ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 28 febbraio 2017

A marzo impegno civile e comicità sotto i riflettori del Manzoni di Busto Arsizio

Dalla comicità di Renato Pozzetto a quella di Antonio Cornacchione, passando per due appuntamenti promossi in occasione della Giornata internazionale della donna, a una raccolta fondi in favore del «progetto Guatemala» dell’oratorio «San Filippo Neri» e ai consueti appuntamenti cinematografici della rassegna «Mercoledì d’essai»: è ricco di proposte il cartellone del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio per il mese di marzo.
Ad aprire la programmazione sarà, nella giornata di mercoledì 1° marzo, la proiezione del film «Lettere da Berlino», tratto dal romanzo «Ognuno muore solo» di Hans Fallada, «il libro più importante -secondo Primo Levi- che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo». Al centro della storia realmente accaduta, che si avvale della regia dello spagnolo Vincent Perez, vi sono due «antieroici eroi», interpretati con straordinaria intensità e misura da Emma Thompson e Brendan Gleeson: i coniugi Otto e Anna Hampel (ribattezzati nella finzione cinematografica Quangel), giustiziati dalla Gestapo nel 1943 per aver inondato Berlino di cartoline contro il Führer. Il film, inserito nella rassegna «Mercoledì d’essai», verrà proposto in doppia proiezione: alle ore 16 e alle ore 21; all’appuntamento pomeridiano, pensato specificatamente per il pubblico della terza età, seguirà un momento conviviale con tè e dolci.

Renato Pozzetto tra cinema e cabaret 
Riflettori puntati, quindi, su Renato Pozzetto che venerdì 3 marzo, alle ore 21, porterà in scena sul palco di via Calatafimi l’attesissmo one man show «Siccome l’altro è impegnato» (ancora disponibili posti in galleria al costo di € 25,00 per l’intero ed € 23,00 per la galleria). Si tratta di un nuovo e originale esperimento teatrale, il cine-cabaret, con il quale il comico lombardo proporrà «un viaggio dentro tutte le sue più celebri risate con videoproiezioni e commenti, inediti e stralci dei suoi più famosi successi cinematografici, in un percorso artistico che attraversa dieci anni di cabaret, quindici anni di teatro e trent’anni di cinema».
L’appuntamento, inserito nella stagione cittadina «BA Teatro», vedrà in scena anche un’orchestra di quattro elementi, grazie alla quale sarà possibile riascoltare brani evengreen del cabarettista come «Bella bionda», «Nebbia in Val Padana» e «La vita l’è bela».

Teatro e film d'essai per la festa della donna
Seguirà, quindi, nella giornata di martedì 7 marzo, alle ore 9 e alle ore 21, un appuntamento promosso dalla Coop Lombardia – Comitato di Busto Arsizio, con la collaborazione della rete territoriale del Centro di promozione permanente della legalità e dell’associazione culturale «NaveArgo» di Catania: la rappresentazione dello spettacolo «Di Concetta e le sue donne», per la drammaturgia e la regia di Nicoleugenia Prezzavento, con Rita Solonia e Nicoletta Fiorina, autrice anche delle musiche e degli interventi sonori.
La piéce, tratta dall’omonimo romanzo di Maria Attanasio (Sellerio editore, 1999), racconta la storia di Concetta La Ferla, indomita e appassionata militante comunista che ha lottato per l’emancipazione delle donne siciliane e per la costituzione della prima sezione femminile del Pci in Italia, e che ha orgogliosamente consegnato, al presente e al futuro, il proprio perentorio «no» all’ingiustizia sociale, al sessismo e alla politica dell’apparenza e dei salotti televisivi e non.
Dopo la replica mattutina per le scuole -fanno sapere gli organizzatori- «si terrà un incontro con la compagnia, accompagnato da interventi di Ettore Terribili, Dario Ferrari e Gianfranco Gilardi, che dialogheranno con gli studenti sulla storia e la scelta coraggiosa di Rita Atria e Lea Garofalo». Il costo dei biglietti -in vendita nei supermercati Coop di Busto Arsizio (viale Repubblica, 26), Cassano Magnago (via Verdi, 38) e Legnano (via Toselli, 56)- è fissato ad € 5,00; per informazioni è possibile contattare lo 0331.380923.
Guarda al mondo femminile anche l’appuntamento di mercoledì 8 marzo, quando sul grande schermo della sala di via Calatafimi verrà proiettato, nell’ambito della rassegna «Mercoledì d’essai», il film «7 minuti». Si tratta di una riflessione sulla precarietà del mondo lavorativo raccontata attraverso gli occhi di undici donne, che si avvale della regia di Michele Placido e che vede nel cast importanti artiste italiane come Ottavia Piccolo, Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Violante Placido e Fiorella Mannoia. L’appuntamento cinematografico, in agenda alle ore 16 e alle ore 21, è promosso in collaborazione con il Patronato Acli di Busto Arsizio, che animerà il successivo dibattito con il pubblico su tematiche inerenti il mondo del lavoro.

A fine marzo in cartellone due commedie brillanti 
La rassegna «Mercoledì d’essai», con la sua usuale programmazione alle ore 16 e alle ore 21, proseguirà nella giornata di mercoledì 15 marzo con «Sing Street» di John Carney, «il film dell’anno», stando alla definizione di Beppe Severgnini, che racconta la nascita di una band musicale giovanile nella Dublino degli anni Ottanta. Mentre mercoledì 29 marzo è in agenda il film «Free State of Jones» di Gary Ross, con Matthew McConaughey, che racconta la storia vera del coraggioso contadino Newt Knight e della sua ribellione contro l'esercito confederato ai tempi della guerra di secessione americana.
La programmazione teatrale, inserita nel cartellone cittadino «BA Teatro», continuerà, invece, nella serata di giovedì 23 marzo con due campioni della comicità italiana, Gianluca Ramazzotti e Antonio Cornacchione, che porteranno in scena, insieme con l’avvenente Milena Miconi, lo spettacolo «Ieri è un altro giorno» (biglietti da € 30,00 a € 23,00, in vendita al botteghino da giovedì 16 marzo), versione italiana a firma di Luca Bercellona e David Conati di una divertente commedia francese scritta da Silvain Meyniac e Jean Francois Cros, vincitrice del Premio Molière nel 2014, che vede alla regia Eric Civanyac.
A chiudere la programmazione del mese di marzo sarà, nella serata di venerdì 31, la commedia brillante «Mistero a Villa Gaia» (biglietti da € 10,00 a € 5,00, in vendita al botteghino dal 6 marzo), con la compagnia amatoriale «I ragazzi dell’altro ieri». I proventi dello spettacolo, che racconta di strani furti in una casa di riposo, saranno devoluti in beneficenza al progetto «Borsa di studio Guatemala» del Gruppo missionario dell’oratorio «San Filippo Neri».

Al botteghino 
Il botteghino del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio sarà aperto per tutto il mese di marzo con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 17 alle ore 19. I biglietti per la rassegna «Mercoledì d’essai» e per gli spettacoli della stagione «BA Teatro» sono acquistabili anche on-line sul sito www.cinemateatromanzoni.it. Per maggiori informazioni sulla programmazione della sala è possibile contattare il numero 339.7559644 o lo 0331.677961 (negli orari di apertura del botteghino e in orario serale, dalle ore 20.30 alle ore 21.30, tranne il martedì) o scrivere all’indirizzo info@cinemateatromanzoni.it.

Didascalie delle immagini
[Figg. 1 e 2] Una scena dello spettacolo «Di Concetta e le sue donne», per la drammaturgia e la regia di Nicoleugenia Prezzavento, con Rita Solonia e Nicoletta Fiorina; [figg. 3 e 4] Una scena dello spettacolo «Ieri è un altro giorno», con Gianluca Ramazzotti e Antonio Cornacchione; [fig. 5] Renato Pozzetto sarà in scena venerdì 3 marzo 2017 al cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio  

Informazioni utili
www.cinemateatromanzoni.it

lunedì 27 febbraio 2017

«Comin’ Jazz», una settimana di musica a Como

Sarà Gavino Murgia, sassofonista che ama sperimentare linguaggi diversi, ad aprire la prima edizione «Comin’ Jazz», festival musicale in cartellone da giovedì 9 a mercoledì 15 marzo a Como, per iniziative dell’assessorato comunale alla Cultura e di varie realtà associative del territorio, dall’AsLiCo alla scuola di musica «Nota su Nota». Il musicista sardo sarà protagonista, al teatro Sociale, di un concerto che mescola e sintetizza con originalità il jazz di tradizione, la musica etnica e i ritmi del Mediterraneo. Con lui sul palco ci saranno altri tre mostri sacri della musica internazionale come il fisarmonicista Luciano Biondini, il batterista Patrice Heral e Michel Godard al basso tuba.
Seguirà, quindi, una settimana ricca di eventi, aperitivi in musica, concerti e marching band, rivolti ad appassionati del genere e a neofiti, oltre a iniziative dedicate alle scuole. Il tutto contribuirà a riscoprire la vocazione jazzistica di Como che, negli anni Ottanta e Novanta, ha visto numerosi interpreti del genere esibirsi nelle piazze e nei teatri cittadini.
La prima edizione del festival vuole, inoltre, celebrare il centenario della pubblicazione del primo disco jazz, «Livery Stable Blues» dell'«Original Dixieland Jass Band», gruppo guidato da Nick La Rocca, figlio di un immigrato italiano in Louisiana. Questa data simboleggia la nascita ufficiale del jazz, genere musicale che già si poteva sentire qualche anno prima nei quartieri neri di New Orleans.
Dopo il debutto al teatro Sociale (giovedì 9 marzo, alle ore 20.30), il cartellone proseguirà con i ritmi coinvolgenti e dinamici dello Tsunami Trio (venerdì 10 marzo, alle ore 21.30, al Nerolidio Music Factory), nato su iniziativa del pianista Carlo Uboldi, soprannominato nell'ambiente jazzistico Oscar per lo stile e la bravura che spesso si ispirano al grande Oscar Peterson.
Sarà, poi, la volta della parata All Stars Dixieland Marching Band (sabato 11 marzo, alle ore 16), che porterà le vivaci sonorità del jazz per le vie della città, alla quale seguirà l’originale progetto Disney Jazz song (sabato 11 marzo, alle ore 18, al Chiostrino di Sant’Eufemia), presentato da Alceste Ayroldi e con i Bebe Vibe, che offrirà al pubblico un repertorio personalizzato delle colonne sonore dei cartoni animati di Walt Disney con rimandi ai capolavori della musica afroamericana.
Spazio, quindi, all’evento «Il canto del ritmo» (domenica 12 marzo, alle ore 20.30, al teatro Sociale), con tre artisti che affascinano per la loro versatilità e creatività: Enzo Zirilli alla batteria e ale percussioni, Jason Rebello al pianoforte e Marco Micheli al contrabbasso. Ma prima ci sarà «La rivoluzione di un incontro» (domenica 12 marzo, alle ore 17.30, al Chiostrino di Sant’Eufemia), una reinterpretazione improvvisata e libera di pezzi del trombettista Miles Davis e del pianista Bill Evans, il cui incontro storico risale a poco più di sessant’anni fa, che vedrà in scena Luca Garro e Roberto Quadroni.
Nel festival è anche incluso un appuntamento della rassegna «I lunedì del cinema – Il cinema va a teatro», durante il quale verrà proiettato il film «Yo-Yo Ma e i musicisti della via della seta» (lunedì 13 marzo, alle ore 20.30, al teatro Sociale), che mostra attraverso le vicende vissute dai cinquanta componenti del gruppo internazionale «Silk Road Ensemble» -strumentisti e cantanti, compositori e arrangiatori- come la musica abbia la capacità di oltrepassare i confini geografici e di unire diversi continenti e culture.
Il programma prevede, poi, un appuntamento con i Percussion Staff (martedì 14 marzo, alle ore 21.30, al Nerolidio Music Factory), band che con i suoni di pelli, legni, metalli e strumenti consueti e inconsueti crea uno spettacolo che si avvicina all’happening, nel quale anche i corpi in movimento diventano un elemento imprescindibile.
A chiudere il programma sarà, invece, il Marco Bianchi Lemon Quartett (mercoledì 15 marzo, alle ore 21.30, al Nerolidio Music Factory) con la presentazione del nuovo album «Pixel», caratterizzato da influenze rock, jazz e fusion.
Importante, infine, è la proposta didattica dal titolo «La storia del jazz» (lunedì 13 marzo, alle ore 9.30, che ripercorre le tappe salienti del jazz, dalle lotte dei neri d’America per l’emancipazione agli anni indimenticabili legati alle città di New Orleans, Chicago, New York, fino al free jazz, al jazz rock e alla fusion.

Informazioni utili
Comin’ Jazz 2017. Como – sedi varie. Informazioni: Ufficio Cultura del Comune di Como, tel. 031.252451/472 o cultura@comune.como.it. Programma completo suwww.visitcomo.eu. Dal 9 al 15 marzo 2017.

venerdì 24 febbraio 2017

Dante secondo Dalì. In mostra in Puglia le xilografie della «Divina Commedia»

Hanno «l'aspetto variopinto d'ali di farfalla», come amava dire Luis Buñuel, le cento xilografie a colori che Salvador Dalì realizzò tra il 1951 e il 1960 per illustrare la «Divina Commedia» di Dante Alighieri.
Il viaggio iconografico dell’estroso artista spagnolo tra i tre regni ultraterreni nati dalla penna dello scrittore toscano -Inferno, Purgatorio e Paradiso- rivive, in questi giorni, in Puglia. Fino al 5 marzo tre comuni appartenenti dall’Ecomuseo di Peucetia omaggiano, infatti, questo prezioso corpus di illustrazioni, nel quale si ritrovano, per usare le parole di Maurizio Vanni, tutte le caratteristiche dello stile Dalì: «le allucinazioni degli anni Trenta, la mistica del cubismo gotico, del nucleare e dell'arte atomica, il metodo paranoico-critico e l'estetica del molle unita a riferimenti classici».
Le tre sedi pugliesi al centro della rassegna, proposta nell’ambito del progetto «Opere fuori contesto», sono Palazzo de’ Mari ad Acquaviva delle Fonti, il Castello Caracciolo a Sammichele di Bari, e la Chiesa di Sant’Oronzo a Turi.
Composta da cento opere a colori, firmate, numerate e pubblicate da «Les Heures Claires» a Parigi nel 1960, «La Divina Commedia» di Salvador Dalì riunisce trentatré trittici, ognuno dei quali è composto di tre tavole riferite rispettivamente al Paradiso, al Purgatorio e all'Inferno danteschi.
L’opera fonde simboli, allusioni, magia e allegorie in un connubio perfetto, diventando una delle maggiori espressioni del metodo pittorico «paranoico-critico» caratteristico dell’artista surrealista.
Dalì creò questi capolavori nel suo periodo illustrativo migliore e lavorò per quasi nove anni alla realizzazione dei cento acquerelli. In seguito all’esposizione al Musée Galliera di Parigi nel 1960, questi lavori furono trasposti in altrettante xilografie, dopo quattro anni di assiduo lavoro con il maestro stampatore Raymond Jacquet.
Il risultato è eccellente, sia dal punto di vista tecnico che artistico. Il soggetto de «La Divina Commedia», illustrato in precedenza da Botticelli, Blake, Bocklin e Doré, diventa per Dalì un viaggio nella memoria della sua poliedrica sperimentazione e rappresenta una summa della propria arte. Il maestro spagnolo ha raggruppato in questo corpus vari aspetti della sua ricerca stilistica, dalla cosiddetta «estetica del molle» alla curiosità verso i miti classici, dall'interesse per la costruzione michelangiolesca delle figure al gusto per l'incisione circolare che dona loro una forma dinamica. Nell'uso del colore ci si trova davanti ad una vera e propria antologia di modi, dal tratto fragile e guizzante all’uso plastico, come nei panneggi pesanti e materici. Come ne «La Divina Commedia» anche nell’opera di Dalì si respira così un’atmosfera di grandezza, di ostentazione consapevole del sublime.
Affiancano la mostra numerose attività collaterali, tra cui visite guidate e laboratori didattici rivolti ai più piccoli con l’obiettivo di far conoscere il linguaggio espressivo di Dalì. I bambini tra i 7 e i 14 anni potranno, per esempio, sperimentare di persona la metamorfosi degli oggetti e dei corpi partendo dalle immagini bidimensionali delle xilografie, fino ad arrivare alle immagini create da loro stessi. Per la fascia d'età tra i 10 ed i 14 anni il momento pratico sarà, invece, dedicato anche alla lettura delle opere di Dalì tramite il «Gioco dei cadaveri squisiti» inventato dai Surrealisti.

Informazioni utili 
«Salvador Dalì- La Divina Commedia» Inferno > Acquaviva delle Fonti, Palazzo de’ Mari | Purgatorio > Sammichele di Bari, Castello Caracciolo | Paradiso > Turi, Chiesa di Sant’Oronzo. Orari: venerdì e sabato, ore 16.00 - 20.30; domenica e festivi,  ore10.30 - 13.00  e ore 16.00 - 20.30. Ingresso: intero € 7,00, ridotto € 3,00 (da 6 a 18 anni, gruppi superiori alle 15 unità); gratuito per diversamente abile ed accompagnatore, bambini fino a 5 anni, giornalisti accreditati con tesserino, insegnante accompagnatore di scolaresche. Informazioni: Call center 199.151.123; callcenter@sistemamuseo.it. Sito internet: www.sistemamuseo.it. Fino al 5 marzo 2017. 

giovedì 23 febbraio 2017

Nanda Vigo e la sua «Exoteric gate» in mostra all'Università di Milano

Rende omaggio a Nanda Vigo, architetto e designer milanese di respiro internazionale, la seconda edizione del progetto «La Statale Arte», che invita artisti italiani e stranieri a dialogare, attraverso lavori e installazioni site-specific, con la suggestiva struttura architettonica degli spazi seicenteschi della sede di via Festa del Perdono.
«Exoteric gate» è il titolo del lavoro esposto fino a sabato 11 marzo al centro del Cortile della Ca’ Granda, per la curatela di Donatella Volontè. Si tratta di un’installazione –la prima realizzata dalla Vigo per uno spazio esterno– che si pone come sintesi di una lunga ricerca avviata con i cronotopi negli anni Sessanta, ambienti o oggetti in cui la luce indiretta filtrata da materiali riflettenti e rifrangenti – vetri stampati, acciai, specchi – genera impressioni incerte che dilatano i concetti di spazio e tempo.
Il ritmo di «Exoteric gate» è quello scandito dalla luce prodotta dai 400 metri di led, mentre il movimento non programmabile è quello dato dalle superfici riflettenti che rendono lo spazio fluido stimolando imprevedibili percezioni.
Le forme dell’installazione creata per il cortile del Richini sono quadrati, cerchi e triangoli, forme primordiali e transculturali che Nanda Vigo considera il vocabolario di base per la costruzione di un linguaggio in cui il codice dei segni muta nell’interazione con la luce e le superfici specchianti.
Le otto piramidi di altezze diverse sono riconducibili sia ai lavori degli anni Settanta, definiti «Stimolatori di spazio», sia ai più recenti «Deep Space»: i primi sono piramidi-specchio in grado di attrarre lo spazio, le architetture circostanti e lo spettatore per restituire una visione multipla e smaterializzata della realtà; quelle del secondo tipo sono invece strutture dalle triangolazioni acute e direzionali, che suggeriscono uno spostamento ascensionale.
Il cilindro centrale si inserisce nella serie dei «Totem» creati dal 2005, e fa riferimento in particolare a quella dei «Neverending Light», strutture verticali che, dalla terra, si prolungano in alto verso lo spazio.
Il titolo «Exoteric Gate», già utilizzato in lavori diversi dal ’76, traduce quel passaggio esoterico e quel viaggio filosofico che Nanda Vigo ha intrapreso già negli anni Sessanta alla ricerca di una sapienza umana. Si tratta dunque di un esoterismo umanista, che sta a fondamento dei diversi piani in cui la sua indagine si è sempre mossa: i piani del reale, dell’irreale e della trascendenza, tradotti in materia luminosa.

Informazioni utili
Exoteric Gate. Cortile della Ca’ Granda - Università Statale di Milano, via Festa del Perdono, 7 – Milano. Orari: lunedì – venerdì, ore 9.00-20.00 e sabato, ore 9-17.30. Ingresso libero. Sito web: www.lastatalearte.it . Fino all’11 marzo 2017

mercoledì 22 febbraio 2017

Maurizio Scaparro dona il suo archivio alla Fondazione Giorgio Cini

Si arricchisce di un nuovo tesoro la Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Dal 23 febbraio l’Istituto per il teatro e il melodramma, naturale evoluzione del Centro studi per la ricerca documentale sul teatro e il melodramma europeo, acquisirà l’Archivio personale di Maurizio Scaparro, preziosa raccolta documentale relativa alla carriera dell’artista che spazia dagli anni Sessanta ai giorni nostri.
All’atto formale di donazione, previsto per le ore 11, saranno presenti lo stesso Maurizio Scaparro, con Maria Ida Biggi e i critici teatrali Anna Bandettini («La Repubblica») e Maria Grazia Gregori (curatrice del volume «Scaparro. L'illusione teatrale»).
L’archivio Scaparro, del quale per l’occasione verrà esposta una selezione di materiali all’interna della Biblioteca del Longhena, è prevalentemente composto da faldoni contenenti note di regia, copioni, programmi di sala, inviti, locandine, manifesti, foto di scena, rassegne stampa, interviste, bozzetti di scena, figurini per costumi, lettere, pubblicazioni, riprese video e audio.
La documentazione relativa alle regie teatrali, di prosa e lirica, include titoli fondamentali per la carriera del maestro, divenuti storici; tra questi «La Venexiana» (1965), «Don Chisciotte» (1983), «Memorie di Adriano» (1989), «La Bohème» (2007) ed «Eleonora, ultima notte a Pittsburgh» (2011).
Oltre ai materiali riguardanti le regie teatrali, molti sono quelli afferenti alle regie cinematografiche e televisive, insieme a quelli relativi alle mostre curate, agli eventi e ai periodi di direzione artistica dei teatri in Italia e in Europa. Una vasta sezione testimonia, inoltre, il lavoro svolto da Scaparro negli anni di direzione della Biennale Teatro, segnati dallo storico rilancio del Carnevale di Venezia.
A questi materiali documentali si affianca una collezione di manifesti, locandine e programmi di sala, insieme a una preziosa e puntuale rassegna stampa.
A completamento dell’archivio si colloca un ricco fondo fotografico che, oltre a essere un elemento fondamentale per la ricostruzione e lo studio degli eventi scenici e delle manifestazioni curate dal maestro, offre un inedito spaccato del teatro e dello spettacolo italiano della seconda metà del Novecento.
L’Archivio di Maurizio Scaparro è un corpus in continua evoluzione: nel corso degli anni, infatti, verrà incrementato con l’aggiunta di materiali relativi alle regie attuali e a quelle future del maestro. La donazione segna, inoltre, l’inizio di una fruttuosa collaborazione fra l’Istituto per il teatro e il melodramma e Maurizio Scaparro che ha affidato alla Fondazione Giorgio Cini la custodia attiva della memoria della sua opera. In coordinamento con il maestro, L’istituto si impegna a realizzare e promuovere una serie di attività scientifiche e culturali intorno al vasto archivio documentale.

Informazioni utili
Istituto per il Teatro e il Melodramma, Fondazione Giorgio Cini – Isola di San Giorgio Maggiore (Venezia), tel. 041.2710306, email: teatromelodramma@cini.it. Sito internet: www.cini.it.