ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 14 gennaio 2008

Concorsi, dolci artistici per «Love difference» e Pistoletto

Perché le differenze culturali sono un valore? Perché attraverso l'arte si può contribuire a una trasformazione responsabile della società? E perché non parlare di interculturalità e politica mediterranea seduti intorno a un tavolo? Sono questi alcuni dei quesiti che ci pone la recente ricerca artistica di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933), esponente di spicco dell’Arte povera e anima del progetto Love difference - Movimento artistico per una politica intermediterranea, nato nel 2002 all'interno di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto di Biella, edificio di archeologia industriale sulle sponde del torrente Cervo, oggi considerato tra i più interessanti laboratori internazionali in cui creatività e arte interagiscono con i vari ambiti del contesto sociale.
Tra questi ambiti, va ricordata anche l'enogastronomia. Nel 2005, in occasione della 51° Biennale d'arte di Venezia e del World Summit on the Information Society di Tunisi, Michelangelo Pistoletto e il suo staff idearono, infatti, un gelato al gusto di halva (pasta di sesamo molto diffusa nei Paesi arabi del Mediterraneo e nell'area balcanica), la cui ricetta viene condivisa secondo la logica del free knowledge, cioè della libera diffusione della conoscenza.
Da questa esperienza e dall'opinione diffusa che il cibo sia un ottimo passaporto per avvicinare e mettere in relazione più culture, è nata l’idea di lanciare un open call, rivolto ad artisti e chef, con l’obiettivo di «raccogliere –spiegano dalla Fondazione Pistoletto- ricette e contributi creativi per la realizzazione di nuovi dolci al fine di costituire una rete di Pasticcerie Love Difference, luoghi di incontro e di degustazione delle differenze», che avrà sede lungo tutto il bacino del Mediterraneo.
Il concorso, le cui domande di partecipazione dovranno pervenire entro le 18.30 (fuso italiano) di giovedì 17 gennaio, viene promosso in collaborazione con il Camec-Centro arte moderna e contemporanea di La Spezia, dove, da venerdì 22 a domenica 24 febbraio, andrà in scena Gelato e dolci Love Difference come passaporto culturale, vetrina per i dieci progetti più interessanti che giungeranno a Biella e che verranno selezionati da una giuria composta da Bruno Corà, Michelangelo Pistoletto e personalità del mondo della cultura e della gastronomia.
Chi fosse interessato a prendere parte all'open call deve inviare a Cittadellarte (all’indirizzo tastedifference@lovedifference.org o al recapito Love Difference c/o Fondazione Pistoletto, via Serralunga, 27 - 13900 Biella) la domanda di partecipazione, corredata dal concept del progetto (motivazione ed elementi che rendono il dolce portatore di un messaggio di dialogo interculturale), dalla ricetta (ingredienti, dosi, tempi e modalità di realizzazione) e dal curriculum vitae degli autori (uno o più).
Le proposte possono essere redatte in lingua italiana, inglese, francese, tedesca e spagnola. Love Difference mette a disposizione dei vincitori una quota per il viaggio a La Spezia (variabile in base alla provenienza degli autori) e per il soggiorno pari a 250 euro a persona.
Il bando e la documentazione allegata sono scaricabili al sito: www.lovedifference.org.

Informazioni utili
Open Call Pasticcerie Love Difference
. Ente banditore: Love Difference e Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, in collaborazione con il Camec di La Spezia.. Quota di partecipazione: nessuna. Informazioni: Love Difference, presso Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, via Serralunga, 27 - 13900 Biella, tel. 015.0991456 o
tastedifference@lovedifference.org. Sito web: www.lovedifference.org. Data di consegna: 17 gennaio 2008.

venerdì 11 gennaio 2008

Concorsi, un logo per il museo Flaminio Bertoni

Designer, artista, architetto, progettista, scultore e pittore: ecco i mille volti del varesino Flaminio Bertoni (1903-1964), artista noto al grande pubblico quale stylist della Citroën e disegnatore di autovetture mitiche come la Traction Avant, la 2 Cv, la Ds e la Ami 6. Alcuni di questi capolavori automobilistici compongono il percorso del museo Flaminio Bertoni, spazio espositivo voluto dalla Provincia di Varese e aperto nel maggio 2007, che allinea anche disegni, sculture, quadri, progetti d’architettura e brevetti: una ricca collezione di opere provenienti dall’atelier francese dell’artista, giunta a Varese nel 1992 e ancora poco conosciuta.
Si ravvisa in questi lavori una forte passione per la figura umana e per la natura, con un’attenzione al reale, che avvicinano l’artista al recupero del classico, rimanendo estraneo alle nuove tendenze e avanguardie che animavano in quel primo scorcio di Novecento la scena parigina. Ritroviamo, nello specifico, esposti splendidi nudi femminili, studi sulla forma del corpo umano, incisivi ritratti dedicati alla vita familiare o alla rappresentazione più ufficiale di personaggi famosi e amici, rappresentazioni di atleti e schizzi sul mondo animale.
Manca ancora qualcosa per un omaggio a tutto tondo al «papà della Due cavalli» o, per dirla alla francese, della «Déesse»? Sì, un logo «che riesca a esprimere graficamente e in forma semplice le finalità della collezione ovvero la valorizzazione dell’opera artistica e di design automobilistico di Flaminio Bertoni». Ecco perchè il museo varesino, grazie alla sponsorizzazione di Citroën Italia e alla collaborazione dell’amministrazione provinciale e del liceo artistico Frattini, ha lanciato un concorso di idee rivolto agli studenti di licei artistici, scuole d’arte, corsi professionali di grafica e design della Regione Lombardia.
I progetti, che dovranno pervenire entro il 31 marzo, saranno esaminati da una giuria composta da: Leonardo Bertoni, figlio dell’artista; Erika La Rosa, responsabile scientifico del museo Flaminio Bertoni; Claudia Colombo, assessore al Marketing territoriale della Provincia di Varese; Paolo Baretti, dirigente scolastico del liceo artistico Frattini di Varese; Claudio Benzoni, grafico e Walter Brugnotti di Citroën Italia.
Il vincitore, la cui proclamazione si avrà entro il 30 aprile 2008, si porterà a casa un premio di 500,00 euro, al secondo e al terzo classificato andranno rispettivamente 300,00 e 200,00.
Il bando e la documentazione allegata sono scaricabili dal sito: www.flaminiobertoni.it.

Didascalie delle figure
(fig. 1) Flaminio Bertoni, Studio per la 2 CV, 1960; (fig. 2) Flaminio Bretoni, Traction Avant, 1934; (fig.3) Veduta di insieme del museo Flaminio Bretoni di Varese. Foto: Metamusa arte ed eventi culturali, Gallarate (Va).

Informazioni utili
Concorso di idee per il logo del museo Flaminio Bertoni. Ente banditore: museo Flaminio Bertoni, in collaborazione con la Provincia di Varese e il liceo artistico Frattini. Quota di partecipazione: nessuna. Informazioni: Museo Flaminio Bertoni, via Valverde 2 - Varese. tel. 0332.252515 o museo@museoflaminiobertoni.it. Sito web:
www.flaminiobertoni.it. Data di consegna: 31 marzo 2008.

giovedì 10 gennaio 2008

«99 icone», design benefico a Bergamo

Dalle ballerine Porselli alla nuova Fiat 500, passando per la Moka Bialetti, le zeppe di Ferragamo, la vespa Piaggio, la bicicletta Bianchi, l’abito rosso fuoco di Valentino. E, ancora, i peluche di Trudi, i ciondoli Dodo di Pomellato, lo zainetto Prada, il bollitore Alessi e il cappello Borsalino. Sono oggetti cult del made in Italy - disegnati tra il 1778 e il 2007 da grandi firme della moda, della casa e del tempo libero - quelli che vanno in scena nella mostra itinerante 99 icone. Da segno a sogno, a cura di Enrico Baleri e Luigi Baroli, in programma a Bergamo, nelle sale della Gamec e dell’Accademia Carrara.
Obiettivo primario dell’esposizione, che farà poi tappa a Milano e a Torino, è la raccolta di fondi che andranno a finanziare Cesvi (organizzazione umanitaria indipendente fondata nel 1985 e oggi attiva in oltre trenta Paesi nel mondo) e il suo progetto a sostegno della Casa del sorriso di Rio de Janeiro, favela per bambini e ragazzi con attività di formazione, socializzazione, assistenza legale e recupero sociale attraverso le arti plastiche e figurative.
Capi di abbigliamento, accessori, arredi, lampade, gioielli, elettrodomestici, apparecchi radio e televisori, moto e automobili, bigiotteria e accessori moda esposti sono, infatti, tutti in vendita e potranno essere acquisiti in due modi: il visitatore potrà prenotare il pezzo esposto e comprarlo direttamente in mostra attraverso una donazione al Cesvi pari o superiore al prezzo di listino o ritirarlo presso i rivenditori del territorio che hanno aderito all’iniziativa, i quali devolveranno all'organizzazione umanitaria una percentuale del ricavato.
Sullo sfondo della mostra, il genio di grandi maestri della moda e del design, da Bruno Munari a Philippe Starck, da Gianfranco Ferrè a Enzo Mari, da Aldo Rossi a Valentino, da Giorgio Armani a Vico Magistretti, soltanto per citarne alcuni.
Oggetti, dunque, dall’indiscusso valore estetico quelli esposti, ma anche oggetti particolarmente emblematici, poiché, dalla loro nascita a oggi, sono presenti nel mercato internazionale e continuano a fare scuola in tutto il mondo, come testi fondamentali e senza tempo di una cultura italiana aperta all’incessante evoluzione della contemporaneità. Dalla caffettiera La conica di Alessi alla radio TS 502 di Brionvega, dalla cravatta di Marinella alle sneakers di Superga, tutti i pezzi in mostra rappresentano, infatti, «soluzioni originali – si legge nella nota di presentazione - che la creatività e l’imprenditorialità italiana hanno saputo dare a problemi reali, e non gesti gratuiti del disegno; veri e propri bestseller, entrati nell’immaginario e nell’uso collettivo non solo come sinonimi di stile, ma anche come rappresentanti per antonomasia di alcune categorie di oggetti che fanno parte del vivere quotidiano di tutti».

Didascalie delle figure
(fig. 1) Ballerine, Eugenio Porselli / Porselli, 1919; (fig. 2) Abito rosso, Valentino Garavani, Valentino /1950; Camicia bianca, Gianfranco Ferrè, Ferrè /1978; (fig. 4) Moka, Renato Bialetti, Bialetti,1933-Ph. Ballo & Ballo
[Le immagini sono state fornite da Cosmo Comunicazione, ufficio stampa della mostra 99 Icone. Da segno a sogno]

Informazioni utili
99 icone. Da segno a sogno. Gamec, via S. Tomaso, 53 e Accademia Carrara, piazza Giacomo Carrara 82 – Bergamo. Orari: 10 - 13 e 14.30 - 17.30. Chiuso lunedì. Ingresso gratuito. Catalogo: Lubrina editore, Bergamo. Informazioni: tel. 035.215881. Fino al 24 febbraio 2008. La mostra è stata prorogata fino a domenica 30 marzo 2008: tutte le opere sono ora visibili all'Accademia Carrara.

Curiosando nel Web
Cesvi

mercoledì 9 gennaio 2008

Vercelli, un’Arca per i tesori di Peggy Guggenheim

Nell’ottobre del 1942, alla vernice della galleria-museo Art of this century di New York, indossò due orecchini spaiati: un mobile d’argento di Alexander Calder e un piccolo paesaggio di Yves Tanguy. Un gesto emblematico, questo, per esibire la propria imparzialità fra l’arte astrattista e quella surrealista. Eppure la leggendaria ereditiera americana Peggy Guggenheim (1898-1979), attenta collezionista e indiscussa mecenate d’arte contemporanea, dimostrò con le sue stesse scelte di vita -dalla liaison con Yves Tanguy al matrimonio con il tedesco Max Ernst- di avere una vera e propria affinità caratteriale con lo spirito anti-conformista e le suggestioni oniriche di André Breton e compagni.
Da questo assunto parte la mostra Peggy Guggenheim e l’immaginario surreale, a cura di Luca Massimo Barbero, con cui si inaugura a Vercelli, nella navata centrale dell’ex chiesa duecentesca di san Marco (gioiello del gotico piemontese, diventata mercato pubblico nel 1884), lo spazio Arca: avveniristica struttura espositiva di più di duecentocinquanta metri quadrati, in acciaio e cristallo, che porta la firma di Ferdinando Fagnola e per la quale l’amministrazione comunale, con la Regione Piemonte, ha messo in cantiere un progetto triennale dedicato proprio alla figura della leggendaria Peggy Geggenheim e alla sua raccolta. Una raccolta tra le più importanti a livello mondiale, che ha casa in diverse città europee ed americane - da New York a Venezia, da Bilbao a Berlino e Las Vegas - e che vanta un’importante selezione di capolavori del cubismo, dell’astrattismo europeo, del surrealismo e dell’espressionisimo astratto americano, con nomi del calibro di Pablo Picasso, Georges Braque, Paul Mondrian, René Magritte, Mark Rothko e Jackson Pollock.
L’attuale mostra, allestita fino a domenica 16 marzo, è incentrata su quel gruppo di avanguardisti che ravvisarono nel sogno e nell’inconscio, nella fantasia e nell’anti-conformismo la porta per andare oltre il visibile, per approdare a una «sur-realtà». Cinquantotto i capolavori esposti: dipinti, disegni, collage, sculture e opere grafiche, pervenuti dal veneziano palazzo Venier e dal newyorkese Salomon R. Guggenheim Museum, per la prima volta presentati insieme in Italia.
Dal Violinista verde (1923-24) di Marc Chagall, rilettura in chiave fantastica di miti e tradizioni popolari russe, si apre un percorso che tocca tutte le fasi del movimento, dagli anni Venti al secondo dopoguerra (l’opera più recente è Oink. Essi vedranno i tuoi occhi di Leonora Carrington, datata 1959). Scorrono così davanti agli occhi del visitatore lavori di «pionieri» dell’immaginario surreale come Pablo Picasso e Giorgio De Chirico - di cui sono esposti rispettivamente Lo studio (1928) e l’emigmatica tela La nostalgia del poeta (1914) - e grandi opere da manuale di storia dell’arte come L’aurora (1917) di Paul Delvaux, Pittura (1953) di Joan Mirò o, ancora, La nascita dei desideri liquidi (1931-32) di Salvador Dalì, per giungere agli intellettualismi di Marcel Duchamp, di cui viene presentata, a chiusura del percorso espositivo, Scatola in una valigia (1941). E’ questo un vero e proprio scrigno in pelle all’interno del quale si possono trovare, come piccoli giocattoli, sessantanove riproduzioni in miniatura delle opere più note dell’artista francese, tra cui l’orinatorio Fontana (1917), l’ampolla L’aria di Parigi (1919) e l’ironica e indimenticabile Gioconda con i baffi (1919).
La mostra non intende, tuttavia, essere esaustiva del movimento surrealista, ma offrire una biografia per immagini, un diario “scritto” a tocchi di pennello e colpi di scalpello della vita di Peggy Guggenheim. Ecco così che tra le opere esposte ritroviamo un olio su cartoncino poco noto di Max Ernst: la prima versione della tela L’Antipapa (1941 ca.), un dono di nozze in cui la collezionista aveva ritrovato, in un profilo, il ritratto di se stessa bambina, all’età di otto anni. E, forse, l’eccentrica mecenate americana si era riconosciuta anche nella donna raffigurata in una delle sue opere più care: il disegno ad acquerello Ritratto di Frau P. nel sud (1924) di Paul Klee, «raffigurazione caricaturale – si legge nel catalogo edito dalla fiorentina Giunti - di una signora del nord, in vacanza in un paese del Mediterraneo, la cui pelle arrossata denuncia la scarsa prudenza nell’indossare un cappello di dimensioni troppo piccole per proteggersi dai raggi del sole». Una signora anticonvenzionale, ricca e, forse, simpaticamente capricciosa, che sembra aver fatto proprio il motto dannunziano «memento audere semper» («ricordati sempre di osare»). Una signora che non può non ricordare l’«ultima dogaressa della Laguna», musa inquieta di artisti e mecenate dal fiuto sorprendente, donna che amò l’arte sopra ogni cosa.

Didascalie delle figure
(fig. 1) Ex chiesa di san Marco, Vercelli. Facciata su via Verdi. Veduta prospettica. Foto di G. Vercellone (fig. 2) Peggy Guggenheim a Palazzo Venier dei Leoni con l'opera Arco di petali (1941) di Alexander Calder; sulla parete alle sue spalle Scarpa azzurra rovesciata con due tacchi sotto una volta nera (1925) di Jean Arp; 1949-55 © The Solomon R. Guggenheim Foundation, foto dell'Archivio CameraphotoEpoche, dono della Cassa di Risparmio di Venezia, 2005 [Le immagini sono state fornite da Stilema – Torino, ufficio stampa della mostra Peggy Guggenheim e l’immaginario surreale]


Informazioni utili
Peggy Guggenheim e l’immaginario surreale. Arca – ex Chiesa di san Marco, piazza san Maro 1 – Vercelli. Orari (la biglietteria chiude mezz’ora prima): dal lunedì al venerdì 14.00-19.00 (scuole e gruppi prenotati 9.00-12.00), sabato e domenica 10.00-20.00. Biglietti: intero € 8.00, gruppi feriali € 6.00, gruppi festivi € 8.00, ridotto € 6.00, scuole € 4.00. Catalogo: Giunti editore, Firenze. Infoline e prenotazioni: PBS, tel. 02.542754; Ad Artem (scuole, gruppi e visite guidate), tel. 02.6597728; Comune di Vercelli – Ufficio Urp, tel. 0161.596333,
arcamostre@comune.vercelli.it. Sito internet: www.comune.vercelli.it/arca. Fino al 2 marzo 2008. La mostra è stata prorograta fino al 16 marzo 2008.

Curiosando nel Web
Guggenheim Museum

martedì 8 gennaio 2008

Dinosauri da museo a Cremona

Iguanodonti, barionici, triceratopi, brontosauri, euoplocefali, stegosauri e T-rex. In una sola parola: dinosauri. I grandi e terrificanti rettili che abitarono l'ecosistema terrestre per oltre 165 milioni di anni e che si estinsero completamente circa 65 milioni di anni fa vanno in scena alla Fiera di Cremona, in Località Ca' de Somenzi, dove fino a martedì 25 marzo si tiene l’unica tappa italiana della mostra Dinosauri, nata dalla fusione delle esposizioni londinesi Dino ]aws e T-rex: The Killer Question.
Curata dal prestigioso Natural History Museum di Londra, per conto dell’Apic di Cremona e con il supporto della Kokoro Dreams di Tokyo, la rassegna - dal taglio didattico-interattivo e scientifico-spettacolare - allinea sedici maestosi modelli animati, sette altrettanto enormi esemplari statici (il più grande arriva ai 12 metri di lunghezza per 4 di altezza), tre teste animate, venti repliche e tredici attività interattive con scavi virtuali di enorme fascino.
A chiudere il percorso espositivo è un articolato progetto didattico e interattivo, ideato da Piero Lombardi e rivolto alle scuole del territorio e delle province limitrofe, sui metodi adottati dal t-rex per procacciarsi il cibo. Questo “bestione” preistorico era spazzino o predatore? Era un cacciatore vero e proprio o solo un predatore opportunista che cercava razzie facili, nutrendosi di animali sia vivi che morti? I visitatori saranno incoraggiati a considerare le prove e, quindi, a votare per la loro opzione preferita.
Ma non ci sarà spazio solo per il t-rex nella mostra di Cremona. Dal truce carnivoro al ruminante iguanodonte, i dinosauri si differenziavano molto dal punto di vista alimentare e spesso ciascuno aveva un modo unico di cacciare o raccogliere il proprio pasto. Il pubblico potrà cercare di ricomporre il loro mondo, scavando sotto terra alla ricerca di reperti fossili - denti, mandibole e zampe – per scoprire cosa mangiavano i barionice, immergendo le mani nello sterco dell'euoplocefalo per trovare tracce di che cosa trituravano le sue mandibole e scoprendo, infine, l’agghiacciante teoria sul pasto dell’implacabile celofisio.
Scene interattive e misteri da risolvere, divertimento e adrenalina accompagneranno, dunque, i visitatori lungo tutto il percorso della mostra, trasformando grandi e piccini in novelli Sherlock Holmes, soprattutto grazie al gioco interattivo Dinosauro misterioso, che chiederà al visitatore di vestire i panni del detective e, attraverso le informazioni scientifiche raccolte durante il percorso, scoprire l'identità dell'animale protagonista della giornata.
La fiera ospita anche uno spazio cinema con proiezione di film e documentari, la mostra Oh mammasaura, c'è un bambino sotto il letto, una ludoteca, un book-shop stracolmo di dinosauri di tutte le fogge e materiali, lo spazio Il dinosauro goloso (con prodotti ispirati al giurassico), un'area pic-nic e un bar-ristorante.

Didascalie delle figure
(fig. 1, 2 e 3) Scorcio della mostra Dinosauri. Cremona, Fiera di Cremona
[Le immagini sono state tratte dal sito di Studio Esseci, ufficio stampa della mostra Dinosauri]

Informazioni utili
Dinosauri. Fiera di Cremona, Località Ca’ de Somenzi – Cremona. Orari: dal lunedì al giovedì 9.00-21.00; venerdì e sabato 9.00-23.00; domenica e festivi 10.00-21.00. Ingresso: intero € 8.00, ridotto (comitive di almeno 15 persone con prenotazione obbligatoria telefonica o via web, militari, ragazzi al di sotto dei 14 anni, studenti, ultrasessantenni) € 7.00, Ridotto speciale(scuole, gruppi oltre 200 persone, persone diversamente abili, visitatori di mostre contemporanee collegate, possessori di: Cremona city card, Apic card, Ascom card, tessera Soci Coop, biglietto ferroviario in arrivo a Cremona, tessera TCI) € 6.00; ingresso gratuito per bambini fino a 5 anni compiuti, accompagnatori di scolaresche e di comitive di almeno 15 persone, giornalisti con tessera. Informazioni: tel. 0372.31222. Sito web: www.cremonamostre.it. Fino al 25 marzo 2008.