ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 21 dicembre 2016

Berenice Abbott e Pablo Picasso: due artisti alla Peggy Guggenheim di Venezia

«Quando ero a Parigi Berenice Abbott mi aveva chiesto di prestarle cinquemila franchi per comprarsi una macchina fotografica. Disse che voleva metter su uno studio di fotografia e per ripagarmi in qualche modo [..] fece delle bellissime foto a me, Sindbad e Pegeen: non avrebbe potuto ripagarmi in maniera migliore». Così Peggy Guggenheim ricorda, nelle sue memoria, il primo incontro con la celebre fotografa americana che iniziò la propria carriera, tra il 1923 e il 1925, nello studio di Man Ray dedicandosi inizialmente ai ritratti, e immortalando personaggi famosi, tra cui Max Ernst e la stessa Peggy.
Non stupisce, dunque, che la Fondazione Solomon R. Guggenheim abbia voluto arricchire la propria raccolta acquisendo, per la sua sede veneziana, sei preziose stampe in bianco e nero di Berenice Abbott (1898 – 1991), che nel 1942 immortalò la pionieristica galleria-museo newyorkese «Art of This Century», progettata dall’architetto di origini austriaco-rumene Frederick Kiesler e composta da alcuni spazi espositivi innovativi che la rendono fin da subito il luogo più stimolante per l’arte contemporanea della Grande Mela.
Qui Peggy espone la propria collezione di arte cubista, astratta e surrealista e organizza mostre temporanee dei maggiori artisti europei e di autori americani allora poco noti al grande pubblico come Robert Motherwell, William Baziotes, Mark Rothko, Richard Pousette-Dart, Clyfford Still e Jackson Pollock.
Le opere, il design e l’allestimento rivoluzionario sono ancora oggi un punto di riferimento nei manuali di museologia e attestano lo spirito avanguardistico di Peggy come gallerista, mecenate e collezionista.
La notorietà di Art of This Century fu in gran parte dovuta anche alle fotografie che Berenice Abbott scatta tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre di quell’anno, poco dopo l’apertura dello spazio. Gli scatti sono diventati negli anni sinonimi della galleria-museo newyorkese.
Le sei stampe acquisite oggi dal museo veneziano sono un importante documento storico di Art of This Century dei suoi principali spazi espositivi: la Galleria surrealista, quella astratta e la cosiddetta Biblioteca delle opere d'arte. La veduta della Galleria surrealista mostra i dipinti non incorniciati montati su bracci mobili appesi alle pareti concave di legno, mentre le sculture sono appoggiate su strutture cosiddette correaliste progettate da Kiesler. Le sei foto appartennero originariamente a Kiesler, una provenienza che ne enfatizza ulteriormente il valore storico.
In questi giorni la collezione Peggy Guggenheim sta facendo parlare di sé anche per il ritorno nei suoi spazi dell’opera «Lo Studio (L’Atelier)» di Pablo Picasso, recentemente sottoposta a restauro grazie ai fondi della banca BSI, Institutional Patron del museo dal 2001.
«Quel bianco incredibile ha finalmente recuperato la sua luminosità» sostiene il conservatore del museo, Luciano Pensabene Buemi, che ha eseguito il restauro sul lavoro, in mostra fino a metà gennaio a Venezia, prima di essere esposto nella mostra newyorkese «Visionaries: Creating a Modern Guggenheim». «Si possono adesso distinguere i due bianchi utilizzati da Picasso per dare profondità differenti agli elementi della composizione. Inoltre la pulitura ha messo in evidenza come l’artista abbia voluto sperimentare una diversa superficie materica dei bianchi creando alcune figure con impasti ricchi di colore e altre con stesure che lasciano intravedere il grigio della preparazione. Gli altri colori presenti nel dipinto, il rosso, il verde, i gialli, il grigio sono ora più vividi e saturi».
Decisamente innovativo, nell’ambito di questo intervento, è stato l'utilizzo sperimentale della nanotecnologia e l’applicazione di nanogel selettivi che hanno permesso di rimuovere lo sporco accumulatosi nel tempo e le vernici non originali. Il lavoro di ricerca e di restauro si è di fatto inserito all’interno del progetto europeo Nanorestart (NANOmaterials for the REStoration of works of ART) finanziato dalla Commissione europea, che ha come obiettivo lo sviluppo di nanomateriali per la pulitura selettiva delle opere moderne e contemporanee. Il progetto è stato presentato, in anteprima, lo scorso 25 novembre alla Tate Britain di Londra durante il simposio «Picasso, Picabia, Ernst. New perspectives».

Informazioni utili 
Collezione Peggy Guggenheim - Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 - Venezia. Orari: 10.00-18.00; chiuso il martedì. Ingresso: intero € 14.00; ridotto convenzioni € 12.00; ridotto senior 65 € 11,00, studenti fino ai 26 anni € 8.00; gratuito 0-10 anni. Informazioni: tel. 041.2405411, fax 041.5206885, e-mail: info@guggenheim-venice.it. Sito web: www.guggenheim-venice.it.

martedì 20 dicembre 2016

«Dal segno al suono»: concerti, masterclass e incontri musicali in scena a Treviso

Sarà il celebre liutista svedese Jakob Lindberg a inaugurare, nella serata di sabato 28 gennaio, la rassegna «Musica antica in casa Cozzi», organizzata a Treviso dalla Fondazione Benetton e da almamusica433, con la direzione artistica del maestro Stefano Trevisi. Il concerto inaugurale, preceduto da una lezione-concerto nella giornata di martedì 24 gennaio, ripercorrerà le pagine di due maestri della musica barocca, Sylvius Leopold Weiss e Johann Sebastian Bach, che hanno reso il liuto lo strumento protagonista di pagine intense e importanti, al limite di vere e proprie opere aperte ante litteram.
Nel mese di marzo protagonista assoluta del programma sarà Emma Kirkby, soprano inglese icona della musica antica, che sul finire dell’inverno, dal 17 al 20 marzo, sarà per la prima volta a Treviso per quattro intense giornate che la vedranno coinvolta in una conferenza, un concerto e una masterclass. Gli appuntamenti prenderanno il via con una conversazione pubblica in cui l’artista racconterà lo straordinario percorso che, dal coro di Oxford, l’ha portata a diventare ambasciatrice di un genere musicale che sta sempre più conquistando generazioni di musicisti e pubblico. In occasione del recital che la vedrà protagonista sabato 18 marzo, Emma Kirkby sarà affiancata dal liutista Jakob Lindberg in un viaggio nel mondo della song rinascimentale inglese nei suoi rapporti con la musica spagnola e l’aria italiana: da Dowland a Caccini, passando attraverso le pagine suggestive di Mudarra e Merula. Mentre nei due giorni successivi i due artisti saranno in residenza a casa Cozzi, docenti del corso di alto perfezionamento, rispettivamente di canto e liuto.
Spazio, quindi, al progetto «Bach eMotion» di Xavier Díaz-Latorre e della coreografa slovena Tanja Skok, in programma sabato 1° aprile. Il liutista catalano torna per il secondo anno consecutivo a Treviso e propone uno spettacolo-concerto in cui, dall’esecuzione delle «Suite per liuto» di Bach, prenderanno vita in scena i gesti barocchi della danza.
La stagione si chiuderà venerdì 28 aprile con il concerto di Friederike Heumann alla viola da gamba. La celebre interprete tedesca racconterà l’evoluzione dello strumento, che, inizialmente apprezzato negli ambienti della nobiltà perché «facile da suonare», diventa una delle voci sonore a cui i grandi maestri Sainte Colomb, Bach e Abel decidono di affidare pagine tra le più significative per la storia della musica.
L’esibizione sarà preceduta da una lezione-concerto a cura di Stefano Trevisi, in programma giovedì 20 aprile. Inoltre, il 29 e il 30 aprile, Friederike Heumann condurrà una masterclass di viola da gamba a casa Cozzi.
Il programma della stagione concertistica si completa con tre conferenze, fra febbraio e giugno 2017, che coinvolgeranno Guido Mambella, che presenterà il suo lavoro «Gioseffo Zarlino e la scienza nella musica del ‘500, dal numero sonoro al corpo sonoro» (IVSLA editore, 2016), Paolo Da Col, con un approfondimento sul tema della pittura musicale e simbolica del linguaggio musicale, e Carlo Boccadoro, con un contributo sul segno e sul suono nella musica antica e contemporanea. È questo l’argomento scelto come filo conduttore della rassegna veneta, intitolata «Mimesis», a partire da un’opera del filologo tedesco Erich Auerbach, prima riflessione in cui viene affrontata la realtà rappresentata nella letteratura medievale e rinascimentale. «Anche la musica, come la scrittura e la pittura, vive – spiegano gli organizzatori- di segni che traducono i suoni. Gli artisti e i musicologi che si avvicenderanno nei diversi momenti del programma ci aiuteranno a capire quanto fondamentale sia la conoscenza del segno per ricostruire il suono della pagina musicale, quanto questo segno silenzioso possa essere spazio e terreno di molteplici interpretazioni».
Come nella tradizione del progetto, un’attenzione particolare verrà dedicata alla formazione attraverso corsi di alto perfezionamento, laboratori per le scuole e un progetto didattico in residenza finalizzato a una produzione concertistica e a un’incisione discografica. Dopo la produzione dello scorso anno su Guillaume Du Fay si è scelto di continuare il lavoro sulla trilogia del compositore franco-fiammingo con un laboratorio sulla Missa «L’homme armé», composta tra il 1459 e il 1460.

Informazioni utili
«Mimesis: dal segno al suono». Spazi Bomben, via Cornarotta, 7 – Treviso | Casa Luisa e Gaetano Cozzi, via Milan, 41 – Zero Branco - Treviso. con Ingresso: abbonamento a quattro concerti - intero € 60,00, ridotto € 45,00 (under 24 e over 65); biglietto - intero € 20,00, ridotto € 15,00 (under 24 e over 65) | prevendita negli spazi Bomben (via Cornarotta, 7 – Treviso), dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00. Informazioni: Fondazione Benetton, tel. 0422.5121. Sito web: www.fbsr.it o www.almamusica433.it. Da gennaio a giugno 2017. 

lunedì 19 dicembre 2016

Busto Arsizio, il Natale degli «Attori in erba» tra poesie e una storia su Rossini e la cucina

Che cosa metterebbe in tavola Gioachino Rossini, il compositore ottocentesco che ha lasciato musiche indimenticabili con quelle de «Il barbiere di Siviglia» e de «La Cenerentola», per il prossimo Natale? Un’inedita amatriciana con i bucatini al gusto di cioccolato amaro, un tacchino ripieno al tartufo nero di Norcia e la torta «Guglielmo Tell», una specialità dello chef Antonin Carême con mele caramellate e glassa di zucchero. Parola degli «Attori in erba», ventotto bambini dai 6 ai 12 anni che stanno frequentando «Il cantiere delle arti», scuola multidisciplinare di teatro che ha da poco aperto i battenti negli spazi del Manzoni di Busto Arsizio e del vicino oratorio «San Filippo Neri» per iniziativa di «Culturando», nuova realtà associativa che ha tra le proprie finalità l’educazione e la formazione dei giovani nell’ambito delle attività connesse al mondo dello spettacolo.
A partire dai racconti contenuti nei libri «Rossini – Ascoltando ‘Il barbiere di Siviglia’, ‘La Cenerentola’ e ‘Guglielmo Tell’» (Sillabe, Livorno 2015) di Isabella Vasilotta, scritto in collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala di Milano, e «A cena con Gioachino Rossini» (Babetta’s World, Usa 2012) di Monica E. Lapenta, illustrato da Stefania Pravato, gli «Attori in erba» hanno redatto, nell’ambito del loro laboratorio di scrittura creativa condotto da Annamaria Sigalotti, una storia di Natale dedicata al compositore pesarese e alla sua passione per i piaceri della buona tavola e dell’arte culinaria.
 La favola, ambientata tra le montagne del Sud Tirolo e tesa a porre l’attenzione sui prodotti enogastronomici tipici dei territori colpiti dal recente terremoto, è stata presentata nel pomeriggio di venerdì 16 dicembre, nel Salone dell’oratorio «San Filippo Neri», durante la festa degli auguri con i genitori e i parenti degli «Attori in erba».
Il reading ha visto, inoltre, i più piccoli recitare -sotto la supervisione degli attori Gerry Franceschini e Davide De Mercato, assistiti per l’occasione da Stefano Montani e Igino Portatadino- alcune poesie natalizie come «La Notte Santa» di Giudo Gozzano, «Il vecchio Natale» di Marino Moretti, «A Gesù Bambino» di Umberto Saba, il canto popolare germanico «Ora dormi» e la canzone popolare «Maria lavava, Giuseppe stendeva».
A chiudere il mini-spettacolo è stata una coreografia ideata da Elisa Vai sulle note del brano «Feliz Navidad», canzone pop-natalizia scritta e cantata da José Feliciano.
Al termine dell’incontro il Babbo Natale di «Culturando», Stefano Montani, ha consegnato a tutti i bambini presenti un libro a scelta tra la raccolta «I racconti della slitta» della Giacomo Morandi editore e «Quando Hitler rubò il coniglietto rosa» di Judith Kerr, edito per i tipi della BurRagazzi.
L’appuntamento ha offerto anche l’occasione per fare un primo bilancio di «Attori in erba», corso di educazione allo spettacolo e alla teatralità per bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado (dai 6 ai 12 anni), le cui lezioni si tengono una volta a settimana, in orario non scolastico, negli spazi del teatro Manzoni e dell’oratorio «San Filippo Neri»: il venerdì pomeriggio, dalle ore 16.45 alle ore 18.45, con ingresso a partire dalle ore 16.30 e uscita entro le ore 19.00.
 Il corso, le cui lezioni riprenderanno nella giornata di venerdì 13 gennaio, si chiuderà nella serata martedì 9 maggio 2017, alle ore 21.00, con un un saggio-spettacolo di fine anno dal titolo (ancora provvisorio) «Figaro qua, Figaro là». Le iscrizioni ad «Attori in erba» rimarranno aperte fino a venerdì 20 gennaio. «Tutti all’opera con…Gioachino Rossini e Lele Luzzati» è il tema scelto per questa prima edizione del laboratorio, ideata con l’intento di avvicinare i più piccoli al mondo del teatro e dell’opera lirica attraverso la figura del «cigno di Pesaro» e alcune delle sue opere più importanti come «Il barbiere di Siviglia», «La cenerentola», «Guglielmo Tell» e «La gazza ladra», rivisitate anche attraverso le illustrazioni di Lele Luzzati e di altri artisti contemporanei. Un'occasione per avvicinare i più piccoli, in maniera ludica e creativa, al magico mondo dell'opera lirica, del teatro, della danza e della scrittura creativa.

Didascalie delle immagini
[Figg. 1, 2 e 3] Un momento della festa degli auguri con gli «Attori in erba» di «Culturando», tenutasi nella giornata di venerdì 16 dicembre 2016 all'oratorio «San Filippo Neri» di Busto Arsizio. Foto di Valentina Eleonora Colombo 

Informazioni utili 
 «Attori in erba» -  scuola multidisciplinare di teatro per bambini dai 6 ai 12 anni. Teatro Manzoni, via Calatafimi, 5 - Busto Arsizio (Varese). Quando: il venerdì, dalle ore 16.30 alle ore 19.00. Quanto: da venerdì 13 gennaio a martedì 9 maggio 2017 | € 200,00 (pagabili anche in cinque rate) + € 30,00 per l'iscrizione. Lezioni di prova: venerdì 13 gennaio 2017 e venerdì 20 gennaio 2017, dalle ore 16.30, nel Salone dell'oratorio «San Filippo Neri» di Busto Arsizio (via don Albertario, 10). Prenotazione obbligatoria all'indirizzo info@associazioneculturando.com.  Informazioni: info@associazioneculturando.com o stampa@cinemateatromanzoni.it.