ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 11 settembre 2009

Bambini di Beslan, una mostra ricorda la strage

1° settembre 2004. Beslan, Ossezia del Nord. Un gruppo di trentadue fondamentalisti islamici e separatisti ceceni prende in ostaggio, per tre lunghissimi giorni, circa 1.300 persone della scuola Numero Uno. L’assalto dei corpi speciali russi si trasforma in una strage: più di 300 i morti, tra cui 186 bambini, e oltre 700 i feriti.
Cinque anni dopo, l’eco dell’eccidio di Beslan rivive, negli spazi della CreaCityGate di Milano, attraverso le sculture visionarie di Vannetta Cavallotti, accompagnate dai versi di diciassette poeti italiani, selezionati da Guido Oldani, tra i quali Luciano Erba, Maurizio Cucchi e Arturo Schwarz.
Centoottantasei sono le formelle che costituiscono l’intero lavoro dell’artista bergamasca in ricordo della stage osseziana, in memoria «di coloro che sono caduti,– racconta la stessa autrice- ma anche di quelli che, sopravvissuti, avranno per sempre negli occhi e nella mente l’orrore di ciò che hanno visto».
Di queste opere, la mostra milanese ne propone circa una trentina, eseguite con tecniche miste e materiali eterogenei (resina poliestere, marmo, collage grafico, object trouvé, fotografie, carte giapponesi), ciascuna delle quali, come una sorta di reliquiario, pietrifica e imbriglia in una dimensione metafisica paure, emozioni e angosce dei bambini di Beslan, ma anche i pensieri rassicuranti che corrono ai genitori, alle loro case con i giocattoli e agli oggetti del quotidiano.
Nel singolare allestimento ideato dallo Studio Datei Nani di Bergamo, le formelle sono accostate a un nucleo di sculture bianche, veri e propri calchi di libri sui quali l’artista è intervenuta con tecniche miste all’acqua per narrare metaforicamente la tragedia, nello stratificarsi di immagini evocative.
Tutto intorno alle opere dedicate al dramma e alla memoria, si dispongono le sculture dell’attesa: piccole case con interventi di fibre ottiche evocano il villaggio che attende il ritorno dei suoi bambini; una sontuosa sedia antica, inglobata in un blocco di resina trasparente, congela l’attesa; un paio di candidi scarponi camminano seguiti da una folla di occhi che guardano dritto verso lo spettatore, condensando nell’atto del vedere la presa di coscienza di un dramma reale; una grande bambola di cera e un dinosauro di gesso riconducono alla tenerezza dei giochi d’infanzia.
A rappresentare i due poli del percorso visivo, sono, infine, due grandi sculture: da un lato il fantasma della morte, dall’altro il bronzo dell’angelo velato, dal quale spira tutta la leggerezza e la dolcezza di una Resurrezione.

Didascalie
[fig. 1] Vannetta Cavallotti, Beslan, 2008. Installazione, gesso e carta; [fig. 2] Vannetta Cavallotti, Libro X, 2008, carta e gesso; [fig. 3] Vannetta Cavallotti, Opera n. 29, 2008, resina, poliestere, marmo, collage grafico, fotografie, carte giapponesi.

Informazioni utili
Vannetta Cavallotti. Bambini di Beslan. CreaCityGate, viale Pasubio, 14 - Milano. Orari: 11.00-19.00; chiuso la domenica e il lunedì. Ingresso libero e gratuito. Informazioni: tel. 331.7801559. Catalogo: disponibile in mostra. Fino all’8 ottobre 2009.

lunedì 22 giugno 2009

Muro di Berlino, un italiano apre i festeggiamenti per il ventennale

Parla italiano il primo atto delle manifestazioni per il ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, il cui culmine verrà raggiunto nella giornata del 9 novembre.
Da martedì 23 a sabato 27 giugno, la città tedesca ospita, infatti, il maestro Giampaolo Talani con l’installazione Die mauer – Berlino oltre la duna. Gli ombrelli della libertà.
Per ricordare questo importante avvenimento della storia recente, l’artista livornese, classe 1955, farà «volare» circa cento ombrelli da spiaggia a righe bianche e blu oltre l’East Side Gallery, il tratto di milletrecento metri del vecchio muro, ormai consacrato alla storia e interamente dipinto da artisti di tutto il mondo, tra i quali Kasra Alavi, Kani Alavi, Jim Avignon, Thierry Noir, Ingeborg Blumenthal e Ignasi Blanch i Gisbert. «Gli ombrelli –si legge in una nota stampa- “nasceranno” dal busto di una grande statua di marinaio, collocata al centro della piazza che interrompe la linea del muro, ai margini della Sprea, il fiume di Berlino».
L’artista toscano, conosciuto al grande pubblico per l’affresco Partenze alla stazione fiorentina di Santa Maria Novella, porta, dunque, oltre confine uno dei suoi simboli ricorrenti: gli ombrelloni da spiaggia, oggetti familiari e romantici, «simbolo dei pensieri, che volano via assieme all’anima e che vanno chissà dove in balia dei venti della vita».
Le autorità berlinesi hanno voluto ospitare l’istallazione di Gianpaolo Talani, avendone riconosciuto il valore di forte metafora di libertà già nel maggio 2008, quando, con una garbata “follia”, il maestro livornese salutò la città Firenze e l’inaugurazione della sua personale, Rosa dei venti, nella suggestiva cornice di palazzo Vecchio, con una colorata teoria bianco-blu di ombrelli da spiaggia disposti a forma di giglio sul suolo di piazza Signoria.
Così l’artista –nella brochure di invito- presenta la sua nuova opera: «Spesso accade che il vento si confonde e fa volare, di qua o di là da un muro anche gli uomini assieme agli ombrelli. Bisogna capire però che tra gli uni e gli altri non c’è poi tanta differenza. Tutti e due hanno scheletro, meccanismi ad incastro ed estremità che si aprono e si chiudono, ricoperti di stoffa colorata. E’ facile sbagliare! Il vento poi non ha occhi, è solo un respiro forte e veloce, e gli ombrelli non sono interessati dal pensiero della libertà o da quello della prigione. Sta dunque solo, e come sempre, agli uomini dover scegliere quali ombrelli prendere al volo e stringere forte. Quando il vento arriva a portarli via». Gli ombrelloni, insomma, non portano libertà, ma sono liberi di andare dove vogliono. Ci aiutano a ricordare che tutto sarà spazzato via, come le nuvole, da un vento.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Una veduta della
East Side Gallery di Berlino; [fig. 2] L'installazione di Gianpaolo Talani per il ventennale della caduta del muro di Berlino; [fig. 3] L'installazione Rosa dei venti in piazza della Signoria, a Firenze. Maggio 2008.

Per saperne di più

La brochure di
Die mauer – Berlino oltre la duna. Gli ombrelli della libertà

domenica 14 giugno 2009

«ShowDance '70», negli anni Settanta a passo di danza

E’ stato il decennio del terrorismo di matrice politica e degli scontri di piazza, delle lotte operaie e delle campagne per l’ affermazione dei diritti individuali. Ma anche la stagione dei «figli dei fiori», del «peace and love style» e della disco-music. Stiamo parlando dei tumultuosi e trasgressivi anni Settanta, al cui volto giocoso, colorato, chiassoso e aperto al mondo strizza l’occhio la Star Dance con il suo saggio-spettacolo ShowDance ‘70, in cartellone al teatro Sociale di Busto Arsizio per la serata di venerdì 19 giugno.
A partire dalle 21.00, vestiti dai disegni geometrici, pantaloni a zampa d’elefante, occhialoni dalle lenti fumé, voluminose parrucche afro, boa dalle tinte fluorescenti e camiciole dalle fantasie floreali conquisteranno, dunque, il palcoscenico di piazza Plebiscito. Sarà, infatti, la moda dell’epoca, rivisitata dalla fantasia di Rossana Ferrari e Lia Ballarati, a fare da fil rouge tra le varie sezioni del brioso e divertente saggio-spettacolo con cui la scuola turbighese festeggia la conclusione delle sue attività, sportive e didattiche, per l’anno 2008/2009.
Due i tempi e quattro gli atti in cui si articolerà la serata, nata da un’idea di Elisa Vai, che ne firma anche la regia e alcuni quadri danzati, e coreografata da Stefania Barina, Gaetano Castiglia, William Fernandez e Cristian Oses Langarica.
A dare il via alle esibizioni sarà Dancing in the street, un omaggio agli artisti di strada, che proprio negli anni Settanta andavano affermandosi nei ghetti metropolitani di New York. Si farà, poi, tappa tra le atmosfere mondane e patinate del Piper Club, locale romano simbolo della vita notturna del periodo, e tra i ritmi scatenati delle piste da ballo americane e non solo, celebrate dal film-cult La febbre del sabato sera, con le sezioni Rock around the clock e The rhythm of the night. Non poteva, infine, mancare, in questo viaggio negli anni Settanta, un tributo a quei tanti giovani che sognarono un mondo migliore, che vissero di speranze e di utopie: la «Woodstock generation», gli hippies con la filosofia del Peace and love.
Tra scatenate coreografie di rock and roll acrobatico, divertenti balletti hip hop, frizzanti bougie bougie ed esuberanti twist, ci sarà, inoltre, l’occasione per ridere con il comico-presentatore Franco Giannella, che, con graffiante umorismo e velata malinconia, rileggerà miti e mode, idee e musiche del «decennio lungo del secolo breve». Un’occasione, questa, anche per ascoltare tante indimenticabili canzoni del periodo: da In the navy dei Village People a Le Freak degli Chic, passando per Dancing Queen degli Abba, In the summertime dei Mungo Jerry e Sunshine day degli Osibisa Band.
ShowDance ’70 vuole, infatti, essere un omaggio a chi gli anni Settanta li ha vissuti veramente. E proprio per loro la dinamica Elisa Vai, anima creativa della Star Dance di Turbigo e collaboratrice del teatro Sociale di Busto Arsizio per il progetto Officina della creatività, ha in serbo un’emozionante sorpresa finale, cui farà da colonna sonora la canzone Hotel California degli Eagles.
I biglietti per ShowDance ‘70, il cui costo è di euro 12.00 per l’intero ed euro 8.00 per il ridotto, possono essere prenotati presso la segreteria della Star Dance di Turbigo, allo 0331.890443, negli orari di apertura (tutti i giorni feriali, dalle 16.00 alle 19.00), o acquistati la sera stessa dello spettacolo presso il botteghino del teatro Sociale di Busto Arsizio.

Informazioni utili
ShowDance '70. Teatro Sociale, piazza Plebiscito 1 - Busto Arsizio (Varese). Data: venerdì 19 giugno 2009, ore 21.00. Ingresso: € 12.00/€ 8.00.Informazioni: Scuola "Star Dance", via Villoresi, 18 – 20029 Turbigo (Milano), tel. 0331890443 (signora Rossana Ferrari). Orari: tutti i giorni, dalle 16.00 alle 19.00).