Alzi la mano chi non ricorda la scena del film Vacanze romane, diretto da William Wyler nel 1953, in cui gli indimenticabili Audry Hepburn e Gregory Peck attraversavano il centro di Roma in sella a una vespa Piaggio. O chi non ha riso davanti allo sketch televisivo della coppia Paolo Villaggio e Gianni Agus, in cui un imbranatissimo ragionier Giandomenico Fracchia, convocato nell’avanguardistico ufficio del suo datore di lavoro, si ritrovava a lottare, tra incredibili contorsioni e acrobazie, con una poltrona Sacco Zanotta, la cui informe massa morbida si era trasformata in un vero e proprio strumento di tortura.
Da sempre il design si muove su un doppio binario: quello del lusso, della creatività e del talento, e quello del quotidiano, in cui oggetti, che hanno fatto la storia del disegno industriale, sono riusciti a superare le mode del momento, entrando prepotentemente nella nostra vita o si sono fatti portatori di un’epoca, racchiudendo nelle loro linee l’atmosfera di interi decenni.
E' il caso della Olivetti Lettera 22 che riporta alla memoria un’epoca d’oro del giornalismo, quella alla Enzo Biagi o alla Indro Montanelli, o del magnetofono Gelosino che, a molti, ricorda nostalgicamente vecchie canzoni degli anni Cinquanta come quelle di Claudio Villa e Gino Latilla.
A questi e ad altri oggetti che hanno segnato la storia del costume e del design nell’ultimo secolo è dedicato il volume Ho visto cose..., appena uscito in libreria, che è stato realizzato dal Circolo dei lettori di Torino e dalla casa editrice Bur, in occasione di Torino 2008 World Design Capital.
A dieci scrittori italiani, tra i più consapevoli e attenti del panorama attuale, è stato chiesto di dare vita letteraria ad altrettante creazioni di design entrati prepotentemente nel nostro vivere quotidiano. Ne sono nati dieci racconti che, introdotti da uno scritto del designer Enzo Mari e illustrati dalla matita di Gipi, compongono un’originale storia d’Italia dal punto di vista delle “cose”.
I dieci scrittori e gli oggetti scelti sono: Andrea Bajani e la vespa Piaggio, Violetta Bellocchio e il telefono Grillo della Sit-Siemens Italia, Gian Luca Favetto e la Lettera 22 della Olivetti, Tommaso Labranca e la calcolatrice Divisumma, Nicola Lagioia e la lampada Titania della Luceplan, Raul Montanari e il Gelosino della Geloso, Aldo Nove e il Merdolino della Alessi, Francesco Piccolo e la libreria Bookwarm della Kartell, Elena Varvello e la poltrona Sacco Zanotta e Dario Voltolini e la televisione Algol della Brionvega.
Il Circolo dei lettori di Torino, coerentemente con la propria vocazione di luogo di lettura e di ascolto della lettura, ha voluto riunire in cinque reading musicati dal vivo dagli Yo Yo Mundi, i dieci racconti contenuti nel volume, affidati alla voce dei loro autori.
Gli appuntamenti, che hanno preso il via lo scorso 30 gennaio con Andrea Bajani ed Elena Varvello, proseguiranno alle 21 di questa sera, mercoledì 6 febbraio, con Aldo Nove e Tommaso Labranca, che parleranno rispettivamente di Merdolino, scopino da bagno in resina termoplastica progettato da Stefano Giovannoni per la Alessi nel 1993, e della calcolatrice elettronica da tavolo Divisumma 18, disegnata da Mario Bellini nel 1973 per la Olivetti.
Gli appuntamenti proseguiranno il 20 febbraio con Gian Luca Favetto e Dario Voltolini e il 5 marzo con Violetta Bellocchio e Raul Montanari, per chiudersi il 19 marzo con Nicola Lagioia e Francesco Piccolo.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Audry Hepburn e Gregory Peck sulla vespa Piaggio. Frammento del film Vacanze romane di William Wyler (1953); (fig. 2) Paolo Villaggio, nei panni del ragioner Fracchia, e la poltrona Sacco Zanotta; (fig. 3) Copertina del libro Ho visto cose... Racconti dalla patria del design: dieci scrittori per dieci oggetti di culto; (fig 4) Merdolino, scopino da bagno di Alessi. Progetto di Stefano Giovannoni (1993).
Informazioni utili
Aa.Vv, Ho visto cose... Racconti dalla patria del design: dieci scrittori per dieci oggetti di culto. Bur, Milano 2008. Dati tecnici: pp. 208. Prezzo: e 9.00. Sito web: http://bur.rcslibri.corriere.it/index.php.
Per gli appuntamenti: Il Circolo dei lettori, via Bogino 9 - 10123 Torino. Informazioni: tel. 011.4326827/21/20 o info@circololettori.it. Sito web: www.circololettori.it.
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La Stampa, da quarant’anni accasciati come Fracchia
Il sito di Torino World Design Capital
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
mercoledì 6 febbraio 2008
martedì 5 febbraio 2008
Londra, ad Hannah Rickards il Max Mara Art Prize for Women
Va ad Hannah Rickards (Londra, 1979) la seconda edizione del Max Mara Art Prize for Women, riconoscimento nato, in collaborazione con la Whitechapel Gallery, che viene assegnato ogni due anni e che si propone di promuovere e sostenere qualsiasi iniziativa artistica «al femminile» del Regno Unito.
L’ artista londinese, laureata in Fine Arts alla Saint Martins School di Londra e da sempre interessata al suono come media, si è aggiudicata il prestigioso premio, sbaragliando la concorrenza di altre quattro candidate: la regista e fotografa Yasmeen Al Awadi, la pittrice e scultrice Georgie Hopton, la regista Melanie Jackson e la disegnatrice e artista multimediale Lisa Peachey.
La vittoria di Hannah Rickards segue quella della video-artista Margaret Salmon che, nel febbraio del 2006, si era aggiudicata il riconoscimento con l'opera Ninna Nanna, trilogia in video, girato in sedici millimetri a colori e in bianco e nero, oggi di proprietà della collezione Maramotti di Reggio Emilia, che dipinge le esperienze di tre diverse madri italiane.
A comporre la giuria - presieduta da Iwona Blazwick, direttrice della Whitechapel Gallery - che ha dato la palma della vincitrice all’artista concettuale londinese sono state la gallerista Cornelia Grassi, la collezionista Judith Greer, l'artista Cornelia Parker e la scrittrice e critica Rachel Withers.
A motivare l’assegnazione del premio, che consiste in una residency di sei mesi in Italia, è stata la stessa Iwona Blazwick: «il lavoro incredibile di Hannah Rickards – ha spiegato la gallerista - distilla le forze maestose e sublimi della natura nel suono, nella scultura, nell’arte. Sia che diriga un’orchestra di musicisti classici per eseguire il rumore di un tuono o traduca le esperienze dell’aurora boreale vissute dalla gente in una serie di colori primari, i risultati sono sbalorditivi».
Hannah Rickards realizza essenzialmente audio-installazioni, che consistono nella traduzione di un suono presente in natura e nella sua re-interpretazione in linguaggio o musica. In Birdsong (2002), l'artista ha registrato i canti di sei diversi uccelli per, poi, abbassarne la tonalità e riprodurli con la propria voce. In Thunder (2005), commissionato da Media Art Bath per la Chiesa riformata Unita Centrale di Bath, Hannah ha esteso una registrazione di otto secondi del suono di un tuono a otto minuti. Lo spartito è stato, poi, trascritto dal compositore David Murphy in una partitura musicale per sei strumenti, quindi registrato e di nuovo ridotto alla lunghezza del tuono originale.
Parte integrante dell’opera della Rickards, che vanta esposizioni presso il Bloomberg New Contemporaries (2003) e il Witte De With Centre for Contemporary Art di Rotterdam (2006) è, inoltre, la presenza del testo, a testimonianza dell’influenza dei primi artisti concettuali come Douglas Huebler, Robert Barry e Lawrence Weiner. La sua recente esposizione personale, presso The Showroom a Londra, tenutasi tra il maggio e il giugno del 2007, si basava, per esempio, sui racconti orali di persone che sostenevano di aver sentito l’aurora boreale.
Durante la residency italiana, l’artista risiederà, da aprile a giugno, presso l’Accademia americana di Roma e, da luglio a settembre, presso la Fondazione Pistoletto di Biella. In questi sei mesi, Hanna Rickards avrà l’opportunità per creare un nuovo corpo di opere, che verrà poi acquisito della collezione Maramotti di Reggio Emilia. La Whitechapel si occuperà dell’organizzazione e dell’allestimento, a cura di Bina von Stauffenberg.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Ritratto di Hannah Rickards; (fig. 2) Hannah Rickards, Thunder, 2005; (fig. 3) Ritratto di Margaret Salmon
L’ artista londinese, laureata in Fine Arts alla Saint Martins School di Londra e da sempre interessata al suono come media, si è aggiudicata il prestigioso premio, sbaragliando la concorrenza di altre quattro candidate: la regista e fotografa Yasmeen Al Awadi, la pittrice e scultrice Georgie Hopton, la regista Melanie Jackson e la disegnatrice e artista multimediale Lisa Peachey.
La vittoria di Hannah Rickards segue quella della video-artista Margaret Salmon che, nel febbraio del 2006, si era aggiudicata il riconoscimento con l'opera Ninna Nanna, trilogia in video, girato in sedici millimetri a colori e in bianco e nero, oggi di proprietà della collezione Maramotti di Reggio Emilia, che dipinge le esperienze di tre diverse madri italiane.
A comporre la giuria - presieduta da Iwona Blazwick, direttrice della Whitechapel Gallery - che ha dato la palma della vincitrice all’artista concettuale londinese sono state la gallerista Cornelia Grassi, la collezionista Judith Greer, l'artista Cornelia Parker e la scrittrice e critica Rachel Withers.
A motivare l’assegnazione del premio, che consiste in una residency di sei mesi in Italia, è stata la stessa Iwona Blazwick: «il lavoro incredibile di Hannah Rickards – ha spiegato la gallerista - distilla le forze maestose e sublimi della natura nel suono, nella scultura, nell’arte. Sia che diriga un’orchestra di musicisti classici per eseguire il rumore di un tuono o traduca le esperienze dell’aurora boreale vissute dalla gente in una serie di colori primari, i risultati sono sbalorditivi».
Hannah Rickards realizza essenzialmente audio-installazioni, che consistono nella traduzione di un suono presente in natura e nella sua re-interpretazione in linguaggio o musica. In Birdsong (2002), l'artista ha registrato i canti di sei diversi uccelli per, poi, abbassarne la tonalità e riprodurli con la propria voce. In Thunder (2005), commissionato da Media Art Bath per la Chiesa riformata Unita Centrale di Bath, Hannah ha esteso una registrazione di otto secondi del suono di un tuono a otto minuti. Lo spartito è stato, poi, trascritto dal compositore David Murphy in una partitura musicale per sei strumenti, quindi registrato e di nuovo ridotto alla lunghezza del tuono originale.
Parte integrante dell’opera della Rickards, che vanta esposizioni presso il Bloomberg New Contemporaries (2003) e il Witte De With Centre for Contemporary Art di Rotterdam (2006) è, inoltre, la presenza del testo, a testimonianza dell’influenza dei primi artisti concettuali come Douglas Huebler, Robert Barry e Lawrence Weiner. La sua recente esposizione personale, presso The Showroom a Londra, tenutasi tra il maggio e il giugno del 2007, si basava, per esempio, sui racconti orali di persone che sostenevano di aver sentito l’aurora boreale.
Durante la residency italiana, l’artista risiederà, da aprile a giugno, presso l’Accademia americana di Roma e, da luglio a settembre, presso la Fondazione Pistoletto di Biella. In questi sei mesi, Hanna Rickards avrà l’opportunità per creare un nuovo corpo di opere, che verrà poi acquisito della collezione Maramotti di Reggio Emilia. La Whitechapel si occuperà dell’organizzazione e dell’allestimento, a cura di Bina von Stauffenberg.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Ritratto di Hannah Rickards; (fig. 2) Hannah Rickards, Thunder, 2005; (fig. 3) Ritratto di Margaret Salmon
lunedì 4 febbraio 2008
Svizzera, Bruno Corà al timone del nuovo centro culturale di Lugano
Conto alla rovescia in Svizzera per l’apertura delle iscrizioni al concorso pubblico internazionale per l’edificazione del nuovo centro culturale della città di Lugano. Si apre venerdì 8 febbraio la procedura selettiva di pre-qualifica per l’assegnazione dell’appalto, a un’impresa generale di costruzioni, dei lavori di realizzazione del polo dedicato alla musica e alle arti sceniche e visive che sorgerà nell’area adiacente all’ex albergo Palace, sulle rive del Ceresio.
La pre-qualifica, che dovrà essere effettuata sul sito della Città di Lugano entro giovedì 27 marzo e completata con la consegna del materiale richiesto alla Cancelleria comunale entro le 14.30 di mercoledì 2 aprile, è da intendersi come un primo esame, della durata di circa tre mesi, che permetterà di pre-selezionare le imprese concorrenti.
I soggetti che supereranno la fase di pre-qualifica saranno chiamati, entro venerdì 9 maggio, a sottoporre al Municipio un’offerta dettagliata per realizzare l’opera nelle sue diverse componenti. Sarà solo in questo momento che verranno indicati i criteri di aggiudicazione per il vero e proprio appalto. Gli amministratori della città avranno così una chiara idea dei costi di edificazione (ad oggi il Municipio di Lugano ha stanziato 169 milioni di franchi per la realizzazione del centro e altri 5 milioni arriveranno dal Cantone), ma potranno anche avere le «dovute garanzie – si legge nella nota stampa – di assegnare il lavoro a un’impresa generale in grado di gestire finanziariamente, tecnicamente e logisticamente un progetto» di grandi dimensioni come è quello del nuovo centro culturale. L’area interessata, di circa 20.000 metri quadrati di grandezza, ospiterà, infatti, un museo d’arte moderna e contemporanea, un grande teatro di novecento posti, una sala orchestrale, un autosilo, una piazza e un’ampia zona pedonale, ma anche appartamenti, uffici e spazi commerciali, secondo il disegno dello studio di architettura Ivano Gianola di Mendrisio.
L’impresa generale incaricata dei lavori (la comunicazione di assegnazione dell’appalto avverrà entro il 14 novembre) troverà il cantiere predisposto per l’edificazione. Sono, infatti, in corso, e termineranno nell’autunno di quest’anno, una serie di opere preliminari (tutte monitorate da una webcam) aventi come scopo precipuo la messa in sicurezza dell’area, il contenimento del terreno (geologicamente ostico), il consolidamento delle zone di scavo e di esaurimento delle acque. Particolare attenzione bisognerà, comunque, avere durante l’edificazione, i cui lavori avranno inizio nelle mese di dicembre, alla zona circostante, dove sorgono la chiesa degli Angioli (monumento storico nazionale), le due facciate dell’ex albergo Palace, l’ex-convento e la funicolare (della quale è in fase di studio la sua destinazione finale). Un progetto, dunque, teso a ridisegnare il volto della città quello del centro luganese, che verrà terminato nel 2012.
Coordinatore del gruppo di lavoro preposto all’avvio del polo culturale e neo-direttore ad interim dello stesso polo è il critico e storico dell’arte Bruno Corà, che nei giorni scorsi ha presentato alla stampa i suoi progetti per il futuro. La Lugano che lo studioso, già direttore del Pecci di Prato e del Camec di La Spezia, ha in mente «è una città dell’accoglienza, della cultura, dove recarsi per trovare ciò che altrove non c’è ancora». In questa prospettiva il nuovo centro culturale «non sarà un contenitore, ma un punto di irradiazione». Bruno Corà ha, infatti, intenzione di prendere una serie contatti con le diverse forze ed espressioni artistiche presenti sul territorio. «Il nostro è un lavoro – ha spiegato il critico – che attinge direttamente negli studi degli artisti, nei luoghi dove si fa cultura, arte, teatro, spettacolo, musica e composizione. E’ da lì che pensiamo di dover assumere segnali nuovi per i futuri programmi». Programmi che sicuramente terranno conto dei linguaggi propri della performatività, del video e della computer art. Promessa di Bruno Corà.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Ritratto di Bruno Corà, neo-direttore ad interim del nuovo centro culturale di Lugano; (fig. 2) Nuovo centro culturale di Lugano - Nuova piazza (rendering 3D); Nuovo centro culturale di Lugano - Parco Belvedere nel 2009 (rendering 3D).
[Le immagini sono state fornite da Sabine Bardelle, ufficio informazione e comunicazione della Città di Lugano]
Curiosando nel Web
Il progetto di Ivano Gianola su Ticino Welcome
Il centro culturale di Lugano su Lugano.ch
La pre-qualifica, che dovrà essere effettuata sul sito della Città di Lugano entro giovedì 27 marzo e completata con la consegna del materiale richiesto alla Cancelleria comunale entro le 14.30 di mercoledì 2 aprile, è da intendersi come un primo esame, della durata di circa tre mesi, che permetterà di pre-selezionare le imprese concorrenti.
I soggetti che supereranno la fase di pre-qualifica saranno chiamati, entro venerdì 9 maggio, a sottoporre al Municipio un’offerta dettagliata per realizzare l’opera nelle sue diverse componenti. Sarà solo in questo momento che verranno indicati i criteri di aggiudicazione per il vero e proprio appalto. Gli amministratori della città avranno così una chiara idea dei costi di edificazione (ad oggi il Municipio di Lugano ha stanziato 169 milioni di franchi per la realizzazione del centro e altri 5 milioni arriveranno dal Cantone), ma potranno anche avere le «dovute garanzie – si legge nella nota stampa – di assegnare il lavoro a un’impresa generale in grado di gestire finanziariamente, tecnicamente e logisticamente un progetto» di grandi dimensioni come è quello del nuovo centro culturale. L’area interessata, di circa 20.000 metri quadrati di grandezza, ospiterà, infatti, un museo d’arte moderna e contemporanea, un grande teatro di novecento posti, una sala orchestrale, un autosilo, una piazza e un’ampia zona pedonale, ma anche appartamenti, uffici e spazi commerciali, secondo il disegno dello studio di architettura Ivano Gianola di Mendrisio.
L’impresa generale incaricata dei lavori (la comunicazione di assegnazione dell’appalto avverrà entro il 14 novembre) troverà il cantiere predisposto per l’edificazione. Sono, infatti, in corso, e termineranno nell’autunno di quest’anno, una serie di opere preliminari (tutte monitorate da una webcam) aventi come scopo precipuo la messa in sicurezza dell’area, il contenimento del terreno (geologicamente ostico), il consolidamento delle zone di scavo e di esaurimento delle acque. Particolare attenzione bisognerà, comunque, avere durante l’edificazione, i cui lavori avranno inizio nelle mese di dicembre, alla zona circostante, dove sorgono la chiesa degli Angioli (monumento storico nazionale), le due facciate dell’ex albergo Palace, l’ex-convento e la funicolare (della quale è in fase di studio la sua destinazione finale). Un progetto, dunque, teso a ridisegnare il volto della città quello del centro luganese, che verrà terminato nel 2012.
Coordinatore del gruppo di lavoro preposto all’avvio del polo culturale e neo-direttore ad interim dello stesso polo è il critico e storico dell’arte Bruno Corà, che nei giorni scorsi ha presentato alla stampa i suoi progetti per il futuro. La Lugano che lo studioso, già direttore del Pecci di Prato e del Camec di La Spezia, ha in mente «è una città dell’accoglienza, della cultura, dove recarsi per trovare ciò che altrove non c’è ancora». In questa prospettiva il nuovo centro culturale «non sarà un contenitore, ma un punto di irradiazione». Bruno Corà ha, infatti, intenzione di prendere una serie contatti con le diverse forze ed espressioni artistiche presenti sul territorio. «Il nostro è un lavoro – ha spiegato il critico – che attinge direttamente negli studi degli artisti, nei luoghi dove si fa cultura, arte, teatro, spettacolo, musica e composizione. E’ da lì che pensiamo di dover assumere segnali nuovi per i futuri programmi». Programmi che sicuramente terranno conto dei linguaggi propri della performatività, del video e della computer art. Promessa di Bruno Corà.
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(fig. 1) Ritratto di Bruno Corà, neo-direttore ad interim del nuovo centro culturale di Lugano; (fig. 2) Nuovo centro culturale di Lugano - Nuova piazza (rendering 3D); Nuovo centro culturale di Lugano - Parco Belvedere nel 2009 (rendering 3D).
[Le immagini sono state fornite da Sabine Bardelle, ufficio informazione e comunicazione della Città di Lugano]
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domenica 3 febbraio 2008
Libri d’arte, le presentazioni di inizio febbraio
«Remedios era una persona magnetica, amata da tutti, uomini e donne. Un’artista straordinaria, una grande disegnatrice capace di creare universi immaginari oltre le aspettative umane». Così Leonora Carrington parla della spagnola, naturalizzata messicana, Remedios Varo, (Anglés, 1908 – Città del Messico, 1963), una delle principali protagoniste del movimento surrealista, con i “colleghi” André Breton, Max Ernst e Benjamin Péret, di cui fu la compagna.
Alla vita e alla produzione di questa artista - combattente nella guerra civile di Spagna, protagonista delle avanguardie a Parigi e transfuga in Messico – è dedicato l’ultima uscita della collana L’altra metà dell’arte di Selene edizioni, casa editrice milanese che in passato ha editato saggi anche su Sofonisba Anguissola, Artemisia Gentileschi, Frida Kahlo, Mary Cassatt, Sonia Delaunay, Tina Modotti e Berthe Morisot, solo per fare qualche nome.
Il nuovo testo, scritto da Diego Sileo (Milano, 1977) e pubblicato con il titolo La magia dello sguardo, sarà presentato alle 18.00 di martedì 5 febbraio a Milano, presso la Feltrinelli librerie di via Manzoni, alla presenza degli storici dell’arte Luciano Caramel e Arturo Schwarz. Un’ottima occasione, questa, per approfondire la conoscenza dell’artista spagnola, della quale non esistono monografie in italiano precedenti a quella di Selene edizioni e che è tra le protagoniste della mostra meneghina L’arte delle donne dal Rinascimento al Surrealismo, ma anche per sfogliare il volume di Sileo che ospita un’intervista esclusiva con Leonora Carrington.
Quello su Remedios Varo non è, però, l’unico appuntamento con l’editoria d’arte in calendario per la giornata di martedì 5 febbraio. A partire dalle 9.45, l’Aula magna dell'Università di Parma, ospita, infatti, la presentazione dell'Enciclopedia dell’architettura, edita da Federico Motta editore e da Il Sole 24 ore, che ha come direttore scientifico il professor Aldo De Poli.
L’opera, che è distribuita in edicola unitamente al quotidiano Il Sole 24 ore per quattro martedì consecutivi, fino al 19 febbraio, «sperimenta – si legge nella nota stampa - una nuova forma di enciclopedia del nostro tempo, che attraverso testi, immagini, rinvii e rimandi, documenta una fitta rete di relazioni concettuali che si è stabilita tra i diversi aspetti della disciplina. Accanto a un lemmario molto aggiornato, con tutti i termini attualmente in uso, il lavoro contiene un centinaio di contributi critici originali, redatti a firma di esperti studiosi, concepiti in modo che per ciascun tema possa essere fatto il punto su una questione centrale nel dibattito culturale d’oggi».
Sempre martedì 5 febbraio, a Roma, nelle sale di Palazzo Venezia, è in programma, alle 17.00, la presentazione del volume La collezione del cardinale Ascanio Filomarino. Pittura, scultura e mercato dell’arte tra Roma e Napoli nel Seicento, scritto da Loredana Lorizzi per i tipi della Electa Napoli.
L'incontro - cui prenderanno parte, tra gli altri, Claudio Strinati (soprintendente speciale del Polo museale romano) e i professori Silvia Danesi Squarzina e Alessandro Zuccari dell'Università La Sapienza di Roma – vuole indagare la personalità complessa di Ascanio Filomarino (1584-1666), protagonista ambiguo e discusso ai tempi della rivolta di Masaniello, la cui residenza in San Giovanni Maggiore, a Napoli, custodiva una quadreria invidiabile, messa insieme in buona parte a Roma, dove il cardinale soggiornò fino al 1641, ricoprendo incarichi di rilievo alla corte di Urbano VIII.
A Firenze, invece, negli spazi della libreria Edison, andrà in scena, alle 21, la presentazione del libro Italia Spray. Graffiti e dintorni, scritto da Pino Marchi per i tipi della fiorentina Protagon, con prefazione di Omar Calabrese.
Il testo racconta un aspetto del nostro tempo, quello che emerge da almeno quarant’anni di testimonianze murali, attraverso più di duemila foto, a colori e in bianco e nero, e più di quattromila scritte-trascritte. Sui muri si parla di tutto: politica, governo, sport, religione, scuola, amici, nemici, matrimonio, aborto, divorzio, animali. Milano, Roma, Torino, Napoli, Bologna, Firenze, ma anche l’Italia di provincia e alcuni Paesi europei: i luoghi nei quali sono stati effettuati gli scatti.
Chiude la carrellata degli eventi di inizio febbraio, legati all’editoria d’arte, la presentazione del progetto Mario Schifano tutto/Mario Schifano approssimativamente, in programma alle 18.00 di giovedì 7 febbraio a Roma, nelle sale della libreria Feltrinelli di via Del Babuino.
La pubblicazione, realizzata da Feltrinelli Real Cinema e Taoduefilm per i dieci anni dalla scomparsa dell’artista, raccoglie un film completo sulla vita e l'opera di Mario Schifano, per la regia di Luca Ronchi, e un libro contenente scritti inediti ed editi delle più importanti firme della critica e della cultura italiana: Abbate, Beatrice, Bonito Oliva, Cappelli, Colombo, Grezzi, Levi, Moravia, Ronchi e Vallora.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Copertina del libro Remedios Varo. La magia dello sguardo di Diego Sileo; (fig. 2) Copertina del libro La collezione del cardinale Ascanio Filomarino. Pittura, scultura e mercato dell’arte tra Roma e Napoli nel Seicento di Loredana Lorizzi.
Informazioni utili
Diego Sileo, Remedios Varo. La magia dello sguardo, Selene edizioni, Milano 2007. Dati tecnici: pp. 323, 41 imm. in b/n + 4 a colori. ISBN: 978-88-7894-017-8. Collana: L’altra metà dell’arte. Prezzo: € 15.40. Informazioni: Selene Edizioni, via Carpaccio, 5 - 20133 Milano, tel 02.681738, fax 02.59611112, e-mail: selene@edizioniselene.it. Sito web: www.edizioniselene.it.
Aldo De Poli (a cura di), Enciclopedia dell'architettura, Motta editore-Il Sole 24 Ore, Milano 2008. Dati tecnici: 4 volumi, pp. 512, 2000 lemmi, 900 imm. a colori. ISSN 1973-5642. Note: in edicola con Il Sole 24 Ore dal 29 gennaio al 19 febbraio 2008. Sito web: http://architettura.ilsole24ore.com/.
Loredana Lorizzo, La collezione del cardinale Ascanio Filomarino, Electa Napoli, Napoli 2007. Dati tecnici: 16x24 cm, pp.160, 60 immagini b/n, confezione brossura con alette. ISBN 88-510-0375-0. Prezzo: € 26.00. Informazioni utili: Electa Napoli spa, via Giovanni Capurro 1 - 80123 Napoli, tel. 081.5756654, fax 081.5983108,
e-mail: info@ena.it. Sito web: www.ena.it.
Pino Marchi, Italia spray. Graffiti e dintorni, Protagon, Firenze 2007. Dati: 22 x 24 cm, pp. 252. ISBN: 8880241923. Prezzo: € 26.00. Informazioni: Protagon, loc. Belvedere Sant'Antonio, 29/32 - Colle Val D'Elsa - 53100 Siena, tel. 0577.905311, fax. 0577.905348.
Mario Schifano tutto/Mario Schifano approssimativamente, Feltrinelli, Milano 2008. Progetto editoriale composto da un dvd con un film di Luca Ronchi e da un libro con testi di Abbate, Beatrice, Bonito Oliva, Cappelli, Colombo, Grezzi, Levi, Moravia, Ronchi e Vallora. Collana: Real Cinema. Prezzo: € 14.90. Informazioni: www.feltrinellieditore.it.
sabato 2 febbraio 2008
Venezia, al via il restyling del Museo del merletto
La fine del Carnevale segna, per Venezia, anche la chiusura temporanea di uno degli undici musei civici della città: il Museo del merletto di Burano. Prendono, infatti, il via mercoledì 6 febbraio e proseguiranno fino all'autunno, i lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico delle sale della storica dimora di piazza Galuppi, che fu già palazzo del Podestà di Torcello (dal XIII secolo) e poi sede, dal 1872 al 1973, della celebre Scuola del merletto, fondata dalla contessa Andriana Marcello.
I lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico al Museo del merletto, frequentato da oltre 25.000 visitatori all’anno, sono mirati a rendere la sede più idonea alla sua funzione, grazie a soluzioni di carattere edilizio e impiantistico, che terranno conto di una serie di aspetti legati alla conservazione delle opere, all’accessibilità per i portatori di handicap (è previsto l’abbattimento delle barriere architettoniche e la costruzione di una pedana elevatrice che permetterà di raggiungere le sale del primo piano), alla sicurezza nonché al comfort climatico e ambientale.
Nel dettaglio, i lavori riguarderanno la collocazione di apparati illuminotecnici adatti per sedi espositive, la sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento con quello di condizionamento e l’ampliamento della zona di accoglienza dei visitatori a piano terra, con la realizzazione dei spazi per book-shop, biglietteria, guardaroba e sala video. È, inoltre, previsto il risanamento della pavimentazione con l’eliminazione dell’umidità di risalita e la sistemazione della porta lignea d’ingresso, ma anche il completamento dell’impianto antincendio, la messa a norma del sistema di trattamento dei reflui con la realizzazione di nuovi bagni per i visitatori oltre a uno spogliatoio e servizi igienici riservati per il personale.
La nuova organizzazione degli spazi permetterà un’ottimizzazione del percorso museale, in modo da creare un flusso dei visitatori più fluido e funzionale e consentire una più corretta lettura filologica della storia e dell’evoluzione del merletto di Burano secondo un percorso espositivo impostato cronologicamente, che spazierà delle origini ed evoluzione del merletto ai merletti dal XVI al XVIII secolo, per giungere alla scuola del merletto di Burano. Al primo piano troveranno spazio anche l’archivio consultabile e aree per attività didattiche, nell’ottica della massima valorizzazione delle risorse disponibili, sia materiali (merletti) che umane (le merlettaie che offrono ogni giorno in museo un saggio prezioso della loro arte) e storiche.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Facciata del museo del merletto di Burano, Venezia; (fig. 2) Area espositiva al piano terra, dopo l’intervento di manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico; (fig. 3) Percorso al piano terra, dopo l’intervento manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico; (fig. 4) Area espositiva al primo piano, dopo l’intervento manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico; (fig. 5) Percorso al primo piano, dopo l’intervento di manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico.
[Le immagini sono state fornite dall'ufficio stampa dei Musei civici veneziani]
Informazioni utili
Museo del merletto, piazza Galuppi 187 - 30012 Burano (Venezia). Informazioni sul sito: www.museiciviciveneziani.it.
I lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico al Museo del merletto, frequentato da oltre 25.000 visitatori all’anno, sono mirati a rendere la sede più idonea alla sua funzione, grazie a soluzioni di carattere edilizio e impiantistico, che terranno conto di una serie di aspetti legati alla conservazione delle opere, all’accessibilità per i portatori di handicap (è previsto l’abbattimento delle barriere architettoniche e la costruzione di una pedana elevatrice che permetterà di raggiungere le sale del primo piano), alla sicurezza nonché al comfort climatico e ambientale.
Nel dettaglio, i lavori riguarderanno la collocazione di apparati illuminotecnici adatti per sedi espositive, la sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento con quello di condizionamento e l’ampliamento della zona di accoglienza dei visitatori a piano terra, con la realizzazione dei spazi per book-shop, biglietteria, guardaroba e sala video. È, inoltre, previsto il risanamento della pavimentazione con l’eliminazione dell’umidità di risalita e la sistemazione della porta lignea d’ingresso, ma anche il completamento dell’impianto antincendio, la messa a norma del sistema di trattamento dei reflui con la realizzazione di nuovi bagni per i visitatori oltre a uno spogliatoio e servizi igienici riservati per il personale.
La nuova organizzazione degli spazi permetterà un’ottimizzazione del percorso museale, in modo da creare un flusso dei visitatori più fluido e funzionale e consentire una più corretta lettura filologica della storia e dell’evoluzione del merletto di Burano secondo un percorso espositivo impostato cronologicamente, che spazierà delle origini ed evoluzione del merletto ai merletti dal XVI al XVIII secolo, per giungere alla scuola del merletto di Burano. Al primo piano troveranno spazio anche l’archivio consultabile e aree per attività didattiche, nell’ottica della massima valorizzazione delle risorse disponibili, sia materiali (merletti) che umane (le merlettaie che offrono ogni giorno in museo un saggio prezioso della loro arte) e storiche.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Facciata del museo del merletto di Burano, Venezia; (fig. 2) Area espositiva al piano terra, dopo l’intervento di manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico; (fig. 3) Percorso al piano terra, dopo l’intervento manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico; (fig. 4) Area espositiva al primo piano, dopo l’intervento manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico; (fig. 5) Percorso al primo piano, dopo l’intervento di manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico.
[Le immagini sono state fornite dall'ufficio stampa dei Musei civici veneziani]
Informazioni utili
Museo del merletto, piazza Galuppi 187 - 30012 Burano (Venezia). Informazioni sul sito: www.museiciviciveneziani.it.
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