ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 14 luglio 2025

«Le stanze di Luchino Visconti», sul Lago di Como un percorso multimediale tra storia e cinema

«Giorni felici in riva al Lario. Facevamo progetti con i miei fratelli e scoppiava puntuale il temporale. Contrariati restavamo in silenzio attaccati ai vetri già rigati di pioggia. Qualche volta si dormiva sull’erba, nel letargo pomeridiano in un fremito di grilli e di cicale. A sera porgevamo ai genitori il viso stanco di sonno. Poi veniva l’autunno e noi ragazzi eravamo tristi per la riapertura delle scuole». Fu subito amore fra il regista Luchino Visconti e il Lago di Como, sulle cui sponde, nella cittadina di Cernobbio, si trovava la residenza estiva di famiglia: la sfarzosa e monumentale Villa Erba, gioiello architettonico concepito secondo l'ispirazione di tipo manierista alessiano da Angelo Savoldi e Giovan Battista Borsani, con al suo interno le ricche decorazioni di Angelo Lorenzoli e gli affreschi di carattere figurativo di Ernesto Fontana, e tutto intorno un parco con alberi secolari e lussureggianti giardini a filo d’acqua.

Voluta da Anna Brivio e realizzata tra il 1898 e il 1901 da Luigi Erba, erede dell’industriale farmaceutico Carlo Erba, a rappresentanza dello status e del prestigio della famiglia, la villa venne ereditata dalla figlia Carla, che sposò proprio a Cernobbio il duca Giuseppe Visconti di Modrone, il padre di Luchino, la cui stirpe, dalle tradizioni secolari, era indissolubilmente legata alla storia della città di Milano.

In questo incantevole scenario, il regista lombardo, padre del Neorealismo italiano, trascorse le lunghe estati dell'infanzia tra passeggiate nella natura, corse in bicicletta, bagni nel lago, letture, lezioni di pianoforte e giocose schermaglie con i suoi sei fratelli.
In questa elegante residenza nobiliare, sorta sui terreni di un'antica casa cluniacense riservata alla vita delle suore benedettine e dedicata a santa Maria Assunta, il cineasta di «Senso» (1954) e «Bellissima» (1951) soggiornò più volte anche da adulto, ospitando amici e colleghi come Franco Zeffirelli, Helmut Berger, Alain Delon. E vi ritornò, nell’ultima parte della vita, ormai minato nella salute, per farne il suo rifugio creativo, riadattando l’ex scuderia a sala di montaggio per completare la lavorazione del celeberrimo «Ludwig» (1973).

Mai apparsa in uno dei suoi film, Villa Erba fu, in realtà, una vera e propria musa per Luchino Visconti, un’inesauribile fonte di ispirazione per le atmosfere e le ambientazioni da lui create. La celebre e sontuosa scena del ballo nel «Gattopardo» (1962), con il principe Fabrizio di Salina (Burt Lancaster), Angelica Sedara (Claudia Cardinale) e Tancredi Falconeri (Alain Delon), seppure girata nelle sale di Palazzo Gangi a Palermo, è una reminiscenza delle soirée che si tenevano nella villa lariana, simbolo di prestigio sociale e di vivacità culturale con il loro brulicare di politici, artisti e intellettuali del tempo.
L’ambientazione della triste darsena nella placida località termale della Baviera, Bad Wiessee, nel quale è ambientato il film «La caduta degli dei» (1969), è volutamente simile allo specchio d’acqua antistante alla dimora di Cernobbio.
Il paesaggio malinconico di «Morte a Venezia» (1971), con le sue foschie che rendono palpabile il disagio interno vissuto dal protagonista, non può non richiamare alla mente l’atmosfera crepuscolare del Lago di Como nei giorni d’autunno. E anche in «Ludwig», il film sulla vita di Ludovico II di Baviera, il «re pazzo» morto per annegamento, è possibile riscoprire le atmosfere lariane care al regista, quelle che ammirava dalle stanze della sua abitazione, veri e propri capolavori improntati al gusto Liberty di inizio Novecento, dove ogni finestra era - ed è - un quadro che raffigura uno scorcio del lago, con il suo paesaggio verdeggiante e l’azzurro dell’acqua.

Dal 1986 Villa Erba, oggi proprietà di un consorzio pubblico-privato, è un centro congressuale e un polo fieristico di fama mondiale, che non dimentica la sua storia e i suoi legami con il cinema, come dimostra il nuovo progetto culturale permanente, visitabile esclusivamente in occasione di eventi speciali, giornate dedicate o su prenotazione: «Le stanze di Luchino Visconti». Si tratta di un percorso espositivo multimediale e immersivo - a cura di OLO creative farm e con l’allestimento tecnologico di Neo Tech srl -, che, attraverso l’impiego di tecnologie digitali all’avanguardia, quali proiezioni immersive in 4K, videomapping e suono spazializzato, racconta la vita e l’opera del regista milanese, così come l’identità della villa che fu il suo «luogo del cuore» e la culla di una poetica cinematografica sontuosa, malinconica e irrimediabilmente elegante.
Le voci che accompagnano il visitatore sono frutto del lavoro congiunto di Stefano Dragone per la versione in italiano e di Peter Baker per quella inglese; la sonorizzazione è firmata da Massimo Colombo; i testi sono a cura di Joao Maria Figueira.

Sei sono le sale che ospitano il percorso espositivo. Si inizia con la «Stanza della storia», dove tre schermi con fotografie d’epoca e disegni architettonici originali, digitalizzati e restaurati in 4k, raccontano il passato ricco e stratificato dell’edificio lacustre, non solo scenario di vita quotidiana e mondana, ma anche fonte inesauribile di suggestioni per l’inconfondibile estetica viscontiana con quel suo sentore di aristocratica decadenza, che si respirava negli anni della Belle Époque, portato sul grande schermo nel «Gattopardo».
Questo film, Palma d’oro a Cannes, è al centro anche del racconto che anima la «Stanza del tempo», con una linea cronologica in forma di pellicola, che narra le principali tappe della vita di Luchino Visconti, dalla nascita agli esordi, dai grandi successi internazionali agli ultimi giorni. Ed è protagonista anche nella «Stanza delle emozioni», dove una proiezione panoramica a 360° e un sofisticato sistema di audio spazializzato avvolgono il pubblico in un flusso continuo di immagini e suoni, tratti da film come «Rocco e i suoi fratelli» o «Morte a Venezia», offrendo una lettura emotiva e sensoriale di un linguaggio cinematografico unico, sospeso «tra bellezza, memoria e tragico splendore».

Il viaggio prosegue con la «Stanza dei paesaggi», dove un videomapping trasforma arredi e architetture in un omaggio al «mito del Lario», mostrando come, fin dall’epoca romana, le ville affacciate sul lago siano state concepite non solo come luoghi di residenza, ma anche come strumenti di celebrazione della bellezza naturale. Davanti agli occhi dei visitatori scorrono così le immagini delle ville Pliniana, d’Este, Melzi e Carlotta, ma anche scorci con giardini all’italiana e all’inglese, colline, cime montuose e darsene, «dando vita a un mondo di proporzioni armoniche e atmosfere contemplative», che intende celebrare il paesaggio come costruzione culturale.

Mentre nella camera da letto è stata data realizzata, tramite un’installazione sonora, la «Stanza dei suoni e dei racconti», un luogo che ci immerge tra le voci, i rumori e i silenzi che hanno caratterizzato l’infanzia e la giovinezza di Luchino Visconti. «Le lezioni di pianoforte all’alba, prima del ginnasio, il suono deciso dei tacchi della sua insegnante, la formazione musicale della madre Carla Erba, pianista appassionata, e le indimenticabili sere d’estate a Villa Erba, quando dal salone al primo piano lei suonava con le finestre aperte, rimangono impressi – si legge nella presentazione del percorso espositivo - nella memoria del regista come impronte sonore indelebili».

Infine, la «Stanza della memoria dell’acqua» trasforma lo storico bagno in marmo della dimora lariana (uno dei primi, a inizio Novecento, a essere dotato di acqua calda corrente) in un «pozzo di luce», dove un’installazione visiva e sensoriale, con un flusso di «immagini liquide e cangianti», racconta i film del regista milanese nei quali è presente l’elemento acquatico, metafora, di volta in volta, di tormento, riflessione, passione e quiete.

Un’occasione, dunque, nuova, quella del percorso multimediale «Le stanze di Luchino Visconti», per conoscere storie, segreti e suggestioni di Villa Erba a Cernobbio, «una vera villa lombarda, tanto cara», per usare le parole del regista milanese, che, con le sue ampie scalinate digradanti verso il lago e la grande torretta panoramica, ha fatto da set a film come «Ocean’s Twelve» e «Murder Mistery», portando la bellezza del Lago di Como sui grandi schermi di tutto il mondo. 

Didascalie delle immagini
Fotografie di Andrea Butti

Informazioni utili 

venerdì 11 luglio 2025

«Mercantia», ritorna a Certaldo il festival del teatro di strada. Spettacoli e mostre ricordano Giovanni Boccaccio a 650 anni dalla morte

Quaranta compagnie teatrali
e oltre centoventi artisti italiani e internazionali per cinque giorni all’insegna di musica, performance aeree, esibizioni di danza acrobatica e verticale, parate, equilibrismo, giocoleria, clownerie, appuntamenti con i cantastorie, spettacoli circensi e installazioni: si potrebbe riassumere così il programma di «Mercantia», il festival di teatro di strada che, da mercoledì 16 a domenica 20 luglio, animerà il borgo medievale di Certaldo, a pochi chilometri da Firenze.
Dai giardini segreti alle cripte, dalle piazze alle terrazze panoramiche, tra affreschi e mattoni rossi, la città toscana che diede i natali a Giovanni Boccaccio è pronta a trasformarsi ancora una volta, la trentasettesima dal 1988, anno di inizio della manifestazione (che allora portava il nome di «Teatralfestamercatomedievale»), in un meraviglioso palcoscenico a cielo aperto.

Tra sogni e acrobazie, gli spettacoli del festival
Il programma, ideato da Alessandro Gigli e intitolato in questa edizione «Il corpo, il borgo e il sogno», intreccia nove prime nazionali e spettacoli site specific, diciannove appuntamenti tra musica e danza, sei street band e una forte presenza internazionale con undici compagnie provenienti da Germania, Svizzera, Argentina, Finlandia, Giappone, Thailandia, Inghilterra e Paesi Bassi.
Tra gli artisti stranieri ci saranno: i tedeschi Vertical Theater con le loro «acrobazie da nausea», il fantasista latinoamericano Mencho Sosa con il suo «Football Show», l’artista rom Rašid Nikolić con le sue marionette gipsy in viaggio dalla Jugoslavia in guerra all’Italia in pace; e i britannici Graffiti Classics, «un quartetto d’archi comico che non si siede mai», protagonista di uno spassoso viaggio musicale da Beethoven a Elvis per «sedici archi, otto piedi e quattro voci».
Mentre tra i debutti nazionali si segnalano: «Corpo celeste» di ImaginaDanza, «un richiamo a praticare l’invisibile e l’incanto» con Ivana Caffaratti e Daniele Dubbini; «Ritratti a tinte forti» di Teatri d’Imbarco/Benedetta Giuntini, con un omaggio a Pier Paolo Pasolini e al suo «Valzer della toppa»; «eXterni» di Teatrop, una rilettura onirica e itinerante degli «Uccelli» di Aristofane; e «Geisha» di Ada Innocente, un viaggio nella ritualità del Giappone tra samurai, tazzine di tè ed eleganza femminile.
Debutta a «Mercantia» anche «Le donne di Dante» dell’Associazione Palcoscenico, uno spettacolo con racconti inediti, ironici e divertenti, appositamente composti e interpretati dalla scrittrice Sandra Landi, che vedrà in scena anche le musiciste Ilaria Biagini ed Elisabetta Piastri.
Non poteva, poi, mancare un omaggio al padrone di casa, Giovanni Boccaccio, con «Decameron: canzoni e storie», che porterà a Certaldo il talento istrionico di David Riondino, con le ballate raccolte nel libro «Bocca baciata non perde ventura anzi rinnova come fa la luna» (Materiali sonori, 2014). Con lui saranno in scena il filologo Maurizio Fiorilla, professore all’Università Roma3, e i musicisti Eleonora Cardellini, Paolo Antinori e Massimiliano Chiapperi.
Nel bel cartellone di «Mercantia» c’è, poi, anche un riferimento ai tempi bellicosi che stiamo vivendo con lo spettacolo «Un sogno di pace» della Compagnia Elicriso, tratto da «La crociata dei bambini» di Bertolt Brecht, che racconta «un’infanzia orfana di genitori, di riferimenti, di luoghi, di strade da percorrere».
Una serie di presenze definisce, poi, il carattere di questa edizione che parla di sogni e di «desideri nascosti in fondo al cuore», a partire da quello di volare di Leonardo da Vinci, infaticabile ideatore di invenzioni futuristiche, e a quello della fratellanza universale di San Francesco d’Assisi, «il giullare di Dio». Ecco così il «Cantico delle creature» di Ipotesi teatrale, una performance itinerante sugli elementi naturali arricchita dalla magnificenza dei costumi e delle maschere in voga nella Venezia del Settecento, e la danza verticale della compagnia Cafè Lulè sulla Torre di Casa Boccaccio, ma anche i visionari «Birdmen» di Close-Act (Paesi Bassi) e il meccanizzato cavallo «Indigo» della Lumo Company (Finlandia).
Infine, il progetto «Balla Balla Ballerino», idealmente dedicato a Pippo Delbono, porterà a Certaldo il ritmo del tango, dello swing, delle danze irlandesi e del repertorio musicale del sud Italia e delle sue feste paesane, in un viaggio, a cura del gruppo «I musicanti di Bacco» che spazierà dalla pizzica alla tarantella, dalle serenate agli stornelli.

«Mercantia» è da sempre anche artigianato: quello autentico, fatto a mano, che nasce da antichi saperi e continua a parlare con voce contemporanea. Un mercato con banchi variopinti e laboratori artigianali per imparare tecniche antiche come la lavorazione dei metalli, la modellazione dell’argilla, l’intaglio e l’intarsio del legno, l’uso delle erbe palustri racconteranno, nei giorni del festival, «La magia delle mani», o meglio quei movimenti precisi e sinuosi che, con un procedimento che ha il sapore dell’alchimia, plasmano la materia per renderla un oggetto unico e inimitabile.

Dalla collettiva «Amore, Fortuna, Ingegno» all'intervento site-specific «Image», installazioni e mostre sul «Decameron»
In questo 2025, anno in cui si commemorano i seicentocinquanta anni dalla morte di Giovanni Boccaccio, «Mercantia» parla anche il linguaggio dell’arte. Per l’occasione, le novelle del «Decameron» si trasformeranno in installazioni e racconti visivi. Le storie «Frate Cipolla», ambientata proprio a Certaldo, e «Chichibio e la gru» prenderanno vita a Palazzo Pretorio per opera di Francesca Parri, autrice di un lavoro ironico e immersivo fatto di candide piume e di carbone, e di Nicola Genco, ideatore di un omaggio raffinatamente simbolico con delicate sculture dalle forme animalesche che si stagliano verso il cielo.

Mentre al Chiostro del Convento degli Agostiniani, già luogo di meditazione e di silenzio, Serena Tani darà vita al suo «Giardino dell’Utopia», una rilettura in chiave moderna del rifugio dalla peste dei dieci protagonisti del «Decameron» in una villa fuori dalle mura di Firenze.
L’installazione «Image» ricreerà, infatti, uno spazio incantato, tra natura e artificio, abitato da fiori colorati e da uccellini in terracotta che vuole essere un luogo di «bucolica salvezza», «una sorta di paradiso naturale, che – si legge nel libretto con il programma del festival - diventa punto di riflessione per una rinnovata consapevolezza e fuga dal materiale, dalla paura, dalle incertezze […] per rigenerare lo spirito e ripensare un nuovo modo di esistere».
«Zone di sfogo» dalla quotidianità, o meglio da quella che l’artista Alessandro Di Vicino Gaudio chiama la «peste contemporanea della disumanizzazione», verranno create anche con la «Rage Room», in via Castarella, una stanza-esperienza dove «sfogare la rabbia repressa, la frustrazione sedimentata, il senso di impotenza» di fronte a un mondo sempre più veloce e performante. In questo ambiente, dalle pareti fonoassorbenti tappezzate di «graffiti rabbiosi», i visitatori potranno distruggere vecchi televisori su cui scorreranno in loop immagini di guerre, di scene di diritti civili negati, di brutture urbane.

Lasciata la «Rage Room», ci si potrà, quindi, immergere nel cuore del borgo di Certaldo, dove sarà possibile ammirare le gigantografie delle illustrazioni firmate da Claudio Cionini, Maria Ditaranto e Ilaria Leganza per l’anniversario boccaccesco, tutte e tre realizzate sotto la supervisione di Fabio Calvetti.
Nel centro storico sarà allestita anche la mostra diffusa «Amore, Fortuna, Ingegno», con opere pittoriche dagli stili e dalle tecniche differenti, realizzate da sedici artisti - Valentina Barbieri, Veronica Cairo, Anna Casu, Costanza Danielli, Vanessa Gai, Katy Maleki, Marta Martini, Valter Masoni, Giada Matteoli, Renzo Mezzetti, Lucia Pretto, Francesca Santomauro, Stelleconfuse, Sabrina Taddei, Lucia Coccoluto Ferrigni e Carolina Frasconi - che si sono ispirati ai tre temi principali del «Decameron», in un racconto corale che parla della casualità e dell’imprevedibilità degli eventi e della capacità umana di trovare soluzioni originali per superare le difficoltà, anche grazie all’amore.
Mentre nel suggestivo scenario della chiesa dei Santi Tommaso e Prospero saranno esposte le opere che il maestro ceramista Eugenio Taccini, scomparso lo scorso gennaio a 82 anni, ha realizzato per «Mercantia» nel 2003: dieci pannelli che raccontano, con colori sgargianti e una vivace espressività, altrettante novelle della celebre opera boccaccesca.

Ritornando a Palazzo Pretorio, cuore storico e simbolico del borgo toscano, si potrà, infine, visitare «Folds», personale dell’artista Marica Fasoli, con un dipinto ispirato a «Il Corbaccio», un testo in prosa composto da Giovanni Boccaccio nel 1366, noto per la sua forte impronta misogina. L’allestimento, per la curatela di Francesca Parri (così come tutto il programma espositivo del festival), presenterà, inoltre, una quarantina di opere dei cicli «Origami Box» e «Invisible People», l’uno con carte piegate e ripiegate secondo un’antica tecnica giapponese, l’altro con abiti stropicciati che parlano dell’assenza e di «quello che rimane quando il corpo non c’è più».
Completa il percorso un video per ricordare la storia Sadako Sasaki, una bambina esposta alle radiazioni della bomba di Hiroshima, ammalatasi poi di una forma grave di leucemia, che, seguendo un’antica leggenda nipponica, si mise a piegare mille gru per poter esprimere il suo desiderio di salvezza. La ragazzina morì prima di completare il suo progetto; i 356 origami restanti furono realizzati dagli amici, che la ricordarono anche con una statua nel Parco della pace a Hiroshima, oggi simbolo nel mondo del rifiuto profondo di tutte le guerre.

Appuntamento dopo appuntamento, tra sorprese e meraviglie, si arriverà, dunque, al «Gran finale» di «Mercantia»: una colorata e vivace sfilata per le vie del borgo di Certaldo con bande musicali, performer, acrobati e giocolieri. «Un’esplosione di energia e creatività» per salutare il festival e darsi appuntamento al prossimo anno.

Didascalie delle immagini
1. Mercantia - edizione 2024. Foto Manrico Tiberi; 2. Mercantia - edizione 2024. Foto Mauro Donati; 3.  Mercantia - edizione 2024. Foto Manrico Tiberi; 4. Mercantia - edizione 2024. Foto Bianchi; 5. Mercantia - edizione 2024. Foto Manrico Tiberi; 6. Mercantia - edizione 2024. Foto Mauro Donati; 7. Mercantia - edizione 2024. Foto Vulcano; 8. Illustrazione "Firenze medievale" di Claudio Cionini per Boccaccio650; 9. Illustrazione “Lisabetta da Messina – viaggio negli abissi dell’eterno amore” di Maria Ditaranto per Boccaccio650; 10. Illustrazione “La torre” di Ilaria Leganza per Boccaccio650
 

Informazioni utili
Nei giorni di «Mercantia» (dal 16 al 20 luglio 2025) è vietato l'accesso al borgo di Certaldo Alta senza biglietto (l'accesso a Certaldo Bassa è, invece, gratuito). Costo del biglietto: mercoledì, giovedì, venerdì e domenica: intero E 13,00€+ diritto di prevendita; ridotto E 11,00€+ diritto di prevendita | sabato: intero E 15,00€+ diritto di prevendita, ridotto E 13,00€+ diritto di prevendita. Riduzione valida per: bambini da 7 a 14 anni, persone con disabilità, soci Coop (solo mercoledì e giovedì), Soci Touring Club in possesso di tessera associativa in corso di validità. Abbonamento tutti i giorni (escluso il sabato): intero E 40,00€- ridotto E 30,00€. Riduzione valida per: bambini da 7 a 14 anni, persone con disabilità. Abbonamento tutti i giorni (compreso il sabato): intero E 52,00€- ridotto E 40,00€. Riduzione valida per: bambini da 7 a 14 anni, persone con disabilità. Abbonamento Soci Unicoop Firenze tutti i giorni (compreso il sabato): E 47€. Riservato ai soci Unicoop Firenze, solo se acquistato in prevendita entro il 16 luglio 2025. Ogni carta socio dà diritto all’emissione di un abbonamento a prezzo agevolato. Ingresso gratuito per i bambini di età inferiore a 7 anni. Orari: Inizio spettacoli dalle ore 20.00; mercoledì giovedì, venerdì e domenica: fino alle ore 1.00; sabato: fino alle ore 1.30. I biglietti e gli abbonamenti potranno essere acquistati: • presso la biglietteria in Piazza Boccaccio nei giorni della manifestazione dalle 17.00 alle 24.00; • sul sito https://www.ticketone.it/artist/mercantia/; • nei punti vendita TicketOne (consulta la pagina https://www.ticketone.it/help/outlets/ per trovare il punto vendita più vicino a te) • sito istituzionale del Comune:www.comune.certaldo.fi.it/it. Info Biglietti e abbonamenti su Ticketone.it. Informazioni biglietti: info@boxofficetoscana.it. Info residenti/attività: mercantia@securandsecur.it. Ufficio informazioni turistiche: tel. 0571 661219 (solo per informazioni di carattere generale)

mercoledì 9 luglio 2025

«Lugano LongLake Festival», nel Canton Ticino un’estate tra musica, teatro e arte urbana

Musica live, spettacoli, installazioni di arte urbana, attività per bambini e famiglie, danza, incontri, workshop, street food e l’irresistibile universo degli artisti di strada: Lugano è pronta a colorarsi di mille sfumature e tonalità, quelle del prismatico mondo della cultura, e a farsi abitare dall’energia contagiosa e travolgente del suo «LongLake Festival», uno dei più grandi open air urbani della Svizzera, giunto quest’anno alla sua quindicesima edizione.

Nel cuore dell’estate, da giovedì 10 a domenica 27 luglio, l’elegante cittadina del Canton Ticino, sulle sponde del Ceresio, conferma la propria vocazione turistica e ospita, tra le vie del centro storico e sul lungolago, oltre trecento eventi, per lo più gratuiti, a partire da tre appuntamenti ormai tradizionali, distribuiti nei tre fine settimana della manifestazione: la quarantacinquesima edizione di «Estival Jazz» (10-12 luglio), «Blues to Bop» (18-19 luglio), al suo trentacinquesimo appuntamento, e l’attesissimo «Lugano Buskers», promosso per la prima volta nel 2009.

A segnare il debutto della kermesse - organizzata dalla Divisione eventi e congressi della Città di Lugano, in collaborazione con Lugano Region e AIL - sarà il ritmo travolgente del jazz, che, per tre serate, porterà sui palchi di piazza della Riforma, piazza Manzoni e Punta Foce, artisti di fama internazionale, alcuni al loro ritorno nella cittadina elvetica, e nuove voci, anche della scena ticinese e svizzera come Christian Zatta's Nova, Jamila, Julian Brown, Jupiter Clouds, Lady Bazaar, Naomi Lareine e Pilar Vega.

Ad aprire il programma di piazza della Riforma, dove ci saranno gli appuntamenti più attesi dagli amanti dei ritmi sincopati, sarà, nella serata di giovedì 10 luglio, l’artista di origine congolese Alina Amuri, vincitrice dello «Swiss Live Talent». A seguire il leggendario Al Di Meola, considerato uno dei più importanti chitarristi dell’epoca moderna, si esibirà con l’Orchestra della Svizzera italiana, diretta per l’occasione dal maestro Fabrizio Festa. Mentre a concludere la serata saranno i Patax, travolgente gruppo di fusion latina proveniente dalla Spagna.

Il giorno successivo è previsto un concerto di Kurt Elling con gli Yellowjacket, una delle band più longeve e influenti del jazz mondiale. Seguiranno i Take 6, definiti da Quincy Jones «i più forti vocalisti del pianeta!», con il loro appuntamento che fonde gospel, jazz, R&B e pop in un’armonia cristallina. Chiuderà il programma di venerdì 11 luglio Candy Dulfer, in scena con Shelby J., sassofonista olandese e regina del funk che proporrà un set dedicato a Prince, suo mentore in passato.

La serata di sabato 12 luglio si aprirà, invece, con il cubano Gonzago Rubalcaba, considerato uno dei migliori pianisti viventi della scena mondiale, sul palco con la formazione Trio d’Été. Seguirà, quindi, l’esibizione di Jack Savoretti, cantautore italo-britannico dall’anima soul e folk, che presenterà il suo primo album in italiano: «Miss Italia». La serata si chiuderà, a mezzanotte, con Youssou N’Dour & Le Super Étoile de Dakar, leggenda della world music.

Il fine settimana successivo, quello del 18 e del 19 luglio, i riflettori saranno, invece, puntati sul «Blues to Bop», omaggio alla storia del blues in tutte le sue declinazioni. Sul palco di Villa Ciani si esibiranno il cantautore napoletano Edoardo Bennato, il celebre bluesman svizzero Philipp Fankhauser, il polistrumentista e compositore statunitense Joachim Cooder, ma anche Billy Branch, leggenda dell’armonica che vanta tre nomination e una vittoria ai Grammy Awards, e Gennaro Porcelli, uno dei principali talenti del blues italiano.

A Punta Foce e Rivetta Tell si vedranno, invece, le esibizioni di artisti «Swiss made» quali DimeBlend, Little Chevy, Marco Marchi & the Mojo Workers, Max Dega Band e Wet Rugs. Nell’ambito del cartellone, sono previsti, inoltre, due appuntamenti promossi dal LAC Lugano Arte e Cultura: il concerto degli Østrik Quintet (18 luglio) e quello dei The Voices Gospel Family (20 luglio). L’intesa con il centro culturale ticinese si estenderà anche oltre i confini di «Blues to Bop», includendo l'appuntamento «Thee Sacred Souls e Ledisi» nell’incantevole cornice naturale del Parco Ciani (16 luglio).

A chiudere il programma del «LongLake Festival» sarà, quindi, la nona edizione del «Lugano Buskers», cinque giorni di musica, acrobati, street-comedy, in programma dal 23 al 27 luglio, che vedranno esibirsi oltre quaranta artisti provenienti da tutto il mondo. «Brividi» è il tema scelto per fare da filo conduttore tra le performance dal vivo, i visual show, le proposte musicali e i workshop che si alterneranno per le strade e i palchi cittadini, da piazza Manzoni, passando per il lungolago, finendo a Punta Foce.

Il festival luganese prevede anche un focus sull’arte urbana. Tra l’8 e il 22 luglio torneranno, sulle sponde del Ceresio, i Nevercrew, ovvero Christian Rebecchi e Pablo Togni, con un nuovo intervento site-specific per la parete del Lido di Lugano.

Dall'America alla Francia, dalla Nuova Zelanda all'India, passando per la Russia, i due artisti hanno realizzato oltre cento interventi nello spazio pubblico. Il loro lavoro ruota attorno al concetto di confronto legato al rapporto tra uomo e natura e tra uomo e «sistemi», con un'attenzione particolare alle tematiche ambientali e sociali. Questo argomento sarà al centro anche dell’opera pensata per Lugano, una riflessione non solo sulle nostre relazioni con ciò che ci circonda, ma anche sul rapporto tra locale e globale, tra osservatore e osservato, «capace – raccontano gli organizzatori - di trasformarsi e di suggerire molteplici letture».

Per l’occasione è stato organizzato anche uno Street Art Tour guidato (13, 14, 20 e 21 luglio), che si concentrerà sugli interventi realizzati negli ultimi quindici anni da artisti quali Lucamaleonte, Sam3, Nevercrew, Agostino Iacurci, MP5, Dem, 108, C.T., Seacreative, Orticanoodles, Sten & Lex e molti altri ancora.

Nell'ambito del «LongLake Festival» ci sarà spazio anche per eventi dedicati ai bambini, con giochi e libri che invitano alla scoperta della natura, per il ballo (con serate Swing-Boogie, Alma Latina e Milonga) e per spettacoli teatrali. La Compagnia Onyrikon metterà in scena «Corde» (10 e 11 luglio), una proposta artistica che interroga la complessità, la crudeltà e la bellezza delle relazioni umane. Isabella Giampaolo proporrà «E tu chi sei?» (13 luglio), un monologo che si interroga sulla demenza, in particolar modo sull’Alzheimer, e sulle sue conseguenze, come una sorta di valzer della memoria. Ci sarà, quindi, «Elements» (14 luglio), un progetto performativo di UnKnown Company, in cui danza, movimento acrobatico, musica dal vivo, luce, video, costumi, opera d’arte plastica e testi poetici entrano in sinergia per creare una celebrazione della bellezza e della complessità della vita. I riflettori si accenderanno, poi, su «Un bès – Antonio Ligabue» (20 luglio), con Mario Perrotta, figura tra le più rilevanti del panorama teatrale italiano contemporaneo. Infine, Francesco Pellicini presenterà il talk-spettacolo «Storie di lago» (20 luglio).

Un cartellone, dunque, composito quello del «Lugano LongLake Festival», che, alla sua quindicesima edizione, si conferma come un momento speciale dedicato alla musica, alla cultura e allo svago nel cuore dell’estate. «Per 18 giorni, oltre 300 eventi animano la città, offrendo esperienze che emozionano, fanno riflettere e divertono – riassume a tal proposito Claudio Chiapparino, direttore della Divisione eventi e congressi Città di Lugano -. Dai concerti alle installazioni, dalle attività per bambini agli artisti di strada, ogni proposta parla ai diversi pubblici con linguaggi universali. Partendo dal Parco Ciani, il festival si estende al lungolago, valorizzando l’abbraccio naturale tra il Monte Brè e il Monte San Salvatore. «LongLake Festival» acquisisce forza e capacità di coinvolgere l'intero fronte lacustre, offrendo un'esperienza immersiva che unisce natura, cultura e spettacolo in un contesto unico e suggestivo». Il tutto concorre a farne un appuntamento da non perdere anche per chi proviene dalla vicina Italia. 

Didascalie delle immagini
1. Cirque la Compagnie - L'Avis Bidon © Albert Ortiz; 2.  Edoardo Bennato; 3. Take 6 © John Abbott; 4. Al Di Meola © Alexander Mertsch; 5. Gonzalo Rubalcaba - copyright Daniela De La Portilla; 6. Cho Kairin © Andrea Dani

Per saperne di più