ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 22 febbraio 2018

Musica allo Squero: da Bach a Brahms, dodici concerti sull’acqua

Si apre sabato 24 febbraio la nuova stagione dello Squero, lo scenografico auditorium dell’Isola di San Giorgio Maggiore, recentemente riqualificato in sede di concerti attraverso un accurato ed elegante intervento conservativo, premiato anche con il Torta 2017, che ha messo in luce l’ottima acustica dello spazio, un tempo adibito ad officina per la riparazione delle barche. Ad aprire la stagione saranno il violoncellista Mario Brunello con Francesco Galligioni, violoncello e viola da gamba, e Roberto Loreggian, organo e clavicembalo, che eseguiranno con violoncello le sonate per violino bachiane n.1 BWV 1014, n.3 BWV 1016 e la sonata per viola da gamba e cembalo n.1 BWV 1027.
Seguiranno altri undici appuntamenti promossi dalla Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con Asolo Musica, che vedranno protagonisti anche Il Quartetto di Venezia, Giovanni Sollima e Federico Gugliemo.
Mario Brunello ritornerà sul palco dello Squero anche il 24 marzo e il 27 ottobre, sempre accompagnato da Francesco Galligioni (viola da gamba) e Roberto Loreggian (organo e clavicembalo). Il repertorio prevede l’esecuzione delle «Sei suonate a cembalo concertato e violino solo BWV 1014-1019» e le «Tre sonate per viola da gamba e clavicembalo BWV 1027-1029».
Il Quartetto di Venezia, gruppo in residenza alla Fondazione Giorgio Cini dal 2017, proporrà, in questa stagione, un progetto speciale sul repertorio cameristico di Robert Schumann e di Johannes Brahms. Si inizierà il 21 aprile e il 19 maggio con due esecuzioni in quartetto; il gruppo sarà, poi, affiancato nei successivi appuntamenti da Alessandro Carbonare al clarinetto (3 marzo), da Andrea Lucchesin al pianoforte (13 ottobre), da Danilo Rossi alla viola (24 novembre) e, infine, da Danilo Rossi alla viola e da Mario Brunello al violoncello (10 novembre).
Di Robert Schumann verranno eseguiti i tre quartetti dell’op. 41 i soli scritti dal compositore tedesco per questo complesso strumentale, e che presentano, secondo il musicologo Mauro Masiero «caratteri unitari, come le tonalità impiegate e la ricomparsa di disegni melodici». Seguirà, quindi, l’esecuzione del primo capolavoro di Schumann che unisce il pianoforte al quartetto d’archi, il quintetto in Mi bemolle maggiore op.44 che «mette subito in campo l’imponente potenziale sonoro dell’ensemble». Di Johannes Brahms verrà, invece, eseguito il ciclo integrale di quartetti per archi, op. 51 n.1 e 2. e op. 67 n.3, quattro quintetti, due per archi, op. 111 n.2 e op. 88 n.1; per archi e clarinetto, op. 115, e per pianoforte e archi, op 34. Mentre l’ultimo appuntamento con il «Quartetto di Venezia» sarà dedicato ai due sestetti del compositore amburghese.
La nuova stagione dello Squero prevede, inoltre, due appuntamenti con Giovanni Sollima, violoncellista di fama internazionale e compositore italiano tra i più più eseguiti nel mondo dai grandi interpreti, fra i quali la Chicago Symphony, Gidon Kremer e Patti Smith. Il 7 aprile terrà il concerto «Ba-Rock Cello», che vedrà un incrocio tra diversi generi musicali; mentre il 12 maggio sarà la volta di «Folk Cello», programma che include l’esecuzione di musiche tradizionali del Salento, della Sicilia, dell’Islanda e dell’Australia. In entrambi i concerti Giovanni Sollima eseguirà dei brani da lui composti.
Il cartellone, infine, prevede un unico appuntamento con il violinista e direttore Federico Guglielmo, che si esibirà insieme all’ensemble «L’Arte dell’Arco», costituito da Gianpiero Zanocco, secondo violino, Francesco Galligioni, violoncello, Ivano Zanenghi, liuti, e Roberto Loreggian, cembalo (17 novembre), in un programma dedicato ad Antonio Vivaldi intitolato «Suonate a solo e da camera». Un programma, dunque, vario che, spaziando da Bach a Vivaldi, permetterà di godere buona musica cullati dalle onde della Laguna veneta.

Informazioni utili
Stagione concertistica 2017/2018. Lo Squero - Isola di San Giorgio Maggiore (Venezia). Ingresso. biglietto intero €30,00, biglietto ridotto Soci “Asolo Musica” € 20,00, biglietto ridotto per studenti fino ai 26 anni €10,00.Prevendita on-line: https://www.boxol.it/auditoriumlosquero. Prevendita telefonica al numero +39.392.4519244 (dal lunedì al giovedì, dalle ore 10 alle ore 13). Informazioni: info@asolomusica.com. Dal 24 febbraio al 17 novembre 2018.  


mercoledì 21 febbraio 2018

«Il vendicatore oscuro»: un romanzo noir sul Caravaggio

Sono quasi passati tre anni da quando la casa editrice Electa di Milano dava vita alla collana «ElectaStorie», nata con l’intento di raccontare i fatti ed i personaggi reali protagonisti della grande arte attraverso il linguaggio della narrativa.
I volumetti di questa serie, inaugurati con «Amedeo, je t’aime» di Francesca Diotallevi e «L’orologio di Orfeo» di Simon Goodman, narrano le vicende biografiche che si nascondono dietro agli artisti famosi o le vicissitudini delle grandi collezioni, dentro a un contesto storico e geografico fortemente caratterizzato.
Nell’ambito di questa collana, sta per nascere un nuovo filone, «ElectaStorie - Noir», nel quale il mistero, con vicende criminali di furti e assassini, incontra l’arte. Ad inaugurare la collana sarà il volume «Il vendicatore oscuro» di Annalisa Stancanelli, che verrà presentato il prossimo 28 febbraio, alle ore 10.30, all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel Salone napoleonico.
L’incontro vedrà la presenza di Giuseppe Bonini, Giuseppe Di Napoli ed Enrica Melossi.
Il libro è ambientato nella Siracusa barocca del 1608; il romanzo si ispira alla vita del Caravaggio, che proprio nella città siciliana si rifugia dopo l’evasione dalle prigioni di Malta.
L’autrice, dirigente scolastica a Siracusa e collaboratrice del quotidiano «La Sicilia», racconta i mesi della clandestinità del Merisi a Siracusa, città dove il pittore si nasconde, grazie all’aiuto dei monaci e del suo protettore Vincenzo Mirabella, per sfuggire all’ira dei Cavalieri di Malta che lo vogliono morto.
La vita di questo enfant terrible dell’arte si presta come poche altre ad essere raccontata nella forma romanzata del noir: in un continuo susseguirsi di colpi di scena, Caravaggio riesce ad evitare il misterioso personaggio che lo perseguita commettendo omicidi intorno a lui, non potendo tuttavia impedire che altri muoiano al suo posto.
Nel romanzo l'autrice conferisce anche un notevole spazio alla vicenda religiosa di Santa Lucia che viene raccontata con dovizia di particolare ed un'accurata ricostruzione storica. Nel libro, ispirato dal dipinto «Il seppellimento di Santa Lucia», custodito a Siracusa nella Chiesa di Santa Lucia la Badia, la scrittrice e ricercatrice narra la storia delle reliquie della Santa Patrona di Siracusa, il furto del corpo e le committenze religiose dell'epoca legate al culto della Santa, la statua d'argento e vari dipinti di cui furono incaricati i pittori più celebri. Un'attenzione particolare viene data anche ai riti religiosi legati alla Festa di Santa Lucia che proprio nel 1600 inizia ad avere le caratteristiche attuali.
Un romanzo dalla trama avvincente, in cui l’autrice sfrutta molti degli avvenimenti per raccontare l’arte di Caravaggio, la pittura dal vero e la committenza, il tutto nell'affascinante cornice della Sicilia seicentesca.

Informazioni utili 
Annalisa Stancanelli, «Il vendicatore oscuro», Mondadori Electa – Collana Electa Storie – noir. Note: formato 15,5 x 23,3 cm, brossura pagine 118, prezzo 16,90 €. In uscita da marzo 2017.

lunedì 19 febbraio 2018

«Katagami e Katazome», a Venezia una mostra sulla decorazione dei tessuti in Giappone

Sono ormai passati cinque anni da quando il Museo di Palazzo Mocenigo, a Venezia, è stato oggetto di un radicale intervento di restyling e ampliamento dei suoi spazi espositivi, che ha interessato la sede di San Stae, con nuovi percorsi museali dedicati al profumo.
Ora ad essere oggetto di un nuovo intervento è il primo piano nobile, dove per tutto il 2018 verranno esposti, a rotazione, oggetti delle collezioni permanenti, a cominciare da una ricchissima raccolta di tessuti e abiti di ambito orientale di proprietà della Fondazione di Venezia, schedati dalla storica Doretta Davanzo Poli e appartenenti alle collezioni del Centro studi di storia del tessuto e del costume di Palazzo Mocenigo.
L’esposizione sarà affiancata, fino al prossimo 22 aprile, da un interessante approfondimento sulla simbologia e sulla decorazione dei tessuti in Giappone, in particolare sugli stilemi Katagami e Katazome, che interesserà la «White Room» al piano terra del museo, dedicata alle esposizioni temporanee e a tema.
I rapporti di Venezia con l’Oriente fanno da filo conduttore alla rassegna lagunare, che si tiene in un luogo significativo per lo studio di questi scambi culturali e commerciali come il palazzo della famiglia Mocenigo, una delle più importanti e prestigiose dinastie del patriziato veneziano, che, come noto, ha dato alla Repubblica ben sette Dogi, oltre a un gran numero di procuratori, ambasciatori, capitani, ecclesiastici e letterati.
La residenza veneziana approfondisce questo importante capitolo della storia della città attraverso l’esposizione di una ventina di esemplari rappresentativi scelti tra gli oltre quattrocento manufatti (tra abiti, tessuti e paramenti sacri occidentali e orientali), appartenuti alla collezione avviata in Spagna dai genitori di Mariano Fortuny, in particolar modo dalla madre Cecilia, e fonte di ispirazione costante per l’artista nella sua attività di stampa su stoffa e di stilista di moda.
Come non pensare, a tal proposito, a quanto scritto dal poeta francese Henri de Régnier, nel suo libro «L’altana ou de la vie vènitienne»: «[…] Ecco i pesanti velluti di Venezia, di Genova o dell’Oriente, sontuosi o delicati, vivaci o gravi, con ampi ramages, con figure o fogliami, velluti che dogi o califfi hanno forse indossati; ecco i broccati dai toni accesi, le sete dalle delicate sfumature; ecco i paramenti sacri e quelli di corte; ecco gli affascinanti taffetas e i satins lucenti, disseminati di fleurettes e di fasci di fiori, con i quali nel XVIII secolo si facevano i vestiti per le donne e gli abiti per gli uomini; ecco le stoffe di tutti i colori e di tutte le fibre: alcune evocano la forma dei corpi che hanno vestito, le altre sono in lunghe pezze e in scampoli, altre ancora ridotte a minuscoli frammenti».
In questo contesto la presentazione di pezzi Katagami e Katazome nella «White Room» del museo rappresenta a tutti gli effetti un approfondimento sul tema: l’esposizione, che gode del patrocinio del Consolato generale del Giappone a Milano, illustra, infatti, un aspetto particolare della storia culturale ed etnografica degli artigiani giapponesi, con particolare riferimento al tessuto d’abbigliamento, in particolar modo dei kimono.
I tanti esempi di tessitura e stampa presentati e provenienti dalle collezioni private di Ishimi Ousugi, Nancy Stetson Martin e Franco Passarello, che cura anche l’allestimento, dimostrano con evidenza la lunga tradizione e l’alta qualità degli abiti indossati nel Paese orientale.
La mostra affianca ad abiti e tessuti stampati con la tecnica katazome le matrici katagami, una sorta di stencil, utilizzato per la loro realizzazione e appartenenti a un periodo che va dall’Ottocento ai primi anni del Novecento, e dunque corrispondenti ai periodi Edo e Meiji.

Informazioni utili
Venezia e l’Oriente. La collezione della fondazione di Venezia. Palazzo Mocenigo, Centro studi di storia del tessuto e del costume, Santa Croce, 1992 – Venezia. Orari: fino al 31 marzo ore 10.00 – 16.00 | dal 1° aprile ore 10.00 – 17.00 | la biglietteria chiude mezz’ora prima. Ingresso: intero € 8,00, ridotto € 5,50. Informazioni: info@fmcvenezia.it, call center 848082000 (dall’Italia), +3904142730892 (dall’estero). Sito internet: www.mocenigo.visitmuve.it. Fino al 22 aprile 2018