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giovedì 21 ottobre 2021

«Natura senza tempo»: a Roma quattro artisti a confronto con il mondo della botanica

A Roma, poco lontano da piazza Navona e Castel Sant’Angelo, c’è una galleria che espone solo opere dedicate al mondo della botanica. È lo Spazio arti floreali, adiacente all’omonimo Studio arti floreali, che da tempo si occupa di molte discipline collegate ai fiori e alla loro cultura. Al luogo dove, in venti anni di attività, sono stati realizzati workshop, corsi, mostre e molte iniziative culturali, dall’inizio di ottobre si è, dunque, aggiunta una nuova cornice espositiva, restaurata e attrezzata per accogliere mostre, conferenze, presentazioni ed eventi. Si tratta di «cinquantametriquadrati», realizzati con criteri e materiali tecnologicamente avanzati e dotati di un sistema di illuminazione adatto a diversi tipi di allestimento.
Dopo la mostra di apertura, con una rassegna di artisti che operano nel campo dell’acquarello botanico, la galleria di vicolo della Campanella è pronta a inaugurare, il prossimo 23 ottobre, la mostra «Natura senza tempo. Laura Barbarini, Cesare Mirabella, Maurizio Pierfranceschi, Vincenzo Scolamiero», a cura di Bianca Pedace.
«Il tema della natura, reso nuovamente acuto (anche in modo amaro e paradossale) dalla pandemia, - raccontano gli organizzatori - è stato tuttavia già lungamente frequentato dagli artisti, sia pure secondo declinazioni differenti: la poetica del colore di Barbarini e quella di Mirabella, virata verso un'accezione informale, si confrontano in questo ambito con lo spazio architettonicamente scandito di Pierfranceschi e le allusioni metaforiche e poetiche di Scolamiero».
Nella pittura di Laura Barbarini il tema si qualifica in un registro lirico e introspettivo, dipanato in una poetica del colore di diretta ascendenza brunoriana - appresa dunque da una delle fonti maggiori di quella tendenza espressiva - e rinsaldato di recente dal rinnovato contatto con la lezione vangoghiana. Un colore intenso e di lontana eco espressionista affiora con evidenza nelle prove più recenti mentre le opere in mostra, appositamente realizzate, lasciano filtrare, nella consueta attitudine mnemonica ed evocativa, anche una presa diretta visiva. L'osservazione attenta e amorosa della vegetazione giunge a un esito pittoricamente sontuoso e psichicamente vitale, che predica la ciclicità naturale sottraendola, nell'infinità della pittura, alle angherie del tempo.
Inesausto è anche il rapporto con la natura di Cesare Mirabella, che negli ultimi anni ha dedicato molte energie al tema, anche metaforico, del bosco. La coerenza del suo itinerario non impedisce movenze più libere e sciolte, dissigillando energie rinnovate e lasciando erompere una rinata vitalità; forse per questo l'esplosione cromatica, nata dalla natura, si accampa ora in senso eventico e avvolgente. Talvolta, particolari naturali, quasi sempre vegetanti, ingigantiti nella coscienza e pittoricamente trasfigurati, con scioltezza quasi gestuale, si avvicinano a una rimeditazione dell'esperienza informale. Ne deriva, permanendo il rigore, un abbandono all'istinto creativo più fiducioso e vitale, una temperatura più estiva, una nuova «felicità visionaria».
Nella originale operazione pittorica di Maurizio Pierfranceschi, la natura, invece, è spesso presente, prevalentemente riassunta nel colore, steso in modo deciso, e sempre sintatticamente subordinata a una rigorosa impostazione spaziale. Talvolta si tratta di espliciti ripensamenti critici del genere del paesaggio; in altri casi di brani di natura dai confini sfuggenti. Da qui provengono le opere più recenti in cui l'evidente recupero della figurazione dispone sagome - talvolta una silhouette, talvolta un'ombra (una statua?) - di allure enigmatica, in bilico tra narrazione, mito, tradizione iconografica da scena sacra, in spazi architettonicamente concepiti.
Mentre Vincenzo Scolamiero porta avanti la questione di fondo del rapporto tra le arti, declinando in questo caso la sua pittura - altrove in dialogo con la musica - nel confronto con la poesia. Le opere in mostra, appositamente realizzate, sono infatti parte di un ciclo del 2021 dedicato alla poetessa americana Louise Glück. Intitolati «Con qualche parte della terra», i dipinti ci conducono nel cuore di una natura misteriosa e magmatica, in uno spazio altro - il centro o il cuore della terra - o in un tempo diverso, forse originario, nel quale composizione icastica e afflato metaforico convivono in una raffinata ricerca sulla visione.

Didascalie delle immagini 
1. Maurizio Pierfranceschi, Tra i rami, 2021 olio su tela, 40 x 50 cm; 2. Opera di Laura Barbarini; 3. Opera di Cesare Mirabella; 4. Vincenzo Scolamiero, Con qualche parte della terra, cm 100x80, 2021 

Informazioni utili
«Natura senza tempo». Spazio Arti Floreali, vicolo della Campanella, 42 – Roma. Orari: da martedì a sabato: ore 16:00 - 19:30; domenica: 11:00 - 18:00; lunedì chiuso. Ingresso libero. Informazioni: spazio@artifloreali.it o tel. +39.06.6877369. Sito web: https://artifloreali.it/spazio/. Dal 23 ottobre al 14 novembre 2021

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