Dalle nature morte di Giorgio Morandi ai sacchi di Alberto Burri, dai tagli di Lucio Fontana ai video di Bill Viola, dalle mappe di Alighiero Boetti alle fotografie di Vanessa Beecroft, dalle sculture di Fausto Melotti agli scatti di Candida Hofër, per arrivare a Ion Dumitriu, Pennacchio & Argentato, Claire Fontaine e Michael Bevilacqua: sembra in grado di accontentare i gusti di un pubblico eterogeneo la trentaduesima edizione di Arte fiera –Art First, la decana delle mostre-mercato italiane, diretta artisticamente da Silvia Evangelisti, che animerà questo fine settimana la città di Bologna, tramutandola nella capitale dell’arte moderna e contemporanea.
Per cinque giorni, da giovedì 24 a lunedì 28 gennaio, galleristi, collezionisti, critici, editori, giovani artisti e nomi affermati nel panorama internazionale sfileranno nel Quartiere fieristico felsineo –ai padiglioni 18, 16, 21 e 22- per scoprire e per raccontare che cosa bolle in pentola nel mondo dell'arte, quali sono le proposte più interessanti sulla scena internazionale.
Dipinti, sculture, installazioni, fotografie, video, multipli e stampe, in pratica tutti i media artistici, oltre a libri e riviste, troveranno spazio nei quasi trecento stand di questa edizione della fiera, che vedrà la partecipazione di oltre duecento gallerie italiane e straniere e che darà un ruolo di primo piano a ventisei realtà nuove, con non più di cinque anni di attività, come la Annarumma404 di Napoli, la Citric di Brescia, la Prometeo Gallery e la Pianissimo di Milano, l’Agenzia04 di Bologna e la Monitor di Roma.
Tra le new entry si segnalano l'indiana Bhody Art, l'inglese Austin Desmond, la giapponese Mizuma e la parigina Lelong, che si ritroveranno a esporre con alcune gallerie nostrane, ormai presenze certe della mostra-mercato bolognese, come Studio La Città di Verona, Marconi di Milano e Minini di Brescia, e con prestigiosi spazi internazionali, tra cui la James Cohan di New York e la parigina Jerome De Noirmont.
Arte fiera - Art First 2008 non è, però, solo mostra-mercato e vetrina d'opere e di artisti. Nella vivace cornice dell’Art Cafè (padiglione 18) si terrà, infatti, Words on Art, incontri con critici, curatori e creativi e presentazioni di novità librarie di gallerie e case editrici come il catalogo ragionato di Giuseppe Uncini; mentre alla Gallery Hall (hall 21-22) andrà in scena Conversazioni d’arte, appuntamento serale con Rosalba Paiano, cui parteciperanno, tra gli altri, Mimmo Iodice (venerdì 25 gennaio, ore 17.00) e Nico Vascellari (sabato 26 gennaio, ore 17.00). Sempre alla Gallery Hall si terranno, poi, gli incontri di Mercante in fieri, rassegna organizzata da Achille Bonito Oliva che affronta il tema del mercato dell’arte attraverso punti di vista di direttori di fiere, responsabili di case d’aste e galleristi come Silvia Evangelisti (venerdì 25 gennaio, ore 17.30) o Massimo De Carlo (sabato 26, ore 17.30).
Arte fiera - Art First 2008 esce anche fuori dai confini del Quartiere fieristico grazie a due eventi collaterali: Bologna Art First e ArteFiera Off. Il primo, nato in collaborazione con l’amministrazione comunale felsinea, prevede una serie di installazioni in città realizzate da artisti rappresentati da gallerie che espongono in fiera, in un percorso tra musei, cortili ed edifici storici del centro: una vera e propria caccia al tesoro che interesserà, tra l’altro, Palazzo D’Accursio, dove esporranno Arnaldo Pomodoro e Fabrizio Plessi; i Musei universitari, in cui sarà visibile un grande dipinto di Cristiano Pintaldi ispirato al film Eyes Wide Shut e un’installazione con lampada di wood di Alessandro Lupi; e l’aeroporto internazionale Guglielmo Marconi, che ospiterà un progetto di Paolo Bertocchi e Vanessa Chimera.
In cartellone, invece, ad Art Fiera Off, mostre, video, conferenze e performance d’artista, che prenderanno le mosse dal Mambo, con le personali di Luigi Ontani e Ding Yi, per arrivare al Museo per la memoria di Ustica, con l’installazione permanente di Christian Boltanski, passando attraverso la mostra Arte povera 1966-1980. Libri e documenti al Museo civico archeologico, l’ottava edizione di Netmage festival a Palazzo Re Enzo, e la rassegna déj°.vu 07 08 / Film d’artista alla Cineteca di Bologna.
Un calendario, dunque, fitto quello di Arte fiera - Art First 2008, che prevede anche una Notte bianca per la sera di sabato 26 gennaio, con un originale buffet itinerante per la città e uno spettacolo di fuochi d’artificio, intorno a mezzanotte, in piazza Maggiore.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Immagine pubblicitaria di Arte Fiera - Art First 2008; (fig. 2 e 3) Immagini di repertorio di Arte Fiera - Art First 2007; (fig. 4) Opera di Alessandro Lupi in mostra ad Arte Fiera - Art First 2008
[Le immagini sono state fornite dall'ufficio stampa di Arte Fiera - Art First]
Informazioni utili
Arte Fiera - Art First 2008. Quartiere Fieristico, viale della Fiera, 20 – Bologna. Orari: da venerdì 25 a domenica 27 gennaio 11.00 – 19.00; lunedì 28 gennaio 11.00 – 17.00. Ingresso: intero € 16.00, ridotto € 13.00. Info: tel. 051.282257/6374019. Web Site: www.artefiera.bolognafiere.it. Fino al 28 gennaio 2008.
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
mercoledì 23 gennaio 2008
martedì 22 gennaio 2008
Libri d'arte, una settimana di incontri e presentazioni
Settimana fitta di eventi per l’editoria d’arte. Si incomincia oggi, martedì 22 gennaio (ore 17.30), a Firenze, al Gabinetto G.P. Vieusseux di Palazzo Strozzi, con la presentazione del libro Dipingere farfalle, scritto da Vincenzo Farinella, associato presso il Dipartimento di Storia delle arti dell’Università di Pisa, per la fiorentina Polistampa.
L’incontro, cui prenderanno parte Antonio Natali (direttore della Galleria degli Uffizi) e Gianni Venturi (direttore dell'Istituto di studi rinascimentali di Ferrara), offrirà l’occasione per parlare del quadro Giove, Mercurio e la Virtù (1524) di Dosso Dossi, al centro del piccolo volume di Farinella, e della nuova collana I Grani, nata con l'intento d'offrire libri di formato agile, di lettura piacevole e al contempo educativa, dedicati ciascuno a un'opera sola.
Sempre oggi, martedì 22 gennaio, a Milano, nelle sale del Civico archivio fotografico del Castello sforzesco, si tiene, alle 18.00, la presentazione del libro Alle origini del fotografico. Lettura di The Pencil of Nature (La matita della natura), dedicato a un testo dell’inglese William Henry Fox Talbot, tra gli inventori e primi pionieri della tecnica fotografica.
Considerato la prima riflessione tecnica e teorica sulla fotografia, il volume The Pencil of Nature, che venne dato alle stampe tra il 1844 e il 1846, è stato recentemente tradotto in italiano da Roberto Signorini e pubblicato dalla casa editrice bolognese Clueb–Petite Plaisance, insieme con un corposo saggio introduttivo ricco di spunti e suggerimenti.
In questo testo lo studioso italiano, che presenterà la sua ultima fatica editoriale con Pierangelo Cavanna e Franco Vaccari, non solo contestualizza storicamente il lavoro di Talbot nell’ambito dell’Inghilterra del suo tempo, così ricca di fermenti culturali e innovazioni tecnologiche, ma pone anche l’opera del fotografo inglese alle origini di una serie di riflessioni teoriche che hanno animato il dibattito sul tema del «fotografico» negli ultimi decenni della cultura a noi contemporanea: Talbot anticipa, secondo Roberto Signorini, quella che, mezzo secolo dopo, sarà la concezione della fotografia come icona e come indice, mutuata dal filosofo statunitense Charles S. Pierce, e che trova riscontro anche negli scritti teorici di autori quali Susan Sontag, Roland Barthes e Rosalind Krauss.
Milano ospita anche, nel Salone d’onore della Triennale, la presentazione del volume Trans-Design. L’identità ibrida dei prodotti di inizio millennio, scritto da Gianluca Sgalippa e Jacqueline Ceresoli per la milanese Tecniche Nuove. All’incontro, in programma alle 18.30 di mercoledì 23 gennaio, prenderanno parte Arturo Dell’Acqua Bellavitis, Aldo Colonetti, Alessandro Guerriero, Giulio Iacchetti e Maurizio Vitta, che, insieme con gli autori, parleranno dei processi culturali e creativi che, negli anni più recenti, hanno portato a una profonda trasformazione del modo di fare design in tutti i settori della produzione.
Numerosi incontri saranno dedicati all’editoria anche ad Artefiera-Art first, in programma da giovedì 24 a lunedì 28 gennaio a Bologna, negli spazi del Quartiere fieristico, dove sbarcheranno numerose case editrici italiane, da Damiani a Gli Ori, da Umberto Allemandi a Mazzotta, da Electa a Skira.
Tra gli appuntamenti di Words on Art da appuntarsi in agenda, tutti in programma allo spazio Art Cafè e pubblicizzati sul sito www.artefiera.bolognafiere.it/eventi, si segnala la presentazione del catalogo ragionato di Giuseppe Uncini, edito da Silvana editoriale e curato da Bruno Corà (sabato 26 gennaio, ore 17.30), nel quale viene ripercorsa in modo esaustivo e in sequenza cronologica – con fotografie di ogni singola opera e didascalie che ne offrono una dettagliata descrizione, nonché le indicazioni delle relative mostre – l’evoluzione del lavoro dell’artista marchigiano, a cominciare dai suoi primi anni di attività, negli anni cinquanta del Novecento, fino al 2007.
Tra le novità si segnala, infine, il prezioso volume Album Villers ou l’Imaginaire Portatif, curata da Luca Traini e Debora Ferrari, per le edizioni TraRariTIPI_Fabbrica arte onlus, presentato nei giorni scorsi ad Aosta. La monografica raccoglie, per la prima volta in modo esaustivo, l’opera fotografica e quella artistica del maestro francese André Villers, artista che lavorò a fianco di Picasso, Prévert, Cocteau, César, Hartung, Leo Ferré, Brassai, Doisneau, Ionesco, Aragon, e ritrasse molti dei maggiori esponenti della cultura europea del secolo scorso da Mirò a Le Corbusier, da Guttuso ad Arp, da Boulez a Ponge. Pagine critiche, biografiche, scritti dell’artista e circa 150 immagini tra i ritratti, le fotoelaborazioni e i découpages del maestro compongono la pubblicazione, realizzata in collaborazione con Eurotravel.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) André Villers, Fotoritratto di Pablo Picasso [L’immagine è stata fornita da Fabbrica Arte onlus] (fig. 2) Copertina del volume Trans-Design. L’identità ibrida dei prodotti di inizio millennio di Gianluca Sgalippa e Jacqueline Ceresoli; (fig. 3) Copertina del volume Dipingere farfalle. Giove, Mercurio e la Virtù di Dosso Dossi: un elogio dell’otium e della pittura per Alfonso I d’Este di Vincenzo Farinella; (fig. 4) Copertina del volume Alle origini del fotografico. Lettura di Lettura di The Pencil of Nature (La matita della natura)
Informazioni utili
Vincenzo Farinella, Dipingere farfalle. Giove, Mercurio e la Virtù di Dosso Dossi: un elogio dell’otium e della pittura per Alfonso I d’Este, Polistampa, Firenze 2007. Collana: I Grani. Dati tecnici: cm 12x17, pp. 104, ill. col., cart.. ISBN: 978-88-596-0267-5. Prezzo: € 12.00. Informazioni: Polistampa, via Livorno, 8/32 - 50142 Firenze, tel. 055.737871 (n. 15 linee), info@polistampa.com. Sito web: www.polistampa.com.
Roberto Signorini, Alle origini del fotografico. Lettura di The Pencil of Nature (1844-46) di William Henry Fox Talbot, Clueb–Petite Plaisance, Bologna 2007. Collana: Mediaversi. Dati tecnici: pp. 524, ill. b/n 70, ISBN: 978-88-491-2740-9. Prezzo: € 35.00. Informazioni: Casa editrice Clueb scarl, via Marsala 31 - 40126 Bologna, tel. 051.220736, fax. 051.237758. Sito web: www.clueb.eu.
Gianluca Sgalippa e Jacqueline Ceresoli, Trans-Design. L’identità ibrida dei prodotti di inizio millennio, Tecniche Nuove, Milano 2008. Dati tecnici: 24 x 30 cm, pp. 240, ill. 330. ISBN: 978-88-481-2189-7. Prezzo: € 49.00. Informazioni: Tecniche Nuove Spa, via Eritrea 21 -20157 Milano, tel. 02.390901. Sito web: www.tecnichenuove.com.
Bruno Corà (a cura di), Uncini. Catalogo ragionato, Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2008. Dati tecnici: pp. 432, cm 26,4 x 31, ill. 130 a colori. ISBN/EAN:97888-3661036-5. Prezzo: € 120.00. Informazioni: Silvana editoriale, via Margherita De Vizzi, 86 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano), tel 02.618361, fax 02.6172464. Sito web: www.silvanaeditoriale.it.
Debora Ferrari e Luca Traini (a cura di), Album Villers ou l’Imaginaire Portatif, edizioni Fabbrica arte, Varese 2007. Collana: TraRariTIPI. Informazioni: Fabbrica arte onlus, via Dalmazia, 56 - 21100 Varese, tel. 0332.334199, e-mail info@fabbrica-arte.com. Sito web: www.fabbrica-arte.com.
L’incontro, cui prenderanno parte Antonio Natali (direttore della Galleria degli Uffizi) e Gianni Venturi (direttore dell'Istituto di studi rinascimentali di Ferrara), offrirà l’occasione per parlare del quadro Giove, Mercurio e la Virtù (1524) di Dosso Dossi, al centro del piccolo volume di Farinella, e della nuova collana I Grani, nata con l'intento d'offrire libri di formato agile, di lettura piacevole e al contempo educativa, dedicati ciascuno a un'opera sola.
Sempre oggi, martedì 22 gennaio, a Milano, nelle sale del Civico archivio fotografico del Castello sforzesco, si tiene, alle 18.00, la presentazione del libro Alle origini del fotografico. Lettura di The Pencil of Nature (La matita della natura), dedicato a un testo dell’inglese William Henry Fox Talbot, tra gli inventori e primi pionieri della tecnica fotografica.
Considerato la prima riflessione tecnica e teorica sulla fotografia, il volume The Pencil of Nature, che venne dato alle stampe tra il 1844 e il 1846, è stato recentemente tradotto in italiano da Roberto Signorini e pubblicato dalla casa editrice bolognese Clueb–Petite Plaisance, insieme con un corposo saggio introduttivo ricco di spunti e suggerimenti.
In questo testo lo studioso italiano, che presenterà la sua ultima fatica editoriale con Pierangelo Cavanna e Franco Vaccari, non solo contestualizza storicamente il lavoro di Talbot nell’ambito dell’Inghilterra del suo tempo, così ricca di fermenti culturali e innovazioni tecnologiche, ma pone anche l’opera del fotografo inglese alle origini di una serie di riflessioni teoriche che hanno animato il dibattito sul tema del «fotografico» negli ultimi decenni della cultura a noi contemporanea: Talbot anticipa, secondo Roberto Signorini, quella che, mezzo secolo dopo, sarà la concezione della fotografia come icona e come indice, mutuata dal filosofo statunitense Charles S. Pierce, e che trova riscontro anche negli scritti teorici di autori quali Susan Sontag, Roland Barthes e Rosalind Krauss.
Milano ospita anche, nel Salone d’onore della Triennale, la presentazione del volume Trans-Design. L’identità ibrida dei prodotti di inizio millennio, scritto da Gianluca Sgalippa e Jacqueline Ceresoli per la milanese Tecniche Nuove. All’incontro, in programma alle 18.30 di mercoledì 23 gennaio, prenderanno parte Arturo Dell’Acqua Bellavitis, Aldo Colonetti, Alessandro Guerriero, Giulio Iacchetti e Maurizio Vitta, che, insieme con gli autori, parleranno dei processi culturali e creativi che, negli anni più recenti, hanno portato a una profonda trasformazione del modo di fare design in tutti i settori della produzione.
Numerosi incontri saranno dedicati all’editoria anche ad Artefiera-Art first, in programma da giovedì 24 a lunedì 28 gennaio a Bologna, negli spazi del Quartiere fieristico, dove sbarcheranno numerose case editrici italiane, da Damiani a Gli Ori, da Umberto Allemandi a Mazzotta, da Electa a Skira.
Tra gli appuntamenti di Words on Art da appuntarsi in agenda, tutti in programma allo spazio Art Cafè e pubblicizzati sul sito www.artefiera.bolognafiere.it/eventi, si segnala la presentazione del catalogo ragionato di Giuseppe Uncini, edito da Silvana editoriale e curato da Bruno Corà (sabato 26 gennaio, ore 17.30), nel quale viene ripercorsa in modo esaustivo e in sequenza cronologica – con fotografie di ogni singola opera e didascalie che ne offrono una dettagliata descrizione, nonché le indicazioni delle relative mostre – l’evoluzione del lavoro dell’artista marchigiano, a cominciare dai suoi primi anni di attività, negli anni cinquanta del Novecento, fino al 2007.
Tra le novità si segnala, infine, il prezioso volume Album Villers ou l’Imaginaire Portatif, curata da Luca Traini e Debora Ferrari, per le edizioni TraRariTIPI_Fabbrica arte onlus, presentato nei giorni scorsi ad Aosta. La monografica raccoglie, per la prima volta in modo esaustivo, l’opera fotografica e quella artistica del maestro francese André Villers, artista che lavorò a fianco di Picasso, Prévert, Cocteau, César, Hartung, Leo Ferré, Brassai, Doisneau, Ionesco, Aragon, e ritrasse molti dei maggiori esponenti della cultura europea del secolo scorso da Mirò a Le Corbusier, da Guttuso ad Arp, da Boulez a Ponge. Pagine critiche, biografiche, scritti dell’artista e circa 150 immagini tra i ritratti, le fotoelaborazioni e i découpages del maestro compongono la pubblicazione, realizzata in collaborazione con Eurotravel.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) André Villers, Fotoritratto di Pablo Picasso [L’immagine è stata fornita da Fabbrica Arte onlus] (fig. 2) Copertina del volume Trans-Design. L’identità ibrida dei prodotti di inizio millennio di Gianluca Sgalippa e Jacqueline Ceresoli; (fig. 3) Copertina del volume Dipingere farfalle. Giove, Mercurio e la Virtù di Dosso Dossi: un elogio dell’otium e della pittura per Alfonso I d’Este di Vincenzo Farinella; (fig. 4) Copertina del volume Alle origini del fotografico. Lettura di Lettura di The Pencil of Nature (La matita della natura)
Informazioni utili
Vincenzo Farinella, Dipingere farfalle. Giove, Mercurio e la Virtù di Dosso Dossi: un elogio dell’otium e della pittura per Alfonso I d’Este, Polistampa, Firenze 2007. Collana: I Grani. Dati tecnici: cm 12x17, pp. 104, ill. col., cart.. ISBN: 978-88-596-0267-5. Prezzo: € 12.00. Informazioni: Polistampa, via Livorno, 8/32 - 50142 Firenze, tel. 055.737871 (n. 15 linee), info@polistampa.com. Sito web: www.polistampa.com.
Roberto Signorini, Alle origini del fotografico. Lettura di The Pencil of Nature (1844-46) di William Henry Fox Talbot, Clueb–Petite Plaisance, Bologna 2007. Collana: Mediaversi. Dati tecnici: pp. 524, ill. b/n 70, ISBN: 978-88-491-2740-9. Prezzo: € 35.00. Informazioni: Casa editrice Clueb scarl, via Marsala 31 - 40126 Bologna, tel. 051.220736, fax. 051.237758. Sito web: www.clueb.eu.
Gianluca Sgalippa e Jacqueline Ceresoli, Trans-Design. L’identità ibrida dei prodotti di inizio millennio, Tecniche Nuove, Milano 2008. Dati tecnici: 24 x 30 cm, pp. 240, ill. 330. ISBN: 978-88-481-2189-7. Prezzo: € 49.00. Informazioni: Tecniche Nuove Spa, via Eritrea 21 -20157 Milano, tel. 02.390901. Sito web: www.tecnichenuove.com.
Bruno Corà (a cura di), Uncini. Catalogo ragionato, Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2008. Dati tecnici: pp. 432, cm 26,4 x 31, ill. 130 a colori. ISBN/EAN:97888-3661036-5. Prezzo: € 120.00. Informazioni: Silvana editoriale, via Margherita De Vizzi, 86 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano), tel 02.618361, fax 02.6172464. Sito web: www.silvanaeditoriale.it.
Debora Ferrari e Luca Traini (a cura di), Album Villers ou l’Imaginaire Portatif, edizioni Fabbrica arte, Varese 2007. Collana: TraRariTIPI. Informazioni: Fabbrica arte onlus, via Dalmazia, 56 - 21100 Varese, tel. 0332.334199, e-mail info@fabbrica-arte.com. Sito web: www.fabbrica-arte.com.
lunedì 21 gennaio 2008
La Guggenheim a Venezia? Un evento che dura da sessant'anni
Tempo di bilanci e di progetti per il futuro alla collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
Sono di questi giorni i dati di affluenza dei visitatori per l’anno 2007. Dati che fanno registrare un nuovo record per il piccolo e affascinante spazio espositivo sul Canal Grande, i cui cancelli sono stati varcati da 378.613 persone. «Nei 314 giorni di apertura, la media giornaliera» – spiegano dal museo lagunare - «è stata di 1.206 presenze: i gruppi sono stati ben 855, di cui 647 provenienti da scuole italiane e straniere, per un totale di 25.201 visitatori. A queste presenze» – raccontano ancora dalla Guggenheim - «si sommano gli oltre 8.395 studenti che hanno partecipato ai programmi didattici del museo, oltre 500 insegnanti e le circa 9.000 persone che hanno visitato la collezione in occasione di inaugurazioni, eventi istituzionali, eventi e visite speciali che nel 2007 hanno raggiunto quota 68».
Forte di questi dati, la collezione lagunare guarda al futuro. Nel 2008, una serie di eventi - da mostre temporanee a conferenze e dibattiti, da laboratori didattici a visite guidate gratuite e proiezioni di film in giardino - ripercorreranno i momenti che hanno segnato la vita della mitica Peggy Guggenheim, dal suo arrivo a Venezia, sessant’anni fa, attraverso la storia delle opere della sua collezione, dei suoi amici artisti, del suo talento e del suo amore per l’arte.
Era il 1948 quando Rodolfo Pallucchini, allora Segretario generale della Biennale, invitava l’eccentrica collezionista americana a esporre la propria, già leggendaria, collezione al Padiglione della Grecia, Paese all’epoca impegnato nella guerra civile. Arrivarono così in Italia, per la prima volta, grandi rappresentanti dell’espressionismo astratto americano, artisti quali Jackson Pollock, Arshile Gorky e Mark Rothko. Appena un anno più tardi Peggy Guggenheim acquistava il settecentesco palazzo Venier dei Leoni, prezioso scrigno sul Canal Grande che da allora custodisce la sua collezione, la più importante in Italia per l’arte europea e americana della prima metà del Novecento.
Durante i trent’anni trascorsi a Venezia, Peggy Guggenheim continuò instancabilmente a collezionare opere d’arte e ad appoggiare artisti internazionali e locali, come Edmondo Bacci e Tancredi Parmeggiani. Nel 1969 Peggy decise di donare il palazzo e le opere d’arte alla Fondazione Solomon R. Guggenheim, creata nel 1937 dallo zio Solomon per amministrare la propria collezione e il museo a New York, lasciando così ai posteri una straordinaria collezione che vanta capolavori di indiscussi di maestri del calibro di Pablo Picasso, Salvador Dalì, Max Ernst, Piet Mondrian, Kasimir Malevich, Marc Chagall, Giorgio de Chirico e Marcel Duchamp.
Per ripercorre la “geografia” di Peggy Guggenheim e per approfondire l’importanza dei suoi legami con le avanguardie americane e la sua influenza all’interno del panorama artistico veneziano degli anni ‘40 e ’50, la collezione lagunare sta organizzando due rassegne temporanee.
Si inizia questa estate con l’attesa mostra Coming of Age: American Art, 1850s to 1950s (28 giugno–12 ottobre), che allinea oltre settanta dipinti e sculture, perfetto documento dei complessi e contraddittori impulsi che nell’arco di un secolo hanno spinto gli artisti d’oltreoceano verso la ricerca di un linguaggio pittorico propriamente americano. «Partendo dai dipinti della Hudson River School, si passa» – spiegano dalla collezione Guggenheim - «alle opere dell’Impressionismo americano, al realismo di Homer e Eakins, alla Ash Can School, per arrivare al primo modernismo americano con gli artisti della galleria 291 di Alfred Stieglitz (O’Keeffe, Marin e Dove), a Hopper e Davis, all’astrattismo geometrico e infine all’espressionismo astratto di Pollock, Baziotes e Gottlieb, tutti artisti che, attraverso una rottura definitiva con le tradizioni, hanno portato l’arte americana al centro della scena internazionale».
L’autunno porta, invece, sul Canal Grande la mostra Carlo Cardazzo. Una nuova visione dell’arte (1° novembre–9 febbraio 2009), curata da Luca Massimo Barbero, che ruota attorno all’eclettica personalità del mecenate, collezionista, editore e gallerista veneziano, e ne mette in evidenza la molteplicità degli interessi e la straordinaria attualità del modo di intendere e promuovere l’arte attraverso innovative strategie culturali. Documenti, oggetti, pubblicazioni e alcuni iconici capolavori forniscono una panoramica storico-artistica su questo grande protagonista del Novecento, creando un vero e proprio percorso in grado di narrare al visitatore la vita stessa degli artisti e con essa la loro avventura d’avanguardia.
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Sono di questi giorni i dati di affluenza dei visitatori per l’anno 2007. Dati che fanno registrare un nuovo record per il piccolo e affascinante spazio espositivo sul Canal Grande, i cui cancelli sono stati varcati da 378.613 persone. «Nei 314 giorni di apertura, la media giornaliera» – spiegano dal museo lagunare - «è stata di 1.206 presenze: i gruppi sono stati ben 855, di cui 647 provenienti da scuole italiane e straniere, per un totale di 25.201 visitatori. A queste presenze» – raccontano ancora dalla Guggenheim - «si sommano gli oltre 8.395 studenti che hanno partecipato ai programmi didattici del museo, oltre 500 insegnanti e le circa 9.000 persone che hanno visitato la collezione in occasione di inaugurazioni, eventi istituzionali, eventi e visite speciali che nel 2007 hanno raggiunto quota 68».
Forte di questi dati, la collezione lagunare guarda al futuro. Nel 2008, una serie di eventi - da mostre temporanee a conferenze e dibattiti, da laboratori didattici a visite guidate gratuite e proiezioni di film in giardino - ripercorreranno i momenti che hanno segnato la vita della mitica Peggy Guggenheim, dal suo arrivo a Venezia, sessant’anni fa, attraverso la storia delle opere della sua collezione, dei suoi amici artisti, del suo talento e del suo amore per l’arte.
Era il 1948 quando Rodolfo Pallucchini, allora Segretario generale della Biennale, invitava l’eccentrica collezionista americana a esporre la propria, già leggendaria, collezione al Padiglione della Grecia, Paese all’epoca impegnato nella guerra civile. Arrivarono così in Italia, per la prima volta, grandi rappresentanti dell’espressionismo astratto americano, artisti quali Jackson Pollock, Arshile Gorky e Mark Rothko. Appena un anno più tardi Peggy Guggenheim acquistava il settecentesco palazzo Venier dei Leoni, prezioso scrigno sul Canal Grande che da allora custodisce la sua collezione, la più importante in Italia per l’arte europea e americana della prima metà del Novecento.
Durante i trent’anni trascorsi a Venezia, Peggy Guggenheim continuò instancabilmente a collezionare opere d’arte e ad appoggiare artisti internazionali e locali, come Edmondo Bacci e Tancredi Parmeggiani. Nel 1969 Peggy decise di donare il palazzo e le opere d’arte alla Fondazione Solomon R. Guggenheim, creata nel 1937 dallo zio Solomon per amministrare la propria collezione e il museo a New York, lasciando così ai posteri una straordinaria collezione che vanta capolavori di indiscussi di maestri del calibro di Pablo Picasso, Salvador Dalì, Max Ernst, Piet Mondrian, Kasimir Malevich, Marc Chagall, Giorgio de Chirico e Marcel Duchamp.
Per ripercorre la “geografia” di Peggy Guggenheim e per approfondire l’importanza dei suoi legami con le avanguardie americane e la sua influenza all’interno del panorama artistico veneziano degli anni ‘40 e ’50, la collezione lagunare sta organizzando due rassegne temporanee.
Si inizia questa estate con l’attesa mostra Coming of Age: American Art, 1850s to 1950s (28 giugno–12 ottobre), che allinea oltre settanta dipinti e sculture, perfetto documento dei complessi e contraddittori impulsi che nell’arco di un secolo hanno spinto gli artisti d’oltreoceano verso la ricerca di un linguaggio pittorico propriamente americano. «Partendo dai dipinti della Hudson River School, si passa» – spiegano dalla collezione Guggenheim - «alle opere dell’Impressionismo americano, al realismo di Homer e Eakins, alla Ash Can School, per arrivare al primo modernismo americano con gli artisti della galleria 291 di Alfred Stieglitz (O’Keeffe, Marin e Dove), a Hopper e Davis, all’astrattismo geometrico e infine all’espressionismo astratto di Pollock, Baziotes e Gottlieb, tutti artisti che, attraverso una rottura definitiva con le tradizioni, hanno portato l’arte americana al centro della scena internazionale».
L’autunno porta, invece, sul Canal Grande la mostra Carlo Cardazzo. Una nuova visione dell’arte (1° novembre–9 febbraio 2009), curata da Luca Massimo Barbero, che ruota attorno all’eclettica personalità del mecenate, collezionista, editore e gallerista veneziano, e ne mette in evidenza la molteplicità degli interessi e la straordinaria attualità del modo di intendere e promuovere l’arte attraverso innovative strategie culturali. Documenti, oggetti, pubblicazioni e alcuni iconici capolavori forniscono una panoramica storico-artistica su questo grande protagonista del Novecento, creando un vero e proprio percorso in grado di narrare al visitatore la vita stessa degli artisti e con essa la loro avventura d’avanguardia.
Didascalie delle immagini
(fig. 1, 2, 3) Vedute esterne della Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia
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Collezione Peggy Guggenheim - Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 - Venezia. Orari: 10.00-18.00; chiuso il martedì. Ingresso: intero € 10.00; ridotto € 8.00; studenti € 5.00; gratuito 0-10 anni. Informazioni: tel. 041.2405411, fax 041.5206885, e-mail: info@guggenheim-venice.it. Sito web: www.guggenheim-venice.it.
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venerdì 18 gennaio 2008
«Why», la normalità del quotidiano a passo di danza
Un coinvolgente inno all’ottimismo e alla gioia di vivere, dal ritmo adrenalinico e dall’energia contagiosa: ecco WHY…be extraordinary when you can be yourself?, apprezzato spettacolo del coreografo californiano Daniel Ezralow (già leader dei Momix), che mercoledì 23 gennaio (ore 20.30) fa tappa in Svizzera, al Palazzo dei Congressi di Lugano, nell’ambito della stagione cittadina Danza che ti passa.
Sul palco una compagnia di dieci danzatori: sette ballerini, con alle spalle successi a Broadway e con il Cinque du Soleil, e tre giovani talenti affermatisi con il reality show Amici di Maria De Filippi: Santo Giuliano, Roberta Miolla e Jessica Villotta.
«Perché essere straordinario quando puoi essere te stesso?», recita il sottotitolo dello spettacolo, un vero e proprio «real people dance», una danza che vuole celebrare la magia della normalità e del quotidiano.
Daniel Ezralow, una delle menti più geniali della danza contemporanea, ironizza, infatti, sulla moderna ossessione di voler apparire a ogni costo. Mette gustosamente in ridicolo il modo in cui troppi si affannano a inseguire ricchezza, bellezza e popolarità secondo gli stereotipi proposti da certi media e dalla moltitudine dei reality show.
L’idea è quella di evidenziare il comico contrasto tra le «vite clonate» di chi insegue ciecamente dei modelli preconfezionati di successo, e le «vite normali» di chi invece sceglie semplicemente di essere se stesso. Lo spettacolo alterna momenti di giocosa ironia a momenti di poesia, numeri di esilarante comicità ad altri che sono un’esplosione contagiosa di incontenibile gioia. Ad assecondare il tutto un appassionante mix musicale che spazia dai Beatles agli U2, da Ludovico Einaudi a Lesley Gore e David Lang.
Why rappresenta un momento di maturazione per Daniel Ezralow, diventato icona dell’ottimismo e sex-symbol pieno di energia e vitalità. Formatosi alla scuola acrobatica di Paul Taylor e di Lar Lubotitch, Ezralow si è imposto dapprima come ballerino di punta dei Momix sotto la guida di Pandleton. Ha quindi fondato una propria compagnia, quella degli Iso, sigla dello slogan che da sempre ispira la sua attività: «I am So Optimist». È poi approdato al musical (Tosca di Lucio Dalla), al mondo della moda, e musicale (video per U2, Bowie, Bocelli) e del cinema (film con Bellocchio, Wertmüller, Gassman), fino a concepire spettacoli di successo come White Man Sleep con la star Alessandra Ferri e Aeros con i ginnasti rumeni.
La rassegna luganese Danza che ti passa prevede altri due appuntamenti: Tiger Dancing (martedì 22 aprile, ore 20.30) con la compagnia del danzatore nigeriano Henri Oguike, e Fast Food (domenica 27 aprile, ore 20.30), con gli olandesi Introdans.
Dopo Lugano, lo show di Daniel Ezralow toccherà, invece, le piazze italiane di Gorizia, Vicenza, Varese, Carpi, Bari, Roma. L’intero calendario della tournée è reperibile sul sito: www.danielezralow.it/it/why/tournee.
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Curiosando nel Web
Sul palco una compagnia di dieci danzatori: sette ballerini, con alle spalle successi a Broadway e con il Cinque du Soleil, e tre giovani talenti affermatisi con il reality show Amici di Maria De Filippi: Santo Giuliano, Roberta Miolla e Jessica Villotta.
«Perché essere straordinario quando puoi essere te stesso?», recita il sottotitolo dello spettacolo, un vero e proprio «real people dance», una danza che vuole celebrare la magia della normalità e del quotidiano.
Daniel Ezralow, una delle menti più geniali della danza contemporanea, ironizza, infatti, sulla moderna ossessione di voler apparire a ogni costo. Mette gustosamente in ridicolo il modo in cui troppi si affannano a inseguire ricchezza, bellezza e popolarità secondo gli stereotipi proposti da certi media e dalla moltitudine dei reality show.
L’idea è quella di evidenziare il comico contrasto tra le «vite clonate» di chi insegue ciecamente dei modelli preconfezionati di successo, e le «vite normali» di chi invece sceglie semplicemente di essere se stesso. Lo spettacolo alterna momenti di giocosa ironia a momenti di poesia, numeri di esilarante comicità ad altri che sono un’esplosione contagiosa di incontenibile gioia. Ad assecondare il tutto un appassionante mix musicale che spazia dai Beatles agli U2, da Ludovico Einaudi a Lesley Gore e David Lang.
Why rappresenta un momento di maturazione per Daniel Ezralow, diventato icona dell’ottimismo e sex-symbol pieno di energia e vitalità. Formatosi alla scuola acrobatica di Paul Taylor e di Lar Lubotitch, Ezralow si è imposto dapprima come ballerino di punta dei Momix sotto la guida di Pandleton. Ha quindi fondato una propria compagnia, quella degli Iso, sigla dello slogan che da sempre ispira la sua attività: «I am So Optimist». È poi approdato al musical (Tosca di Lucio Dalla), al mondo della moda, e musicale (video per U2, Bowie, Bocelli) e del cinema (film con Bellocchio, Wertmüller, Gassman), fino a concepire spettacoli di successo come White Man Sleep con la star Alessandra Ferri e Aeros con i ginnasti rumeni.
La rassegna luganese Danza che ti passa prevede altri due appuntamenti: Tiger Dancing (martedì 22 aprile, ore 20.30) con la compagnia del danzatore nigeriano Henri Oguike, e Fast Food (domenica 27 aprile, ore 20.30), con gli olandesi Introdans.
Dopo Lugano, lo show di Daniel Ezralow toccherà, invece, le piazze italiane di Gorizia, Vicenza, Varese, Carpi, Bari, Roma. L’intero calendario della tournée è reperibile sul sito: www.danielezralow.it/it/why/tournee.
Didascalie delle immagini
(fig. 1 e fig. 2) Scena dello spettacolo WHY…be extraordinary when you can be yourself? di Daniel Ezralow; (fig. 3) ritratto di Daniel Ezralow
[Le immagini sono state fornite da Sabina Bardelle, ufficio stampa del Dicastero culturale di Lugano]
Informazioni utili
Why... be extraordinary when you can be yourself?. Palazzo dei Congressi, piazza Indipendenza 4 - Lugano. Orari: mercoledì 23 gennaio 2008, ore 20.30. Biglietti: intero fr. 40.- / 30.- / 23.-, ridotto fr. 22.- / 16.- / 13.-. Informazioni: tel. +41(0)58.8667280. Sito web: www.luganoinscena.ch.
Curiosando nel Web
giovedì 17 gennaio 2008
«Arteingenua 2008», un palcoscenico per artisti under 40
«Un nuovo contenitore d’arte, un modo nuovo di mecenatismo, spinto dalla voglia di scoprire, aiutare, capire, valorizzare le complesse e intrecciate forme artistiche che oggi, più che mai, testimoniano le forze racchiuse in una ritrovata purezza creativa, in una necessaria spontaneità del fare arte, in una sempre nuova germinazione di linguaggi pittorici, plastici, multimediali e performativi»: con queste parole Ferdinando Magnino presenta Arteingenua, progetto nato a Brescia nel 2007 con l’intento di valorizzare e promuovere giovani artisti.
Dopo i Notturni dannunziani, che lo scorso settembre hanno animato il Vittoriale degli italiani, e l’evento Arteingenua start, tenutosi in novembre a Milano e a Roma, la società lombarda lancia la prima edizione del Premio Arteingenua 2008: Impatto_arte luogo + relazioni, concorso rivolto a pittori, scultori e fotografi, di qualunque nazionalità e di età compresa tra i 20 e i 40 anni (nati, cioè, tra l’1° gennaio 1968 e il 31 dicembre 1988), che abbiano partecipato almeno a una mostra d’arte personale e/o collettiva.
Unico per ammontare, a livello privato, anche in ambito internazionale, è il montepremi dell’open call: al primo classificato andranno 30.000,00 euro; al secondo 7.000,00 e al terzo 3.000,00, per un totale di 40.000,00 euro stabiliti con l’obiettivo di aiutare i giovani a crescere artisticamente e stimolare lo sviluppo nel loro settore.
Il tema del concorso, le cui iscrizioni sono aperte fino a giovedì 28 febbraio, si sviluppa intorno ai concetti di luogo, relazioni e impatto e a un’altra sessantina di termini ad essi correlati come accaduto, altrove, vivere, istante, ovunque, choc, forma, linea, cerchio, inventare, utopia, non luogo, amare, comunicare e sentire.
Ogni artista potrà partecipare con una o due opere di pittura, scultura e fotografia, inedite o realizzate negli ultimi dodici mesi e mai esposte, che abbiano dimensioni massime fra i 200 x 200 centimetri per i lavori dimensionali e 200 x 150 x 150 per quelli tridimensionali.
Tra le opere pervenute, la giuria composta da personalità di alto profilo selezionate nelle realtà della critica, del giornalismo d’arte, del collezionismo, del design, dalla moda e dei new media (tra di questi si segnalano le presenze di Livia Savorelli, Vanja Strukelj e Giuliano Simonelli) selezionerà una short list di quaranta autori, cui verrà dedicato un evento espositivo sul territorio italiano, corredato da un ampio catalogo.
Per maggiori informazioni è possibile collegarsi al sito Internet riservato al concorso (www.arteingenua.it) e scaricare regolamento e schede di adesione.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Logo di Arteingenua;
Informazioni utili
Premio Arteingenua 2008. Ente banditore: Arteingenua - Brescia. Quota di partecipazione: nessuna. Informazioni: Arteingenua spa, viaCorfù, 106 - 25124 Brescia, tel. 030.2422111, e-mail: galleria@ghiggini.it, Sito web: www.arteingenua.it. Data di consegna: 28 febbraio 2008.
Dopo i Notturni dannunziani, che lo scorso settembre hanno animato il Vittoriale degli italiani, e l’evento Arteingenua start, tenutosi in novembre a Milano e a Roma, la società lombarda lancia la prima edizione del Premio Arteingenua 2008: Impatto_arte luogo + relazioni, concorso rivolto a pittori, scultori e fotografi, di qualunque nazionalità e di età compresa tra i 20 e i 40 anni (nati, cioè, tra l’1° gennaio 1968 e il 31 dicembre 1988), che abbiano partecipato almeno a una mostra d’arte personale e/o collettiva.
Unico per ammontare, a livello privato, anche in ambito internazionale, è il montepremi dell’open call: al primo classificato andranno 30.000,00 euro; al secondo 7.000,00 e al terzo 3.000,00, per un totale di 40.000,00 euro stabiliti con l’obiettivo di aiutare i giovani a crescere artisticamente e stimolare lo sviluppo nel loro settore.
Il tema del concorso, le cui iscrizioni sono aperte fino a giovedì 28 febbraio, si sviluppa intorno ai concetti di luogo, relazioni e impatto e a un’altra sessantina di termini ad essi correlati come accaduto, altrove, vivere, istante, ovunque, choc, forma, linea, cerchio, inventare, utopia, non luogo, amare, comunicare e sentire.
Ogni artista potrà partecipare con una o due opere di pittura, scultura e fotografia, inedite o realizzate negli ultimi dodici mesi e mai esposte, che abbiano dimensioni massime fra i 200 x 200 centimetri per i lavori dimensionali e 200 x 150 x 150 per quelli tridimensionali.
Tra le opere pervenute, la giuria composta da personalità di alto profilo selezionate nelle realtà della critica, del giornalismo d’arte, del collezionismo, del design, dalla moda e dei new media (tra di questi si segnalano le presenze di Livia Savorelli, Vanja Strukelj e Giuliano Simonelli) selezionerà una short list di quaranta autori, cui verrà dedicato un evento espositivo sul territorio italiano, corredato da un ampio catalogo.
Per maggiori informazioni è possibile collegarsi al sito Internet riservato al concorso (www.arteingenua.it) e scaricare regolamento e schede di adesione.
Didascalie delle immagini
(fig. 1) Logo di Arteingenua;
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Premio Arteingenua 2008. Ente banditore: Arteingenua - Brescia. Quota di partecipazione: nessuna. Informazioni: Arteingenua spa, viaCorfù, 106 - 25124 Brescia, tel. 030.2422111, e-mail: galleria@ghiggini.it, Sito web: www.arteingenua.it. Data di consegna: 28 febbraio 2008.
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