Si chiude con l’inaugurazione di una sezione permanente dedicata all’opera grafica di Alberto Burri, negli spazi degli ex Seccatoi del tabacco a Città di Castello, il lungo anno nel quale si è festeggiato il centenario della sua nascita.
Il nuovo museo, la cui inaugurazione è prevista per la giornata di domenica 12 marzo (con un open day in programma dalle ore 12 alle ore 18), occupa oltre quattromila metri quadri, tutti ottenuti da un recente intervento di riqualificazione di parte degli spazi sottostanti all’ex complesso industriale sorto sul finire degli anni Cinquanta.
La superficie espositiva dedicata ad Alberto Burri raggiunge così gli undicimila e cinquecento metri quadri e, insieme con le sculture all’aperto, ne fa il più esteso museo d’artista al mondo e anche uno dei più importanti luoghi del contemporaneo in Europa.
La nuova sezione accoglie e propone l'intero repertorio grafico e di multipli dell'artista, consistente in oltre duecento opere, realizzate tra il 1950 e il 1994. Si tratta di un importante aspetto della produzione artistica di Alberto Burri, che a volte precorre, a volte segue e in altri casi è coeva con le sue opere maggiori e pone in evidenza anche la sua straordinaria manualità e attitudine alla sperimentazione costante.
L'esecuzione di queste opere, realizzate in collaborazione con grandi stampatori, ha visto l'artista stesso cimentarsi in differenti cicli produttivi che hanno distinto la sua attitudine alla sperimentazione rispetto a quella di altri artisti della sua generazione, tanto in Italia che all'estero.
«Nel caso di Burri, parlare di grafica non significa parlare di una produzione minore rispetto ai dipinti, ma soltanto di una modalità artistica diversa e parallela, nella concezione e nell'esecuzione, tale insomma da potersi annoverare con assoluto rilievo nella produzione del grande pittore, a fianco di tutti gli altri suoi rivoluzionari pronunciamenti innovativi. Anche nella grafica, Burri ha cercato di superare sfide tecniche e di spingere i confini sia degli strumenti che dei materiali utilizzati. Con esiti di interesse straordinario, come le opere esposte confermano», sottolinea Bruno Corà, presidente della Fondazione Burri.
Non è un caso che, nel 1973, l’artista abbia ricevuto dall'Accademia nazionale dei Lincei il Premio Feltrinelli per la grafica con la motivazione che questa sua parte di produzione «[...] si integra perfettamente alla pittura dell'artista, di cui costituisce [...] una vivificazione che accompagna il rigore estremo a una purezza espressiva incomparabile».
Il Museo Burri della grafica si aggiunge, come atto conclusivo, alle numerose iniziative del centenario che ha avuto molte tappe importanti: dalla nuova edizione del catalogo generale al compimento del Grande cretto di Gibellina e alla ricostruzione del teatro Continuo a Milano, solo per citare gli eventi più importanti.
L'impegno della fondazione è stato profuso anche in ambito espositivo con mostre dedicate ad approfondire il ruolo dell’artista in vari contesti nazionali e internazionali, nonché riportando la fondazione Burri al centro dell'attenzione internazionale, con convegni che hanno visto confluire nella sua città natale dell’artista artisti, studiosi, direttori di musei e critici da tutto il mondo per parlare dello stato dell'arte.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Alberto Burri, Sestante 14, 1989; Serigrafia; carta Fabriano Rosaspina cm. 49,5x63,5; [fig. 2] Alberto Burri, Saffo (Litografia 10) 1973/76; Litografia; Carta Umbria cm. 26x17,7
Informazioni utili
www.fondazioneburri.org
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