ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 17 aprile 2018

Milano Design Week, alla Gold Black Style una mostra sul gioiello contemporaneo

Dal cemento alla resina, dai materiali sintetici a quelli naturali, dall’ardesia al sughero: è svariata la gamma di materiali utilizzati dalle quattrodici artisti in mostra a Milano, negli spazi della Gold Black Style, atelier situato nel pulsante Distretto delle 5VIE a pochi passi da Sant’Ambrogio e dal Duomo, in occasione della rassegna «No Matter Matters», un omaggio al gioiello contemporaneo promosso in occasione della Milano Design Week.
Il materiale privilegiato di sperimentazione di Myriam Bottazzi, sostanza duttile nelle mani dell’artista, è la paillette. Traghettate dagli anni ’70, reinventate in chiave contemporanea, e private della loro espressività abbagliante e del connaturato carattere seriale, le paillettes divengono il mezzo per giungere a un più profondo stadio di bellezza dalle ricercate imperfezioni.
Il carattere giocoso e provocatorio di Cedric Chevalley si esprime nelle estetiche dei suoi gioielli come nelle scelte creative: il riuso e il dare nuova vita a un materiale come quello dello skateboard. Un linguaggio a tratti irriverente, pop, e al contempo impegnato, come se il senso del concepire la vita con leggerezza fosse un messaggio assoluto.
I gioielli di Lodovica Fusco sono caratterizzati da un’estetica ruvida e morbida insieme, esprimono, nella porosità del materiale, le intemperie dei territori selvaggi che caratterizzano la sua storia e intimità. Lodovica s’ispira a pietre ed elementi naturali che ricrea attraverso l’uso di stampi e resine naturali. Li lavora poi combinandoli in un design inedito e personale.
Anne Goy ha una formazione mista, si dedica, infatti, anche all’editoria di nicchia e alla creazione di libri d’artista. Possiede una dote innata nell’inventare originali e inediti metodi di rilegatura, caratteristica poi rintracciabile anche in alcuni suoi gioielli, dove il gioco di incastri è ritmico ed armonico. Le geometrie, come le forme e le texture, sono l’aspetto centrale dei suoi gioielli realizzati con materiali sintetici, ardesia, sughero e pelli associati a metalli.
Il non conformismo di Jill Herlands si esprime concretamente nel suo modo di lavorare i metalli, controcorrente. Predilige la manipolazione e la lavorazione di materia cruda e grezza, si ispira alle architetture di New York e ama sperimentare con cemento e calcestruzzo. Dall’unione di preziosità trattate con naturalezza, emerge un’estetica industriale di struggente bellezza.
La collezione di Elina Honkanen è quasi interamente realizzata con oggetti ready-made. Azione provocatoria e solo apparentemente casuale, frutto di sperimentazioni sui colori materiali e le forme, ha lo scopo di stimolare una più ampia riflessione sull’identità dell’oggetto, del gioiello e dell’opera d’arte.
Una futuristica estetica e l’uso di materiali misti, resine e legni, finalizzata alla giustapposizione di forme, colori geometrie, caratterizza i pezzi di Monica Iacovenco. Nella collezione GeoMatrix esprime gli elementi originali costruiti con attenzione, definizione e perfezione formale finale.
Affascinata da materiali come vetro e porcellana, Beru Inou affronta la creazione con una sorta di ingenuità e semplicità. Ama giocare con gli effetti della lavorazione dei due materiali, per contrasto o armonizzazione: la lucentezza e trasparenza del vetro insieme all’opacità e il calore della porcellana, e scoprirne gli effetti imprevisti e dirompenti.
La collezione Ephemeral di Amira Jalet nasce dalla volontà di realizzare un’operazione impossibile, creare un gioiello dal ghiaccio, attraverso l’uso dell’acqua. Nasce quindi da un’azione artistica il cui senso risiede proprio nella non permanenza. Il gioiello creato, ne riproduce quindi l’apparenza attraverso la resina e iniezioni di ossigeno.
Hyun Jiyoon è una giovane artista e designer proveniente dal Sud della Corea. Traboccanti geometrie e illusione ottica sono le sue cifre stilistiche. Una sorta di realismo magico in cui la rappresentazione delle geometrie si somma all’uso di materiali non preziosi. L’uso del sale nei suoi lavori assunse un senso simbolico ed estetico profondo.
Il materiale prediletto da Orsolya Losonczy è la muscovite. La sfaldatura perfetta di questo minerale consente di ottenerne lamine molto sottili, trasparenti e flessibili, possiede una lucentezza vitrea perlacea. Il nome ha origine dalla città di Mosca, dove veniva usato al posto del vetro in elevata quantità. Da sempre affascinata dall’estetica dei minerali, Orsolya li combina con l’uso dell’argento, resine e pittura.
Nell’evoluzione della precedente iconica collezione le «5 nobili verità», Letizia Maggio inserisce e introduce nei suoi pezzi alcuni elementi nuovi volti a sperimentare ed esplorare ulteriormente i territori della sua artistica espressività. Il vinile e l’ecoglass sdrammatizzano e dialogano coerentemente con l’argento e l’ottone, stimolando il pensiero verso territori inediti e soggettivi del gusto.
L’uso della resina epossodica conferisce ai gioielli di Daniella Saraya l’aspetto e la poetica che la rendono unica e riconoscibile internazionalmente. Devota all’esplorazione dei limiti della sperimentazione tecnica, si spinge sempre più in là, ottenendo risultati audaci e contribuendo globalmente all’avanzamento della ricerca per tutto il settore.
Asami Watanabe trasforma un elemento in icona, semplicemente utilizzando la paglia. Il fiore, nella sua semplicità e immediatezza, è cosi trasformato in oggetto iconico e rappresentativo. Lavora la materia traverso la mescolanza di tecniche tradizionali e sperimentali, senza rinunciare a infondere quel senso di vitalità che la caratterizza.

Informazioni utili
No Matter Matters - Milano Design Week 2018. Gold Black Style, Via San Maurilio 4 – Milano. Orari: lunedì – martedì, dalle 12.00 alle 18.00; mercoledì – domenica, dalle 12.00 alle 19.00. Ingresso libero. Informazioni: tel. +39.3479396300 o info@adornment-jewelry.com. Sito internet: www.adornment-jewelry.com. Dal 16 al 22 aprile 2018.  

venerdì 13 aprile 2018

Un omaggio a Dario Fo per l'associazione «Cuffie colorate»

Solidarietà e comicità a braccetto sul palco del teatro Sant’Anna di Busto Arsizio. Sabato 14 aprile, alle ore 21, la compagnia amatoriale «I Divin Attori» propone «Non tutti rubano per nuocere», commedia brillante che Patrizia Cuvello ha tratto da un celebre testo di Dario Fo.
Spunti comici e riflessioni di carattere sociale punteggiano la trama di questa divertente pièce teatrale, che verrà proposta a sostegno delle attività promosse dall’asd «Cuffie colorate» di Busto Arsizio, nata nel 1998 con l’intento di avviare allo sport, principalmente al nuoto e al calcio, i ragazzi disabili.
Affiliata al Cip - Comitato paraolimpico italiano e alla Fisdir - Federazione italiana sport disabili intellettivi e relazionali, l’associazione bustese, che attualmente segue una trentina di ragazzi disabili, festeggia, dunque, quest’anno il trentennale dalla fondazione.
Lo spettacolo «Non tutti rubano per nuocere» è il primo di una serie di appuntamenti in cartellone, che prevede anche una gara multiregionale di nuoto alla piscina Manara per il 29 aprile e una giornata a tema al Museo del tessile in giugno.
Sul palco per questo bell’omaggio a Dario Fo saliranno, sotto la regia di Patrizia Cuvello, gli attori Gabriele Ambrosetti, Roberto Cavigioli, Emma Daniela De Zotti, Alfina Petralia, Igino Portatadino, Laura Surbone e Alessandro Testa.
La storia, ambientata negli anni Sessanta, trae spunto dalla vicenda di un ladro, entrato di soppiatto in una casa signorile per svaligiarla, che si ritrova sotto il costante e impertinente controllo telefonico della moglie, gelosa e un po’ invadente. Improvvisamente il padrone di casa rientra in compagnia dalla sua amante, lanciandosi in un esilarante tentativo di conquista, ignaro di quanto stia accadendo proprio sotto il suo naso. Tutto filerebbe liscio se la presenza del ladro, nascosto in una pendola, non venisse scoperta e se la moglie del padrone di casa, che a sua volta ha una tresca amorosa, non rientrasse proprio nel momento meno opportuno.
In questo poco edificante quadretto di tradimenti, sotterfugi e bugie, la figura meno negativa e meno ipocrita presente sul palco finisce così per essere quella del ladro, l’unico a non tradire la moglie e a svolgere, paradossalmente, «con onestà» il proprio mestiere.
«Non tutti rubano per nuocere» si configura, dunque, come una farsa gialla dal sapore poliziesco, ma vuole anche essere una critica alla borghesia ricca e amorale degli anni del boom economico, ai cui vizi il ladro guarda con occhi sorpresi e divertiti.
Il costo del biglietto è ad offerta libera, con un contributo minimo di euro 10,00. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.cuffiecolorate.it e la pagina Facebook @idivinattori.

Informazioni utili
www.cuffiecolorate.it 

mercoledì 11 aprile 2018

«Il rompiballe», Max Pisu e Claudio Batta in un classico di Veber

Prosegue al cinema teatro Manzoni di Busto Arsiziol’omaggio alle coppie da palcoscenico, uno dei due temi guida, insieme con la riflessione sul mondo femminile, della stagione «Mettiamo in circolo la cultura», che vede alla direzione artistica Maria Ricucci dell’agenzia «InTeatro» di Opera (Milano).
Dopo Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia, Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio, Valentina Lodovini e Ivano Marescotti, la sala di via Calatafimi aprirà le porte, nell’ambito della stagione cittadina «BA Teatro», a due volti noti e apprezzati della comicità italiana: Max Pisu e Claudio Batta.
I due attori e cabarettisti saranno protagonisti nella serata di venerdì 13 aprile, alle ore 21, dello spettacolo «Il rompiballe» di Francis Veber, apprezzato drammaturgo, sceneggiatore, regista e scrittore di Neuilly-sur-Seine, definito dalla critica il «Neil Simon francese», che il pubblico conosce soprattutto per lo script del film «Il vizietto», diretto da Edouard Molinaro e interpretato da Ugo Tognazzi, e per la commedia demenziale «La cena dei cretini», diventata un cult dopo essere approdata sul grande schermo nel 1998.
A firmare la regia della commedia , la cui traduzione in italiano è firmata da Filippo Ottoni, sarà Marco Rampoldi, che torna con questo testo in teatro, dopo il successo di lavori come «Nudi e crudi» e «Neurone innamorato», avventurandosi nel territorio della «farsa moderna», con l’assistenza di Paola Ornati.
Sul palco, con Max Pisu e Claudio Batta, saliranno alcuni fondamentali compagni d’avventura come Claudio Moneta, Stefania Pepe, Roberta Petrozzi e Giorgio Verduci. Le scene sono state ideate dal dal tre volte premio Ubu (e scenografo degli ultimi capolavori di Luca Ronconi) Marco Rossi e da Mattia Bordoni; i costumi sono stati realizzati da Francesca Faini.
La storia ha una tipica comicità alla francese, paradossale e briosa: in due camere d’albergo adiacenti si trovano Ralf Milan (Claudio Batta), un abile e meticoloso killer che esegue omicidi su commissione per conto della malavita, e François Pignon (Max Pisu), un fotografo «rompiballe» con tendenze suicide, un imbranato e instancabile pasticcione. Entrambi aspettano la comparsa sul balcone del palazzo di fronte di un uomo politico, che sta per fare rivelazioni sconvolgenti. Incaricato di uccidere il politico, il cecchino finirà per rimanere incastrato suo malgrado in un balletto frenetico di mogli esasperate, amanti aggressivi, cameriere impiccione e poliziotti maldestri.
Lo spettacolo finisce così per rivelarsi -a detta della produzione, l'associazione culturale CaNoRa- «veloce, agile, divertente e con un (falso) finale thriller», anche e soprattutto grazie al rapporto, complice e affiatato, tra i due protagonisti, che si scambiano continuamente le parti di vittima e carnefice in un gioco di ribaltamenti, che arriva alle dinamiche delle comiche del muto e che dà vita a un crescendo di divertimento.
Ciò che mi piace di questo spettacolo, oltre alla comicità un po’ paradossale tipica del francesi, -spiega il legnanese Max Pisu- è il fatto che sia io che Claudio abbiamo potuto modellare i personaggi a modo nostro, cucirceli addosso come meglio credevamo. Il mio Pignon, quindi, è un tipo tenero e pacioso come me, che si avvale di una comicità che è anche molto fisica. Mi ci rivedo molto, in questo personaggio, ed è anche per questo che continuo a interpretarlo molto volentieri».
All’insegna delle risate sarà anche l’ultimo appuntamento della stagione «Mettiamo in circolo la cultura» fissato per venerdì 4 maggio, alle ore 21, quando a salire sul palcoscenico del cinema teatro Manzoni sarà «Freddy Aggiustatutto» di Lorenzo Riopi e Tobia Rossi, testo vincitore della quinta edizione del concorso «Una commedia in cerca d'autori», con il quale la sala di via Calatafimi prosegue la propria collaborazione con «La Bilancia Produzioni» (società che gestisce i teatri Martinitt di Milano e de’ Servi di Roma) nella ricerca di talentuosi drammaturghi under 40 che diano nuovo vigore a un genere, quale quello del teatro brillante, che fa parte della nostra storia. Lo spettacolo, per la regia di Roberto Marafante, offre una fotografia spietata e cinica del mondo televisivo, emblema della superficialità e della manipolazione, raccontando la storia di Freddy, un ragazzo ipocondriaco e ingenuo, che, sul piccolo schermo, si trasforma in un macho palestrato disponibile ad aiutare casalinghe disperate.
Il costo del biglietto per la commedia «Il rompiballe» è fissato ad € 33,00 per la poltronissima, € 30,00 (intero) o € 27,00 (ridotto) per la poltrona, € 28,00 (intero) o € 25,00 (ridotto) per la galleria. Le riduzioni sono previste per studenti, over 65 e per gruppi (Cral, scuole, biblioteche e associazioni) composti da minimo dieci persone. Il diritto di prevendita è di euro 1,00.
Il botteghino del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio è aperto per la prevendita con i seguenti orari: dal lunedì al sabato, dalle ore 17 alle ore 19. I biglietti sono comodamente acquistabili anche on-line, tramite il circuito Crea Informatica, sui siti www.cinemateatromanzoni.it e www.webtic.it.
Per maggiori informazioni sulla programmazione della sala è possibile contattare il numero 339.7559644 o lo 0331.677961 (negli orari di apertura del botteghino e in orario serale, dalle ore 20.30 alle ore 21.30, tranne il martedì) o scrivere all’indirizzo info@cinemateatromanzoni.it.

Informazioni utili
www.cinemateatromanzoni.it