ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 2 novembre 2010

«Quel che il teatro deve a Pirandello», se ne parla ad Agrigento

«Fingiamo d’abbracciare con un solo colpo d’occhio l’intera storia del teatro italiano ponendo il nostro punto di vista molto sopra delle nuvole, come se questa storia fosse una regione del pianeta generale del teatro. Emergeranno tre picchi: la Commedia dell’arte, l’opera lirica e Pirandello. Sono i tre teatri per cui l’Italia è nota nel mondo [...]». Così Ferdinando Taviani, nel suo libro Uomini di scena, uomini di libro. Introduzione alla letteratura teatrale italiana del Novecento (Il Mulino, Bologna 1995), spiega il debito che la drammaturgia contemporanea ha nei confronti dell’autore di Così è (se vi pare).
Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura nel 1934, ha lasciato pagine illuminanti sulla crisi di valori dell’uomo contemporaneo e sulle inquietudini che animano la sua mente, ma ha anche esercitato un’indiscussa azione di rinnovamento del racconto drammaturgico e della prassi scenica.
«Per la via dell’umorismo, cioè del riso che nasconde una pena profonda, nonché dell’analisi interiore del personaggio» -spiega Enzo Lauretta, presidente del Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento- Pirandello ha, di fatto, innovato la vecchia e stanca scena ottocentesca», dove erano dominanti l’enfasi declamatoria dell’attore e gli intrecci leggeri e mondani di tradizione francese, proponendo un «teatro di idee». Un teatro che pone problemi, che fa riflettere sulla vita «nuda», cioè senza la maschera dell’ipocrisia e delle convenzioni sociale. Un teatro che fa proprio il tema della frammentazione dell’io e dell’incomunicabilità con l’altro, ma nel quale, malgrado i presupposti, i protagonisti non si arrendono mai, non si acquietano al «giuoco delle parti» che sono costretti a vivere.
L’apice di questo nuovo modo di intendere la scrittura e la rappresentazione scenica è raggiunto dalla trilogia del «teatro nel teatro», della quale fanno parte i Sei personaggi in cerca d'autore (1921/1925), Ciascuno a modo suo (1924) e Questa sera si recita a soggetto (1928-1929). Non meno importante per capire la novità portate dallo scrittore agrigentino nel mondo teatrale è il dramma incompiuto I giganti della montagna (1933), nel quale è racchiuso il senso di inconciliabilità tra il mondo e l’arte. Luigi Pirandello scardina le regole del dramma borghese, eliminando la «quarta parete» di diterotiana memoria (ossia il muro immaginario che sta tra gli spettatori e gli attori) e dando al pubblico un ruolo attivo all’interno dello spettacolo. Alla sua lezione guardano molti protagonisti della scena teatrale contemporanea, come ha ben delineato il critico americano Robert Brustein in The Theatre of Revolt-An approach to the modern drama (1964).
«Nell’angoscia esistenziale, -spiega Stefano Milioto, consigliere delegato del Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento- Pirandello anticipa Jean-Paul Sartre e Albert Camus; nella disintegrazione della personalità e dell’emarginazione dell’uomo, Samuel Beckett; nel conflitto della parola, teoria, concetti e opinioni correnti, Eugène Ionesco; nel contrasto verità-illusione, Eugene O’ Neil e, più tardi, Harold Pinter ed Edward Albee; negli esperimenti teatrali, diversi drammaturghi sperimentali, inclusi Thornton Wilder e Jack Gelbert; nell’uso dell’interscambio fra attori e personaggi, Jean Anouilh; nella visione del contrasto maschera pubblica e vita privata, Jean Giraudoux; nella concezione dell’uomo come individuo teatrale, Jean Genet».
Tutte queste significative influenze, che hanno portato la critica a definire il drammaturgo agrigentino il più «seminativo» del nostro tempo, verranno analizzate nel 47° Convegno internazionale di studi pirandelliani, dal titolo Quel che il teatro deve a Luigi Pirandello. L’appuntamento, in programma da lunedì 6 a mercoledì 8 dicembre al Palacongressi di Agrigento, vedrà la partecipazione di quasi un migliaio di studiosi tra allievi, professori e presidi delle scuole secondarie di secondo grado, docenti universitari, critici, giornalisti ed esperti pirandelliani. Sette le nazioni europee ed extra-europee rappresentate, dall’Italia agli Stati Uniti, dalla Polonia al Canada.
Il convegno, del quale le edizioni Metauro di Pesaro hanno già pubblicato gli atti, permetterà di analizzare come e quanto il teatro internazionale si sia nutrito della «linfa pirandelliana» attraverso un percorso per exempla, che spazierà dai rapporti col Futurismo a quelli con autori italiani come Ugo Betti, Rosso di San Secondo, Eduardo De Filippo, Anton Giulio Bragaglia, Pier Paolo Pasolini e Giovanni Testori, passando per l’analisi delle influenze nei Paesi stranieri: in Gran Bretagna con Harold Pinter, negli Stati Uniti con il Living Theatre, in Polonia con Witold Gombrowicz. Tra i relatori che saliranno in cattedra, si segnalano, tra l’altro, le presenze di Roberto Alonge (docente di Teatro rinascimentale e di Laboratorio di scrittura drammaturgica all’Università degli studi di Torino), di Paola Daniela Giovanelli (professore di Letteratura italiana all’Università di Bologna), di Paolo Puppa (ordinario di Storia del teatro e dello spettacolo all’ateneo di Venezia), di Fabio Pierangeli (professore di Letteratura di viaggio e letteratura teatrale italiana all’Università degli studi di Roma Tor Vergata), di Roberto Tessari (professore di Drammaturgia teatrale e di Teatro del Novecento all’Università degli studi di Torino) e di Claudio Vicentini (ordinario di Storia del teatro e dello spettacolo all'Università L'Orientale di Napoli).
Tutte le serate del convegno (nel quale sono previste anche visite guidate alla Casa natale di Pirandello e alla Valle dei Templi) verranno chiuse da momenti di spettacolo. Lunedì 6 dicembre, il Teatro della Fede di Grottaglie presenterà Le favole dei «Giganti», per la regia di Alfredo Traversa. Martedì 7 sarà possibile assistere all’VIII Rassegna internazionale del cortometraggio e all’azione scenica Il volto e l’anima del gruppo teatrale del Liceo scientifico Volterra di Ciampino. Mercoledì 8 si terrà la consegna dei Premi Pirandello 2010 e, a seguire, la rappresentazione dello spettacolo Sei personaggi in cerca d’autore, che vedrà calcare le assi del palcoscenico gli attori del teatro Sociale di Busto Arsizio.
Ancora una volta, dunque, Agrigento si appresta a ospitare un importante evento culturale teso a tenere aggiornata la critica sull’opera di Luigi Pirandello, promuovendo nuove letture e analisi. Un lavoro, questo, che il Centro nazionale studi pirandelliani non smette mai di fare durante tutto l’anno, organizzando anche incontri in altre città italiane e lavorando alacremente a contatto con le scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia. Prova ne è il fatto che si sta già pensando al convegno in cantiere per il dicembre 2011, dal titolo Quel che il cinema deve a Pirandello, coinvolgendo i giovanissimi nella realizzazione di tesine e cortometraggi.

Didascalie immagini
[fig. 1] Luigi Pirandello in chiave pop; [fig. 2] Veduta del Palacongressi di Agrigento, durante un Convegno internazionale di studi pirandelliani; [fig. 3] Enzo Lauretta, presidente del Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento. Foto: Silvia Consolmagno; [fig. 4] Stefano Milioto, consigliere delegato del Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento; [fig. 5] Una scena dello spettacolo Sogno, ma forse no, presentato dal teatro Sociale di Busto Arsizio al 45° Convegno internazionale di studi pirandelliani (dicembre 2008); [fig. 6] Una scena dello spettacolo Cecè,
presentato dal teatro Sociale di Busto Arsizio al 46° Convegno internazionale di studi pirandelliani (dicembre 2009).

Informazioni
Quel che il teatro deve a Luigi Pirandello. Palacongressi, viale Leonardo Sciascia – Villaggio Mosè / Agrigento. Dal 5 all'8 dicembre 2010. Informazioni: Centro nazionale di studi pirandelliani, vicolo Santa Lucia, 1 - Agrigento, tel. 0922.29052. Sito internet: www.cnsp.it.

venerdì 29 ottobre 2010

«Autunnonero», in Liguria un Halloween dal sapore medioevale

Benvenuti nel regno di Ade, tra miti classici, eroi e divinità, creature ibride e mostruose: potrebbe essere questo il messaggio che, nel prossimo week-end, accoglierà i visitatori del suggestivo borgo medioevale di Dolceaqua. Sabato 30 e domenica 31 ottobre, il piccolo centro del ponente ligure, celebrato da Claude Monet con una serie di dipinti, aprirà, infatti, le porte alla Halloween Gothic Fest, una dei due appuntamenti della quinta edizione di Autunnonero, il festival internazionale di folklore e cultura horror, organizzato dall’associazione culturale Autunnonero, con la direzione artistica di Andrea Scibilia.
Metamorphosis – Miti, ibridi e mostri è il tema scelto per questa due giorni, ricca di spettacoli, concerti, mercatini spettrali e percorsi eno-gatronomici, che vedrà l’intrico dei «carugi» che portano al Castello dei Doria trasformarsi nel regno dei morti: piazza Mauro diventerà la «Pianura degli Asfodeli», zona Scasasse il «Tartaro», il Vallone degli orti i «Campi Elisi» e il Castello dei Doria l'«Erebo», lo spettrale palazzo di Ade. Dopo aver attraversato il ponte nuovo e il ponte romano, camminando lungo il «percorso delle zucche», che si inerpica seguendo i gironi concentrici «naturali» dell’antico borgo della valle del Nervia, sarà possibile raggiungere tutti gli eventi in programma.
L’appuntamento di inaugurazione, Ecate Trivia, si terrà alle 16.30 di sabato 30 ottobre nella sala di vetro del Castello dei Doria, dove verrà presentato in anteprima -anche con l’esposizione di alcune delle tavole più belle- l’albo speciale di Dampyr, Lucrezia, edito dalla Sergio Bonelli Editore, con la sceneggiatura di Andrea Scibilia, i disegni di Michele Cropera e la copertina di Alessandro Scibilia. Alla presentazione seguirà, alle 18.30, un concerto d’arpa di Francesco Benozzo. Nelle stesse ore, in piazza Mauro, la compagnia ATMO – Piccolo Nuovo Teatro proporrà Horror, una parata itinerante con attori su trampoli che permetterà di incontrare due miti della cultura gotica: la strega Grimilde e il conte Dracula. La compagine teatrale di Bastia Umbra ritornerà in scena, alle 19.30, con Diavolata, che vedrà una torma di démoni, sempre su trampoli, invadere il centro storico tra fiumi di luce e fuoco, al ritmo di incessanti percussioni. La "prima attrice" del programma serale sarà, invece, la musica. Autunnonero ospiterà, sempre in piazza Mauro, un concerto dei Klimt 1918, che eccezionalmente si esibiranno sulle immagini proiettate delle tavole a fumetti di Lucrezia. La band sarà supportata dai Cellobassmetal, il duo d’archi gothic metal composto da Mariano Dapor e Fabrizio Bruzzone.
Domenica 31 ottobre, alle 16.30, la Halloween Gotich Fest proseguirà, al Castello dei Doria, con la seconda parte dell’evento Ecate Trivia, teso ad indagare il femminile che inquieta. Contemporaneamente, nel centro storico, l’associazione culturale IannàTampé, in collaborazione con la compagnia dei Cavalieri di Sant’Andrea e l’associazione culturale Autunnonero, darà vita allo spettacolo per bambini Sulle tracce di Efesto, un percorso fantastico a tappe che condurrà gli spettatori alla soglia del portale magico, dove l'inferno ed il paradiso si mescoleranno in un vortice travolgente.
A seguire, alle 18.30 e alle 19.45, andrà in scena Le ceneri di Efesto, uno spettacolo nato dalla fusione di teatro, danza, combattimenti di spade e coreografie con il fuoco dall’antica arte marziale indiana del Kalaripayatt. Un viaggio, questo, in tempi perduti, dove soavi fanciulle, bestie feroci, prodi eroi e misteriosi mastri di cerimonia lottano tra le fiamme dell’Ade.
La manifestazione si concluderà, in piazza Mauro, con l’attesissimo concerto degli Epica, la band symphonic metal olandese capitanata da Simone Simons, alla sua prima apparizione in Liguria con il Design Your Universe Tour 2010. Supporter del concerto saranno i ReVamp di Floor Jansen.
Ma Autunnonero non è solo teatro e musica. Per tutte e due le giornate, rimarrà aperto, in piazza Garibaldi, l’Halloween Market, uno spazio dove sarà possibile ammirare oggetti unici, affascinanti, bizzarri e vedere le dimostrazioni di arti e mestieri di un tempo; mentre per gli amanti della buona tavola sarà possibile partecipare a due itinerari di degustazioni guidate: Il tempio del cioccolato (con assaggi di dolci, praline e fine cioccolateria) e Il percorso di Dioniso (con degustazioni di vino Rossese nelle cantine dei produttori di Dolceacqua). Autunnonero proseguirà, nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 novembre, a Genova, negli spazi del Castello d’Albertis, dove si terrà la seconda edizione del Convegno di studi sul folklore e il fantastico, che si propone come un percorso tra il meraviglioso e il mostruoso attraverso il cinema, la letteratura, il folklore, l’antropologia e la criminologia, con la partecipazione di studiosi e ricercatori.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Un artista dipinge un acquerello a Dolceacqua; [fig. 2] Ritratto degli Epica, la band symphonic metal olandese capitanata da Simone Simons Cover del volume Lucrezia; [fig. 3] Un mangiatore di fuoco a Dolceacqua; [fig. 4] Cover del libro Lucrezia di Dampyr, edito dalla Sergio Bonelli Editore, con la sceneggiatura di Andrea Scibilia, i disegni di Michele Cropera e la copertina di Alessandro Scibilia; [fig. 5] Illustrazione per il libro Lucrezia di Dampyr, edito dalla Sergio Bonelli Editore, con la sceneggiatura di Andrea Scibilia, i disegni di Michele Cropera e la copertina di Alessandro Scibilia.
[Le immagini sono state fornite dall’Agenzia Freelance di Siena]

Informazioni utili
Autunnonero 2010. Sedi varie - Borgo di Dolceacqua (Imperia). Biglietti su www.ticketone.it: ingresso per un giorno intero € 15,00, abbonamento per due giorni intero € 25,00. Biglietti al botteghino: ingresso per un giorno € 18.00, ingresso per due giorni € 29.00. Biglietti ridotti: ingresso gratuito per i bambini fino ai 3 anni, € 8.00 o € 15.00 per i bambini fino ai 13 anni. Note: la Autunnonero Halloween Gothic Fest comprende l’area a pagamento del centro storico e l’area gratuita del quartiere nuovo. L’ingresso al centro storico è consentito esclusivamente ai possessori di biglietto, con l’eccezione dei residenti. Il biglietto dà accesso a tutti gli eventi, spettacoli e concerti della manifestazione. In occasione di Autunnonero, sabato 30 e domenica 31 ottobre sarà attivo un servizio di bus navetta dalla stazione di Ventimiglia. Informazioni: www.autunnonero.com. Da sabato 30 a domenica 31 ottobre 2010.

mercoledì 13 ottobre 2010

«Visionaria 2010», cortometraggi e videoarte alla ribalta

Sarà Pupi Avati l’ospite d’onore della diciannovesima edizione di Visionaria, videofestival internazionale del cortometraggio, in programma dal 16 al 23 ottobre in Toscana, nella città di Piombino, grazie al lavoro dell'associazione culturale Visionaria e al contributo dell’amministrazione comunale piombinese, della Provincia di Livorno, di Galsi e di Unicredit.
Il regista e sceneggiatore bolognese, attualmente sul grande schermo con il film Una sconfinata giovinezza, sarà, infatti, protagonista di Guardare Avati, una vera e propria maratona cinematografica, promossa da Officine cineclub Piombino. Dieci le pellicole che appassionati di cinema e semplici curiosi potranno rivedere presso la Saletta rossa, in via Sant’Antonio. L’omaggio, interamente a ingresso gratuito, inizierà sabato 16 ottobre con La casa dalle finestre che ridono (1976); mentre domenica 17 sono previste le proiezioni di Tutti defunti... tranne i morti (1977) e Le strelle nel fosso (1979). Si proseguirà, quindi, con i film Regalo di Natale (1986), Bix (1991), Magnificat (1993), La via degli angeli (1999), Ma quando arrivano le ragazze? (2005) e Il papà di Giovanna (2008).
Il gran finale si terrà al cinema Metropolitan, nella serata di sabato 23 ottobre, con la proiezione, alle 21.30, della pellicola Una sconfinata giovinezza, alla quale seguirà un talk show con Pupi Avati e i critici Andrea Bruni, Franco Vigni, Fabio Canessa de Il Tirreno, Claudio Carabba de Il Corriere della Sera.
Pupi Avati parteciperà a Visionaria 2010 anche in veste di presidente della giuria del Premio Gran Visionario, al quale concorreranno diciotto cortometraggi provenienti da tutto il mondo, le cui presentazioni si terranno nelle giornate del 20, 21 e 22 ottobre presso il cinema Metropolitan. Nell’assegnare i riconoscimenti, il regista e sceneggiatore bolognese sarà affiancato dall’attrice Isa Barzizza, volto storico del cinema e del teatro italiano, straordinaria e indimenticabile in alcune interpretazioni accanto a Totò, con cui debuttò nel film I due orfanelli (1947) e realizzò ben undici film. Completano la giuria Fabio Canessa, Francesca Lenzi e Marco Giusti, critico cinematografico e autore televisivo, che vanta tra i propri successi la trasmissione Blob (RaiTre) e l’indimenticabile Carosello.
Al concorso si affiancano, poi, tanti eventi collaterali, a partire dalla sezione speciale del festival dedicata alla video arte, che presenterà dieci opere, selezionate da Pino Modica e Mauro Tozzi per Visionaria, dall'ex gallerista Marco Rossi Lecce e dai critici Francesca Franco e Patrizia Ferri. Questi lavori saranno esposti, dal 16 al 23 ottobre, presso la galleria Agorà di Piombino, dove il pubblico potrà votarli assegnando la Targa Vision Art.
Anche quest’anno, inoltre, il festival piombinese dedica parte della rassegna ai giovani, con il tradizionale appuntamento del Premio FuoriClasse, che farà votare otto cortometraggi agli studenti delle scuole cittadine, e con il corso di introduzione al linguaggio cinematografico, tenuto dal critico cinematografico Franco Vigni presso il Centro giovani Fabrizio Dé André. La novità di quest’anno, infine, è l’introduzione di una serata dedicata alla musica, di cui sarà protagonista anche la danza, con l’esibizione di alcune scuole di danza della cittadina toscana, selezionate da Duccio Barlucchi.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Pupi Avati; [fig. 2] Isa Barzizza; [fig. 3]
Deck – Ponte di Richard O' Sullivan (United Kingdom 2010); [fig. 4] Quest'estate le zanzare saranno più cattive di Silvia De Gennaro (Italy 2010)

Informazioni utili
Visionaria 2010. Informazioni: tel. e fax: (+39)0577.530803, e-mail: vision@visionaria.eu. Sito web: www.visionaria.eu.