ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
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lunedì 27 ottobre 2014

«Arte figurativa e arte astratta», alla Fondazione Cini di Venezia un convegno sulla ricerca storico-artistica del secondo dopoguerra

Esattamente sessant’anni fa, nel 1954, per volontà di un gruppo di storici dell’arte, capeggiato da Giuseppe Fiocco e composto da personalità del calibro di Sergio Bettini, Carlo Anti e Piero Zampetti, e grazie anche al convinto sostegno di Vittorio Cini, nasceva alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia l’Istituto di Storia dell’arte, chiamato a diventare subito uno dei centri di studio e ricerca più importanti a livello internazionale.
Per ricordare questo importante anniversario è stato organizzato un convegno di studi che nelle giornate di giovedì 30 e venerdì 31 ottobre animerà l’Isola di San Giorgio Maggiore e il teatrino di Palazzo Grassi, spazio messo a disposizione dalla Pinault Collection, che collabora all’evento.
Durante la due giorni di studi verrà riproposta la straordinaria attualità del convegno internazionale «Arte figurativa e arte astratta» che, tra il 4 e il 6 ottobre 1954, sancì ufficialmente la nascita dell’Istituto, ed ebbe un peso rilevante nel dibattito sulla ricerca storico-artistica sulle arti e sulla critica nei decenni successivi.
Coinvolgendo storici e teorici dello spessore di Sergio Bettini, Lionello Venturi e Giulio Carlo Argan e artisti di diverse generazioni e posizioni come Gino Severini, Felice Carena ed Emilio Vedova, l'appuntamento diede immediatamente, per il taglio critico e interdisciplinare e le ampie e diversificate direttrici metodologiche, il senso e la percezione di una vocazione primaria da parte dell’istituzione veneziana, quella cioè di porsi all’avanguardia non solo rispetto alla ricerca scientifica sulle arti del passato, ma di svolgere allo stesso tempo un ruolo di primo piano nel dibattito sull’arte contemporanea, promuovendo studi e mostre di rilievo internazionale.
Il linguaggio della critica artistica del dopoguerra sarà così l’oggetto degli interventi di Enrico Crispolti e Flavio Fergonzi che il 30 ottobre, nella sede della fondazione sull’Isola di San Giorgio Maggiore, apriranno i lavori, in programma dalle 9.30 alle 12.45 e dalle 14.15 alle 18.30. Questi contributi precederanno la relazione di Luca Massimo Barbero sulla Venezia del 1954, tra la Biennale e il convegno della Fondazione Cini. Gli scambi internazionali tra i critici e gli artisti dell’epoca, e in particolare tra francesi e italiani, saranno, quindi, evocati nel pomeriggio da Fabrice Hergott e Sileno Salvagnini. Mentre a concludere gli interventi della prima giornata di studi saranno Paolo Rusconi e di Stephen Petersen, con due relazioni dedicate rispettivamente alla figura di Renato Birolli e al tema dello spazio, un argomento centrale nell’arte sia astratta che figurativa.
Venerdì 31 ottobre il convegno si sposterà, quindi, al teatrino di Palazzo Grassi, che per l’occasione si configurerà in un laboratorio dove dibattere e confrontarsi in merito a problematiche, orientamenti, destini, visioni, progetti legati alla disciplina della storia dell’arte. Dalle 10 alle 18, saranno proiettati, in anteprima italiana, i cinque primi documentari della rassegna «Un œil, une histoire», realizzati da Marianne Alphant e Pascale Bouhénic e dedicati ad alcuni dei più importanti storici dell’arte del Novecento quali Georges Didi-Huberman, Rosalind Krauss, Gilles A. Tiberghien, Michel Thévoz e Victor Stoichita.
In questi documentari, ognuno degli studiosi coinvolti espone il proprio percorso e la propria passione per l’arte mediante una selezione di opere che considera particolarmente significative. Le immagini che accompagnano i racconti ci rendono partecipi del mondo in cui vivono i protagonisti, dei loro gusti, della loro lettura dei movimenti artistici, dei metodi di analisi e dei giudizi che hanno utilizzato nelle loro personali ricerche. I documentari, tutti sottotitoli in italiano, saranno, poi, proposti in replica nelle giornate dal 1° al 3 novembre.
La sessione di lavori al teatro di Palazzo Grassi sarà chiusa, alle 18.30, da una tavola rotonda (in lingua francese, con traduzione simultanea in italiano) alla quale parteciperanno parteciperanno Marianne Alphant, Pascale Bouhénic, Gilles A. Tiberghien, Michel Thévoz, Victor Stoichita.
L’ingresso a tutti gli incontri e alle proiezioni è libero sino a esaurimento posti.

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1[ Veduta della Fondazione Cini di Venezia; [fig. 2] Emilio Vedova, «Immagine del tempo», 1949-1950, Venezia, eredi Cini (in comodato presso la Fondazione Giorgio Cini); [fig. 3] Gino Severini, «Nature morte (Le Vase bleu)», 1917, Venezia, Fondazione Giorgio Cini

Informazioni utili 
«Arte figurativa e arte astratta». Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore e Teatrino di Palazzo Grassi, San Marco 3260  - Venezia. Orari: giovedì 30 ottobre, ore 9.30-ore 18.30; venerdì 31 ottobre, ore 10.00-18.30. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Informazioni: Fondazione Giorgio Cini onlus - Istituto di storia dell’arte, tel.041.2710230 o arte@cini.it. Siti internet: www.cini.it, www.palazzocini.it. Dal 30 al 31 ottobre 2014. 

mercoledì 15 ottobre 2014

Venezia, tre giorni di convegno sui rami smaltati rinascimentali alla Fondazione Cini

È la seconda collezione più importante nel mondo dopo quella conservata al Louvre di Parigi. Stiamo parlando della raccolta di rami smaltati rinascimentali cosiddetti «veneziani» ospitata nella sala della Galleria di Palazzo Cini a Venezia, una produzione rara e raffinata della quale non esistono più di trecento esemplari tra Vecchio e Nuovo Continente. Ed è proprio la Fondazione Cini, che ha da poco riaperto le porte della prestigiosa casa-museo di Campo San Vio, a promuovere per le giornate da giovedì 16 a sabato 18 ottobre un convegno internazionale di studi nel quale si confronteranno storici dell’arte, conservatori, restauratori ed esperti nel campo delle analisi scientifiche. «I rami smaltati detti veneziani del Rinascimento italiano. Geografia artistica, collezionismo, tecnologia» è il titolo dell’appuntamento, promosso dall’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Cini, con il museo del Louvre e il Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France di Parigi.
Ammirati e collezionati nell’Ottocento, questi oggetti, le cui origini risalgono alla fine del Quattrocento, furono poi dimenticati. Il rame è coperto da una decorazione riccamente colorata, formata da vetri bianchi, blu, viola o verdi, posti a strati su un fondo di vetro bianco opaco o su una miscela di colore bianco e traslucido; il tutto è ornato da lumeggiature in rosso e turchese e la doratura assume un ruolo molto importante. La maggioranza dei pezzi conservati è formata da servizi da tavola composti da calici, piatti, bacili, saliere, brocche e fiasche, ma ci sono anche cofanetti, candelabri, uno specchio; mentre alcune paci, ampolline e reliquari attestano anche un uso religioso.
Il convegno interdisciplinare intende approfondire la conoscenza di queste opere di altissima qualità artistica -presenti nei principali musei e collezioni del mondo- sia dal punto di vista delle tecniche di fabbricazione, delle forme e della decorazione che da quello del contesto socio-culturale che le ha generate. Si cercherà di definire un corpus di forme e di decorazioni, di evocare la clientela e i committenti, grazie allo studio dell’araldica e dell’emblematica, di rintracciare il loro arrivo sul mercato dell’arte europeo nell’Ottocento, e poi americano nel Novecento. Verrà riconsiderata anche l’origine veneziana di questa produzione con il contributo delle recenti ricerche archivistiche, dello studio dei ricettari dei vetrai e dei risultati delle indagini fisico-chimiche realizzate dal C2RMF di Parigi, il Lama di Venezia e l’Opificio delle pietre dure di Firenze.
Nel corso dei tre giorni di convegno, al quale prenderanno parte rappresentanti di diverse istituzioni europee come i Civici Musei di Brescia o le Civiche raccolte d'arte applicata del Castello Sforzesco di Milano, sarà esposto al pubblico lo specchio in rame smaltato restaurato per l’occasione dall’Opificio delle Pietre Dure, appartenente alla raccolta della Galleria di Palazzo Cini.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Piatto, fine del XV o inizio del XVI secolo. Venezia, Galleria di Palazzo Cini; [fig. 2] Coppa, inizio del XVI secolo. Parigi, Musée du Louvre. © RMN-Grand Palais (Musée du Louvre) / Martine Beck-Coppola; [fig. 3] Specchio, fine del XV secolo. Venezia, Galleria di Palazzo Cini

Informazioni utili 
«I rami smaltati detti veneziani del Rinascimento italiano. Geografia artistica, collezionismo, tecnologia» - Convegno internazionale di studi. Istituto di storia dell'arte - Fondazione Giorgio Cini onlus, Isola di San Giorgio Maggiore - Venezia. Programma su: http://www.cini.it/wp-content/uploads/2014/09/140922_pieghevole.pdf. Orari: giovedì 16 ottobre, ore 9.30-13.30 e 15.00-18.00; venerdì 17 ottobre, ore 9.30-13.30 e 14.30-18.00; sabato 18 ottobre, ore 9.30-13.00. Ingresso libero. Informazioni: tel. 041.2710230, fax 041.5205842, arte@cini.it. Sito web: www.cini.it. Da giovedì 16 a sabato 18 ottobre 2014.

martedì 14 ottobre 2014

«Incredibly Close», i Subsonica premiano i loro fan

Dopo aver conquistato la classifica dei dischi più venduti con l’album «Una nave in una foresta», dove nel brano «Terzo Paradiso» compare anche un recitativo di Michelangelo Pistoletto, uno dei grandi nomi dell’Arte povera italiana, i Subsonica si preparano a stupire il pubblico con il loro nuovo tour, che avrà inizio venerdì 31 ottobre da Jesolo e che, prima della fine dell’anno, toccherà una decina di città italiane, tra cui Roma, Firenze, Torino e Milano.
«Sali sul palco con noi»: è lo slogan scelto dalla band torinese per lanciare su Google+ «Incredibly Close», un concorso ideato dall’agenzia di comunicazione digitale «Isobar» che consentirà ai fan di contribuire attivamente ai concerti, animando le giacche futuristiche che Samuel e i suoi colleghi indosseranno durante le loro esibizioni live, della cui progettazione si è interessata la fashion house londinese Cute Circuit.
Partecipare è molto semplice. Utilizzando Google+ Motion, il creatore di immagini Gif disponibile su Google Plus, gli utenti potranno creare animazioni a tema domenicale, in omaggio al nuovo singolo della band, e condividerle sul social network di Google con l'hashtag #GIFdidomenica.
Le dieci migliori animazioni verranno selezionate dai Subsonica e scorreranno sulle giacche di tutti i componenti della band, grazie all'innovativa tecnologia «wearable», a tempo di musica, accompagnando le parole della canzone «Di domenica».
A tutti i vincitori del contest, che sarà supportato da un video su You Tube (www.youtube.com/watch?v=CMFe1xyvPbg), verranno donati biglietti per i concerti in cartellone fino al 1° dicembre 2014: un’occasione, questa, non solo per ascoltare una delle band pop più apprezzate del momento, ma anche per vedere come la moda si possa “sposare” con la musica e le nuove tecnologie digitali.
Tra i concorsi appena lanciati in rete si segnala anche la quarta edizione del premio Comel per l’arte contemporanea, dedicato alla memoria di Vanna Migliorin, che si propone di selezionare tredici artisti dell’Unione europea per una mostra in programma tra marzo e aprile 2015 a Latina.
«Leggero come l’alluminio» è il titolo di questa edizione della competizione, le cui iscrizioni rimarranno aperte fino al prossimo 31 dicembre e che, come da tradizione, vuole richiamare l’attenzione sulle possibilità espressive, estetiche, comunicative e costruttive dell’alluminio.

Informazioni utili 
«Incredibly Close» - Sul palco con i «Subsonica». Informazioni e iscrizioni su: https://plus.google.com/u/0/+subsonica/pos

«Premio Comel per l’arte contemporanea». Informazioni: Comel, via Congiunte Sinistre, 398 – 04100 Latina (Latina) – Italia, tel. 0773.487546 o info@premiocomel.it. Sito web: www.premiocomel.it. Iscrizioni fino al 31 dicembre 2014. 

martedì 30 settembre 2014

«Architetti in famiglia», con il Fai alla scoperta dell’architettura milanese del Novecento

Sarà un incontro su Giovanni Muzio (Milano, 12 febbraio 1893 – 21 maggio 1982), esponente di rilievo del movimento artistico Novecento al quale si devono opere come il Santuario di Sant’Antonio a Varese e la Basilica dell’Annunciazione a Nazareth, a inaugurare il ciclo di appuntamenti «Architetti in famiglia», promosso dal Fai – Fondo per l’ambiente italiano nelle sue due sedi di Villa Necchi Campiglio e della Cavallerizza.
Otto gli incontri in agenda dal 1° ottobre al 20 dicembre, che, attraverso voci di amici e familiari, racconteranno la storia di altrettanti progettisti che hanno lasciato il loro indelebile segno nella Milano del Novecento, svelandone anche la sfera privata, il lessico familiare e il carattere.
Dalle scatole dei ricordi emergeranno così voci e immagini che permetteranno di rivivere la vita e l’opera di interessanti protagonisti della progettualità lombarda quali Piero Portaluppi, Tomaso Buzzi, Guglielmo Ulrich, Gio Ponti, Franco Albini, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Pier Giulio e Vico Magistretti, oltre al già citato Giovanni Muzio.
La figura di quest’ultimo sarà ricordata a Villa Necchi mercoledì 1° ottobre dal nipote, omonimo dell’architetto, intervistato da Roberto Dulio, docente al Politecnico di Milano. Sarà un’occasione, questa, per andare alla scoperta di come siano nati edifici di culto milanesi come la chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, quella dei Santi Quattro Evangelisti e ancora quella di San Giovanni Battista alla Creta o come siano state ideate opere civili quali la Ca’Brutta in via della Moscova e il Palazzo dell’Arte, sede attuale della Triennale di Milano.
A seguire, mercoledì 15 ottobre, la dimora di via Mozart ospiterà un incontro su Piero Portaluppi (Milano, 1888-1967), con il nipote Piero Castellini, intervistato da Luca Molinari, docente all’università «Luigi Vanvitelli» di Napoli e collaboratore di prestigiose riviste quali «Abitare», «Domus» e «Ottagono». All’architetto milanese, di cui è nota anche la sua passione per il disegno satirico, si devono una serie di importanti progetti, tra i quali la Casa degli Atellani, la sistemazione della Pinacoteca di Brera, il Palazzo della Banca commerciale italiana, il Planetario Hoepli e il palazzo per la Società Buonarroti-Carpaccio-Giotto in corso Venezia. Portaluppi firmò anche, negli anni Trenta, il progetto di Villa Necchi Campiglio, raffinato scrigno di modernità e gusto dell’abitare, che viene considerata il suo capolavoro in fatto di edilizia residenziale.
Il ciclo di incontri promosso dal Fai – Fondo per l’ambiente italiano analizzerà, quindi, la figura di Tomaso Buzzi (Sondrio, 1900- Rapallo,1981), attraverso una conversazione con Marco Solari e Valerio Terraroli, in programma mercoledì 29 ottobre. Fervido e instancabile disegnatore, il progettista che ha legato il proprio nome alla storia della Venini & C. -raccontano al Fai- «fu architetto e arredatore della nobiltà e dell’alta borghesia italiana, classe sociale quest’ultima a cui apparteneva la famiglia Necchi Campiglio che, a partire dal 1938, affidò proprio a lui il riallestimento della propria abitazione milanese. Con grande gusto e raffinatezza egli seppe esaudire le richieste dei suoi illustri committenti riformulando in chiave moderna stimoli ed elementi provenienti dalla storia dell’arte antica, soprattutto dal Cinquecento al Settecento, accostandoli con una cifra stilistica del tutto personale».
L’ultimo incontro a Villa Necchi, in programma il 12 novembre, analizzerà, invece, la vita e l’opera di Guglielmo Ulrich (Milano, 1904-1977), uno dei più apprezzati protagonisti della storia del mobile italiano degli anni Trenta, attraverso le parole e i ricordi di Giancorrado Ulrich, intervistato da Luca Scacchetti.
La rassegna «Architetti in famiglia» si sposterà, quindi, alla Cavallerizza, dove il 19 novembre Salvatore Licitra e Massimo Martignoni dialogheranno intorno alla figura di Gio Ponti (Milano, 1891-1979), professionista dall'ingegno multiforme che si dedicò anche all'arredamento e alle arti decorative svolgendo in questo campo un'importante opera di rinnovamento, il cui nome è legato principalmente alla costruzione del modernissimo Grattacielo Pirelli, progettato e realizzato tra il 1956 e il 1961.
Sarà, quindi, la volta di un incontro su Franco Albini (Como, 1905 – Milano, 1977), progettista che lasciò ai milanesi la segnaletica e l’allestimento delle stazioni della linea 1 della metropolitana, del quale parleranno, nel pomeriggio del 26 novembre, Marco e Paola Albini.
Alberico e Ricciarda Barbiano di Belgiojoso ricorderanno, poi, la figura di Lodovico Barbiano di Belgiojoso (1909-2004), la seconda B del celebre Studio BBPR, vero e proprio laboratorio della modernità fondato insieme agli architetti Banfi, Peressutti e Rogers, che si occupò, tra l'altro, dell’allestimento della IX Triennale, della progettazione e realizzazione della celebre torre Velasca e del riallestimento museale del Castello Sforzesco. A condurre l'appuntamento, in agenda per mercoledì 3 dicembre, sarà Maria Vittoria Capitanucci.
Mentre a chiudere il ciclo di incontri, tutti in programma dalle ore 18.45 e ad ingresso gratuito, sarà il 10 dicembre un appuntamento su Pier Giulio (1891-1945) e Vico (1920-2006) Magistretti, con Margherita Pellino e Stefano Poli. Un’occasione, quella offerta dal Fai, per avere un’immagine inedita e insolita di grandi progettisti del Novecento milanese, ma anche di architetture simboliche della città.

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Locandina del ciclo di incontri «Architetti in famiglia»; [fig. 2] Veduta esterna di Villa Necchi Campiglio a Milano; [fig. 3] Veduta esterna della Cavallerizza di Milano, sede degli uffici del Fai – Fondo per l’ambiente italiano. 

Informazioni utili 
 «Architetti in famiglia». La grande architettura milanese raccontata dai familiari dei protagonisti. Dove: Villa Necchi Campiglio, via Mozart 14 - Milano; La Cavallerizza, via Carlo Foldi 2 - Milano. Ingresso libero. Calendario degli incontri: http://www.fondoambiente.it/Attivita-FAI/Index.aspx?q=architetti-in-famiglia. Informazioni: tel. 02.467615252-346 o ufficio_cultura@fondoambiente.it. sito internet: www.fondoambiente.it. Dal 1° ottobre al 10 dicembre 2014.

giovedì 24 luglio 2014

«Oasi d'arte- Art's Oasis», un concorso per ridisegnare Petrosino

La vivibilità degli spazi pubblici e la partecipazione dei cittadini ai processi di riqualificazione della città sono i due obiettivi del concorso «Oasi d'arte- Art's Oasis», promosso dal Comune di Petrosino, con il patrocinio della Regione siciliana e con la collaborazione dei «Magazzini d’arte» di Trapani.
Il bando, la cui scadenza è fissata a fine settembre, si rivolge ad artisti di ogni età, sesso e nazionalità che, da soli o in gruppo, sono inviati a studiare un progetto di valorizzazione per sette aree urbane della città (il viale Stazione, piazza della Repubblica, piazza Santa Venera, piazza Biscione, piazzale Roma, due aree del lungomare) al fine di creare quello che il sindaco Gaspare Giacolone chiama un «distretto culturale evoluto». L’arte contemporanea diventa così, per usare le parole dell’architetto Vito Laudicina, «uno strumento attivo per una politica urbana della bellezza e della creatività che consenta a Petrosino di acquisire un orizzonte internazionale di riferimento».
Le opere in concorso dovranno porre un’attenzione particolare alla natura dell’ambiente che le accoglierà e dovranno, ovviamente, esaltare le qualità degli spazi nelle quali verranno collocate. Sono ammesse come tecniche artistiche la pittura (murales), la scultura e l’installazione e come materiali quelli adeguati a resistere all'azione degli agenti atmosferici.
Gli interessati potranno presentare la propria proposta (per un massimo di un progetto per ogni singola area individuata) tramite raccomandata al Comune di Petrosino, allegando la domanda di iscrizione completa di tutti i propri dati anagrafici e un supporto digitale con il materiale ideato per il concorso, completo di una descrizione una descrizione progettuale dell’opera, dei materiali utilizzati, delle dimensioni, delle modalità di assemblaggio delle parti dopo il trasporto, dell’idea che la lega alle finalità del concorso e della stima dei costi materiali ed esecuzione opere (per un massimo di tremila battute).
Le proposte che arriveranno in questi mesi agli uffici comunali saranno valutate da una commissione tecnica, ma la scelta finale spetterà ai cittadini di Petrosino. La giuria di qualità selezionerà, infatti, trentacinque proposte, cinque per ogni sito. Questi lavori verranno, poi, esposti al centro polivalente «Don Giacomo Ingarra» di Petrosino e gli abita tanti del paese siciliano decreteranno i sette vincitori, ai quali sarà riconosciuto un premio in denaro di 4mila euro, a rimborso delle spese di costruzione dell’opera.
«Questo progetto -ha dichiarato il sindaco Gaspare Giacalone- vuole fare da contraltare a quello che è il deserto culturale del nostro territorio. Vogliamo che sia espressione e incrocio di diverse culture e popoli, continuando un percorso già iniziato. Allo stesso tempo sono consapevole che questa è una sfida in un piccolo paese come il nostro, ma sono convinto che l’idea d’investire sulla cultura e sull’arte costituirà un sicuro momento di sviluppo anche economico, puntando ad un ritorno in termini di attrazione turistica». Sette idee progettuali, dunque, per ridare nuovo smalto al tessuto urbano di una cittadina affacciata sul mare come Petrosino è quanto ricerca il concorso «Oasi d'arte- Art's Oasis».

Didascalie delle immagini 
[fig. 1] Logo del concorso «Oasi d'arte- Art's Oasis»; [fig. 2] Piazzale Roma, a Petrosino, una delle aree interessate dal concorso «Oasi d'arte- Art's Oasis»;[fig. 3] Pizza Biscione, a Petrosino, una delle aree interessate dal concorso «Oasi d'arte- Art's Oasis». 

Informazioni utili 
«Oasi d'arte- Art's Oasis». Ente banditore: Comune di Petrosino (Trapani), con il patrocinio della Regione siciliana. Data di consegna: 30 settembre 2014. Informazioni e consegna materiali: Comune di Petrosino, Piazza della Repubblica -91020 Petrosino (Trapani), oasidarte@gmail.com.

mercoledì 16 luglio 2014

Dal lavoro al vino, due concorsi per artisti di ogni nazionalità

È un argomento molto presente nel dibattito sociale, economico e culturale di questi ultimi anni quello scelto dal Movimento di resilienza italiana per la prima edizione del concorso «Segreen Art Workplace», promosso in collaborazione con la Panza Collection.
Il premio, le cui iscrizioni rimarranno aperte fino al prossimo 29 settembre, si propone, infatti, di indagare il ruolo dell’arte contemporanea nel luogo di lavoro, proponendo ad artisti di ogni nazionalità (senza limiti di età e di sesso) di realizzare un’installazione, una scultura o un quadro per gli spazi interni o esterni del Segreen Business Park di Segrate, complesso di grandi ditte come Lenovo, Triumph e Symantec che è stato inaugurato lo scorso maggio alle porte di Milano.
Il lavoro che vincerà il concorso andrà ad affiancarsi alle tre grandi opere site-specific di Mirco Marchelli e Francesco Arecco, appena installate nelle due hall degli edifici X e Y, per iniziativa di Giuseppina Panza di Biumo e Ilaria Bignotti.
Due le fasi in cui è articolato il concorso, per il quale è previsto un premio finale di 12mila euro. Nella prima parte, che avrà termine entro il 31 ottobre, verranno scelti i venti migliori lavori presentati alla segreteria del premio, che saranno, poi, fatti oggetto di un catalogo in formato digitale e di una mostra. In questa occasione, i lavoratori del Segreen Business Park potranno esprimere le proprie preferenze. Nella seconda fase, verrà scelto il progetto migliore tra i tre più votati. La giuria, che esprimerà il proprio parere entro il 31 gennaio 2015, sarà coordinata da Ilaria Bignotti e Francesco Arecco, e sarà composta da undici professionisti dell’arte, dell’economia, dell’architettura e degli studi sociali e della comunicazione, tra i quali Elio Grazioli, Alessandra Pioselli, Giuseppina Panza, Giuliana Montrasio e Mario Cristiani.
Gli interessati devono presentare entro il 29 settembre il proprio progetto, in busta chiusa e anonima, completo di didascalia, descrizione tecnica dei materiali e breve relazione sul rendering e gli schizzi presentati.
Sarà possibile lavorare per tutta l’estate anche alla realizzazione di un’opera per la quarta edizione del «Premio Sinestesie», ideato e promosso dall’associazione di promozione sociale «Fuori Scala», che annualmente organizza una mostra collettiva itinerante e la pubblicazione di un catalogo critico.
Il concorso, istituito a L’Aquila nel 2006, si suddivide in quattro sezioni -pittura, scultura, fotografia e video- e quest’anno si propone di indagare il tema del vino, prodotto di cultura e non solo di facile consumo, attraverso l’affascinante concetto di sinestesia, ovvero la percezione simultanea di due organi di senso, dovuto alla stimolazione di uno solo di questi.  «L’esperienza cognitiva che passa attraverso i nostri sensi, in questo caso il senso del gusto, non avviene -spiegano gli organizzatori- tramite l’esclusiva percezione fenomenica -bere o mangiare-, ma attraverso complessi meccanismi cerebrali che ci permettono di riconoscere -e, dunque, di apprezzare- un elemento come tale. Il vino, perciò, non si percepisce solamente attraverso la complessa armonia che coinvolge più che mai i cinque sensi, ma grazie a un percorso di elaborazione mentale che lo connota quale elemento d’immediata riconoscibilità».
Le iscrizioni al concorso, per il quale è previsto un premio complessivo di 4mila euro, rimarranno aperte fino al prossimo 25 ottobre. Una stampa fotografica a colori e una scheda tecnica dell’opera sono i materiali richiesti in questa prima fase; mentre a dicembre si terrà la mostra dei lavori selezionati dalla giuria.

Didascalie delle immagini
[Figg. 1 e 2] Due vedute del Segreen Business Park di Segrate, Milano; [fig. 3] 
Logo del «Premio Sinestesie».

Informazioni utili 
«Segreen Art Workplace». Ente banditore: Movimento di resilienza italiana, con Panza Collection. Data ultima di consegna: 29 settembre 2014. Invio materiali: CBRE Global Investors SGR p.A., corso Magenta, 85 - 20123, Milano (Milano), Italia. Sito internet: http://www.segreen.com/segreen-art-call. Informazioni: Reina Torres, +39.366.1170 098 o reina.torres@resilienzaitaliana.org.

«Premio Sinestesie». Ente banditore: Associazione di promozione sociale «Fuori Scala». Quota di partecipazione: € 30,00. Data ultima di consegna: 25 ottobre 2014. Invio materiali: «Premio Sinestesie» c/o curatore Carlo Mangolini, via della Fonte 22, 67021 Barisciano (Aquila). Informazioni: fuoriscala@email.it o cell. 340.2752461. Sito internet: www.premiosinestesie.it


martedì 3 giugno 2014

«I luoghi del cuore», al via la settima edizione del censimento Fai

Quarantacinque interventi di recupero in quindici regioni italiane, oltre un milione e ottocentomila segnalazioni in undici anni, più di trentamila siti votati in quasi seimila comuni italiani: sono questi i numeri del censimento «I luoghi del cuore», promosso dal Fai (Fondo per l'ambiente italiano), in collaborazione con Intesa San Paolo e sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, al fine di far conoscere e proteggere edifici storici, chiese, giardini e borghi importanti non solo per la storia, l’architettura o il paesaggio del nostro Paese, ma anche per la memoria e la sfera emotiva dei suoi abitanti.
Forte di questi risultati, la fondazione presieduta da Andrea Carandini lancia la settima edizione dell’iniziativa che, al termine delle votazioni, disegnerà una vera e propria mappa dei tanti beni italiani che meritano un significativo intervento di restauro, tutela o semplice valorizzazione per continuare a comporre la nostra specialissima «geografia del cuore».
Fino al 30 novembre, sarà, dunque, possibile segnalare sul sito internet del censimento o con la App «I luoghi del cuore» o con le cartoline reperibili in oltre quattromila filiali di Intesa San Paolo e nei beni e nelle delegazioni del Fai (Fondo per l’ambiente italiano) tutti quei siti del nostro patrimonio storico, artistico e ambientale che hanno un significato speciale, sentimentale o culturale, e che si vuole difendere dall’usura del tempo e dall’incuria degli uomini per donarli alle generazioni del futuro.
Complici gli ormai imminenti Mondiali di calcio in Brasile, il claim di questa edizione del censimento è il tifo, il gioco di squadra come ben dimostra la campagna pubblicitaria studiata per l’occasione con persone in costumi tipici della Sardegna che mostrano fieri le loro sciarpe con il nome di un’inedita squadra del cuore, il promontorio Sella del Diavolo, o con i contadini pugliesi che uniscono le proprie forze per gridare a gran voce l’amore che li lega agli uliveti di Fasano o, ancora, con i toscani che, bandiere viola al collo e carichi di un’energia simile a quella che mostrano quando si gioca il derby dell’Appennino, invitano tutti a votare per il Mulinaccio di Vaglia.
Proprio per incentivare il tifo da stadio nei confronti delle bellezze italiano, sul nuovo sito iluoghidelcuore.it sarà attivata un'area riservata ai comitati, dove si potranno promuovere e comunicare le proprie attività di raccolta voti, inserire notizie e segnalazioni, aggiornare le condizioni del sito da salvare, raccogliere firme virtuali, postare foto e video-gallery, scaricare materiale personalizzato, come banner e locandine.
Come da tradizione, il Fai – Fondo per l’ambiente italiano si avvale anche di testimonial per pubblicizzare il suo censimento. Tra i tanti, ci sono il giornalista Aldo Cazzullo che segnala le colline e i vigneti delle Langhe, l’attrice Lella Costa che racconta il suo amore per Vernazza e le Cinque Terre, Serena Autieri che ha scelto come suo luogo dell’anima il bosco sacro di Monteluco e Pippo Baudo che ha votato per gli agrumeti di Militello.
Mentre nella classifica on-line, quella fatta dalle persone comuni, si attestano, al momento, ai primi posti la spiaggia e colonia felina Su Pallosu, il Grande albergo Parco delle fate a Taverna e la chiesa di san Domenico a Trani. Ma ci sono ancora cinque mesi di tempo per votare e tutto può cambiare.
La «coppa» in palio è un intervento diretto su alcuni luoghi da salvare. Lo sanno bene gli oltre cinquantamila italiani che due anni fa scelsero di mettere la loro firma per la Cittadella di Alessandria, alla quale sono stati appena consegnati 50mila euro per procedere allo sradicamento dell’ailanto che stava infestando tutto il complesso militare, o le ottomila persone che votarono la basilica di san Salvatore de’ Birecto ad Atrani, dove si sta procedendo al restauro della scultura lignea quattrocentesca «Madonna con Bambino», attribuita a Pietro Alemanno.
«Una possibilità particolare -fanno sapere dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano)- verrà data, nella settima edizione del censimento, a quei beni che riceveranno almeno mille segnalazioni e che potranno presentare, dopo l’annuncio dei risultati, una richiesta di aiuto secondo le linee guida che verranno diffuse nei primi mesi del 2015». Quest'anno, in occasione dell'imminente appuntamento di Expo Milano 2015, che ha per filo guida il tema «Nutrire il pianeta, energia per la vita», il censimento rivolgerà, inoltre, una particolare attenzione ai luoghi della produzione e della trasformazione alimentare: pascoli, vigneti, uliveti, mulini, caseifici, malghe. E il vincitore di questa particolare sezione, a prescindere dalla posizione nella classifica generale, sarà oggetto di un intervento, previa approvazione di un progetto che dovrà essere presentato al Fai – Fondo per l’ambiente italiano.
Non resta, a questo punto, che consigliarvi di dare voce all’onda del vostro tifo, di mettere una firma, reale o virtuale, per il luogo che amate. Insieme ad altri italiani gli regalerete un’opportunità importante: lo consegnerete al futuro, a chi verrà dopo di voi.

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Locandina pubblicitaria della settima edizione del censimento «I luoghi del cuore»; [fig. 2 ] Il bosco sacro di Monteluco, in Toscana; [fig. 3] La spiaggia e colonia felina Su Pallosu, in Sardegna; [fig. 4] Il paesaggio delle Laghe, in Piemonte 

Vedi anche 
«I luoghi del cuore», al via la sesta edizione del censimento Fai 
«I luoghi del cuore», un milione di voti per l’Italia. Vince la Cittadella di Alessandria 

Informazioni utili 
 «I luoghi del cuore» - Settima edizione del censimento Fai. Modalità di partecipazione: votando sul sito www.iluoghidelcuore.it ; votando con la App «I luoghi del cuore» disponibile per Android e Ios, compilando la cartolina presente nei beni e nelle delegazioni Fai o nelle filiali Intesa Sanpaolo. Fino al 30 novembre 2014.

giovedì 29 maggio 2014

#Telodoioilmuseo, un concorso per social-addicted alla Fondazione Torino Musei

«#Telodoioilmuseo»: è questo il titolo scelto dalla Fondazione Torino Musei per lanciare il suo nuovo concorso rivolto al pubblico, in particolar modo agli appassionati di fotografia e ai social-addicted. Basta avere a disposizione uno smartphone o un tablet per poter prendere parte all’iniziativa, interpretando liberamente il museo con il proprio sguardo, per poi condividere in rete, attraverso gli scatti pubblicati su Twitter, la propria idea e la propria storia legata al patrimonio museale del capoluogo piemontese. Si potranno fotografare le sale espositive, le opere preferite, il personale, oppure ritrarsi con un selfie negli spazi interni o esterni della Galleria d’arte moderna e di Palazzo Madama o, ancora, del Mao - Museo d’arte orientale e del Borgo medioevale. Tutto liberamente, secondo la logica del Click&Shareslogan con cui da tempo la fondazione torinese invita il proprio pubblico a scattare e condividere le fotografie della visita.
Tutte le immagini postate su Twitter, con l’hashtag #telodoioilmuseo e condivise con uno degli account della fondazione (@gamtorino, @palazzomadamato, @maotorino, @borgomedievalet e @fondtomusei), andranno a costituire un’unica grande board sul sito istituzionale del progetto: www.fondazionetorinomusei.it/telodoioilmuseo.
Per ringraziare i partecipanti che contribuiranno alla creazione della gallery condivisa, la Fondazione Torino Musei regalerà ogni giorno coppie di biglietti di ingresso alle sue sedi istituzionali.
Per partecipare al concorso, aperto fino al prossimo 31 luglio, è sufficiente inserire sul sito la propria e-mail e, ovviamente, liberare la propria creatività e raccontare il museo dal proprio punto di vista.
Per gli amanti del fumetto e dell’illustrazione sono, invece, ancora aperte le iscrizioni al premio «Oltre», promosso dall’associazione culturale «Rule-Hot» di Fano nell'ambito della terza edizione del festival «Disegni diversi» (5-7 settembre 2014). Gli interessati potranno spedire i propri elaborati (di non più di tre pagine) in formato jpeg o pdf, per un massimo di due opere a testa e con un formato non superiore ad un foglio A3 (297 x 420 mm), fino al 22 giugno.
Il concorso, che in questa edizione mira ad indagare la concezione del limite, reale o immaginato, vuole proporre una riflessione sui fatti e sulle situazioni di tutti i giorni, sensibilizzando il pubblico verso atteggiamenti proattivi.
Sono ammesse tutte le tecniche grafiche, dall’acquarello alla computer graphic, passando per le tempere e i collage; i testi potranno essere ricavati da opere di narrativa, canzoni e testi teatrali.
Compito di Nicola FerrareseMonica MonachesiEmanuela Orciari e Giuseppe Palumbo, la commissione del concorso, sarà selezionare i lavori che comporranno la mostra, in programma in apertura del festival marchigiano, negli spazi della Sala San Michele di Fano. Tra i premi previsti per i vincitori, si segnalano l'iscrizione al primo anno di uno dei corsi di fumetto, illustrazione o grafica in una delle sedi della scuola internazionale di comics, la partecipazione gratuita al primo modulo del corso entry-level di illustrazione per l’editoria di «Ars in Fabula», in programma il prossimo gennaio a Macerata, e ingressi gratuiti per l'edizione 2014 di Lucca Comincs & Games.

Informazioni utili 
 #telodoioilmuseo. Concorso fotografico della Fondazione Torino Musei. Istruzioni: 1) fotografa il museo dal tuo punto di vista; 2) condividi le tue foto con l’hashtag #telodoioilmuseo e uno o più account Twitter dei musei torinese: @gamtorino, @palazzomadamato, @maotorino, @borgomedievalet, @fondtomusei; 3) gioca sul sito di #telodoioilmuseo, inserendo la tua mail nell’apposito form, e vinci un biglietto di ingresso per due persone in uno degli spazi espositivi della fondazione. Ente banditore: Fondazione Torino Musei. Data ultima di consegna: 31 luglio 2014. Informazioni:http://www.fondazionetorinomusei.it/telodoioilmuseo/

«Oltre - Disegni Diversi». Ente banditore: associazione culturale «Rule-Hot» di Fano. Data ultima di consegna: 22 giugno 2014. Informazioni: associazione culturale «Rule-Hot», via Caprera, 8 - 61032 Fano (Pesaro-Urbino). disegnidiversi@gmail.com. Sito internet: disegnidiversi.wordpress.com.

lunedì 12 maggio 2014

«Scatti da favola», quando una foto rilegge Andersen

«Nove fiammiferaie, otto principesse sul pisello, cinque sirenette, tre paia di scarpette rosse, tre anatroccoli e due vestiti nuovi dell’imperatore»: così lo staff del «Premio H.C. Andersen – Baia delle favole» sintetizza le trenta migliori fotografie giunte alla segreteria del concorso «Scatti da favola», promosso dal Comune di Sestri Levante.
A selezionare il materiale pervenuto in Liguria è stata una giuria composta da cinque esperti di immagine: Giorgio Bergami, il «decano dei fotografi genovesi» che ha immortalato personaggi famosi quali Liz Taylor e Maria Callas e momenti importanti della nostra storia contemporanea come il conflitto jugoslavo nelle strade di Sarajevo; Mario Benvenuto, art director dell’agenzia «Supervisione»; Roberto Montanari, fondatore di «Carpe Diem» e del festival fotografico «Una penisola di luce»; Stefano Rolli, già disegnatore per la Disney e ora vignettista del quotidiano «Il Secolo XIX»; e Alberto Terrile, fotografo creativo, attivo nel campo editoriale e dello spettacolo, che ha vinto più volte il «Kodak European Gold Award».
Serena Biagini, Vincenzo Cammarata, Luca Carrà, Silvia Casali, Vito Cofano, Sara Cola, Francesca Coppola, Carolina Cuneo, Elise De Gauche, Federica Fugazzi, Marco Giorgerini, Laura Giovannetti, Micaela Gotelli, Pino Marasco, Dovile Martinaityte, Antonella Pandini, Giulia Portunato, Michela Razza, Ilaria Schenone, Nicoletta Solinas, Sara Spallarossa, Cinzia Stalteri, Riccardo Tenca, Marco Toschi e Alessandra Valentino sono i nomi dei trenta semifinalisti, autori che hanno riletto alcune delle fiabe più note di Hans Christian Andersen: «La piccola fiammiferaia», «La principessa sul pisello», «Le scarpette rosse», « Il brutto anatroccolo», «La sirenetta» e «I vestiti nuovi dell’imperatore».
Vanità, amore, bellezza, bruttezza, bontà d’animo, povertà, lusso, affetti e dispetti in famiglia sono solo alcuni dei temi trattati nelle foto scelte, che riproducono, nella maggior parte dei casi, nobildonne incontentabili, bambine povere, ragazze-pesce e scarpette rosse.
«Abilità tecnica, originalità dell’idea in riferimento al tema proposto, naturalezza e capacità di cogliere l’attimo, oltre a impegno e perizia nel costruire veri e propri set con tanto di costumi -raccontano gli organizzatori del concorso- sono stati gli elementi vincenti».
«Il premio si è, inoltre, proposto di evidenziare -spiegano ancora da Sestri Levante- come nell’era del digitale fare fotografie sia alla portata di tutti, ma inevitabilmente, facilità di mezzo non equivale a successo garantito, come a dire che le buone idee non vengono tutti i giorni, che la pratica e l’esercizio sono strumenti indispensabili per realizzarle».
Tra le trenta immagini selezionate ci sarà un’ulteriore scrematura. Ne rimarranno, infatti, in gara dieci per la fase social del concorso, che si svolgerà sul sito internet del quotidiano «Il Secolo XIX» e sul profilo Facebook del Premio H. C. Andersen. Le tre che otterranno il maggior numero di Like da parte degli utenti saranno premiate: la prima classificata otterrà un fine settimana a Sestri Levante durante la diciassettesima edizione di Andersen Festival (5-8 giugno 2014); mentre la seconda e la terza riceveranno un riconoscimento da Medici senza frontiere, onlus da sempre attenta alla produzione di documentazione fotografica, spesso magistrale ed emozionante, per sensibilizzare l’opinione pubblica.
«Scatti da favola» è stata la grande novità di questa edizione dello storico festival ligure di teatro e narrazione all’aperto intitolato all’autore danese, da sempre curato da Artificio 23, con la direzione artistica di Leonardo Pischedda, e che quest’anno avrà come filo conduttore il tema «Arte come energia – Energia per la vita» e guarderà alla storia del Rwanda, ricordando il genocidio dell’etnia Tutsi avvenuto nel 1994.
Piccole fiammiferaie contemporanee nelle vesti di anziane signore sul bordo di una strada, sirenette in stile Barbie, scarpette rosse suggerite da un’ombra sul muro o da un nanetto su un tavolo, papere e piccioni a rappresentare moderni brutti anatroccoli e, infine, tronfi uomini a rinfreschi matrimoniali o stropicciate camice su grucce in una camera da letto per reinterpretare una favola come «I vestiti nuovi dell’imperatore»: questi alcuni degli scatti selezionati, piccole storie che raccontano il vissuto emozionale oltre che quello narrativo delle fiabe di Andersen. Racconti senza tempo che incontrano il più social tra i mezzi artistici: la fotografia.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Luca Carrà, «La principessa sul pisello», 2014; [fig. 2] Federica Fugazzi, Cucimi l'anima, 2014 (rilettura della fiaba «I vestiti nuovi dell’imperatore»);  [fig. 3] Sara Spallarossa, «Scoperta», 2014 (rilettura della fiaba «La sirenetta»); [fig. 4] Vincenzo Cammarata, «Il sogno trittico», 2014  (rilettura della fiaba «La principessa sul pisello»)

Informazioni utili 
 Premio Andersen - Baia delle favole, Piazza Matteotti, 3 – 16039 Sestri Levante. Sito web: www.andersenpremio.it. Informazioni: Segreteria del premio: informagiovani@comune.sestri-levante.ge.it e andersen@comune.sestri-levante.ge.it; tel. 0185.458490 (lunedì, ore 10.00-13.00 e ore 14.00-17.00; mercoledì, ore 10.00-13.00 e ore 14.00-17.00; venerdì, ore 9.00/13.00. 

giovedì 10 aprile 2014

«All is New in Art», otto lezioni tra arte e nuove tecnologie

È dedicata all’analisi delle prospettive introdotte dalle nuove tecnologie in ambito culturale e imprenditoriale il progetto «All is New in Art», promosso dalla Regione Lazio e dalla Fondazione Pastificio Cerere come piattaforma di partenza per le attività di Cinta - Centro italiano nuove tecnologie e arte, un osservatorio rivolto alle nuove forme di comunicazione e alle novità in campo formativo nei settori della cultura e dell’imprenditoria.
Otto le lezioni in programma, a cura di Marcello Smarrelli, che vedranno al tavolo dei relatori, tra gli altri, Marco Delogu, Pippo Ciorra, Domenico Quaranta, Lorenzo De Rita, Alberto Iacovoni, Massimo Coen Cagli e Luigi Capello.
Ad aprire gli incontri -rivolti a studenti universitari, neolaureati e persone interessate ad ampliare la propria formazione- sarà la conferenza «Osservazione. Per una visione del ritratto in fotografia», in programma giovedì 10 aprile alla Fondazione Pastificio Cerere, realtà nata nel 2004 con l’intento di realizzare e promuovere progetti formativi e programmi di residenze dedicati a giovani artisti e curatori, insieme a un ricco programma di mostre, conferenze, workshop e studio visit.
Marco Delogu, direttore artistico di Fotografia – Festival Internazionale di Roma, parlerà ai presenti di come le nuove tecnologie abbiano modificato il nostro modo di scattare immagini.
In un momento in cui tutti fotografano, ritraggono e si auto-ritraggono, cosa rimane del genere accademico del ritratto, sviluppatosi nella seconda metà dell’Ottocento?: è la domanda che fa da filo conduttore all’incontro, al quale prenderanno parte anche lo storico dell’arte Matteo Lafranconi, la curatrice di mostre Valentina Tanni e il fotografo Alessandro Giuliani.
La lezione, a ingresso gratuito (previa prenotazione), si aprirà con un’introduzione su quei fotografi che sentono il ritratto come esigenza personale, ossia quella di fotografare il conosciuto o indagare il conoscibile: la New York di Leonard Freed, gli americani di Paul Fusco, la famiglia di Bernard Plossu, le maghe di Graciela Iturbide, la gang di Finsbury Park di Don McCullin, il cafè di Anders Petersen, il Central Park di Tod Papageorge e la Sardegna di Pablo Volta.
Questa prima parte sarà indispensabile per contestualizzare e leggere le opere di artisti che, attraverso alcune pratiche nate dall'uso quotidiano delle nuove tecnologie come ad esempio quella dello screenshot, secondo cui si fotografa quanto succede sul monitor– traducono l'attività fotografica coniugandola con il mondo digitale. Saranno, quindi, illustrati gli esempi dell’artista canadese Jon Rafman, con il progetto «The Nine Eyes of Google Street View», e dell’artista greco Miltos Manetas con «BlackBerry Paintings».
Le lezioni -che si articoleranno in laboratori e momenti di approfondimento teorico, i cui video verranno raccolti sul sito www.cintarte.it- proseguiranno con un appuntamento sull’arte contemporanea e l’impresa, a cura di Marcello Smarrelli (giovedì 8 maggio, ore 9); si continuerà, quindi, con un incontro dal titolo «Vitruvio nel XXI secolo: ars utilitas comunicatio» che vedrà Pippo Ciorra, senior curator al Maxxi, parlare delle relazioni tra architettura e nuove tecnologie (giovedì 12 giugno, ore 9). Sarà, poi, la volta di Domenico Quaranta (giovedì 10 luglio, ore 9), docente, critico, curatore e direttore artistico del Link Art Center, che racconterà come gli strumenti dell'information technology si relazionino, dagli anni Sessanta ad oggi, con il mondo dell’arte.
Lorenzo De Rita proporrà, invece, l’incontro «Una tranquilla giornata di lavoro». L’11 settembre, per il direttore del Soon Institute, sarà un giorno come un altro. Andrà al lavoro, aprirà il suo computer, farà telefonate, invierà e-mail, navigherà su internet, farà qualche chiacchierata su Skype, riceverà colleghi e amici e probabilmente s’inventerà qualcosa di nuovo. Ma, a differenza degli altri giorni, Lorenzo De Rita farà tutto questo non nella stanza del suo studio di Amsterdam, ma di fronte alla platea di «All is New in Art». Un’occasione unica, questo incontro, per capire dall’interno il mondo della comunicazione e dei new media e conoscere come lavora e pensa un inventore con interessi che vanno dall’editoria sperimentale all’educazione innovativa, dalla costruzione di nuove forme di comunicazione all’ideazione di nuovi linguaggi.
Toccherà, quindi, ad Alberto Iacovoni, coordinatore culturale di Ied Roma, raccontare la profonda trasformazione subita dagli oggetti di design con l’evoluzione delle nuove tecnologie nell’incontro «Dalla pietra alla nuvola» (giovedì 9 ottobre, ore 9). Seguirà un incontro con Massimo Coen Cagli sul fundraising culturale (giovedì 13 novembre, ore 9), mente, in chiusura del programma,  Luigi Capello parlerà delle imprese creative (giovedì 11 dicembre, ore 9). Un progetto, dunque, interessante quello della Fondazione Pastificio Cerere per comprendere quali nuove sfide attendono il sistema dell’arte e il mondo della cultura.

Didascalie delle immagini
[Figg. 1, 2, 3] Fondazione Pastificio Cerere di Roma 

Informazioni utili
«All is New in Art». Fondazione Pastificio Cerere, via degli Ausoni, 7 - Roma. Ingresso gratuito. Informazioni: Fondazione Pastificio Cerere, via degli Ausoni, 7 - Roma, info@pastificiocerere.it o tel./fax 06.45422960.  
Quando: gli incontri si svolgono il secondo giovedì di ogni mese, da aprile a dicembre, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00.
A chi: studenti universitari (è previsto il riconoscimento di crediti formativi per gli studenti del Dipartimento di Storia dell'arte e spettacolo della Sapienza di Roma e dello Ied – Istituto europeo di design di Roma), neolaureati, e tutti coloro che intendono ampliare la propria formazione.
Come: Ogni incontro prevede una classe di 50 persone e sarà possibile prenotarsi fino ad esaurimento posti scrivendo a info@cintarte.it
Social Media: hastag #cintarte e #allisnewinart
fb: Fondazione Pastificio Cerere
tw: @FondCerere
ig: fondazionepastificiocerere
La lezione sarà disponibile, nei giorni successivi sul sito cintarte.it.
Dal 10 aprile all'11 dicembre 2014. 

giovedì 20 marzo 2014

Un wikipediano al Mart

Era il 2010 quando l’australiano Liam Wyatt entrava al British Museum con il compito di redarre alcune voci relative al prestigioso museo londinese per Wikipedia, enciclopedia on-line, multilingue e gratuita, redatta grazie al contributo di volontari.
Da allora l'esperienza dei wikipediani in residenza è diventata una realtà in molti spazi espositivi del mondo, a cominciare dal Museo Picasso di Barcellona e dalla Reggia di Versailles.
Il Mart - museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto ha deciso di seguire le orme di queste prestigiose realtà internazionali e di aderire, nell'ambito di un più articolato programma di applicazione delle vecchie e nuove tecnologie alla cultura, al progetto Glam.
Da maggio a ottobre, il museo diretto da Cristiana Collu aprirà, dunque, le proprie porte, anche grazie al sostegno del Digital Commons Lab della Fondazione Bruno Kessler di Trento, a un wikipediano, a un creativo-informatico selezionato direttamente da Wikimedia Italia, la corrispondente italiana ufficiale di Wikimedia Foundation, Inc...
Per sei mesi, il nuovo collaboratore lavorerà fianco a fianco con i curatori, gli archivisti, i bibliotecari e i comunicatori del museo, portando su Wikipedia i contenuti di qualità sviluppati dal Mart, per rendere liberamente accessibile a un pubblico molto vasto il patrimonio di dati conservati dall'istituzione trentina, a partire dalle collezioni dedicate al Futurismo, all'arte verbo-visuale e alla poesia sonora, per passare agli archivi di architettura e al materiale della ricca biblioteca. La residenza sarà anche l’occasione per immettere in rete, eventualmente modificandone lo status giuridico in base alle esigenze del museo, materiale iconografico e documentario di interesse per le comunità di studiosi e per il grande pubblico. Al wikipediano verrà, inoltre, offerta l’occasione di acquisire nuove conoscenze professionali e di confrontarsi con gli standard e le pratiche museali.
Il candidato ideale è una persona con ottime capacità redazionali in lingua italiana, precedente esperienza di contribuzione a Wikipedia e interesse per i beni culturali e la storia. Per il prescelto è previsto una retribuzione complessiva di cinque mila euro, più ulteriori contributi per vitto e alloggio. Gli interessati possono mandare il proprio curriculum vitae, con una lettera motivazionale di accompagnamento, entro domenica 13 aprile all’indirizzo wir@wikimedia.it, indicando nell’oggetto «Candidatura wikipediano in residenza - Mart».
Un’occasione, dunque, interessante quella offerta dal museo trentino, uno dei più noti e attivi del nostro Paese, per approfondire la conoscenza delle sue collezioni e, nello stesso tempo, per studiare come la Rete possa essere veicolo per avvicinare nuovi fruitori alla cultura.

Informazioni utili
Un wikipediano al Mart. Per candidarsi basta inviare entro domenica 13 aprile 2014 il proprio curriculum vitæ in formato pdf e una lettera di accompagnamento all’indirizzo wir@wikimedia.it indicando nell’oggetto «Candidatura wikipediano in residenza - Mart». La call è aperta a candidati di ogni nazionalità, età e genere.Il testo completo della call è disponibile al link: http://bit.ly/wikipedianoalmart

mercoledì 19 marzo 2014

Dal nuovo «Riedel Award» allo storico «Confini»: banditi tre concorsi per designer, maestri vetrai, fotografi e curatori

«Glass in Venice», riconoscimento di prestigio per artisti e maestri vetrai che lavorano nel solco della tradizione muranese, si arricchisce di un nuovo premio. Ad idearlo è stato l’Istituto veneto di scienze, lettere e arti, importante istituzione culturale veneziana da sempre dedita alla valorizzazione del patrimonio vetrario, con la Riedel Crystal, azienda austriaca di centenaria tradizione familiare attiva nella produzione di calici e decanter in cristallo soffiato.
il premio, ribattezzato «Riedel Award», si rivolge ad artisti e designer under 30; gli interessati devono presentare, entro sabato 31 maggio, un portfolio del proprio lavoro e, se richiesto per un più approfondito esame della loro produzione, anche un prodotto in vetro.
Il materiale verrà esaminato da un’apposita commissione di professionisti del settore costituita dall’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti e presieduta da Georg J. Riedel, ex Ceo dell’azienda austriaca.
Al vincitore, la cui designazione si avrà nell’ottobre 2014 durante la premiazione del «Glass in Venice», verrà offerta un’ospitalità di tre giorni a Venezia, nella foresteria dell’Istituto veneto di scienze, lettere e arti. Al primo classificato verrà donato anche un viaggio di quattro giorni (dal 27 al 30 novembre) a Kufstein, presso la Riedel, durante il quale si terrà una full immersion nell'arte della soffiatura del vetro ed è prevista una visita a Salisburgo.
Premia, invece, i curatori under 35 il concorso «Premiere», promosso dall’associazione culturale «Blob Art», con la compartecipazione del Comune di Livorno e della Regione Toscana, al fine di creare un dialogo sempre aperto tra varie figure dell’arte contemporanea.
Le iscrizioni alla competizione, nata da una costola del «Combat Prize», rimarranno aperte fino al 18 giugno; mentre la segnalazione del miglior progetto si avrà il 5 luglio, dopo l’incontro tra i membri della commissione giudicante, composta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Francesca Baboni, Filippo Maggia, Andrea Bruciati, Alberto Salvadori e Stefano Taddei.
Gli interessati, toscani o domiciliati sul territorio, devono inviare un cd contenente il proprio curriculum, l’idea espositiva, il nominativo degli artisti e il titolo delle opere scelte per la mostra alla sede dell’associazione culturale «Blob Art»; il primo classificato avrà la possibilità di veder realizzato il prossimo autunno il proprio progetto alla «Sala degli archi» del Comune di Livorno.
Tra i premi appena lanciati si segnala, infine, quello per «Confini12», rassegna sulla fotografia contemporanea, che vede tra i propri partner culturali il sito «Photographers.it», la rivista «Il fotografo» e l’associazione «Deaphoto». Il termine ultimo per le iscrizioni è quello del 15 giugno; gli interessati devono caricare on-line, sul portale www.photographers.it, un proprio portfolio con dieci/dodici immagini, anche contagiate da altre tecniche visive.
Gli scatti inseriti devono essere accompagnati da un breve testo di presentazione del progetto e da un’altrettanto breve biografia dell’autore. In fase di registrazione, il fotografo deve comunicare anche le caratteristiche delle opere da esporre: dimensioni, tecnica di stampa, tipo di carta fotografica e supporto su cui verrà montata ogni opera (cornice con passepartout, cornice al vivo, montaggio su pannello,… ).
La commissione, che emetterà i propri risultati entro il 15 luglio, sarà formata da Clelia Belgrado («VisionQuesT»), Leo Brogioni («Polifemo Fotografica»), Fulvio Bortolozzo («Camera Doppia»), Maurizio Chelucci («MassenzioArte»), Fulvio Merlak («Sala Fenice»), Francesco Tei («PhotoGallery»), Fausto Raschiatore («CivicoCinque»), Pippo Pappalardo, Antonio Armentano («A.C. l'Impronta»), Sandro Iovine («Il Fotografo») e Angelo Cucchetto («Photographers»).
Fra i progetti con forti contaminazioni linguistiche presentati on-line saranno scelti almeno due degli autori di «Confini12», mostra itinerante che, fra settembre 2014 e settembre 2015, toccherà le città di Roma, Milano, Trieste, Genova, Venezia-Mestre, Torino, Pistoia, Catanzaro e Catania.

Didascalie delle immagini
[Fig.1]Veduta di insieme della «Sala degli archi» del Comune di Livorno, sede espositiva del concorso «Premiere»; [fig. 2] Fabrizio Intonti, «Metanimalia», 2013. Opera selezionata per «Confini11»; [fig. 3] Lavorazione del vetro a Murano

Informazioni utili 
«Riedel Award». Ente banditore: Istituto veneto di scienze, lettere e arti di Venezia, con la Riedel Crystal. Data ultima di consegna dei materiali: 31 maggio 2014. Informazioni e indirizzo per la consegna del portfolio: Istituto veneto di scienze, lettere e arti di Venezia, Campo Santo Stefano, 2945 - 30124 Venezia, glassinvenice@istitutoveneto.it. Sito web: www.glassinvenice.it.

«Premiere». Ente banditore: associazione culturale «Blob Art», con il Comune di Livorno e la Regione Toscana. Data ultima di consegna dei materiali: 18 giugno 2014. Informazioni e indirizzo per la consegna dei materiali: associazione culturale «Blob Art»,   corso Amedeo, 118 - 57125 Livorno (Livorno), tel.0586.881165 e  info@premiocombat.it. Sito web: www.premiocombat.it/premiere

«Confini12». Ente banditore: Confini, con il sito «Photographers.it», la rivista  «Il fotografo» e l’associazione «Deaphoto». Data ultima di consegna dei materiali: 15 giugno 2014. Quota di ammissione: € 30,00, da versare on-line al momento del caricamento delle foto sul sito . Informazioni e indirizzo on-line per la consegna dei materiali:  www.photographers.it/bandi.php?id=37. Sito web: www.confini.eu.

martedì 4 marzo 2014

Una fiaba in uno scatto: un concorso per fotografi al premio Andersen

Un click, uno solo e ben riuscito, per dare forma alle parole senza tempo di Hans Christian Andersen: è questo il senso di «Scatti da favola», la prima edizione del concorso fotografico nato in seno al Premio Andersen - Baia delle favole, promosso dal Comune di Sestri Levante e da Artificio 23, con il patrocinio e il sostegno, tra gli altri, del Ministero per il Beni e le Attività culturali.
«La principessa sul pisello», «La sirenetta», «Il brutto anatroccolo», «Le scarpette rosse», «La piccola fiammiferaia» e «I vestiti nuovi dell’imperatore» sono le sei storie che fotografi professionisti e amatori potranno reinterpretare con la propria creatività.
Le iscrizioni al concorso, gratuito e aperto a persone di qualsiasi nazionalità ed età, rimarranno aperte fino al 30 aprile. Per partecipare è necessario pubblicare sul sito www.andersepremio.it una o più fotografie (fino a un massimo di quattro, in formato jpeg o tiff e con dimensioni massime pari a 2500 pixel sul lato maggiore e 1600 sul lato minore). Le immagini dovranno contenere, nella didascalia, titolo, nome dell’autore e titolo della fiaba di ispirazione.
Vanità, amore, bellezza, bruttezza, bontà d’animo, povertà, lusso, affetti e dispetti in famiglia sono solo alcuni dei temi dai quali trarre spunto per comporre il proprio scatto. A fare la differenza tra un’immagine e l’altra sarà non solo l’abilità tecnica, ma anche la capacità di sintesi, l’idea di raccontare una storia con un solo click.
«La vita quotidiana, il lavoro, la famiglia, gli amici, i vicini di casa e ciò che accade in strada – raccontano gli organizzatori del premio- sono fonti inesauribili di scenari coloriti, a saperli cogliere, così come lo è la cronaca sui giornali». Non a caso «Il Secolo XIX» è media partner dell’iniziativa e fra i giurati compare Stefano Rolli, che ogni giorno disegna la vignetta della prima pagina del giornale. In giuria ci sono altre personalità del «racconto per immagini» come Giorgio Bergami, che ha lavorato come fotoreporter per Sandro Pertini a «Il Lavoro» e che per l’Agenzia Publifoto ha immortalato personaggi come Liz Taylor e Maria Callas, Alberto Terrile fotografo creativo attivo nel campo dello spettacolo e della pubblicità, Mario Benvenuto, art director dell’agenzia «Supervisione», e Roberto Montanari, fondatore di «Carpe Diem» e del festival «Una penisola di luce» di Sestri Levante.
Ma che cosa cercheranno i giurati tra le fotografie in concorso? Qual è il quid che farà la differenza tra uno scatto e un altro? La capacità di rappresentare non solo il vissuto narrativo, ma anche quello emozionale delle fiabe. «Oggi l'immagine – raccontano gli organizzatori- appare, infatti, non come un sostituto della parola ma come una sua integrazione, talvolta anche imprescindibile, che carica di ironia, sarcasmo o malinconia e spessore ciò che si legge: può esserne la chiave interpretativa».
Le selezioni avranno inizio il 2 maggio; le trenta migliori fotografie che verranno pubblicate sulle pagine del quotidiano «Il Secolo XIX» e le dieci finaliste saranno messe on-line su sito www.ilsecoloxix.it e sul profilo Facebook del Premio H.C. Andersen. A vincere saranno le tre foto più votate, cioè quelle che riceveranno il maggior numero di like da parte del pubblico. Medici senza frontiere. Saranno, inoltre, possibili menzioni speciali e riconoscimenti indetti dalla giuria.
L’autore dello scatto che otterrà il maggior numero di preferenze sarà ospite del festival, a Sestri Levante; il secondo e terzo classificato saranno premiati da
Detto questo, avete in mente un’immagine di successo per raccontare le vicende del brutto anatroccolo o le disavventure della piccola fiammiferaia? Non vi resta che prendere la vostra macchina fotografica e fare lo scatto che varrà un premio.

Vedi anche 
Premio Andersen – Baia delle favole, un concorso per fiabe inedite 

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Immagine promozionale dello spettacolo «Le scarpette rosse», per la regia di Leonardo Pischedda; [fig. 2] Ritratto di Stefano Rolli, uno dei giurati del premio; [fig. 3] Ritratto di Alberto Terrile, uno dei giurati del premio 

Informazioni utili 
 Premio Andersen - Scatti da favola. Quota di iscrizione: nessuna. Data di consegna materiali: 30 aprile aprile 2014. Indirizzo per la consegna dei materiali Sito web: www.andersenpremio.it. Informazioni: Segreteria del concorso: informagiovani@comune.sestri-levante.ge.it e andersen@comune.sestri-levante.ge.it; tel. 0185.458490 (lunedì, ore 10.00-13.00 e ore 14.00-17.00; mercoledì, ore 10.00-13.00 e ore 14.00-17.00; venerdì, ore 9.00/13.00).

giovedì 20 febbraio 2014

Primal Energy e Corto biellese: due concorsi per under 35


Ha come obiettivo la scoperta di talentuosi curatori, operatori culturali, artisti, architetti, designer e performer under 35, di nazionalità italiana e straniera, la terza edizione del Primal Energy, il premio internazionale d’arte contemporanea ideato e realizzato dall’associazione Gad Art Factory, con il sostegno e il patrocinio della Provincia di Grosseto, del Comune di Orbetello, dell’Ente parco regionale della Maremma e dell’intero sistema museale del territorio maremmano.
«Tracce - Viaggio fra le connessioni della storia, alla ricerca di materiali, tecniche e simboli del passato nei nuovi linguaggi delle arti contemporanee» è il tema scelto come filo conduttore del concorso, le cui iscrizioni rimarranno aperte fino al 28 febbraio.
È possibile partecipare al premio come artisti e curatori singoli, ma anche (ed è la prima volta in Italia) in coppia, proponendo un progetto culturale già completo.
A selezionare le idee espositive pervenute alla segreteria della Gad Art Factory di Grosseto sarà una giuria di alto livello, composta da Anna Maria Petrioli Tofani, Carlo Sisi, Enrico Colle, Daniele Cariani, Ilaria Magi, Flavio Renzetti, Franco Repetto e Alessandra Barberini.
La mostra dedicata ai finalisti -venti artisti, accompagnati da altrettanti curatori- sarà ospitata alla Polveriera Guzman di Orbetello nella primavera 2014. Al termine della rassegna, saranno decretati i vincitori del primo premio assoluto (artista e curatore in coppia), ai quali andrà, tra l’altro, un premio pecuniario di mille euro (quale contributo per la realizzazione di un progetto inedito da presentare nel luglio 2014) e una residenza artistica di cinque giorni in Maremma.In questa occasione, verranno, inoltre, scelti altri quattro progetti ai quali sarà dedicata una mostra-evento, in programma sempre alla Guzman nell’estate 2014.
Agli artisti under 35 è dedicato anche il concorso «Bi global vision», inserito nell’edizione 2013 del «Corto biellese» e nell’ambito del progetto «St.of.fa. Stories of fashion». A promuovere il premio, le cui iscrizioni sono aperte fino al 7 marzo, sono varie realtà della città di Biella: il Centro di documentazione della Camera del lavoro, l'Unione industriale, la Camera di Commercio, la Camera del lavoro e la Fondazione Cassa di risparmio, con il patrocinio della Regione Piemonte e con il sostegno, tra gli altri, della Fondazione Pistoletto.
Il concorso, che prevede vari premi in denaro dai 5000 ai 500 euro, ricerca opere audiovisive (di massimo 3 minuti) e reportage fotografici (di non più di trenta immagini) tesi a raccontare, promuovere e valorizzare i caratteri peculiari socio-economici e storico-culturali del distretto biellese tessile e moda.
L'archeologia industriale, la cultura del manufattiero e la storia di brand che hanno fatto successo in Italia e all'estero sono alcune delle tematiche al centro di «Corto biellese». Il concorso si propone, infatti, di raccontare le profonde trasformazioni che, in questi anni di crisi strutturale e globale, stanno interessando e investendo tutti i gangli della società e del paesaggio fisico e culturale. Accanto a segni di declino di un modello produttivo che ha permeato per decenni l'intero territorio, si affacciano fenomeni ed esperienze che esprimono in forme innovative e creative visioni, progetti, strategie, nuovi lavori, imprese che non solo reggono all'avversa congiuntura ma stanno gettando le basi di un nuova armatura territoriale produttiva e culturale sostenibile. Da sempre il Biellese è conosciuto nel mondo come sinonimo di eccellenza, testimoniata sia dai grandi marchi sia dai piccoli produttori che hanno esportato le loro conoscenze e la loro creatività. Ed è questa sfaccettata realtà quella che devono raccontare gli iscritti al premio, puntando sulla sensibilità dello loro sguardo e sulla freschezza di linguaggi espressivi come la fotografia e il video.

Informazioni utili 
Premio Primal Energy. Ente banditore: Gad Art Factory. Data ultima di consegna: 28 febbraio 2014. Quota di iscrizione: € 60,00 per gli artisti, € 50,00 per i curatori ((Associazione culturale GAD - IBAN IT 02 V 02008 14302 000101306006 - Causale: Iscrizione premio 2013 + nome e cognome partecipante). Bando scaricabile al link www.gadartfactory.it/PREMIO_2014.pdf. Informazioni e consegna materiali: Gad Art Factory, via Giordania, 227 - 58100 Grosseto, tel. +39.348.6550527 o +39.349.7583539, info@primalenergy.it. Sito Web: www.gadartfactory.it

 Corto biellese. Ente banditore: Centro di documentazione della Camera del lavoro di Biella, Unione industriale di Biella, Camera di Commercio di Biella, Camera del lavoro di Biella e Fondazione Cassa di risparmio di Biella. Data ultima consegna: 7 marzo 2014. Quota di iscrizione: nessuna. Informazioni e consegna materiali: www.cortobiellese.it.

mercoledì 19 febbraio 2014

«Un merletto per Venezia», un concorso per raccontare la pace

Inseparabilmente legata al costume e alla storia della laguna veneta e in particolare dell’isola di Burano, l’antica arte del merletto -espressione di una tradizione plurisecolare dall’alta valenza artigianale– è oggi più che mai un’attività che rischia di scomparire.
Risultano, perciò, fondamentali le diverse azioni di tutela, conservazione e valorizzazione nei confronti di questa particolare forma artistica, da tempo intraprese dalle istituzioni museali operanti nel territorio, in sinergia con le appassionate maestre merlettaie presenti nell'isola.
In linea con questa forte volontà di mantenere viva una delle più antiche e importanti realtà della storia del tessuto e del costume veneziano, la Fondazione Musei civici di Venezia promuove il primo concorso nazionale di merletto ad ago e di merletto a fuselli.
La competizione, dedicata al tema della pace, è aperta a opere inedite ed eseguite a mano con fibre come la seta, il cotone o il lino senza peraltro escludere il supporto di altri materiali, esclusi il vetro e il cristallo.
Le adesioni al premio devono pervenire entro il 10 marzo, mentre le opere, complete delle schede di adesione scaricabili al link www.museomerletto.visitmuve.it e di una relazione con le spiegazioni, le motivazioni e l’interpretazione artistica del progetto inviato, devono essere spedite a Burano entro il 10 settembre.
Due le sezioni nelle quali si articola il concorso: merletto ad ago e merletto a fuselli, a loro volta suddivise in due sottosezioni: stile antico, che rispecchia la tradizione per scelta di tecnica, colore e disegno, e stile moderno, che si avvale di filati colorati e l’impiego di materiali vari.
I lavori saranno esaminati da una commissione composta da Gabriella Belli (direttore della Fondazione Musei civici di Venezia), Chiara Squarcina (responsabile del Museo del Merletto) e Doretta Davanzo Poli (rappresentante della Fondazione Andriana Marcello), insieme con sei esperti e specialisti del merletto ad ago e a fuselli.
I criteri utilizzati per la valutazione delle opere riguarderanno: l’originalità del progetto, la difficoltà di realizzazione, la tecnica impiegata, il materiale utilizzato, la precisione nell’esecuzione, l’effetto estetico complessivo, la coerenza con il tema del concorso. Oltre all’opera vincitrice la giuria individuerà, per ogni sottosezione, i lavori più pregevoli (da un minimo di tre a un massimo di cinque); questi manufatti andranno a far parte della collezione permanente del Museo del Merletto di Burano. L’esito della competizione sarà ufficializzato da una conferenza stampa programmata per il 2 dicembre 2014, mentre la mostra conclusiva del progetto si terrà nell’aprile 2015.

Didascalie delle immagini
[Fig.1 ] Particolare di un merletto del XVII sec. - Burano, Museo del Merletto; [fig. 2] Vista della Sala 4 al primo piano del Museo del Merletto di Burano; [fig. 3] Vista della Sala 2 al primo piano del Museo del Merletto di Burano;

Informazioni utili 
«Un merletto per Venezia», primo concorso nazionale di merletto ad ago e di merletto a fuselli. Ente banditore: Musei civici di Venezia. Quota di partecipazione: nessuna. Data ultima di presentazione del progetto: 10 marzo 2014. Informazioni e consegna materiali: Merletto di Burano, piazza Galuppi - Burano (Venezia), tel. 041.730034 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 15.00) e-mail museo.merletto@fmcvenezia.it .