ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 16 maggio 2019

«Planet or plastic?»: a Bologna una mostra sull’uso consapevole della plastica

È la chiesa che custodisce il famoso «Compianto del Cristo morto», uno dei più vigorosi ed espressivi capolavori della scultura italiana, modellato in terracotta nella seconda metà del Quattrocento da Niccolò dell’Arca. Ma, da qualche settimana, è anche la sede di una mostra che propone una riflessione sull’uso consapevole e responsabile della plastica nell’ambito di una campagna internazionale lanciata dal National Geographic, che vede tra i testimonial italiani Marco Mengoni. Fino al prossimo 22 settembre Santa Maria della Vita, complesso monumentale fondato nella seconda metà del XIII secolo dalla Confraternita dei Battuti o Flagellati e gestito dal 2006 da Genus Bononiae, ospita la rassegna «Planet or plastic?», curata da Marco Cattaneo, direttore di National Geographic Italia, e dalla redazione, con la collaborazione della scrittrice e documentarista Alessandra Viola.
Leggera, resistente, economica: la plastica ci ha cambiato la vita. Dall'elettronica alla sanità fino ai trasporti e al più semplice oggetto di consumo oggi non possiamo più farne a meno, ma quella prodotta dalla sua invenzione a oggi, riciclata solo in minima parte, si sta accumulando nell'ambiente. Da quel giorno del 1954 ne sono stati prodotti 8,3 miliardi di tonnellate, di cui 6,3 sono diventati rifiuti che possono rimanere nell'ambiente anche per 400 anni o più. Perché le materie plastiche non sono biodegradabili. La plastica che finisce in mare mette in pericolo la vita degli animali marini, si accumula in grandi isole galleggianti, e con il tempo si rompe in pezzi sempre più piccoli che vengono ingeriti da pesci, cetacei, uccelli.
L’esposizione accompagna lo spettatore in un coinvolgente percorso articolato in una quarantina di foto e due video-installazioni volte a provocare una riflessione sul materiale che è diventato ormai sinonimo di degrado e distruzione del pianeta. Otto sono i grandi temi trattati dalla rassegna: dalla quantità di plastica prodotta nel mondo all’impatto sull’ambiente e sulla catena alimentare, dal riuso all’educazione individuale e collettiva.
Il percorso della mostra alterna le fotografie dei grandi reporter di National Geographic all'originale lavoro artistico di Mandy Barker, che ha scelto di raccogliere rifiuti di plastica da tutto il mondo per un progetto fotografico di eccezionale valore estetico e al tempo stesso di grande impatto emotivo. All’interno della rassegna è possibile, inoltre, ammirare l’installazione «Iceberg», di Francesca Pasquali, artista nota per rivalutare oggetti d’uso comune, come delle semplici cannucce di plastica per farne delle vere e proprie opere d’arte.
Completa il percorso la proiezione del documentario «Punto di non ritorno» del regista premio Oscar Fisher Stevens e dell'attore Leonardo Di Caprio: un affascinante resoconto sui drammatici mutamenti che si verificano oggi in tutto il mondo a causa dei cambiamenti climatici. ormai sinonimo di degrado e distruzione del pianeta. Otto i grandi temi in mostra, dalla quantità di plastica prodotta nel mondo all’impatto sull’ambiente e sulla catena alimentare, dal riuso all’educazione individuale e collettiva.
La mostra, che è interamente prodotta con materiali riciclabili come cartone alveolare e carta da parati, offrirà anche l'occasione per partecipare a un grande progetto collettivo. Ai visitatori è richiesto di portare a Santa Maria della Vita e lasciare in un grande contenitore le loro bottiglie di plastica, una per ciascuno di loro. Quelle bottiglie troveranno nuova vita in un’installazione architettonica itinerante che sarà l'oggetto del concorso internazionale di idee «Plastic Monument – Architectural Design Competition», che vedrà in giuria architetti del calibro di Kengo Kuma, Carlo Ratti e Italo Rota. Il concorso, bandito da YAC - Young Architects Competitions, vedrà giovani architetti sfidarsi per realizzare un'installazione destinata a farsi ambasciatrice internazionale dei valori di tutela e sensibilità ambientale propri della mostra.
La rassegna bolognese si propone così di dimostrare quanto sia opportuno gestire la plastica in maniera opportuna nel rispetto del nostro pianeta.

Informazioni utili 
Planet or Plastic?. Chiesa Santa Maria della Vita, via Clavature, 8-10 – Bologna. Orari: martedì - domenica, ore 10.00 – 19.00. Ingresso: intero 10,00 euro, ridotto 5,00 euro. Informazioni: tel. 051.19936343 - esposizioni@genusbononiae.it. Sito web: www.genusbononiae.it. Fino al 22 settembre 2019

martedì 14 maggio 2019

«You are Leo», un viaggio tra reale e virtuale nella Milano di Leonardo

È partito ormai da qualche giorno il conto alla rovescia per la presentazione di «You Are Leo», il primo virtual reality guide street tour dedicato a Leonardo da Vinci (1452-1519), in occasione dell’anniversario dei cinquecento anni dalla morte. La preview, prevista per la mattinata del 23 maggio alla Fonderia Napoleonica Eugenia di Milano, permetterà di scoprire tutti i segreti di questa inedita passeggiata nel centro di Milano, che è al contempo un viaggio nel tempo.
Grazie ad avanzate tecnologie immersive, il visitatore potrà ripercorrere i passidel genio vinciano, partendo dalla Fabbrica del Duomo passando, poi, per Palazzo Reale, nella cui Corte Vecchia c’era lo studio dell’artista, per proseguire, quindi, verso la Pinacoteca Ambrosiana, dove è conservato il Codice Atlantico, e la Porta Vercellina, con la vista medioevale del Naviglio di San Gerolamo e della campagna. La visita virtuale, realizzata da Way – We Augment You con Artem, si concluderà al complesso di Santa Maria delle Grazie, dove è conservato uno dei capolavori di Leonardo: l’«Ultima cena».
In seguito a un’importante ricerca scientifica per una corretta ricostruzione filologica, che ha guardato alle fonti letterarie e iconografiche legate alla storia del Rinascimento milanese legata al Ducato di Ludovico il Moro, è stato creato un virtual tour che mostra Milano come poteva essere ammirata dal maestro della «Gioconda».
Ne è nato un viaggio turistico reale attraverso la città e virtuale attraverso il tempo: «Leonardo da Vinci -raccontano a tal proposito gli ideatori del percorso- ci ha donato i suoi occhi per mostrarci la sua Milano, mettendo le persone al centro di un'esperienza totalmente immersiva nella Milano di allora». Per questo motivo nella realizzazione del progetto si è guardato anche all'architettura del Quattrocento ancora visibile nel capoluogo lombardo: l’Ospedale Maggiore, il Castello di Porta Giovia, i resti dell’antico Palazzo Ducale, come pure alle miniature di Cristoforo de Predis.
Verrà compiuto concretamente un percorso a piedi di circa un miglio lombardo (1,8 km) della durata di un’ora e quaranta minuti, durante la quale il visitatore vedrà ricostruirsi e animarsi l’area intorno a sé, così come le opere d’arte connesse alla narrazione, che verranno visualizzate e raccontate in ambienti limbo a 360°.
Ciascun partecipante verrà munito di un avanzatissimo visore VR, all’interno del quale si attiveranno le esperienze virtuali.
Ad accompagnare il viaggio sarà un esperto storico dell’arte, che accoglierà e guiderà il visitatore nel percorso e gestirà l’attivazione delle esperienze VR.
A quel punto la guida reale lascerà il posto a quella virtuale che offrirà gli occhi di Leonardo per immergersi nei suoi luoghi e vedere ciò che lui stesso vedeva. Un viaggio, dunque, tra realtà e virtuale che farà diventare lo spettatore Leonardo, come recita lo stesso titolo del progetto: «You are Leo».

Informazioni utili 
www.youareleo.com. Biglietti: intero € 25,00, ridotto € 20,00 per over 65 e under 18, famiglia adulto € 15,00, famiglia bambino € 15,00, gratuito fino a 6 anni, turisti stranieri € 30,00 (visita in inglese). Prenotazione gruppi e scuole, Ad Artem, tel. 026597728, info@adartem.it.

domenica 12 maggio 2019

Guala Bicchieri, la Magna Charta e il suo lascito a Vercelli

La concessione della Magna Charta Libertatum, strappata al re Giovanni Senzaterra dai baroni del suo Regno il 15 giugno 1215 a Runnymede, è uno dei grandi momenti della storia inglese e non solo.
Questo documento, scritto in latino, è, infatti, la prima carta di natura giuridica che elenca i diritti fondamentali del popolo, o meglio di una parte di esso (alto clero, nobili, baroni e funzionari di Stato), sancendo che nessuno, sovrano compreso, è al di sopra della legge e che chiunque, secondo il principio dell’habeas corpus integrum, ha diritto a un processo equo.
Per queste ragioni la Magna Charta viene ancora oggi ritenuta da molti studiosi il primo documento fondamentale per il riconoscimento universale dei diritti del popolo, nonostante fosse inscritta nel quadro di una giurisprudenza di tipo feudale, nonché il documento che ha decretato la nascita del moderno stato di diritto o per certi versi della forma moderna della democrazia.
Pochi, invece, sanno o si ricordano che dietro a questo testo c’è anche una mano italiana, quella del cardinale Guala Bicchieri (Vercelli, 1150 circa – Roma, 1227), in quegli anni legato pontificio alla corte inglese, che fece da «supervisore» al documento ponendo il proprio sigillo nelle versioni revisionate del 1216 e del 1217.
Questa terza variante del documento, solitamente conservata nel Capitolo della Cattedrale di Hereford, è esposta per la prima volta in Italia all’Arca di San Marco a Vercelli, in occasione delle manifestazioni per gli ottocento anni dalla fondazione dell’Abbazia di Sant’Andrea, la cui prima pietra venne posata il 19 febbraio 1219 proprio dal cardinale Guala Bicchieri.
L’importanza delle missioni affidategli dal pontefice e il ruolo che giocò sullo scacchiere internazionale, non fecero, infatti, mai dimenticare al prelato piemontese, tra l’altro tutore del giovane re Enrico III durante la reggenza di Guglielmo il maresciallo, il legame con la sua terra natale.
Al mecenatismo di Guala Bicchieri, la cui famiglia faceva parte dell’operoso ceto dei cives legato alla Chiesa vercellese, si deve, infatti, anche il sostegno economico per la realizzazione di Sant’Andrea, uno dei primi esempi di costruzione gotica in Italia, che vide la sua inaugurazione nel 1227.
A questa storia guarda la mostra «La Magna Charta - Guala Bicchieri e il suo lascito», prima tappa di un progetto espositivo corale e diffuso che coinvolge più realtà vercellesi, dall’archivio fotografico del Museo Borgogna per arrivare all’Archivio di Stato, senza dimenticare il Museo Francesco Leone e il Museo del Tesoro del Duomo.
L’allestimento scenografico nello spazio dell’ex chiesa di San Marco mette in luce le caratteristiche e l’importanza della Magna Charta e del cardinale Guala Bicchieri, permettendo ai visitatori di conoscere la storia del prelato, e il legame con la città di Vercelli, in un viaggio temporale attraverso il Medioevo e i secoli successivi.
Accanto alla pergamena della Magna Charta, che rappresenta uno dei momenti più importanti della nostra storia, la mostra accoglie opere di eccezionale valore storico-artistico, che raccontano la sensibilità e il gusto di Guala Bicchieri, come il prezioso cofano e gli smalti di Limoges, provenienti dal Palazzo Madama - Museo civico d’arte antica di Torino, o il raffinato coltello eucaristico, usualmente custodito dalle Civiche raccolte di arte applicata – Castello Sforzesco di Milano.
A completare il percorso espositivo, ideato da Daniele De Luca, sono due ritratti del XVII e del XIX secolo raffiguranti il cardinale, concessi in prestito dall’Asl-Ospedale di Sant’Andrea di Vercelli, e un nucleo di documenti inediti: codici, fogli e pergamene della Biblioteca diocesana agnesiana, oltre a documenti della Biblioteca civica di Vercelli, tra cui uno dei due codici detti «dei Biscioni».
Un’occasione, dunque, quella promossa dalla Città di Vercelli, con il polo universitario cittadino e con la collaborazione della Fondazione Torino Musei, per riannodare i fili della propria storia e per conoscere le vicende di un suo illustre concittadino, quel Guala Bicchieri, intelligente giurista e appassionato cultore dell’arte, «la cui missione inglese – scrive Gianna Baucero nel libro «In viaggio con il cardinale»- ha i contorni di un affascinante romanzo medievale nel quale intrigo, ardore militare e lotte religiose si stagliano contro lo sfondo della corte d'Inghilterra».

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Magna Charta, redazione del 2017. Prestito concesso dal Capitolo della Cattedrale di Hereford, Regno Unito. Fronte del documento; [fig. 2] Magna Charta, redazione del 2017. Prestito concesso dal Capitolo della Cattedrale di Hereford, Regno Unito. Retro del documento; [fig. 3] Cofano di Guala Bicchieri. Limoges, 1220-1225 circa. Rame traforato, sbalzato, cesellato, stampato, inciso e dorato, smalto champlevé, paste vitree, legno di noce verniciato, tela di canapa grigia. Torino, Palazzo Madama – Museo civico d’arte antica; [fig. 4] Cofano di Guala Bicchieri. Limoges, 1220-1225 circa. Rame traforato, sbalzato, cesellato, stampato, inciso e dorato, smalto champlevé, paste vitree, legno di noce verniciato, tela di canapa grigia. Torino, Palazzo Madama – Museo civico d’arte antica 

Informazioni utili 
«La Magna Charta: Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento». Arca - ex chiesa di San Marco, piazza San Marco 1 – Vercelli. Orari: martedì-domenica, ore 10.00-19.00. Ingresso: intero € 5,00; gratuito per giovani fino ai 24 anni, over 65, studenti universitari, Abbonamento Musei Piemonte, Abbonamento Musei Lombardia, Tesserati FAI, Soci Touring Club. Informazioni, prenotazioni e visite guidate gruppi: ATL Valsesia Vercelli, cell. 335.709.6337 o info@santandreavercelli.com. Sito internet: http://santandreavercelli.com. Fino al 9 giugno 2019