È un percorso alla scoperta di come l’arte contemporanea si accosti al tema del sacro quello proposto dal progetto «Autunno contemporaneo», articolato in tre mostre che fino alla fine di dicembre animeranno la Sala Santa Rita di Roma, suggestivo spazio polifunzionale costruito all’interno dell’architettura barocca dell’omonima chiesa, ormai sconsacrata, progettata dall’architetto Carlo Fontana nei pressi della scalinata dell'Aracoeli.
Dopo le installazioni site specific «Antropocene» di Mauro Pipani e prima della rassegna dedicata a Fabrizio Cicero, la quinta edizione di «Autunno contemporaneo» si accosta all’arte di Alessio Deli, protagonista fino al 26 novembre della mostra «La bellezza e la ruggine», della quale rimarrà documentazione in un catalogo corredato da un testo critico di Lorenzo Canova e da una poesia di Marco Lodoli.
L’artista romano, classe 1981, ha riflettuto sul concetto di sacro e sacralità intesa come memoria originaria, ma anche come fondamentale istanza antropologica, ideando un incontro misterioso tra epoche e stili differenti, in un’installazione che lavora sul ricordo e sulla nostalgia attraverso un ciclo di sculture recenti che fondono sacralità, classicità e avanguardia.
Alessio Deli interviene così nei suggestivi spazi della ex chiesa di Santa Rita facendone dialogare l’impianto barocco con le presenze plastiche e angeliche di opere che evocano antiche liturgie, memorie rinascimentali ed elementi di forte contemporaneità, nel mistero di un misticismo legato allo splendore delle figure femminili.
L’artista coniuga con maestria la grazia misteriosa e celestiale delle donne rinascimentali scolpite da Francesco Laurana, Verrocchio o Jacopo della Quercia alla ricerca su materiali nuovi o di recupero tipica dell’Arte povera e oltre, che ha avuto il suo apice nell’opera di Alberto Burri , Ettore Colla, Mimmo Rotella e Jannis Kounellis.
La capacità del giovane artista, infatti, non è solo quella di lavorare con il ready-made in senso installativo, ma anche di creare un’armonia tra il polimaterismo e la sua capacità di modellare e comporre le anatomie e i volti, con una qualità formale da scultore antico che nella sua leggerezza si redime da ogni possibile accademismo evidenziando invece una finissima intensità di immaginazione e realizzazione iconica.
Le opere di Deli si trasformano così in una vera e propria sublimazione sacrale della materia brutale del mondo, degli scarti della civiltà postindustriale e delle cose neglette, consumate dal tempo e dall’uso, abbandonate ai margini delle nostre città, in un’azione di redenzione degli oggetti scartati, che vengono riscattati dalla loro condizione di inutilità, per trasformarsi negli abiti sontuosi di figure metaforiche che portano con sé allusioni enigmatiche. Così, così come un fiore nato in luoghi contaminati e in rovina, la grazia spirituale delle donne di Deli sboccia dal metallo arrugginito e dalla materia corrosa, metafora di una bellezza che trova sempre la sua via di rinascita.
Informazioni utili
«La bellezza e la ruggine» - Mostra di Alessio Deli. Sala Santa Rita, via Montanara (adiacenze piazza Campitelli) - Roma. Orari: martedì-sabato, ore 15.00-19.00; chiuso il lunedì e la domenica. Ingresso libero. Informazioni: 060608. Sito internet: www.comune.roma.it/cultura. Fino al 26 novembre 2016.
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