ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 15 aprile 2013

«Kids Creative Lab», a casa di Peggy le creazioni di migliaia di piccoli designers

Ago, filo e tanta fantasia: sono questi gli ingredienti di «Kids Creative Lab», progetto ideato dalla collezione Peggy Guggenheim di Venezia, insieme con la catena di abbigliamento Ovs, il più noto retailer di fast fashion italiano di proprietà del gruppo Coin.
L’iniziativa, lanciata su scala nazionale lo scorso novembre, ha coinvolto 1.200 scuole primarie, 7.000 classi e oltre 160.000 bambini. Il risultato del lavoro di tutti questi piccoli ‘artisti in erba’, e dei loro insegnanti e genitori, sarà in mostra a partire da mercoledì 24 aprile nel noto museo lagunare, ubicato nelle sale di Palazzo Venier dei Leoni, al cui interno è conservata una ricca collezione con opere di Picasso, Kandinsky, Magritte, Pollock e Miró, ossia il meglio dell’arte europea e americana del primo Novecento.
Per circa due settimane, e cioè fino a lunedì 6 maggio, i visitatori potranno ammirare -accanto alle opere di Afro, Arp, Fontana e Warhol della raccolta Hannelore e Rudolph Schulhof (appena acquisita dal museo)- una stravagante e imponente installazione composta da migliaia di coloratissime creazioni in feltro, dalle forme più disparate, realizzate con passione e creatività dai bambini di tutta Italia nell’ambito dei quattro laboratori creativi, presentati lo scorso novembre con lo scopo di avvicinare i più piccoli all’arte e alla moda attraverso la creatività, quale strumento di maturazione intellettuale ed emotiva.
Oltre ai singoli laboratori ‘fai da te’, che i partecipanti hanno potuto seguire e realizzare grazie a un manuale con tutte le istruzioni e a una serie di divertenti video tutorial, i bambini, in questi mesi, hanno avuto l’opportunità di lavorare anche con il «Kit d’artista», che ha permesso loro un approccio accattivante e originale alle tematiche e ai materiali del fare artistico.
L’istituto che ha partecipato alla mostra con il maggior numero di studenti riceverà in premio dieci tablet Asus VivoTab Smart di ultima generazione, completi di custodia e tastiera, messi in palio da Asus, sponsor tecnico del progetto. Il nome della scuola vincitrice verrà comunicato in occasione della vernice della rassegna, alla quale ogni bambino che ha preso parte all’iniziativa potrà accedere gratuitamente, insieme a due adulti accompagnatori, di poter accedere al museo.
Tra soggetti mitologici, figure geometriche, animali di tessuto, mosaici di bottone e feltro, si chiude, dunque, la prima edizione di un interessante progetto formativo che ha insegnato ai più piccoli a coniugare moda, design e nuovi media, in dialogo tra scuola, famiglia e museo.

Informazioni utili 
«Kids Creative Lab». Collezione Peggy Geggenheim - Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 - Venezia. Orari: tutti i giorni, ore 10.00-18.00. Ingresso: intero € 14,00, ridotto € 12,00/€8,00, senior over 65, € 11,00, bambini fino ai 10 anni e soci gratuito. Informazioni: tel. 041.2405411, fax 041.5206885, e-mail: info@guggenheim-venice.it. Sito web: Da mercoledì 24 aprile a lunedì 6 maggio 2013.

venerdì 12 aprile 2013

Da «Scintille» a «Movin’Up»: in tutta Italia concorsi per attori, curatori e artisti under 35

E’ una vetrina per le giovani compagnie quella che propone il «Festival Asti Teatro» con la nuova edizione di «Scintille», concorso finalizzato alla produzione di uno spettacolo teatrale da promuovere sull’intero territorio nazionale. Il bando, aperto fino a lunedì 22 aprile 2013, si rivolge a gruppi teatrali di massimo otto persone, i cui membri non abbiano superato i 35 anni di età. Sono ammessi progetti di drammaturgia non ancora realizzati e di qualsiasi genere, dal teatro di impegno civile a quello sperimentale.
Le compagnie interessate possono candidarsi inviando una descrizione del proprio progetto (massimo cinque cartelle) e/o altro materiale relativo al progetto stesso e alla compagnia (cd, dvd e simili), insieme con il modulo di iscrizione, a Asti Teatro 35- Scintille 013, presso il teatro Alfieri di Asti (via Grandi 16, 14100 Asti). Copia del solo modulo d’iscrizione dovrà essere inviata anche via posta elettronica (senza allegare altro materiale) al seguente indirizzo scintille@comune.asti.it.
Dopo una prima selezione tra le proposte di spettacolo pervenute, verranno individuate otto compagnie che saranno invitate, entro venerdì 24 maggio, ad allestire una proposta-studio del loro spettacolo ad Asti nel week-end del 29 e del 30 giugno, in alcuni cortili del centro storico, con ‘assaggi’ di venti minuti. Ad ogni compagnia selezionata verrà garantita l'ospitalità per i giorni di permanenza ed un contributo di 400 euro come rimborso spese di viaggio. Il vincitore, scelto dal pubblico e da una giuria di operatori teatrali, riceverà un premio di produzione di 4mila euro.

Guarda agli under 35 anche il bando «Giovani curatori», lanciato dal Comune di Genova attraverso il Museo di villa Croce, la Sala Dogana - Giovani idee in transito e Genova Palazzo Ducale-Fondazione per la Cultura. Il bando, le cui iscrizioni sono aperte fino a lunedì 6 maggio 2013, richiede la creazione di un progetto espositivo avente per tema la domanda «Non è un paese per vecchi?». Gli interessati, di età compresa tra i 25 e i 35 anni e con un’esperienza di almeno due anni in istituzioni museali pubbliche o private, dovranno far pervenire al Comune di Genova il modulo di iscrizione al concorso, completo di un curriculum vitae di lunghezza non superiore a una cartella, della descrizione del progetto con indicazione del concept della mostra, di un elenco preliminare delle opere e degli artisti italiani o stranieri operanti in Italia, di età compresa tra i 18 e i 40 anni alla data di scadenza del bando, e di una ipotesi di allestimento, con almeno cinque immagini.

La selezione dei progetti sarà affidata a una giuria presieduta da Ilaria Bonacossa, curatrice del programma espositivo del Museo d’arte contemporanea Villa Croce, e composta da Viana Conti, Antonella Crippa, Sandro Ricaldone e dal duo artistico Alis/Filliol. Al vincitore verrà corrisposto un importo imponibile pari a € 3.750,00, quale sostegno per la realizzazione e l’allestimento della mostra oggetto del concorso, in programma dal 4 al 20 ottobre 2013 presso gli spazi di Sala Dogana.

Attori, curatori di mostre, ma anche giovani artisti under 35 sono tra i protagonisti dei bandi appena lanciati nel nostro Paese. A Modena ritorna, per esempio, «Dab – Design da destinare agli art shop e ai bookshop museali», concorso promosso da Gai – Associazione per circuito dei giovani artisti italiani e realizzato dall'Ufficio giovani d'arte del Comune di Modena nell’ambito della Convenzione progetto De.Mo-sostegno al nuovo design e alla mobilità, siglato dalla stessa Gai con il Ministero per i beni e le attività culturali - Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale e Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanee / Servizio architettura e arte contemporanee.
L'iniziativa, alla sua quarta edizione, si rivolge ad artisti, designer, artigiani-artisti, studenti, di nazionalità italiana o con residenza in Italia da almeno un anno alla data di presentazione della domanda. Gli interessati dovranno inviare all’Ufficio Giovani d’arte del Comune di Modena scheda di iscrizione, scheda tecnica del progetto, prototipo realizzato su supporto digitale e/o cartaceo, curriculum vitae e immagini di eventuali precedenti realizzazioni.

Il concorso, le cui iscrizioni sono aperte fino al 1° luglio 2013, ha lo scopo di favorire la progettazione e produzione di oggetti d’arte e di design, ad opera di giovani artisti italiani da destinare alla commercializzazione negli art shop e bookshop dei musei del nostro Paese attraverso la creazione di vetrine per la presentazione dei prototipi realizzati e la promozione di condizioni adeguate per la loro successiva produzione e commercializzazione. Il percorso del progetto prevede una prima selezione di prototipi che sarà oggetto della pubblicazione del catalogo «Dab4», di esposizioni in Italia e la successiva, eventuale individuazione, tra questi, di un nucleo di oggetti che saranno autoprodotti dagli autori, entrando a far parte della «linea Dab per il merchandising museale», presentato in passato alla Galleria civica di Modena, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Castel Sant'Elmo di Napoli, al Macef di Milano e al Bologna Licensing Trade Fair alla Fiera di Bologna.
Un’apposita commissione, costituita da esperti ed operatori del settore, selezionerà, tra i candidati, gli autori delle opere ritenute più originali, significative e qualitativamente valide anche in relazione a requisiti di fattibilità e al rapporto qualità-prezzo. I prototipi parteciperanno all’esposizione che si terrà a Modena, dal 21 settembre al 20 ottobre 2013, presso il Museo casa Enzo Ferrari e in un altro museo statale italiano, individuato dal Ministero per i beni e le attività culturali.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Immagine promozionale del bando «Scintille 2013»; [fig. 2] Vista degli spazi di Sala Dogana a Genova, sede della mostra realizzata a chiusura del concorso  «Giovani curatori»; [fig. 3] Francesca De Pieri,  «Note in arte», Shopper per  «Dab – Design da destinare agli art shop e ai bookshop museali»; [fig. 4] Valerio Vinciguerra per «Dab – Design da destinare agli art shop e ai bookshop museali»

Informazioni utili 
«Scintille 2013». Data ultima di consegna: 22 aprile 2013 (dicitura per la busta: Asti Teatro 35- Scintille 013). Informazioni: teatro Alfieri, via Grandi 16 - 14100 Asti, tel. 0141/399573 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00), e-mail: scintille@comune.asti.it. Sito internet: www.comune.asti.it

 «Giovani curatori». Data ultima di consegna: lunedì 6 maggio 2013 (dicitura per la busta: Giovani curatori). Comune di Genova - Archivio Generale, piazza Dante 10 / 1° piano - Genova. Orari di consegna: lunedì e giovedì, ore 8.30-12.30 e ore 14.00-16.30; martedì e mercoledì, ore 8.30-16.30; venerdì, ore 8.30-14.00. Sito internet: www.palazzoducale.genova.it. 

 «Dab – Design da destinare agli art shop e ai bookshop museali». Data ultima di consegna: 1° luglio 2013. Informazioni e spedizione materiali: Giovani d'arte, Settore Cultura, via Galaverna 8 – 41100 Modena, tel. 059.2032604 (orari: da martedì a venerdì, ore 8.30-13.00; lunedì e giovedì, ore 14.30-17.30), giovanidarte@comune.modena.it. Sito web: www.comune.modena.it/gioarte.

giovedì 11 aprile 2013

La Pompei di fine Ottocento nella pittura di Luigi Bazzani

Era la fine dell’Ottocento quando Luigi Bazzani (Bologna 1836 - Roma 1927), scenografo e vedutista bolognese le cui opere sono conservate in prestigiosi istituzioni italiane e straniere come la Galleria di Capodimonte a Napoli e il Victoria and Albert Museum di Londra, partiva alla volta di Pompei per ritrarre e studiare le rovine da poco riportate alla luce dalle ceneri del Vesuvio. Un secolo dopo, sul finire degli anni Novanta, la storia della città felsinea si intrecciava ancora una volta con quella degli scavi pompeiani, grazie al prezioso lavoro di un gruppo di ricercatori del Dipartimento di archeologia dell’Alma Mater, che si sarebbero anche occupati, nel corso degli anni, di ricostruire tridimensionalmente la domus del Centenario e altri reperti della zona vesuviana. Questa storia, che viaggia sul doppio binario del tempo, viene, oggi, ricostruita dalla mostra «Davvero! La Pompei di fine '800 nella pittura di Luigi Bazzani», promossa dalla Fondazione del Monte, con l'Università di Bologna - Dipartimento di storia culture civiltà, Sezione di archeologia, grazie al contributo economico dell'Istituto Banco di Napoli – Fondazione e alla collaborazione della Soprintendenza dei beni archeologici di Napoli e Pompei.
Il progetto espositivo, visibile fino a domenica 26 maggio 2013 presso la sede bolognese della Fondazione del Monte e da giovedì 4 luglio 2013 al Museo archeologico nazionale di Napoli, ripercorre, attraverso un ricco apparato iconografico composto dalle opere di Luigi Bazzani e da una serie di scatti che documentano l'attuale realtà pompeiana, l'eccezionale produzione del pittore bolognese, soffermandosi in particolare sullo straordinario contributo che i suoi acquerelli, caratterizzati da una grande qualità artistica e da una prodigiosa abilità tecnica, rappresentano ancora oggi per lo studio di Pompei e della sua storia.
Quasi un centinaio di opere, tra le quali anche schizzi, disegni e dipinti ad olio in gran parte sconosciuti al pubblico e agli stessi archeologi, restituiscono con assoluta precisione edifici e pitture oggi gravemente danneggiati o scomparsi, ai quali Luigi Bazzani dedicò oltre un trentennio del suo lavoro, tra il 1880 e il 1910 circa, realizzando appunti visivi diventati testimonianze storiche dello splendore e della fragilità di un luogo, del quale lo stesso artista percepì l’inesorabile degrado. Il percorso espositivo, per la curatela di Daniela Scagliarini, Antonella Coralini, Riccardo Helg e Valeria Sampaolo, è articolato in sei differenti sezioni ed inquadra la figura di Luigi Bazzani muovendo dagli inizi bolognesi -dove l’artista si distinse già in giovane età per l'abilità tecnica nella composizione di scene prospettiche e architettoniche che lo portò anche a collaborare agli allestimenti scenografici del Teatro comunale della città- fino al momento del suo trasferimento a Roma nel 1861. Se da un lato l'attività di scenografo proseguì nei primi anni dal suo arrivo nella capitale, è pur vero che fu senz'altro questa l'occasione dei primi contatti con i monumenti dell'antichità classica, le cui rovine divennero la sua principale fonte di ispirazione.
Le sezioni successive propongono un vero e proprio viaggio nella Pompei della seconda metà dell'Ottocento, esplorando, di volta in volta, differenti momenti del periodo in cui Luigi Bazzani operò nella città campana: il complesso rapporto tra la pittura e la fotografia, tecnica innovativa che andava affermandosi proprio in quegli anni, la corrente neopompeiana di ispirazione storica, alla quale lo stesso artista bolognese aderì per qualche tempo, l’evoluzione definitiva del suo lavoro verso il vedutismo, il cui intento era quello di far rivivere nell'osservatore il fascino e l'emozione di una visita alla città antica. Un'ulteriore sezione è, poi, dedicata alle opere in cui Luigi Bazzani si cimentò con le tecniche del rilievo architettonico, un aspetto finora poco noto ma di grande interesse per la ricerca archeologica.
L'ultima parte del percorso espositivo, di carattere più tecnico, è, invece, dedicata alle metodologie oggi impiegate per la documentazione degli apparati decorativi nei progetti di ricerca e di formazione dell'ateneo bolognese, dal rilievo fotogrammetrico alla ricostruzione tridimensionale, senza trascurare tecniche tradizionali come la tempera e l’acquerello per la ricostruzione della policromia originale delle pareti.
Un catalogo e un sito internet realizzato in collaborazione con Cineca, in cui saranno disponibili tutte le opere pompeiane dell’artista, localizzate nella città antica e corredate di scheda illustrativa e confronto fotografico con la situazione attuale, completano il progetto, un vero e proprio viaggio nel tempo per scoprire il fascino di luoghi che tutto il mondo ci invidia (non è un caso che la mostra-evento «Vita e morte a Pompei ed Ercolano» al British Museum di Londra stia facendo file al botteghino) e che noi non amiamo a sufficienza.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Luigi Bazzani, Larario della Casa IX 1, 7, acquerello su carta, 31x22, 1903. Museo archeologico nazionale di Napoli, inv. 139418; [fig. 2] Luigi Bazzani, Fontana della Casa di C. Virnius Modestus (IX 7, 16) acquerello su carta, 47x32,5, non datato. Museo archeologico nazionale di Napoli, inv. 139427; [fig. 3] Luigi Bazzani, Gineceo della Casa di Sallustio (VI 2, 4)
acquerello su carta, 42,6x31, 1902. Museo archeologico nazionale di Napoli, inv. 139439; [fig. 4] Luigi Bazzani, Odeion, acquerello su carta, 42x32, non datato. Museo archeologico nazionale di Napoli, inv. 139446

Informazioni utili

Davvero! La Pompei di fine '800 nella pittura di Luigi Bazzani. Fondazione del Monte, via delle Donzelle, 2 -  Bologna. Orari: 10.00-19.00; chiuso il 1° maggio 2013. Ingresso libero. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: tel. 051.2962508. Sito web: www.fondazionedelmonte.it. Fino al 26 maggio 2013. 

mercoledì 10 aprile 2013

Roma, un viaggio tra giochi e ricordi in compagnia del Teatro della Tosse

E’ la grossa pancia rossa di Ubu, resa con segno grafico da Lele Luzzati, ad accogliere il visitatore negli spazi della Casa dei Teatri di Villa Doria Pamphilj di Roma, dove è allestita fino a domenica 21 aprile la mostra «Viaggio teatrale tra gioco e ricordo», promossa dall’Assessorato alle politiche culturali e centro storico di Roma Capitale, grazie alla preziosa collaborazione di Zètema Progetto Cultura e di Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, oltre che degli archivi fotografici di Giorgio Bergami, Tommaso LePera, Alberto Rizzerio e Beppe Veruggio.
La rassegna, a cura di Danièle Sulewic e di Gianni Masella, si configura con itinerario fantastico e surreale tra personaggi e materiali che hanno fatto la storia del Teatro della Tosse di Genova, realtà fondata nel 1975 da personalità del calibro di Tonino Conte, Emanuele Luzzati, Aldo Trionfo, Rita Cirio, Giannino Galloni e Pietro Favari.
Collage, parole, costumi, arazzi istoriati, oggetti, manichini e foto di scena si rincorrono lungo le pareti e nelle sale per raccontare l’avventura quasi quarantennale di un piccolo e raffinato teatro ligure (la prima sede della compagnia fu una sala di appena cento posti in una stradina genovese detta Salita della Tosse) che, a cominciare dall’allestimento dello spettacolo «Ubu Re» di Alfred Jarry, è stato considerato come una vera e propria «macchina del fantastico» e che ha innovato la scena italiana scommettendo sulla possibilità di coniugare divertimento e approfondimento culturale.
In compagnia di Tonino Conte, regista, scrittore e fondatore del Teatro della Tosse, e di Danièle Sulewic, scenografa, costumista e ceramista, la mostra romana apre il sipario su creazioni fantastiche, ironiche e colorate per spettacoli come «Gargantua» di François Rabelais, l’«Ubu» di Alfred Jarry e l’«Inferno» di Dante Alighieri, ma anche per omaggi ad Aristofane o Shakespeare. Ed è proprio una frase di François Rabelais, uno dei numi tutelari della prima attività del Teatro della Tosse, a tessere il filo rosso della rassegna a Villa Doria Pamphilj (una rassegna, questa, adatta anche ad un pubblico di bambini per quella sua alchemica capacità di stimolare la fantasia e di condurci in un mondo dove tutti appare più magico della realtà). «Meglio è di risa che di pianti scrivere, ché rider soprattutto è cosa umana» è, infatti, la frase scritta a caratteri cubitali sulle pareti del museo, dove il pubblico può sedersi sul prato usato dagli attori di «Gargantua», giocare con uccelli vagamente aristofaneschi o osservare da vicino il cimitero di forme umane rapprese nella sabbia e nella cenere, ideato da Danièle Sulewic per lo spettacolo «Inferno», realizzato dalla Tosse nel 2002.
«Viaggio teatrale tra gioco e ricordo», che sabato 13 aprile prevede anche un convegno promosso con la collaborazione della Accademia nazionale d’arte drammatica «Silvio D’Amico», offre poi l’occasione per farsi avvolgere dalle atmosfere squillanti di Lele Luzzati, del quale vengono presentati alcuni manifesti teatrali, o di vedere una serie di opere di Tonino Conte dedicate al viso della Madonna. Modi differenti, questi, di raccontare l'avventura di un teatro che ha fatto storia e del quale Ugo Volli ha scritto: «Se nel nostro mondo teatrale, così pieno di premi, di concorsi, riconoscimenti, bigllietti aerei e altre futili solennità si assegnasse finalmente un premio al divertimento teatrale, al puro divertimento di fare teatro, cioè al teatro come diversione, deviazione, stravanganza, gioco rispetto al quotidiano... Se un premio così davvero patafisico ci fosse, saprei benissimo a chi assegnarlo: al Teatro della Tosse».

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Lele Luzzati, Manifesto per «Gargantua»; [fig. 2]  Danièle Sulewic, «Bon-voyage»; [fig. 3] Danièle Sulewic, «Cabaret»

Informazioni utili
«Viaggio teatrale tra gioco e ricordo». Casa dei Teatri - Villa Doria Pamphilj - Villino Corsini, Largo 3 giugno 1849 (angolo Via S. Pancrazio - ingresso Arco dei Quattro Venti)  - Roma. Orari: martedì-domenica, ore 10.00-19.00; chiuso il lunedì. Ingresso libero e gratuito. Infoline: tel. 06.0608/06.45460693. Sito web: www.casadeiteatri.culturaroma.it. Fino a domenica 21 aprile 2013.

martedì 9 aprile 2013

«RossoSegnale», un bed & breakfast con art gallery nel cuore di Milano

Una vecchia casa d’inizio Novecento, nel cuore di Milano, trasformata in un luogo interamente dedicato all'ospitalità. Si tratta di «RossoSegnale», un accogliente bed and breakfast di design, nelle vicinanze di corso Buenos Aires, che ha inaugurato la propria attività alla vigilia di Pasqua e che, in occasione del Salone del mobile 2013, presenta la sua prima mostra: una personale del giovane designer iraniano Amir Alizade, intitolata «Storie di (pr)oggetti non comuni».
«BiancoNeve», «Giallo Novecento» e «Rosa Coniglio» sono i nomi delle tre stanze che compongono la piccola struttura ricettiva, interamente arredata con gusto e ricercatezza per offrire agli ospiti sia l’intimità delle mura domestiche sia le comodità di un albergo a quattro stelle. Negli spazi di «RossoSegnale» i turisti potranno, infatti, muoversi come a casa propria e coccolarsi con tanti piccoli vizi, sfogliando le ultime riviste d'arte e design nel salotto del soppalco, concedendosi piacevoli conversazioni con nuove persone, leggendo un libro sprofondati nella vecchia poltrona in fondo al giardino o tenendosi in forma con un personal trainer nella casetta Danese adibita a palestra.
Il bed and breakfast, che prende il nome dal colore del suo ascensore, è, inoltre, dotato di una bella terrazza sul tetto da utilizzare anche come solarium. Nell'area al piano terra, dove un tempo vi era un'autofficina, è, invece, stata ricavata «3001 Lab», piccola galleria, con soppalco, per l'esposizione di opere di giovani artisti emergenti. E la buca del meccanico, lasciata a vista grazie a una copertura in vetro calpestabile, si è trasformata in un’inconsueta vetrina per opere d'arte e di design. Qui si succederanno, nel tempo, anche eventi musicali, reading, aperitivi e molto altro ancora.
Opere site specific sono state e verranno, inoltre, create per questi spazio, dando vita anche a una contaminazione con l'interno del bed and breakfast, con l'area dedicata agli ospiti, sino all'interno delle tre camere. Ne origina una sorta di narrazione continua, e un nuovo modello di fruizione artistica, basato su un’originale declinazione dei concetti di relazione, incontro e ospitalità.
All'interno di ogni stanza, che ricorda ora il fascino misterioso dei viaggi in Orient Express ora la magia nevosa delle fiabe nordiche, sono sparpagliati oggetti trovati, recuperati, ereditati, re-inventati, mischiati, con armonia e semplicità, a pezzi di design e a qualche opera d'arte.
Chi fosse curioso di scoprire questa nuova isola di charme nel cuore di Milano può approfittare della Design week, una settimana durante la quale il giovane designer iraniano Amir Alizade presenterà una serie di oggetti legati all’ospitalità e ai suoi piccoli riti quotidiani, come le «City Symbols», tazzine da caffè con i monumenti più rappresentativi delle città italiane, o le «Coffee Hanger», tazze in ceramica con il manico in acciaio a forma di gancio che fluttuano nell'aria, insieme a vecchi appendiabiti. La prossima mostra temporanea, in programma dal 23 aprile al 19 maggio, avrà, invece, per protagonista il giovane Federico Guerri con un’indagine artistica sullo spazio abitato.

 Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Un particolare della stanza «Giallo Novecento» al «RossoSegnale» di Milano. Foto: Alessandra Ianniello; [fig. 2] Un particolare della stanza «BiancoNeve» al «RossoSegnale» di Milano. Foto: Alessandra Ianniello; [fig. 3] Un particolare della stanza «Rosa Coniglio» al «RossoSegnale» di Milano. Foto: Alessandra Ianniello

Informazioni utili 
Amir Alizade. «Storie di (pr)oggetti non comuni». Un evento Fuori Salone per la Design Week. RossoSegnale - 3001 LAB, via Sacchini ,18 - Milano. Orari per il pubblico: da martedì a sabato, ore 18.00-21.00; domenica, oere 14.30 - 18.30. Informazioni: 3001lab@rossosegnale.it o tel.02.29527453. Sito internet del B & B e della 3001 LAB: www.rossosegnale.it. Da martedì 9 a domenica 14 aprile 2013.