ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 9 aprile 2013

«RossoSegnale», un bed & breakfast con art gallery nel cuore di Milano

Una vecchia casa d’inizio Novecento, nel cuore di Milano, trasformata in un luogo interamente dedicato all'ospitalità. Si tratta di «RossoSegnale», un accogliente bed and breakfast di design, nelle vicinanze di corso Buenos Aires, che ha inaugurato la propria attività alla vigilia di Pasqua e che, in occasione del Salone del mobile 2013, presenta la sua prima mostra: una personale del giovane designer iraniano Amir Alizade, intitolata «Storie di (pr)oggetti non comuni».
«BiancoNeve», «Giallo Novecento» e «Rosa Coniglio» sono i nomi delle tre stanze che compongono la piccola struttura ricettiva, interamente arredata con gusto e ricercatezza per offrire agli ospiti sia l’intimità delle mura domestiche sia le comodità di un albergo a quattro stelle. Negli spazi di «RossoSegnale» i turisti potranno, infatti, muoversi come a casa propria e coccolarsi con tanti piccoli vizi, sfogliando le ultime riviste d'arte e design nel salotto del soppalco, concedendosi piacevoli conversazioni con nuove persone, leggendo un libro sprofondati nella vecchia poltrona in fondo al giardino o tenendosi in forma con un personal trainer nella casetta Danese adibita a palestra.
Il bed and breakfast, che prende il nome dal colore del suo ascensore, è, inoltre, dotato di una bella terrazza sul tetto da utilizzare anche come solarium. Nell'area al piano terra, dove un tempo vi era un'autofficina, è, invece, stata ricavata «3001 Lab», piccola galleria, con soppalco, per l'esposizione di opere di giovani artisti emergenti. E la buca del meccanico, lasciata a vista grazie a una copertura in vetro calpestabile, si è trasformata in un’inconsueta vetrina per opere d'arte e di design. Qui si succederanno, nel tempo, anche eventi musicali, reading, aperitivi e molto altro ancora.
Opere site specific sono state e verranno, inoltre, create per questi spazio, dando vita anche a una contaminazione con l'interno del bed and breakfast, con l'area dedicata agli ospiti, sino all'interno delle tre camere. Ne origina una sorta di narrazione continua, e un nuovo modello di fruizione artistica, basato su un’originale declinazione dei concetti di relazione, incontro e ospitalità.
All'interno di ogni stanza, che ricorda ora il fascino misterioso dei viaggi in Orient Express ora la magia nevosa delle fiabe nordiche, sono sparpagliati oggetti trovati, recuperati, ereditati, re-inventati, mischiati, con armonia e semplicità, a pezzi di design e a qualche opera d'arte.
Chi fosse curioso di scoprire questa nuova isola di charme nel cuore di Milano può approfittare della Design week, una settimana durante la quale il giovane designer iraniano Amir Alizade presenterà una serie di oggetti legati all’ospitalità e ai suoi piccoli riti quotidiani, come le «City Symbols», tazzine da caffè con i monumenti più rappresentativi delle città italiane, o le «Coffee Hanger», tazze in ceramica con il manico in acciaio a forma di gancio che fluttuano nell'aria, insieme a vecchi appendiabiti. La prossima mostra temporanea, in programma dal 23 aprile al 19 maggio, avrà, invece, per protagonista il giovane Federico Guerri con un’indagine artistica sullo spazio abitato.

 Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Un particolare della stanza «Giallo Novecento» al «RossoSegnale» di Milano. Foto: Alessandra Ianniello; [fig. 2] Un particolare della stanza «BiancoNeve» al «RossoSegnale» di Milano. Foto: Alessandra Ianniello; [fig. 3] Un particolare della stanza «Rosa Coniglio» al «RossoSegnale» di Milano. Foto: Alessandra Ianniello

Informazioni utili 
Amir Alizade. «Storie di (pr)oggetti non comuni». Un evento Fuori Salone per la Design Week. RossoSegnale - 3001 LAB, via Sacchini ,18 - Milano. Orari per il pubblico: da martedì a sabato, ore 18.00-21.00; domenica, oere 14.30 - 18.30. Informazioni: 3001lab@rossosegnale.it o tel.02.29527453. Sito internet del B & B e della 3001 LAB: www.rossosegnale.it. Da martedì 9 a domenica 14 aprile 2013.

lunedì 8 aprile 2013

«Metri d’arte», quando il tessuto è d’artista. Stoffe firmate da Cecchini e Simeti per il gruppo Miroglio

«Metri d’Arte» scrive un nuovo capitolo della sua storia. Dopo aver coinvolto Stefano Arienti, Massimo Caccia e Maggie Cardelús, le cui opere sono state esposte lo scorso anno a Parigi, il gruppo Miroglio ha chiamato a collaborare alla realizzazione della sua raccolta di tessuti d’arte Loris Cecchini (Milano, 1969) e Francesco Simeti (Palermo, 1968). Il risultato di questo loro lavoro, teso ad analizzare il rapporto tra natura e tecnologia, è attualmente in mostra in Cina, alla galleria Continua Beijing di Pechino, nata nel 2005 da un'idea di Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, già fondatori dell'omonima galleria di San Gimignano, e oggi uno dei luoghi simbolo del distretto 798.
Due installazioni, esposte in sale attigue, raccontano i workshop che hanno visto i due artisti italiani collaborare con i designer della Miroglio Textile alla realizzazione della collezione primavera-estate 2014, seconda edizione di un progetto, a cura di Trivioquadrivio, che intende far dialogare il meglio dell’arte internazionale con il mondo della produzione industriale. «L’iniziativa – ha, infatti, raccontato Elena Miroglio, executive vice president e responsabile strategie del gruppo, nato ad Alba nel 1947 e oggi presente in trentasei Paesi del mondo- è un vero e proprio incubatore sperimentale, uno spazio che Miroglio Textile ha voluto dedicare alla ricerca e alla sperimentazione, ispirandosi a una creatività nuova nella quale i tessuti possano incorporare un contenuto, una storia da raccontare e valorizzare allo stesso tempo il processo creativo. L'obiettivo è di portare nel business del tessile una forte innovazione creativa legata al modo di concepire e produrre un tessuto, per uscire dai canoni tradizionali della moda e offrire un Made in Italy di grande originalità e qualità».
Pensati e ideati come vere e proprie opere d'arte partecipata, i tessuti della prossima collezione sono stati realizzati a partire dai disegni originali dei due artisti e sono stati, poi, rielaborati dall’Ufficio Stile Miroglio in numerose varianti di soggetti e colori.
Nell’approccio materico di Loris Cecchini, polveri di pigmenti, macchie di colore e fogli di alluminio stropicciato diventano metri di tessuto ad alto contenuto di innovazione e sperimentazione; in quello di Francesco Simeti, mondi onirici fatti di piante, fiori, animali, piume e altri elementi visibili solo agli occhi più attenti si materializzano sulla stoffa mostrando una natura poetica e selvaggia al tempo stesso, quasi fossero interpreti animati di un grande wallpaper vivente.
Loris Cecchini ha creato per i suoi tessuti una vera e propria «foresta industriale», composta da duecento cilindri metallici, simbolo del passaggio alle nuove tecnologie di produzione e del contrasto fra tradizione industriale ed evoluzione tecnologica. Francesco Simeti fa, invece, entrare i visitatori in un mondo surreale animato da installazioni composte da stendardi di seta su bambù, che muovono nello spazio gli elementi naturali e i paesaggi apparentemente rassicuranti disegnati dall’artista. Si scrive così un nuovo capitolo di E.volution, piattaforma che unisce l'utilizzo di tecnologie di stampa digitale di ultima generazione (l'azienda ha acquistato un macchinario per la stampa digitale in grado di produrre fino a 3mila metri di tessuto in un'ora) a un atteggiamento ecosostenibile. Un modo intelligente di fare impresa, di coniugare la creatività con il meglio del made in Italy.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Installazione di Francesco Simeti per Miroglio Textile alla galleria Continua Beijing di Pechino; [fig. 2] Installazione di Loris Cecchini per Miroglio Textile alla galleria Continua Beijing di Pechino; [figg. 3 e 4] Tessuto disegnato da Loris Cecchini per Miroglio Textile, collezione primavera estate 2014;[fig. 5] Tessuto disegnato da Francesco Simeti per Miroglio Textile, collezione primavera estate 2014

Informazioni utili
«Metri d’arte», seconda edizione. Istallazioni e tessuti d’artista realizzati da Loris Cecchini e Francesco Simeti. Galleria Continua Beijing. Dashanzi Art District 798 #8503, 2 Jiuxianqiao Road, Chaoyang Dst.
100015 Beijing – Cina. Orar: martedì-domenica, ore 11.00-18.00; chiuso il lunedì. Ingresso libero. Informazioni: tel. 0086.10.59789505. Sito web: www.mirogliotextile.com/metridarte. Fino al 30 giugno 2013.

martedì 26 marzo 2013

Dall’infinito alla natura, quattro nuovi percorsi tematici alla Gam di Torino

La Gam - Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino festeggia i centocinquanta anni di attività con un nuovo percorso espositivo. A partire da venerdì 29 marzo, quattro nuovi temi faranno da filo conduttore alle opere raccolte nei quattro corridoi del primo e secondo piano del museo di via Magenta, presentando alcuni capolavori già esposti e nuove opere dalle collezioni, in parte frutto di recenti acquisizioni.
Infinito, velocità, natura ed etica sono i quattro percorsi scelti da Federico Vercellone, Massimiliano Fuksas, John Elkann e Luciana Castellina per questo terzo appuntamento di un percorso iniziato nell’ottobre del 2009, quando la Gam ha rinnovato completamente l’allestimento delle proprie collezioni permanenti, abbandonando il criterio cronologico e ordinando le opere esposte in ordine tematico attraverso le riletture di docenti e intellettuali chiamati a proporre un argomento legato alla propria materia di ricerca, diversa dalla storia dell’arte. Genere, veduta, infanzia, specularità, anima, informazione, malinconia e linguaggio sono gli otto temi fino ad oggi proposti.
Ad aprire il nuovo percorso espositivo sarà la scelta di Federico Vercellone, professore di Estetica presso l’Università degli Studi di Torino, che ha focalizzato la propria attenzione sul tema dell’infinito, ma anche su categorie quali caos, divenire, illimitato. Nell’immaginario romantico dei paesaggi la relazione finito-infinito richiama alla mente il genere del sublime, con scenari maestosi, come lo sfondo del quadro «Lo specchio della vita» di Pellizza da Volpedo, o carichi di drammaticità, come ad esempio «Il diradarsi di un temporale» di Giuseppe Camino. Il concetto di infinito è anche sinonimo di assoluto; ecco così un omaggio al blu di Yves Klein e al bianco di Piero Manzoni, ma anche ai tagli e i buchi di Lucio Fontana, che portano l’immaginazione verso qualcosa di altro, intangibile e indefinibile, che sta oltre la tela. Non manca, infine, una riflessione sul concetto di rispecchiamento, che moltiplica l’immagine e la fa tendere all’infinito, come documentano le celebri superfici specchianti di Michelangelo Pistoletto.
John Elkann, presidente della Fiat, riflette, invece, sul concetto di velocità. Il prologo è dedicato alla pittura ottocentesca con le pennellate scapigliate e veloci delle opere «Benedetto Junck» e «L’edera» di Tranquillo Cremona, per proseguire con la pittura di segno di Hans Hartung e Karel Appel. Passando attraverso lavori di Andy Warhol e Marc Andrè Robinson, presente in mostra con una grande ruota di sedie, si raggiunge la sala dedicata al ritmo, con la ripetizione dei segni astratti di Giuseppe Capogrossi e di Carla Accardi. Il Futurismo, che fece della velocità la base del proprio manifesto, è rappresentato dalle «Compenetrazioni iridescenti» di Giacomo Balla e dallo «Studio per La città che sale» di Umberto Boccioni; conclude il percorso il simbolo principe della velocità: l’automobile, qui ben delineata dalla monumentale «Rajo Jack» di Salvatore Scarpitta. Mentre il celebre architetto Massimiliano Fuksas ha focalizzato la propria attenzione sul tema dell’etica. Il suo percorso principia con una serie di opere ottocentesche sul male e sul bene, come «Dopo il duello» di Antonio Mancini, «La cella delle pazze» di Giacomo Grosso e la «Deposizione di Papa Silverio» di Cesare Maccari. Si trova, quindi, una riflessione sull’etica legata all’architettura e all’ambiente, con opere di Angelo Morbelli, Mario Sironi, Marco Tirelli, e con le sculture in cemento armato grezzo misto a ferro di Giuseppe Uncini. Un respiro di ottimismo offre più avanti Nicola de Maria che con il suo «Regno dei fiori musicale, Universo senza bombe» inonda il percorso di colore e musica, per poi smorzarsi più avanti con le inquietanti installazioni di Christian Boltanski. Si prosegue, quindi, con i capolavori di Amedeo Modigliani e Antonio Canova, accanto a una recente acquisizione di Marina Abramović. Si attraversano, poi, stanze nelle quali sono esposte opere che fanno riferimento all’etica della storia, firmate da Marino Marini e Luigi Mainolfi, fino a giungere alla sala dedicata alle opere di Felice Casorati. La scelta di Fuksas si conclude con una riflessione sull’etica religiosa, rappresentata da «La religione» di Innocenzo Spinazzi, l’«Apocalisse» di Scipione e «Schüttbild» di Hermann Nitsch.
Il percorso termina con il tema della natura proposto dalla scrittrice e giornalista Luciana Castellina. Il prologo ottocentesco è interamente dedicato ad Antonio Fontanesi, tra atmosfere agresti in cui il tempo sembra sospeso e scandito dal solo ritmo della vegetazione e della luce. Vi è, quindi, una sezione che indaga la rappresentazione degli elementi naturali essenziali (aria, acqua, terra e fuoco) attraverso l’«Elogio del fuoco» di Eduardo Chillida, la fiamma-fiore di José Maria Sicilia, le nature morte di Filippo de Pisis e Mario Mafai, le ricerche con materiali organici e naturali di Alberto Burri e Medardo Rosso.
Non manca in mostra un omaggio all’Arte Povera e alla sua riflessione sui processi di trasformazione della natura, attraverso opere come «Albero di 5 metri» di Giuseppe Penone e «Stella in bronzo con acidi e pergamena» di Gilberto Zorio. La natura meccanica o artificiale si fa predominante nell’arte di Fortunato Depero, Alberto Savinio e Fernand Leger, la cui poetica è accostata a opere più recenti, come le sculture in poliuretano di Piero Gilardi e «Doppelpilzvitrine» (vetrina con funghi doppi) di Carsten Höller. Dopo un passaggio in cui troviamo il ritorno alle origini primordiali della natura come divinità femminile rappresentata dall’imponente scultura di Arturo Martini, insieme alle raffigurazioni in stile informale dei paesaggi di Renato Birolli e Ennio Morlotti, il percorso si conclude con la dimensione al contempo fisica e metafisica della «Natura morta con salame» di Giorgio De Chirico a confronto con lo scenario barocco delle quattro tavole imbandite di Sissi.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Amadeo Modigliani, «La ragazza rossa (Testa di donna dai capelli rossi)», 1915. Torino, Gam (Dono del Comitato Torino '61, Torino, 1962); [fig. 2] Giuseppe Pellizza da Volpedo, «Lo specchio della vita (E ciò che l'una fa e l'altre fanno)», 1898. Torino, Gam; [fig. 3] Tranquillo Cremona, «Benedetto Junck», 1874 circa. Torino, Gam (Legato di Benedetto Junck, Torino, 1920);[fig. 4] Tranquillo Cremona, «L'edera», 1878. Torino, Gam (Legato di Benedetto Junck, Torino, 1920); [fig. 5] Mario Merz, «Che fare?», 1968. Torino, Gam 

Informazioni utili
Infinito, Velocità, Natura ed Etica: nuovi percorsi delle collezioni Gam.  GAM - Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino, via Magenta, 31 – Torino. Orari: martedì – domenica, ore 10.00-18.00, chiuso lunedì (la biglietteria chiude un’ora prima).   Ingressi: intero € 7,50,  ridotto € 6,00, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Informazioni per il pubblico: tel. 011.4429518 . Sito Internet: www.gamtorino.it. Inaugurazione: giovedì 28 marzo, ore 18.30. Da venerdì 29 marzo 2013.