ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 14 febbraio 2008

Da Shakespeare a Dante, storie immortali per un San Valentino a teatro

Una Giulietta con barba bianca, vaporosa gonna in voile e maglietta della salute che sussurra dolci parole d’amore a un attempato Romeo con gli occhiali e la canottiera per un San Valentino fuori dai soliti clichè. Non una provocazione, ma un magico ritorno al passato. Ecco quanto propone il teatro Condominio Vittorio Gassman di Gallarate, nell’Alto Milanese, per questa sera, giovedì 14 febbraio, con Giulietta e Romeo…nati sotto contraria stella.
A partire dalle 21, nella sala di via Sironi le lancette torneranno indietro di ben quattrocento anni, ai tempi del teatro elisabettiano, quando le compagnie di giro erano composte da soli uomini, le scenografie erano ridotte al minimo, il pubblico veniva coinvolto nelle scene e un drammaturgo che metteva mano a un testo si proponeva non di scrivere un’opera letteraria, ma di fornire agli attori elementi strutturali e verbali necessari per poter raccontare una storia e far sì che il pubblico si sentisse partecipe.
La proposta - che sembrerebbe un ultra-classico ed è, invece, una novità assoluta nel panorama nazionale – porta la firma della compagnia Leart e del giovane regista Leo Muscato, ritenuto dalla critica uno dei più interessanti della nuova generazione.
A raccontare la dolorosa storia dei due giovani innamorati veronesi, resa celebre dalla penna di William Shakespeare, sarà, dunque, un gruppo di uomini: sette vecchi comici girovaghi, su di un palco fatto di bambù e bidoni, che, rivali e complici al tempo stesso, si ruberanno le battute, combatteranno con i versi del «grande bardo», faranno disperare il regista e il suggeritore, danzeranno innamorati al ritmo de Il tempo delle mele e non solo. Tantissimi, infatti, sono gli espedienti ideati da Leo Muscati per spiazzare lo spettatore e portarlo a lasciare libera la propria immaginazione, a raggiungere il cuore della storia rappresentata. Ecco, per esempio, che il balcone della “bella” Capuleti non sarà altro che una rozza scala, la luna un pallone e la fiala di veleno un biberon. Si piange, dunque, come da copione, ma si ride anche di gusto, come difficilmente si potrebbe immaginare ascoltando la dolorosa storia d’amore e di morte di Giulietta e Romeo, grazie al genio e all’estro della compagnia Leart. E quello che ne esce sul palcoscenico, è – lo ha dichiarato tanta critica - «un piccolo capolavoro» da non perdere.
Da non perdere, tra le numerosissime proposte teatrali che su tutto il territorio nazionale sono state organizzate in occasione di San Valentino, anche quella del Divina Commedia di Roma, un teatro-tenda mobile costruito a Tor Vergata, dove andrà in scena fino al 24 febbraio La Divina Commedia - L’Opera. L’uomo che cerca l’amore, coinvolgente kolossal musicale ideato da Marco Frisina, che - attraverso canti gregoriani, blues e rock - permette di ripercorrere il viaggio dantesco tra Inferno, Purgatorio e Paradiso.
In occasione del 14 febbraio, la Nova Ars musica arte cultura, società produttrice dello spettacolo, ha deciso di premiare gli innamorati. Non solo a chi acquisterà un biglietto ne verrà dato uno in omaggio al prezzo simbolico di un euro, ma tutte le coppie riceveranno in regalo Noi 2 big pack, due sim Wind che parlano gratis tra loro per 1000 minuti al mese. Poco prima dell'inizio del musical, posticipato alle 21.30, il pubblico verrà, inoltre, invitato a inviare un sms al numero 328.3447955 con scritta una frase d'amore: un'esercitazione di scrittura creativa che verrà valutata da una giuria rappresentativa delle diverse fasce d'età (dai 16 ai 60 anni), presieduta da Pino Nazio, giornalista, sociologo della comunicazione esperto nei linguaggi giovanili. Al termine della serata saranno premiati i quattordici messaggi più belli, riconducibili ai caratteri dei diversi personaggi dell'opera: il più dolce a Beatrice, il più coraggioso a Ulisse, il più appassionato a Francesca.
Appuntamento all’insegna della passione anche al Circolo dei lettori di Torino, dove questa sera, giovedì 14, e martedì 19 febbraio va in scena Letti a due piazze, un reading di brani letterari tratti da D’Annunzio, Moravia, Sanguineti e molti altri, che parlerà di amori appena sbocciati, amori clandestini, amori di lunga data, amori logorati e amori finiti. Sottolineate da intermezzi musicali le pagine scorreranno in modo scanzonato e leggero attraverso l’interpretazione di Germana Pasquero, Simonetta Benozzo, Donato Sbodio e Andrea Zalone, sotto la regia di Riccardo Lombardo.

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(fig. 1, 2, 3 e 4) Immagini tratte dallo spettacolo Giulietta e Romeo…nati sotto contraria stella della compagnia Leart; (fig. 5 e 6) Locandine del musical La Divina Commedia - L’Opera. L’uomo che cerca l’amore di Marco Frisina.

Informazioni utili
Giulietta e Romeo…nati sotto contraria stella
. Teatro Condominio Vittorio Gassman, via Sironi - Gallarate. Data: giovedì 14 febbraio, ore 21.00. Ingresso: € 20.00/30.00. Informazioni: tel. 0331.784140. Sito web:
www.fondazioneculturalegallarate.it.

La Divina Commedia - L’Opera. L’uomo che cerca l’amore. Teatro Divina Commedia – Roma. Data: giovedì 14 febbraio, ore 21.30. Ingresso: € 65.00/18.00. Informazioni: tel. 06.3721269. Sito web:
www.ladivinacommediaopera.it.

Letti a due piazze. Circolo dei lettori, via Bogino 9 - Torino. Date: giovedì 14 e martedì 19 febbraio 2008, ore 21.00. Ingresso libero. Informazioni: tel. 011.4326820/4326821. Sito web: www.circolodeilettori.it.

mercoledì 13 febbraio 2008

Un San Valentino per «Innamorati dell’arte» con il Mibac e il Fai

Un bacio tra le mille sfere specchianti di John Armleder alla Gamec di Bergamo, un percorso tra manoscritti a tema amoroso alla Biblioteca universitaria di Bologna, una conferenza sulla tela Garibaldi trasporta Anita morente ai Musei civici di Como. E, ancora, una visita notturna con lanterne alla Gipsoteca canoviana di Possagno, una conferenza sull’amore ai tempi di Dante Alighieri alla Biblioteca estense di Modena, uno spettacolo teatrale sulla passione al Castello cinquecentesco dell’Aquila e un incontro sulle numerose raffigurazioni del bacio, dell’eros e non solo al palazzo dei Normanni di Mileto. Questo e molto altro offre il ricco cartellone di Innamorati dell’arte, iniziativa promossa dal Mibac (Ministero per i Beni e le Attività culturali) per la giornata di San Valentino. Un’iniziativa, questa, che prevede anche in tutti in tutti i musei, monumenti e siti archeologici statali l’ingresso al costo di un solo biglietto per tutti coloro che si presenteranno in compagnia del proprio amato, ma anche di un parente o di un amico, al botteghino. Dal celebre Bacio di Francesco Hayez, conservato alla pinacoteca di Brera a Milano, all'Amor sacro e amor profano di Tiziano, presente nella Galleria Borghese di Roma, saranno numerosissime le opere a tema amoroso e non solo che il pubblico potrà scoprire o riscoprire, dedicandosi una giornata all’insegna della passione, della cultura e, in alcuni casi, anche della dolcezza. Il Mibac, in accordo con Buonitalia Spa, offrirà, infatti, una golosa sorpresa ai visitatori delle Gallerie dell’Accademia a Venezia, della Pinacoteca nazionale e della Galleria degli Uffizi a Firenze, del Palazzo reale di Torino, del Museo nazionale di Villa Giulia, della Galleria Borghese, del Museo nazionale di Castel Sant’Angelo e della calcografia a Roma, del museo di Capodimonte, del Museo e della Certosa di San Martino a Napoli, dell’area archeologica di Paestum e della Reggia di Caserta.
Cultura e amore a braccetto anche nelle residenze lombarde e piemontesi del Fai (Fondo per l’ambiente italiano). Al Castello di Masino, al villa Della Porta Bozzolo di Casalzuigno e al Monastero di Torba sarà, infatti, possibile partecipare, nella serata di San Valentino, a una romantica cena a lume di candela.

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(fig. 1) Francesco Hayez, Il bacio, 1859. Pinacoteca di Brera, Milano; (fig. 2) Villa Della Porta Bozzolo in notturna. Foto: Archivio Fai.

[Le immagini pubblicate sono state fornite rispettivamente dagli uffici stampa Electa e Fai, nelle persone di Enrica Steffenini e Elisabetta Cozzi]

Informazioni utili
Innamorati dell’arte. Informazioni: 800.991199. Sito web:
www.beniculturali.it.

San Valentino con il Fai. Villa Della Porta Bozzolo - Casalzuigno, tel. 0332.624136 o faibozzolo@fondoambiente.it; Monastero di Torba - Gornate Olona, tel. 0331.820301 o faitorba@fondoambiente.it; Castello di Masino - Caravino, tel. 0125.778488. Sito web: www.fondoambiente.it.

martedì 12 febbraio 2008

Due angeli di Pietro Amos per il «Ravello Festival 2008»

E' ancora firmata da Pietro Amos l'immagine guida del Ravello Festival. Era il 2003 quando il grafico campano, titolare della Menabò comunicazione di Salerno, ideava un angelo come simbolo della manifestazione estiva più nota della costiera amalfitana. Da allora, ogni anno, l'artista ha ripreso questo soggetto e, con il suo tratto dolce e raffinato, lo ha declinato a seconda del tema guida delle singole edizioni: sogno (2004), gioco (2006), passione (2007) e molto altro ancora.
Lo stesso è accaduto quest'anno. Ed ecco che per l'edizione 2008 del Ravello Festival, cui farà da leitmotiv la tematica della diversità, Pietro Amos ha ideato due angeli, uno bianco e uno nero.
Il disegno comparirà su calendari, programmi, cartoline, manifesti e magliette: media scelti per pubblicizzare i centoventisette giorni di musica, danza, cinema, arti visive, scienza e letteratura che animeranno, dal 27 giugno al 31 ottobre, l’incantevole cittadina della costiera amalfitana.
Le prime cartoline con «gli angeli della Diversità», elaborate dal genio grafico di Michele Spera, saranno distribuite alla Bit di Milano, dove dal 21 al 24 febbraio il Ravello Festival presenterà ufficialmente le anteprime e le novità dell’edizione 2008. Un’ottima occasione, questa, per conoscere il calendario di uno degli eventi estivi più attesi dal mondo della cultura, il cui avvio sarà segnato dal tradizionale concerto di musica sinfonica sul Belvedere di villa Rufolo.
Il cartellone prevede, poi, nuovamente la formula «un festival nel festival», già affermatasi con successo nel 2007: ciascuna settimana ospiterà ogni giorno almeno un evento di ognuna delle nove sezioni, dando così la possibilità di assistere in sette giorni ad un carnet multidisciplinare e completo di eventi.
Durante l’estate e per quasi tutto l’autunno, avranno luogo a Ravello appuntamenti cult come il concerto all’alba dell’11 agosto (preceduto lo scorso anno dalla prima Notte bianca ravellese), diverse esecuzioni delle sinfonie wagneriane, gli incontri con gli artisti ed i tè con l’autore. Tra le rilevanti novità, si segnalano i concerti di mezzanotte, la neonata sezione danza, un ciclo di esposizioni e seminari incentrati sul design.
Le iniziative saranno ambientate, come consuetudine, in spazi assolutamente unici dal fascino straordinario, tra questi villa Rufolo e villa Cimbrone, oltre alle piazze, le chiese ed i giardini che rendono Ravello un luogo incantevole.

Didascalie delle immagini
(fig. 1) Disegno di Pietro Amos per il Ravello Festival 2008.
[L'immagine è stata fornita dall'ufficio stampa del Ravello Festival]

Per saperne di più
Il sito del Festival di Ravello
Il sito della Bit di Milano

Dagli anni ’70 alla «Commedia» illustrata, le presentazioni editoriali di metà febbraio

«L’arte contemporanea raccontata con lo sguardo di un’artista orientale che da anni studia la cultura occidentale, esplorando le sinergie tra arte e musica»: ecco come la milanese O barra O edizioni descrive il libro Il lungo treno di John Cage, pubblicato dall'artista coreana Inkyung Hwang nella collana agli-Estremi dell’Occidente.
L'agile volume, con prefazione di Tommaso Trini e scritto di Riccardo Notte, verrà presentato alle 19.30 di domani, mercoledì 13 febbraio, alla Triennale di Milano, in occasione della mostra annisettanta. Il decennio lungo del secolo breve. All'incontro, che sarà introdotto da tre performance di musica di John Cage e dalla proiezioni di video della stessa Inkyung Hwang e di Roberto Masotti, prenderanno parte, oltre all’autrice, Tommaso Trini, Andrea Cancellato, Claudio Chianura e Andrea Del Guercio. Un’ottima occasione questo appuntamento per sentire, dalle parole della stessa Inkyung Hwang, il suo racconto dell’arte contemporanea. Un racconto – si legge nella nota stampa – che, «partendo da Kandinsky e Schönberg, segue le tracce di Duchamp, Cage e degli altri artisti di Fluxus, l’intreccio delle loro storie artistiche e personali, e giunge fino a Nam June Paik, padre della video art».
La Triennale di Milano farà da scenario, questa settimana, anche alla presentazione del volume annisettanta. Il decennio lungo del secolo breve, catalogo dell’omonima mostra, curata da Gianni Canova e aperta fino a domenica 30 marzo nelle sale della stessa Triennale.
Il testo, edito dalla milanese Skira, sarà presentato, alle 18.30 di giovedì 14 febbraio, da Marco Belpoliti, Gianni Canova, Stefano Chiodi e Mario Piazza; all’incontro interverranno anche Giorgio Boatti, Aldo Bonomi, Paolo Del Debbio e Sergio Scalpelli.
Il volume indaga gli anni Settanta attraverso un originale e ricchissimo lemmario comprendente ben duecentocinquantaquattro voci, dalle parole-chiave del decennio (viaggio, corpo, conflitto, corteo, performance…) alle sue figure emblematiche (Moro, Pasolini). In questo modo vengono analizzate le contaminazioni fra i vari linguaggi in relazione a quanto quegli anni hanno espresso nel cinema e nella letteratura, nel design e nella musica, nell’arte figurativa e nel fumetto, nel teatro e nella moda, nel sistema mediatico, in quello politico e in quello tecnologico, nella comunicazione e nello sport.
E’, invece, dedicato al «sommo poeta» Dante Alighieri l'appuntamento in programma alle 18 di venerdì 15 febbraio al teatro Moriconi di Jesi, nell’Anconetano, dove verrà presentata una pregevole e costosa edizione della Divina Commedia, stampata da Vydia edizioni, con illustrazione di Oscar Piattella, protagonista negli anni Cinquanta, con Giuliano Vangi e Arnaldo e Giò Pomodoro, di quella felice esperienza artistica pesarese che ha ricevuto attenzione e consenso unanime.
All’incontro prenderanno parte Valentina Conti, Vincenzo Cappelletti e lo stesso artista illustratore; mentre Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco leggeranno alcuni passi dell’opera dantesca.
La pubblicazione di Vydia, al suo debutto nel mondo dell'editoria d'arte, «non rappresenta solo un'edizione d’arte di particolare cura, -si legge nella nota stampa- ma un vero e proprio gioiello: ogni copia è unica e irripetibile, massima l’attenzione a ogni dettaglio, ogni tavola di Piattella è originale e firmata, le tecniche di rilegatura sono quelle della più autentica tradizione artigianale italiana».
Chiude la carrellata di presentazioni, in programma in questi giorni centrali di febbraio, l'incontro sul volume L'Ora. La cultura in Italia dalle pagine del quotidiano palermitano (1918-1930), scritto da Gabriella Da Marco per Silvana editoriale.
Il testo, la cui presentazione si terrà alle 17 di lunedì 18 presso la Biblioteca nazionale di Roma, presenta i risultati di una prima indagine compiuta sugli articoli culturali della testata siciliana. Fra l’abbondante materiale studiato, sono stati selezionati alcuni argomenti di interessante respiro nazionale e internazionale: gli articoli di Piero Gobetti, gli autorevoli contributi di Adolfo Venturi, la fortuna critica di Gabriele d’Annunzio, la recensione tardiva dell’opera di Italo Svevo, e, ancora, il successo di cui godette l’artista Felice Casorati sulle pagine del giornale, l’attenzione continua -pur se oscillante tra il serio e il faceto- di cui furono oggetto il movimento futurista e il suo leader Marinetti, per giungere fino alle le vibranti polemiche sorte durante la Biennale di Venezia del 1928 tra il direttore de L’Ora Nino Sofia, Ugo Ojetti e Antonio Maraini.
Il libro presenta, infine, un repertorio di immagini costituito da illustrazioni, caricature, pubblicità, fotografie che furono pubblicate dal giornale tra il 1918 e il 1930. Un apparato iconografico particolarmente significativo, che potrà fornire utili indicazioni agli studiosi e agli appassionati di arte figurativa, di storia del cinema, di storia del teatro e della scenografia.

Didascalie delle immagini
(fig. 1, fig. 2 e fig. 3) Divina Commedia di Dante Alighieri, con illustrazioni di Oscar Piattella per Vydia edizioni d’arte; (fig. 4) Copertina del volume Il lungo treno di John Cage di Inkyung Hwang; (fig. 5) particolare della locandina della mostra annisettanta. Il decennio lungo del secolo breve, alla Triennale di Milano.


Informazioni utili
Inkyung Hwang, Il lungo treno di John Cage, O barra O edizioni, Milano 2007. Collana: agli-Estremi dell'Occidente. Dati tecnici: pp. 128, 12,5X20,5 cm. ISBN: 978-88-87510-28-7. Prezzo: € 12.00. Informazioni:
www.obarrao.com.

Anni Settanta. Il decennio lungo del secolo breve, Skira, Milano 2007. Dati tecnici: 20,5 x 26,8 cm, 600 pp., 600 ill. colori, brossura. Prezzo: € 49,00. ISBN: 8861304741. Informazioni: Skira editore, Palazzo Casati Stampa, via Torino 61 - Milano, tel. 02.724441, fax 02. 72444211. Web site: www.skira.net.

Gabriella De Marco (a cura di), L'Ora. La cultura in Italia dalle pagine del quotidiano palermitano (1918-1930), Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2007. Dati tecnici: cm 17 x 24, pp. 128, 50 ill. in b/n. ISBN/EAN: 97888-3660833-1. Prezzo: € 18.00. Informazioni: Silvana editoriale, via Margherita De Vizzi, 86 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano), tel. 02.618361, fax 02.6172464. Sito web: www.silvanaeditoriale.it.

domenica 10 febbraio 2008

Giornata del ricordo, a Roma una mostra sui «martiri dimenticati» delle foibe

Una parte di storia italiana è stata per decenni coscientemente taciuta e gettata nell'oblio dalla politica nazionale, dalla storiografia e dalla scuola: è la storia delle terre di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia nell’autunno del 1943, nella primavera del 1945 e fino a dopo la firma del Trattato di pace di Parigi, con cui si chiudeva definitivamente la seconda guerra mondiale. Una storia scomoda, questa, per l’Italia del secondo dopoguerra intenta a intessere “rapporti di buon vicinato” con la Jugoslavia del maresciallo Tito e, dunque, “obbligata”, per calcoli politici e convenienze internazionali, a dimenticare. I suoi protagonisti – più di un quarto di milione di uomini, donne e bambini che vivevano sul confine orientale italiano, da Pola a Fiume, da Gorizia a Trieste - furono costretti dal regime comunista titino a lasciare le proprie case, i propri beni, i propri affetti e le proprie attività, stravolgendo improvvisamente tutta la loro vita.
Per molto tempo lo Stato e la società civile hanno preferito ignorare la sofferenza di questi uomini e il loro desiderio di giustizia. Una giustizia che ha dimenticato anche altri italiani giuliano-dalmati: tutti coloro -decine di migliaia di persone- che furono trucidati nei gulag (campi di concentramento) jugoslavi o che trovarono la morte nell'orrore delle foibe, profonde voragini rocciose che la popolazione del Carso triestino utilizzava come discariche per carcasse di animali o oggetti rotti.
Le vittime furono militari, membri del Cnl (Comitato nazionale di Liberazione), fascisti e, principalmente, civili italiani, «infoibati» per odio etnico e ideologico, ma anche e soprattutto perché costituivano un ostacolo al programma titino di annessione di quei territori di confine che erano sotto il tricolore italiano, come i centri di Fiume e Zara.
Per molte di queste persone la fine sopraggiunse dopo atroci torture e sevizie. Chi ha vissuto quegli eventi racconta che i soldati di Tito facevano irruzione di notte nelle case di quelli che consideravano «nemici del popolo», caricando decine di persone alla volta sui camion. Le vittime predestinate venivano, quindi, legate una all'altra con corde o filo spinato e disposte sull'orlo di una foiba (dal latino «fovea», che significa «fossa»). I primi della fila venivano fucilati o colpiti alla nuca con una pistola, trascinando con sé, nelle doline carsiche, anche tutti gli altri, ancora vivi. Alcuni morivano nella caduta, altri resistevano per ore e ore, agonizzando tra migliaia di cadaveri in putrefazione o persone appena morte e sparendo per sempre dalla vita dei loro cari in una di quelle tante voragini sparse lungo il confine orientale (in Istria ne sono state registrate oltre 1.700), senza lasciare dietro di sé un corpo e una tomba su cui piangere. Ben di rado l'eliminazione fisica e l’«infoibamento» avvenivano mediante una semplice fucilazione; comunemente, prima di essere gettati nelle fosse, gli uomini e le donne catturati, strappati con la forza dalle loro case e condannati senza processo alcuno, erano accecati, evirati o stuprati.
E’ l’ultimo decennio del secolo scorso quando -dopo più di cinquant’anni di imbarazzanti silenzi e incomprensibili censure- un piccolo gruppo di storici e giornalisti, con studi, saggi e articoli, inizia a restituire nobiltà alla memoria di chi, esule o «infoibato», ha vissuto quella che Claudio Magris ha definito una «sanguinosa nota a piè pagina della storia universale». Bisogna, invece, attendere il 2004 perché lo Stato italiano sancisca con una legge, la n. 92 del 30 marzo 2004, il Giorno del ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale del secondo dopoguerra.
La data scelta per le commemorazioni è quella del 10 febbraio, giorno in cui, nel 1947, veniva firmato il Trattato di pace di Parigi, nel quale l’Italia cedeva alla Jugoslavia Fiume, il territorio di Zara, le isole di Lagosta e Pelagosa e quasi tutta la Venezia Giulia (gran parte dell'Istria, del Carso triestino e goriziano e l'alta valle dell'Isonzo).
Tra le tante iniziative in programma per questo quarto anniversario, una delle più articolate è senz’altro la mostra Foibe. Martiri dimenticati, promossa dalla Regione Lazio, dall’Eur Spa, dall’Associazione nazionale dalmata e da E-Nvent, con l’adesione del Presidente della Repubblica e con il patrocinio delle amministrazioni comunali e provinciali di Roma.
Sede della rassegna, che si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto dallo storico Luigi Papo, è la suggestiva cornice del rifugio antiaereo del palazzo degli uffici dell’Eur, «un bunker sotterraneo conservato come ai tempi della seconda guerra mondiale –spiegano gli organizzatori-, con corridoi e diversi vani, porte blindate, doppi usci di ferro con gli spioncini, cartelli originali con le indicazioni per i rifugiati o, ancora, il gruppo elettrogeno azionato a pedali con due biciclette».
In questo contesto, fortemente evocativo, il percorso espositivo ripercorre, con rigore scientifico, la storia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, avvalendosi di documenti inediti, interviste e un centinaio di fotografie.
Cuore dell'esposizione, visitabile fino a domenica 24 febbraio, è la presentazione in anteprima del restauro del documentario Foibe. Martiri dimenticati, realizzato nel 1994 per il settimanale Il borghese. Il filmato, che viene ora ripresentato dall’Associazione nazionale dalmata e dall’editore Palladino, si rivelò, alla sua uscita, un documento shock per il pubblico di quegli anni, mostrando per la prima volta la tragedia delle foibe in tutta la sua truce violenza. Oggi quella stessa testimonianza viene riportata all’attenzione del pubblico in versione restaurata, con integrazioni di materiale inedito, raccolto in questi anni di costante ricerca da parte degli studiosi.
«La rievocazione godrà anche - affermano gli organizzatori - di un forte richiamo emotivo, attraverso la presentazione di alcune opere d’arte ispirate all'eccidio delle foibe», la cui selezione è stata curata da Carla Cace. Si tratta delle sculture di Giuseppe Mannino e delle tele di Rocco Cerchiara e Andrea Cardia, tra le quali sarà esposto il trittico che ha prestato l’immagine guida della mostra romana.

Didascalie delle immagini
(fig. 1) Locandina della mostra Foibe. Martiri dimenticati all’Eur di Roma (1°-24 febbraio 2008); (fig. 2) Tricolore con la stella rossa a Trieste; (fig. 3) Partigiani titini a Trieste; (fig. 4) Ritrovamenti dalle foibe; (fig. 5) Ritrovamenti delle foibe.

Informazioni utili
Foibe. Martiri dimenticati. Eur - Rifugio antiaereo del palazzo degli uffici, piazzale Adenauer 8 - Roma. Orari: dal martedì al venerdì dalle 14.00 alle 18.00; il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Ingresso libero. Informazioni: tel. 06.54252213/54252133. Fino al 24 febbraio 2008.

Per saperne di più

Dossier storia: le foibe fra ricordo e ricerca
Le foibe – Pagine a cura della Lega nazionale di Trieste

Vedi anche
Da Germano Facetti a Lodovico Belgiojoso, artisti per la Giornata della Memoria