ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 12 giugno 2015

«Musica in castello», in Emilia venticinque spettacoli alla ricerca della felicità

È stata Rossana Casale, con il suo spettacolo «Il Signor G e l’amore», ad inaugurare la tredicesima edizione di «Musica in castello», rassegna estiva del territorio emiliano che si estende da Piacenza a Parma, da Cremona a Reggio Emilia attraversando le Terre verdiane. Fino al prossimo 20 agosto, scenari incantevoli come la Rocca Sanvitale di Fontanellato, le scuderie di villa Pallavicino a Busseto, il parco della Rocca dei Terzi nel Comune di Sissa-Trecasali o l’antica corte Pallavicina di Polesine si trasformeranno in inediti palcoscenici en plein air per ospitare artisti, attori, cantautori e maghi abituati a teatri di grandi città, palasport, stadi e salotti tv, che -per l’occasione- si racconteranno e si sveleranno senza copione, canteranno privi di scaletta. Venticinque gli spettacoli in agenda, tutti all’insegna del serendipity, ovvero delle «felici coincidenze». A caratterizzare, infatti, il cartellone è «l’arte di imbattersi in qualcosa per caso, -spiega il direttore artistico Marco Gerboni, che ha lavorato in collaborazione con Enrico Grignaffini e Giulia Massari-l'intuito di scoprire connessioni, di collegare fra loro fatti e aspetti apparentemente insignificanti o non scontati per una sintesi sorprendente, una conclusione che non ti aspetti accogliendo il desiderio di un artista se ha voglia di sperimentare, cercando contaminazioni originali, dando spazio ad “atti unici”».
«Scorrendo i titoli degli spettacoli –si legge nella nota stampa- sarà l'amore nell'aria a favolare l'estate». Ecco così l’omaggio a Fabrizio De Andrè da parte dei suoi musicisti storici o la presentazione del romanzo sentimentale «La macchina della felicità» di Flavio Insinna, ma anche la chiacchierata in musica «...Siamo così dolcemente complicate... » con Fiorella Mannoia. C’è, poi, grande attesa per la voce («in stato di calma apparente») di Paola Turci, per Syria che canta «bellissime donne in musica, voci femminili, racconti di canzoni», per Mariella Nava che fa del viaggio-musica un percorso d'altissime parole d'autrice e per il recital-concerto di Eugenio Finardi. Il prossimo appuntamento in calendario, previsto per questa sera, vedrà in scena Pacifico, spazio poi anche a Luca Carboni e ad Alessandro Begonzoni con il suo «Sax Appeal». Il pubblico potrà, quindi, ascoltare la voce di un «soldato semplice» interpretato da Paolo Cevoli e viaggiare «walking the line» con Marco Baldini & The Climbers. A «Musica in Castello» si racconteranno anche Nino Frassica in «La mia autobiografia, vera al 70%, falsa all’80%», Max Cavallari in «Ricomincio da me», Leonardo Manera, Baz e il Mago Forest. Spazio, inoltre, alla danza con gli straordinari «Imperfect Dancers», su coreografie di Walter Matteini, e alla musica con l’Orchestra sinfonica regionale dell’Emilia Romagna, gli Alti e Bassi, il Trio Med, un concerto di Marco Gerboni (direttore artistico del cartellone) e Paolo Bondi e, per finire, l’incontro in note Di Gregorio, Manzi e Dominici.
«Musica in castello», i cui spettacoli sono tutti a ingresso gratuito, è anche solidarietà. Quest’anno verranno raccolti fondi a favore degli atleti parmensi che potrebbero partecipare alle Olimpiadi. E l’ultimo appuntamento del festival sarà tutto dedicato a loro: il giornalista Sandro Piovani della testata Gazzetta di Parma intervisterà, alternando domande a sonate dei musicisti Scaffardi, Caliguri, Marzi e Ferrarese, il campione olimpico di canoa Antonio Rossi. Un programma, dunque, vario quello delfestival emiliano che, complici le calde notti di estate, permetterà di assaporare spettacoli di alto livello sotto la volta stellata, davanti a luoghi storico-artistici del nostro Paese di grande bellezza.

Informazioni utili 
«Musica in castello».Calendario completo: www.musicaincastello.it/styled/index.html. Ingresso gratuito. Informazioni sulla rassegna: Piccola Orchestra Italiana, cell. 380.3340574 o info@piccolaorchestraitaliana.it. Informazioni turistiche: Iatr – Terre di Verdi c/o Fidenza Village, tel. 0524.335556. Sito internet: www.musicaincastello.it. Fino al 20 agosto 2015.

giovedì 4 giugno 2015

Andersen Festival: con Celestini, Guzzanti e Fabi alla scoperta della felicità

Diventa maggiorenne l’Andersen Festival, manifestazione che da ormai diciotto anni trasforma Sestri Levante in un grande teatro all’aperto. Oltre cento eventi, tutti a ingresso gratuito, animeranno, infatti, piazze, vie, teatri e spiagge della cittadina ligure in questo primo week-end di giugno. La direzione artistica della kermesse, organizzata come consuetudine da Artificio 23 con l’amministrazione comunale, è di Leonardo Pischedda che, quest’anno, ha deciso di far riflettere artisti e spettatori su un tema attuale, ricco di positività e di speranza, quale la ricerca della felicità.
Ad aprire l’intensa quattro giorni di spettacoli, incontri, laboratori didattici, concerti ed esibizioni circensi, in programma da oggi (giovedì 4) a domenica 7 giugno, è stato un gioioso e colorato corteo di bambini -mille e più di mille!- che dalle prime ore del giorno si sono impossessati simbolicamente della città. Nel pomeriggio sono, invece, in programma le dimostrazioni dei laboratori con cui gli allievi delle scuole sestresi hanno iniziato, a febbraio, il loro percorso di avvicinamento al festival, sotto la guida degli artisti Lorenzo Capello, Enrico De Nicola, Alfredo Gioventù, Monica Marcenaro e Antonio Panella.
A dare il senso della festa, in un’invasione pacifica di vie e piazze, saranno anche gli artisti di circo e di teatro di strada invitati a Sestri Levante per la kermesse, le cui esibizioni prenderanno il via nel pomeriggio di venerdì 5 giugno. Dalla Svizzera arriva Samuelito, alla sua prima esibizione italiana, che con il suo «BeFree» trasforma la strada in palcoscenico insieme a ignari «volontari»: «il cane che gironzola nei dintorni, la famiglia che guarda dalla finestra, il bambino con il gelato in mano». L’argentino Mariano Guz presenterà, invece, a Sestri Levante il suo «Mate De Remate», personaggio stravagante, buffone, coraggioso e sincero che, nonostante le mille difficoltà che la vita gli ha messo sul cammino, riesce a portare a termine le sue imprese attraverso varie peripezie e quasi sempre con l'aiuto della sua immaginazione. Spazio, quindi, al Circo sottovuoto con il loro spettacolo «Che coppia», nel quale viene raccontata la relazione tra l’austera Rotty e il «tamarro» André. Dall’Italia arrivano anch La sbrindola, delirante e iper-energetico duo di musica e giocoleria, e Claudio Mutazzi che trasformerà il suo triciclo in bar ambulante per servire uno «Street Coffee». Da non perdere sono anche i due artisti della Compagnia autoportante che porterà in scena il suo «Fuori al naturale», racconto di una romantica storia d’amore, fuori da ogni tempo e da ogni luogo, che si svolge magicamente su di un filo sospeso in aria. Chiude la carrellata di circensi e artisti di strada presenti all’Andersen Festival Adrian Schvarzstein che, per l’occasione, si trasformerà in Greenman e nel timido e surreale Blishem.
Cuore della manifestazione sarà ovviamente la cerimonia di premiazione della quarantottesima edizione del «Premio H.C. Andersen - Baia delle favole», in programma nella mattinata di sabato 6 giugno. Testimonial della manifestazione sarà Ascanio Celestini, attore e regista, entrato nel cuore del grande pubblico per le sue qualità di narratore, per il suo caratteristico stile espressivo e antiretorico. Nel 2002, agli esordi, l’artista fu invitato a Sestri Levante e ora, da affermato autore sia teatrale che cinematografico, ritorna tra gli ospiti. Per i «Racconti della Baia del Silenzio», Ascanio Celestini presenterà -venerdì 5 giugno, alle ore 21.30- «Storie e contro storie. Racconti d’estate», uno spettacolo che raccoglie alcuni dei racconti pubblicati in «Io cammino in fila indiana», altri dalla versione francese «Discours à la Nation» e altri ancora più recenti.
L’apertura di questa sezione del festival spetta, però, a Sabina Guzzanti che, alle ore 19.30 di venerdì 5 giugno, si confronterà con il pubblico sul tema della felicità in un dialogo sospeso tra acqua e terra, che parte da una considerazione importante: «c’è una cosa molto semplice -racconta l’artista- che tutti possiamo fare: avere il coraggio delle nostre opinioni. Se solo avessimo il coraggio di dire quello che pensiamo, sempre, sereni e ad alta voce, questo paese già cambierebbe. Oggi sono pochissimi quelli che dicono pane al pane».
Sabato 6 giugno, alle ore 19, la Baia del Silenzio si animerà, invece, grazie a Rocco Tanica, dal 1982 musicista, autore e compositore del gruppo «Elio e Le Storie Tese», che si presenta a Sestri Levante nella veste inedita di narratore prendendo spunto da un suo libro, volutamente disconosciuto, dal titolo «Scritti scelti male», pieno di sorprese favolistiche esistenziali e surreali. Il sabato continua nel segno della musica: alle ore 21 sarà, infatti, in scena il Coro popolare della Maddalena di Genova, mentre alle ore 21.30 Beppe Covatta presenterà la sua personale rilettura del capolavoro dantesco «La Divina Commedia» in formato bambino.
Mentre la giornata di domenica 7 giugno, alla Baia del Silenzio, si aprirà con un evento pensato appositamente per l’Andersen Festival: la delicata narrazione che Ambra Angiolini svilupperà sul tema del «Potere alle favole», anche a partire da un cortometraggio curato con Max Croci per il la campagna nazionale «Nati per Leggere».
Dopo aver dato spazio al meraviglioso suono dell’arpa di Cecilia, giovane cantante musicista torinese, la manifestazione ligure si chiuderà, quindi, con un grande concerto di Niccolò Fabi che si esibirà in prima nazionale a Sestri Levante con lo Gnu Quartet, ensemble strumentale più innovativo degli ultimi anni. Brani come «Solo un uomo», «Oriente», «Rosso», «Costruire», «Il negozio di antiquariato» e molti altri diventeranno intimi, grazie ad arrangiamenti innovativi e sperimentali per archi, flauto e voce. Le canzoni di Niccolò Fabi cambieranno così pelle, senza mutare il significato e le intenzioni, ma svelando sensazioni diverse, grazie ad armonie eleganti e raffinate.
Come tutti gli anni il festival presenterà, poi, la sezione «Realtà del mondo». Per il 2015, in coincidenza con la visita del Papa nei Balcani, il Paese ospite sarà Sarajevo, capitale della Bosnia, luogo dove il «secolo breve», il Novecento, iniziò e terminò. A dialogare con Medici Senza Frontiere, nella serata di domenica 7 giugno, Enver Hadžiomerspahić, direttore del progetto Ars Aevi, museo d’arte contemporanea della città nato durante l’assedio e presentato nel 2014. Sempre per iniziativa di Coop Liguria si potrà anche assistere, nello stesso pomeriggio, all’anteprima di tre cortometraggi a disegni animati sul tema della pace, realizzati da gruppi di studenti provenienti da territori oggetto di conflitti -Israele e Palestina, Irlanda del Nord (cattolici e protestanti), Sarajevo (serbi-ortodossi, croati-cattolici, bosniaci-musulmani) che li hanno ideati e prodotti assieme a coetanei di scuole italiane, nell’ambito del progetto «Draw not war», del regista Matteo Valenti. I filmati si avvalgono, come colonna sonora, di tre famosissimi brani («Sunday Bloody Sunday», «Staring at the Sun» e «Insignificance»), concessi eccezionalmente in uso dagli autori (U2 e Pearl Jam) dato l’elevato contenuto valoriale del progetto, che ha il patrocinio del Comune e della Provincia di Genova, della Regione Liguria, del Ministero degli Affari esteri e di quello dell’Istruzione.
Non mancherà al festival l’atteso teatro per i bambini, con spettacoli e laboratori che avranno per cornice il seicentesco Convento dell’Annunziata. Il Teatro della Tosse sarà in scena con al «Lupo al Lupo! La vera storia dei tre porcellini», per la regia di Antonio Tancredi, la Fondazione Theodora presenterà il «Circo bambino» e il Teatrino dei Fondi la favola «Chicco di grano». Ad incantare il pubblico raccolto sotto il fico nella meravigliosa terrazza affacciata sul mare del convento dell’Annunziata saranno anche Ilaria Gelmi con «Nina la postina», Andrea Satta con «Ci sarà una volta» e, infine, Il té delle donne del mondo con «La strada della felicità». Un programma, dunque, vario quello di Sestri per riflettere sulla felicità, quel sentimento che Aristotele definiva «lo scopo ultimo della vita umana».


Informazioni utili 
Andersen Festival. Sedi varie – Sestri Levante (Genova). Programma: www.andersenfestival.com. Informazioni: tel. 0187.257213 o info@artificio23.it. Da giovedì 4 a domenica 7 giugno 2015.

giovedì 28 maggio 2015

«Gli imperatori dell’età dell’angoscia», quattro lezioni-spettacolo ai Musei capitolini

La megalomania di Commodo, il dispotismo di Caracalla, la dissolutezza di Elagabalo: tanti caratteri forti e, a volte, semplicemente etichette per descrivere grandi protagonisti della Roma antica. Eppure alcune di queste figure rimangono poco note nella loro personalità e gestione del potere, pur approfondite sui libri e manuali di scuola.
Un’occasione per avvicinare i visitatori a personaggi e storie della romanità in modo più immediato e coinvolgente è offerto dal progetto «Gli imperatori dell’età dell’angoscia…..o meglio: se li conosci li eviti!», una serie di lezioni-spettacolo in programma da giugno a settembre.
Dopo il successo riscosso come proposta educativa per le scuole superiori di secondo grado, il progetto verrà, infatti, proposto al pubblico attraverso quattro appuntamenti in programma venerdì 26 giugno, domenica 5 luglio, domenica 6 settembre, venerdì 18 settembre.
L’Esedra del Marco Aurelio ai Musei capitolini sarà palcoscenico d’eccezione per la rappresentazione del testo teatrale preparato da Antonietta Bello, affermata giovane attrice e qui anche autrice, per le biografie degli imperatori al centro della mostra «L’età dell’angoscia. Da Commodo a Diocleziano (180-305 d.C.) », in esposizione fino al 4 ottobre 2015.
Il testo utilizza fonti antiche, soprattutto Plutarco e l’«Historia augusta», con i suoi coloriti e spietati ritratti dei protagonisti del III secolo d.C., riprodotti in marmo nella prima sezione dell’esposizione capitolina: una comunicazione emotiva, questa, della drammatizzazione che, attraverso la voce recitante, rende «presente» il passato e «vivi» i suoi personaggi.
Cosi, si ripercorreranno con la mente i consigli dati ai politici da Plutarco all’inizio di questa epoca tardo-imperiale e le passioni per eroi quale Alessandro Magno, attraversando le lande lontane sulle quali si gioca la vera battaglia per il potere.
Con Antonietta Bello si potrà scoprire se realmente quest’età fu «d’angoscia», o connotata piuttosto da grandi cambiamenti sociali e nuove aspirazioni. E se davvero valeva per ogni imperatore la regola «Se li conosci li eviti!».
Con una varietà infinita di toni, in un crescendo incessante di comandanti eletti e poco dopo uccisi dal loro stesso esercito, si ripercorreranno voli e cadute di Commodo, l’Ercole romano, con i suoi travestimenti, la passione sfrenata per gli spettacoli dei gladiatori e la sua frenesia di ribattezzare ogni cosa con il proprio nome. Si scoprirà anche l’efferatezza di Caracalla che, con l’uccisione del fratello Geta, aprì una lunga scia di omicidi e che concesse la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’Impero, pur di aumentare le entrate di un erario sempre più messo a rischio dalle spese militari.
Nel corso dello spettacolo verrà raccontata, poi, la bellezza efebica del siriano Elagabalo, ucciso appena adolescente e crudelmente profanato nel corpo per la sua condotta lasciva, ma soprattutto per aver voluto sostituire i culti tradizionali cari al Senato con quello orientale del Dio Sole, del quale era sacerdote; fino a ricordare gli imperatori venuti da lontano, durante l’anarchia militare, come Massimino il Trace e Filippo l’Arabo.
La lezione terminerà con Diocleziano, con la suddivisione dell’immenso territorio romano, ormai ingestibile, fra due Cesari ed altrettanti Augusti.
Il progetto, promosso dall’assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma - Sovrintendenza ai Beni culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, conferma la scelta formativa adottata dai Musei capitolini: utilizzando le moderne teorie di didattica museale, il museo propone da alcuni anni al pubblico, scolastico innanzitutto, una serie di spettacoli abbinati alle mostre in programma, per avvicinare in modo multimediale i visitatori alla storia e all’arte antica, non sempre note o di facile approccio.
L’iniziativa è stata avviata grazie alla consolidata collaborazione con il Teatro di Roma, che ha generosamente contribuito con mezzi economici e attori di alto profilo, condividendo con i Musei capitolini la convinzione che l’arte, in ogni sua forma, sia il mezzo migliore per formare le giovani coscienze e stimolare la sensibilità del pubblico.

Informazioni utili 
«Gli imperatori dell’età dell’angoscia…..o meglio: se li conosci li eviti!». Musei capitolini, Esedra del Marco Aurelio, piazza del Campidoglio, 1 – Roma. Orari: venerdì 26 giugno, ore 17.30; domenica 5 luglio, ore 10.30; domenica 6 settembre, ore 10.30; venerdì 18 settembre, ore 17.30. Ingresso: domenica gratuito, venerdì con il biglietto del museo. Informazioni e prenotazioni: tel. 060608 (tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 21.00). Siti internet: www.sovrintendenzaroma.it; www.zetema.it e www.museiincomuneroma.it

mercoledì 27 maggio 2015

Sant’Anna di Stazzema ad Expo con i suoi «Colori per la pace»

Oltre tremila disegni provenienti da ottantadue scuole e da più di cinquanta nazioni di tutto il mondo: Nuova Zelanda, Giappone, Iraq, Israele, Bangladesh, Colombia, India, Palestina, Russia, Myanmar e tanti altri. Sono questi i numeri che raccontano il progetto «Colori per la pace», nel quale sono raccolti i disegni dei bambini di tutto il mondo per il Parco nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema, con cui la Regione Toscana ha deciso di chiudere la sua presenza ad Expo Milano 2015.
Fino a giovedì 28 maggio, nello stand istituzionale toscano alcuni dei disegni giunti in questi mesi all’associazione «Colori per la pace» (che ha come mission quella di promuovere l’arte infantile a livello internazionale per ridurre le distanze culturali, sociali ed economiche fra i Paesi ricchi e quelli poveri) dai bambini, con un’età compresa tra i 4 e i 10 anni, delle scuole di tutti e cinque i continenti, anche da quei Paesi che oggi sono purtroppo teatro di violenti guerre.
La Regione Toscana ha, dunque, voluto dedicare il suo ultimo evento all’interno di Expo ai bambini e alla pace presentando un’anteprima della mostra che si svolgerà in agosto, da sabato 8 a venerdì 14 agosto, a Sant’Anna di Stazzema, in occasione dell’anniversario del tragico eccidio nazifascista alla fine della seconda guerra mondiale in cui persero la vita 560 persone di cui 130 bambini e tanti altri rimasero orfani.
La città, infatti, attraverso il Parco nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema e sempre in collaborazione con l’associazione «Colori per la pace», organizzerà una grande esposizione internazionale in cui gli oltre 3000 disegni saranno in mostra in tutto il suo territorio.
In ogni guerra, i bambini sono le vittime più indifese. Brutalmente trasportati da un mondo familiare e rassicurante a un mondo sconosciuto, fatto di privazioni, esclusione, paura, fame e violenza, sono spesso costretti a seguire il destino degli adulti senza avere né gli strumenti per resistere e difendersi, né la capacità e maturità per comprendere la situazione che stanno vivendo. Attraverso i loro disegni raccontano tutto questo, ma anche il loro desiderio di vivere la pace attraverso i simboli che per loro più la rappresentano, comunicando un messaggio di speranza.

Informazioni utili 
Parco nazionale della pace di Sant'Anna di Stazzema, tel./fax 0584.772025 o santannamuseo@comune.stazzema.lu.it. Sito internet: www.santannadistazzema.org.

martedì 26 maggio 2015

Venezia, «La giovinezza di Tintoretto» in un convegno di studi

Cinque realtà unite nel nome di un pittore. Il 28 e il 29 maggio, l’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Giorgio Cini, assieme all’Università Ca' Foscari di Venezia, all’École Pratique des Hautes Études, all’Université Charles-de-Gaulle - Lille 3 e all’Université Lumière Lyon 2, organizza sull’isola di San Giorgio Maggiore il convegno «La giovinezza di Tintoretto», dedicato all’analisi critica e storiografica delle prime opere di Jacopo Robusti, pittore noto come il Tintoretto (Venezia, 1519–1594), uno dei più grandi esponenti della scuola veneziana e del Cinquecento italiano, e al fenomeno del ‘manierismo’ a Venezia intorno alla metà del secolo.
L’appuntamento di studio, che vede coinvolti docenti universitari, studiosi e rappresentanti di alcuni tra i più importanti musei italiani ed europei, prende le mosse dalle ricerche fondatrici di Rodolfo Pallucchini sulla giovinezza dell’artista e intende associare prospettiva storiografica e analisi critica.
Il periodo della formazione del Robusti (1538 ca. – 1550 ca.) è ancora poco chiaro e la mancanza di una messa a fuoco puntuale non aiuta, né sostiene, la costituzione del primo catalogo dell’artista che dovrebbe contribuire a rinnovare la percezione che abbiamo del pittore.
La prima parte del convegno intende interessarsi alla definizione di uno «stile di giovinezza» e all’identificazione delle influenze, più o meno manifeste, nelle prime opere attribuite a Tintoretto. In questa sessione ci si concentrerà in particolare su questioni di attribuzione, senza limitarsi a considerazioni di carattere stilistico, ma indagando più ampiamente la storia del contesto artistico veneziano del decennio 1530-1540.
La seconda parte del convegno si interesserà a questioni più iconografiche e storiografiche, a partire dall’analisi di opere precise. Tra gli altri, si segnala la presenza di Alessandro Gatti che parlerà della «Crocifissione» di Padova, restaurata al Centro conservazione e restauro della Venaria di Torino.
I dipinti del giovane Tintoretto propongono un linguaggio figurativo originale, attraverso cui è possibile percepire riferimenti culturali, filosofici e poetici singolari – si pensi ad esempio alla pittura a soggetto mitologico – punto di partenza per indagare più approfonditamente l’educazione intellettuale del giovane artista.
Infine la giovinezza di Tintoretto è anche quella di altri pittori e scultori di formazione tosco-romana che, intorno alla metà del Cinquecento, giocano un ruolo fondamentale nell’arte veneziana, tema a cui sarà dedicata l’ultima parte del convegno. A questi artisti, che fanno la loro apparizione sulla scena locale intorno al 1535-1550, è stata riservata in passato scarsa attenzione proprio per la loro educazione centro italiana difforme dal gusto veneziano. Lavorare sulla giovinezza del Tintoretto significa perciò riaprire il «caso» del manierismo a Venezia (o manierismo veneziano) e quello del dialogo fecondo intrattenuto dai veneziani con gli artisti fiorentini, romani o mantovani.
Tra i relatori si segnala la presenza di Miguel Falomir e González Mozo del Museo del Prado di Madrid, di Stefania Mason dell’Universita degli studi di Udine, di Michele di Monte della Galleria nazionale d’arte antica di Palazzo Barberini a Roma e di Roland Krischel del Wallraf-Richartz Museum di Colonia.

Didascalie delle immagini
[Fig.1 ] Tintoretto, «Crocifissione», 1545 ca. Padova, Musei civici; [fig. 2] Tintoretto, «Crocifissione», 1545 ca. Padova, Musei civici. Particolare del quadro ripreso durante il lavoro di pulitura al Centro conservazione e restauro della Venaria di Torino; [fig. 3] Tintoretto (attribuito), «Disputa di Gesù con i dottori del tempio», post 1520 - ante 1594. Milano, Veneranda Fabbrica del Duomo. Museo del Duomo

Informazioni utili 
«La giovinezza di Tintoretto». Fondazione Giorgio Cini Onlus - Istituto di storia dell'arte, Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia. Quando: giovedì 28 e venerdì 29 maggio 2015. Ingresso libero. Informazioni utili: Rossella Patrizio, tel. 041. 2710230 o arte@cini.it. Sito internet: www.cini.it.