ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 3 dicembre 2020

Un dicembre d’arte fuori dai musei: Venezia si illumina con le luci d’artista di Fabrizio Plessi, a Roma i separè anti-Covid incontrano la fotografia

L’arte è più forte del Coronavirus. In questo secondo lockdown delle mostre e dei musei, la cultura non arriva solo a domicilio grazie al Web e agli strumenti social, ma invade anche le vie delle grandi città. Giochi di luce firmati da grandi interpreti dell’arte internazionale animeranno, per esempio, i centri storici di Torino e Venezia in occasione dell’imminente Natale.
La città sabauda ha, infatti, da poco riacceso le sue tradizionali «Luci d’artista»: ventisei installazioni, quattordici nel centro città e dodici nelle circoscrizioni, che portano la firma di autori del calibro di Daniel Buren, Joseph Kosuth, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Alfredo Jaar, Mario Merz e molti altri ancora. 
Venezia risponde a questo evento tradizionale, che si rinnova per il ventitreesimo anno consecutivo, con due progetti nuovi di zecca, entrambi incentrati sulla luce, simbolo di rinascita e di speranza.
Dal 5 al 31 dicembre, il ponte di Rialto, punto nevralgico di commerci e di scambi che unisce le due sponde del Canal Grande, si illuminerà grazie a un gioco di proiezioni e dissolvenze, teso a raccontare alcune pagine significative della storia della città, attraverso opere e progetti di artisti e architetti quali Carpaccio, Jacopo de’ Barbari, Antonio Ponte, Vincenzo Scamozzi e il Canaletto.
La struttura in pietra d’Istria del ponte diventerà così un vero e proprio schermo cinematografico dove più volte nell’arco della serata, dall’imbrunire a tarda notte, scorrerà una selezione di immagini selezionate dallo Studio Etra Comunicazione di Alessandro Toso Fei, che in questo modo ha voluto introdurre i festeggiamenti per i milleseicento anni dalla fondazione di Venezia.
In piazza San Marco sarà, invece, possibile vedere un albero di luce dorata firmato da Fabrizio Plessi, artista di fama internazionale che nello stesso luogo, sulle grandi finestre dell’Ala napoleonica del Museo Correr, quelle rivolte verso la Basilica di San Marco, ha proposto nei mesi passati l’opera «L’età dell’oro».
L’installazione site specific, visibile dal 4 dicembre al 6 gennaio, si configura come un faro luminoso, composto da oltre ottanta moduli di un metro per cinquanta centimetri, che, prendendo la forma di un albero della vita, uniscono simbolicamente terra, acqua e cielo, interpretando il senso più profondo del Natale.
Ma in questo fine anno tanto diverso dal solito, l’arte entra anche nei locali pubblici. L’emergenza sanitaria per il Covid-19 ha portato Agathe Jaubourg e Massimo Innocenti a ideare una mostra molto particolare per il loro locale: il Necci dal 1924 di Roma, in via Fanfulla da Lodi, 68, strada cara a Pier Paolo Pasolini
Il 7 dicembre inaugurerà la rassegna «Andava tutto bene», realizzata in collaborazione con l’Archivio Dufoto. Si tratta di una selezione di sedici fotografie inedite degli anni Sessanta, che ritraggono attori, cantanti e intellettuali come Federico Fellini, Silvana Mangano, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Catherine Spaak, Giorgio Gaber e Sergio Endrigo
Questi scatti sono stati collocati sopra le barriere anti-contagio e lì vi rimarranno -raccontano dal bar-ristorante capitolino, nel cuore del quartiere Pigneto- «fino a che il Covid ci separerà».
Le immagini scelte sono state realizzate in caffè e ristoranti, luoghi di straordinaria vivacità, veri fulcri di una stagione, quella della «Dolce vita», che segnò un’autentica rinascita sociale e culturale.
Questa esposizione non vuole, dunque, essere solo un modo alternativo di pensare le barriere anti contagio, ma anche un’occasione per riflettere sul valore della socialità e sui suoi luoghi, un invito a ricordare (per un futuro prossimo) l’importanza primaria dell’incontro dei corpi e dello scambio di idee.
Le fotografie sono state stampate volutamente in grande formato, su supporti autoportanti di centoquaranta per settanta centimetri, per dare il più possibile l’impressione di condividere il tavolo con icone della cultura, facendo colazione o pranzo con commensali speciali.
«A questi pannelli - raccontano ancora Agathe Jaubourg e Massimo Innocenti - è destinata una funzione importante, di compagnia, di estetica e di diffusione di una bellezza che dura e durerà per sempre. E in un momento buio come quello che stiamo attraversando, un concetto come la bellezza, porta in sé un potere salvifico inestimabile». Questa mostra racconta, dunque, che il bello salva e che c'è ancora vita e arte oltre gli schermi del computer. Fuori. Tra le vie della città. 

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mercoledì 2 dicembre 2020

Un’edizione on-line per la sedicesima Giornata del contemporaneo

Parola d’ordine: community. In un’epoca caratterizzata dal distanziamento sociale e dove l’arte si vede attraverso lo schermo di un computer, la Giornata del contemporaneo indica la rotta per le politiche museali del futuro: fare rete, fare comunità anche nella dimensione digitale. In realtà Amaci, l’associazione che da sedici anni propone l’iniziativa, quest’anno in agenda nella giornata di sabato 5 dicembre, ha sempre messo insieme progetti e realtà diverse -musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista- per raccontare la vitalità dell’arte contemporanea nel nostro Paese.
Quest’anno la pandemia da Coronavirus ha, però, costretto gli organizzatori a rivedere la formula della giornata, che sfrutterà, per forza di cose, le potenzialità del Web e dei canali social.
Per l’occasione si è voluto affidare l’identità stessa della manifestazione a un mosaico digitale composto dalle opere di venti artisti, proposti da altrettanti musei della rete Amaci, presieduta da Lorenzo Giusti. Si tratta di Paola Angelini (Ca’ Pesaro), Meris Angioletti (Gamec), Barbara and Ale (Pac), Cristian Chironi (Museion), Patrizio Di Massimo (Castello di Rivoli), Andrea Facco (Gam Verona), Giovanni Gaggia (Musma), Barbara Gamper (Kunst Merano), Silvia Giambrone (Museo del Novecento), Andrea Mastrovito (Palazzo Fabroni), Marzia Migliora (Maga), Nunzio (Icg), Nicola Pecoraro (Macro), Luca Pozzi (Fmav), Alessandro Sambini (Mart), Marinella Senatore (Centro Pecci), Francesco Simeti (Man), Justin Randolph Thompson (Madre) ed Emilio Vavarella (Maxxi). 
A questi diciannove autori si unisce, infine, la Comunità artistica Nuovo Forno del Pane, uno dei progetti più belli di questa difficile stagione, ideato dal Mambo di Bologna, che da questa estate ha aperto i suoi spazi ai giovani creativi del territorio trasformandosi in un centro di produzione e di residenza.
Più di cinquecento le realtà che hanno finora aderito a questa ricca edizione della Giornata del contemporaneo, che offrirà un profluvio di mostre, performance, video, ma anche tavole rotonde, lezioni, dibattiti e incontri con gli artisti: un insieme di eventi da assaporare davanti allo schermo di un computer, nella sicurezza della propria casa, come vogliono le nuove regole della vita sociale.
Anche se è vero che Amaci spera ancora in un’edizione ibrida, a doppio binario, con eventi off-line e l’apertura anche fisica ai visitatori per alcune realtà presenti sul territorio nazionale. Molto dipenderà dal Dpcm in uscita e dalla vivacità delle gallerie private che, in base all’attuale Decreto, possono rimanere aperte nelle zone gialle e arancioni.
La giornata del 5 dicembre vedrà anche la partecipazione della Direzione generale creatività contemporanea del Mibact con il suo progetto «I Luoghi del contemporaneo», una piattaforma che attraverso pillole video, visibili su YouTube, mapperà spazi, mostre e iniziative che raccontano lo scenario artistico attuale, dal Broletto di Pavia alla Fondazione Ebris di Salerno, dal Gran Cretto di Gibellina a Villa Panza di Varese, solo per fare qualche nome.
Anche per questa edizione è confermato, poi, il coinvolgimento del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con la sua rete di ambasciate, consolati e Istituti italiani di cultura.
La promozione della nostra arte all’estero proseguirà on-line fino all’11 dicembre con vari eventi, tra cui sette webinar, che vedranno confrontarsi direttori italiani e stranieri, artisti e rappresentanti degli Istituti di cultura.
Da Adis Abeba, con l’opera site-specific di Eugenio Tibaldi, a Stoccolma, dove, sul tetto dello splendido edificio progettato dal grande Gio Ponti per l'Istituto di cultura italiana, sarà montata una installazione di Monica Bonvicini, sono tanti i centri stranieri che hanno dato la propria adesione alla Giornata del contemporaneo 2020: Lisbona, Abu Dhabi, Copenaghen, Hanoi, Tel Aviv, Tirana, Helsinki e altri ancora, ma l’elenco è destinato inevitabilmente ad allungarsi.
Dal 5 all'11 dicembre è, inoltre, prevista la diffusione di speciali contenuti sulla collezione Farnesina, con visite guidate virtuali, Instagram stories sulle opere e la presentazione dell’e-book con il nuovo catalogo.
Un cartellone, dunque, ricco quello della nuova edizione della manifestazione di Amaci, i cui eventi saranno veicolati sulla pagina Web www.giornatadelcontemporaneo.org. Un cartellone che mostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la capacità del mondo dell’arte di reagire alla pandemia, la voglia della cultura di esserci e di raccontare il nostro presente e come potrebbe essere il nostro futuro.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Immagine promozionale della Giornata del contemporaneo 2020; [fig. 2] Nuovo Forno del Pane, Mambo di Bologna. Foto di Federico Landi; [fig. 3] Pac di Milano. Foto di Giudo Cataldi; [fig. 4] Marinella Senatore, Soundtrack. Prato, Centro Pecci. Foto di Margherita Villani; [fig. 5] Mart di Rovereto. Foto di Jacopo Salvi; [fig. 6] Museion. Foto di Othmar Seehauser

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martedì 1 dicembre 2020

«Sulla fotografia e oltre», Silvana editoriale ripubblica il libro di Enrico Gusella

È un mosaico di saggi su autori, tendenze, mostre, collezioni ed eventi, teso a raccontare l’immagine fotografica transitata in Italia dall’Ottocento ai giorni nostri, il libro che Enrico Gusella ha appena pubblicato per i tipi di Silvana editoriale«Sulla fotografia e oltre» (532 pagine, 35 immagini a colori, 100 in bianco e nero, 20 euro).
Il volume, edito in collaborazione con la Fondazione Alberto Peruzzo, è la nuova edizione aggiornata di un testo stampato sei anni fa, nel 2014, da Allemandi editore, che esplora la vita e l’opera di alcuni artisti che più di altri hanno contribuito a rendere interessante e compiuta l’arte fotografica nel nostro tempo.
Da Nadar a Roni Horn, da Robert Doisneau a Franco Fontana, da Man Ray a David LaChapelle, sotto gli occhi del lettore scorrono storie di uomini e donne, di bambini vittime di guerre, di realtà poco rappresentate, ma anche della pandemia che nel 2020 ha colpito il mondo.
Critico e storico delle arti, ma anche organizzatore culturale e curatore con all’attivo più di duecentocinquanta mostre, tra cui «Vittorio Storaro. Un percorso di luce», «Mimmo Jodice. Tempo interiore», «Gianni Berengo Gardin. Copyright» e «Wim Wenders. Il mondo delle immagini», Enrico Gusella conduce il lettore tra i vari generi che costituiscono l’arcipelago fotografico -dal paesaggio all’architettura, dai ritratti all’astrazione-, in un percorso narrativo che indaga fatti artistici e fotografici, rapporti fra testo e immagine, relazioni fra cultura figurativa e società.
Nasce così una speciale e acuta storia della fotografia che accende i riflettori su quegli interpreti del reale che hanno scelto di mettere in campo visioni proprie e singolari pur servendosi di un medium mimetico e appartenente all'epoca della riproducibilità tecnica come la fotografia.
Tra i nuovi capitoli che aggiornano e caratterizzano questa nuova edizione ve ne sono alcuni dedicati ai giovani protagonisti come Marco Maria Zanin, il cui progetto fotografico «Segni per Sant'Agnese» è dedicato al restauro della chiesa di Sant'Agnese a Padova, realizzata per la curatela della Fondazione Alberto Peruzzo.
L'ampia analisi dell'autore si apre con un'intervista a Mimmo Jodice e al suo modo speciale di percepire la sua città natale, Napoli. Prosegue con una prima grande sezione denominata «Paesaggi», con testi dedicati a grandi fotografi italiani come Gabriele Basilico, Elio Ciol, Giovanni Chiaramonte, Vittorio Storaro.
Non mancano lungo il percorso riflessioni sulla fotografia di paesaggio che toccano alcuni luoghi famosi attraverso i loro maggiori interpreti. È così per la Parigi di Robert Doisneau, la Yosemite Valley di Ansel Adams, i paesaggi alpini della Svizzera di Albert Steiner, le strade del jazz di Pino Ninfa o «Roma-Pompei» di Gianni Berengo Gardin e Aurelio Amendola.
Il percorso prosegue con un capitolo dedicato al «Reportage». Qui, tra gli altri, ci sono i luoghi e le storie di Gianni Berengo Gardin, Enrico Bossan e Davide Ferrario. Il libro sviluppa anche il tema dei «Corpi», attraverso i saggi dedicati a Helmut Newton, Nan Goldin, Cindy Sherman, Stanley Kubrick, Spencer Tunick e David LaChapelle. Non manca una sezione dedicata alle «Astrazioni», che approfondisce la poetica di grandi artisti quali Man Ray, Franco Vaccari, Mario Schifano, Leo Matiz, oltre che di Thomas Ruff, Roni Horn e Douglas Gordon
Il volume presenta anche una sezione dedicata al collezionismo letto attraverso importanti esempi quali la Fondazione Venezia con il famoso Archivio Italo Zannier, la collezione di Mario Trevisan e quella di Fabio Castelli, ma anche nelle foto di Mauro Fiorese dedicate alle gallerie e alle collezioni museali italiane.
Il libro offre, dunque, una panoramica esaustiva sulla fotografia e si configura come un vero e proprio viaggio narrativo, raccontato con passione e lirismo attraverso generi e artisti. Il libro è, dunque, - per usare le parole di Michele Smargiassi- «una fotografia della fotografia, in un album di istantanee professionali».

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Copertina del libro «Sulla fotografia e oltre»; [fig. 2] Mimmo Jodice, «Apollo da Baia», 1993 ©Mimmo Jodice; [fig. 3] Elio Ciol, «Sogni di prosperità - Morsano al Tagliamento», 1985 © Elio Ciol; [fig. 4] Luca Campigotto, «Danieli acqua alta», Venezia, 1992 © Luca Campigotto

Informazioni utili
Enrico Gusella, «Sulla fotografia e oltre», Silvana editoriale, Cinisello Balsamo 2020. Dati: 12 x 19,5 cm, 532 pagine 135 illustrazioni, edizione italiana in brossura. EAN 9788836646951. Prezzo: euro 20,00. Informazioni: www.fondazionealbertoperuzzo.it