ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 18 novembre 2013

«Relazioni reciproche»: sette coppie d’arte in mostra a Bergamo

«In due è meglio»: è questo vecchio adagio popolare a fare da filo rosso a «Relazioni reciproche», progetto artistico studiato da Claudia Santeroni, con la collaborazione di Paolo Simonetti e Marco Ronzoni, per i suggestivi spazi della Sala alla porta Sant’Agostino di Bergamo.
Sette coppie di artisti tra le più interessanti della scena contemporanea italiana esplorano il «processo di creazione collettiva condivisa», un modus operandi che sempre più si sta diffondendo nella sfera sociale e in quella culturale.
Tante le domande che tessono la trama allestitiva della rassegna, di cui rimarrà documentazione in un catalogo pubblicato da Lubrina editore: come nasce un sodalizio? Quanto è vantaggioso lavorare avendo come filosofia ideativa quella della cooperazione e della condivisione dei saperi? Che tipo di progetti nascono dal confronto tra due individualità? A rispondere a questi quesiti sono i lavori di Alis-Filliol, Bianco-Valente, Botto&Bruno, Cuoghi-Corsello, Ferrario-Frères, Mocellin-Pellegrini e dei Richard Sympson: immagini e video, che vanno a formare un’unica grande installazione.
La marginalità, il sesso, la dualità fra corpo e mente sono solo alcuni degli argomenti sviluppati dagli autori esposti, talenti emergenti del panorama contemporaneo o precursori di questa particolare modalità espressiva giocata sull’interazione tra due pensieri creativi. Tra i veterani del genere ci sono, per esempio, Monica Cuoghi e Claudio Corsello, il cui sodalizio artistico è nato ventisette anni fa a Bologna, tra le aule dell' Accademia. Cinque le loro opere in mostra, tra le quali una scultura in legno della serie «Suf!», la fotografia-soglia «Standing Door» e la gigantografia «18.10.91», fermo immagine di un video girato anni prima dalla coppia, appoggiata direttamente a terra come fosse una scultura.
Altro duo storico a cui rende omaggio Claudia Santeroni con il suo progetto espositivo, patrocinato dalla Regione Lombardia e dall’assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, è quello formato da Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, in mostra con la fotografia «Quella sensazione di eterna felicità che si trova alla fine delle favole senza fine», nella quale sono ritratti i due artisti, distesi insieme su un prato, intenti nella lettura del medesimo libro. Porta sempre la loro firma il video «Generalmente le buone famiglie sono peggiori delle altre», nella quale le voci di Ottonella e Nicola raccontano la storia della loro infanzia alla figlia Rosa Dao, mentre scorrono le immagini di quando erano bambini.
Coppia di recente formazione è, invece, quella formata da Cosimo Pichierri e Marco Trinca Colonel, che nel 2006 hanno dato vita al progetto Richard Sympson. A «Relazioni reciproche», i due artisti espongono la fotografia «Ghirlanda di alloro e il video «Variazioni su un segno», lavori nei quali concentrano l’attenzione su due simboli della nostra cultura visiva: la ghirlanda e la croce.
Botto&Bruno presentano, invece, una riflessione sul concetto di marginalità, intesa come espressione di disagio giovanile e di degrado urbano e sociale, attraverso le opere «Kids Riot» e «This is a Love Song», rispettivamente una battaglia di scatole di cartone e un’esplorazione solitaria all’interno di una periferia desolata.
Mentre Il viaggio e la riflessione sul tema dello scambio sono due dei territori d’indagine prediletti da Bianco-Valente, come si evince dalle opere esposte: «Complementare» e «When the Sun touches you». La prima è la storia di due coppie di mani che scrivono l’una sui palmi dell’altra, intrecciando relazioni tra loro e con quanto le circonda; la seconda compone un cielo ipotetico, intessendo diverse immagini scattate dagli artisti durante i loro viaggi attorno al mondo.
Alis/Filliol riflettono, invece, sul valore dell’«essere in due» attraverso «Calco di due corpi in movimento nello spazio», documentazione fotografica, divenuta opera indipendente, di una performance della coppia svoltasi allo spazio Cripta 747 di Torino nel 2010.Un'occasione, questa, per analizzare le molteplici tensioni del fare in coppia, tensioni che spesso si muovono tra ideazione e improvvisazione, tra forma e informe.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Mocellin Pellegrini, «Quella sensazione di 'eterna felicità che si trova alla fine delle favole senza fine», 2005. Stampa lambda su alluminio, 100x135 cm. Edition of 3. Courtesy Galleria Lia Rumma - Milano; [fig. 2] Bianco Valente, «Complementare», 2010.Video, 2'40" (loop). Courtesy l’artista; [fig. 3] Cuoghi Corsello, «Suf!», 2008.Light Box, 93 x 130 x 15.5 cm. Courtesy l’artista; [fig. 4] Alis Filliol, «Calco di due corpi in movimento nello spazio», 2010. Stampa su carta fotografica, 50 x 70 cm ciascuna. Courtesy l’artista

Informazioni utili 
«Relazioni reciproche». Alis/Filliol, Bianco-Valente, Botto&Bruno, Cuoghi Corsello, Ferrario Frères, Mocellin Pellegrini, Richard Sympson. Sala alla Porta Sant'Agostino,via Porta Dipinta, 46 – Bergamo. Orari: martedì-venerdì, ore  15.30-19.00; sabato e domenica, ore 10.00-12.30 e ore 15.00-19.30. Ingresso libero. Catalogo: Lubrina editore, Bergamo. Informazioni: tel. 328.4179207 o info@relazionireciproche.it. Fino al 24 novembre 2013. 

venerdì 15 novembre 2013

Wayne McGregor, quando la danza incontra l’arte. Alla collezione Maramotti di Reggio Emilia il debutto di «Scavenger»

Ha curato i movimenti coreografici del film «Harry Potter e il calice di fuoco» e del videoclip «Lotus Flower» dei Radiohead, nel quale Thom Yorke si muove in modo sincopato al suono della sua musica. Ha creato più di trenta coreografie per la «Random Dance», compagnia in residenza al teatro Sadler Wells di Londra, di cui è fondatore e direttore artistico. Dal 2006 è coreografo al Royal Ballet, per il quale ha realizzato, tra l'altro, il pluripremiato «Infra», «Raven Girl», «Machina for Metamorphosis: Titian 2012» e «Carbon Life». Nel gennaio 2011 è stato insignito del titolo di Commander of the Order of the British Empire. Wayne McGregor (Stockport, Gran Bretagna, 1970), uno dei miti della danza contemporanea, sarà a Reggio Emilia, ospite del teatro municipale Valli e della Collezione Maramotti, nell'ambito del Festival Aperto 2013, un fitto programma di musica, balletti, teatro contemporaneo e tecnologie che, quest'anno, rende omaggio a Giuseppe Verdi e che si intitola «Inventare il vero».
L'appuntamento, programmato per le giornate da venerdì 15 a domenica 17 novembre, nasce dalla collaborazione tra la Fondazione I Teatri, la collezione Maramotti e Max Mara, nell’ambito di un proficuo dialogo tra coreutica e arti visive, avviato nel 2009 con il coinvolgimento della Trisha Brown Dance Company e proseguito nel 2011 con la Shen Wei Dance Arts.
La tre giorni emiliana si aprirà con la prima nazionale dello spettacolo «Atomos» al teatro Valli (venerdì 15 novembre, alle ore 20.30), una coreografia per dieci danzatori, su partitura musicale del duo ambient neo-classico A Winged Victory For The Sullen e con i video di Ravi Deepres, che riflette sulle relazioni tra arte e scienza, corpo e mente attraverso una nebulizzazione di corpi, luci, suoni e movimento.
In concomitanza con questo evento, la collezione Maramotti ospiterà la prima assoluta della performance site specific «Scavenger» (sabato 16 e domenica 17 novembre, alle ore 16.00 e alle ore 19.00), frutto di un lavoro condotto da Wayne McGregor e dai suoi ballerini tra le oltre duecento opere d’arte contemporanea esposte nel museo reggiano, aperto nel 2007 nella vecchia fabbrica cittadina della Max Mara.
Wayne McGregor si è aggirato tra lavori di Alberto Burri, Piero Manzoni, Lucio Fontana, Mimmo Paladino, Bill Viola e di molti altri protagonisti delle principali tendenze artistiche italiane dal secondo dopoguerra ad oggi, con l’attenzione di un entomologo e con l’entusiamo di chi scopre un luogo affine alla sua sensibilità. I danzatori della sua «Random Dance» hanno fatto altrettanto, appuntandosi impressioni e note su dei piccoli quaderni, ognuno scegliendo un’opera della raccolta da fare propria, da indagare, metabolizzare per poi restituirla al pubblico e agli altri danzatori rimessa al mondo con il proprio corpo, in uno scambio di flussi di energia.
Il coreografo inglese, che si è affermato nel mondo grazie allo studio del rapporto tra danza e nuove tecnologie, è rimasto, inoltre, affascinato dall’architettura brutalista e organicista dell’edificio che accoglie la collezione Maramotti, scelta –si legge nella presentazione- come «risorsa primaria per la creazione di una grammatica attorno al corpo, la cui punteggiatura è costituita da prossimità e distanza prospettica fra performer e spazio e in cui il dialogo fra le parti diviene realmente organico».
Il risultato finale di «Scavenger» sarà, quindi, dato dalla combinazione delle creatività dei danzatori e della visione corale di Wayne McGregor, ai quali si aggiungerà un terzo e innovativo elemento detto becoming: un undicesimo performer virtuale, un software in grado di trasformare le sollecitazioni raccolte dai movimenti dei danzatori in creazione autonoma, visibile su uno schermo e per la prima volta presente live come parte integrante della rappresentazione. Un appuntamento imperdibile, dunque, quello di Reggio Emilia per vedere all’opera Wayne McGregor e per rimanere affascinati dalla sue coreografie: vere e proprie poesie danzate, metafisiche, astratte, quasi allucinate.

Didascalie delle immagini
[Figg. 1, 2 e 3] Wayne McGregor | Random Dance, «Atomos», 2013. Ph. C. Rick Guest with Olivia Pomp; [fig. 4] Wayne McGregor | Random Dance, Prove di «Scavenger». Collezione Maramotti, Reggio Emilia, 2013. Ph. D.Lasagni

Informazioni utili
La Wayne McGregor | Random Dance. «Atomos» - Prima nazionale. Ideazione, direzione e scene: Wayne McGregor; coreografia: Wayne McGregor in collaborazione con i danzatori; musica: A Winged Victory For The Sullen; disegno luci: Lucy Carter; video: Ravi Deepres; costumi: Studio XO. Teatro municipale Valli, piazza Martiri del 7 luglio, 7 - Reggio Emilia. Ingresso: da € 35,00 a € 25,00. Informazioni: tel.  0522.458811. Sito web: http://www.iteatri.re.it/Sezione.jsp?idSezione=2901. Venerdì 15 novembre 2013, ore 20.30 (Festival Aperto 2013). 

Wayne McGregor | Random Dance. «Scavenger»  - prima assoluta. Performance site specific. Ideazione, direzione e coreografia Wayne McGregor. Collezione Maramotti, via Fratelli Cervi, 66 - Reggio Emilia. Ingresso: posto unico € 20,00. Informazioni: tel. 0522.382484. Sito web: http://www.iteatri.re.it/Sezione.jsp?idSezione=2903. Nota: Durante questo weekend, la collezione e le mostre temporanee alla Maramotti saranno accessibili solo agli spettatori dello spettacolo, al termine di ogni performance. sabato 16 e domenica 17 Novembre 2013, ore 16.00 e 19.00 (Festival Aperto 2013)

mercoledì 13 novembre 2013

Monza, «Mondi (im)possibili» in aiuto dei bambini di Calcutta

«Mondi impossibili per una solidarietà possibile»: è così che l'agenzia «Tramite» di Carate Brianza presenta la mostra fotografica di Giancarlo Cazzaniga attualmente allestita al Cam di Monza. Dopo aver sostenuto le attività culturali della biblioteca San Gerardo, l’artista lombardo, direttore creativo dell’agenzia «Publitrust» e appassionato di smartphone art, dà vita a una nuova tappa del progetto benefico «Mondi (im)possibili».
In questa seconda edizione i proventi saranno devoluti a favore di un’altra eccellenza monzese: l'associazione Vital Italy onlus, organizzazione no profit fondata da Allegra Viganotti, Federica Gironi, Anna Dossi e Katia Ambrosini a sostegno dei bambini bisognosi di Calcutta, città nella quale vivono oltre duecentocinquanta mila street children.
Particolare il taglio del lavoro di Giancarlo Cazzaniga, che mette in mostra al Centro di analisi mediche di viale Elvezia scatti fotografici realizzati e rivisti con l’ausilio dello smartphone e di qualche app di fotoritocco.
Uno sguardo obliquo e geometrico sulla città di Monza, ma anche fresche e inaspettate riletture visive di scorci ripresi in tante località turistiche internazionali, come il Battistero di san Giovanni a Firenze o la tour Eiffel di Parigi, è quello che offre al pubblico l’autore. Trascurando l’ovvio, l’occhio di Giancarlo Cazzaniga si è, infatti, lasciato sedurre da dettagli solo apparentemente minori e da prospettive inconsuete, che hanno il potere di svelare realtà inaspettate. «Mediante audaci trattamenti cromatici, i paesaggi -scrive Ilaria Barzaghi, nella presentazione del progetto - si colorano letteralmente di nuove identità, che ci raccontano la gioia di vivere, la fanciullesca curiosità e anche l’ironia del fotografo. Mondi impossibili, ricreati da uno sguardo trasfigurante e amorevole: luoghi familiari o distanti, la rinnovata scoperta di architetture frequentate quotidianamente e le sorprese riservate dalle mete di viaggio».
Giancarlo Cazzaniga si è prestato alla causa di Vital Italy accettando di donare incondizionatamente le opere esposte per la vendita: l’intero ricavato servirà per sostenere le attività dell’associazione, una delle poche onlus a garantire che il 100% delle donazioni ricevute vadano direttamente ai bambini. Tutti i costi amministrativi e operativi dell’organizzazione sono, infatti, coperti dalle socie e ogni sei mesi i soldi raccolti sono spediti a destinazione. Tra i numerosi programmi sostenuti, c'è il mantenimento della casa-rifugio «Keertika» a Calcutta, in India, dove sono ospitate diciotto bambine tra i 6 e i 17 anni, alle quali è stato offerto un riparo dalle situazioni di estrema violenza e degrado da cui provenivano. L'iniziativa assicura loro la soddisfazione dei bisogni primari (vitto, alloggio, vestiti, etc.), un’istruzione, una formazione professionale e, soprattutto, assistenza psicologica continuativa e attività terapeutiche.
La mostra al Cam di Monza rimarrà aperta fino alle festività natalizie e così le fotografie esposte diventano anche un’ottima occasione per un regalo all’insegna della solidarietà. Un regalo che donerà un sorriso a un bambino sofferente e un sogno a occhi aperti per chi entrerà in possesso di uno dei tanti «mondi (im)possibili» di Giancarlo Cazzaniga.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Giancarlo Cazzaniga, «Mondi (im)possibili 2» - Vicolo di Monza; [fig. 2] Giancarlo Cazzaniga, «Mondi (im)possibili 2» - Installazione di Mimmo Paladino davanti al Palazzo Reale di Milano; [fig. 3] [fig. 1] Giancarlo Cazzaniga, «Mondi (im)possibili 2» - Il duomo di Firenze

Informazioni utili
«Mondi (im)possibili 2» - Fotografie di Giancarlo Cazzaniga. Cam – Centro analisi mediche, viale Elvezia – Monza. Orari: lunedì-venerdì, ore 8.00-20.00 e sabato, ore 8.00-12.00. Ingresso libero. Informazioni: «Publitrust», tel. 039.329586. Sito internet: www.mondimpossibili.it. Fino al 4 gennaio 2014.