ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 24 giugno 2013

Per non dimenticare Pina Bausch. Una settimana di eventi per il debutto italiano di «Sweet Mambo»

E’ un ampio omaggio a Pina Bausch (Solingen, 27 luglio 1940 – Wuppertal, 30 giugno 2009), coreografa tedesca che ha cambiato la storia del teatro e della danza, quello che va in scena a Bari, in occasione della ‘prima’ italiana dello spettacolo «Sweet Mambo» del Tanztheater Wuppertal, penultima creazione dell’artista, ideata un anno prima della sua scomparsa, il cui debutto si ebbe il 30 maggio 2008 in Germania, al Schauspielhaus di Wuppertal.
Da lunedì 24 a domenica 30 giugno, il capoluogo pugliese ospiterà incontri, masterclass e proiezioni cinematografiche dedicati all’autrice dei balletti «Le Sacre du Printemps» e «Café Müller». Un insieme di eventi, questo, la cui organizzazione è curata da Lucrezia Zazzera per il Teatro pubblico pugliese e che coinvolgerà diversi luoghi della città, dal Palazzo ex Poste all’arena Quattro Palme, dalla sala Murat a piazza Santa Maria del Buon Consiglio.
Ad aprire la manifestazione sarà, all’università degli studi «Aldo Moro» di Bari, il video girato durante lo spettacolo «Café Müller» (lunedì 24 giugno, ore 17.30), il lavoro più autobiografico e noto dell’artista, creato nel 1978 e definito da lei stessa un «lamento d'amore», una metafora, traslata nel respiro dei corpi, dell'impossibilità di un contatto autentico con l'altro. A seguire ci sarà la proiezione di «Bilder Aus Stücken der Pina Bausch», in cui si evoca il processo creativo della coreografa tedesca attraverso alcuni estratti degli spettacoli «Er nimmt Sie an der Hand und führt Sie in das Schloss die anderen folgen» (una rilettura del «Macbeth» di William Shakespeare, mai rappresentata in Italia), «Nelken», «Walzer» e «Palermo Palermo», pezzo dedicato al capoluogo siciliano, nel quale un muro di veri mattoni copre il boccascena del teatro e crolla a vista a inizio spettacolo.
L’omaggio barese continuerà con «Blaubart» (martedì 25 giugno, ore 17.30), uno dei pezzi più cupi e possenti dell’artista, montato nel 1977 a partire dall’opera «Il Castello di Barbablù» di Béla Bartók, fondamentale per comprendere il lavoro di connessione tra coreografia e teatro parlato. Subito dopo verrà proiettato il ritratto-documentario «Pina Bausch», realizzato da Anne Linsel nel 2006, che ricorda, attraverso le parole della stessa coreografa e dei suoi più stretti collaboratori, il lavoro condotto dagli esordi nella scuola di Essen fino alla creazione del Tanztheater Wuppertal.
L’omaggio barese prevede, quindi, la proiezione speciale di «Die Klage der Kaiserin / Il lamento dell’imperatrice» (mercoledì 26 giugno, ore 21), primo e unico lavoro cinematografico diretto dall’artista tedesca, che trasporta sullo schermo lo stile e i temi che hanno reso celebre il Tanztheater. Le riprese, iniziate nell’ottobre del 1987 e terminate nella primavera del 1989, sono il frutto di una serie di improvvisazioni dei danzatori, in gran parte componenti della compagnia di Wuppertal. Il film, privo di una tradizionale trama narrativa, è un susseguirsi di scene percorse da complesse associazioni tematiche, visive e musicali.
Tutto ruota attorno alla cittadina tedesca, ripresa nei suoi angoli più disparati: la campagna e i boschi, le strade del centro, il treno sopraelevato, una scuola di ballo, una serra, un solario, la sala prove nel vecchio cinema in disuso, dove si è compiuto tutto il lavoro di concezione e montaggio dei pezzi del Tanztheater Wuppertal.
Si passerà, poi, alla proiezione del film «1980 Ein Stück von Pina Bausch / un pezzo di Pina Bausch» (giovedì 27 giugno, ore 17.30), mirabile e avvolgente affresco sulla vita che narra la tenerezza e la nostalgia dell’infanzia, assieme al senso della fine e dell’addio, e che prende il suo titolo dall’anno in cui venne creato, lo stesso della morte di Rolf Borzik, primo scenografo e compagno della coreografa tedesca. La rassegna prevede, quindi, la proiezione del film sul balletto «Walzer. Ein Stück von Pina Bausch / un pezzo di Pina Bausch» (venerdì 28 giugno, ore 16.00), mai rappresentato in Italia, nel quale si parla dell'esilio, della separazione e della difficoltà o impossibilità di essere amati. Sono, poi, in agenda il documentario «A primer for Pina», realizzato dalla scrittrice e critica americana Susan Sontag, e un incontro con Leonetta Bentivoglio e Lutz Förster, direttore artistico del Tanztheater Wuppertal.
A chiudere l’iniziativa, che prevede anche un masterclass di danza contemporanea con Fernando Carlos Suels Mendoza e Thusnelda Mercy, sarà la proiezione speciale del balletto «Le Sacre du printemps / La Sagra della Primavera» (domenica 30 giugno, ore 22), opera di Igor Stravinsky, della quale ricorre quest’anno il centenario della creazione, che Pina Bausch montò nel 1975.
Punta di diamante della rassegna sarà, ovviamente, il debutto italiano, al teatro Petruzzelli di Bari, dello spettacolo «Sweet Mambo», sulla relazione tra i due sessi, programmato per la serata di venerdì 28 giugno, alle ore 20.30, e con repliche nei tre giorni successivi (sabato 29 e domenica 30 giugno, alle 18.00; lunedì 1° luglio, alle 20.30). Sul palco salirà il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, diretto artisticamente da Lutz Förster, compagnia che ritorna in Italia dopo due anni di assenza (l’ultima esibizione si ebbe al Piccolo Teatro di Milano, nel febbraio del 2011). Le scene e i video sono di Peter Pabst, i costumi di Marion Cito, la collaborazione musicale di Matthias Burkert e Andreas Eisenschneider. Conclusa la rassegna barese, la compagnia tedesca ha in programma un’altra tappa italiana, anch’essa organizzata da Andres Neumann International. Sarà, infatti, ospite del teatro San Carlo di Napoli, dove dall’11 al 14 luglio porterà un repertorio di grande impatto: l’indimenticabile «Café Müller», che Pedro Almodóvar scelse per la scena iniziale del film «Parla con lei», e «Le Sacre du Printemps / La Sagra della Primavera», nel quale trenta ballerini, quindici uomini e quindici donne, gli uni a torso nudo, le altre in vesti leggere, danzano, su un palco coperto di argilla, un rito asciutto e violento.

Didascalie delle immagini 
[Figg. 1 e 2]Una scena di «Sweet Mambo», con il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Coreografia di Pina Bausch; [figg. 3]Una scena di «Palermo, Palermo», con il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Coreografia di Pina Bausch; [fig. 4] Una scena di «Café Müller», con il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Coreografia di Pina Bausch

Informazioni utili 
Omaggio a Pina Bausch. Bari, sedi varie. Informazioni: Teatro pubblico pugliese, tel. 080.5580195; teatro Petruzzelli, tel.080.9752840. Sito web: www.teatropubblicopugliese.it/stagione_rassegna/omaggio-a-pina-bausch_144.html e www.fondazionepetruzzelli.it. Da lunedì 24 a lunedì 1° luglio 2013.

sabato 22 giugno 2013

Una «Festa di teatro eco/logico» a Stromboli. Cinque giorni di eventi unplugged per l’isola siciliana

Quindici incontri di teatro, musica, danza, letture, improvvisazioni e performance, tutti a ingresso gratuito e distribuiti nell’arco di cinque giorni: Stromboli, uno dei gioielli naturalistici delle Eolie, diventa palcoscenico con la prima edizione di «Festa di teatro eco/logico».
L’evento, in programma da sabato 22 a mercoledì 26 giugno, è di quelli da non perdere, non solo per la bellezza dell’isola siciliana, dove si percepisce un incessante dialogo tra il rumore del mare, il suono del vento e il continuo borbottio del vulcano, uno dei più attivi al mondo in considerazione della sua attività eruttiva persistente. Il progetto, diretto artisticamente da Alessandro Fabrizi e promosso dal gruppo «fluidonumero9», con il patrocinio del Comune di Lipari, di Legambiente Sicilia, del Centro studi eoliani, è, infatti, destinato a far parlare di sé per essere -spiegano gli organizzatori- «il primo evento al mondo di teatro, musica e danza rigorosamente unplugged, ovvero senza luci, senza microfoni, senza effetti artificiali», in pratica «senza consumo di corrente elettrica aggiunta».
In scena artisti e intellettuali come Iaia Forte, Nadia Fusini, Concita De Gregorio e Patrizia Zappa Mulas inviteranno il pubblico a riflettere sulle suggestioni artistiche derivate dal recupero di un rapporto sostenibile, ma anche estetico con la natura. Il tema portante del festival sarà quello dell’ira di Madre Terra, a partire dal mito di Proserpina come raccontato nelle «Metamorfosi» di Ovidio, offrendo così l’occasione agli artisti ospiti di riflettere su argomenti quali la rabbia, la natura, l’amore.
Ad aprire la kermesse, all’interno della quale si terrà anche un workshop di danza e improvvisazione sull’anima dei luoghi, condotto da Caterina Gottardo e Paolo Pascolo alla discoteca Megà (tutti i giorni, dalle 17 alle 20), sarà la performance «Hungry», (in lingua inglese), scritta e interpretata dallo statunitense Paul Ricciardi, che sorprenderà gli spettatori con inaspettati blitz artistici in vari luoghi dell’isola, a cominciare da piazza San Vincenzo (sabato 22 giugno, dalle 18 alle 22).
Seguirà il primo dei due incontri del festival con Nadia Fusini, che presenterà il suo ultimo libro per i tipi della Einaudi di Torino, «Hanna e le altre» (sabato 22 giugno, alle 18.30), nel quale viene tracciato un ritratto di Simone Weil, Rachel Bespaloff e Hannah Arendt, tre donne che si sono arrischiate in una riflessione sulla violenza, sul potere e sulla guerra nel cuore del Novecento. La studiosa e scrittrice toscana, alla quale si devono traduzioni di opere di Virginia Wolf e Mary Shelley sarà nuovamente protagonista del festival, negli incantevoli spazi del limoneto della Locanda Barbablù, con un ricordo di Silvia Plath, a cinquant’anni dalla morte (domenica 23 giugno, alle 18), al quale parteciperanno anche Laura Mazzi, Alice Bologna, Marzia Pellegrino e Ilenia Cipollari.
Concita De Gregorio sarà, invece, presente alla ‘messa in scena’ del suo libro «Io vi maledico» (lunedì 24 giugno, alle 19.30), con Alice Redini, Tommaso Capodanno, Cecilia D’Amico, Leonardo Gambardella, Franco Paluzzi e Giorgia Visani. Mentre Iaia Forte darà voce alla prosa di Elsa Morante con la lettura del libro «L’isola di Arturo» (martedì 25 giugno, alle 22).
Tra gli spettacoli in scena a Stromboli, c’è grande attesa per il monologo «Il naufrago» di Patrizia Zappa Mulas (domenica 23 giugno, alle 19.30), una favola sul senso più profondo e autentico della parola amore, tratta dal poemetto «Enoch Arden», pubblicato nel 1864 da Alfred Tennyson e musicato nel 1897 da Richard Strauss. Il Funaro di Pistoia porterà, invece, al festival il suo spettacolo «Uscio e bottega» (mercoledì 26 giugno, alle 17.30 e alle 18.30), scritto da Francesca Giaconi e Lorenzo Banchi, che vede in scena la stessa Francesca Giaconi ed Enrico Lombardi: un divertente racconto della vita di due sposi tra uova e farina, nel quale il buonumore si mescola con la malinconia dei ricordi e con i sapori di un tempo antico.
Curiosa è anche l’improvvisazione per attrice e argilla che Ilenia Cipollari presenterà sulla spiaggia di Scari e che è stata intitolata «Metamorfosi: la creazione del mondo» (lunedì 24 giugno, ore 18). Mentre a chiudere la selezione degli spettacoli scelti da «fluidonumero9» per l’evento siciliano sarà «Erisittone, Proserpina e l’ira di Madre Terra, un varietà» (mercoledì 26 giugno, alle 18.30 e alle 22), un appuntamento a cura di Alessandro Fabrizi e Susan Main, che verrà presentato in due versioni, una luce e una buio, ispirate alla «doppia vita» di Proserpina tra la terra e gli inferi.
Non mancherà, poi, la musica, a partire dal concerto «Las Rosas» (sabato 22 giugno, alle 22), con Marco Schiavoni e Caterina Genta, nel quale gli arpeggi della chitarra si fonderanno con l’intensità dei versi di Federico Garcia Lorca. Alessandro Librio sarà, invece, protagonista di «Vibro» (domenica 23 giugno, alle 22), originale «performance di viola, violino e luogo». Toccherà, poi, al quartetto «Le Cardamomò» (lunedì 24 giugno, alle 21) presentare le sue canzoni di ispirazione francese e balcanica, dal gusto retrò e onirico; mentre a chiudere gli appuntamenti all’insegna delle sette note saranno i Takabum (mercoledì 26 giugno, alle 19), street band calabrese, frizzante e coloratissima, che proporrà una vera e propria parata per l’isola a ritmo di funky e jazz.
Oltre agli spettacoli e agli eventi dal vivo, il festival prevede anche un momento di riflessione sul ruolo dell’artista e del teatro in rapporto con l’ambiente naturale attraverso una «Tavola rotonda sul mare» (martedì 25 giugno, alle 17.30), a cura di Giulia Giordano del Teatro Pinelli Occupato. All’incontro prenderanno parte, tra gli altri, l'artista Federico Russo, l'attore e illuminotecnico Hossein Taheri, l’urbanista Carmelo Celona e l’antropologa Silvia Jop di «Lavoro culturale», autrice dell’e-book «Come è bella l’imprudenza», una mappa della «cultura fai-da-te» in Italia, un cartografia dei tanti teatri del nostro Paese che, sull’esempio del Valle di Roma, sono stati occupati dai cittadini negli ultimi due anni. E per gli amanti dell’arte visiva è previsto anche un evento speciale, a cura di Alessandro Baronio che, durante la cinque giorni siciliana, costruirà scenografie e opere riutilizzando oggetti ‘rifiutati’, ripescati dal fondo del mare, riconsegnandoli così a nuova vita attraverso il ricordo e il contributo collettivo degli strombolani e dei turisti. Un modo, questo, di coinvolgere tutti nel festival isolano, perché – dicono gli organizzatori- «la fantasia è contagiosa!». (sam)

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Locandina della prima edizione di «Festa di teatro eco/logico», progetto, diretto artisticamente da Alessandro Fabrizi e promosso dal gruppo «fluidonumero9», con il patrocinio del Comune di Lipari, di Legambiente Sicilia, del Centro studi eoliani; [fig. 2] Un'immagine di un workshop del gruppo «fluidonumero9» sull'isola di Stromboli; [fig. 3] Una scena dello spettacolo «Uscio e bottega» di Francesca Giaconi e Lorenzo Banchi, con la stessa Francesca Giaconi ed Enrico Lombardi, che il Funaro di Pistroia proporrà a «Festa di teatro eco/logico»; [fig. 4] I Takabum, tra i protagonisti di  «Festa di teatro eco/logico»

Informazioni utili 
«Festa di teatro eco/logico». Sedi varie - Stromboli (Messina). Ingresso libero. Informazioni e prenotazioni: Tommaso Capodanno, cell. 333 7508055 o tommasocapodanno@hotmail.it. Sito internet: http://fluidonumero9.wordpress.com. Da sabato 22 a mercoledì 26 giugno 2013. 

giovedì 20 giugno 2013

«Art Night», una lunga notte d’arte per Venezia

«Non c’è due senza tre». L’università Ca’ Foscari di Venezia fa proprio il vecchio adagio popolare e lancia, in collaborazione con l’amministrazione comunale, la terza edizione di «Art Night», una lunga serata d’arte che vedrà tutti i soggetti che si occupano di cultura in città aprire i propri spazi oltre l’abituale orario di chiusura e offrire al pubblico un ricco calendario di performances musicali, spettacoli, letture animate, inaugurazioni di mostre e non solo.
Oltre centoottanta le sedi coinvolte in questa edizione della notte bianca veneziana, alla quale farà da filo conduttore l’omaggio al talento femminile, in ogni sua espressione. L’appuntamento è per sabato 22 giugno, dalle 18 in poi.
Per scoprire i tanti appuntamenti in agenda (si parla di oltre seicento ore di eventi, ma il calendario è in effervescente aggiornamento) sarà sufficiente camminare, tra calli e campielli, alla ricerca dell’immagine guida della rassegna: uno spicchio di luna che diventa il ferro di prua di una gondola.
Tutti gli spazi espositivi e gli eventi saranno visitabili senza biglietto d’ingresso e, dalle 20 all’una di notte, sarà gratuito anche il Vaporetto dell’arte, la linea di navigazione di Actv che percorre il Canal Grande alla scoperta delle bellezze artistiche della città.
Fulcro della notte bianca veneziana, ideata e coordinata da Silvia Burini e Angela Bianco, sarà, ovviamente, l’università Ca’ Foscari, dove la manifestazione prenderà formalmente vita con il saluto del Magnifico Rettore Carlo Carraro e delle autorità comunali. Venezia cambierà, quindi, il suo volto abituale -quello di centro melanconicamente romantico o, per contro, di città tutta lustrini, celebrities e gossip-, trasformandosi in un grande e vitale laboratorio creativo, in un luogo dei giovani e per i giovani.
Si potrà, tra l’altro, ascoltare musica classica all’Istituto romeno di cultura e al Palazzetto Bru Zane, riscoprire il «Decameron» di Giovanni Boccaccio alla Fondazione Querini Stampalia, salire sul campanile dell’abbazia di San Giorgio, scoprire i ‘dietro le quinte’ dei teatri Goldoni e Malibran, raggiungere l’isola di San Servolo per una visita guidata al giardino storico. Molte saranno, poi, le mostre visitabili gratuitamente, da «Robert Motherwell: i primi collage» alla Collezione Peggy Guggenheim a «Roy Liechtenstein Sculptor» alla Fondazione Vedova, da «Prima materia» a Punta Dogana a «Pawel Althamer And Anatoly Osmolovsky: Parallel Convergences» alla Casa dei Tre Oci, senza dimenticare le tante iniziative espositive dei Musei civici veneziani.
Cuore pulsante di «Art Night» sarà un’inedita performance live dei Masbedo, accompagnati e musicati eccezionalmente dai Marlene Kuntz. L’esibizione è in programma per le 22.30 nel cortile principale dell’università Ca’ Foscari, subito dopo l’anteprima del documentario «The Illusionists» di Elena Rossi e la performance «Dust» della coreografa e danzatrice Marta Bevilacqua. Per l’occasione, l’ateneo veneto permetterà di visitare la mostra «Lost in Translation», promossa dal Moscow Museum of Modern Art, e l’installazione di Maria Cristina Finucci dedicata al Garbage Patch State e alla drammatica situazione ambientale che si profila per il nostro pianeta.
Eventi da non perdere saranno proposti anche nelle altre due sedi dell’ateneo veneziano: al Cultural Flow Zone sarà aperta una collettiva di artisti pietroburghesi; a Ca’ Cappello si terrà la mostra «Un golfo, uno stretto e un mare», un viaggio per fotografie in Paesi come la Persia, gli Emirati Arabi, il Qatar e l’Iraq.
Curioso si rivela, poi, il progetto della cantante Sofia Taliani che, alla Peggy Guggenheim Collecition, proporrà «Pop-up concerts for one», mini-concerti di qualche minuto che verranno eseguiti per un singolo ascoltatore alla volta. Mentre la Zuecca Projet Space proporrà, nell'ambito della mostra «Ai Weiwei – Disposition» (alle ore 18.30), una conversazione con Barnaby Martin, noto giornalista anglosassone che è riuscito a intervistare l’artista cinese Ai Weiwei dopo il rilascio dagli ottantuno giorni d’illegittima prigionia in Cina.
Non mancherà, inoltre, ad «Art Night» l’evento Instagram che tanto successo ha avuto nella passata edizione. Quest’anno verrà proposto, in collaborazione con JewelGram, un contest dedicato al talento delle donne e l’iniziativa culminerà, nella serata del 22 giugno, con un InstaMeet speciale, organizzato da Venezia da Vivere.
A chi alle nuove tecnologie preferisce il caro e vecchio libro è, invece, riservata la lunga staffetta di letture sul femminicidio, che coinvolgerà le principali librerie cittadine. Eventi, dunque, per tutti i gusti nella terza edizione della rassegna veneziana, il cui slogan è ancora una volta: «l’arte libera la notte».

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Vista notturna di Venezia; [fig. 2] I Masbedo; [fig. 3] La ballerina e coreografa Marta Bevilacqua

Informazioni utili 
 «Art Night Venezia». Sedi varie - Venezia. Ingresso: gratuito per tutte le sedi partecipanti (dalle ore 18.00 all’una circa), salvo diverse indicazioni. Web: www.artnightvenezia.it. Twitter: @artnightvenezia. Facebook: artnight venezia. Instagram: artnightvenezia. Informazioni: tel. 041.23466223-6227. Sabato 22 giugno 2013

martedì 18 giugno 2013

«Contemporary locus», riflettori puntati su Grazia Toderi. Videoarte al teatro Sociale di Bergamo

Era il 2002 quando Grazia Toderi (Padova, 1963) realizzava, nell’ambito di un ciclo di video sui più significativi teatri italiani (1999-2003), l’opera «Sound». Quel lavoro, che racconta la condizione di degrado e bellezza in cui versava dieci anni fa il Sociale di Bergamo, ritorna in mostra in prossimo week-end. L’occasione è offerta dalla quarta edizione di «Contemporary locus - Luoghi riscoperti dall’arte contemporanea», un progetto curato da Paola Tognon, con la collaborazione di Paola Vischetti, che intende interpretare luoghi del passato, segreti o dismessi, attraverso la ricerca espressiva del presente, e al quale si deve la riapertura, lo scorso anno, di importanti testimonianze storico-architettoniche bergamasche, quali il Luogo Pio Colleoni, la Cannoniera San Giacomo e l’ex Hotel Commercio, parte dell’antico complesso conventuale di Santo Spirito e più antico luogo di accoglienza della città lombarda.
Sabato 22 e domenica 23 giugno, Grazia Toderi si confronterà, dunque, nuovamente con l’architettura e il passato dello splendido edificio ideato nel 1803 da Leopoldo Pollack (Vienna, 1751 – Milano, 13 marzo 1806), progettista austriaco, allievo di Giuseppe Piermarini (Foligno, 1734-1808), al quale si devono opere come la Villa Belgiojoso Reale a Milano e le aule Volta e Scarpa dell’Università di Pavia, invitato a Bergamo da un folto gruppo di nobili desiderosi di dotare la Città Alta di una sala teatrale in grado di rivaleggiare con quella della Città Bassa: il Riccardi (l’attuale Donizetti). Cinque anni dopo, in occasione del Carnevale del 1809, veniva inaugurato il Sociale, un elegante teatro all’italiana, con ottantasei palchi sovrapposti in tre ordini, sui quali insiste un quarto ordine di loggione, e con una platea a forma ovale di stampo francesizzante.
L’attività musicale della sala sopravvisse, con alterne vicende, fino alla fine degli anni Venti del Novecento, ospitando anche generi nuovi come l’operetta e «addirittura -si legge nella scheda di presentazione- esibizioni di moderna tecnologia quali il grammofono (1898) e il cinematografo (dal 1908)». La storia successiva è segnata da continui passaggi di proprietà, progetti di demolizione o di avventuristici riusi, fino al 1974 quando il Comune acquisisce l’immobile, ormai in stato di abbandono, e lo riqualifica trasformandolo in spazio espositivo.
Ci vogliono altri trent’anni perché il teatro Sociale venga interessato da restauri che lo riportino alla sua funzione originale. Ciò accade nel triennio 2006-2009. Negli anni appena antecedenti a questo progetto, Grazia Toderi realizza «Sound» (2002), un video costruito sull’immagine fissa e monumentale della sala teatrale bergamasca, silenziosa e abbandonata, al quale fa da colonna sonora un suono misterioso, penetrante e continuo, quasi una melodia del vuoto.
L’inserimento di quest’opera nel teatro stesso, a distanza di più di dieci anni dalla sua realizzazione, «vuole offrire -spiegano gli organizzatori- una visione simultanea del luogo prima e dopo la sua ristrutturazione, con un effetto di forte suggestione e tensione narrativa».
L’artista patavina, che annovera in curriculum numerose mostre in prestigiosi spazi espositivi stranieri e la partecipazione a tre edizioni della Biennale di Venezia (1993, 1999 e 2009), restituisce con questo suo lavoro una dimensione dilatata e onirica dello spazio, che coinvolge il pubblico in una condizione a-temporale. E’ un’atmosfera, questa, che emanano anche altri video e fotografie della serie dedicata ai teatri storici italiani, da «Random» (Massimo di Palermo, 2001) ad «Eclissi» (Comunale di Ferrara, 1999), da «Orchestra» (Rossini di Pesaro, 2003) a «Il fiore delle mille e una notte» (Comunale di Modena, 1998).
L’arte contemporanea incontra, dunque, la magia del mondo della scena in questa quarta edizione di «Contemporary locus», nella quale avranno grande spazio anche le nuove tecnologie con pagine dedicate al progetto su Twitter e Facebook, video di Beatrice Marchi e Marco Chiodi su Vimeo, fotografie di Claudio Cristini, Maria Zanchi e Simone Montanari su Flickr, e una app gratuita per iPhone/iPad, realizzata da Elisa Bernardoni, con informazioni logistiche e approfondimenti sull’evento e sullo spazio espositivo. (sam)

Didascalie delle immagini
[Fig. 1 e fig. 2] Teatro Sociale, Bergamo 2013.Foto di Claudio Cristini; [fig. 3] Grazia Toderi, «Sound», 2002. Still da video. Courtesy l’artista; [fig. 4] Grazia Toderi, «Sound», 2002. Veduta dell’installazione per «Contemporary locus 4». Teatro Sociale, Bergamo 2013. Foto di Claudio Cristini; [fig. 5] Grazia Toderi, «Eclissi», 1999. Proiezione video, dimensioni variabili. Suono stereo, loop, dvd. Courtesy Galleria Giò Marconi, Milano
[Le foto sono state fornite da Alice Panti, responsabile dell'ufficio stampa di «Contemporary locus 4»]

Informazioni utili 
«Contemporary locus - Luoghi riscoperti dall’arte contemporanea» - Progetto di Grazia Toderi. Teatro Sociale, via Bartolomeo Colleoni, 4 – Bergamo. Orari: sabato, ore 10.00-23.00 e domenica, ore 10.00-20.00. Ingresso libero.  Informazioni e visite speciali: info@contemporarylocus.it.  Inaugurazione: sabato 22 giugno ore 10.00. Da sabato 22 a domenica 23 giugno 2013. 

domenica 16 giugno 2013

«The Season», da Shakespeare a Olivia Chaney: tutte le arti in scena a Firenze

Ritorna puntale, con l’inizio dell’estate, «The Season», festival promosso dalla New York University di Firenze. Da lunedì 17 giugno a venerdì 5 luglio, attori, scrittori, musicisti e artisti di fama internazionale animeranno la splendida cornice di villa La Pietra, elegante residenza toscana del XV secolo che in passato fu anche sede di rappresentanza dell’Ambasciata di Prussia, con concerti di musica jazz, letture di opere letterarie, rappresentazioni teatrali in lingua inglese e italiana.
A inaugurare la rassegna, i cui eventi saranno tutti a ingresso gratuito (ma con prenotazione obbligatoria all’indirizzo e-mail lapietra.reply@nyu.edu o al numero 055.5007212) sarà l’installazione «Transition – Transizione» (lunedì 17 luglio, ore 21), un lavoro composto da video e performances realizzati, nell’ambito del corso intensivo «Building Bridges», da studenti e docenti di teatro, cinema e media di cinque università internazionali: la New York University, la Zürcher Hochschule der Künste di Zurigo, la School of Visual Arts di New York, la DnsT di Copenhagen e la Stada di Stoccolma.
La rassegna, giunta alla sua nona edizione, proseguirà, quindi, con un allestimento dell’«Amleto» di William Shakespeare (mercoledì 19 giugno, ore 19.30), su musiche di Jonathan Batiste e della Stay Human Band, che vedrà in scena gli attori Sterling Brown, Ryan Michelle Bathe e Andre Holland. Lo spettacolo, prodotto dalla Continuum Company della New York University - Tisch School of the Arts, verrà proposto anche al Chiostro di Santo Spirito (venerdì 21 giugno, ore 21), a sostegno della onlus che gestisce le attività dell’edificio sacro.
Dal teatro si passerà, poi, alla neuroscienza con la conferenza «Being Me, Being You: Acting, Neuroscience and the Audience» (venerdì 21 giugno, ore 11), che vedrà in cattedra Mark Wing – Davey, capo dipartimento del programma post-laurea di recitazione alla New York University e unico non-scienziato membro della Ebi - Emotional Brain Institute, che parlerà di come la neuroscienza, la neurobiologia e la neuropsicologia ci possano aiutare o meno a svolgere il nostro lavoro.
Grande spazio in questa edizione di «The Season» avrà, inoltre, la letteratura con la rassegna «Writers Reading», proposta anche negli spazi di Palazzo Strozzi grazie alla collaborazione con il Gabinetto Vieusseux. Poeti e scrittori di fama internazionale leggeranno brani delle loro opere; sono attesi a Firenze firme quali Dorothea Lasky ed Elissa Schappell (sabato 22 giugno, ore 18), Eileen Myles e Maaza Mengiste (giovedì 27 giugno, ore 18.30), Darin Strauss (venerdì 28 giugno, ore 18), Matthew Rohrer, Catherine Barnett e Ulrich Baer (venerdì 5 luglio, ore 18.30).
La rassegna fiorentina vedrà anche il ritorno di Jonathan Batiste (sabato 22 giugno, ore 21), virtuoso del pianoforte con in curriculum premi come il «Movado Future Legend» e lo «Steinway Performing Artist», che è conosciuto per essere il fondatore e il leader della «Stay Human Band», un gruppo di modern jazz apprezzato per la grande energia e per l’immensa comunicabilità trasmessa durante i suoi spettacoli.
A seguire, Villa La Pietra ospiterà «The Edge of Darkness» (martedì 25 giugno, ore 21), uno spettacolo di luci, suoni e immagini che esplora alcuni aspetti della cecità, intesa in senso fisico e metaforico, in relazione alla percezione del suono e della visione. Il progetto -durante il quale verranno presentati filmati sulla musica e saranno interpretati brani di Giacinto Scelsi, John Cage e altri autori- include un nuovo lavoro di Andrea Cavallari basato sul libro «Ficciones» di Jorge Louis Borges e la partecipazione di Luisa Valeria Carpignano (pianoforte), Lucy Railton (violoncello) e Matilde Gagliardo (videoartista).
Sotto i riflettori saliranno, quindi, gli allievi del corso di Commedia dell’arte della New York University con lo spettacolo «Crossed Destinies – I destini incrociati» (mercoledì 26 giugno, ore 18.30), diretto da Jacob Olesen e Nolufefe Mtshabe. La rappresentazione, ospitata a Palazzo Strozzi, è mutuata dal romanzo «Il castello dei destini incrociati» di Italo Calvino e racconta la storia in italiano, spagnolo e inglese, con il corredo di canzoni in lingua zulu, xhosa e inglese e con l’ausilio di maschere e burattini creati dall’artista Joan Harmon.
«The Season» proseguirà, poi, con un omaggio a Chet Baker, geniale trombettista americano, mito e icona del «genio e sregolatezza», la cui storia verrà ripercorsa attraverso lo spettacolo «Baker vs. Baker» (sabato 29 giugno, ore 19.30), scritto e diretto da Roberto Andrioli e Fabrizio Checcacci, con musiche come «My funny Valentine», «Just friends» e «Almost Blue» a fare da colonna sonora.
Ritorneranno, quindi, sul palco gli allievi del Corso di Commedia dell’arte della New York University con «The Don Giovanni Spectacle» (martedì 2 luglio, ore 21), uno spettacolo di maschere, musica, scene scatenate e scherzosamente colorite, tratte dal «Don Giovanni» di Tirso de Molina e da altre fonti. A chiudere la sezione teatrale della rassegna fiorentina sarà, invece, «A Musical Journey» (mercoledì 3 luglio, ore 20.30), uno spettacolo con Olivia Chaney che proporrà, tra l’altro, rivisitazioni del repertorio barocco e rinascimentale e ballate tradizionali da tutto il mondo. Tanti linguaggi in scena a Firenze, dunque, per un’estate di arte e teatro.

Didascalie delle immagini
 [Fig. 1] Villa La Pietra, a Firenze, sede principale del festival «The Season 2013»; [fig. 2] Logo del festival «The Season 2013»; [fig. 3] Jonathan Batiste, uno degli ospiti del festival «The Season 2013»; [fig. 4] Olivia Chaney, una degli ospiti del festival «The Season 2013»

Informazioni utili
«The Season 2013». Rassegna di musica, teatro, danza, cinema, letteratura e animazione, promossa dalla New York University Firenze. Orari e programma: www.nyu.edu/global/lapietra/season/. Ingresso libero, con prenotazione obbligatoria al numero 055.5007212 o all’e-mail lapietra.reply@nyu.edu. Informazioni: Villa La Pietra, via Bolognese, 120 – Firenze, tel. 055.5007210 (Ufficio eventi). Dal 17 giugno al 5 luglio 2013.