Reggio Calabria ospita, nelle sale di Palazzo Foti, una mostra a cura di Nella Mari e Giuseppe Mantella, già esposta nelle scorse settimane a Crotone, che analizza quattro opere realizzate dal «Cavaliere calabrese» tra la fine degli anni Cinquanta del Seicento e il 1687, tutte raffiguranti San Sebastiano.
I lavori in mostra, visibili fino al prossimo 10 dicembre, provengono dalla Galleria nazionale di Cosenza, dall’Immacolata Concezione di Maria a La Valletta di Malta, dalla chiesa di San Domenico e dal museo civico di Taverna.
La figura di San Sebastiano, colta nel momento del suo martirio, è stata trattata da numerosi artisti tra il Quattrocento e il Seicento, come Albrecht Durer, Paolo Veronese, Benozzo Gozzoli, Antonello da Messina, Andrea Mantegna e il Perugino. Mattia Preti nacque nel 1613 a Taverna, paese della Calabria Ulteriore, il cui patrono è proprio il martire cristiano. Non poteva, dunque, non nascere un forte legame iconografico tra l’artista e il santo. Un legame fatto di storia, tradizione e devozione, che porterà il pittore a confrontarsi più volte con la figura di San Sebastiano, prima a Napoli e successivamente a Malta, dove visse e lavorò fino al 1699, anno della morte.
Mattia Preti si colloca nell’aura stilistica dei grandi maestri che dipingevano i santi nella crudezza del loro martirio, mostrando la tensione e la nudità delle carni, come si può, per esempio, notare nei lavori realizzati da Paul Rubens nel 1614 o da Guido Reni nel 1615.
Paragonando le diverse interpretazioni dello stesso soggetto, realizzate in oltre trent’anni di carriera, è, inoltre, possibile cogliere concretamente l’evolversi del percorso artistico del pittore, che dal cupo realismo legato al linguaggio caravaggesco passa all’intensità drammatica delle opere più tarde.
Alla figura di Mattia Preti guarda anche la mostra in agenda a Cosenza, nelle sale di Palazzo Arnone, fino al prossimo 12 dicembre. L’esposizione, a cura di Fabio De Chirico, propone, infatti, un incontro di grande suggestione tra l’opera del pittore seicentesco e quella di Giovanni Gasparro, giovane artista pugliese, tra i nomi di punta dell’arte sacra contemporanea, al quale nel 2009 è stato commissionato l’intero ciclo pittorico per la decorazione della Basilica di San Giuseppe Artigiano all’Aquila e che recentemente ha esposto a Udine e Tolmezzo nella mostra «Dipingere il mistero. L'arte della fede oggi».
Il progetto espositivo prende spunto da alcune opere di Mattia Preti conservate alla Galleria nazionale di Cosenza capaci di suscitare grande pathos e forte coinvolgimento. Giovanni Gasparro si è confrontato con questo immaginario figurativo e ha dato vita a una sorta di dialogo trans-epocale con l’arte del grande maestro pervenendo aduna personale e originale rilettura.
«La mostra, oltre al ciclo di opere che traggono diretta ispirazione dai capolavori di Mattia Preti, -spiegano gli organizzatori- propone ulteriori lavori dell’artista pugliese che tendono a dare forza e vigore all’incontro fra realtà artistiche e culturali lontane e differenti in uno stimolante rapporto dialettico reso possibile dalla fruizione ravvicinata delle opere e dal percorso espositivo di grande fascino che si respira nelle sale della Galleria nazionale di Cosenza».
Tra le opere in mostra si segnala il «Torculus Christi. Torchio mistico con San Gabriele dell'Addolorata e Santa Gemma Galgani» che rimanda al «Crocifisso fra i santi Bruno e Francesco d’Assisi »di Mattia Preti. Non meno interessanti sono uno specchio dipinto raffigurante «La Veronica» e «Nell’ora della prova», lavoro ispirato ai due dipinti raffiguranti «Ercole libera Teseo» e «Ercole libera Prometeo» del corpus pretiano conservato nel museo cosentino.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Giovanni Gasparro, «Torculus Christi. Torchio mistico con san Gabriele dell'Addolorata e santa Gemma Galgani», 2013. Olio su tela, 270 x 180; [fig. 2] Giovanni Gasparro, «San Marco Evangelista», 2013. Olio su tela, 140 x 102; [fig. 3] Giovanni Gasparro, «Santa Maria Egiziaca», 2010. Olio su tela, 90 x 70. Bari, collezione privata
Informazioni utili
«Mattia Preti dipinge San Sebastiano». Palazzo Foti,Via S. Francesco di Sales, 3 - Reggio Calabria. Orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 17.00. Ingresso gratuito. Informazioni: tel. 0965.364111. Fino al 10 dicembre 2015.
«Giovanni Gasparro versus Mattia Preti». Galleria nazionale di Cosenza – Palazzo Arnone - Cosenza. Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Ingresso gratuito. Informazioni: tel. 0984.795639. Fino al 12 dicembre 2015.