.com. In palio, tra tutti i partecipanti al concorso residenti in Italia, ci sono un soggiorno per due persone a Zermatt, splendida località ai piedi del Cervino, con volo in business e pernottamento al Grand Hotel, lussuosa struttura storica dal fascino sofisticato. Il form per partecipare e tutti i dettagli del regolamento sono disponibili sulla pagina www.swiss.com/it/IT/un-segno-di-maggiore-attenzione.
Questa primavera potrete ritrovare così le vostre pupille protagoniste, tra mille altre pupille, di un’imponente opera artistica che illuminerà la notte di una città elvetica.

Informazioni utili 
www.artofattentiveness-swiss.com/it/home.html

mercoledì 11 febbraio 2015

Alla ricerca del nuovo Hans Christian Andersen. Ritorna a Sestri Levante il premio «Baia delle favole»

Sarà Ascanio Celestini, attore, regista cinematografico e teatrale entrato nel cuore e nell’affetto del grande pubblico per le sue qualità di narratore, il testimonial della quarantottesima edizione del «Premio H. C. Andersen Baia delle favole», lo storico concorso letterario internazionale per fiabe inedite, la cui premiazione è programmata per sabato 6 giugno a Sestri Levante.
Il bando della competizione, che rimarrà aperta fino al 31 marzo, è suddiviso in quattro categorie: «Scuola materna» (da 3 a 5 anni), «Bambini» (da 6 a 10 anni), «Ragazzi» (da 11 a 16 anni) e «Adulti» (oltre i 17 anni). Anche quest’anno si potrà partecipare con una fiaba, inedita e mai veicolata nel web, in lingua: inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo, cinese e russo gli idiomi ammessi.
La giuria del premio, presieduta da David Bixio, sarà composta da Rosellina Archinto, Elisa Bixio (consigliere delegato alla Cultura del Comune di Sestri Levante), Donatella Curletto (coordinatrice del Sistema bibliotecario provinciale), Caterina Lerici, Maarten Veeger (membro dell’Associazione stampa estera in Italia), Carlo Alberto Bonadies (di Einaudi), i giornalisti Antonio Bozzo, Silvana Zanovello e Silvia Neonato, Andrea Satta (pediatra e voce del gruppo musicale «Têtes de Bois») e Pierantonio Zannoni. Dal 2011 vota per il premio ligure anche Anthony Majanlahti, scrittore e storico, ultimo discendente diretto di Hans Christian Andersen.
Tutti i vincitori riceveranno la «Sirefiaba Andersen», un’opera dell’artista Alfredo Gioventù che raffigura la Sirenetta; i palio per ogni categoria ci sono, poi, dei premi in denaro che variano dai 1.000 ai 3.000 euro. Per la miglior fiaba in lingua straniera si prevede, invece, il dono di un fine settimana per due persone a Sestri Levante. La giuria consegnerà, inoltre, un diploma ad alcune fiabe non premiate nelle categorie ufficiali, ma particolarmente meritevoli per contenuti e originalità.
Ritorna, poi, per il secondo anno «Scatti da favola», concorso realizzato con l’associazione «Carpe Diem» e il quotidiano «Il Secolo XIX», che dal 1° marzo al 15 aprile raccoglierà immagini fotografiche realizzate ispirandosi a fiabe famose come «La principessa sul pisello», «La sirenetta», «Il brutto anatroccolo», «Le scarpette rosse», «La piccola fiammiferaia» e «I vestiti nuovi dell’imperatore».
La cerimonia di premiazione, dedicata alla memoria della scrittrice Sandra Verda, si terrà sabato 6 giugno all’interno della diciottesima edizione dell'Andersen Festival, la grande e ormai nota kermesse internazionale di spettacolo all'aperto, curata da Artificio 23, con la direzione artistica di Leonardo Pischedda, che nelle ultime edizioni ha avuto l'Alto patrocinio della Presidenza della Repubblica ed è stata inoltre insignita della «Targa d'argento».
Per quattro giorni, da giovedì 4 a domenica 7 giugno, Sestri Levante sarà così nuovamente "invasa" da artisti e compagnie di tutto il mondo, che proporranno spettacoli, performance, incontri, concerti per adulti e bambini, nella splendida cornice della Baia del silenzio –con il suo famoso palco sull’acqua- e in altri siti della città.
La ricerca della felicità, diritto umano essenziale come affermavano già Confucio e Socrate e come stabilisce la Costituzione americana del 1797, è tema guida di alcuni degli eventi speciali proposti in questa edizione 2015. Non mancherà, infine, il consueto focus sulle altre «Realtà del mondo», che quest’anno concentrerà la propria attenzione sulla città di Sarajevo, a cento anni dal 1914, ovvero dalla scoppio della Prima guerra mondiale, e a venti di distanza dalla fine dell’assedio più lungo della storia moderna, la guerra civile jugoslava, alla quale pose fine l’accordo di Dayton sotto l’egida americana. Un esercizio di memoria, questo, utile per rendere ancora più chiaro a tutti noi il valore della pace in una singolare coincidenza con la visita di papa Francesco a Sarajevo, che avverrà negli stessi giorni del festival ligure.

Informazioni utili 
 Premio Andersen - Baia delle favole. Quota di iscrizione: € 20,00 per la sola sezione «Adulti» da versarsi su c/c postale n. 12489167, intestato a Comune di Sestri Levante – Servizio Tesoreria. Data di consegna materiali: settore letterario, fino al 31 marzo 2015; settore fotografico, dal 1° marzo al 15 aprile 2015. Indirizzo per la consegna dei materiali (valido solo per la sezione letteraria: Giuria del Premio Hans Christian Andersen – Baia delle Favole – Sezione (indicare qui la categoria per la quale si concorre), piazza Matteotti, 3 – 16039 Sestri Levante. Sito web: www.andersenpremio.it.m Sito internet per la consegna dei materiali: http://www.andersenpremio.it/it/content/partecipa-al-concorso. Informazioni: Segreteria del concorso, informagiovani@comune.sestri-levante.ge.it e andersen@comune.sestri-levante.ge.it; tel. 0185.458490 (lunedì, ore 10.00-13.00 e ore 14.00-17.00; mercoledì, ore 10.00-13.00 e ore 14.00-17.00; venerdì, ore 9.00/13.00).

martedì 3 febbraio 2015

Leonardo da Vinci, il Fai rende omaggio al genio rinascimentale con un corso di storia dell’arte

Il 2015 sarà l’anno di Leonardo da Vinci. Il merito è senza dubbio della grande mostra, curata da Pietro Marani e Maria Teresa Fiorio per Expo Milano 2015, che dal 15 aprile al 19 luglio traccerà un ritratto a tutto tondo del poliedrico genio rinascimentale attraverso opere come il «Musico» della Pinacoteca ambrosiana, il «San Gerolamo» dei Musei vaticani, la «Scapigliata» della Galleria nazionale di Parma, la «Madonna Dreyfuss» della National Gallery di Washington e tre lavori di inestimabile valore provenienti dal Louvre di Parigi quali la «Bella Ferronière», il «San Giovanni Battista» e l’«Annunciazione».
Il Fai – Fondo per l’ambiente italiano non si lascia sfuggire l’occasione offerta da questo importante espositivo, che coinvolgerà non solo Palazzo Reale, ma anche altri luoghi leonardeschi della città come il Cenacolo della Basilica di Santa Maria delle Grazie o il Castello sforzesco, e, da giovedì 26 febbraio a mercoledì 16 dicembre, presenta il corso di storia dell’arte «Leonardo - Una vita», curato da un comitato scientifico di alto profilo accademico composto da Simone Albonico, Guido Beltramini, Vittoria Romani, Gianni Romano e Jacopo Stoppa, sotto il coordinamento del professor Giovanni Agosti.
Venticinque le lezioni in programma a Milano, prima al teatro Dal Verme (tutti i giovedì, fino all’11 giugno, dalle ore 18 alle ore 19.15) e poi, a partire dal 23 settembre, nell’Aula magna dell’Università degli studi di Milano (il mercoledì pomeriggio, sempre dalle ore 18 alle ore 19.15), che tracceranno, sul filo della cronologia, l’intera parabola del grande pittore, architetto, scienziato e ingegnere, nato a Vinci nel 1452 e morto in Francia nel 1519, la cui notorietà è legata a capolavori, invenzioni e misteri, la cui fama affascina ancora oggi, come dimostrano, per esempio, le tante interpretazioni legate al dipinto «La Gioconda» del Louvre.
«La biografia, sempre fondata su una sceneggiatura di testimonianze contemporanee (non limitate ai soli scritti dell’artista), sarà interrotta –spiega il professor Giovanni Agosti, docente di storia dell’arte moderna all’Università degli studi di Milano,- in sette occasioni affidate a specialisti di riconosciuta competenza che daranno vita a diorami in grado di offrire fondali alla comprensione della narrazione principale. Le lezioni saranno tenute da giovani studiosi, che dialogheranno in brevi video-interviste con personaggi noti del mondo delle scienze. A dare voce alle testimonianze del passato sarà un gruppo di attori usciti dalla scuola di Luca Ronconi», quella del Piccolo Teatro di Milano.
Tra i docenti si segnala la presenza degli studiosi Stefano de Bosio, Francesco Caglioti (Università Federico II di Napoli), Claudio Gulli (Scuola normale superiore di Pisa), Chiara Pidatella (The Warburg Institute di Londra) e Barbara Savy (Università degli studi di Padova).
«Ma il corso non si limita alle lezioni. I giovani studiosi – racconta ancora il professor Agosti -accompagneranno gli iscritti in visite ad hoc: nelle sale del Museo nazionale della scienza e della tecnologia a scoprire la meccanica leonardesca, nel cantiere della Sala delle Asse nel Castello sforzesco e persino tra i muri del refettorio di Santa Maria delle Grazie per contemplare il Cenacolo, che tanti milanesi hanno visto magari una volta sola nella vita o forse neanche quella».
Le iscrizioni al corso, che vanta il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano, sono aperte negli uffici milanesi del Fai – Fondo per l’ambiente italiano in via Carlo Foldi o a Villa Necchi Campigli. Il costo per la frequenza dell’intero ciclo di lezioni è fissata ad euro 139,00 per gli adulti ed 80,00 per i giovani fino ai 25 anni; mentre ogni singola lezione ha un tagliando di ingresso di 10,00 euro per gli adulti e 3,00 per i giovani.
Per maggiori informazioni sul programma delle lezioni è possibile consultare le pagine www.fondoambiente.it/Cosa-facciamo/Index.aspx?q=leonardo-corso-d-arte-fai-2015 o www.facebook.com/pages/I-grandi-Maestri-dellArte/103416429759972. L’Ufficio cultura e ricerca del Fai – Fondo per l’ambiente è a disposizione per informazioni e iscrizioni ai numeri 02.467615252/349 o all’indirizzo e-mail ufficio_cultura@fondoambiente.it.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Cover del pieghevole realizzato per il corso «Leonardo. Una vita» promosso dal Fai - Fondo per l'ambiente italiano. Nell'immagine: Leonardo da Vinci, «Una donna nel paesaggio», 1517-18, Royal Collection Trust/ © Her Majesty Queen Elizabeth II, 2014; [fig. 2] Leonardo da Vinci, «Ultima cena» (particolare), 1494-1498. Tempera grassa su intonaco, 460×880 cm. Milano, Convento di Santa Maria delle Grazie; [fig. 3] Leonardo da Vinci, Testa di donna detta «La Scapiliata», primo decennio del XVI secolo. Terra d’ombra, ambra inverdita e biacca su tavola, cm 24,6 x 21. Provenienza: Collezione Gaetano Callani, nella Galleria nazionale di Parma dal 1839. Inventario N. 362

Informazioni utili 
«Leonardo. Una vita». Teatro Dal Verme, via San Giovanni sul Muro, 2 - Milano  (dal 26 febbraio all'11 giugno 2015); Università degli Studi di Milano - Aula Magna, via Festa del Perdono, 7 - Milano (dal 23 settembre al 16 dicembre 2015). Orari: ore 18.00-19.15. Costi: intero corso - € 139,00 per gli adulti, € 80,00 per i giovani fino ai 25 anni; una lezione - € 10,00 per gli adulti, € 3,00 per i giovani fino ai 25 anni. Informazioni e prenotazioni: Ufficio cultura e ricerca del Fai – Fondo per l’ambiente italiano, via Carlo Foldi, 2 - Milano, tel. 02.467615252/346 (dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17) o indirizzo e-mail ufficio_cultura@fondoambiente.it; Villa Necchi Campiglio, via Mozart, 14 - Milano, tel. 02.76340121 (dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 18). Sito internet: www.fondoambiente.it/Cosa-facciamo/Index.aspx?q=leonardo-corso-d-arte-fai-2015. Pagina Facebook: www.facebook.com/pages/I-grandi-Maestri-dellArte/103416429759972. Dal 26 febbraio al 16 dicembre 2015.

martedì 9 dicembre 2014

«#26MotiviPerFareArte»: un concorso per giovani creativi

Trasformare un’opera d’arte in una collezione di moda: è questo lo scopo della prima edizione del concorso «#26MotiviPerFareArte» ideato da Vittorio Gucci, musicista e showman che, dopo aver calcato le scene di programmi Mediaset e aver scritto canzoni per interpreti quali Ornella Vanoni e Gianni Morandi, ha deciso di andare alla scoperta di nuovi talenti creativi su tutto il territorio nazionale.
Il concorso, le cui iscrizioni rimarranno aperte on-line fino al prossimo 31 dicembre, è totalmente gratuito e si rivolge ad aspiranti artisti dai 18 ai 26 anni d'età, studenti e non, provenienti da istituti d’arte, licei artistici, scuole di design, accademie e altri indirizzi formativi.
Gli interessati potranno caricare sulla piattaforma web www.26motiviperfarearte.com un proprio schizzo, un disegno o la riproduzione fotografica di un’opera su tela inedita e vedere questo loro lavoro riprodotto su capi di abbigliamento, t-shirt, occhiali da sole, scarpe, cover per cellulari, cappelli, costumi da bagno e molto altro ancora.
I ventisei vincitori saranno selezionati da una giuria presieduta da Vittorio Sgarbi e composta, tra gli altri, dal fumettista Giorgio Forattini, dal cantautore Cristiano De Andrè, dalla conduttrice televisiva Jo Squillo, dal direttore di Radio Italia Antonio Vandoni e dal fotografo di moda Stefano Bidini.
Gli abiti e gli accessori realizzati, tutti corredati da un’etichetta contenente la foto e la biografia dell’artista, saranno pubblicati nel catalogo moda della collezione Art Winter 2015/2016 che verrà presentata il prossimo gennaio in occasione di Pitti Uomo a Firenze.
La premiazione dei vincitori si terrà, invece, in aprile a Milano nell’ambito del Fuori Salone, e verrà trasmessa da Class TV, da TV Moda (che dedicherà ben ventisei puntate della trasmissione condotta da Jo Squillo) e sul circuito Telesia.
Le creazioni saranno, quindi, esposte in una grande mostra collettiva alla Milano Art Gallery, spazio culturale polivalente nel cuore del capoluogo lombardo dove hanno esposto artisti del calibro di Gillo Dorfles, Maria Pia Severo, Roberto Lando e molti altri.
Il concorso è in prima linea anche per il sociale: tra le ventisei opere vincitrici, infatti, ne sarà selezionata una realizzata dalla comunità Exodus di don Antonio Mazzi, una da un detenuto della casa di reclusione di Bollate e un’altra da una reclusa del carcere femminile di Rebibbia.
All’iniziativa parteciperà anche la cooperativa Agape Madre dell’accoglienza per il disagio psichico giovanile, impegnata in una performance artistica e creativa per la realizzazione di un’opera visuale e pittorica di grandi dimensioni realizzata dai ragazzi della comunità diretta da Alessandro Meluzzi, sotto la guida del maestro Miguel de Miguel, originario di Zaragoza. Di questo lavoro verrà realizzato un video, che entrerà nel programma di comunicazione degli eventi nell’ambito della campagna per lo sviluppo della creatività giovanile; nello stesso ambito verranno presentate le attività dei ragazzi del laboratorio artigianale del tessile e dello sbalzo di metalli sotto la guida di Blanca Ayllon.

Informazioni utili 
«#26MotiviPerFareArte», da un’idea di Vittorio Gucci. Quota di partecipazione: concorso gratuito. Data ultima di consegna: 31 dicembre 2014. Informazioni: info@26motiviperfarearte.com o cell. 342.9207986. Sito internet: www.26motiviperfarearte.com

mercoledì 26 novembre 2014

A Venezia un corso di alta formazione sul vetro muranese e sulla nascita dei musei europei di arte decorativa

Rimarranno aperte fino al 7 gennaio le iscrizioni al corso di alta formazione sul vetro muranese in programma dall’11 al 13 marzo 2015 a Venezia per iniziativa del Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Il simposio, promosso nell’ambito del progetto «Glass in Venice», si intitola «La nascita dei grandi musei: le collezioni vetrarie tra Rinascimento e revival» e vede tra i partner l’Ecole du Louvre, la Fondazione musei civici di Venezia e il Victoria & Albert Museum, con l’Ufficio regionale dell’Unesco.
Il programma, incentrato sull’Ottocento, prevede relazioni di carattere storico e artistico, studi sugli stili e sui materiali, compresa la presentazione di moderne tecniche di analisi per la datazione dei manufatti oggi adottate da alcuni tra i principali musei europei, fino a dimostrazioni pratiche di alcune tecniche di esecuzione particolarmente rilevanti, eseguite e commentate in una fornace di Murano in compagnia di Davide Fuin e William Gudenrath.
La tre giorni di studio comprende, inoltre, una visita all’Archivio di Stato di Venezia, dove sono conservati importanti documenti, inventari e ricettari, utili allo studio di aspetti particolarmente significativi della produzione vetraria veneziana. Sono, poi, in programma visite alla collezione Barovier e ai depositi del Museo vetrario di Murano, i cui oggetti conservati verranno illustrati da Rosa Barovier Mentasti e dalla direttrice Chiara Squarcina. Si avrà, inoltre, la possibilità di vedere la mostra «Within light / Inside glass - An intersection between art and science», concepita da Vicarte e dedicata alle corrispondenze tra luce e vetro, e la collezione di Fiorella e Phillip de Boos-Smith, che comprende centinaia di oggetti, selezionati e disposti in base alle diverse tecniche di lavorazione, e che ha consentito il recupero dell’antico stile muranese ottocentesco in cui gli oggetti in filigrana, millefiori, avventurine e calcedoni, ispirate dall’arte vetraria rinascimentale e barocca, si distinguono per la raffinatezza tecnica, il virtuosismo decorativo e l’audacia dei colori.
Le conferenze di Rosa Barovier Mentasti, Rosella Mamoli Zorzi, Marco Verità, Cristina Tonini, William Gudenrath, Suzanne Higgott, Reino Liefkes, Antonio Pires De Matos, Maria Joao Burnay e Rainald Franz(questi i relatori fino ad oggi confermati) permetteranno, poi, di approfondire la storia dei musei di arte decorativa in Europa e in America, nella maggior parte dei casi fondati nell’Ottocento.
Il vetro antico, soprattutto quello romano e veneziano, venne riscoperto in quel periodo e riscosse l'interesse degli storici e degli studiosi d’arte.Furono, quindi, scritti i primi libri focalizzati sulla storia del vetro, si redassero cataloghi di collezioni pubbliche e private e vennero editi i cataloghi delle numerose aste, da cui giunsero veri capolavori nei musei internazionali. La creazione di questi musei e di queste collezioni ha segnato una svolta nella storia della cultura, ma alcuni capolavori, pur noti già nel XIX secolo, non sono ancora stati studiati come meritano.
Questo fenomeno sarà al centro del convegno veneziano, come anche il problema della realizzazione di copie e falsi nello stesso XIX secolo. Nell'epoca dei revival, infatti, i musei di arti decorative –il Victoria & Albert Museum e il Museo vetrario di Murano, ad esempio- avevano spesso come missione istituzionale quella di proporre modelli da imitare agli artigiani contemporanei. Oggi gli studiosi di arte vetraria non solo considerano con interesse la produzione vetraria dei revival, ma sono anche impegnati nella individuazione di pezzi antichi e di pezzi ottocenteschi nell'ambito delle collezioni museali.

Informazioni utili 
«La nascita dei grandi musei: le collezioni vetrarie tra Rinascimento e revival». Domande di iscrizioni: vanno inviate via e-mail, entro il 7 gennaio 2014, corredate di curriculum vitae nel quale venga messo in evidenza l'interesse per la materia e gli studi precedentemente compiuti nel settore. Quota di partecipazione: € 300,00. Informazioni: Laura Padoan, ivsla@istitutoveneto.it. Sito web: http://www.istitutoveneto.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/941