ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 27 settembre 2013

Schiele e Ungaretti sul campo di battaglia: a Ragogna va in scena la Grande guerra secondo l’attrice Claudia Contin

Il teatro va in scena sui luoghi del primo conflitto bellico. Succede a Ragogna, in provincia di Udine, dove domenica 6 ottobre si terrà il secondo appuntamento del progetto «Maravee Anima», rassegna giunta alla dodicesima edizione che quest’anno, anche grazie al contributo dell’Assessorato regionale alla cultura e alla prestigiosa partnership dell’azienda Gervasoni, indagherà «La spiritualità dalle vette al quotidiano in memoria della Grande guerra».
Dopo la preview pordenonese, svoltasi lo scorso agosto con lo spettacolo «Binari Diagonali», e in attesa dell’inaugurazione ufficiale, prevista per il 18 ottobre a Majano, negli spazi del Castello di Susans, Sabrina Zannier ha pensato di ideare una vera e propria escursione sui sentieri del primo conflitto mondiale, tra narrazioni storiche e azioni teatrali capaci, insieme, di tessere la trama per un futuro di pace e convivenza tra i popoli.
L’escursione con azione teatrale, in programma per l’intera giornata di domenica 6 ottobre, prevede una camminata sui luoghi che fecero da scenario alla battaglia del monte di Ragogna, «entrando così nel vivo -si legge nella nota stampa- di quella spiritualità tesa fra sacro e profano che «Maravee Anima» propone, elevando la montagna quale luogo simbolico, in tutte le culture del mondo, della relazione fra terra e cielo».
Accompagnata dalle narrazioni di Marco Pascoli, direttore del museo della Grande guerra di Ragogna, l’escursione sarà animata da una performance teatrale e da due letture attoriali.
Protagonista di queste tre stazioni artistiche sarà l’attrice Claudia Contin, nota nel mondo come prima donna che ha reinterpretato la figura di Arlecchino, uno dei più intriganti personaggi della Commedia dell’arte. La sua grande dote interpretativa, fondata sulla ricerca caratteriale, mimica e vocale, l’ha condotta anche alla rivisitazione della produzione poetica di Giuseppe Ungaretti e dei gesti umani che Egon Schiele ha raffigurato in molte sue tele, dando vita all’azione teatrale «La guerra del poeta».
Questa performance, con la regia e la drammaturgia di Ferruccio Merisi, verrà proposta come prima tappa del percorso. La forza espressiva dell’interprete pordenonese, fondatrice della Scuola sperimentale dell’attore, traccerà nuova linfa emozionale su sentieri che furono di guerra. In quella «terra di nessuno» che era il campo di battaglia, l’escursionista-spettatore troverà, su due fronti opposti, il poeta di «Si sta, come d’autunno, sugli alberi le foglie» e un soldato austriaco di nome Egon Schiele, il grande artista che nei suoi quadri dipingeva gesti umani nervosi e scarnificati. «Entrambi verranno raccontati  -si legge nella nota stampa- attraverso un percorso di libere associazioni che scompone e ri-monta voci e comportamenti, poesie e interviste, urla e silenzi, momenti d’immobilità e drammatiche gesticolazioni».
L’escursione proseguirà con le narrazioni storiche e altre due tappe durante le quali Claudia Contin leggerà alcune pagine tratte dalle memorie di due soldati: il sergente Alessandro Pennasilico, che nel 1917 fu protagonista dei combattimenti difensivi sul monte di Ragogna, e il capitano Eugen Redl, comandante del battaglione bosno-erzegovinese che riuscì nell'aspra missione di valicare, per primo, il Tagliamento in piena e d'infrangere il fronte italiano presso Cornino.
L’escursione, che inizierà alle ore 9.30 nel parcheggio sottostante il castello di San Pietro di Ragogna (con ingresso libero e iscrizione dei partecipanti) attraverserà i seguenti luoghi: Batteria «Ragogna Bassa», Cresta Monte Ragogna, Batteria «Ragogna Alta», Zona Sacra Chiesetta «Julia», Caposaldo trincerato «Cret dal Louf», con rientro lungo la mulattiera di arroccamento «Las Cengles». Alla fine dell’escursione, prevista per le ore 16, sarà inoltre possibile visitare il museo della Grande guerra di Ragogna.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Logo del progetto «Maravee Anima» - «La spiritualità dalle vette al quotidiano in memoria della Grande guerra»; [fig. 2 e 3] L’attrice Claudia Contin nell’azione teatrale azione teatrale «La guerra del poeta» [Si ringrazia per le immagini l’ufficio stampa «AtemporaryStudio» di Trieste]

Informazioni utili
«Maravee Anima» - Escursione con azione teatrale sui luoghi della Grande guerra. Evento ideato da Sabrina Zannier, accompagnatore storico Marco Pascoli, azione teatrale di Claudia Contin, regia e drammaturgia di Ferruccio Merisi. Itinerario: Pietro di Ragogna (con ingresso libero e iscrizione dei partecipanti) attraverserà i seguenti luoghi: Batteria «Ragogna Bassa», Cresta Monte Ragogna, Batteria «Ragogna Alta», Zona Sacra Chiesetta «Julia», Caposaldo trincerato «Cret dal Louf». Ingresso libero. Note: Considerata la durata dell'escursione, si consiglia ai partecipanti di munirsi di pranzo al sacco. Informazioni: cell. 347 3059719. Sito internet: www.progettomaravee.com o www.grandeguerra-ragogna.it. Domenica 6 ottobre, dalle ore 9.30 alle ore 16.00. 

L'evento, inizialmente previsto per domenica 29 settembre, è stato posticipato, a causa del maltempo, a domenica 6 ottobre 2013. 

giovedì 26 settembre 2013

Dallo spettacolo «Caravankermesse» al nuovo intervento coreografico di Cristiana Morganti: una stagione glocal per «Il Funaro» di Pistoia

Sarà un bel viaggio teatrale in camper a inaugurare la nuova stagione del centro culturale «Il Funaro» di Pistoia. In occasione del suo quarto compleanno, la realtà culturale toscana propone, infatti, «Caravankermesse», spettacolo-installazione nato da un’idea di David Batignani e Natascia Curci, che appaga vista, tatto, udito e olfatto in un’atmosfera fra circo e café chantant, insieme onirica e rivelatrice per chi sa abbandonarsi al gioco del teatro. Un caravan decorato alla maniera dei carrozzoni del circo, una passerella d'ingresso disegnata da un tappeto rosso e protetta da una veranda luminosa, un carretto, corde, gabbie e altri strani elementi circondano il pubblico, invitato a conoscere tre strani personaggi: il signor Ker, la signorina Messe e mister Van. La performance, per dieci persone alla volta, si terrà nelle giornate di giovedì 26 e venerdì 27 settembre, con quattro repliche a serata, alle ore 19.45, 20.30, 21.15 e 22.00.
Il viaggio del centro culturale «Il Funaro» proseguirà, quindi, con la prima nazionale dello spettacolo «L’occhio del lupo», dall’omonimo testo di Daniel Pennac. La rappresentazione, che vedrà alla regia l’argentina Clara Bauer e in scena la compagnia Mia di Parigi, «racconta – si legge nella nota stampa- la storia di un incontro improbabile, quella fra un lupo e un bambino, che è l’emblema di tutti i veri incontri che hanno la potenza di cambiare le vite».
L’appuntamento è fissato per la serata di sabato 26 ottobre e nella stessa giornata Pistoia vivrà anche l’inaugurazione della mostra «Memorie dello spettacolo» e la presentazione del libro «L’Archivio Andres Neumann» di Maria Fedi, che esce a coronamento del progetto «Memorie digitali dello spettacolo contemporaneo», promosso dal Dipartimento di storia, archeologia, geografia, arti e spettacolo dell’Università degli studi di Firenze e diretto dal professor Renzo Guardenti.
La programmazione del centro culturale «Il Funaro» di Pistoia proseguirà, quindi, nella serata di sabato 30 novembre con lo spettacolo «Mondi fragili» di Antonio Catalano, un’installazione eco-logica, un bio-lunapark fatto di rifugi primitivi creati sul posto con materiali naturali come rami, foglie e semi.
Venerdì 13 e sabato 14 dicembre sarà, invece, la volta di «33 Tours et Quelques secondes», spettacolo ideato e diretto dai libanesi Rabih Mroué e Lina Saneh, nel quale si disegna, attraverso il dramma di un suicidio, una società araba in continua trasformazione. Tv accesa, segreteria telefonica, pagina Facebook, stampante sono le uniche tracce implacabili di una vita che non c'è più, quella del giovane Diyaa Yamout. Dietro la storia privata c’è il ritratto di un Paese, il Libano, dove il fuoco delle rivoluzioni arabe non ha attecchito.
La stagione proseguirà, poi, con una nuova creazione di Cristiana Morganti, danzatrice solista del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, che venerdì 4 e sabato 5 aprile 2014 proporrà una sua nuova creazione ispirata alla frase «All’ombra di un grande albero non cresce mai nulla».
A chiudere il cartellone sarà, invece, la prima nazionale dello spettacolo «Piccoli esercizi per il buon morire» di Enrique Vargas, con il Teatro de Los Sentidos di Barcellona, in programma dal 27 al 29 giugno 2014.
Ma le attività del centro culturale «Il Funaro» per la nuova stagione non terminano con la programmazione di spettacoli. La realtà pistoiese, nella quale si sposano vocazione internazionale e attenzione al locale, ha, infatti, in agenda anche workshop professionali con maestri internazionali, attività di residenza teatrale e di produzione, corsi di teatro e progetti per la città di Pistoia e il territorio circostante, rivolti a tutte le fasce di età.
Tra gli insegnanti attesi nella città toscana si segnalano lo scrittore Daniel Pennac, protagonista di un laboratorio di scrittura creativa nelle giornate di giovedì 10 e venerdì 11 ottobre, Jean-Jacques Lemêtre, autore per oltre trent’anni delle creazioni musicali del Théâtre du Soleil, e Cristiana Morganti e Kenjii Takagi, danzatori del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Ai professionisti è dedicata anche l’attività della Scuola dei Sensi, le cui lezioni sono aperte anche a terapisti, psicologi, insegnanti, architetti ed operatori sociali, perché questo progetto si basa sul principio che il linguaggio sensoriale non sia utile solo alla pratica teatrale, ma anche alla vita. Chi fosse curioso di saperne di più può partecipare all’incontro con Enrique Vargas, in programma venerdì 4 ottobre, alle ore 21, in cui, fra l'altro, racconterà il significato di questa scuola internazionale con sede anche a Barcellona e Copenaghen.
Oltre alla formazione professionale, «Il Funaro» propone un’intensa attività rivolta alla città, con corsi di teatro per bambini, ragazzi e adulti, laboratori di dizione, lettura espressiva e scrittura e, da quest’anno, anche un progetto sul circo. Un nuovo anno denso di eventi ed emozioni attende, dunque, la realtà pistoiese, definita da Andres Neumann la culla dello «Slow Show» per quella sua costante attenzione a mettere al centro della scena il pubblico: il vero protagonista di ogni teatro.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1 e 2] Una scena dello spettacolo-installazione «Caravankermesse», prodotto da IsoleComprese Teatro; [fig. 3] Una scena di «33 Tours et Quelques secondes», spettacolo ideato e diretto dai libanesi Rabih Mroué e Lina Saneh; [fig. 4] Cristiana Morganti, danzatrice solista del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, sarà tra i protagonisti della prossima stagione del Centro culturale «Il Funaro» di Pistoia

Informazioni utili
Centro culturale «Il Funaro» di Pistoia, via del Funaro, 16/18 – Pistoia, tel 0573.977225  o  0573.976853, e-mail info@ilfunaro.org. Sito web: www.ilfunaro.org. La brochure della stagione 2013/2014: http://www.slideshare.net/elisasirianni923/il-funaro-centro-culturale-stagione-2013-2014?from_search=2

mercoledì 25 settembre 2013

Una mostra e un libro in omaggio all’astrattista Eugenio Carmi

Genova omaggia uno dei suoi figli più illustri: Eugenio Carmi (Genova 1920), uno dei maestri dell’astrattismo italiano della seconda metà del Novecento, il cui linguaggio, inizialmente informale, ha incontrato, sul finire degli anni Sessanta, il rigore delle forme geometriche e, oggi, dialoga costantemente con le leggi della natura e, attraverso interventi materici, riporta nella geometria un certo spirito asimmetrico e «ribelle».
Boccadesse, borgo di pescatori alle porte del capoluogo ligure, riapre, infatti, gli spazi della Galleria del Deposito, fulcro della scena artistica nazionale e internazionale negli anni Sessanta, per ospitare una personale dell’artista, «fabbricante di immagini», per sua stessa definizione, le cui opere sono conservate nelle collezioni della Camera dei deputati, del ministero degli Esteri, della Quadriennale di Roma e in vari musei non solo del nostro Paese, ma anche della Germania, della Gran Bretagna, della Polonia e degli Stati Uniti.
L’esposizione, intitolata «La trasparenza inquieta», allinea undici vetrate che Eugenio Carmi ha creato, negli anni 2011 e 2012, grazie alla sapiente lavorazione del maestro vetraio Lino Reduzzi, attivo nella sua storica officina di Castel Rozzone, in provincia di Bergamo.
«Il vetro è un materiale affascinante presente in ogni epoca sotto forme diverse -ha raccontato l’artista durante l’allestimento della mostra-. Attraverso la sua trasparenza e la sua luce ho potuto assimilare ancora di più le mie forme e i miei colori alla realtà circostante. E mi ha emozionato vedere le mie opere astratte prendere forma grazie all’antichissima lavorazione del vetro piombato, che ho sempre ammirato nelle cattedrali gotiche».
Claudio Cerritelli, nel catalogo che accompagna il progetto espositivo, ha sottolineato, invece, il senso profondo del dialogo tra il maestro genovese e Lino Reduzzi, «l’uno inventore dell’immagine astratto-costruttiva, l’altro impegnato a trasmutarla in vetro, tra rigore immaginazione, razionalità ed emozione». «Seguendo i respiri alterni del colore» -ha scritto ancora il curatore- il maestro vetraio lombardo ha filtrato «con entusiasmo l’utopia totale di Carmi, sognatore inguaribile di divine proporzioni, frequentatore di paradigmi pitagorici e teoremi matematici, canoni costruttivi e regole auree che interpretano le leggi infinite della natura».
La mostra, resa possibile grazie a Patrizia Toscani (attuale proprietaria dello spazio) e Paolo Asti, rientra nel cartellone delle iniziative promosse a Genova per festeggiare i cinquant’anni dalla fondazione della Galleria del Deposito, una cooperativa di artisti internazionali voluta propria da Eugenio Carmi, maestro che nel corso della propria vita è stato anche art director dell’Italsider (dal 1958 al 1965) e docente alle Accademie di Belle arti di Macerata e Ravenna, con l’idea di rendere l’arte accessibile a tutti attraverso la commercializzazione di multipli e non di pezzi unici.

Erano anni, quelli, di grande fervore culturale per la città ligure. La scena teatrale era animata dallo Stabile di Ivo Chiesa e dalla Borsa di Arlecchino di Aldo Trionfo; nel mondo della musica si affermavano artisti come Gino Paoli, Luigi Tenco e Fabrizio De André. In campo editoriale facevano parlare di sé riviste come «Nuova corrente» e «Marcatré», sulle cui pagine comparivano le firme, tra gli altri di Germano Celant, Renato Barilli, Jannis Kounellis e Umberto Eco; mentre il mondo delle arti visive vedeva la nascita della Polena, per iniziativa di Rosa Leonardi e Edoardo Manzoni. In questo contesto, la Galleria del Deposito svolse un importante ruolo di aggiornamento portando a Genova, negli spazi di un vecchio deposito di carbone in riva al mare, artisti e critici come Max Bill, Lucio Fontana, Gillo Dorfles, Arnaldo Pomodoro e gli allora emergenti Getulio Alviani, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani e Gianni Colombo.
Ciò che distinse, da subito, questa realtà da tutte le altre, italiane ed internazionali, fu la produzione di grafiche e multipli, opere originali prodotte in serie limitate, acquistabili a prezzi contenuti, e ispirate a una esigenza di abbattimento delle barriere economiche nella diffusione e nella fruizione dell’arte. E per ricordare questa esaltante avventura, durata poco più di cinque anni, Eugenio Carmi ha voluto realizzare proprio un’opera grafica: un’acquatinta, delle dimensioni di cinquanta per trentacinque centimetri, stampata in cinquanta esemplari firmati e numerati dalla Stamperia d’arte Berardinelli di Verona, il cui soggetto raffigurato è stato riprodotto anche in una vetrata in mostra a Boccadesse.
In questo 2013 all’artista ligure, che annovera in curriculum anche un apprendistato a Torino con Felice Casorati e due partecipazioni alla Biennale di Venezia (nel 1966 e nel 2011), è, inoltre, dedicata un’iniziativa editoriale: la riedizione da parte di Nomos del celebre volume «Stripsody», pubblicato nel 1966 in occasione del felice incontro artistico con la cantante Cathy Berberian e con lo scrittore Umberto Eco. Il libro, che verrà presentato in anteprima al Triennale Design Museum di Milano il prossimo 2 ottobre, illustra, pagina dopo pagina, attraverso le tavole di Eugenio Carmi, il percorso sonoro vocalizzato dalla mezzosoprano e compositrice statunitense, usando solo le onomatopee codificate dalla lingua dei fumetti, in un fluire di stimoli ed evocazioni polisensoriali. La nuova edizione è arricchita da un ampio corredo fotografico che ritrae Cathy Berberian in molte delle performance di «Stripsody», da un cd con l’originale del brano interpretato dalla cantante e da un nuovo testo di Umberto Eco, autore che vanta una lunga collaborazione con l’artista ligure al quale si deve l’illustrazione delle favole «La bomba e il generale», «I tre cosmonauti» e «Gli gnomi di Gnù», pubblicate in Italia da Bompiani e in molti altri Paesi del mondo.

Didascalia delle immagini
[Fig. 1] Eugenio Carmi firma una vetrata; [fig. 2] Un'illustrazione di Eugenio Carmi per il volume «Stripsody», ristampato da Nomos edizioni; [fig. 3] La Galleria del Deposito a Boccadesse (Genova). Foto: Ugo Mulas

Informazioni utili
Mostra: Eugenio Carmi. La trasparenza inquieta. Galleria del Deposito, piazza Nettuno, 3r - Boccadasse (Genova). Orari: tutti i giorni, ore 17.00-21.00. Ingresso libero. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni o visite su appuntamento: cell. 348 8712200 oppure toscani.patrizia@gmail.com. Fino a domenica 27 ottobre 2013.

Libro: «Stripsody». Interpretazione vocale di Cathy Berberian, illustrazioni di Eugenio Carmi, introduzione di Umberto Eco, Nomos edizioni, Busto Arsizio (Varese) 2013. ISBN: 978-88-98249-15-2. Formato: centimetri 20 x 29. Pagine: 64 a colori (con quattordici tavole originali di Eugenio Carmi e un cd audio con l’interpretazione vocale di Cathy Berberian. Prezzo: € 25,00. Presentazione ufficiale: mercoledì 2 ottobre 2013, ore 18.30. Triennale - Salone d’Onore, viale Alemagna, 6 - Milano. Saranno presenti Eugenio Carmi, Umberto Eco, Cristina Berio, curatrice dell’archivio fotografico e artistico della madre Cathy Berberian. Modera Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum.


lunedì 23 settembre 2013

«Contemporary locus 5», Tony Fiorentino porta l’arte contemporanea nella domus Licinae di Bergamo

Passato e presente si incontrano a Bergamo. La città ritorna, infatti, ad ospitare il progetto espositivo «Contemporary locus. Luoghi riscoperti dall’arte contemporanea». Dopo «Sound», suggestiva installazione video di Grazia Toderi per gli storici spazi del teatro Sociale, il giovane artista Tony Fiorentino (Barletta, 1987) si confronta con la Domus Licinae, uno dei ritrovamenti archeologici più importanti dell’Italia settentrionale: un’abitazione di epoca romana (presumibilmente abitata tra il I e il IV secolo dopo Cristo) riportata alla luce nei primi anni Sessanta grazie all’opera dell’architetto Sandro Angelini (1915–2001).
L’appuntamento espositivo, curato da Paola Tognon con Paola Vischetti, apre, dunque, al pubblico le porte di uno spazio solitamente non accessibile, come era già avvenuto in passato quando «Contemporary locus» aveva permesso di visitare importanti testimonianze storico-architettoniche bergamasche, quali il Luogo Pio Colleoni, la Cannoniera San Giacomo e l’ex hotel Commercio, parte dell’antico complesso conventuale di Santo Spirito e più antico luogo di accoglienza della città lombarda.
Stando a studi condotti sul territorio, la Domus di Licina, che deve il proprio nome a un’incisione riportata su una terrina d’argilla nera trovata tra le sue mura, conobbe un lungo periodo di abbandono durato tutto l’alto Medioevo, fino a quando venne costruita la torre dei Migliavacca dei Rivola, nelle cui case fu istituito l’hospitium, divenuto nel XV secolo l’Ospedale di Santa Maria Maggiore, le cui finalità caritativo-assistenziali furono raffigurate in una serie di affreschi. In seguito, l’edificio fu adibito per la sede del primo liceo musicale della Lombardia e nel 1876 ritornò ad essere abitazione privata, passando nel 1960 dalla famiglia Bonicelli agli Angelini. Tre anni dopo, iniziarono i lavori di scavo che riportarono alla luce frammenti di affreschi e fregi marmorei, ma anche utensili (oggi visibili presso il vicino Museo archeologico della città) come olle, coppe, bacili e tegami pertinenti alla suppellettile da cucina.
Tony Fiorentino ha indagato la Domus di Licina per svelarla attraverso pratiche artistiche e opere di valenza poetica che mettono in relazione la storia con l’attualità. In cinque mesi di attività e micro-residenze in situ, l’artista ha ideato un percorso espositivo (visibile al pubblico dal 28 settembre al 27 ottobre) che tocca tre livelli della casa, realizzando opere site-specific che si basano sul concetto di svelamento e di recupero di antiche e recenti memorie.
Nel monumentale androne della residenza è ambientata «Melancholy Rocking Horse», un’installazione di sculture in piombo, zinco e vetro destinata a trasformarsi con il trascorrere del tempo. Mentre la discesa verso la domus Licinae è caratterizzata da «Infernotti», un’opera di luce messa in contrapposizione con il video «Candle», esposto nel vano attiguo al sito archeologico, nel quale si vede una candela in ghiaccio che si consuma senza bagliore lasciando cadere a terra il suo stoppino inutilizzato.
Nell’antico cortile di casa Angelini, affastellato di memorie e oggetti che intrecciano la storia della famiglia con l’architettura del luogo, sono esposte due nuove opere: «Scultura insignificante» e «Upside Down», elaborazioni a più mani di materiali da collezione e manufatti che si trasformano in sculture autonome. Mentre nell’ampio scalone che riporta il visitatore al livello della strada, Tony Fiorentino mette in mostra le sculture «Untitled» e «Do You Remenerber?», «nelle quali -raccontano le curatrici- il marmo proclama e mimetizza la sua storia e tradizione: un’alta stele costruita con i marmi di recupero del Duomo di Milano e delle zanne sottodimensionate, scavate e colorate nel marmo per essere immaginate di avorio».
L'artista pugliese disegna, dunque, un processo di appropriazione e interpretazione della Domus di Licina, della sua storia e della sua attuale identità, restituendo al passato una nuova vita, fatta di luci e di ombre.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Domus di Lucina, Casa Angelini, Bergamo 2013. «Contemporary locus 5». Foto di Claudio Cristini; [fig. 2]  Tony Fiorentino, «Candle», 2013. Still dal video, 10’:00’’. Courtesy l’artista e «Contemporary locus», Bergamo;[fig. 3] Tony Fiorentino, «Do You Remember?», 2013. Marmo, cm 21 x 1,5 x 1 cadauno. Courtesy l’artista e «Contemporary locus», Bergamo; [fig. 4] Tony Fiorentino, «Melancholy Rocking Horse», 2013. Metallo, vetro, zinco, acetato di piombo, acqua, dimensioni variabili. Courtesy l’artista e «Contemporary locus», Bergamo. Foto di Valentina Coccioli, Palazzo Serbelloni, Milano

Informazioni utili
«Contemporary locus 5» - Tony Fiorentino. Domus di Lucina c/o Casa Angelini, via Arena, 18 - Bergamo. Orari: sabato e domenica, ore 10.00-13.00 e ore 16.00-20.00. Ingresso libero. Informazioni e visite speciali: info@contemporarylocus.it. Note: Inaugurazione:sabato 28 settembre, ore 18.30. Da sabato 28 settembre a domenica 27 ottobre 2013.  

mercoledì 31 luglio 2013

Dai souvenir di viaggio ai capolavori della Valtiberina, un’estate di grandi mostre

«Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla»: scriveva Ennio Flaiano, nel 1968, all’interno del suo «Diario degli errori». Anche in tempo di crisi economica e con un bel tempo che non sembra proprio voler rubare la scena a piogge e temporali, l’estate rimane una breve parentesi dalle abitudini, il momento ideale per ritagliarsi del tempo libero da dedicare al riposo e allo svago, scegliendo magari di trascorrere qualche ora di serenità e di bellezza tra le mura di un museo. Ed ecco così che da Milano a Roma, passando per Torino e Verona, sono molte le mostre che rimarranno aperte anche il giorno di ferragosto; mentre le località di vacanza, da Viareggio ad Acireale, in un intreccio di luoghi grandi e piccoli, non stanno a guardare, ma propongono eventi capaci di catalizzare l’attenzione dei turisti.

Musica, cinema e viaggi, quando la mostra è a tema
Mostra estiva per antonomasia è «Andata e ricordo. Souvenir de voyage», allestita al Mart di Rovereto per la curatela di Nicoletta Boschiero, Veronica Caciolli, Daniela Ferrari, Paola Pettenella, Alessandra Tiddia e Denis Viva. Video, installazioni, dipinti e sculture di una cinquantina di artisti contemporanei, tra i quali Mario Airò, Marcello Dudovich, Luigi Ghirri, Tano Festa ed Emilio Isgrò, sono posti in dialogo con foto d’epoca e documenti d’antan, come illustrazioni pubblicitarie d’inizio Novecento, guide turistiche e diari vacanzieri di intellettuali del calibro di Margherita Sarfatti e Gino Pollini, per raccontare come sia cambiato il nostro modo di viaggiare, dai Grand tour dell’Ottocento fino alle gite nei non-luoghi del turismo di massa postmoderno, con i loro ricordi da bancarella, con quelle boules à neigee quei piatti del buon ricordo che rappresentano il trionfo del cattivo gusto souveniristico.
Non molto distante dal paese natale di Fausto Melotti e Antonio Rosmini, nella Verona di Romeo e Giulietta, si rende omaggio alla grande musica con una serie di mostre promosse per festeggiare i cent’anni d’opera all’Arena. Nello storico Palazzo Forti, accanto a foto, video e documenti sulla storia musicale del noto anfiteatro veneto e sui suoi allestimenti verdiani, va in scena «AMO Pavarotti», una mostra, voluta da Kikka Ricchio, che attraverso spartiti, costumi teatrali, cimeli, onorificenze, immagini fotografiche, installazioni multischermo, registrazioni e filmati video ricostruisce la lunga storia d’amore tra il tenore modenese e l’Arena, dove «big Luciano» fu protagonista per ben sette stagioni con opere come «Un ballo in maschera», «La Bohéme», «Lucia di Lamermoor», «Il Trovatore» e «La Gioconda», ma anche con il concerto «Opera Star for Africa» (1985) e con il «Requiem» verdiano, diretto da Lorin Maazel (1990). Tra le tante curiosità in mostra, dal chiodo ricurvo usato come portafortuna alle registrazioni di tutti i nove do di petto del maestro modenese, c’è un raro documento video, ancora inedito, delle prove della «Turandot», andata in scena nel 1997 al Metropolitan House Opera di New York, per la regia di Franco Zeffirelli e con la direzione musicale di James Levine, nella quale Luciano Pavarotti interpretò la parte del principe Calaf, uomo affascinante e coraggioso, innamorato della crudele e vendicativa principessa cinese Turandot e capace di risolvere i tre enigmi che la donna sottopone agli incauti aspiranti alla sua mano.
Al Palazzo della Gran Guardia va, invece, in scena la mostra multimediale e interattiva «WerdiVagner», che festeggia il bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner, mettendo a confronto le personalità, l’opera e il pensiero di questi geni assoluti della storia della musica attraverso proiezioni video e giochi interattivi. Sala dopo sala, immersi nel buio assoluto, i visitatori sono invitati a confrontarsi con temi ricorrenti nel lavoro di entrambi i compositori come l’amore, l’eroe, la notte, la morte e la festa, trovandosi immersi fra le voci di soprani e tenori leggendari, fra personaggi da mito come Isotta, Tristano, Violetta, Otello e Sigfrido.
Mentre Verona celebra la grande musica di ieri e di oggi, Milano rende omaggio, nelle sale di Palazzo Reale, al cinema d’autore con la mostra «Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures».Una settantina di scatti di scena e approfondimenti video, a cura del critico cinematografico Gianni Canova, raccontano la figura del cineasta britannico passato alla storia come il «maestro del brivido» e permettono di immergersi nel backstage di film indimenticabili come «Gli uccelli», «Psycho», «La finestra sul cortile» e «La donna che visse due volte».

Da Milano a Roma, grandi mostre e città d’arte
Sempre a Palazzo Reale, accanto agli omaggi al fotografo Gianni Berengo Gardin e al fumettista Guido Crepax, è possibile vedere la mostra «Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti», curata da Marc Restellini, direttore della Pinacothèque de Paris. Centoventi opere, mai esposte al pubblico negli ultimi settant’anni, ricostruiscono la storia, poco conosciuta, della collezione di Jonas Netter, ebreo alsaziano, trapiantato a Parigi, che di mestiere era rappresentante commerciale per varie ditte e che aveva una passione viscerale per l’arte, grazie alla quale, nel corso degli anni, acquistò opere di molti protagonisti della cosiddetta École de Paris, come Maurice Utrillo, Suzanne Valadon, André Derain e molti altri.
Non distante, al Museo del Novecento, i riflettori sono, invece, puntati sulla mostra «Andy Warhol’s Stardust», curata da Laura Calvi, che raccoglie una selezione di stampe del genio americano della Pop art, provenienti dalla collezione della Bank of America Merrill Lynch e facenti parte di celebri serie come «Campbell’s Soup», «Flowers», «Sunset» e «Myths», tutte caratterizzate da una grande vivacità cromatica.
Un’immersione totale nel colore è anche quella che propone la mostra «I fogli che il vento mi sparge sono disegni di vento e di animali», a cura di Danilo Eccher, con la quale la Gam di Torino rende omaggio a Nicola De Maria.Trecento i lavori esposti, realizzati tra gli anni Settanta e oggi, tra i quali ce ne sono tre site specific, ovvero un’opera muraria di dimensioni imponenti (9x4 metri) e due carte di grande superficie (5x 2 metri).
Rimanendo nella città della Mole Antonelliana, nelle sale di Palazzo Madama, merita una visita, oltre all’antologica fotografica su Elliott Erwitt, la rassegna «Il collezionista di meraviglie. L'Ermitage di Basilewsky», a cura di Enrica Pagella e Tamara Rappe, che raccoglie una novantina di opere realizzate tra il Medioevo e il Rinascimento, tutte facenti parte della collezione di Alexander Basilewsky. Si tratta di avori, smalti, vetri, ceramiche, tessuti e arredi lignei, pregevoli pezzi di arti decorative, molti dei quali mai più esposti in Occidente da quando lasciarono la Francia nel 1885, come una cassetta reliquario, un ventaglio liturgico (per scacciare gli insetti dal pane e dal vino consacrati) di fine XII secolo e un'armatura da torneo del Cinquecento. Mentre alle porte della città, nella splendida scenografia della Reggia di Venaria Reale, si ricordano i quattrocento anni dalla nascita di Mattia Preti con un’esposizione, ideata da Vittorio Sgarbi e da Keith Sciberras, che raccoglie una quarantina di opere del pittore calabrese e di artisti coevi quali Caravaggio, Guercino e Luca Giordano.
Seguendo il filo rosso delle città d’arte, si può, quindi, fare tappa a Roma, dove merita una visita la mostra «Postclassici. La ripresa dell’antico nell’arte contemporanea», allestita nel parco monumentale del Foro romano e del Palatino, per la curatela di Vincenzo Trione.Diciassette artisti di diverse generazioni, tra maestri dell’Arte povera e della Transvanguardia, grandi fotografi italiani e autori post-informali, dialogano, attraverso altrettante opere site specific, con i resti e la natura dell’area archeologica capitolina, riflettendo su valori del passato quali la bellezza, l’armonia e la perfezione. Michelangelo Pistoletto mette, per esempio, in mostra la sua celebre «Venere degli stracci». Mimmo Paladino si interfaccia con la gloria iconica del Colosseo, esponendo sei grandi scudi di terracotta e ferro. Vanessa Beecroft rilegge l’antichità attraverso cinque busti di donna in marmo colorato, copie distorte di reperti del passato. Ma il percorso tra lavori di protagonisti della scena visiva contemporanea quali Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani e Jannis Kounellis riserva ancora molte sorprese tutte da scoprire passeggiando, lentamente, tra scenografiche architetture di commovente bellezza come il Tempio di Venere, il Criptoportico neroniano, lo Stadio di Domiziano, la Vigna Barberini e lo Stadio Palatino, che riapre al pubblico dopo molti anni e in seguito a interventi di restauro.
Durante l’estate, la capitale offre ai suoi visitatori anche una rassegna su Sebastião Salgado all’Ara Pacis, una su Emilio Igrò alla Galleria nazionale d’arte moderna e un articolato omaggio ad Alighiero Boetti al Maxxi – Museo nazionale delle arti del XXI secolo. In queste stesse sale va in scena, inoltre, una retrospettiva sul fotografo Luigi Ghirri, intitolata «Pensare per immagini», che vede la curatela di Francesca Fabiani, Laura Gasparini e Giuliano Sergio. Trecento le opere esposte, inclusi scatti vintage stampati dallo stesso autore, che propongono pubblicità rilette in maniera simbolica, costruzioni d’autore, architetture anonime, vedute desertiche e malinconiche, con protagonisti panorami marittimi o scorci di città come Pisa e i borghi dell’Emilia. Nell’esposizione si dà anche conto dell’attività di Luigi Ghirri come editore, critico e curatore di mostre, presentando i menabò dei 'suoi' cataloghi, le riviste e le recensioni da lui scritte, i libri d'autore che documentano il contatto con alcuni artisti modenesi dei primi anni Settanta e le cover di album realizzate per musicisti quali Lucio Dalla e i Cccp.

Dalla Magnum alle «meraviglie del Barocco», le mostre per chi è in vacanza
La fotografia d’autore va in scena anche al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, dove è allestita la mostra «Magnum Contact Sheets», a cura di Gabriele Accornero, Lorenza Bravetta, Chantal Cerise e Andrea Holzherr. L’esposizione, alla sua prima tappa mondiale, affronta il tema della scelta dell’immagine attraverso una selezione di scatti divenuti vere e proprie icone, affiancati lungo il percorso espositivo dai loro «provini a contatto». Vengono così ripercorsi circa settant’anni della nostra storia recente, in un viaggio che spazia dallo sbarco in Normandia di Robert Capa all’11 settembre di Thomas Hoepker, passando per il '68 parigino di Bruno Barbey, i funerali di Robert Kennedy visti da Paul Fusco, la guerra del Vietnam vissuta da Philip Jones Griffiths e i ritratti di personaggi-mito del Novecento come Che Guevara, Malcolm X, i Beatles e Margaret Thatcher.
Storia e fotografia si intrecciano anche nella mostra «Sicily 1943», curata da Ezio Costanzo, che, nelle sale della Galleria Credito siciliano di Acireale, rievoca i settant’anni dallo sbarco anglo-americano nel D-Day del 10 luglio ‘43 attraverso una selezione di scatti in bianco e nero, inediti, di Philip Stern, celebre fotografo di divi dell’epoca d’oro di Hollywood come Marilyn Monroe, James Deen, Frank Sinatra e John Wayne. Le azioni di battaglia, gli spostamenti delle truppe sul territorio, l’occupazione delle città isolane, ma anche la vita sociale dell'Italia del Sud, con gli sguardi fugaci delle donne, l’incredulità degli anziani e la spensieratezza dei bambini, rivivono nella rassegna, che racchiude una pagina di storia molto personale dell’artista americano, quella che lo vide, ai tempi della Seconda guerra mondiale, giovane reporter di «Stars & Stripe», arruolatosi volontario nei Rangers del colonnello William Orlando Darby.
In un’altra città di mare, San Benedetto del Tronto, i riflettori sono, invece, puntati sulla collezione del Museo fabrianese intitolato all'artista Guelfo Bianchini, all’interno della quale sono conservate opere grafiche di maestri internazionali quali Marc Chagall, Pablo Picasso, Pierre Auguste Renoir, Henry Matisse, Joan Mirò e Vasilij Kandinskij.
Restando nelle Marche, merita una visita anche la mostra «Da Rubens a Maratta. Meraviglie del Barocco», allestita a Osimo, nelle sale del Museo civico e di Palazzo Campana, per la curatela di Vittorio Sgarbi. Più di cento opere raccontano l’intensa attività artistica che nel corso del Seicento interessò la Marca di Ancona e che vide protagonisti, tra gli altri, Pieter Paul Rubens, il Guercino, Mattia Preti, e i marchigiani Sassoferrato e Carlo Maratta, pittore di Camerano di cui ricorre proprio nel 2013 il terzo centenario della morte. La rassegna prevede, inoltre, degli itinerari turistici nel cuore del Parco del Conero, che coinvolgono, tra l’altro, la cittadina di Loreto, con le opere del Pomarancio conservate presso la Basilica della Santa Casa e il suo Museo del Tesoro.

Dal territorio umbro-toscano a Venezia, quando la mostra è diffusa
Una mostra diffusa sul territorio è anche «Capolavori in Valtiberina tra Toscana e Umbria. Da Piero della Francesca a Burri», promossa dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, insieme con le Regioni Toscana e Umbria, nell’ambito della nona edizione del progetto pluriennale «Piccoli grandi musei».
L’iniziativa, curata da Barbara Tosti e corredata da un’agevole guida di Polistampa, si configura come un itinerario tra le città di AnghiariMonterchiSansepolcro e Città di Castello, ma non solo, sulle tracce di grandi maestri del Rinascimento e del Novecento quali Jacopo della QuerciaLuca SignorelliDonatelloRosso FiorentinoPiero della Francesca e Alberto Burri.
Per l’occasione, viene presentato un nuovo allestimento della «Madonna del parto», affresco quattrocentesco conservato nell’omonimo museo di Monterchi, che raffigura Maria, fasciata in una preziosa tunica blu mandarino e disposta a tre quarti affinché si veda la sua condizione di donna in attesa. Splendida la lettura che Piero della Francesca dà della Vergine con questo suo lavoro: «da una parte -scrive Antonio Paolucci, nella presentazione al progetto- c’è l’immagine di una donna incinta a tal punto verosimile e allo stesso tempo idealizzata da assurgere ad emblema di una condizione eterna: la maternità e la generazione umana; dall’altra c’è la messa in figura di un insondabile mistero teologico».
Altra iniziativa studiata ad hoc per «Capolavori in Valtiberina» è la presentazione, presso il Palazzo Taglieschi di Anghiari, della «Tavola Doria», capolavoro del primo Cinquecento di autore ignoto, che si dice sia copia del dipinto sulla battaglia di Anghiari realizzato da Leonardo da Vinci per Palazzo Vecchio. Mentre, in contemporanea, Anselm Kiefer si confronta a Città di Castello, nel suggestivo scenario degli ex Seccatoi del Tabacco, con Alberto Burri, presentando quattro grandi tele che evocano drammatiche suggestioni belliche. Ma non mancano nell’intelligente progetto di «museo diffuso» studiato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, anche itinerari enogastronomici o occasioni per conoscere spazi dedicati all’artigianato come l’Aboca Museum erbe e salute nei secoli di Sansepolcro o la Galleria Rometti di Umbertide, con le sue preziose ceramiche.
Un «museo diffuso», in questa estate 2013, è anche Venezia. In occasione della cinquantacinquesima edizione della Biennale d’arte, la città lagunare propone, infatti, un ricchissimo carnet di mostre da segnarsi in agenda, come quelle di Roy Lichtenstein ai Magazzini del Sale, Rudolf Stingel a Palazzo Grassi, Robert Motherwell alla Peggy Guggenheim e Marc Quin sull’isola di San Giorgio. Grande protagonista della stagione espositiva è Emilio Vedova, le cui opere sono esposte nell’omonima fondazione alle Zattere, alla Scuola grande di San Rocco (in dialogo con Tintoretto) e in tre spazi dei Musei civici –il Correr, Ca’ Rezzonico e Ca’ Pesaro-, nell’ambito del progetto Muve contemporaneo, che prevede anche due eleganti omaggi a Anthony Caro e Antoni Tàpies.
Poco distante dalla grande antologica di Palazzo Ducale su Édouard Manet, con l’affascinante dialogo tra l’«Olympia» del maestro francese e la «Venere di Urbino» del Tiziano, va in scena la prima mostra che l’Italia dedica a Edvard Munch, a centocinquanta anni dalla nascita. In attesa della grande retrospettiva programmata per l’autunno a Genova, la Fondazione Bevilacqua La Masa propone, infatti, la mostra «Attenzione alla puttana santa», contributo ufficiale della Norvegia alla Biennale. La raffinata esposizione, a cura di Marta Kuzma, Angela Vettese e Pablo Lafuente, allinea una selezione di ventotto disegni poco noti, e in alcuni casi inediti, dell’artista, oltre a un paio di suoi dipinti, tra cui «Bambini e anatre» (1906), e un video di Lene Berg sul «dilemma dell’emancipazione» femminile.
Nella meravigliosa chiesa di Sant’Antonin i riflettori sono, invece, puntati sull’artista cinese Ai Weiwei e sulla «S.A.C.R.E.D. (Super, Accusers, Cleansing, Ritual, Entropy, Doubt)», un'installazione formata da sei parallelepipedi piombati, dentro ai quali l'artista espone sei diorami che raccontano i suoi ottantuno giorni di prigionia, riproducendo momenti di vita quotidiana: la doccia, l’interrogatorio, la cena, gli spostamenti, il sonno.
Merita, infine, una tappa la mostra «I tesori del ghetto ebraico di Venezia», allestita all’ultimo piano della Galleria Franchetti di Ca’ d’Oro, la cui storia ha il sapore di una favola triste, ma con il lieto fine: nel settembre del 1943, quando la mannaia del nazismo e della Shoah si calò sulla comunità ebraica veneziana, due anziani responsabili della Sinagoga spagnola e di quella levantina nascosero in un sottoscala alcuni preziosi oggetti liturgici in oro e argento. Il nascondiglio era noto solo a loro e la sfortuna volle che entrambi venissero deportati e non facessero più ritorno in città. Il prezioso tesoro rimase così, per lungo tempo, avvolto in una nuvola di polvere e di oblio, fino a quando venne scoperto, casualmente, durante dei lavori di restauro alla Sinagoga spagnola. La Venetian Heritage, organizzazione americana no profit per la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale di Venezia, si è occupata dell’intervento conservativo su questi manufatti, riportandoli all’antico splendore e ora una quarantina di opere, finemente lavorate da artigiani veneti tra il XVII e il XX secolo, ha trovato temporaneamente casa sulle riva del Canal Grande.
Si tratta di corone d’argento, teche lignee per la Torah, porto-profumi, manine per la lettura, piatti e lampade, che scandirono per secoli preghiere e speranze della comunità ebraica cittadina: un insieme di oggetti che racconta come, talvolta, i tesori sbuchino fuori dai posti più inattesi.
Buona estate d’arte!

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Marcello Dudovich, «In spiaggia», 1920. Mart, Deposito Tomatis/Vegro [opera esposta nella mostra «Andata e ricordo. Souvenir de voyage», al Mart di Rovereto]; [ fig. 2] «Photo de rêve», 1910 circa, Collezione Paolo Ventura [opera esposta nella mostra «Andata e ricordo. Souvenir de voyage», al Mart di Rovereto]; [fig. 3] Luigi Ghirri, «Rimini (in scala)», 1977, Eredi di Luigi Ghirri [opera esposta nella mostra «Andata e ricordo. Souvenir de voyage», al Mart di Rovereto]; [fig. 4] PetriPaselli, «Napoli - Maschio Angioino», 2008. Dalla serie Souvenirs d'Italie. Courtesy degli artisti [opera esposta nella mostra «Andata e ricordo. Souvenir de voyage», al Mart di Rovereto]; [fig. 5] PetriPaselli, «Firenze – Palazzo Vecchio». Dalla serie Souvenirs d’Italie, 2008. Courtesy degli artisti [opera esposta nella mostra «Andata e ricordo. Souvenir de voyage», al Mart di Rovereto]; [fig. 6] Una sala della mostra «AMO Pavarotti», allestita al pianoterra di Palazzo Forti, a Verona, nell’ambito del progetto AMO - ArenaMuseOpera [fig. 7] Ritratti di Giuseppe Verdi e Richard Wagner esposti nella mostra «WerdiVagner», allestita al Palazzo della Gran Guardia di Verona;
[fig. 8] Alfred Hitchcock promuove il film «Gli Uccelli» (1963). © 2013 Universal Studios; [fig. 9] Nicola De Maria, «I fogli che il vento mi sparge sono disegni di vento e di animali», 2013. Tecnica mista su carta, 21 x 15 cm. Collezione privata. Opera realizzata appositamente per la Gam di Torino;[fig. 10] Claudio Parmiggiani, «Senza titolo», 1970. Calco in gesso, stracci,terracotta, pigmenti, farfalla. [opera esposta nella mostra «Postclassici. La ripresa dell’antico nell’arte contemporanea», a Roma / Stadio Palatino - sala dei capitelli]; [fig. 11] Michelangelo Pistoletto, «Venere degli Stracci», 1967-2013. Stracci, polistirene espanso, rivestimento acrilico cementizio.[opera esposta nella mostra «Postclassici. La ripresa dell’antico nell’arte contemporanea», a Roma /Tempio di Venere e Roma - cella di Venere]; [fig. 12] Marc Chagall, Visioni, 1937. Tempera e penna su carta. Fabriano, Collezione Museo Guelfo [opera esposta nella mostra «Dal Museo Guelfo. Mirò, Chagall, Picasso, Dalì e gli altri», a San Benedetto del Tronto]; [fig. 13] Piero della Francesca, «Madonna del parto», 1455-1465 circa. Monterchi, Museo Madonna del  Parto [opera presentata nell'ambito del progetto «Capolavori in Valtiberina tra Toscana e Umbria. Da Piero della Francesca a Burri»]; [fig. 14] Ignoto, «La lotta per lo stendardo», cosiddetta «Tavola Doria», inizio XVI secolo [opera presentata nell'ambito del progetto «Capolavori in Valtiberina tra Toscana e Umbria. Da Piero della Francesca a Burri»]; [fig. 15] Aboca Museum, Sansepolcro. Sala interna [museo la cui visita è prevista nell'ambito del progetto «Capolavori in Valtiberina tra Toscana e Umbria. Da Piero della Francesca a Burri»]; [fig. 16] Edvard Munch, «Gamle kvinner på sykehus», 1902, Intaglio. © Munch Museum / Munch-Ellingsen Group / BONO, Oslo 2013. Photo © Munch Museum, Oslo [opera esposta nella mostra «Attenzione alla puttana santa: Edvard Munch, Lene Berg e il dilemma dell’emancipazione», alla Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia]; [fig. 17] Edvard Munch, «Samfundslære. Årsak og virkning», 1910, Litografia. © Munch Museum / Munch-Ellingsen Group / BONO, Oslo 2013. Photo © Munch Museum, Oslo opera esposta nella mostra «Attenzione alla puttana santa: Edvard Munch, Lene Berg e il dilemma dell’emancipazione», alla Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia]; [fig.18) Una delle scene di «S.A.C.R.E.D.», opera di Ai Wei Wei allestita a Venezia, alla Chiesa di Sant’Antonin, nell’ambito della cinquantacinquesima edizione della Biennale d’arte; [fig. 19] Perugino, «Ascensione», particolare. Sansepolcro, Cattedrale [opera presentata nell'ambito del progetto «Capolavori in Valtiberina tra Toscana e Umbria. Da Piero della Francesca a Burri»]

Informazioni utili
«Andata e ricordo. Souvenir de voyage». Mart, Corso Bettini, 43 - Rovereto. Orari: martedì-domenica, ore 10.00–18.00; venerdì, ore 10.00–21.00; lunedì chiuso. Ingresso: intero € 11,00, ridotto (gruppi, giovani dai 15 ai 26 anni e over 65 anni) € 7,00, famiglia € 22,00, gratuito fino ai 14 anni. Informazioni: numero verde 800.397760; info@mart.trento.it. Sito internet: www.mart.trento.it. Fino a domenica 8 settembre 2013.

«AMO Pavarotti». Palazzo Forti - AMO–ArenaMuseOpera, via Missalongo, 7 (ingresso anche da corso Sant'Anastasia-Volto due Mori e via Forti, 1) - Verona. Orari: ore 9.00-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Ingresso (comprensivo della visita al museo «AMO ArenaMuseOpera» e alle mostre «AMO dall’idea alla scena», «AMO l’Arena 100 anni di Festival attraverso 200 anni di Verdi» e «Arena di Verona, Un secolo di immagini e suggestioni»): intero € 15,00, intero + audio guida (disponibile in italiano, inglese, francese e tedesco) € 16,00, ridotto dai 6 ai 14 anni (con audio guida in quattro lingue) € 10,00, ridotto dai 15 ai 26 anni (con audio guida in quattro lingue) € 12,00, ridotto over 65 (con audio guida in quattro lingue) € 13,00, ridotto per i possessori del biglietto Festival lirico 2013 e concerti F&P Group (con audio guida in quattro lingue) € 10,00; ridotto gruppi € 13,00, ridotto scuole € 9,00, ridotto «family x 4» € 45,00, ridotto «over 65 x 2» € 25,00. Catalogo: Giunti editore, Firenze (€ 14,00). Informazioni: tel. 045.8030461 e info@arenamuseopera.com. Sito web: www.arenamuseopera.com. Fino a domenica 16 settembre 2013.

«WerdiVagner». Palazzo della Gran Guardia - Arena Festival Hall, piazza Bra – Verona. Orari: martedì-domenica, ore 10.00-20.00. Ingresso: intero € 8,00, ridotto € 5,00. Informazioni: tel. 045.8051861 o arenafestivalhall@arenaextra.it. Sito internet: www.werdivagner.com o www.arenafestivalhall.it. Fino a domenica 8 settembre 2013.

«Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures». Palazzo Reale,piazza Duomo 12 - Milano. Orari: lunedì, ore 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica, ore 9.30-19.30; giovedì e sabato, ore 9.30-22.30 (la biglietteria chiude un'ora prima). Ingresso: inyero € 8,00, ridotto € 6,50, ridotto speciale € 4,00. Informazioni: tel.02.88453314/45496874 o info@ilmaestrodelbrivido.com. Sito internet: http://ilmaestrodelbrivido.com. Fino a domenica 22 settembre 2013.

«Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti». Palazzo Reale, piazza del Duomo, 12 - Milano. Orari: lunedì, ore 14-30-19.30, martedì-domenica, ore 9.30-19.30; giovedì e sabato, ore 9.30-22.30 (il servizio di biglietteria chiude un'ora prima). Ingresso: intero € 11,00, ridotto da € 9,50 a € 4,50 (per dettagli sulle riduzioni e le gratuità: www.mostramodigliani.it/?page_id=18). Catalogo: Il Sole 24 Ore Cultura, Milano. Informazioni: tel. 02.88465230/88445181. Sito internet: www.mostramodigliani.it. Fino a domenica 8 settembre 2013.

«Andy Warhol’s Stardust». Museo del Novecento, via Marconi, 1 - Milano. Orari:lunedì, ore 14.30–19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica, ore 9.30–19.30; giovedì e sabato, ore 9.30–22.30. Ingresso: intero € 5,00, ridotto € 3,00 (studenti universitari,over 65, dipendenti comunali). Informazioni: tel.02.88444061. Sito internet: www.museodelnovecento.org. Fino a domenica 8 settembre 2013.

«I fogli che il vento mi sparge sono disegni di vento e di animali». Antologica di Nicola De Maria. Gam - Galleria civica d’arte moderna e contemporanea, via Magenta, 31 - Torino. Orari: martedì - domenica, ore 10.00-18.00, chiuso il lunedì (la biglietteria chiude un’ora prima). Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 8,00. Informazioni: tel. 011.4429518/4429630. Sito internet: www.gamtorino.it. Fino a domenica 29 settembre 2013.

«Il collezionista di meraviglie. L'Ermitage di Basilewsky». Palazzo Madama - Museo civico d’arte antica, piazza Castello - Torino. Orari: martedì-sabato, ore 10.00 -18.00; domenica, ore 10.00-19.00; chiuso il lunedì (a biglietteria chiude un’ora prima). Ingresso: intero € 10,00,ridotto € 8,00, gratuito per ragazzi minori di 18 anni. Catalogo: Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Informazioni: tel.011.4433501. Sito internet: www.palazzomadamatorino.it. Fino a domenica 13 ottobre 2013. [La mostra è stata prorogata fino a domenica 3 novembre 2013]

«Il Cavalier calabrese Mattia Preti. Tra Caravaggio e Luca Giordano». La Venaria Reale, piazza della Repubblica, 4 – Venaria Reale (Torino). Orari: martedì-venerdì, ore 9.00-17.00; sabato-domenica, ore 9.00-20.00; chiuso il lunedì (la biglietteria chiude un’ora prima). Ingresso: solo mostra - intero € 10,00, ridotto (gruppi di min. 12 persone, dai 6 ai 18 anni e maggiori di 65 anni) € 8,00, scuole € 4,00, gratuito per bambini fino ai 6 anni; tutto la Reggia – intero € 20,00; pacchetto famiglia composta da 2 adulti, con minori (per un maggio di 3 unità) € 39,00. Catalogo: Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Informazioni: tel. 011.4992333. Sito internet: www.lavenaria.it. Fino a domenica 15 settembre 2013.

«Postclassici. La ripresa dell’antico nell’arte contemporanea». Foro romano e Palatino – Roma. lunedì–domenica, ore 8.30-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima). Ingresso (comprensivo della visita al Colosseo): intero € 12,00, ridotto € 7,50. Catalogo: Electa Mondadori, Milano (collana Fiori Blu). Informazioni: tel. 06.39967700. Sito internet: www.postclassici.it. Fino a domenica 29 settembre 2013.

«Luigi Ghirri. Pensare per immagini». Maxxi - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, via Guido Reni, 4A - Roma.orari: martedì-venerdì e domenica, ore 11.00–19.00; sabato, ore 11.00-22.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero € 11,00; ridotto (per gruppi da 15 a 25 persone e categorie convenzionate; studenti universitari fino a 26 anni) € 8,00, ridotto studenti € 4,00; gratuito per i minori di 14 anni. Catalogo: Electa Mondadori, Milano. Informazioni: tel. 06.39967350 o info@fondazionemaxxi.it. Sito web: www.fondazionemaxxi.it.Fino a domenica 27 ottobre 2013.

«Magnum Contact Sheets». Forte di Bard – Bard (Aosta). Orari: martedì-venerdì, ore 11.00-18.00; sabato-domenica,ore 11.00-19.00. Ingresso: intero € 5,00, ridotto e gruppi € 4,00. Catalogo: T&H/Contrasto. Informazioni: tel. 0125.833811 o prenotazioni@fortedibard.it. Sito internet: www. fortedibard.it. Fino a domenica 10 novembre 2013.

«Philip Stern. Sicily 1943». Galleria Credito Siciliano, piazza Duomo, 12 – Acireale (Catania). Orari: mercoledì-domenica, ore 18.00-21.30, chiuso il lunedì e il martedì. Ingresso libero. Informazioni: tel. 095.600208. Sito internet: www.creval.it. Fino a domenica 8 settembre 2013.

«Dal Museo Guelfo. Mirò, Chagall, Picasso, Dalì e gli altri». Palazzina Azzurra, viale Bruno Buozzi, 14 - San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno). Orari: tutti i giorni, ore 18.00-24.00. Ingresso gratuito. Informazioni: tel. 0735.581139. Fino a lunedì 3 settembre 2013.

«Da Rubens a Maratta. Meraviglie del Barocco». Museo civico e Palazzo Campana, piazza Dante - Osimo (Ancona). Orari: fino a lunedì 30 Settembre 2013 - lunedì, ore 16.30-20.30; martedì-giovedì, ore 10.00-13.00 e ore 16.30-20.30; venerdì, ore 10.00-13.00 e ore 16.30-23.00; prefestivi e festivi, ore 10.00-23.00; da ottobre a dicembre 2013 - martedì-venerdì, ore 9.30-12.30 e ore 16.00-19.00;prefestivi e festivi, ore 10.00-19.00; lunedì chiuso. Ingresso: intero € 8,00, ridotto (maggiore di 65 anni, minore di 25 anni, titolari di convenzioni) € 6,00, gruppi € 5,00,gratuito per minori 12 anni, diversamente abili con accompagnatore, giornalisti, un accompagnatore per gruppo, due accompagnatori per scolaresca. Catalogo: Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Informazioni: 800.228800. Sito internet: www.mostrabarocco.it. Fino a domenica 15 dicembre 2013.

«Capolavori in Valtiberina tra Toscana e Umbria. Da Piero della Francesca a Burri».Sedi Varie - Umbria e Toscana. Iniziative principali: Monterchi - «Piero della Francesca. La Madonna del Parto: storia di un’iconografia»; Sansepolcro, Museo Civico - «Piero della Francesca. Rivelazioni, restauri e nuovi allestimenti»; Anghiari - Museo statale di Palazzo Taglieschi,«Da Leonardo da Vinci: la Battaglia di Anghiari nella Tavola Doria»; Città di Castello - Collezione Burri-Ex Seccatoi del Tabacco, «Anselm Kiefer: presenza-omaggio per Alberto Burri»; Città di Castello - Pinacoteca comunale, «Da Signorelli a Raffaello. Storia di un territorio e dei suoi capolavori»; Città di Castello - Museo del Duomo, «Rosso Fiorentino. Il Cristo in gloria».Orari condivisi in tutte le sedi del progetto: venerdì, sabato e domenica,ore 10.00-13.00 e ore 15.00-18.30. Ingresso: Pass PGM 2013 gratuito. Il pass è distribuito gratuitamente insieme al primo biglietto dei musei aderenti acquistato a prezzo intero; una volta consegnato il pass viene forato al primo museo visitato ed entra in vigore, concedendo gli ingressi ridotti in tutti i musei successivi del circuito. Ai possessori del pass sono riservate molte agevolazioni: speciali visite guidate gratuite, laboratori per famiglie, sconto del 10% nei ristoranti, alberghi, esercizi commerciali che hanno aderito alla convenzione. Catalogo: Polistampa, Firenze (€ 14,00); sono disponibili anche il catalogo su Anselm Kiefer (Edizioni 3Arte, € 15,00) e la nuova guida sul Museo civico di Sansepolcro (Edizioni Edifir, € 10,00). Informazioni: tel. 0575.740536 (tutti i giorni, dalle ore 9.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.30 alle ore 18.30); tel. 0575.1940916 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00),capolavorivaltiberina@piccoligrandimusei.it. Sito web: www.piccoligrandimusei.it. Fino a domenica 3 novembre 2013.

«Attenzione alla puttana santa: Edvard Munch, Lene Berg e il dilemma dell’emancipazione». Fondazione Bevilacqua La Masa – Galleria di piazza San Marco, San Marco 71/c – Venezia. Orari: 10.30-17.30; chiuso il lunedì e il martedì. Ingresso: intero € 6,00, ridotto € 3,00. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: tel. 041.5237819 o info@bevilacqualamasa.it. Sito internet: www.oca.no. Fino a domenica 22 settembre 2013.

«Ai Weiwei – S.A.C.R.E.D.».Chiesa di Sant’ Antonin, Castello - Venezia.Orari: ore 10.00-18.00. Ingresso libero. Informazioni: tel. 02.89050608, milan@lissongallery.com. Fino a domenica 15 settembre 2013.

«I tesori del ghetto ebraico di Venezia». Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, Cannaregio n. 3932 (Strada Nuova) – Venezia. Orari: lunedì, ore 8.15–14.00; martedì–sabato, ore 8.15–19.15; domenica, ore 10.00–18.00 (la biglietteria chiude mezz’ora prima). Ingresso (comprensivo della visita al museo e alla mostra «Da Giorgio Franchetti a Giorgio Franchetti. Collezionismi alla Ca’ d’Oro»): intero € 12,00 ridotto € 9,00, gratuito museo + mostre € 6,00. Informazioni: tel.041.5200345. Sito web: www.cadoro.org. Fino a domenica 29 settembre 2013.