ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 10 febbraio 2017

Da McCurry ai settant’anni di Magnum: a Brescia è di scena la fotografia

Riflettori puntati sulla fotografia a Brescia. Dal 7 al 12 marzo la città lombarda ospiterà, per iniziativa dei musei cittadini e del Macof, la prima edizione di un photo festival internazionale, destinato a diventare un appuntamento fisso nel calendario. «People» è il tema scelto come filo conduttore della kermesse in cantiere nel 2017, anche grazie alla collaborazione di Silvana editoriale e del Laba, alla cui creatività si devono il logo e l’immagine coordinata del festival. Mostre, workshop, incontri e dibattiti caratterizzeranno il cartellone della manifestazione, articolato in due sedi principali: il Museo di Santa Giulia e il Ma.Co.. Ricco sarà, però, anche il calendario del «fuori festival» che toccherà gallerie e spazi privati, oltre al cinema Eden, dove è in programma la proiezione di un ciclo di film documentari con le biografie dei grandi fotografi.
A tenere a battesimo il festival sarà una prima mondiale da non perdere: la mostra «Leggere» di Steve McCurry, inedita produzione made in Brescia, realizzata con il contributo di Civita Mostre e il progetto di allestimento di Peter Bottazzi, destinata a girare il mondo. L’esposizione è collegata alla fortunata serie di immagini che il fotografo statunitense ha riunito in un magnifico volume, che è anche un best seller del settore a livello mondiale. Ma quelle pubblicate nel libro saranno solo alcune delle foto che popoleranno la più ampia mostra che Steve McCurry proporrà a Brescia sul tema della lettura, realizzata con la curatela di Biba Giacchetti e, per i contributi letterari, di Roberto Cotroneo.
Ma a connotare questa edizione del festival sarà soprattutto la concomitanza con un anniversario di rilievo nella storia della fotografia: i settant’anni dalla fondazione della agenzia internazionale di fotogiornalismo Magnum Photo, che vede al suo interno alcuni tra i più grandi fotografi del mondo. Tre le mostre in agenda, in programma fino al 3 settembre al Museo di Santa Giulia e nella sede della locale Camera di commercio. Si parte, negli spazi del Museo di Santa Giulia, con «Magnum First», che ripropone, per la prima in Italia, oltre ottanta stampe vintage in bianco e nero di Henri Cartier-Bresson, Marc Riboud, Inge Morath, Jean Marquis, Werner Bischof, Ernst Haas, Robert Capa ed Erich Lessing, accompagnate dagli scritti degli autori.
Questa mostra è stata fortunosamente ritrovata nel 2006, ancora chiusa nelle sue casse, dopo essere stata dimenticata in una cantina di Innsbruck nel lontano 1956 e riemerge, ora, per la prima volta dopo essere stato restaurato.
Sempre a Santa Giulia ci sarà anche «Magnum - La première fois», rassegna a cura di François Hébel, con i servizi che hanno reso celebri venti conosciuti fotografi Magnum, tramite proiezioni e stampe originali. Inoltre, nella sede della Camera di commercio di Brescia, sarà possibile ammirare per la prima volte le proiezioni di «Brescia Photos», tre reportage su Brescia ed il suo territorio realizzati nel 2003 da tre celeberrimi reporter Magnum: Harry Gruyaert, Alex Majoli e Chris Steele-Perkins.
Non meno affascinanti le numerose proposte espositive del Ma.Co.f (Centro italiano di fotografia), il cui comitato scientifico, presieduto da Gianni Berengo Gardin, ha voluto, coerentemente con il percorso finora individuato privilegiare la fotografia italiana. Due le produzioni del Brescia Photo Festival per due novità assolute: una mostra di circa duecento immagini di Uliano Lucas, sicuramente uno dei testimoni più attenti degli ultimi cinquant’anni della storia della fotografia, e la prima antologia mai realizzata sul lavoro di Caio Mario Garrubba, un omaggio doveroso ad un indiscusso maestro del fotogiornalismo italiano ed internazionale, che non ha avuto ancora riscontri e riconoscimenti adeguati, nonostante le prestigiose collaborazioni con «Life» e «Der Spiegel».
L’esordio di Brescia Photo Festival è anche caratterizzato da un nuovo premio internazionale per la fotografia intitolato a Mario Dondero. La giuria che esaminerà le opere è composta da Gianni Berengo Gardin, Uliano Lucas, Maddalena Dondero, Renato Corsini, Walter Guadagnini e Gianluigi Colin.

Didascalie delle immagini
[Figg. 2 e 3] © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos 

Informazioni utili 
http://bresciaphotofestival.it/teaser/

giovedì 9 febbraio 2017

«Le 100 facce della musica italiana» in mostra a Parma

Dalla A di Alessandra Amoroso alla Z di Zucchero, passando per Vasco Rossi e Paolo Conte, Luciano Ligabue e Francesco De Gregori, Mario Biondi e i Negramaro: in questi giorni il mondo della musica italiana è sotto i riflettori non solo a Sanremo, ma anche a Parma.
Nelle sale del Palazzo del Governatore va, infatti, in scena una galleria di ritratti firmati da Giovanni Gastel, uno dei più celebri fotografi italiani al mondo.
Il progetto espositivo, intitolato «Le 100 facce della musica italiana», è stato ideato e realizzato dal team della rivista «Rolling Stone», punto di riferimento della pop culture contemporanea, sotto la supervisione di Denis Curti e con la produzione esecutiva di Ankamoki.
Sguardi profondi, sorrisi luminosi, gesti misurati: con questi cento suoi lavori, Giovanni Gastel racconta ed esprime l’anima e la personalità di ognuno dei personaggi immortalati. Dalla popstar al rapper, dal discografico al gruppo rock, quello che scorre lungo le pareti del Palazzo del Governatore è così un vero e proprio mappamondo artistico del nostro mondo delle sette note. Elisa e Giorgia, due tra le cantanti pop più conosciute, sono, infatti, affiancate in mostra a star dell’hip hop e del rap come Emis Killa, Club Dogo, Fedez, J- Ax e Fabri Fibra e ad autori quali Mogol.
Quello di Giovanni Gastel non è un semplice progetto fotografico ma un vero e proprio atto di amore per la musica italiana, i suoi volti e il suo suono. Dal suo lavoro è, infatti, nato un caleidoscopio di immagini che traducono su pellicola le anime dei musicisti che più hanno segnato la storia contemporanea.
La mostra, della quale rimarrà documentazione in un numero speciale della rivista «Rolling Stone», ha avuto una lunga gestazione. A raccontarla è il curatore Denis Curti: «Gastel ha voluto riprendere tutti i suoi cento soggetti in studio. Ha voluto guardarli negli occhi, parlare con loro ed essere certo che la sua luce a led, progettata per l’occasione, riflettesse negli occhi di ognuno. Ha voluto un segno distintivo e coerente. Ha voluto raccogliere i pensieri sparsi. I sorrisi precari. Ha cercato la fascinazione nella curiosità degli sguardi. E quella luce, alla fine, è diventata la doppia firma di questi ritratti. Le sue fotografie riescono a varcare quell’invisibile linea di confidenza, d’intimità, che appartiene a ognuno di noi».
Le fotografie di Giovanni Gastel catturano così, con uno stile inconfondibile ed elegante, un mondo che lo stesso autore ha voluto raccontare con queste parole: «Dicono che Dioniso girasse per il mondo con un festante carriaggio di musici e cantori in una gioiosa e un po’ ebbra pantomima di invasione del mondo. Ecco, quando la musica italiana è entrata nel mio studio e io ho aperto la porta a quella sorridente brigata di artisti e personaggi, ho subito pensato che Dioniso fosse infine arrivato a invadere anche me. E forse così è stato! La musica è entrata sorridendo e con una quantità di personalità forti e diverse tra loro».

Didascalie delle immagini
[Fig.1] Elisa. © Giovanni Gastel per Rolling Stone; [fig. 2] Negroamaro. © Giovanni Gastel per Rolling Stone. 

Informazioni utili 
«Rolling Stone e Giovanni Gastel - Le cento facce della musica italiana». Palazzo del Governatore, piazza Giuseppe Garibaldi - Parma. Orari:giovedì-domenica, ore 11.00-19.00; martedì e mercoledì su prenotazioni per gruppi e scolaresche (min.18 pp). Ingresso: intero € 5,00, ridotto € 4,00 per gruppi e scolaresche, ingresso gratuito per under 6, accompagnatori gruppi scolastici, accompagnatore disabile che presenti necessità, accompagnatore o guida per i gruppi prenotati, giornalisti iscritti all’albo, altre categorie o promozioni per sponsor convenzionati.Informazioni  e prenotazione al pubblico: tel. 0521.218035 o info@ankamoki.com. Sito web: www.facebook.com/Parmale100facce/. Fino al 19 marzo 2017. 

mercoledì 8 febbraio 2017

Settant’anni di Magnum in cinque mostre

Era il 1947 quando sulla terrazza del Museo d’arte moderna di New York prendeva vita l’agenzia fotografia Magnum. Si andava così concretizzando il progetto messo a punto da Robert Capa durante la guerra civile spagnola e discusso con altri fotografi come Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David Seymour e William Vandivert. L’esigenza era quella di salvaguardare il lavoro del fotoreporter, rispettandone dignità professionale, sia dal punto di vista etico che da quello economico.
Attraverso la formula della cooperativa, i fotografi diventavano così proprietari del loro lavoro, prendevano decisioni collettivamente, proponevano autonomamente alle testate i propri servizi e mantenevano i diritti sui negativi, garantendo così una corretta diffusione delle loro immagini.
Alcuni protagonisti di quest’avventura fotografica individuarono specifiche aree geopolitiche e culturali di interesse: Henri Cartier-Bresson scelse l'Asia e grazie a questa scelta compì diversi viaggi in Cina, India, Birmania e Indonesia; David Seymour si concentrò sull'Europa e George Rodger sull'Africa; mentre Robert Capa, dall'America, fu pronto a partire per ogni dove, dai principali teatri di guerra del mondo a luoghi meno noti.
Proprio questo modo di essere al centro dei grandi e piccoli eventi dell’umanità ha creato il mito di Magnum, agenzia che ha, di fatto, connotato e cambiato la percezione della cronaca e della storia del mondo. E ancora oggi Magnum, con le sue sedi a New York, Parigi, Londra e Tokyo, resta, nonostante le innovazioni del mondo dell’informazione, la fonte più autorevole di immagini per chi si occupa di veicolare notizie.
Per commemorare il settantesimo anniversario dalla nascita di questa prestigiosa agenzia fotografica nata da un’idea di Robert Capa, la più storica e la più autorevole nel mondo, l’Italia promuove ben cinque mostre tra Torino, Cremona e Brescia.
Ad aprire le celebrazioni sarà Camera – Centro italiano per la fotografia con la rassegna «L’Italia di Magnum. Da Cartier-Bresson a Pellegrin» (dal 2 marzo al 21 maggio 2017), a cura di Walter Guadagnini e Arianna Visani.
Una carrellata di oltre duecento immagini racconterà eventi grandi e piccoli, personaggi e luoghi dell'Italia dal Dopoguerra a oggi, in un affascinante intreccio di fotografie iconiche e di altre meno note.
Una ventina gli autori in mostra, a partire da Robert Capa, del quale è esposta una serie di fotografie dedicate all’Italia del post-conflitto bellico, e da David Seymour, che nel 1947 riprese i turisti che tornavano a visitare la Cappella Sistina, l’eterna bellezza dell’arte italiana raccontata come il segno della rinascita di un’intera nazione.
Lungo il percorso si troveranno, quindi, le fotografie di Elliott Erwitt dedicate a Roma e alle sue bellezze. René Burri porterà, invece, lo spettatore all’interno della storica mostra di Picasso che si tenne a Milano nel 1953, un evento indimenticabile per la cultura italiana, che tornava a confrontarsi con i grandi miti della contemporaneità. Mentre Herbert List metterà lo spettatore «a tu per tu» con Cinecittà ai tempi che videro la nascita dell'«Hollywood sul Tevere».
Tra gli episodi italiani dei quali renderà conto la mostra torinese ci sono, poi, i funerali di Togliatti ripresi da Bruno Barbey, il trionfo di Cassius Clay alle Olimpiadi del 1960 raffigurato da Thomas Hoepker, le giornate del G8 di Genova negli scatti di Thomas Dworzak,la veglia per la morte di papa Giovanni Paolo II nelle immagini di Paolo Pellegrin.
Le celebrazioni proseguiranno a Cremona, al Museo del violino, dove si terrà la mostra «Life – Magnum. Il fotogiornalismo che ha fatto la storia», a cura di Marco Minuz.
L’esposizione intende analizzare, per la prima volta in assoluto, il rapporto tra l’agenzia fotografica ideata da Robert Capa e il leggendario settimanale «Life», creato nel 1936 da Henry Luce, già editore di «Time», le cui pubblicazione continuarono fino al 1972 e contribuirono a creare un’identità e una cultura nazionale americana.
Tra le serie fotografie che sarà possibile vedere si segnalano quella di Dennis Stock su James Dean, quella di Philippe Halsman con i ritratti di Marylin Monroe, Salvador Dalì e Mohamed Ali, ma anche il racconto che Bruno Barbey offre della guerra del Vietnam e le immagini dello sbarco in Normandia visto attraverso gli occhi di Robert Capa.
A chiudere la carrellata di mostre italiane dedicate alla Magnum è Brescia che, in occasione della prima edizione del Brescia Photo Festival (dal 7 al 12 marzo 2017), ospiterà ben tre esposizioni (tutte aperte fino al 3 settembre 2017).
Si parte, negli spazi del Museo di Santa Giulia, con «Magnum First», che ripropone, per la prima in Italia, oltre ottanta stampe vintage in bianco e nero di Henri Cartier-Bresson, Marc Riboud, Inge Morath, Jean Marquis, Werner Bischof, Ernst Haas, Robert Capa ed Erich Lessing, accompagnate dagli scritti degli autori.
Questa mostra è stata fortunosamente ritrovata nel 2006, ancora chiusa nelle sue casse, dopo essere stata dimenticata in una cantina di Innsbruck nel lontano 1956 e riemerge, ora, per la prima volta dopo essere stato restaurato.
Sempre a Santa Giulia ci sarà anche «Magnum - La première fois» con i servizi che hanno reso celebri venti conosciuti fotografi Magnum, tramite proiezioni e stampe originali. Inoltre, nella sede della Camera di commercio di Brescia, sarà possibile ammirare per la prima volte le proiezioni di «Brescia Photos», tre reportage su Brescia ed il suo territorio realizzati nel 2003 da tre celeberrimi reporter Magnum: Harry Gruyaert, Alex Majoli e Chris Steele-Perkins.

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Roberto Cavalli. Milan, Italy 2007. © Paolo Pellegrin/Magnum Photos; [fig. 1] Il pittore spagnolo Salvador Dalì. «Dali Atomicus». 1948 © Philippe Halsman/Magnum Photos; [fig. 2] Usa. New York City. 1955. James DEAN haunted Times Square© Dennis Stock/Magnum Photos; [Fig. 3] Roberto Cavalli. Milan, Italy 2007. © Paolo Pellegrin/Magnum Photos;  [fig. 4] Steve McCurry: Afghanistan, 2002. © Magnum Photos 

Informazioni utili 
«L’Italia di Magnum. Da Henri Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin». Camera – Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine, 18 – Torino. Orari (Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura): lunedì, ore 11.00 – 19.00; martedì chiuso; da mercoledì a domenica, ore 11.00 – 19.00; giovedì, ore 11.00-21.00. Ingresso: intero € 10,00; ridotto (fino a 26 anni e over 70) € 6,00; gratuito per bambini fino a 12 anni, possessori della Torino+Piemonte Card e iscritti all’Ordine dei giornalisti. Informazioni: camera@camera.to. Sito internet: www.camera.to. Dal 23 marzo fino al 21 maggio 2017. 

«Life – Magnum. Il fotogiornalismo che ha fatto la storia». Museo del violino, piazza Marconi - Cremona. Orari: dal lunedì al giovedì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00; dal venerdì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 19.00. Ingresso: intero € 10,00. Informazioni: cell. 0372.080809 o info@museodelviolino.org. Sito internet: www.museodelviolino.org. Dal 4 marzo all'11 giugno 2017. La mostra è prorogata fino al 2 luglio 2017. 

 «Brescia Photo Festival». Sito internet: www.bresciaphotofestival.it. Dal 7 al 12 aprile 2017.