ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

sabato 2 ottobre 2021

«Play with food», da undici anni il cibo va in scena a Torino

Il teatro incontra il mondo del cibo e della convivialità. Succede in Piemonte dove, dal 2010, va in scena il festival «Play with food – La scena del cibo», nato da un’idea di Davide Barbato per i Cuochivolanti e organizzato dall’associazione Cuochilab.
Undici giorni di programmazione, tredici compagnie, di cui due straniere, e ventisei appuntamenti dislocati in tutta la città, con quattro prime assolute, una prima nazionale e quattro prime regionali sono i numeri della nuova edizione, la numero dieci, in programma dal 2 al 10 ottobre a Torino.
Come suggerisce la nuova immagine di Cesco Rossi, la kermesse in programma nei prossimi giorni sarà un banchetto allegro e barocco, sorprendente e pantagruelico, importante non solo per i numeri, ma anche per qualità artistica. Non è un caso che il festival, alla cui ultima open call hanno partecipato centotrentotto compagnie, ha ottenuto un recente riconoscimento dal Ministero della cultura, che lo sosterrà attraverso il Fondo unico per lo spettacolo 2021.
A segnare il debutto della nuova edizione sarà, al Circolo dei lettori, la compagnia Cuocolo/Bosetti– Iraa Theatre con «R.L..» (sabato 2 ottobre, ore 19 e ore 21), uno spettacolo in cuffia, intimo e sconvolgente, tratto da un racconto della celebre scrittrice canadese e premio Nobel Alice Munro. La storia è quella di una donna in un momento di massima vulnerabilità, vissuto sul filo del rasoio durante un banale momento conviviale.
Domenica 3 ottobre si inizierà presto, alle ore 9, con «Incontrarsi in natura - Forest Bathing», appuntamento in compagnia di Fabio Castello e Fabio Berardi, all'Azienda agricola Ram – Radici di Moncalieri, per scoprire lo Shinrin-Yoku, pratica nata in Giappone nel 1982. Con questo incontro molto particolare, il pubblico potrà sperimentare - in un percorso di quattro ore in mezzo alla natura - la camminata sensibile, l’abbraccio dell’albero, la meditazione dello sguardo. Alla fine, è previsto un pranzo in fattoria con i frutti della terra raccolti dai partecipanti.
La prima domenica del festival vedrà in scena anche, alla Casa del teatro ragazzi, la prima regionale dello spettacolo «La grande guerra degli orsetti gommosi» della compagnia sarda Batisfera, in un evento co-programmato insieme a «Incanti». Si tratta di un «piccolo kolossal da tavolo», con protagonisti i celeberrimi orsetti commestibili, selezionato per rappresentare la scena italiana al festival «In scena!» di New York nel 2022. Per accontentare un pubblico il più ampio possibile sono state organizzate quattro repliche, in programma alle ore 16, 17, 18 e 19.
Il giorno successivo, alle ore 20, andrà in scena, sempre alla Casa teatro ragazzi, un’altra prima regionale: «La grande abbuffata», prima versione teatrale italiana dell’iconica pellicola di Marco Ferreri, per la regia di Michele Sinisi. In scena in questo spettacolo, che punta i riflettori sulla storia di quattro amici che decidono di suicidarsi mangiando fino alla morte, ci sarà Ninni Bruschetta, volto noto al grande pubblico per le sue interpretazioni cinematografiche e televisive, tra cui quella dell'indimenticabile direttore della fotografia Duccio Patanè nella serie cult «Boris».
È, poi, in programma, nelle giornate di martedì 5 e mercoledì 6, una intensa due giorni nel neonato Spazio Kairòs di Onda Larsen. Si inizierà con la prima assoluta de «Il talismano della felicità» del Collettivo LunAzione (ore 19 e ore 21), un atto unico che intreccia due inediti monologhi al femminile, dove il cibo è protagonista di vicende spiazzanti e grottesche. Ne «L’arrosto» di Alberto Milazzo, una donna legata alla sedia instaura un irresistibile dialogo dal sapore beckettiano con il suo aguzzino; mentre in «Arcano I» di Iwan Paolini a parlare è la celeberrima assassina Leonarda Cianciulli, che ci conduce negli inquietanti meandri della sua macabra vicenda. Lo spettacolo, coprodotto da «Play with Food» e Torino Fringe Festival, è l’esito finale di «Abbiamo fame di storie», un progetto biennale intrapreso dai due festival in collaborazione con la rivista letteraria indipendente «Crack» a sostegno della scrittura per il teatro e delle giovani compagnie.
A seguire (alle ore 20 e alle ore 21), il giovane collettivo «L’Amalgama» proporrà, in prima assoluta, la performance interattiva «L’indispensabile»: partendo dalla domanda su che cosa sia rimasto di indispensabile oggi nel cibo, i partecipanti a quest'incontro/intervista one to one si troveranno a riflettere e a discutere su che cosa sia indispensabile nella loro vita.
La due giorni in via Mottalciata si chiuderà con «Manifesto of a bread maker» di Vita Malahova (solo mercoledì 6, alle ore 21:15). L'attrice, prima artista straniera ospite del festival, racconterà la vita della nonna in campagna, il suo rapporto con il lavoro, la natura e la guerra.
Giovedì 7 ottobre, alle ore 20, ci si sposterà, quindi, al Qubì per una serata all’insegna della leggerezza e della convivialità con la talentuosa Giulia Cerruti di «Crack24» e la prima regionale di «Monologo di donna con lievito madre», una stand-up tragicomica, figlia del lockdown, in cui si parla di solitudine, convivenza forzata, noia, bisogno di riempire il tempo, complottismo, paura del contagio e ottimismo.
Venerdì 8 ottobre, alle ore 21, sarà, invece, il CineTeatro Baretti, a fare da scenario allo spettacolo «Il pelo nell’uovo – Primo studio» della compagnia «La Ribalta». Cosa c’è nel piatto? Casa è stato prima e da dove viene? Com’è possibile modificare rapidamente le nostre abitudini alimentari?: sono alcune delle domande che tessono la trama di questo appuntamento teatrale, un invito a riflettere sul tema dello sviluppo sostenibile.
Sabato 9 ottobre, al teatro Colosseo, andrà, poi, in scena la seconda realtà straniera presente in questa edizione del festival: il collettivo londinese «state of the [art]», che presenterà la prima assoluta di «Piece of cake», un gioco di ruolo dal vivo che ricrea una festa di matrimonio usando tutti gli spazi del teatro, dal foyer ai camerini. Gli spettatori, veri e unici protagonisti, potranno essere chef, camerieri, fotografi, ospiti e assumere addirittura il ruolo della coppia che dirà il fatidico sì. L'evento (con ingressi scaglionati alle ore 11, 13 e 16) dialogherà con le opere della mostra «Street Art in Blue 3, allestita all'interno del teatro.
Sempre sabato 9 ottobre, alle ore 20, all’Unione culturale Franco Antonicelli», andrà in scena la prima assoluta di «Nato cinghiale», spettacolo del giovane artista umbro Alessandro Sesti, con la musica dal vivo di Debora Contini, che racconta la storia di un padre e di un figlio, del loro rapporto vissuto tra fragilità, paure, contrasti e amore, il tutto preparando per il pubblico delle tagliatelle al ragù di cinghiale.
L’ultima giornata di festival avrà, invece, per protagonista Roberta Calia con il suo spettacolo «La taverna del disgusto» (domenica 10 ottobre, alle ore 10 e alle ore 16, a Casa Fools), storia di un ristorante rinomato tra i mostri, dove ricette ripugnanti hanno sempre fatto la felicità di tutti i clienti, che da qualche tempo si ritrova ad attraversare qualche piccolo disguido. Mentre a chiudere il festival sarà la prima regionale di «RedReading #Piatti forti» della compagnia romana Bartolini/Baronio, al suo debutto a Torino (domenica 10 ottobre, alle ore 20, al Qubì).
Non mancheranno appuntamenti speciali come i momenti conviviali con i food partner (Agribiscotto, Birrificio San Michele, Camellia, Green Italy, La Masera, Macelleria Gadaleta, Enoteca Rabezzana, Pastificio Bolognese), Agrisalumeria Luiset, Cuochivolanti, Ristorante San Giors) o il progetto «How I met my theatre buddy» (sabato 2 ottobre, alle ore 19:30 e lunedì 4 ottobre, alle ore 19), originale format di dating teatrale per trovare il partner ideale con cui condividere la passione per il teatro.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Collettivo LunAzione, «Il talismano della felicità»; [fig. 2]  «La grande abbuffata». Foto di Luca Del Pia; [fig. 3] Alessandro Sesti in «Nato cinghiale»; [fig. 4] «La taverna del disgusto. Foto di Lorenzo Calla; [fig. 5] «La grande guerra degli orsetti gommosi» di Batisfera. Foto di Sabina Murru; [fig. 6] «Il pelo nell'uovo». Foto di Arianna Iacono; [fig. 7] «Rl» di Cuocolo/Bosetti– Iraa Theatre 
 
Informazioni utili
www.playwithfood.it

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